Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
QUADRO A.1
Dichiarazione degli obiettivi di ricerca
Il Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare dell'Università di Cagliari (DSPMCM) nasce come spontanea aggregazione di tematiche di ricerca che si sviluppano in maniere principale sugli aspetti medici, sociali e legali dell'integrazione di una realtà sanitaria ospedaliera, più rivolta all'assistenza continuativa domiciliare (Settori Scientifico Disciplinari di Neurologia, di Pediatria, di Psichiatria e delle Discipline Riabilitative), con la medicina del e nel territorio (Settori Scientifico Disciplinari afferenti alla più vasta area della Sanità Pubblica). In questo senso il processo di costituzione del Dipartimento ha visto un processo di ‘melting' di esperienze scientifiche e di progettualità in cui uno stesso argomento di ricerca ha potuto godere di un approccio multidisciplinare intradipartimentale. Questa formula è stata inoltre applicata anche nel campo della didattica, essendo incardinati all'interno del Dipartimento molti Corsi di Laurea Sanitaria Non Medica che traggono forza dall'esistenza all'interno del DSPMCM di competenze e conoscenze che consentono la creazione di un network formativo focalizzato non solamente sulle competenze mediche ma anche su quelle più ampie delle altre professioni della salute.
I Macrosettori di ricerca in cui opera il Dipartimento sono riconducibili alle seguenti aree tematiche, divise per numerosità di ricercatori ad esse afferenti:
- Igiene, Promozione della salute e statistica sanitaria (2 PO, 5 PA e 5 RTI)
- Neurologia (2 PO, 2 PA, 2 RTI ed 1 RTD-A)
- Medicina del Lavoro (1 PO, 2 PA e 6 RTI)
- Psichiatria (1 PO e 1 RTI)
- Riabilitazione Psichiatrica (1PO e 1 RTD-A)
- Medicina Legale (1 PO, 1 PA e 2 RTI), oltre al tradizionale ambito di ricerca caratterizzato dalla patologia forense (nella sua più classica accezione di attività del settorato medico-legale di pertinenza e di pubblicazione di case-report di interesse per la comunità scientifica nazionale ed internazionale), le linee di ricerca più innovative sono quelle dedicate all'analisi sul territorio regionale (e loro confronto con analoghe esperienze nazionali ed internazionali) di tematiche bioetiche emergenti come la percezione dei pazienti e dei caregivers del tema della qualità della vita nelle fasi terminali della vita (Quality of life at the end of life) e quelle relative all'approccio metabolomico mediante analisi 1H-NMR dei principali liquidi biologici sia come diagnosi generica di tracce biologiche sia come profilo specifico per diverse situazioni morbigene.
- Pediatria (1 PA, 2RTI e 1 RTD-A)
- Biologia Molecolare (1 PA, 1 RTI e 1 RTD-A)
La programmazione strategica di ateneo e quella della struttura Dipartimentale in questione condividono le lineeguida e gli standard valutativi nazionali ed internazionali nella valorizzazione di uno stretto legame tra ricerca, didattica ed assistenza, che deve prestare una particolare attenzione alle esigenze precipue del territorio sia per le sue esigenze di tutela della salute e di prevenzione delle patologie che presentano una maggiore incidenza regionale (e.g talassemia, sclerosi multipla, SLA, patologie psichiatriche) che per le potenzialità di una crescita economica che vuole essere armonica e sostenibile anche da un punto di vista sanitario (e.g. monitoraggio ambientale e biologico dei luoghi di lavoro, con particolare attenzione alla esposizione ai nanoparticolati; igiene ambientale con tutela della qualità dell'acqua, dell'aria e del suolo ma anche igiene degli alimenti, con innovative collaborazioni con il network della filiera produttiva delle principali attività agro-alimentari della regione) che per le esigenze di giustizia (laboratori forensi in grado di svolgere una attività di consulenza ma anche di innovazione tecnica, progetti di tutela della salute e di riabilitazione dei cittadini rei affetti da problemi psichiatrici).
In questa più ampia accezione, la programmazione della ricerca del Dipartimento vuole essere non solamente aumento delle conoscenze scientifiche di base ma anche un utile strumento di miglioramento delle condizioni generali del territorio, che viene vissuto come il principale utente dei prodotti della ricerca applicativa.
1. Obiettivi pluriennali della ricerca (2015-2018)
E' ultroneo ricordare come gli obiettivi della ricerca non possono in alcun modo essere controllati o indirizzati dal Dipartimento, rimanendo la libertà di ricerca di ogni singolo docente/ricercatore un diritto primario che il Dipartimento deve rispettare e, se necessario, proteggere.
Ciò nonostante è lecito ipotizzare che il Dipartimento nella sua coralità può, e deve, rappresentare un luogo di incontro di esperienze, conoscenze ed interessi, che – sia pure nella loro peculiarità – possono essere oggetto di una visione pluridimensionata, visione che rappresenta un quid pluris rispetto alla vecchia concezione degli Istituti Universitari monodisciplinari iscritti all'interno della Facoltà di medicina e Chirurgia.
In questa ottica il Dipartimento si propone quindi di:
- rispettare, stimolandole, le linee di ricerca proprie di ogni disciplina costitutiva del Dipartimento, favorendo la progettazione e l'esecuzione della ricerca anche mediante la condivisione – ove possibile – di strumentazione acquisita dai singoli docenti con pregressa progettazione nazionale od internazionale;
- creare un ambiente tecnico-amministrativo centrato sulle esigenze dei ricercatori, in grado di trovare soluzioni pratiche ai comuni problemi organizzativi della ricerca;
- incentivare, ove possibile, la creazione di linee di ricerca comuni alle diverse anime del Dipartimento, mediante la creazione di progetti di ricerca dipartimentali, che possano attingere a finanziamenti competitivi sia nazionali che internazionali;
- identificare e creare, compatibilmente con le risorse finanziare dei singoli partecipanti e con i loro desiderata, ‘facilities' strumentali e di laboratorio che mirano a razionalizzare gli acquisti evitando inutili e dispendiose duplicazioni di strumentazioni (ad esempio gas-cromatografi impiegati routinariamente nelle ricerche di medicina del lavoro, di igiene ambientale e di medicina legale) ovvero favorendo la coagulazione di interessi scientifici ed economici intorno ad una strumentazione scientifica in grado di essere impiegata per diverse finalità di ricerca [come ad esempio l'acquisto di un NMR 500 Agilent che è stato reso possibile dalla convergenza degli interessi di tre gruppi di ricerca del DSPMCM e che ha coinvolto ricercatori di altri tre dipartimenti (Scienze Mediche, Chirurgia e Scienze Chimiche e Geologiche)], strumentazione che per gli elevati costi di acquisto e di manutenzione non sarebbe stata alla portata di alcuno dei singoli partecipanti al gruppo di lavoro;
- creazione di un pool di assegnisti e di borsisti di ricerca che, nell'ambito del loro precipuo incarico istituzionale, abbiano la possibilità di confrontarsi con ricercatori e docenti di materie affini (per mero esempio le aree di sovrapposizione dei tre settori scientifico-disciplinari della Sanità Pubblica – Igiene, Medicina Legale e Medicina del Lavoro – oppure la Neurologia e la Neurochirurgia), in modo da acquisire la capacità pratica e la duttilità teorica per affrontare un problema scientifico dai diversi punti di vista;
- proporre un'attività seminariale sia locale, che nazionale che internazionale, anche grazie ad una attenta programmazione dei Visiting Professors, che possa fungere da pabulum per una ricerca scientifica moderna e sempre aggiornata;
- distribuire equamente, pur rispettando criteri di merito, le ‘limitate' risorse provenienti dal finanziamento CAR, con la finalità da un lato di premiare i ricercatori che si sono contraddistinti per la qualità della loro produzione scientifica (valutata in riferimento a benchmark internazionali condivisi) ma dall'altro di consentire anche ai ricercatori inattivi ‘incidentali' (ovvero in cui siano ravvisabili fattori personali, ambientali e/o contingenti, che giustifichino almeno in parte la loro quiescenza scientifica) di potere ricevere indirettamente una quota di finanziamento, se dimostrano di essere personalmente coinvolti in un gruppo di ricerca attivo.
2. Strumenti che verranno impiegati per il raggiungimento degli obiettivi pluriennali
a. sensibilizzazione dei ricercatori per un miglioramento della qualità dei prodotti della ricerca. E' ampiamente condivisa da parte di tutti i ricercatori del Dipartimento la necessità di un progressivo miglioramento qualitativo – e non solo quantitativo – dei prodotti della ricerca, che devono avere caratteristiche tali da potere competere con gli altri prodotti scientifici nazionali ed internazionali sulle riviste che godono del più alto ranking. A questo fine la Commissione CAR ha introdotto nel 2013 la suddivisione della quota premiale in base alla rilevanza della collocazione editoriale delle riviste in cui sono stati pubblicati gli articoli (principalmente Q1 e Q2, con quote residuali per Q3/Q4);
b. riduzione della percentuale dei ricercatori inattivi. Questo problema – come verrà di seguito indicato – è sicuramente dominante nella politica della ricerca del Dipartimento, che risulta essere il Dipartimento a più elevata incidenza di ricercatori inattivi. Questo fenomeno ha spiegazioni storiche – che in questa sede si tralasciano – e motivazionali, che non hanno trovato ad oggi – nonostante gli sforzi profusi da tutti i ricercatori attivi del Dipartimento – alcuna soluzione concreta. All'interno di questo folto gruppo esiste una fascia di ricercatori/docenti ‘storicamente inattivi', per lo più assunti ope legis all'Università senza alcun concorso selettivo/valutativo, senza alcuna effettiva prospettiva di futuro avanzamento accademico (sebbene in alcuni casi percepita come ‘dovuta') e, potenzialmente, in competizione con le forze più giovani ed attive del sistema universitario. La fascia intermedia è rappresentata da ricercatori/docenti – in ruolo da molti anni - che hanno svolto e svolgono un importante ruolo di docenza e di tutoraggio per gli studenti, gli specializzandi ed i dottorandi di ricerca, ma che non hanno – o hanno perso – alcuna attuale predisposizione alla ricerca scientifica, specialmente in un contesto sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato. La fascia più alta degli inattivi – potenzialmente ‘attivabili' - è quella che è stata definita ‘incidentale' e che ha le potenzialità, se adeguatamente motivata e finanziata, di riprendere una produzione scientifica di discreto livello.
c. aumentare la presenza di docenti del Dipartimento nella progettazione e presentazione di bandi competitivi regionali, nazionali ed internazionali. In questa prospettiva il Dipartimento ha proposto una procedura selettiva/valutativa nelle richieste di Visiting Professors, essendo questa una preziosa risorsa sia da un punto di vista culturale per i più giovani tra i ricercatori del Dipartimento che una concreta chance di creazione dell'indispensabile network internazionale per risultare competitivi a livello internazionale.
d. trovare nuovi criteri per la distribuzione dei finanziamenti CAR. Su questo punto, che è stato lungamente discusso sia in Consiglio di Dipartimento che in Commissione CAR, non è stata trovata ad oggi una soluzione condivisa. Si è passati dall'attribuzione ‘diffusa' del finanziamento ex-60% a tutti i ricercatori attivi a criteri di selezione che cercavano di ottemperare alle diverse esigenze di ‘giustizia distributiva' e di ‘premialità', con risultati di compromesso che non sono mai risultati soddisfacenti per tutti. La proposta su cui si è lavorato – senza raggiungere un adeguato consenso – prevedeva una quota unitaria per tutti i ricercatori attivi ed una quota premiale da attribuire non al singolo ricercatore ma al gruppo di ricerca – eventualmente prevedendo anche una rotazione - che presentava il progetto di ricerca più innovativo e capace di aggregare il maggiore numero di ricercatori (anche se inattivi; per questi ultimi, in caso di pubblicazione nell'anno di esercizio di uno o più lavori, veniva prevista una premialità accessoria da condividere con il gruppo). L'aggregazione di docenti attivi ed inattivi – laddove possibile per assenza di ‘conflitti di interesse' – potrebbe essere un utile strumento per migliorare la produttività scientifica, almeno numerica, del Dipartimento.
e. aumentare, senza alcun danno per l'attività istituzionale, l'attività conto terzi. Il Dipartimento ha avuto, come elemento distintivo, negli ultimi anni un'importante attività conto terzi, determinata dalla specifica proiezione sul territorio di alcune sue discipline e dalla richiesta pressante della committenza regionale di servizi che solamente l'Università poteva fornire con l'elevato livello scientifico e professionale richiesto. Questa fonte di finanziamento indiretto al corretto funzionamento del Dipartimento è stata spesso criticata, come attività impropria e, in alcuni casi, addirittura dannosa per il Dipartimento. Si ritiene che in un momento di drammatica riduzione delle fonti tradizionali di finanziamento alla ricerca (CAR, PRIN, FIRB, ecc), un'attività conto terzi ben disciplinata possa rappresentare un punto di forza – e non di debolezza – nel finanziamento della ricerca. Con i proventi di attività conto terzi possono infatti essere assunti transitoriamente giovani ricercatori che, accanto all'attività richiesta dalla committenza, possono svolgere ricerca applicativa, con discreti margini di innovazione e di originalità scientifica.
3. Principali obiettivi monitorabili su base annuale.
Se quelli sin qui richiamati sono gli obiettivi della ricerca in una prospettiva pluriennale, il Dipartimento ritiene di potere offrire ad una valutazione esterna i seguenti parametri.
a1. Miglioramento della qualità dei prodotti della ricerca. Valutazione qualitativo dell'incremento percentuale di lavori scientifici valutati ai fini della distribuzione delle risorse del finanziamento alla ricerca di Ateneo (CAR) pubblicati su riviste Q1/Q2 nel periodo di valutazione rispetto al periodo precedente. Tale incremento dovrà essere complessivamente uguale o superiore al 5%. Un ulteriore criterio di valutazione sarà il raggiungimento di una percentuale uguale o superiore al 20% del rapporto tra articoli con coautori stranieri ed articoli con autori italiani.
b1. Numero dei docenti inattivi. L'indicatore di risultato sarà l'incremento del 10% del numero di ricercatori attivi sul totale dei ricercatori/docenti afferenti al Dipartimento, sottratto il numero di docenti/ricercatori con un'aspettativa < a quattro anni dalla quiescenza per età (trattandosi di ricercatori che non hanno previsioni di carriera e che non necessitano nei successivi anni, in base alla previsione di pensionamento, di finanziamenti).
c1. Progettazione e Presentazione di bandi competitivi regionali, nazionali ed internazionali. Come indicatore di risultato dell'implementazione della politica della ricerca sub c) verrà persa in considerazione in questa annualità il numero di progetti presentati nei bandi competitivi e non il finanziamento ad esso correlato. Si ritiene che per il raggiungimento dell'obiettivo sia necessario un lasso temporale più lungo della singola annualità presa in considerazione, potendo essere compiutamente valutato unicamente nell'arco di tempo triennale previsto dal piano della ricerca del dipartimento (2015-2018). Un particolare rilievo verrà dato alla collaborazione scientifica data dai Visiting Professors nella progettazione e realizzazione dei progetti summenzionati.
d1. Finanziamento CAR 2015. L'indicatore di risultato sarà rappresentato dal raggiungimento di almeno tre progetti di ricerca intradipartimentali coinvolgenti ricercatori inattivi che abbiano portato alla pubblicazione di almeno un prodotto della ricerca valido ai fini della SUA-RD. Tale numero dovrà essere mantenuto ed implementato di almeno una unità/anno nel corso del triennio in esame.
e1. Valutazione riflessi dell'attività conto terzi sul finanziamento della ricerca. L'indicatore di risultato sarà rappresentato dal numero di contratti per assegni/borse di ricerca che saranno stipulati sui progetti derivanti dalle economie derivanti dalle attività conto terzi svolte a favore della committenza regionale da parte delle strutture del Dipartimento.
4. Risorse Umane (RU).
Nel corso delle recenti tornate concorsuali, il DSPMCM ha rispettato in maniera virtuosa la distribuzione dei Punti Organico e dei posti da docente di ruolo di I (PO), di II fascia (PA) e di Ricercatore a tempo Determinato – tipo B (RTD-B) ad esso attribuiti. Hanno preso infatti servizio 2 Professori di I Fascia (SSD MED/44 e MED/50), 3 Professori di II fascia (MED/01, MED/26 e MED/42) ed un posto di Ricercatore a Tempo Determinato- tipo B (RTD-B) è stato bandito (MED/44). La politica concorsuale posta in essere ha consentito di rinforzare - garantendo la fisiologica progressione nella carriera accademica a ricercatori a tempo determinato tipo A, a tempo indeterminato ed a professori associati meritevoli – alcuni SSD mentre altri SSD, per effetto di noti vincoli normativi ed economici e delle numerose quiescenze poste in essere negli anni passati e previste per i prossimi due anni (oltre ad eventi morbosi), si trovano o si troveranno nel prossimo futuro in condizioni organizzative tali da rendere complesso il mantenimento dello stesso livello di attività di ricerca, di didattica e di assistenza. Ne deriva che sarà necessaria, al fine di consentire un armonico sviluppo di tutti i SSD e dei macrosettori concorsuali incardinati nel Dipartimento, una programmazione che tenga conto sì delle eccellenze scientifiche del DSPMCM non tralasciando le necessità dei SSD sottodimensionati ovvero ‘orfani'.
5. Risorse Strutturali (RS).
L'attività di ricerca svolta nel Dipartimento ha per sua natura una duplice valenza, vuoi scientifica di base che clinico-assistenziale, e per questo motivo viene svolta sia in laboratori dedicati presenti negli spazi universitari destinati al dipartimento (eg laboratori di medicina del lavoro, laboratorio di Metabolomica clinica, laboratori di epidemiologia) sia in laboratori ad uso promiscuo (sperimentali-assistenziale) presenti nelle varie strutture ospedaliere in cui i SSD afferenti al Dipartimento sono ospitati (Azienda ospedaliera mista, ASL8 ospedale Binaghi). Una percentuale pari al 50% dei Fondi Dipartimentali sono stati assegnati alle macroaree di ricerca (identificate nei principali settori scientifico-disciplinari) al fine di consentire la manutenzione di base della strumentazione di ricerca, mentre per gli interventi più importanti si è demandato ai fondi di ricerca propri di ciascun gruppo di ricerca. E' in discussione un progetto di razionalizzazione dei laboratori di Igiene Ambientale, di Igiene degli Alimenti, di Medicina del lavoro e di Medicina Legale al fine di creare una ‘technological analytical platform' che possa fornire risposte analitiche per le esigenze del settore della Sanità Pubblica.
Dichiarazione degli obiettivi di ricerca
Il Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare dell'Università di Cagliari (DSPMCM) nasce come spontanea aggregazione di tematiche di ricerca che si sviluppano in maniere principale sugli aspetti medici, sociali e legali dell'integrazione di una realtà sanitaria ospedaliera, più rivolta all'assistenza continuativa domiciliare (Settori Scientifico Disciplinari di Neurologia, di Pediatria, di Psichiatria e delle Discipline Riabilitative), con la medicina del e nel territorio (Settori Scientifico Disciplinari afferenti alla più vasta area della Sanità Pubblica). In questo senso il processo di costituzione del Dipartimento ha visto un processo di ‘melting' di esperienze scientifiche e di progettualità in cui uno stesso argomento di ricerca ha potuto godere di un approccio multidisciplinare intradipartimentale. Questa formula è stata inoltre applicata anche nel campo della didattica, essendo incardinati all'interno del Dipartimento molti Corsi di Laurea Sanitaria Non Medica che traggono forza dall'esistenza all'interno del DSPMCM di competenze e conoscenze che consentono la creazione di un network formativo focalizzato non solamente sulle competenze mediche ma anche su quelle più ampie delle altre professioni della salute.
I Macrosettori di ricerca in cui opera il Dipartimento sono riconducibili alle seguenti aree tematiche, divise per numerosità di ricercatori ad esse afferenti:
- Igiene, Promozione della salute e statistica sanitaria (2 PO, 5 PA e 5 RTI)
- Neurologia (2 PO, 2 PA, 2 RTI ed 1 RTD-A)
- Medicina del Lavoro (1 PO, 2 PA e 6 RTI)
- Psichiatria (1 PO e 1 RTI)
- Riabilitazione Psichiatrica (1PO e 1 RTD-A)
- Medicina Legale (1 PO, 1 PA e 2 RTI), oltre al tradizionale ambito di ricerca caratterizzato dalla patologia forense (nella sua più classica accezione di attività del settorato medico-legale di pertinenza e di pubblicazione di case-report di interesse per la comunità scientifica nazionale ed internazionale), le linee di ricerca più innovative sono quelle dedicate all'analisi sul territorio regionale (e loro confronto con analoghe esperienze nazionali ed internazionali) di tematiche bioetiche emergenti come la percezione dei pazienti e dei caregivers del tema della qualità della vita nelle fasi terminali della vita (Quality of life at the end of life) e quelle relative all'approccio metabolomico mediante analisi 1H-NMR dei principali liquidi biologici sia come diagnosi generica di tracce biologiche sia come profilo specifico per diverse situazioni morbigene.
- Pediatria (1 PA, 2RTI e 1 RTD-A)
- Biologia Molecolare (1 PA, 1 RTI e 1 RTD-A)
La programmazione strategica di ateneo e quella della struttura Dipartimentale in questione condividono le lineeguida e gli standard valutativi nazionali ed internazionali nella valorizzazione di uno stretto legame tra ricerca, didattica ed assistenza, che deve prestare una particolare attenzione alle esigenze precipue del territorio sia per le sue esigenze di tutela della salute e di prevenzione delle patologie che presentano una maggiore incidenza regionale (e.g talassemia, sclerosi multipla, SLA, patologie psichiatriche) che per le potenzialità di una crescita economica che vuole essere armonica e sostenibile anche da un punto di vista sanitario (e.g. monitoraggio ambientale e biologico dei luoghi di lavoro, con particolare attenzione alla esposizione ai nanoparticolati; igiene ambientale con tutela della qualità dell'acqua, dell'aria e del suolo ma anche igiene degli alimenti, con innovative collaborazioni con il network della filiera produttiva delle principali attività agro-alimentari della regione) che per le esigenze di giustizia (laboratori forensi in grado di svolgere una attività di consulenza ma anche di innovazione tecnica, progetti di tutela della salute e di riabilitazione dei cittadini rei affetti da problemi psichiatrici).
In questa più ampia accezione, la programmazione della ricerca del Dipartimento vuole essere non solamente aumento delle conoscenze scientifiche di base ma anche un utile strumento di miglioramento delle condizioni generali del territorio, che viene vissuto come il principale utente dei prodotti della ricerca applicativa.
1. Obiettivi pluriennali della ricerca (2015-2018)
E' ultroneo ricordare come gli obiettivi della ricerca non possono in alcun modo essere controllati o indirizzati dal Dipartimento, rimanendo la libertà di ricerca di ogni singolo docente/ricercatore un diritto primario che il Dipartimento deve rispettare e, se necessario, proteggere.
Ciò nonostante è lecito ipotizzare che il Dipartimento nella sua coralità può, e deve, rappresentare un luogo di incontro di esperienze, conoscenze ed interessi, che – sia pure nella loro peculiarità – possono essere oggetto di una visione pluridimensionata, visione che rappresenta un quid pluris rispetto alla vecchia concezione degli Istituti Universitari monodisciplinari iscritti all'interno della Facoltà di medicina e Chirurgia.
In questa ottica il Dipartimento si propone quindi di:
- rispettare, stimolandole, le linee di ricerca proprie di ogni disciplina costitutiva del Dipartimento, favorendo la progettazione e l'esecuzione della ricerca anche mediante la condivisione – ove possibile – di strumentazione acquisita dai singoli docenti con pregressa progettazione nazionale od internazionale;
- creare un ambiente tecnico-amministrativo centrato sulle esigenze dei ricercatori, in grado di trovare soluzioni pratiche ai comuni problemi organizzativi della ricerca;
- incentivare, ove possibile, la creazione di linee di ricerca comuni alle diverse anime del Dipartimento, mediante la creazione di progetti di ricerca dipartimentali, che possano attingere a finanziamenti competitivi sia nazionali che internazionali;
- identificare e creare, compatibilmente con le risorse finanziare dei singoli partecipanti e con i loro desiderata, ‘facilities' strumentali e di laboratorio che mirano a razionalizzare gli acquisti evitando inutili e dispendiose duplicazioni di strumentazioni (ad esempio gas-cromatografi impiegati routinariamente nelle ricerche di medicina del lavoro, di igiene ambientale e di medicina legale) ovvero favorendo la coagulazione di interessi scientifici ed economici intorno ad una strumentazione scientifica in grado di essere impiegata per diverse finalità di ricerca [come ad esempio l'acquisto di un NMR 500 Agilent che è stato reso possibile dalla convergenza degli interessi di tre gruppi di ricerca del DSPMCM e che ha coinvolto ricercatori di altri tre dipartimenti (Scienze Mediche, Chirurgia e Scienze Chimiche e Geologiche)], strumentazione che per gli elevati costi di acquisto e di manutenzione non sarebbe stata alla portata di alcuno dei singoli partecipanti al gruppo di lavoro;
- creazione di un pool di assegnisti e di borsisti di ricerca che, nell'ambito del loro precipuo incarico istituzionale, abbiano la possibilità di confrontarsi con ricercatori e docenti di materie affini (per mero esempio le aree di sovrapposizione dei tre settori scientifico-disciplinari della Sanità Pubblica – Igiene, Medicina Legale e Medicina del Lavoro – oppure la Neurologia e la Neurochirurgia), in modo da acquisire la capacità pratica e la duttilità teorica per affrontare un problema scientifico dai diversi punti di vista;
- proporre un'attività seminariale sia locale, che nazionale che internazionale, anche grazie ad una attenta programmazione dei Visiting Professors, che possa fungere da pabulum per una ricerca scientifica moderna e sempre aggiornata;
- distribuire equamente, pur rispettando criteri di merito, le ‘limitate' risorse provenienti dal finanziamento CAR, con la finalità da un lato di premiare i ricercatori che si sono contraddistinti per la qualità della loro produzione scientifica (valutata in riferimento a benchmark internazionali condivisi) ma dall'altro di consentire anche ai ricercatori inattivi ‘incidentali' (ovvero in cui siano ravvisabili fattori personali, ambientali e/o contingenti, che giustifichino almeno in parte la loro quiescenza scientifica) di potere ricevere indirettamente una quota di finanziamento, se dimostrano di essere personalmente coinvolti in un gruppo di ricerca attivo.
2. Strumenti che verranno impiegati per il raggiungimento degli obiettivi pluriennali
a. sensibilizzazione dei ricercatori per un miglioramento della qualità dei prodotti della ricerca. E' ampiamente condivisa da parte di tutti i ricercatori del Dipartimento la necessità di un progressivo miglioramento qualitativo – e non solo quantitativo – dei prodotti della ricerca, che devono avere caratteristiche tali da potere competere con gli altri prodotti scientifici nazionali ed internazionali sulle riviste che godono del più alto ranking. A questo fine la Commissione CAR ha introdotto nel 2013 la suddivisione della quota premiale in base alla rilevanza della collocazione editoriale delle riviste in cui sono stati pubblicati gli articoli (principalmente Q1 e Q2, con quote residuali per Q3/Q4);
b. riduzione della percentuale dei ricercatori inattivi. Questo problema – come verrà di seguito indicato – è sicuramente dominante nella politica della ricerca del Dipartimento, che risulta essere il Dipartimento a più elevata incidenza di ricercatori inattivi. Questo fenomeno ha spiegazioni storiche – che in questa sede si tralasciano – e motivazionali, che non hanno trovato ad oggi – nonostante gli sforzi profusi da tutti i ricercatori attivi del Dipartimento – alcuna soluzione concreta. All'interno di questo folto gruppo esiste una fascia di ricercatori/docenti ‘storicamente inattivi', per lo più assunti ope legis all'Università senza alcun concorso selettivo/valutativo, senza alcuna effettiva prospettiva di futuro avanzamento accademico (sebbene in alcuni casi percepita come ‘dovuta') e, potenzialmente, in competizione con le forze più giovani ed attive del sistema universitario. La fascia intermedia è rappresentata da ricercatori/docenti – in ruolo da molti anni - che hanno svolto e svolgono un importante ruolo di docenza e di tutoraggio per gli studenti, gli specializzandi ed i dottorandi di ricerca, ma che non hanno – o hanno perso – alcuna attuale predisposizione alla ricerca scientifica, specialmente in un contesto sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato. La fascia più alta degli inattivi – potenzialmente ‘attivabili' - è quella che è stata definita ‘incidentale' e che ha le potenzialità, se adeguatamente motivata e finanziata, di riprendere una produzione scientifica di discreto livello.
c. aumentare la presenza di docenti del Dipartimento nella progettazione e presentazione di bandi competitivi regionali, nazionali ed internazionali. In questa prospettiva il Dipartimento ha proposto una procedura selettiva/valutativa nelle richieste di Visiting Professors, essendo questa una preziosa risorsa sia da un punto di vista culturale per i più giovani tra i ricercatori del Dipartimento che una concreta chance di creazione dell'indispensabile network internazionale per risultare competitivi a livello internazionale.
d. trovare nuovi criteri per la distribuzione dei finanziamenti CAR. Su questo punto, che è stato lungamente discusso sia in Consiglio di Dipartimento che in Commissione CAR, non è stata trovata ad oggi una soluzione condivisa. Si è passati dall'attribuzione ‘diffusa' del finanziamento ex-60% a tutti i ricercatori attivi a criteri di selezione che cercavano di ottemperare alle diverse esigenze di ‘giustizia distributiva' e di ‘premialità', con risultati di compromesso che non sono mai risultati soddisfacenti per tutti. La proposta su cui si è lavorato – senza raggiungere un adeguato consenso – prevedeva una quota unitaria per tutti i ricercatori attivi ed una quota premiale da attribuire non al singolo ricercatore ma al gruppo di ricerca – eventualmente prevedendo anche una rotazione - che presentava il progetto di ricerca più innovativo e capace di aggregare il maggiore numero di ricercatori (anche se inattivi; per questi ultimi, in caso di pubblicazione nell'anno di esercizio di uno o più lavori, veniva prevista una premialità accessoria da condividere con il gruppo). L'aggregazione di docenti attivi ed inattivi – laddove possibile per assenza di ‘conflitti di interesse' – potrebbe essere un utile strumento per migliorare la produttività scientifica, almeno numerica, del Dipartimento.
e. aumentare, senza alcun danno per l'attività istituzionale, l'attività conto terzi. Il Dipartimento ha avuto, come elemento distintivo, negli ultimi anni un'importante attività conto terzi, determinata dalla specifica proiezione sul territorio di alcune sue discipline e dalla richiesta pressante della committenza regionale di servizi che solamente l'Università poteva fornire con l'elevato livello scientifico e professionale richiesto. Questa fonte di finanziamento indiretto al corretto funzionamento del Dipartimento è stata spesso criticata, come attività impropria e, in alcuni casi, addirittura dannosa per il Dipartimento. Si ritiene che in un momento di drammatica riduzione delle fonti tradizionali di finanziamento alla ricerca (CAR, PRIN, FIRB, ecc), un'attività conto terzi ben disciplinata possa rappresentare un punto di forza – e non di debolezza – nel finanziamento della ricerca. Con i proventi di attività conto terzi possono infatti essere assunti transitoriamente giovani ricercatori che, accanto all'attività richiesta dalla committenza, possono svolgere ricerca applicativa, con discreti margini di innovazione e di originalità scientifica.
3. Principali obiettivi monitorabili su base annuale.
Se quelli sin qui richiamati sono gli obiettivi della ricerca in una prospettiva pluriennale, il Dipartimento ritiene di potere offrire ad una valutazione esterna i seguenti parametri.
a1. Miglioramento della qualità dei prodotti della ricerca. Valutazione qualitativo dell'incremento percentuale di lavori scientifici valutati ai fini della distribuzione delle risorse del finanziamento alla ricerca di Ateneo (CAR) pubblicati su riviste Q1/Q2 nel periodo di valutazione rispetto al periodo precedente. Tale incremento dovrà essere complessivamente uguale o superiore al 5%. Un ulteriore criterio di valutazione sarà il raggiungimento di una percentuale uguale o superiore al 20% del rapporto tra articoli con coautori stranieri ed articoli con autori italiani.
b1. Numero dei docenti inattivi. L'indicatore di risultato sarà l'incremento del 10% del numero di ricercatori attivi sul totale dei ricercatori/docenti afferenti al Dipartimento, sottratto il numero di docenti/ricercatori con un'aspettativa < a quattro anni dalla quiescenza per età (trattandosi di ricercatori che non hanno previsioni di carriera e che non necessitano nei successivi anni, in base alla previsione di pensionamento, di finanziamenti).
c1. Progettazione e Presentazione di bandi competitivi regionali, nazionali ed internazionali. Come indicatore di risultato dell'implementazione della politica della ricerca sub c) verrà persa in considerazione in questa annualità il numero di progetti presentati nei bandi competitivi e non il finanziamento ad esso correlato. Si ritiene che per il raggiungimento dell'obiettivo sia necessario un lasso temporale più lungo della singola annualità presa in considerazione, potendo essere compiutamente valutato unicamente nell'arco di tempo triennale previsto dal piano della ricerca del dipartimento (2015-2018). Un particolare rilievo verrà dato alla collaborazione scientifica data dai Visiting Professors nella progettazione e realizzazione dei progetti summenzionati.
d1. Finanziamento CAR 2015. L'indicatore di risultato sarà rappresentato dal raggiungimento di almeno tre progetti di ricerca intradipartimentali coinvolgenti ricercatori inattivi che abbiano portato alla pubblicazione di almeno un prodotto della ricerca valido ai fini della SUA-RD. Tale numero dovrà essere mantenuto ed implementato di almeno una unità/anno nel corso del triennio in esame.
e1. Valutazione riflessi dell'attività conto terzi sul finanziamento della ricerca. L'indicatore di risultato sarà rappresentato dal numero di contratti per assegni/borse di ricerca che saranno stipulati sui progetti derivanti dalle economie derivanti dalle attività conto terzi svolte a favore della committenza regionale da parte delle strutture del Dipartimento.
4. Risorse Umane (RU).
Nel corso delle recenti tornate concorsuali, il DSPMCM ha rispettato in maniera virtuosa la distribuzione dei Punti Organico e dei posti da docente di ruolo di I (PO), di II fascia (PA) e di Ricercatore a tempo Determinato – tipo B (RTD-B) ad esso attribuiti. Hanno preso infatti servizio 2 Professori di I Fascia (SSD MED/44 e MED/50), 3 Professori di II fascia (MED/01, MED/26 e MED/42) ed un posto di Ricercatore a Tempo Determinato- tipo B (RTD-B) è stato bandito (MED/44). La politica concorsuale posta in essere ha consentito di rinforzare - garantendo la fisiologica progressione nella carriera accademica a ricercatori a tempo determinato tipo A, a tempo indeterminato ed a professori associati meritevoli – alcuni SSD mentre altri SSD, per effetto di noti vincoli normativi ed economici e delle numerose quiescenze poste in essere negli anni passati e previste per i prossimi due anni (oltre ad eventi morbosi), si trovano o si troveranno nel prossimo futuro in condizioni organizzative tali da rendere complesso il mantenimento dello stesso livello di attività di ricerca, di didattica e di assistenza. Ne deriva che sarà necessaria, al fine di consentire un armonico sviluppo di tutti i SSD e dei macrosettori concorsuali incardinati nel Dipartimento, una programmazione che tenga conto sì delle eccellenze scientifiche del DSPMCM non tralasciando le necessità dei SSD sottodimensionati ovvero ‘orfani'.
5. Risorse Strutturali (RS).
L'attività di ricerca svolta nel Dipartimento ha per sua natura una duplice valenza, vuoi scientifica di base che clinico-assistenziale, e per questo motivo viene svolta sia in laboratori dedicati presenti negli spazi universitari destinati al dipartimento (eg laboratori di medicina del lavoro, laboratorio di Metabolomica clinica, laboratori di epidemiologia) sia in laboratori ad uso promiscuo (sperimentali-assistenziale) presenti nelle varie strutture ospedaliere in cui i SSD afferenti al Dipartimento sono ospitati (Azienda ospedaliera mista, ASL8 ospedale Binaghi). Una percentuale pari al 50% dei Fondi Dipartimentali sono stati assegnati alle macroaree di ricerca (identificate nei principali settori scientifico-disciplinari) al fine di consentire la manutenzione di base della strumentazione di ricerca, mentre per gli interventi più importanti si è demandato ai fondi di ricerca propri di ciascun gruppo di ricerca. E' in discussione un progetto di razionalizzazione dei laboratori di Igiene Ambientale, di Igiene degli Alimenti, di Medicina del lavoro e di Medicina Legale al fine di creare una ‘technological analytical platform' che possa fornire risposte analitiche per le esigenze del settore della Sanità Pubblica.
Sezione B - Sistema di gestione
Il Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare, nel rispetto delle disposizioni dello Statuto di Ateneo, riconosce come suo principale obiettivo quello di assicurare l'esercizio organico ed integrato delle attività didattiche, di ricerca e di servizio al territorio. Al Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare, afferiscono in totale 46 docenti (7 PO, 11 PA, 23 Ricercatore e 5 RTD). In accordo con lo Statuto citato e con il regolamento di Funzionamento del Dipartimento, sono state identificate le seguenti figure istituzionali di riferimento con responsabilità e ruoli compatibili con le previsioni regolamentatorie: Direttore del Dipartimento, Vice Direttore, Consiglio di Dipartimento e Giunta di Dipartimento. Per particolari situazioni contingenti il Dipartimento ha attivato, caso per caso, specifiche Commissioni (quella più frequentemente impiegata è stata quella per il finanziamento CAR) che prevedono sempre la presenza del Direttore (o, in sua vece, del Vice Direttore). Stante il limitato numero di docenti afferenti al Dipartimento, la scelta condivisa è stata quella di delegare al Consiglio di Dipartimento le scelte più pregnanti per il buon governo del Dipartimento e per il suo sviluppo futuro. E' stata di recente istituita anche le Commissioni di Autovalutazione della Qualità (CAV) in cui sono state rappresentate tutte le componenti accademiche (PO, PA, RTI e RTD), all'interno della quale verrà identificato.
Il Consiglio di Dipartimento, alla luce delle previsioni delle linee programmatiche di ateneo, svolge le seguenti funzioni:
1. approva il piano triennale delle attività di ricerca, da aggiornare annualmente nonché la relazione consuntiva dei Docenti del Dipartimento;
2. definisce i criteri per l'impiego delle risorse finanziarie, logistiche, di personale, e dei beni strumentali;
3. collabora con i Consigli di Corso di Studio nella definizione delle attività didattiche dei docenti afferenti o dei SSD che presentano il maggiore numero di docenti incardinati all'interno del Dipartimento;
4. approva la proposta di budget ed il rendiconto annuale per la parte di sua pertinenza;
5. propone alla Facoltà di riferimento, anche in collaborazione con altri Dipartimenti, l'istituzione, o la modifica dei corsi di studio, predisponendo i relativi ordinamenti ed anche la attivazione, disattivazione o la soppressione di corsi di studio;
6. delibera, nel rispetto delle norme vigenti e del principio del giudizio tra pari, sulle proposte di chiamata dei docenti di I e di II fascia, sul reclutamento dei RTD tipo A e tipo B, di altro personale di supporto ai progetti di ricerca e sul conferimento degli assegni di ricerca;
7. delibera sulle richieste di afferenza, di congedo e/o aspettativa per motivi di studio e o di ricerca, presentate dai Docenti;
8. formula agli organi competenti le richieste di fondi, locali e beni strumentali;
9. delibera l'acquisizione di apparecchiature e servizi, nonchè l'attivazione di contratti e convenzioni, nei limiti economici previsti dai regolamenti di Ateneo.
Come ogni altro Dipartimento, alcuni componenti del DSPMCM svolgono ruoli accademici istituzionali nel Senato Accademico. nei Collegi istituiti su nomina Rettorale e nei Consigli di Facoltà.
I compiti del Direttore e del Vice Direttore, con i conseguenti limiti, sono in accordo con la normativa universitaria e con i regolamenti e gli statuti universitari di riferimento.
L'attività della Giunta - che ha la composizione e le finalità istituzionali previste dal regolamento di funzionamento del Dipartimento - è stata nel caso del DSPMCM estremamente limitata, avendo optato il DSPMCM per una gestione più corale, aperta a tutte le componenti del Dipartimento, resa possibile dal numero contenuto di soggetti interessati (46). Le decisioni sono quindi state prese direttamente dal Consiglio, non filtrate da una preparazione ad opera della Giunta prima della approvazione finale .
Il Consiglio di Dipartimento, alla luce delle previsioni delle linee programmatiche di ateneo, svolge le seguenti funzioni:
1. approva il piano triennale delle attività di ricerca, da aggiornare annualmente nonché la relazione consuntiva dei Docenti del Dipartimento;
2. definisce i criteri per l'impiego delle risorse finanziarie, logistiche, di personale, e dei beni strumentali;
3. collabora con i Consigli di Corso di Studio nella definizione delle attività didattiche dei docenti afferenti o dei SSD che presentano