Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
SETTORI DI RICERCA NEI QUALI OPERA IL DIPARTIMENTO
Il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST) è la struttura di riferimento del Politecnico e dell'Università degli Studi di Torino nelle aree culturali relative ai processi di trasformazione e di governo del territorio dalla scala globale a quella locale.
Il confronto, lo scambio e l'integrazione fra saperi politecnici e scienze umane e sociali fanno sì che le attività di ricerca svolte nel DIST siano caratterizzate da un approccio transdisciplinare allo sviluppo urbano e regionale rivolto alla interpretazione e al governo delle dinamiche spaziali nei suoi aspetti fisici, economici, sociali, politici e culturali nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. All'interno di questo ambito scientifico e di policy, il DIST promuove, coordina e gestisce le attività didattiche e di alta formazione, la ricerca fondamentale e quella applicata, il trasferimento della conoscenza e dei servizi al territorio e alla società. Il rapporto fra i due Atenei torinesi e l'integrazione delle diverse discipline, unite alla forte sinergia fra ricerca e didattica, caratterizzano il profilo scientifico e culturale del DIST, caratterizzandolo come struttura innovativa sia per i due Atenei a cui afferisce sia a livello nazionale.
Il DIST è stato istituito al termine del complesso processo di riorganizzazione delle strutture dipartimentali conclusosi nell'autunno del 2011 per il Politecnico e nel marzo 2012 per l'Università. [http://www.dist.polito.it/content/download/179/1542/file/convenzione%20sottoscritta%209%207%202013.pdf] Al 27 febbraio 2015, è composto da 58 docenti - fra professori ordinari, professori associati e ricercatori - con diverse competenze (21 SSD, 18 settori concorsuali) e 37 tecnici, amministrativi e bibliotecari. Fanno altresì riferimento al DIST i titolari di assegni di ricerca, i borsisti di ricerca le cui attività sono pertinenti al Dipartimento, gli studenti che frequentano i corsi di dottorato attivi presso il Dipartimento, i senior professor e i professori emeriti, nonché i collaboratori esterni per attività di ricerca.
Le aree di competenza scientifica e didattica dei docenti del DIST si articolano attorno all'analisi, pianificazione, gestione e governo del territorio; alla progettazione urbanistica e alle politiche di sviluppo sostenibile del territorio; alla diagnostica e gestione del patrimonio culturale, architettonico e ambientale; alla geografia umana, economica e politica; alla sociologia urbana e ambientale e della comunicazione; ai metodi e tecniche di rilevamento e rappresentazione territoriale; alla storia e conservazione dell'architettura, della città e del territorio; alla pianificazione dei trasporti e della logistica; alla fattibilità tecnica ed economica dei piani di trasformazione urbana e territoriale.
Tali competenze sono principalmente riscontrabili nelle seguenti aree tematiche ERC:
• SH3_9 Spatial development and architecture, land use, regional planning
• SH3_8 Mobility, tourism, transportation and logistics
• SH3_10 Urban studies, regional studies
• SH5_11 Cultural heritage, cultural memory
• SH5_9 History of art and architecture
• SH3_1 Environment, resources and sustainability
In termini di classificazione Horizon 2020, gli ambiti di ricerca maggiormente coinvolti sono:
• Inclusive, innovative and secure societies;
• Smart, green and integrated transport;
• Climate action, resource efficiency and raw materials;
• Food, security, sustainable agriculture.
Pienamente consapevole del valore dei processi valutativi per migliorare le attività svolte dalle strutture universitarie, il DIST ha operato, fin dalla sua costituzione, per definire le linee strategiche della ricerca e della formazione, lungo un processo che ha richiesto circa due anni di lavoro.
A conclusione di tale percorso, il DIST si è dotato, nel maggio 2014, di un documento (“Linee strategiche 2014-2020” http://www.dist.polito.it/focus/linee_strategiche_2014_2020) che definisce gli obiettivi che il Dipartimento intende perseguire all'interno delle indicazioni fornite dai Piani Strategici del Politecnico e dell'Università degli Studi di Torino.
Anche alla luce delle analisi dei risultati della VQR 2004-10 (vedi quadro B3), il Dipartimento formula i seguenti obiettivi strategici riguardo alla qualità della ricerca:
OBIETTIVI “A-SPECIFICI” (I criteri di valutazione del raggiungimento di questi obiettivi sono indicati nel quadro B2)
1. Rafforzare e promuovere attività di ricerca multi- e transdisciplinare che affrontino gli obiettivi complessi dello sviluppo urbano e regionale sia favorendo lo scambio e l'integrazione fra le diverse competenze scientifiche e culturali presenti nel Dipartimento, sia attraverso la cooperazione con altri atenei e enti di ricerca (in Italia e all'estero).
Tale obiettivo si collega ad alcune principali priorità degli Atenei di riferimento: 2.3. Valorizzazione della multidisciplinarità nell'ottica dell'interdisciplinarietà (piano strategico Unito); 2.4. Sviluppo della cooperazione con altri atenei o enti di ricerca (piano strategico Unito); 3.2.3 Rafforzamento di una comunità scientifica internazionale (piano strategico Polito); 3.3 Valore del capitale umano (piano strategico Polito).
Il raggiungimento di questo obiettivo fondante per il DIST richiede la piena operatività come struttura interateneo al di là dei confini amministrativi imposti dall'organizzazione universitaria. Il riconoscimento di tale specificità implica alcune esigenze pratiche, tra le quali:
• che il DIST sia valutato come unico dipartimento nel quadro delle valutazioni operate sia a livello ministeriale sia a livello dei singoli atenei torinesi;
• che la multisettorialità sia adeguatamente riconosciuta dagli Atenei come valore e non come ostacolo alla programmazione. Infatti, le modalità di governo delle scelte sulle carriere fanno sì che sia in atto un accorpamento degli SSD, dando vita a dipartimenti relativamente omogenei: l'opposto della scommessa fondativa del DIST.
2. Promuovere la qualità della ricerca e le potenzialità dei singoli ricercatori. La posizione atipica del DIST è un valore che può essere mantenuto solo con elevati livelli di qualità e di visibilità (anche attraverso l'open access) delle pubblicazioni. Questo obiettivo si collega specificamente all'Obiettivo 3.2.1 Promuovere la qualità della ricerca e le potenzialità dei singoli ricercatori del piano strategico Polito. Pertanto, è stato deciso di consolidare la Commissione Pubblicazioni e Valutazione della qualità della ricerca, che, creata in occasione della VQR 2004-10, ha ben lavorato accompagnando individualmente i docenti nella scelta delle pubblicazioni, nella predisposizione degli allegati, ecc. Questo lavoro una tantum è stato trasformato in un'attività stabile di monitoraggio e accompagnamento (vedi B1).
3. Rafforzare l'alta formazione. Questo obiettivo si collega ad alcune principali priorità degli Atenei di riferimento: 2.3. Valorizzazione della multidisciplinarità nell'ottica dell'interdisciplinarità (piano strategico Unito), 2.4. Sviluppo della cooperazione con altri atenei o enti di ricerca (piano strategico Unito); 3.1.5 Rafforzamento del ruolo del dottorato di ricerca (piano strategico Polito), 3.2.3 Rafforzamento di una comunità scientifica internazionale (piano strategico Polito).
A seguito della riorganizzazione della Scuola di Dottorato del Politecnico, per il XXX ciclo, il DIST ha ridefinito la propria offerta con l'istituzione di un nuovo dottorato interateneo (Politecnico e Università degli Studi di Torino) in Urban and Regional Development volto a formare una figura di specialista dello sviluppo urbano e territoriale altamente qualificata e spiccatamente multidisciplinare, capace di attingere a un'ampia varietà di saperi e aree scientifiche. In virtù della sua caratterizzazione multi- e inter-disciplinare, il percorso di dottorato supera i confini tra le scienze sociali e quelle tecnico-applicative, ingegneristiche e fisico-naturali. Il dottorato presenta, inoltre, una marcata caratterizzazione internazionale, sia nel senso di attirare dall'estero giovani studiosi motivati e qualificati, sia nel senso di offrire agli studenti una formazione corrispondente ai più elevati standard accademici e professionali, anche grazie all'apporto di docenti stranieri e all'obbligo di stage presso istituti altamente qualificati. In coerenza con tale orientamento, l'attività formativa è interamente sviluppata in lingua inglese.
Inoltre, afferisce al DIST la Scuola di specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, un corso post-lauream di III livello che vanta vent'anni di attività nella formazione e nella ricerca. Forma professionisti di alto profilo nel settore dello studio, della tutela, del restauro, della pianificazione e gestione del patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico.
4. Accrescere e potenziare l'impatto della ricerca sulla società attraverso il trasferimento e la condivisione dei risultati delle ricerche svolte. Tale obiettivo si collega ad alcune delle principali priorità degli Atenei di riferimento: 1.6 Partecipazione all'elaborazione di strategie di sviluppo e della competitività del territorio (piano strategico Unito), 2.1 Miglioramento del tasso di partecipazione ai bandi competitivi (piano strategico Unito), 2.5 Potenziamento della disseminazione dei risultati della ricerca (piano strategico Unito), 2.6. Potenziare le attività di trasferimento dei risultati della ricerca nella società (piano strategico Unito); 3.2.2 Accrescere l'impatto della ricerca sulla società (piano strategico Polito).
I temi al centro della formazione e ricerca del DIST si basano e al tempo stesso richiedono un continuo confronto con le esigenze e le richieste che emergono a livello sociale. Il Dipartimento ha infatti una consolidata tradizione di ricerca collaborativa con enti pubblici e istituzioni. Questo insieme di attività non è solo considerabile, e quindi valutabile, nella “Terza Missione” del DIST, ma come vera e propria attività di ricerca il cui valore può essere potenziato sia in termini quantitativi (ad esempio, mantenendo il livello di autofinanziamento derivante da contratti e commesse da parte di enti territoriali) sia in termini qualitativi (considerando il continuo impegno e coinvolgimento del personale in attività pubbliche connesse al governo della città e del territorio e promuovendo la pubblicazione dei risultati scientifici delle ricerche svolte in rapporto alle richieste sociali).
5. Rafforzare una comunità scientifica internazionale. Questo obiettivo si collega ad alcune delle principali priorità degli Atenei di riferimento: 2.2 Incremento della mobilità internazionale e nazionale dei docenti e dei ricercatori (piano strategico Unito), 2.4. Sviluppo della cooperazione con altri atenei o enti di ricerca (piano strategico Unito); 3.2.3 Rafforzamento di una comunità scientifica internazionale (piano strategico Polito).
Come emerso dal riesame di cui al quadro B3, Il valore di IRD3 mostra (per il lato Politecnico) un DIST largamente sottorappresentato e occorre quindi lavorare per un aumento dell'internazionalizzazione. Il Dipartimento intende potenziare la partecipazione ad associazioni/società scientifiche, i contatti sistematici e le collaborazioni di ricerca con partner internazionali e centri di ricerca altamente qualificati, incentivando la partecipazione a programmi di ricerca internazionali, aumentando il numero di pubblicazioni con coautori stranieri.
OBIETTIVI “SPECIFICI” DEI GRUPPI DI RICERCA [per informazioni sui gruppi di ricerca di seguito citati, vedi quadri B1 e B1b]
Gruppo di ricerca A1 – Studi Urbani e Regionali
6.1. Studiare i cambiamenti delle città, europee e non solo, nella crisi, in particolare per quanto riguarda l'individuazione dei caratteri della «nuova questione urbana», le azioni intraprese per contrastare la crisi e le politiche messe in atto. Ambiti di interesse particolare sono: pratiche di cittadinanza, spazio pubblico e sue trasformazioni, pratiche spaziali dei migranti, marginalità e giustizia socio-spaziale, politiche agricole e alimentari, produzione culturale, ICT, sicurezza, sviluppo locale.
6.2. Indagare gli aspetti teorici e metodologici degli studi urbani e regionali (practice turn, non-representational theory, ricerca visuale, evoluzione spaziale dei sistemi territoriali) e l'innovazione nelle forme di elaborazione e comunicazione della ricerca sulla città.
6.3. Studiare gli effetti della governance territoriale europea sui sistemi urbani e regionali.
6.4. Consolidare il ruolo di EU-POLIS come centro di ricerca interdipartimentale, interateneo e multisciplinare, punto di riferimento a Torino per lo studio della città e le politiche urbane e territoriali.
Risultati attesi
6.a individuazione dei caratteri urbani della crisi sia dal punto di vista teorico-interpretativo sia con riferimento alle città sui cui il gruppo concentra da tempo le sue ricerche
6.b Partecipazione e organizzazione di sessioni in convegni internazionali di studi urbani e regionali (ad es.: AAG-Association of American Geographers, RGS-Royal Geographical Society, EURA)
6.c Partecipazione a programmi di ricerca che producono rapporti di ricerca su città italiane e straniere
6.d Consolidamento dei rapporti con le reti internazionali di riferimento (ad es.: EURA, AAG, RGS, AESOP, ESPON, Regional Studies Association, Rete Franco-Italiana di Geografia sociale)
6.e Rafforzamento delle collaborazioni con centri di ricerca dell'Università di Torino (es. OMERO)
6.f Partecipazione attiva al processo di ridefinizione dei processi di trasformazione del sistema locale torinese
6.g Consolidamento del rapporto tra ricerca e didattica di III livello.
Gruppo di ricerca A2 – Progetto e Pianificazione della Città e del Territorio
7.1. Sviluppare, attraverso la ricerca scientifica e operativa, prodotti di utilità sociale e istituzionale in relazione a temi quali:
- l'interpretazione critica delle nuove forme e paradigmi del progetto della città e della pianificazione spaziale;
- i riflessi nel governo del territorio dei mutamenti di assetto istituzionale (con particolare attenzione al livello metropolitano), approfondendo, ai diversi livelli, la pianificazione spaziale;
- il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, il rapporto tra ambiente urbano, rurale, naturale e il paesaggio, con attenzione all'agricoltura urbana-periurbana e al food planning;
- la valutazione delle trasformazioni urbane e territoriali e la Valutazione Ambientale Strategica (VAS);
- le politiche territoriali per lo sviluppo delle aree montane, in relazione alla programmazione nazionale ed europea.
7.2. Contribuire al confronto internazionale sulla governance territoriale europea e sulle politiche con effetti sull'ambiente e il territorio (agricoltura, paesaggio, trasporti)
7.3. Potenziare le capacità di effettuare analisi urbane e territoriali, quali-quantitative, anche tramite l'uso di software appositi, per il supporto alla conoscenza e alla decisione.
Risultati attesi
7.a Definizione di nuove metodologie applicabili alla formazione di strumenti urbanistici. (sì/no)
7.b-c-d Consolidamento della partecipazione a reti scientifiche internazionali e nazionali di riferimento, anche integrando le collaborazioni per la ricerca e per la didattica:
• iscrizione istituzionale e individuale a società scientifiche internazionali e nazionali; (n.)
• presenza in organismi direttivi di società scientifiche internazionali e nazionali (per esempio: AESOP, AU, INU, SIU, AISRE); (n.)
• presenza nelle reti nazionali e internazionali di riferimento (ESPON, Eurocities, City Regions, CIPRA, ecc.). (n.)
7.e-f-g-h Consolidamento dei rapporti di carattere operativo con le istituzioni pubbliche di governo del territorio e con le associazioni professionali:
• partecipazione a protocolli d'intesa, reti interistituzionali e altre attività di policy making;
• contratti e convenzioni per la collaborazione a formazione di strumenti urbanistici, progetti di sviluppo urbano, valorizzazione del territorio, definizione di metodologie e strumenti normativi e valutativi; (n., n. clienti)
• presenza in organismi direttivi e in commissioni tematiche (ad es. Commissioni urbanistiche regionali e di altri enti territoriali). (n.)
Gruppo di ricerca A3 – Trasporti e Mobilità
8.1. Analizzare il comportamento di mobilità degli utenti (anche a mobilità ridotta) e dei turisti e l'offerta di trasporto attraverso un approccio olistico: intermodalità, informazione all'utenza, consapevolezza degli impatti sull'ambiente e sul cambiamento climatico causati dalle scelte di viaggio, usi del suolo e scelte localizzative.
8.2. Valutare gli impatti ambientali dei sistemi di trasporto di superficie in ambiti urbani. Valutare gli effetti dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteorologiche sulla gestione dei sistemi di trasporto a lunga distanza e su scala globale.
8.3. Valutare gli effetti dell'infomobilità e di strumenti ICT e ITS sulla mobilità degli utenti. Realizzare strumenti di aiuto alle decisioni di pianificatori e cittadini anche attraverso l'utilizzo di open data. Individuare soluzioni innovative in ambito urbano per ridurre l'impatto ambientale e ridurre il costo del trasporto delle merci.
8.4. Valutare gli effetti sulla mobilità delle persone di politiche economiche (es. road pricing) e di infomobilità. Definire business model relativi a soluzioni tecnologiche per la mobilità.
8.6. Valutare gli impatti economici di un turismo fondato su un trasporto sostenibile.
8.7. Valutare le performance del servizio dei sistemi di trasporto pubblico, individuare Key Performance Indicators (KPIs).
Risultati attesi
8.a Definizione di strategie e politiche di mobilità attraverso accordi con le aree metropolitane e i comuni per lo sviluppo dell'intermodalità, l'aumento del livello di servizio e dell'accessibilità ai sistemi di trasporto. (n°)
8.b Aumento dei contratti di ricerca sottoscritti per trasferimento delle conoscenze verso enti locali e industrie in merito agli strumenti (es. PUMS, ICT, ITS) e alle politiche per una mobilità più sostenibile. (dn°anno:n°2013)
8.e Sviluppo di un navigatore multimodale in tempo reale per l'ottimizzazione della mobilità delle persone e di strumenti di supporto alla decisione nella pianificazione dei trasporti e della distribuzione urbana delle merci. (sì/no)
8.f Partecipazione a reti di università e centri di ricerca (es. ECTRI, ISCN) e mantenimento dei partenariati internazionali. (n°)
Gruppo di ricerca B – Ambiente Sicuro e Sostenibile
9.1. Analizzare rischio e vulnerabilità in ambiente urbano con riferimento a infrastrutture critiche (reti di distribuzione, infrastrutture civili e patrimonio storico-artistico);
9.2. Ricercare e applicare nuove tecniche per tutelare la sicurezza dei cittadini (rischio, energia, salute e cibo) e le infrastrutture;
9.3. Definire metodi di indagine basati su vulnerabilità, rischio e resilienza dei cittadini e dei loro comportamenti, in situazioni di emergenza;
9.4. Definire strumenti speditivi di valutazione dei rischi meno indagati, del multirischio e del rischio concomitante in ambito urbano e regionale;
9.5. Valutare ex ante, in itinere, ex post e monitorare la resilienza e la sicurezza del territorio, anche attraverso metodi quali-quantitativi;
9.6. Definire metodi di allerta precoci, risposta alle emergenze e monitoraggio post evento utilizzando strumenti di analisi idraulici/idrologici, di acquisizione, gestione e rappresentazione di dati georeferenziati e di modellazione climatologica;
9.7. Attuare strategie di comunicazione della vulnerabilità e del rischio mediante tecniche digitali e social network per la partecipazione dei cittadini (crowdsourcing);
9.8. Interpretare criticamente le pratiche di resilienza e accompagnare le istituzioni di governo del territorio per supportare la diffusione e il rafforzamento di pratiche di resilienza e la costruzione di progetti e soluzioni;
9.9. Accompagnare i processi di pianificazione e progettazione del territorio, del paesaggio e della città verso modelli socio-ecologici improntati a sostenibilità e resilienza;
9.10 Mettere a punto Strumenti di Supporto alla Decisione integrati e partecipati e sistemi di indicatori ambientali per supportare la transizione verso una società “post carbon”.
Risultati attesi
9.a Collaborazione alla costruzione di reti e di iniziative scientifiche in tema di sostenibilità e sicurezza dell'ambiente naturale e costruito e dei cittadini, e consolidamento dei rapporti con reti internazionali di riferimento (es. iiSBE, UICCA);
9.b Definizione di priorità e collaborazioni con centri di ricerca e società pubbliche e private;
9.c-d Partecipazione a bandi Horizon 2020 e nazionali e sottoscrizione di contratti di ricerca con società private (ad esempio Mediterranea Acque e Smat);
9.e Partecipazione e organizzazione di speciali sessioni su sostenibilità e sicurezza urbane e territoriali in convegni internazionali;
9.f Applicazioni in progetti di sviluppo nel campo dei cambiamenti climatici e della vulnerabilità di sistemi socio-economici.
Gruppo di ricerca C – Patrimonio Culturale e Paesaggio
10.1 Contribuire allo studio del patrimonio culturale, con particolare attenzione all'ambiente costruito, al paesaggio e alle manifestazione espressive.
10.2 Sperimentare nuovi schemi interpretativi nei sistemi culturali territoriali locali, in un confronto di ricerca con le reti internazionali.
10.3 Trasferire metodi e conoscenze critiche ai soggetti responsabili delle politiche di pianificazione, di tutela e di valorizzazione dei patrimoni culturali.
Risultati attesi
10.a Collaborazione alla costruzione di reti e di iniziative scientifiche sul patrimonio architettonico trans-frontaliero tra medioevo, età moderna ed età contemporanea.
10.b Indagine delle relazioni tra paesaggio, progetto di architettura e prodotti industriali nell'età contemporanea (con particolare riferimento ai contesti urbani, alle interrelazioni tra popoli e identità nel bacino del Mediterraneo, agli studi di genere e al mondo professionale femminile).
10.c Indagine su approcci e case study in ambito storico-architettonico, urbanistico e territoriale.
10.d Elaborazione e sperimentazione di modelli innovativi di comunicazione e di storytelling digitale per le istallazioni di arte pubblica nei contesti urbani.
10.e Analisi e progettazione di forme e processi di produzione creativa in rete, con particolare attenzione all'ambito audiovisivo e al cinema.
10.f Sviluppo di strumenti informativi territoriali per la valutazione e le strategie di analisi.
10.g Potenziamento della presenza e del ruolo attivo all'interno di comitati scientifici e di referaggio, in riviste qualificate e gruppi di ricerca internazionali.
10.h Partecipazione attiva alle reti nazionali e internazionali sui temi del paesaggio (con particolare attenzione alle politiche del Consiglio d'Europa, ad es. UNISCAPE) e della natura, a commissioni tematiche e gruppi di lavoro di organismi internazionali come IUCN, ICOMOS, UNESCO, Federnatur.
10.i Mantenimento delle attività di public engagement, in termini di rapporti con le istituzioni pubbliche di governo del territorio e con le associazioni professionali. (n° protocolli d'intesa, n° reti interistituzionali, n° contratti e convenzioni, n° clienti, n° presenze in organismi direttivi e in commissioni tematiche, ore*uomo di pianificazione partecipata)
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Il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST) è la struttura di riferimento del Politecnico e dell'Università degli Studi di Torino nelle aree culturali relative ai processi di trasformazione e di governo del territorio dalla scala globale a quella locale.
Il confronto, lo scambio e l'integrazione fra saperi politecnici e scienze umane e sociali fanno sì che le attività di ricerca svolte nel DIST siano caratterizzate da un approccio transdisciplinare allo sviluppo urbano e regionale rivolto alla interpretazione e al governo delle dinamiche spaziali nei suoi aspetti fisici, economici, sociali, politici e culturali nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. All'interno di questo ambito scientifico e di policy, il DIST promuove, coordina e gestisce le attività didattiche e di alta formazione, la ricerca fondamentale e quella applicata, il trasferimento della conoscenza e dei servizi al territorio e alla società. Il rapporto fra i due Atenei torinesi e l'integrazione delle diverse discipline, unite alla forte sinergia fra ricerca e didattica, caratterizzano il profilo scientifico e culturale del DIST, caratterizzandolo come struttura innovativa sia per i due Atenei a cui afferisce sia a livello nazionale.
Il DIST è stato istituito al termine del complesso processo di riorganizzazione delle strutture dipartimentali conclusosi nell'autunno del 2011 per il Politecnico e nel marzo 2012 per l'Università. [http://www.dist.polito.it/content/download/179/1542/file/convenzione%20sottoscritta%209%207%202013.pdf] Al 27 febbraio 2015, è composto da 58 docenti - fra professori ordinari, professori associati e ricercatori - con diverse competenze (21 SSD, 18 settori concorsuali) e 37 tecnici, amministrativi e bibliotecari. Fanno altresì riferimento al DIST i titolari di assegni di ricerca, i borsisti di ricerca le cui attività sono pertinenti al Dipartimento, gli studenti che frequentano i corsi di dottorato attivi presso il Dipartimento, i senior professor e i professori emeriti, nonché i collaboratori esterni per attività di ricerca.
Le aree di competenza scientifica e didattica dei docenti del DIST si articolano attorno all'analisi, pianificazione, gestione e governo del territorio; alla progettazione urbanistica e alle politiche di sviluppo sostenibile del territorio; alla diagnostica e gestione del patrimonio culturale, architettonico e ambientale; alla geografia umana, economica e politica; alla sociologia urbana e ambientale e della comunicazione; ai metodi e tecniche di rilevamento e rappresentazione territoriale; alla storia e conservazione dell'architettura, della città e del territorio; alla pianificazione dei trasporti e della logistica; alla fattibilità tecnica ed economica dei piani di trasformazione urbana e territoriale.
Tali competenze sono principalmente riscontrabili nelle seguenti aree tematiche ERC:
• SH3_9 Spatial development and architecture, land use, regional planning
• SH3_8 Mobility, tourism, transportation and logistics
• SH3_10 Urban studies, regional studies
• SH5_11 Cultural heritage, cultural memory
• SH5_9 History of art and architecture
• SH3_1 Environment, resources and sustainability
In termini di classificazione Horizon 2020, gli ambiti di ricerca maggiormente coinvolti sono:
• Inclusive, innovative and secure societies;
• Smart, green and integrated transport;
• Climate action, resource efficiency and raw materials;
• Food, security, sustainable agriculture.
Pienamente consapevole del valore dei processi valutativi per migliorare le attività svolte dalle strutture universitarie, il DIST ha operato, fin dalla sua costituzione, per definire le linee strategiche della ricerca e della formazione, lungo un processo che ha richiesto circa due anni di lavoro.
A conclusione di tale percorso, il DIST si è dotato, nel maggio 2014, di un documento (“Linee strategiche 2014-2020” http://www.dist.polito.it/focus/linee_strategiche_2014_2020) che definisce gli obiettivi che il Dipartimento intende perseguire all'interno delle indicazioni fornite dai Piani Strategici del Politecnico e dell'Università degli Studi di Torino.
Anche alla luce delle analisi dei risultati della VQR 2004-10 (vedi quadro B3), il Dipartimento formula i seguenti obiettivi strategici riguardo alla qualità della ricerca:
OBIETTIVI “A-SPECIFICI” (I criteri di valutazione del raggiungimento di questi obiettivi sono indicati nel quadro B2)
1. Rafforzare e promuovere attività di ricerca multi- e transdisciplinare che affrontino gli obiettivi complessi dello sviluppo urbano e regionale sia favorendo lo scambio e l'integrazione fra le diverse competenze scientifiche e culturali presenti nel Dipartimento, sia attraverso la cooperazione con altri atenei e enti di ricerca (in Italia e all'estero).
Tale obiettivo si collega ad alcune principali priorità degli Atenei di riferimento: 2.3. Valorizzazione della multidisciplinarità nell'ottica dell'interdisciplinarietà (piano strategico Unito); 2.4. Sviluppo della cooperazione con altri atenei o enti di ricerca (piano strategico Unito); 3.2.3 Rafforzamento di una comunità scientifica internazionale (piano strategico Polito); 3.3 Valore del capitale umano (piano strategico Polito).
Il raggiungimento di questo obiettivo fondante per il DIST richiede la piena operatività come struttura interateneo al di là dei confini amministrativi imposti dall'organizzazione universitaria. Il riconoscimento di tale specificità implica alcune esigenze pratiche, tra le quali:
• che il DIST sia valutato come unico dipartimento nel quadro delle valutazioni operate sia a livello ministeriale sia a livello dei singoli atenei torinesi;
• che la multisettorialità sia adeguatamente riconosciuta dagli Atenei come valore e non come ostacolo alla programmazione. Infatti, le modalità di governo delle scelte sulle carriere fanno sì che sia in atto un accorpamento degli SSD, dando vita a dipartimenti relativamente omogenei: l'opposto della scommessa fondativa del DIST.
2. Promuovere la qualità della ricerca e le potenzialità dei singoli ricercatori. La posizione atipica del DIST è un valore che può essere mantenuto solo con elevati livelli di qualità e di visibilità (anche attraverso l'open access) delle pubblicazioni. Questo obiettivo si collega specificamente all'Obiettivo 3.2.1 Promuovere la qualità della ricerca e le potenzialità dei singoli ricercatori del piano strategico Polito. Pertanto, è stato deciso di consolidare la Commissione Pubblicazioni e Valutazione della qualità della ricerca, che, creata in occasione della VQR 2004-10, ha ben lavorato accompagnando individualmente i docenti nella scelta delle pubblicazioni, nella predisposizione degli allegati, ecc. Questo lavoro una tantum è stato trasformato in un'attività stabile di monitoraggio e accompagnamento (vedi B1).
3. Rafforzare l'alta formazione. Questo obiettivo si collega ad alcune principali priorità degli Atenei di riferimento: 2.3. Valorizzazione della multidisciplinarità nell'ottica dell'interdisciplinarità (piano strategico Unito), 2.4. Sviluppo della cooperazione con altri atenei o enti di ricerca (piano strategico Unito); 3.1.5 Rafforzamento del ruolo del dottorato di ricerca (piano strategico Polito), 3.2.3 Rafforzamento di una comunità scientifica internazionale (piano strategico Polito).
A seguito della riorganizzazione della Scuola di Dottorato del Politecnico, per il XXX ciclo, il DIST ha ridefinito la propria offerta con l'istituzione di un nuovo dottorato interateneo (Politecnico e Università degli Studi di Torino) in Urban and Regional Development volto a formare una figura di specialista dello sviluppo urbano e territoriale altamente qualificata e spiccatamente multidisciplinare, capace di attingere a un'ampia varietà di saperi e aree scientifiche. In virtù della sua caratterizzazione multi- e inter-disciplinare, il percorso di dottorato supera i confini tra le scienze sociali e quelle tecnico-applicative, ingegneristiche e fisico-naturali. Il dottorato presenta, inoltre, una marcata caratterizzazione internazionale, sia nel senso di attirare dall'estero giovani studiosi motivati e qualificati, sia nel senso di offrire agli studenti una formazione corrispondente ai più elevati standard accademici e professionali, anche grazie all'apporto di docenti stranieri e all'obbligo di stage presso istituti altamente qualificati. In coerenza con tale orientamento, l'attività formativa è interamente sviluppata in lingua inglese.
Inoltre, afferisce al DIST la Scuola di specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, un corso post-lauream di III livello che vanta vent'anni di attività nella formazione e nella ricerca. Forma professionisti di alto profilo nel settore dello studio, della tutela, del restauro, della pianificazione e gestione del patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico.
4. Accrescere e potenziare l'impatto della ricerca sulla società attraverso il trasferimento e la condivisione dei risultati delle ricerche svolte. Tale obiettivo si collega ad alcune delle principali priorità degli Atenei di riferimento: 1.6 Partecipazione all'elaborazione di strategie di sviluppo e della competitività del territorio (piano strategico Unito), 2.1 Miglioramento del tasso di partecipazione ai bandi competitivi (piano strategico Unito), 2.5 Potenziamento della disseminazione dei risultati della ricerca (piano strategico Unito), 2.6. Potenziare le attività di trasferimento dei risultati della ricerca nella società (piano strategico Unito); 3.2.2 Accrescere l'impatto della ricerca sulla società (piano strategico Polito).
I temi al centro della formazione e ricerca del DIST si basano e al tempo stesso richiedono un continuo confronto con le esigenze e le richieste che emergono a livello sociale. Il Dipartimento ha infatti una consolidata tradizione di ricerca collaborativa con enti pubblici e istituzioni. Questo insieme di attività non è solo considerabile, e quindi valutabile, nella “Terza Missione” del DIST, ma come vera e propria attività di ricerca il cui valore può essere potenziato sia in termini quantitativi (ad esempio, mantenendo il livello di autofinanziamento derivante da contratti e commesse da parte di enti territoriali) sia in termini qualitativi (considerando il continuo impegno e coinvolgimento del personale in attività pubbliche connesse al governo della città e del territorio e promuovendo la pubblicazione dei risultati scientifici delle ricerche svolte in rapporto alle richieste sociali).
5. Rafforzare una comunità scientifica internazionale. Questo obiettivo si collega ad alcune delle principali priorità degli Atenei di riferimento: 2.2 Incremento della mobilità internazionale e nazionale dei docenti e dei ricercatori (piano strategico Unito), 2.4. Sviluppo della cooperazione con altri atenei o enti di ricerca (piano strategico Unito); 3.2.3 Rafforzamento di una comunità scientifica internazionale (piano strategico Polito).
Come emerso dal riesame di cui al quadro B3, Il valore di IRD3 mostra (per il lato Politecnico) un DIST largamente sottorappresentato e occorre quindi lavorare per un aumento dell'internazionalizzazione. Il Dipartimento intende potenziare la partecipazione ad associazioni/società scientifiche, i contatti sistematici e le collaborazioni di ricerca con partner internazionali e centri di ricerca altamente qualificati, incentivando la partecipazione a programmi di ricerca internazionali, aumentando il numero di pubblicazioni con coautori stranieri.
OBIETTIVI “SPECIFICI” DEI GRUPPI DI RICERCA [per informazioni sui gruppi di ricerca di seguito citati, vedi quadri B1 e B1b]
Gruppo di ricerca A1 – Studi Urbani e Regionali
6.1. Studiare i cambiamenti delle città, europee e non solo, nella crisi, in particolare per quanto riguarda l'individuazione dei caratteri della «nuova questione urbana», le azioni intraprese per contrastare la crisi e le politiche messe in atto. Ambiti di interesse particolare sono: pratiche di cittadinanza, spazio pubblico e sue trasformazioni, pratiche spaziali dei migranti, marginalità e giustizia socio-spaziale, politiche agricole e alimentari, produzione culturale, ICT, sicurezza, sviluppo locale.
6.2. Indagare gli aspetti teorici e metodologici degli studi urbani e regionali (practice turn, non-representational theory, ricerca visuale, evoluzione spaziale dei sistemi territoriali) e l'innovazione nelle forme di elaborazione e comunicazione della ricerca sulla città.
6.3. Studiare gli effetti della governance territoriale europea sui sistemi urbani e regionali.
6.4. Consolidare il ruolo di EU-POLIS come centro di ricerca interdipartimentale, interateneo e multisciplinare, punto di riferimento a Torino per lo studio della città e le politiche urbane e territoriali.
Risultati attesi
6.a individuazione dei caratteri urbani della crisi sia dal punto di vista teorico-interpretativo sia con riferimento alle città sui cui il gruppo concentra da tempo le sue ricerche
6.b Partecipazione e organizzazione di sessioni in convegni internazionali di studi urbani e regionali (ad es.: AAG-Association of American Geographers, RGS-Royal Geographical Society, EURA)
6.c Partecipazione a programmi di ricerca che producono rapporti di ricerca su città italiane e straniere
6.d Consolidamento dei rapporti con le reti internazionali di riferimento (ad es.: EURA, AAG, RGS, AESOP, ESPON, Regional Studies Association, Rete Franco-Italiana di Geografia sociale)
6.e Rafforzamento delle collaborazioni con centri di ricerca dell'Università di Torino (es. OMERO)
6.f Partecipazione attiva al processo di ridefinizione dei processi di trasformazione del sistema locale torinese
6.g Consolidamento del rapporto tra ricerca e didattica di III livello.
Gruppo di ricerca A2 – Progetto e Pianificazione della Città e del Territorio
7.1. Sviluppare, attraverso la ricerca scientifica e operativa, prodotti di utilità sociale e istituzionale in relazione a temi quali:
- l'interpretazione critica delle nuove forme e paradigmi del progetto della città e della pianificazione spaziale;
- i riflessi nel governo del territorio dei mutamenti di assetto istituzionale (con particolare attenzione al livello metropolitano), approfondendo, ai diversi livelli, la pianificazione spaziale;
- il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, il rapporto tra ambiente urbano, rurale, naturale e il paesaggio, con attenzione all'agricoltura urbana-periurbana e al food planning;
- la valutazione delle trasformazioni urbane e territoriali e la Valutazione Ambientale Strategica (VAS);
- le politiche territoriali per lo sviluppo delle aree montane, in relazione alla programmazione nazionale ed europea.
7.2. Contribuire al confronto internazionale sulla governance territoriale europea e sulle politiche con effetti sull'ambiente e il territorio (agricoltura, paesaggio, trasporti)
7.3. Potenziare le capacità di effettuare analisi urbane e territoriali, quali-quantitative, anche tramite l'uso di software appositi, per il supporto alla conoscenza e alla decisione.
Risultati attesi
7.a Definizione di nuove metodologie applicabili alla formazione di strumenti urbanistici. (sì/no)
7.b-c-d Consolidamento della partecipazione a reti scientifiche internazionali e nazionali di riferimento, anche integrando le collaborazioni per la ricerca e per la didattica:
• iscrizione istituzionale e individuale a società scientifiche internazionali e nazionali; (n.)
• presenza in organismi direttivi di società scientifiche internazionali e nazionali (per esempio: AESOP, AU, INU, SIU, AISRE); (n.)
• presenza nelle reti nazionali e internazionali di riferimento (ESPON, Eurocities, City Regions, CIPRA, ecc.). (n.)
7.e-f-g-h Consolidamento dei rapporti di carattere operativo con le istituzioni pubbliche di governo del territorio e con le associazioni professionali:
• partecipazione a protocolli d'intesa, reti interistituzionali e altre attività di policy making;
• contratti e convenzioni per la collaborazione a formazione di strumenti urbanistici, progetti di sviluppo urbano, valorizzazione del territorio, definizione di metodologie e strumenti normativi e valutativi; (n., n. clienti)
• presenza in organismi direttivi e in commissioni tematiche (ad es. Commissioni urbanistiche regionali e di altri enti territoriali). (n.)
Gruppo di ricerca A3 – Trasporti e Mobilità
8.1. Analizzare il comportamento di mobilità degli utenti (anche a mobilità ridotta) e dei turisti e l'offerta di trasporto attraverso un approccio olistico: intermodalità, informazione all'utenza, consapevolezza degli impatti sull'ambiente e sul cambiamento climatico causati dalle scelte di viaggio, usi del suolo e scelte localizzative.
8.2. Valutare gli impatti ambientali dei sistemi di trasporto di superficie in ambiti urbani. Valutare gli effetti dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteorologiche sulla gestione dei sistemi di trasporto a lunga distanza e su scala globale.
8.3. Valutare gli effetti dell'infomobilità e di strumenti ICT e ITS sulla mobilità degli utenti. Realizzare strumenti di aiuto alle decisioni di pianificatori e cittadini anche attraverso l'utilizzo di open data. Individuare soluzioni innovative in ambito urbano per ridurre l'impatto ambientale e ridurre il costo del trasporto delle merci.
8.4. Valutare gli effetti sulla mobilità delle persone di politiche economiche (es. road pricing) e di infomobilità. Definire business model relativi a soluzioni tecnologiche per la mobilità.
8.6. Valutare gli impatti economici di un turismo fondato su un trasporto sostenibile.
8.7. Valutare le performance del servizio dei sistemi di trasporto pubblico, individuare Key Performance Indicators (KPIs).
Risultati attesi
8.a Definizione di strategie e politiche di mobilità attraverso accordi con le aree metropolitane e i comuni per lo sviluppo dell'intermodalità, l'aumento del livello di servizio e dell'accessibilità ai sistemi di trasporto. (n°)
8.b Aumento dei contratti di ricerca sottoscritti per trasferimento delle conoscenze verso enti locali e industrie in merito agli strumenti (es. PUMS, ICT, ITS) e alle politiche per una mobilità più sostenibile. (dn°anno:n°2013)
8.e Sviluppo di un navigatore multimodale in tempo reale per l'ottimizzazione della mobilità delle persone e di strumenti di supporto alla decisione nella pianificazione dei trasporti e della distribuzione urbana delle merci. (sì/no)
8.f Partecipazione a reti di università e centri di ricerca (es. ECTRI, ISCN) e mantenimento dei partenariati internazionali. (n°)
Gruppo di ricerca B – Ambiente Sicuro e Sostenibile
9.1. Analizzare rischio e vulnerabilità in ambiente urbano con riferimento a infrastrutture critiche (reti di distribuzione, infrastrutture civili e patrimonio storico-artistico);
9.2. Ricercare e applicare nuove tecniche per tutelare la sicurezza dei cittadini (rischio, energia, salute e cibo) e le infrastrutture;
9.3. Definire metodi di indagine basati su vulnerabilità, rischio e resilienza dei cittadini e dei loro comportamenti, in situazioni di emergenza;
9.4. Definire strumenti speditivi di valutazione dei rischi meno indagati, del multirischio e del rischio concomitante in ambito urbano e regionale;
9.5. Valutare ex ante, in itinere, ex post e monitorare la resilienza e la sicurezza del territorio, anche attraverso metodi quali-quantitativi;
9.6. Definire metodi di allerta precoci, risposta alle emergenze e monitoraggio post evento utilizzando strumenti di analisi idraulici/idrologici, di acquisizione, gestione e rappresentazione di dati georeferenziati e di modellazione climatologica;
9.7. Attuare strategie di comunicazione della vulnerabilità e del rischio mediante tecniche digitali e social network per la partecipazione dei cittadini (crowdsourcing);
9.8. Interpretare criticamente le pratiche di resilienza e accompagnare le istituzioni di governo del territorio per supportare la diffusione e il rafforzamento di pratiche di resilienza e la costruzione di progetti e soluzioni;
9.9. Accompagnare i processi di pianificazione e progettazione del territorio, del paesaggio e della città verso modelli socio-ecologici improntati a sostenibilità e resilienza;
9.10 Mettere a punto Strumenti di Supporto alla Decisione integrati e partecipati e sistemi di indicatori ambientali per supportare la transizione verso una società “post carbon”.
Risultati attesi
9.a Collaborazione alla costruzione di reti e di iniziative scientifiche in tema di sostenibilità e sicurezza dell'ambiente naturale e costruito e dei cittadini, e consolidamento dei rapporti con reti internazionali di riferimento (es. iiSBE, UICCA);
9.b Definizione di priorità e collaborazioni con centri di ricerca e società pubbliche e private;
9.c-d Partecipazione a bandi Horizon 2020 e nazionali e sottoscrizione di contratti di ricerca con società private (ad esempio Mediterranea Acque e Smat);
9.e Partecipazione e organizzazione di speciali sessioni su sostenibilità e sicurezza urbane e territoriali in convegni internazionali;
9.f Applicazioni in progetti di sviluppo nel campo dei cambiamenti climatici e della vulnerabilità di sistemi socio-economici.
Gruppo di ricerca C – Patrimonio Culturale e Paesaggio
10.1 Contribuire allo studio del patrimonio culturale, con particolare attenzione all'ambiente costruito, al paesaggio e alle manifestazione espressive.
10.2 Sperimentare nuovi schemi interpretativi nei sistemi culturali territoriali locali, in un confronto di ricerca con le reti internazionali.
10.3 Trasferire metodi e conoscenze critiche ai soggetti responsabili delle politiche di pianificazione, di tutela e di valorizzazione dei patrimoni culturali.
Risultati attesi
10.a Collaborazione alla costruzione di reti e di iniziative scientifiche sul patrimonio architettonico trans-frontaliero tra medioevo, età moderna ed età contemporanea.
10.b Indagine delle relazioni tra paesaggio, progetto di architettura e prodotti industriali nell'età contemporanea (con particolare riferimento ai contesti urbani, alle interrelazioni tra popoli e identità nel bacino del Mediterraneo, agli studi di genere e al mondo professionale femminile).
10.c Indagine su approcci e case study in ambito storico-architettonico, urbanistico e territoriale.
10.d Elaborazione e sperimentazione di modelli innovativi di comunicazione e di storytelling digitale per le istallazioni di arte pubblica nei contesti urbani.
10.e Analisi e progettazione di forme e processi di produzione creativa in rete, con particolare attenzione all'ambito audiovisivo e al cinema.
10.f Sviluppo di strumenti informativi territoriali per la valutazione e le strategie di analisi.
10.g Potenziamento della presenza e del ruolo attivo all'interno di comitati scientifici e di referaggio, in riviste qualificate e gruppi di ricerca internazionali.
10.h Partecipazione attiva alle reti nazionali e internazionali sui temi del paesaggio (con particolare attenzione alle politiche del Consiglio d'Europa, ad es. UNISCAPE) e della natura, a commissioni tematiche e gruppi di lavoro di organismi internazionali come IUCN, ICOMOS, UNESCO, Federnatur.
10.i Mantenimento delle attività di public engagement, in termini di rapporti con le istituzioni pubbliche di governo del territorio e con le associazioni professionali. (n° protocolli d'intesa, n° reti interistituzionali, n° contratti e convenzioni, n° clienti, n° presenze in organismi direttivi e in commissioni tematiche, ore*uomo di pianificazione partecipata)
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Sezione B - Sistema di gestione
Ai sensi del Regolamento di Dipartimento del DIST, in conformità con lo Statuto del Politecnico di Torino e con lo Statuto dell'Università degli Studi di Torino, sono organi del Dipartimento: il Direttore, il Consiglio e la Giunta; tali organi sono esplicitati ulteriormente nella Convenzione tra i due Atenei, stipulata nel 2013 e sottoscritta dai Rettori per la “gestione ed il funzionamento del DIST”. (http://www.dist.polito.it/il_dipartimento/convenzione_regolamento/convenzione).
Il Direttore rappresenta il Dipartimento, è responsabile dello svolgimento di tutte le attività che fanno capo allo stesso in coerenza con i vincoli e le previsioni normative ed assicura l'applicazione dei principi della qualità e della trasparenza che devono permeare tutte le attività. Per la natura interateneo del DIST, il Direttore è affiancato da un vice Direttore Politecnico e un vice Direttore Università che lo sostituiscono in tutte le sue funzioni nei casi di impedimento, assenza o vacanza.
Il Consiglio è l'organo che indirizza e programma le attività scientifiche e didattiche del Dipartimento. Si fa ricorso al Consiglio ristretto solo nei casi previsti dalla Legge e dai Regolamenti di Ateneo. Fanno parte del Consiglio tutti i professori di ruolo e i ricercatori anche a tempo determinato afferenti al Dipartimento. Fa parte del Consiglio una rappresentanza del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario assegnato dal Politecnico alla Struttura di supporto gestionale del Dipartimento (la rappresentanza non può essere superiore al 20% del numero dei professori di ruolo e ricercatori). Fa altresì parte del Consiglio una rappresentanza (in numero massimo di 3 unità) del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario assegnato dall'Università di Torino. Fanno inoltre parte del Consiglio due rappresentanti dei titolari di assegni di ricerca e borsisti post-doc, e rappresentanti degli studenti iscritti ai Corsi di Dottorato, di Specializzazione e dei Corsi di studio associati al Dipartimento.
La Giunta è l'organo esecutivo che coadiuva il Direttore. Essa è composta da Direttore, vice Direttori, Responsabile Gestionale Amministrativo (senza diritto di voto) – che ne fanno parte di diritto –, 6 docenti, 1 amministrativo e 1 tecnico del Politecnico, 1 tecnico o amministrativo dell'Università.
Accanto agli organi previsti da statuto, il DIST si è dotato di commissioni e gruppi di lavoro che coadiuvano Direttore, Consiglio e Giunta su numerose tematiche. In particolare è interessante richiamare qui:
• la Commissione Ricerca, che comprende 10 docenti nominati dal Consiglio, rappresentativi di tutti gruppi di ricerca oggi presenti nel Dipartimento, e un rappresentante dell'U.O. Progetti. Identifica gli assi di ricerca (vedi B1.b), coordina le attività svolte al loro interno; con il supporto dell'apposita U.O. Progetti, distribuisce informazioni sulle opportunità di finanziamento e di costruzione di partenariati per progetti di ricerca, e promuove iniziative di incontro e collaborazione tra gruppi di ricerca, per favorire la diffusione di un grado di conoscenza non superficiale relativamente a competenze, attività e interessi scientifici dei diversi gruppi e dei singoli ricercatori. La consapevolezza delle competenze e capacità disponibili può infatti favorire la nascita di iniziative comuni specie interdisciplinari, l'identificazione di nuove opportunità di ricerca e partecipazione a bandi competitivi e perfino la formazione di nuovi gruppi di ricerca.
La Commissione svolge inoltre un ruolo propedeutico al riesame e all'autovalutazione definendo i criteri di valutazione dei risultati della ricerca, e raccogliendo le informazioni necessarie presso i singoli Gruppi.
• la Commissione Pubblicazioni e Valutazione della ricerca, coordinata dal responsabile dipartimentale per la qualità, è composta da 5 docenti (tra cui il referente per l'open access), 1 ricercatore non strutturato (ad es. assegnista) e 2 tecnici.
Esegue le attività di autovalutazione e riesame, e cura (per quanto di competenza del Dipartimento) la predisposizione della documentazione necessaria agli adempimenti di valutazione esterna definiti a livello ministeriale, attraverso attività quali: stimolare il personale al sistematico e tempestivo inserimento delle pubblicazioni, curare la validazione del database delle pubblicazioni, consigliare laddove utile la selezione dei prodotti da presentare alle valutazioni.
Inoltre, propone al Consiglio la ripartizione delle risorse premiali per la qualità della ricerca; elabora strategie relative al miglioramento della valutazione della qualità della ricerca (che sottopone all'approvazione del Consiglio); promuove la pubblicazione su PORTO delle opere dei ricercatori del DIST (il cosiddetto “green open access”) e la pubblicazione di nuove opere che nascano ad accesso aperto (“gold open access”); promuove la pubblicazione in lingua inglese (almeno come seconda lingua) e della qualità della lingua inglese (originale o tradotta); supporta la scelta delle riviste su cui si pubblica e delle case editrici con l'obiettivo di darsi modalità di produzione più rigorose, tanto per i settori bibliometrici quanto per quelli non bibliometrici, tenendo conto delle indicazioni dei GEV di riferimento (vedi quadro B3).
• il Responsabile dipartimentale per la qualità, che ha il compito di informare e sensibilizzare i gruppi di ricerca del Dipartimento sulle procedure legate alla valutazione della qualità. Raccoglie e sistematizza le misure finalizzate al monitoraggio e al miglioramento della qualità della ricerca elaborate dalla Commissione Pubblicazioni (per le pubblicazioni), dalla Commissione Ricerca (per gli orientamenti generali, i bandi competitivi e l'internazionalizzazione, l'attività di ricerca conto terzi e i suoi esiti), nonché dai corsi di Dottorato e di Specializzazione afferenti al DIST (per quanto di loro competenza): tali misure sono rese esecutive da deliberazioni di Consiglio ristretto o Giunta. Per ciascuna di tali misure, si adopera affinché siano identificati opportuni metodi di valutazione (comprendenti indicatori misurabili e rapporti qualitativi).
• la Commissione Biblioteca, che è composta da 6 docenti e 2 tecnici bibliotecari. Gestisce la Biblioteca Territorio e Ambiente (compresa la sua sezione di Geografia presso l'Università di Torino) al fine di garantire un continuo aggiornamento del patrimonio bibliotecario negli assi strategici della ricerca del DIST; si coordina con l'omologa commissione DAD per formulare indirizzi scientifici per la BCA e per la gestione della Biblioteca Interdipartimentale di Storia e Analisi dell'Architettura e degli Insediamenti.
• la Commissione Terza Missione, che è uno strumento di cui la Giunta si è dotata per analizzare la coerenza delle proposte di partecipazione ad associazioni o altri enti esterni con gli indirizzi di ricerca del Dipartimento.
• la Commissione Comunicazione, che gestisce la promozione verso l'esterno del Dipartimento (competenze di ricerca e offerta didattica) e la diffusione delle informazioni legate alle attività di ricerca, utilizzando vari strumenti tra i quali il sito web istituzionale, e in futuro altri piú snelli quali social network, ecc.
• la Commissione Fondi, che gestisce le percentuali spettanti al Dipartimento derivanti dall'attività contrattuale per incentivare la produttività scientifica in termini di pubblicazioni e progetti, da parte del personale di ricerca strutturato e non strutturato.
• l'Unità Operativa Progetti, di supporto alla ricerca, che si avvale della competenza di 6 PTA dedicati completamente o parzialmente, per coprire tutti gli aspetti dal supporto tecnico a quello amministrativo e alla promozione di iniziative. Svolge i seguenti compiti:
- svolge e/o supporta tutte le attività amministrativo-gestionali dei progetti, dalla fase di presentazione delle proposte, alle fasi di gestione, rendicontazione e audit dei progetti;
- seleziona e comunica al personale, tra le numerose informazioni e sollecitazioni provenienti dall'esterno, quelle utili ai fini dello sviluppo delle attività di ricerca;
- supporta i gruppi di ricerca nell'individuazione di possibili fonti di finanziamento e di possibili collaborazioni con enti pubblici e privati;
- supporta il networking interno ed esterno facilitando iniziative di incontro e collaborazione tra gruppi e di singoli ricercatori;
- cura dell'editing delle pubblicazioni, grafica, sito, organizzazione di eventi.
È inoltre importante rimarcare che la mappatura della ricerca svolta per la definizione delle linee strategiche del DIST (vedi A1) ha permesso di:
a) censire gli attuali temi di ricerca dei membri del dipartimento e individuare quelli che possono aggregare le persone e diventare gli assi della ricerca per i prossimi anni e b) individuare le modalità di organizzazione della ricerca.
Durante la prima fase è stato affrontato un lavoro di raccolta dei dati relativi alle attività di ricerca del personale docente e ricercatore con l'elaborazione di un questionario (progetti correnti, linee di interesse future, pubblicazioni, competenze, gruppi di ricerca, ecc.).
La successiva realizzazione dell'anagrafe della ricerca DIST ha permesso di:
• formare un'immagine completa e aggiornata dei progetti di ricerca in corso;
• avere informazioni aggiornate sulle competenze coinvolte nei diversi programmi di ricerca;
• utilizzare il Sistema informativo integrato nelle anagrafiche di Politecnico (UGOV, PORTO e PAUPER);
• semplificare la gestione individuale, evitando la duplicazione delle informazioni già presenti nei sistemi di Ateneo;
• facilitare l'ottenimento di prospetti di sintesi a livello dipartimentale (come, ad esempio, tipi di progetto; competenze coinvolte; personale e ruoli; progetti per anno; stime di importi; enti coinvolti e loro settori ecc.).
I principali progetti di ricerca sono stati quindi catalogati seguendo le classificazioni ERC e gli obiettivi di Horizon 2020. A conclusione di questo lavoro, è emerso un quadro chiaro e completo della ricerca svolta dai componenti del Dipartimento, sul quale è stata impostata la definizione dei Gruppi di ricerca (vedi B1.b).
Poiché il sistema non consente di inserire gruppi di ricerca che non abbiano un coordinatore dipartimentale, nel quadro B1b è stato inserito il solo gruppo di ricerca A1 “Studi Urbani e Regionali”, pur introducendo un coordinatore pro forma: questo gruppo è stato inserito per poter dare conto dell'elevata partecipazione di docenti dell'Università degli Studi di Torino, anche afferenti ad altri Dipartimenti.
Non sono stati, invece, inseriti i gruppi di ricerca:
• A2 – Progetto e Pianificazione della Città e del Territorio
• A3 – Trasporti e Mobilità
• B – Ambiente Sicuro e Sostenibile
• C – Patrimonio Culturale e Paesaggio
tutti attivi presso il DIST, e descritti nelle rispettive schede nel quadro B1b della SUA-rd del “DIST-Politecnico di Torino”.
A questi gruppi di ricerca aderiscono ad oggi i seguenti ricercatori del DIST-Università di Torino:
• A2: Stefano Ferrari
• A3: Gabriele Garnero
• B: Fabio Armao, Davide Canone, Stefano Ferraris, Giulio Lughi
• C: Gabriele Garnero, Giulio Lughi, Carlo Salone, Antonio Stopani
Inoltre, fanno parte del DIST i centri di ricerca:
• EU-POLIS, Centro di ricerca sugli studi in Europa e nel Mediterraneo (http://areeweb.polito.it/ricerca/eupolis/);
• CED-PPN, Centro Europeo di Documentazione sulla Pianificazione dei Parchi Naturali (http://www.cedppn.polito.it/);
• OCS, Osservatorio Città Sostenibili (http://www.ocs.polito.it/);
• WHCC, World Habitat Cooperation Centre (http://www.dist.polito.it/la_ricerca/centri_di_ricerca/whcc).
Il Direttore rappresenta il Dipartimento, è responsabile dello svolgimento di tutte le attività che fanno capo allo stesso in coerenza con i vincoli e le previsioni normative ed assicura l'applicazione dei principi della qualità e della trasparenza che devono permeare tutte le attività. Per la natura interateneo del DIST, il Direttore è affiancato da un vice Direttore Politecnico e un vice Direttore Università che lo sostituiscono in tutte le sue funzioni nei casi di impedimento, assenza o vacanza.
Il Consiglio è l'organo che indirizza e programma le attività scientifiche e didattiche del Dipartimento. Si fa ricorso al Consiglio ristretto solo nei casi previsti dalla Legge e dai Regolamenti di Ateneo. Fanno parte del Consiglio tutti i professori di ruolo e i ricercatori anche a tempo determinato afferenti al Dipartimento. Fa parte del Consiglio una rappresentanza del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario assegnato dal Politecnico alla Struttura di supporto gestionale del Dipartimento (la rappresentanza non può essere superiore al 20% del numero dei professori di ruolo e ricercatori). Fa altresì parte del Consiglio una rappresentanza (in numero massimo di 3 unità) del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario assegnato dall'Università di Torino. Fanno inoltre parte del Consiglio due rappresentanti dei titolari di assegni di ricerca e borsisti post-doc, e rappresentanti degli studenti iscritti ai Corsi di Dottorato, di Specializzazione e dei Corsi di studio associati al Dipartimento.
La Giunta è l'organo esecutivo che coadiuva il Direttore. Essa è composta da Direttore, vice Direttori, Responsabile Gestionale Amministrativo (senza diritto di voto) – che ne fanno parte di diritto –, 6 docenti, 1 amministrativo e 1 tecnico del Politecnico, 1 tecnico o amministrativo dell'Università.
Accanto agli organi previsti da statuto, il DIST si è dotato di commissioni e gruppi di lavoro che coadiuvano Direttore, Consiglio e Giunta su numerose tematiche. In particolare è interessante richiamare qui:
• la Commissione Ricerca, che comprende 10 docenti nominati dal Consiglio, rappresentativi di tutti gruppi di ricerca oggi presenti nel Dipartimento, e un rappresentante dell'U.O. Progetti. Identifica gli assi di ricerca (vedi B1.b), coordina le attività svolte al loro interno; con il supporto dell'apposita U.O. Progetti, distribuisce informazioni sulle opportunità di finanziamento e di costruzione di partenariati per progetti di ricerca, e promuove iniziative di incontro e collaborazione tra gruppi di ricerca, per favorire la diffusione di un grado di conoscenza non superficiale relativamente a competenze, attività e interessi scientifici dei diversi gruppi e dei singoli ricercatori. La consapevolezza delle competenze e capacità disponibili può infatti favorire la nascita di iniziative comuni specie interdisciplinari, l'identificazione di nuove opportunità di ricerca e partecipazione a bandi competitivi e perfino la formazione di nuovi gruppi di ricerca.
La Commissione svolge inoltre un ruolo propedeutico al riesame e all'autovalutazione definendo i criteri di valutazione dei risultati della ricerca, e raccogliendo le informazioni necessarie presso i singoli Gruppi.
• la Commissione Pubblicazioni e Valutazione della ricerca, coordinata dal responsabile dipartimentale per la qualità, è composta da 5 docenti (tra cui il referente per l'open access), 1 ricercatore non strutturato (ad es. assegnista) e 2 tecnici.
Esegue le attività di autovalutazione e riesame, e cura (per quanto di competenza del Dipartimento) la predisposizione della documentazione necessaria agli adempimenti di valutazione esterna definiti a livello ministeriale, attraverso attività quali: stimolare il personale al sistematico e tempestivo inserimento delle pubblicazioni, curare la validazione del database delle pubblicazioni, consigliare laddove utile la selezione dei prodotti da presentare alle valutazioni.
Inoltre, propone al Consiglio la ripartizione delle risorse premiali per la qualità della ricerca; elabora strategie relative al miglioramento della valutazione della qualità della ricerca (che sottopone all'approvazione del Consiglio); promuove la pubblicazione su PORTO delle opere dei ricercatori del DIST (il cosiddetto “green open access”) e la pubblicazione di nuove opere che nascano ad accesso aperto (“gold open access”); promuove la pubblicazione in lingua inglese (almeno come seconda lingua) e della qualità della lingua inglese (originale o tradotta); supporta la scelta delle riviste su cui si pubblica e delle case editrici con l'obiettivo di darsi modalità di produzione più rigorose, tanto per i settori bibliometrici quanto per quelli non bibliometrici, tenendo conto delle indicazioni dei GEV di riferimento (vedi quadro B3).
• il Responsabile dipartimentale per la qualità, che ha il compito di informare e sensibilizzare i gruppi di ricerca del Dipartimento sulle procedure legate alla valutazione della qualità. Raccoglie e sistematizza le misure finalizzate al monitoraggio e al miglioramento della qualità della ricerca elaborate dalla Commissione Pubblicazioni (per le pubblicazioni), dalla Commissione Ricerca (per gli orientamenti generali, i bandi competitivi e l'internazionalizzazione, l'attività di ricerca conto terzi e i suoi esiti), nonché dai corsi di Dottorato e di Specializzazione afferenti al DIST (per quanto di loro competenza): tali misure sono rese esecutive da deliberazioni di Consiglio ristretto o Giunta. Per ciascuna di tali misure, si adopera affinché siano identificati opportuni metodi di valutazione (comprendenti indicatori misurabili e rapporti qualitativi).
• la Commissione Biblioteca, che è composta da 6 docenti e 2 tecnici bibliotecari. Gestisce la Biblioteca Territorio e Ambiente (compresa la sua sezione di Geografia presso l'Università di Torino) al fine di garantire un continuo aggiornamento del patrimonio bibliotecario negli assi strategici della ricerca del DIST; si coordina con l'omologa commissione DAD per formulare indirizzi scientifici per la BCA e per la gestione della Biblioteca Interdipartimentale di Storia e Analisi dell'Architettura e degli Insediamenti.
• la Commissione Terza Missione, che è uno strumento di cui la Giunta si è dotata per analizzare la coerenza delle proposte di partecipazione ad associazioni o altri enti esterni con gli indirizzi di ricerca del Dipartimento.
• la Commissione Comunicazione, che gestisce la promozione verso l'esterno del Dipartimento (competenze di ricerca e offerta didattica) e la diffusione delle informazioni legate alle attività di ricerca, utilizzando vari strumenti tra i quali il sito web istituzionale, e in futuro altri piú snelli quali social network, ecc.
• la Commissione Fondi, che gestisce le percentuali spettanti al Dipartimento derivanti dall'attività contrattuale per incentivare la produttività scientifica in termini di pubblicazioni e progetti, da parte del personale di ricerca strutturato e non strutturato.
• l'Unità Operativa Progetti, di supporto alla ricerca, che si avvale della competenza di 6 PTA dedicati completamente o parzialmente, per coprire tutti gli aspetti dal supporto tecnico a quello amministrativo e alla promozione di iniziative. Svolge i seguenti compiti:
- svolge e/o supporta tutte le attività amministrativo-gestionali dei progetti, dalla fase di presentazione delle proposte, alle fasi di gestione, rendicontazione e audit dei progetti;
- seleziona e comunica al personale, tra le numerose informazioni e sollecitazioni provenienti dall'esterno, quelle utili ai fini dello sviluppo delle attività di ricerca;
- supporta i gruppi di ricerca nell'individuazione di possibili fonti di finanziamento e di possibili collaborazioni con enti pubblici e privati;
- supporta il networking interno ed esterno facilitando iniziative di incontro e collaborazione tra gruppi e di singoli ricercatori;
- cura dell'editing delle pubblicazioni, grafica, sito, organizzazione di eventi.
È inoltre importante rimarcare che la mappatura della ricerca svolta per la definizione delle linee strategiche del DIST (vedi A1) ha permesso di:
a) censire gli attuali temi di ricerca dei membri del dipartimento e individuare quelli che possono aggregare le persone e diventare gli assi della ricerca per i prossimi anni e b) individuare le modalità di organizzazione della ricerca.
Durante la prima fase è stato affrontato un lavoro di raccolta dei dati relativi alle attività di ricerca del personale docente e ricercatore con l'elaborazione di un questionario (progetti correnti, linee di interesse future, pubblicazioni, competenze, gruppi di ricerca, ecc.).
La successiva realizzazione dell'anagrafe della ricerca DIST ha permesso di:
• formare un'immagine completa e aggiornata dei progetti di ricerca in corso;
• avere informazioni aggiornate sulle competenze coinvolte nei diversi programmi di ricerca;
• utilizzare il Sistema informativo integrato nelle anagrafiche di Politecnico (UGOV, PORTO e PAUPER);
• semplificare la gestione individuale, evitando la duplicazione delle informazioni già presenti nei sistemi di Ateneo;
• facilitare l'ottenimento di prospetti di sintesi a livello dipartimentale (come, ad esempio, tipi di progetto; competenze coinvolte; personale e ruoli; progetti per anno; stime di importi; enti coinvolti e loro settori ecc.).
I principali progetti di ricerca sono stati quindi catalogati seguendo le classificazioni ERC e gli obiettivi di Horizon 2020. A conclusione di questo lavoro, è emerso un quadro chiaro e completo della ricerca svolta dai componenti del Dipartimento, sul quale è stata impostata la definizione dei Gruppi di ricerca (vedi B1.b).
Poiché il sistema non consente di inserire gruppi di ricerca che non abbiano un coordinatore dipartimentale, nel quadro B1b è stato inserito il solo gruppo di ricerca A1 “Studi Urbani e Regionali”, pur introducendo un coordinatore pro forma: questo gruppo è stato inserito per poter dare conto dell'elevata partecipazione di docenti dell'Università degli Studi di Torino, anche afferenti ad altri Dipartimenti.
Non sono stati, invece, inseriti i gruppi di ricerca:
• A2 – Progetto e Pianificazione della Città e del Territorio
• A3 – Trasporti e Mobilità
• B – Ambiente Sicuro e Sostenibile
• C – Patrimonio Culturale e Paesaggio
tutti attivi presso il DIST, e descritti nelle rispettive schede nel quadro B1b della SUA-rd del “DIST-Politecnico di Torino”.
A questi gruppi di ricerca aderiscono ad oggi i seguenti ricercatori del DIST-Università di Torino:
• A2: Stefano Ferrari
• A3: Gabriele Garnero
• B: Fabio Armao, Davide Canone, Stefano Ferraris, Giulio Lughi
• C: Gabriele Garnero, Giulio Lughi, Carlo Salone, Antonio Stopani
Inoltre, fanno parte del DIST i centri di ricerca:
• EU-POLIS, Centro di ricerca sugli studi in Europa e nel Mediterraneo (http://areeweb.polito.it/ricerca/eupolis/);
• CED-PPN, Centro Europeo di Documentazione sulla Pianificazione dei Parchi Naturali (http://www.cedppn.polito.it/);
• OCS, Osservatorio Città Sostenibili (http://www.ocs.polito.it/);
• WHCC, World Habitat Cooperation Centre (http://www.dist.polito.it/la_ricerca/centri_di_ricerca/whcc).
Schede inserite da questa Struttura
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | Studi urbani e regionali (Regional and Urban Studies) | SALONE Carlo | 11 | GOVERNA Francesca Professore Associato SSD:M-GGR/02 Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (Politecnico di Torino) - JANIN RIVOLIN YOCCOZ Umberto Professore Ordinario SSD:ICAR/20 Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (Politecnico di Torino) - MELA Alfredo Professore Ordinario SSD:SPS/10 Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (Politecnico di Torino) - ROSSIGNOLO Cristiana Ricercatore SSD:M-GGR/01 Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (Politecnico di Torino) - SANTANGELO Marco Ricercatore SSD:M-GGR/01 Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (Politecnico di Torino) - DEMATTEIS Giuseppe Professore Emerito SSD:M-GGR/02 Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (Politecnico di Torino) - CAVALLERO Marco Dottorando Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (Politecnico di Torino) |
Schede inserite da altra Struttura (tra i componenti risultano persone afferenti a questa Struttura).
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|
Nessuna
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
Le tre missioni del Dipartimento sono supportate da:
• il Laboratorio di Analisi e Rappresentazioni Territoriali e Urbane (LARTU) (http://www.dist.polito.it/il_dipartimento/strutture_interne/lartu),
• il Laboratorio per la valutazione dell'umidità nei mezzi porosi e dei flussi d'acqua nell'ambiente (LABFLUX) (http://www.dist.polito.it/il_dipartimento/strutture_interne/labflux),
• il Laboratorio di Storia e Beni culturali (LSBC) (http://www.dist.polito.it/il_dipartimento/strutture_interne/lsbc).
A questi si è aggiunto, da gennaio 2014, grazie alla vincita di un bando competitivo in-terno al Politecnico di Torino, un nuovo Laboratorio interdipartimentale – i dipartimenti coinvolti, oltre al DIST che è capofila, sono DIATI, DENER, DAUIN, DISMA – specificamente dedicato ai temi della sostenibilità e sicurezza a livello urbano e territoriale, denomina-to Urban Sustainability & Security Laboratory for Social Challenges (S3+Lab) (http://www.s3lab.polito.it/).
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• il Laboratorio di Analisi e Rappresentazioni Territoriali e Urbane (LARTU) (http://www.dist.polito.it/il_dipartimento/strutture_interne/lartu),
• il Laboratorio per la valutazione dell'umidità nei mezzi porosi e dei flussi d'acqua nell'ambiente (LABFLUX) (http://www.dist.polito.it/il_dipartimento/strutture_interne/labflux),
• il Laboratorio di Storia e Beni culturali (LSBC) (http://www.dist.polito.it/il_dipartimento/strutture_interne/lsbc).
A questi si è aggiunto, da gennaio 2014, grazie alla vincita di un bando competitivo in-terno al Politecnico di Torino, un nuovo Laboratorio interdipartimentale – i dipartimenti coinvolti, oltre al DIST che è capofila, sono DIATI, DENER, DAUIN, DISMA – specificamente dedicato ai temi della sostenibilità e sicurezza a livello urbano e territoriale, denomina-to Urban Sustainability & Security Laboratory for Social Challenges (S3+Lab) (http://www.s3lab.polito.it/).
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No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | Biblioteca Territorio-Ambiente - Sezione Geografia economica | http://www.unito.it/bibliogeo | 23.335 | 10.122 | 586 |
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
2. | Biblioteca Digitale dell'Ateneo | http://www.unito.it/unitoWAR/appmanager/biblioteche4/B073?_nfls=false | 0 | 0 | 0 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [3]
-
- Prof. Associati [5]
-
- Ricercatori [4]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [0]
-
- Assegnisti [1]
-
- Dottorandi [0]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [0]
Professori Ordinari
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
N. | Cognome | Nome | Qualifica | Area Cun | Area Vqr | SSD |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | ARMAO | Fabio | Professore Ordinario | 14 | 14 | SPS/04 |
2. | CHIABRANDO | Roberto | Professore Ordinario | 08 | 08a | ICAR/06 |
3. | LUCIA | Maria Giuseppina | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-GGR/02 |
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 1 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 4 |
Area Biblioteche | 2 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |