Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
1. INTRODUZIONE
Al Dipartimento di Scienze dell'Economia dell'Università del Salento hanno afferito sia la larga maggioranza parte dei docenti dell'Ateneo inquadrati nell'Area CUN 13, sia un gruppo di docenti dell'Area CUN 12, sia infine alcuni docenti appartenenti ai settori scientifico-disciplinari M-GGR/02, LIN-L/10. Per quanto riguarda l'Area 13, sono rappresentati tutti i macro-settori e in particolare i SSD SECS-P/01, SECS-P/02, SECS-P/03, SECS-P/04, SECS-P/05, SECS-P/07, SECS-P/08; SECS-P/10, SECS-P/11; SECS-P/12, SECS-P/13, SECS-S/01, SECS-S/06; per quanto attiene all'Area 12 nel Dipartimento sono presenti professori e ricercatori dei settori IUS/01, IUS/04, IUS/05, IUS/09, IUS/10 e IUS/12.
Sebbene tutti i Dipartimenti dell'Ateneo siano stati ricostituiti ex-novo con l'attuazione del nuovo Statuto, in applicazione della Legge 220/2010, il Dipartimento di Scienze dell'Economia si configura come frutto della fusione di due Dipartimenti precedenti, il Dipartimento di Studi Aziendali, Giuridici e Ambientali e il Dipartimento di Scienze Economiche e Matematico-Statistiche. La comunità di studiosi che è scaturita da tale fusione ha in ogni caso profonde radici comuni, sia in virtù della storica condivisione dei percorsi didattici della Facoltà di Economia, sia per l'anelito a una visione unitaria dei fenomeni economici, che la caratterizza dal punto di vista scientifico e intellettuale. Fin dalla sua fondazione, infatti, il Dipartimento si è posto l'obiettivo culturale di conciliare da un lato il rispetto dell'identità scientifica e delle metodologie di ricerca di ciascuna delle sue componenti, dall'altro la necessità di allinearsi a una tendenza prevalente nel mondo accademico internazionale, che vede attenuarsi, nei contenuti e nei metodi, le differenze tra studi di business e management, di economics, di finanza, di metodi quantitativi per le scienze economiche e, in anni recenti, anche di law and economics. L'obiettivo ambizioso di lungo periodo del Dipartimento è quindi quello di contribuire al posizionamento dell'Ateneo nel panorama della ricerca in una duplice direzione: da una parte grazie a una produzione scientifica di frontiera in ciascun macro-settore dell'Area 13 – quindi attraverso una marcata specializzazione – dall'altra in virtù di esperimenti di collaborazione scientifica tra macro-settori e tra aree, che dovrebbero consentire di ampliare gli sbocchi potenziali, e di prestigio, dell'attività di ricerca. E' inoltre convinzione condivisa che una ricerca trasversale, in cui si fondano il rigore degli studi economico-quantitativi e la ricchezza di informazioni qualitative e il dettaglio analitico della tradizione aziendale, possa avere ricadute estremamente positive per il territorio in cui il Dipartimento opera.
La struttura organizzativa che il Dipartimento ha ritenuto più adeguata a perseguire questa duplice linea di sviluppo è quella descritta in dettaglio nel Quadro B1. Essa prevede che la definizione degli obiettivi aggregati di medio-lungo periodo, coerenti con la programmazione strategica di Ateneo, avvenga a livello del Consiglio del Dipartimento, e che le azioni gestionali mirate alla loro realizzazione siano affidate al Direttore, coadiuvato da una Giunta elettiva. Le proposte, alla Direzione e al Consiglio, di declinazione specifica di breve periodo di questi obiettivi a livello di macro-settore, nonché il monitoraggio capillare della loro realizzazione, sono compito delle quattro sezioni presenti nel Dipartimento (Sezione Economica, Sezione Aziendale, Sezione Matematico-Statistica; Sezione di Diritto ed Economia), anche in collaborazione tra loro. Alla Commissione per l'Assicurazione della Qualità della Ricerca spetta l'attività di monitoraggio complessivo e l'attività di riesame annuale, in base alla quale gli obiettivi di lungo periodo vengono regolarmente aggiornati, con cadenza, appunto, annuale.
2. GLI OBIETTIVI DI LUNGO PERIODO
Gli obiettivi di lungo periodo del Dipartimento per il triennio 2015-2017 sono stati definiti coerentemente con gli obiettivi triennali di Ateneo, approvati dagli Organi Accademici nel gennaio 2015. Il Dipartimento ha sviluppato un piano dettagliato per quanto riguarda l'Area Strategica ‘Ricerca', ed ha convenuto che il perseguimento degli obiettivi connessi alla ricerca deve avvenire parallelamente e sinergicamente rispetto ad altri obiettivi quali l'internazionalizzazione dell'Ateneo e l'arricchimento delle azioni di comunicazione e trasferimento della conoscenza verso il territorio di riferimento.
2.1 Area Strategica ‘Ricerca'
il Dipartimento ha recepito l'indirizzo generale di Ateneo di rafforzare il ruolo dell'Università del Salento nel panorama nazionale e internazionale della ricerca attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi a livello aggregato nell'ambito dell'Area Strategica ‘Ricerca':
a) incremento della qualità della ricerca (incremento del 10% nei parametri VQR e nell'indice h per macro-aree, su base 2014);
b) rafforzamento della capacità progettuale in ambito nazionale, comunitario e internazionale (incremento del 30% del numero di progetti approvati e finanziati, su base 2014);
c) incremento della capacità di reperire risorse esterne per la ricerca di base e applicata (incremento del 20% dei fondi, su base 2014);
d) potenziamento delle sinergie con il CNR, gli altri Enti di Ricerca pubblica e le altre Università (incremento del 15% delle co-authorship o collaborazioni progettuali, su base 2014);
e) valorizzazione dell'attività di ricerca e trasferimento tecnologico (incremento del 20% dei brevetti e del 10% degli spin-off, su base 2014).
Nell'Area Strategica della Ricerca la specificità disciplinare del Dipartimento suggerisce che esso possa offrire un contributo complessivo in linea con gli obiettivi di Ateneo con una opportuna rimodulazione al proprio interno dei parametri di crescita attesi. In particolare, se esistono ancora ampi margini di crescita nella qualità della ricerca, nel potenziamento delle collaborazioni con altri soggetti e nella capacità di reperire risorse esterne, i margini di miglioramento sono più contenuti per quanto riguarda l'attività di progettazione e, per ovvi motivi, gli spin-off e il trasferimento tecnologico. Il Dipartimento può infine offrire grande impulso all'attività di internazionalizzazione e all'approfondimento delle sinergie con il territorio.
2.1.1 Obiettivo 1: Incremento della qualità della ricerca
L'obiettivo di incrementare la qualità della ricerca è stato quantificato a livello di Ateneo in termini di incremento del 10% dei parametri VQR e dell'indice h per macro-area. L'azione strategica individuata è quella del monitoraggio e della diffusione dei risultati della ricerca e di una loro costante comparazione con benchmark nazionali e internazionali.
Va sottolineato che tale obiettivo viene definito in una fase di incertezza rispetto alle metodologie di valutazione che saranno applicate dall'ANVUR sia nell'esercizio VQR 2011-2014, sia nella valutazione della Scheda Unica Dipartimentale. L'assenza di informazioni precise a questo riguardo rende problematica la definizione puntuale di obiettivi quantificabili e l'adozione delle relative strategie di intervento. Questioni quali, per esempio, la definizione e l'ampiezza delle fasce di valutazione dei prodotti, il peso dei prodotti mancanti e dei prodotti inaccettabili, sono cruciali nell'individuazione delle strategie dei Dipartimenti e delle azioni di monitoraggio del grado di realizzazione degli obiettivi. Se con riferimento al triennio precedente – e in particolare agli esiti della VQR 2004-2010 – la formulazione degli obiettivi dipartimentali, il monitoraggio sono stati condotti con riferimento a una metrica che si è ipotizzato rimanere stabile anche per gli esercizi successivi, al momento attuale appare opportuno tener conto della possibilità che la valutazione segua una metrica diversa, con un diverso numero di prodotti valutati, una diversa categorizzazione dei prodotti per fasce di merito, regole diverse nella valutazione dei prodotti mancanti e penalizzati. Questo suggerisce da un lato di definire gli obiettivi non in termini di incremento nel punteggio assoluto, ma piuttosto di posizionamento relativo rispetto al panorama nazionale (collocazione tra il sessantesimo e il quarantesimo percentile); dall'altro di utilizzare per il monitoraggio parametri stabili, meno legati nel breve periodo alle regole nazionali di valutazione, ma incontrovertibilmente ad esse correlati.
E' in questa prospettiva che il Dipartimento ha definito il proprio obiettivo di incremento della qualità della ricerca come indicato nella Tabella 1 (si veda allegato).
Per la realizzazione delle azioni indicate saranno attuate e rafforzate alcune politiche dipartimentali per la ricerca. In particolare, le Azioni 1.1 e 1.2 devono essere sostenute da una consapevolezza diffusa degli standard nazionali e internazionali della ricerca, specie in un'Area in cui convivono settori bibliometrici e settori non bibliometrici. Verranno regolarmente organizzati incontri per la discussione e la diffusione dei parametri di valutazione ANVUR, l'analisi del contenuto dei principali repertori internazionali, il significato delle metriche adottate dai settori bibliometrici, e così via. Per quanto riguarda l'Azione 1.3, nell'ambito dei vincoli previsti dalla normativa vigente, verrà privilegiato l'utilizzo dei fondi della ricerca di base per la partecipazione, con presentazione di lavori, a conferenze e seminari internazionali. Per quanto riguarda l'Azione 1.4 verrà stimolato l'utilizzo della Collana dei Working Papers dipartimentali per la diffusione anche in forma preliminare dei lavori di ricerca e verrà completata la procedura per l'adesione del Dipartimento al repertorio RepEc. Questi interventi saranno inquadrati nell'ambito del consolidamento di una più generale politica di incentivazione della ricerca, tramite una distribuzione premiale dei fondi della ricerca di base, fondata sul duplice principio del riconoscimento sia dei livelli sia dei tassi di incremento della qualità raggiunti dal singolo docente e ricercatore.
2.1.2 Obiettivo 2: Rafforzamento della capacità progettuale in ambito nazionale, comunitario e internazionale
La definizione di un obiettivo di Ateneo in termini di capacità progettuale, distintamente rispetto all'obiettivo di attrarre risorse esterne, è chiaro segnale che alla capacità di progettazione si intende attribuire una valenza che va oltre il reperimento di finanziamenti addizionali all'attività di ricerca. E' convinzione del Dipartimento che tale superiore valenza vada ricercata nell'intrinseca interdisciplinarietà attualmente richiesta da una progettazione competitiva in sede nazionale e internazionale. Un incremento nel numero di progetti presentati e finanziati non può che accompagnarsi a un ampliamento del numero dei ricercatori coinvolti e dello spettro di approcci disciplinari che convergono nella progettazione stessa.
La declinazione di tale obiettivo da parte del Dipartimento di Scienze dell'Economia è illustrata nella Tabella 2 (si veda allegato).
Le politiche dipartimentali a supporto delle azioni indicate sono una più ampia diffusione dell'informazione interna sulla progettazione in corso, sia a livello di Dipartimento che di Ateneo; il rafforzamento degli interventi per l'aggiornamento e la diffusione dell'informazione presso il personale tecnico-amministrativo; una maggiore visibilità esterna delle attività progettuali del Dipartimento; un arricchimento del sito web dipartimentale che consenta di valorizzare nella maniera migliore la ricchezza di competenze presenti nel Dipartimento stesso.
2.1.3 Obiettivo 3: Capacità di reperire risorse esterne per la ricerca di base e applicata
Sebbene ovviamente collegato alla capacità di progettazione, l'obiettivo di incrementare del 20% a livello di Ateneo le risorse a sostegno della ricerca di base e applicata pone ai Dipartimenti la sfida, ancor più complessa, di valorizzare sul territorio e sul mercato nazionale e internazionale della ricerca avanzata le proprie competenze. Unitamente alla progettazione nazionale, internazionale e comunitaria, per il perseguimento di questo obiettivo il Dipartimento – che lo ha quantificato in termini di un incremento delle risorse pari al 20% su base triennale - ha individuato le azioni indicate nella Tabella 3 (si veda allegato).
Si tratta di azioni in campi che hanno già registrato performance positive negli ultimi anni, su cui singoli docenti e l'intera struttura hanno acquisito competenze significative (si veda il quadro B3), e per le quali quindi è consentito prevedere un allineamento del Dipartimento agli obiettivi di Ateneo. Le politiche dipartimentali a sostegno di queste azioni sono principalmente di tipo informativo: visibilità esterna del Dipartimento, comunicazione istituzionale sistematica con potenziali finanziatori, diffusione capillare presso i soggetti interessati della produzione scientifica dipartimentale.
2.1.4 Obiettivo 4: Potenziamento delle sinergie con il CNR, gli altri Enti di Ricerca pubblica e le altre Università
La specificità disciplinare del Dipartimento suggerisce di interpretare questo obiettivo prevalentemente in termini di cooperazione e sinergie con altre Università italiane. Si tratta di un obiettivo di importanza primaria, affinché l'Ateneo possa opportunamente coniugare la propria missione di didattica e ricerca su standard universalmente riconosciuti, a quella di servizio al territorio. E' convinzione del Dipartimento che solo un Ateneo stabilmente inserito nel dibattito scientifico nazionale possa offrire ai propri stakeholders un trasferimento di conoscenze adeguate alle necessità di sviluppo del contesto locale. E' questo un campo in cui esistono ampi margini di miglioramento del Dipartimento, anche in virtù di un'età media relativamente bassa del corpo docente, che facilita la disponibilità all'ampliamento delle tematiche di ricerca individuali, alla collaborazione e all'interdisciplinarietà. Per questo motivo il Dipartimento può quantificare questo obiettivo in termini più impegnativi rispetto alla media di Ateneo, come precisato nella Tabella 4 (si veda allegato).
Le politiche a favore di questa tipologia di azione sono quelle che favoriscono il dialogo scientifico tra il Dipartimento di Scienze dell'Economia e altre realtà scientifiche nazionali: l'organizzazione di cicli di seminari con ospiti esterni, il ricorso a docenti esterni di grande prestigio nell'ambito del dottorato ricerca, l'organizzazione di conferenze tematiche, un maggior utilizzo da parte del corpo docente dei Working Paper dipartimentali e la loro diffusione in ambito nazionale. Occorre infine favorire un sempre maggiore coinvolgimento dei docenti nelle attività delle Società scientifiche di riferimento.
2.1.5 Obiettivo 5: Valorizzazione dell'attività di ricerca e trasferimento tecnologico
Nell'ambito dell'obiettivo 5, l'impegno del Dipartimento può collocarsi quasi esclusivamente sul fronte degli spin-off. Sebbene il Dipartimento abbia già al proprio interno esperienza in questo campo, si tratta di avviare una linea di azione sistematica relativamente nuova, che induca a valutare nuove opportunità oltre che nel campo del supporto al management di impresa, anche nei settori della matematica e statistica applicata, della ricerca micro e macroeconomica e dei mercati finanziari. Più che quantificare obiettivi in termini di vera e propria creazione di spin-off, in prospettiva triennale il Dipartimento si impegna a un'attenta verifica dell'attuale configurazione dei mercati in cui nuove potenziali imprese spin-off si troverebbero ad operare e a fornire adeguato supporto tecnico a iniziative che dovessero manifestarsi.
Infine il Dipartimento si propone di contribuire in maniera significativa al perseguimento di altri obiettivi trasversali, individuati dagli Organi Accademici per il triennio 2015-2017.
2.2 Area Strategica ‘Internazionalizzazione'.
In questo ambito il Dipartimento, oltre a sostenere gli interventi a favore dell'internazionalizzazione dell'Offerta Didattica della Facoltà di Economia, intende impegnarsi con numerose azioni specificamente mirate all'internazionalizzazione della ricerca. In particolare, il Dipartimento intende concentrarsi su tre obiettivi principali, relativi alla progettazione, alla mobilità e alla produzione di ricerca nell'ambito di collaborazioni internazionali, riassunti nelle Tabelle 5a, 5b e 5c (si veda allegato).
La realizzazione di questi obiettivi richiede politiche dipartimentali decisamente orientate alla qualità dei processi di internazionalizzazione, con la selezione di partner di riconosciuto prestigio internazionale. Nell'ambito dei limiti imposti dalla normativa vigente, il Dipartimento si impegna a sostenere l'impiego dei fondi della ricerca di base per l'avvio di relazioni scientifiche sistematiche con studiosi di prestigiose Università straniere. Particolare attenzione verrà prestata ad attività quali l'organizzazione, con responsabilità scientifica, di conferenze e workshop internazionali e verranno censite e valorizzate attività quali la peer review per riviste internazionali.
2.3 Area Strategica ‘Rapporti con il Territorio'
Il Dipartimento di Scienze dell'Economia ritiene di dovere assolvere un compito di primaria importanza nell'ambito delle azioni di approfondimento dei rapporti tra l'Ateneo e il territorio entro cui esso opera. Nella prospettiva di essere sia promotori che attori della crescita economica e sociale dell'area del Salento, il Dipartimento si pone nella duplice prospettiva da un lato di trasferire conoscenze cruciali per lo sviluppo del sistema produttivo (conoscenze manageriali, gestionali, giuridiche e finanziarie), dall'altro di mettere a disposizione della società civile competenze nell'analisi micro e macroeconomica dei processi di crescita e nel disegno delle politiche pubbliche.
Nell'ambito dell'Area Strategica ‘Rapporti con il Territorio', il Dipartimento, oltre ad approfondire, come già indicato nell'Obiettivo 3, azioni relative alla progettazione finanziata su base regionale o locale e al conto terzi, si è posto gli obiettivi indicati nella Tabella 6 (si veda allegato).
Tra le iniziative programmate nell'ambito dell'Azione 6.1 vi sono la partecipazione attiva del Dipartimento alle iniziative di divulgazione organizzate dall'Ateneo; la partecipazione a iniziative di formazione con qualificati soggetti esterni; l'avvio di progetti di colloquio interdisciplinare nell'ambito delle attività della Biblioteca Dipartimentale; la progettazione di nuove iniziative quali i 'colloquia di economia' presso il Dipartimento.
Approvato con delibera n. 2/2015 dal Consiglio di Dipartimento del 4 febbraio 2015.
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Al Dipartimento di Scienze dell'Economia dell'Università del Salento hanno afferito sia la larga maggioranza parte dei docenti dell'Ateneo inquadrati nell'Area CUN 13, sia un gruppo di docenti dell'Area CUN 12, sia infine alcuni docenti appartenenti ai settori scientifico-disciplinari M-GGR/02, LIN-L/10. Per quanto riguarda l'Area 13, sono rappresentati tutti i macro-settori e in particolare i SSD SECS-P/01, SECS-P/02, SECS-P/03, SECS-P/04, SECS-P/05, SECS-P/07, SECS-P/08; SECS-P/10, SECS-P/11; SECS-P/12, SECS-P/13, SECS-S/01, SECS-S/06; per quanto attiene all'Area 12 nel Dipartimento sono presenti professori e ricercatori dei settori IUS/01, IUS/04, IUS/05, IUS/09, IUS/10 e IUS/12.
Sebbene tutti i Dipartimenti dell'Ateneo siano stati ricostituiti ex-novo con l'attuazione del nuovo Statuto, in applicazione della Legge 220/2010, il Dipartimento di Scienze dell'Economia si configura come frutto della fusione di due Dipartimenti precedenti, il Dipartimento di Studi Aziendali, Giuridici e Ambientali e il Dipartimento di Scienze Economiche e Matematico-Statistiche. La comunità di studiosi che è scaturita da tale fusione ha in ogni caso profonde radici comuni, sia in virtù della storica condivisione dei percorsi didattici della Facoltà di Economia, sia per l'anelito a una visione unitaria dei fenomeni economici, che la caratterizza dal punto di vista scientifico e intellettuale. Fin dalla sua fondazione, infatti, il Dipartimento si è posto l'obiettivo culturale di conciliare da un lato il rispetto dell'identità scientifica e delle metodologie di ricerca di ciascuna delle sue componenti, dall'altro la necessità di allinearsi a una tendenza prevalente nel mondo accademico internazionale, che vede attenuarsi, nei contenuti e nei metodi, le differenze tra studi di business e management, di economics, di finanza, di metodi quantitativi per le scienze economiche e, in anni recenti, anche di law and economics. L'obiettivo ambizioso di lungo periodo del Dipartimento è quindi quello di contribuire al posizionamento dell'Ateneo nel panorama della ricerca in una duplice direzione: da una parte grazie a una produzione scientifica di frontiera in ciascun macro-settore dell'Area 13 – quindi attraverso una marcata specializzazione – dall'altra in virtù di esperimenti di collaborazione scientifica tra macro-settori e tra aree, che dovrebbero consentire di ampliare gli sbocchi potenziali, e di prestigio, dell'attività di ricerca. E' inoltre convinzione condivisa che una ricerca trasversale, in cui si fondano il rigore degli studi economico-quantitativi e la ricchezza di informazioni qualitative e il dettaglio analitico della tradizione aziendale, possa avere ricadute estremamente positive per il territorio in cui il Dipartimento opera.
La struttura organizzativa che il Dipartimento ha ritenuto più adeguata a perseguire questa duplice linea di sviluppo è quella descritta in dettaglio nel Quadro B1. Essa prevede che la definizione degli obiettivi aggregati di medio-lungo periodo, coerenti con la programmazione strategica di Ateneo, avvenga a livello del Consiglio del Dipartimento, e che le azioni gestionali mirate alla loro realizzazione siano affidate al Direttore, coadiuvato da una Giunta elettiva. Le proposte, alla Direzione e al Consiglio, di declinazione specifica di breve periodo di questi obiettivi a livello di macro-settore, nonché il monitoraggio capillare della loro realizzazione, sono compito delle quattro sezioni presenti nel Dipartimento (Sezione Economica, Sezione Aziendale, Sezione Matematico-Statistica; Sezione di Diritto ed Economia), anche in collaborazione tra loro. Alla Commissione per l'Assicurazione della Qualità della Ricerca spetta l'attività di monitoraggio complessivo e l'attività di riesame annuale, in base alla quale gli obiettivi di lungo periodo vengono regolarmente aggiornati, con cadenza, appunto, annuale.
2. GLI OBIETTIVI DI LUNGO PERIODO
Gli obiettivi di lungo periodo del Dipartimento per il triennio 2015-2017 sono stati definiti coerentemente con gli obiettivi triennali di Ateneo, approvati dagli Organi Accademici nel gennaio 2015. Il Dipartimento ha sviluppato un piano dettagliato per quanto riguarda l'Area Strategica ‘Ricerca', ed ha convenuto che il perseguimento degli obiettivi connessi alla ricerca deve avvenire parallelamente e sinergicamente rispetto ad altri obiettivi quali l'internazionalizzazione dell'Ateneo e l'arricchimento delle azioni di comunicazione e trasferimento della conoscenza verso il territorio di riferimento.
2.1 Area Strategica ‘Ricerca'
il Dipartimento ha recepito l'indirizzo generale di Ateneo di rafforzare il ruolo dell'Università del Salento nel panorama nazionale e internazionale della ricerca attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi a livello aggregato nell'ambito dell'Area Strategica ‘Ricerca':
a) incremento della qualità della ricerca (incremento del 10% nei parametri VQR e nell'indice h per macro-aree, su base 2014);
b) rafforzamento della capacità progettuale in ambito nazionale, comunitario e internazionale (incremento del 30% del numero di progetti approvati e finanziati, su base 2014);
c) incremento della capacità di reperire risorse esterne per la ricerca di base e applicata (incremento del 20% dei fondi, su base 2014);
d) potenziamento delle sinergie con il CNR, gli altri Enti di Ricerca pubblica e le altre Università (incremento del 15% delle co-authorship o collaborazioni progettuali, su base 2014);
e) valorizzazione dell'attività di ricerca e trasferimento tecnologico (incremento del 20% dei brevetti e del 10% degli spin-off, su base 2014).
Nell'Area Strategica della Ricerca la specificità disciplinare del Dipartimento suggerisce che esso possa offrire un contributo complessivo in linea con gli obiettivi di Ateneo con una opportuna rimodulazione al proprio interno dei parametri di crescita attesi. In particolare, se esistono ancora ampi margini di crescita nella qualità della ricerca, nel potenziamento delle collaborazioni con altri soggetti e nella capacità di reperire risorse esterne, i margini di miglioramento sono più contenuti per quanto riguarda l'attività di progettazione e, per ovvi motivi, gli spin-off e il trasferimento tecnologico. Il Dipartimento può infine offrire grande impulso all'attività di internazionalizzazione e all'approfondimento delle sinergie con il territorio.
2.1.1 Obiettivo 1: Incremento della qualità della ricerca
L'obiettivo di incrementare la qualità della ricerca è stato quantificato a livello di Ateneo in termini di incremento del 10% dei parametri VQR e dell'indice h per macro-area. L'azione strategica individuata è quella del monitoraggio e della diffusione dei risultati della ricerca e di una loro costante comparazione con benchmark nazionali e internazionali.
Va sottolineato che tale obiettivo viene definito in una fase di incertezza rispetto alle metodologie di valutazione che saranno applicate dall'ANVUR sia nell'esercizio VQR 2011-2014, sia nella valutazione della Scheda Unica Dipartimentale. L'assenza di informazioni precise a questo riguardo rende problematica la definizione puntuale di obiettivi quantificabili e l'adozione delle relative strategie di intervento. Questioni quali, per esempio, la definizione e l'ampiezza delle fasce di valutazione dei prodotti, il peso dei prodotti mancanti e dei prodotti inaccettabili, sono cruciali nell'individuazione delle strategie dei Dipartimenti e delle azioni di monitoraggio del grado di realizzazione degli obiettivi. Se con riferimento al triennio precedente – e in particolare agli esiti della VQR 2004-2010 – la formulazione degli obiettivi dipartimentali, il monitoraggio sono stati condotti con riferimento a una metrica che si è ipotizzato rimanere stabile anche per gli esercizi successivi, al momento attuale appare opportuno tener conto della possibilità che la valutazione segua una metrica diversa, con un diverso numero di prodotti valutati, una diversa categorizzazione dei prodotti per fasce di merito, regole diverse nella valutazione dei prodotti mancanti e penalizzati. Questo suggerisce da un lato di definire gli obiettivi non in termini di incremento nel punteggio assoluto, ma piuttosto di posizionamento relativo rispetto al panorama nazionale (collocazione tra il sessantesimo e il quarantesimo percentile); dall'altro di utilizzare per il monitoraggio parametri stabili, meno legati nel breve periodo alle regole nazionali di valutazione, ma incontrovertibilmente ad esse correlati.
E' in questa prospettiva che il Dipartimento ha definito il proprio obiettivo di incremento della qualità della ricerca come indicato nella Tabella 1 (si veda allegato).
Per la realizzazione delle azioni indicate saranno attuate e rafforzate alcune politiche dipartimentali per la ricerca. In particolare, le Azioni 1.1 e 1.2 devono essere sostenute da una consapevolezza diffusa degli standard nazionali e internazionali della ricerca, specie in un'Area in cui convivono settori bibliometrici e settori non bibliometrici. Verranno regolarmente organizzati incontri per la discussione e la diffusione dei parametri di valutazione ANVUR, l'analisi del contenuto dei principali repertori internazionali, il significato delle metriche adottate dai settori bibliometrici, e così via. Per quanto riguarda l'Azione 1.3, nell'ambito dei vincoli previsti dalla normativa vigente, verrà privilegiato l'utilizzo dei fondi della ricerca di base per la partecipazione, con presentazione di lavori, a conferenze e seminari internazionali. Per quanto riguarda l'Azione 1.4 verrà stimolato l'utilizzo della Collana dei Working Papers dipartimentali per la diffusione anche in forma preliminare dei lavori di ricerca e verrà completata la procedura per l'adesione del Dipartimento al repertorio RepEc. Questi interventi saranno inquadrati nell'ambito del consolidamento di una più generale politica di incentivazione della ricerca, tramite una distribuzione premiale dei fondi della ricerca di base, fondata sul duplice principio del riconoscimento sia dei livelli sia dei tassi di incremento della qualità raggiunti dal singolo docente e ricercatore.
2.1.2 Obiettivo 2: Rafforzamento della capacità progettuale in ambito nazionale, comunitario e internazionale
La definizione di un obiettivo di Ateneo in termini di capacità progettuale, distintamente rispetto all'obiettivo di attrarre risorse esterne, è chiaro segnale che alla capacità di progettazione si intende attribuire una valenza che va oltre il reperimento di finanziamenti addizionali all'attività di ricerca. E' convinzione del Dipartimento che tale superiore valenza vada ricercata nell'intrinseca interdisciplinarietà attualmente richiesta da una progettazione competitiva in sede nazionale e internazionale. Un incremento nel numero di progetti presentati e finanziati non può che accompagnarsi a un ampliamento del numero dei ricercatori coinvolti e dello spettro di approcci disciplinari che convergono nella progettazione stessa.
La declinazione di tale obiettivo da parte del Dipartimento di Scienze dell'Economia è illustrata nella Tabella 2 (si veda allegato).
Le politiche dipartimentali a supporto delle azioni indicate sono una più ampia diffusione dell'informazione interna sulla progettazione in corso, sia a livello di Dipartimento che di Ateneo; il rafforzamento degli interventi per l'aggiornamento e la diffusione dell'informazione presso il personale tecnico-amministrativo; una maggiore visibilità esterna delle attività progettuali del Dipartimento; un arricchimento del sito web dipartimentale che consenta di valorizzare nella maniera migliore la ricchezza di competenze presenti nel Dipartimento stesso.
2.1.3 Obiettivo 3: Capacità di reperire risorse esterne per la ricerca di base e applicata
Sebbene ovviamente collegato alla capacità di progettazione, l'obiettivo di incrementare del 20% a livello di Ateneo le risorse a sostegno della ricerca di base e applicata pone ai Dipartimenti la sfida, ancor più complessa, di valorizzare sul territorio e sul mercato nazionale e internazionale della ricerca avanzata le proprie competenze. Unitamente alla progettazione nazionale, internazionale e comunitaria, per il perseguimento di questo obiettivo il Dipartimento – che lo ha quantificato in termini di un incremento delle risorse pari al 20% su base triennale - ha individuato le azioni indicate nella Tabella 3 (si veda allegato).
Si tratta di azioni in campi che hanno già registrato performance positive negli ultimi anni, su cui singoli docenti e l'intera struttura hanno acquisito competenze significative (si veda il quadro B3), e per le quali quindi è consentito prevedere un allineamento del Dipartimento agli obiettivi di Ateneo. Le politiche dipartimentali a sostegno di queste azioni sono principalmente di tipo informativo: visibilità esterna del Dipartimento, comunicazione istituzionale sistematica con potenziali finanziatori, diffusione capillare presso i soggetti interessati della produzione scientifica dipartimentale.
2.1.4 Obiettivo 4: Potenziamento delle sinergie con il CNR, gli altri Enti di Ricerca pubblica e le altre Università
La specificità disciplinare del Dipartimento suggerisce di interpretare questo obiettivo prevalentemente in termini di cooperazione e sinergie con altre Università italiane. Si tratta di un obiettivo di importanza primaria, affinché l'Ateneo possa opportunamente coniugare la propria missione di didattica e ricerca su standard universalmente riconosciuti, a quella di servizio al territorio. E' convinzione del Dipartimento che solo un Ateneo stabilmente inserito nel dibattito scientifico nazionale possa offrire ai propri stakeholders un trasferimento di conoscenze adeguate alle necessità di sviluppo del contesto locale. E' questo un campo in cui esistono ampi margini di miglioramento del Dipartimento, anche in virtù di un'età media relativamente bassa del corpo docente, che facilita la disponibilità all'ampliamento delle tematiche di ricerca individuali, alla collaborazione e all'interdisciplinarietà. Per questo motivo il Dipartimento può quantificare questo obiettivo in termini più impegnativi rispetto alla media di Ateneo, come precisato nella Tabella 4 (si veda allegato).
Le politiche a favore di questa tipologia di azione sono quelle che favoriscono il dialogo scientifico tra il Dipartimento di Scienze dell'Economia e altre realtà scientifiche nazionali: l'organizzazione di cicli di seminari con ospiti esterni, il ricorso a docenti esterni di grande prestigio nell'ambito del dottorato ricerca, l'organizzazione di conferenze tematiche, un maggior utilizzo da parte del corpo docente dei Working Paper dipartimentali e la loro diffusione in ambito nazionale. Occorre infine favorire un sempre maggiore coinvolgimento dei docenti nelle attività delle Società scientifiche di riferimento.
2.1.5 Obiettivo 5: Valorizzazione dell'attività di ricerca e trasferimento tecnologico
Nell'ambito dell'obiettivo 5, l'impegno del Dipartimento può collocarsi quasi esclusivamente sul fronte degli spin-off. Sebbene il Dipartimento abbia già al proprio interno esperienza in questo campo, si tratta di avviare una linea di azione sistematica relativamente nuova, che induca a valutare nuove opportunità oltre che nel campo del supporto al management di impresa, anche nei settori della matematica e statistica applicata, della ricerca micro e macroeconomica e dei mercati finanziari. Più che quantificare obiettivi in termini di vera e propria creazione di spin-off, in prospettiva triennale il Dipartimento si impegna a un'attenta verifica dell'attuale configurazione dei mercati in cui nuove potenziali imprese spin-off si troverebbero ad operare e a fornire adeguato supporto tecnico a iniziative che dovessero manifestarsi.
Infine il Dipartimento si propone di contribuire in maniera significativa al perseguimento di altri obiettivi trasversali, individuati dagli Organi Accademici per il triennio 2015-2017.
2.2 Area Strategica ‘Internazionalizzazione'.
In questo ambito il Dipartimento, oltre a sostenere gli interventi a favore dell'internazionalizzazione dell'Offerta Didattica della Facoltà di Economia, intende impegnarsi con numerose azioni specificamente mirate all'internazionalizzazione della ricerca. In particolare, il Dipartimento intende concentrarsi su tre obiettivi principali, relativi alla progettazione, alla mobilità e alla produzione di ricerca nell'ambito di collaborazioni internazionali, riassunti nelle Tabelle 5a, 5b e 5c (si veda allegato).
La realizzazione di questi obiettivi richiede politiche dipartimentali decisamente orientate alla qualità dei processi di internazionalizzazione, con la selezione di partner di riconosciuto prestigio internazionale. Nell'ambito dei limiti imposti dalla normativa vigente, il Dipartimento si impegna a sostenere l'impiego dei fondi della ricerca di base per l'avvio di relazioni scientifiche sistematiche con studiosi di prestigiose Università straniere. Particolare attenzione verrà prestata ad attività quali l'organizzazione, con responsabilità scientifica, di conferenze e workshop internazionali e verranno censite e valorizzate attività quali la peer review per riviste internazionali.
2.3 Area Strategica ‘Rapporti con il Territorio'
Il Dipartimento di Scienze dell'Economia ritiene di dovere assolvere un compito di primaria importanza nell'ambito delle azioni di approfondimento dei rapporti tra l'Ateneo e il territorio entro cui esso opera. Nella prospettiva di essere sia promotori che attori della crescita economica e sociale dell'area del Salento, il Dipartimento si pone nella duplice prospettiva da un lato di trasferire conoscenze cruciali per lo sviluppo del sistema produttivo (conoscenze manageriali, gestionali, giuridiche e finanziarie), dall'altro di mettere a disposizione della società civile competenze nell'analisi micro e macroeconomica dei processi di crescita e nel disegno delle politiche pubbliche.
Nell'ambito dell'Area Strategica ‘Rapporti con il Territorio', il Dipartimento, oltre ad approfondire, come già indicato nell'Obiettivo 3, azioni relative alla progettazione finanziata su base regionale o locale e al conto terzi, si è posto gli obiettivi indicati nella Tabella 6 (si veda allegato).
Tra le iniziative programmate nell'ambito dell'Azione 6.1 vi sono la partecipazione attiva del Dipartimento alle iniziative di divulgazione organizzate dall'Ateneo; la partecipazione a iniziative di formazione con qualificati soggetti esterni; l'avvio di progetti di colloquio interdisciplinare nell'ambito delle attività della Biblioteca Dipartimentale; la progettazione di nuove iniziative quali i 'colloquia di economia' presso il Dipartimento.
Approvato con delibera n. 2/2015 dal Consiglio di Dipartimento del 4 febbraio 2015.
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Sezione B - Sistema di gestione
In base allo Statuto dell'Università del Salento, il Dipartimento di Scienze dell'Economia è il dipartimento responsabile della programmazione e dello sviluppo dell'Area CUN 13 per l'intero Ateneo. Proprio in virtù di tale ruolo, al Dipartimento ha afferito la quasi totalità dei professori e dei ricercatori dell'Ateneo appartenenti ai macro-settori di tale area: la gran parte dei docenti del macro-settore 13/A, la totalità dei docenti del macro-settore 13/B, la maggioranza degli studiosi del macro-settore 13/C e, con un'unica eccezione, tutti gli studiosi del macro-settore 13/D. Al Dipartimento hanno afferito inoltre docenti dell'Area 12, del settore scientifico-disciplinare M-GGR/02, nonché dei settori L-LIN03, L-LIN/07 e L-LIN/10, che dall'attività didattica presso la Facoltà di Economia hanno tratto significative collaborazioni scientifiche e di ricerca nell'ambito del Dipartimento.
La struttura organizzativa del Dipartimento è coerente con le previsioni statutarie e il suo funzionamento è definito da un apposito Regolamento (Allegato 'Regolamento di funzionamento del Dip.to'), approvato con DR 1434/2012. Agli organi previsti dalla Statuto – Consiglio e Direttore (coadiuvato da una Giunta) – spettano rispettivamente le prerogative di indirizzo e di gestione. Rispetto alla struttura tipo dei dipartimenti prevista dallo Statuto, ciò che caratterizza il Dipartimento di Scienze dell'Economia è un'organizzazione operativa basata su quattro sezioni: una sezione economico-politica, che raccoglie gli studiosi dei macro-settori 13/A e 13/C; una sezione aziendale, che riunisce i docenti del macro-settore 13/B; una sezione matematico-statistica, composta dai docenti del macro-settore 13/D e, infine, una sezione di Economia e Diritto, che riunisce i docenti di area giuridica. Ciascuna sezione prevede un proprio coordinatore, che fa parte di diritto della Giunta (per il resto elettiva) del Dipartimento.
Nell'ambito di un indirizzo profondamente unitario e trasversale del Dipartimento, l'articolazione per sezioni è stata ritenuta particolarmente efficace, perché consente – tramite i coordinatori - una più efficace trasmissione delle informazioni dalla Direzione ai singoli componenti del Dipartimento; una sede preliminare di mediazione e di razionalizzazione delle proposte di impiego dei fondi; un più efficace monitoraggio delle attività di ricerca; forme di valutazione preliminare della ricerca più omogenee e condivise.
Le sezioni, che non godono di alcuna autonomia di tipo gestionale o finanziaria, hanno un primo e importante ruolo nella programmazione scientifica annuale. Nell'autunno di ogni anno esse, anche in collaborazione tra loro, definiscono per l'anno successivo i propri obiettivi, predispongono un piano di attività scientifica, propongono al Dipartimento l'attivazione di assegni di ricerca, predispongono cicli di seminari e iniziative straordinarie quali conferenze e workshop, suggeriscono progetti di internazionalizzazione in varie direzioni, programmano la partecipazione a bandi competitivi per il finanziamento di specifici progetti. La Direzione, con l'ausilio della Giunta, integra in un piano coerente la programmazione delle sezioni, ne valuta la compatibilità con il piano strategico di Ateneo, verifica la compatibilità dei progetti con i vincoli finanziari e propone al Consiglio – cui spetta l'approvazione definitiva – una delibera sulla programmazione scientifica che, con successive delibere o in virtù di deleghe, viene progressivamente attuata nel corso dell'anno seguente.
Una seconda importante funzione delle sezioni è quella di valutazione preliminare. In occasione della predisposizione delle proposte di programmazione, le sezioni procedono a una autovalutazione interna, sulla base dei criteri definiti in ambito VQR. Affidare alle sezioni questo esercizio si fonda su molteplici considerazioni. La prima è che i macro-settori dell'Area 13 presentano ancora forme di eterogeneità per metodologia di ricerca, sedi privilegiate di pubblicazione e criteri di valutazione della ricerca stessa (in effetti, per l'Area 13 l'ANVUR stessa ha previsto dei Sub-Gev, nella sostanza definiti in relazione ai macro-settori presenti nell'area). In seguito ai risultati della VQR 2004-2010 si è ritenuto opportuno, e più efficace, che ogni macro-settore (e quindi ogni sezione), sulla base delle proprie peculiarità, sviluppasse una coscienza critica e proprie strategie di miglioramento della performance. La seconda considerazione riguarda la capacità di monitoraggio delle sezioni: in un Dipartimento che raccoglie oltre settanta docenti, la capacità delle sezioni di controllare capillarmente fenomeni quali l'inattività, di attivare meccanismi di moral suasion e di collaborazione, di sviluppare iniziative di supporto ai segmenti più deboli e di valorizzare opportunamente le linee di ricerca di maggiore successo è certamente elevata e comunque maggiore rispetto a quella di organismi più ampi e trasversali.
Data questa organizzazione, caratterizzata da marcati elementi di decentramento alle sezioni, la necessaria unitarietà nei criteri di valutazione e di distribuzione delle risorse è assicurata dalla Direzione e dalla Giunta, cui spetta la proposta di un meccanismo condiviso di ripartizione dei fondi per la ricerca di base, e dalla Commissione per l'Assicurazione della Qualità della Ricerca, di recente costituzione.
Nell'Anno Accademico 2013-14 la Direzione del Dipartimento e la Giunta hanno predisposto un meccanismo interno di valutazione – sostanzialmente, anche se non totalmente, allineato sui criteri desumibili dalla VQR 2004-2010 – con riferimento a sei prodotti per docente a partire dal 2011, in base al quale sono stati attribuiti punteggi individuali (normalizzati per area) e, di conseguenza, ripartiti i fondi per la ricerca. Il Consiglio ha fatto propri questi criteri, con una positiva larga condivisione.
Recentemente, il compito della valutazione annuale dell'attività di ricerca ha visto un più ampio coinvolgimento della Commissione per la Qualità della Ricerca. Attualmente essa ha il compito di monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi di breve e lungo periodo. I compiti di questo organo dovranno tuttavia essere ulteriormente precisati in un quadro più generale di Ateneo e integrati con quelli degli organi di assicurazione della qualità a livello centrale.
Dal punto di vista operativo-gestionale, il Dipartimento si avvale di cinque unità di personale tecnico-amministrativo (di cui due con qualifica D, tra le quali si annovera il coordinatore amministrativo, e tre con qualifica C), di quattro unità di personale tecnico-scientifico (tutti con qualifica D, tra le quali due con qualifica tecnico-scientifica per l'elaborazione dati), e tre unità di personale addetto alle biblioteche (un'unità con qualifica D, una con qualifica C e una con qualifica B protetta). Due delle quattro unità di personale tecnico-scientifico assolvono le funzioni di Segreteria di Direzione, occupandosi in particolare della gestione operativa della formazione post-laurea erogata dal Dipartimento (Master e Dottorato) e assistendo il Direttore nella reportistica. Un'unità svolge funzioni di supporto alla Biblioteca Dipartimentale. Infine, un'unità svolge le funzioni di consulenza e supporto informatico sl personale del Dipartimento, gestisce i laboratori informatici dipartimentali, oltre a curare, in qualità di webmaster, il sito del Dipartimento (www.dse.unisalento.it).
L'organizzazione del lavoro del personale tecnico-amministrativo e tecnico-scientifico si fonda, su preciso input del coordinatore amministrativo, su frequenti incontri finalizzati: (a) alla condivisione delle metodologie di lavoro (anche con l'ausilio di strumenti informatici di condivisione documentale, con una rete intranet interna); (b) alla creazione di un ambiente di lavoro collaborativo, sia tra il personale stesso, sia tra il personale e il corpo docente; (c) a una sempre maggiore consapevolezza della peculiarità della funzione amministrativa e tecnico-scientifica nell'ambito dell'istituzione universitaria e del Dipartimento in particolare.
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La struttura organizzativa del Dipartimento è coerente con le previsioni statutarie e il suo funzionamento è definito da un apposito Regolamento (Allegato 'Regolamento di funzionamento del Dip.to'), approvato con DR 1434/2012. Agli organi previsti dalla Statuto – Consiglio e Direttore (coadiuvato da una Giunta) – spettano rispettivamente le prerogative di indirizzo e di gestione. Rispetto alla struttura tipo dei dipartimenti prevista dallo Statuto, ciò che caratterizza il Dipartimento di Scienze dell'Economia è un'organizzazione operativa basata su quattro sezioni: una sezione economico-politica, che raccoglie gli studiosi dei macro-settori 13/A e 13/C; una sezione aziendale, che riunisce i docenti del macro-settore 13/B; una sezione matematico-statistica, composta dai docenti del macro-settore 13/D e, infine, una sezione di Economia e Diritto, che riunisce i docenti di area giuridica. Ciascuna sezione prevede un proprio coordinatore, che fa parte di diritto della Giunta (per il resto elettiva) del Dipartimento.
Nell'ambito di un indirizzo profondamente unitario e trasversale del Dipartimento, l'articolazione per sezioni è stata ritenuta particolarmente efficace, perché consente – tramite i coordinatori - una più efficace trasmissione delle informazioni dalla Direzione ai singoli componenti del Dipartimento; una sede preliminare di mediazione e di razionalizzazione delle proposte di impiego dei fondi; un più efficace monitoraggio delle attività di ricerca; forme di valutazione preliminare della ricerca più omogenee e condivise.
Le sezioni, che non godono di alcuna autonomia di tipo gestionale o finanziaria, hanno un primo e importante ruolo nella programmazione scientifica annuale. Nell'autunno di ogni anno esse, anche in collaborazione tra loro, definiscono per l'anno successivo i propri obiettivi, predispongono un piano di attività scientifica, propongono al Dipartimento l'attivazione di assegni di ricerca, predispongono cicli di seminari e iniziative straordinarie quali conferenze e workshop, suggeriscono progetti di internazionalizzazione in varie direzioni, programmano la partecipazione a bandi competitivi per il finanziamento di specifici progetti. La Direzione, con l'ausilio della Giunta, integra in un piano coerente la programmazione delle sezioni, ne valuta la compatibilità con il piano strategico di Ateneo, verifica la compatibilità dei progetti con i vincoli finanziari e propone al Consiglio – cui spetta l'approvazione definitiva – una delibera sulla programmazione scientifica che, con successive delibere o in virtù di deleghe, viene progressivamente attuata nel corso dell'anno seguente.
Una seconda importante funzione delle sezioni è quella di valutazione preliminare. In occasione della predisposizione delle proposte di programmazione, le sezioni procedono a una autovalutazione interna, sulla base dei criteri definiti in ambito VQR. Affidare alle sezioni questo esercizio si fonda su molteplici considerazioni. La prima è che i macro-settori dell'Area 13 presentano ancora forme di eterogeneità per metodologia di ricerca, sedi privilegiate di pubblicazione e criteri di valutazione della ricerca stessa (in effetti, per l'Area 13 l'ANVUR stessa ha previsto dei Sub-Gev, nella sostanza definiti in relazione ai macro-settori presenti nell'area). In seguito ai risultati della VQR 2004-2010 si è ritenuto opportuno, e più efficace, che ogni macro-settore (e quindi ogni sezione), sulla base delle proprie peculiarità, sviluppasse una coscienza critica e proprie strategie di miglioramento della performance. La seconda considerazione riguarda la capacità di monitoraggio delle sezioni: in un Dipartimento che raccoglie oltre settanta docenti, la capacità delle sezioni di controllare capillarmente fenomeni quali l'inattività, di attivare meccanismi di moral suasion e di collaborazione, di sviluppare iniziative di supporto ai segmenti più deboli e di valorizzare opportunamente le linee di ricerca di maggiore successo è certamente elevata e comunque maggiore rispetto a quella di organismi più ampi e trasversali.
Data questa organizzazione, caratterizzata da marcati elementi di decentramento alle sezioni, la necessaria unitarietà nei criteri di valutazione e di distribuzione delle risorse è assicurata dalla Direzione e dalla Giunta, cui spetta la proposta di un meccanismo condiviso di ripartizione dei fondi per la ricerca di base, e dalla Commissione per l'Assicurazione della Qualità della Ricerca, di recente costituzione.
Nell'Anno Accademico 2013-14 la Direzione del Dipartimento e la Giunta hanno predisposto un meccanismo interno di valutazione – sostanzialmente, anche se non totalmente, allineato sui criteri desumibili dalla VQR 2004-2010 – con riferimento a sei prodotti per docente a partire dal 2011, in base al quale sono stati attribuiti punteggi individuali (normalizzati per area) e, di conseguenza, ripartiti i fondi per la ricerca. Il Consiglio ha fatto propri questi criteri, con una positiva larga condivisione.
Recentemente, il compito della valutazione annuale dell'attività di ricerca ha visto un più ampio coinvolgimento della Commissione per la Qualità della Ricerca. Attualmente essa ha il compito di monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi di breve e lungo periodo. I compiti di questo organo dovranno tuttavia essere ulteriormente precisati in un quadro più generale di Ateneo e integrati con quelli degli organi di assicurazione della qualità a livello centrale.
Dal punto di vista operativo-gestionale, il Dipartimento si avvale di cinque unità di personale tecnico-amministrativo (di cui due con qualifica D, tra le quali si annovera il coordinatore amministrativo, e tre con qualifica C), di quattro unità di personale tecnico-scientifico (tutti con qualifica D, tra le quali due con qualifica tecnico-scientifica per l'elaborazione dati), e tre unità di personale addetto alle biblioteche (un'unità con qualifica D, una con qualifica C e una con qualifica B protetta). Due delle quattro unità di personale tecnico-scientifico assolvono le funzioni di Segreteria di Direzione, occupandosi in particolare della gestione operativa della formazione post-laurea erogata dal Dipartimento (Master e Dottorato) e assistendo il Direttore nella reportistica. Un'unità svolge funzioni di supporto alla Biblioteca Dipartimentale. Infine, un'unità svolge le funzioni di consulenza e supporto informatico sl personale del Dipartimento, gestisce i laboratori informatici dipartimentali, oltre a curare, in qualità di webmaster, il sito del Dipartimento (www.dse.unisalento.it).
L'organizzazione del lavoro del personale tecnico-amministrativo e tecnico-scientifico si fonda, su preciso input del coordinatore amministrativo, su frequenti incontri finalizzati: (a) alla condivisione delle metodologie di lavoro (anche con l'ausilio di strumenti informatici di condivisione documentale, con una rete intranet interna); (b) alla creazione di un ambiente di lavoro collaborativo, sia tra il personale stesso, sia tra il personale e il corpo docente; (c) a una sempre maggiore consapevolezza della peculiarità della funzione amministrativa e tecnico-scientifica nell'ambito dell'istituzione universitaria e del Dipartimento in particolare.
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Schede inserite da questa Struttura
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | Analisi del rischio di credito delle imprese nella provincia di Lecce | BOSCIA Vittorio | 2 | Valeria Stefanelli, Ricercatore in Economia degli Intermediari Finanziari, Università degli Studi Nicolò Cusano, Roma Giordano Manieri, Dottorando di Ricerca in Economia Aziendale, Dipartimento di Scienze dell'Economia |
2. | Imagine | MAIZZA Amedeo | 8 |
Schede inserite da altra Struttura (tra i componenti risultano persone afferenti a questa Struttura).
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | Ingegneria Informatica | ALOISIO Giovanni (Ingegneria dell'Innovazione) | 30 |
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
Il Dipartimento di Scienze dell'Economia è dotato di n. 4 laboratori che vengono utilizzati per le attività didattiche e per l'avvio alle attività di ricerca dei dottorandi e dei laureandi magistrali.
No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | Biblioteca Dipartimentale Aggregata Scienze Economia - Biblioteca Settore Economico | http://www.dsems.unisalento.it/biblioteca | 32.000 | 5.332 | 672 |
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
2. | Sistema Bibliotecario di Ateneo | http://siba.unisalento.it/home_page | 232.800 | 110.250 | 2.279 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [15]
-
- Prof. Associati [14]
-
- Ricercatori [44]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [0]
-
- Assegnisti [5]
-
- Dottorandi [20]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [0]
Professori Ordinari
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
N. | Cognome | Nome | Qualifica | Area Cun | Area Vqr | SSD |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | ADAMO | Stefano | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/07 |
2. | ARACHI | Giampaolo | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/03 |
3. | BOSCIA | Vittorio | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/11 |
4. | CHIRCO | Alessandra | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/01 |
5. | COSTA | Antonio | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/07 |
6. | CUCURACHI | Paolo Antonio | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/11 |
7. | DI CAGNO | Nicola | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/07 |
8. | FACCHINETTI | Gisella | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-S/06 |
9. | GIACCARI | Francesco | Professore Straordinario | 13 | 13 | SECS-P/07 |
10. | GUIDO | Gianluigi | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/08 |
11. | MAIZZA | Amedeo | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/08 |
12. | MASSARI | Stefania | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/13 |
13. | PAPARELLA | Franco | Professore Ordinario | 12 | 12 | IUS/12 |
14. | POSA | Donato | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-S/01 |
15. | SCOLOZZI | Donato | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-S/06 |
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 3 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 1 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 5 |
Area Biblioteche | 1 |
Area Amministrativa - Gestionale | 1 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |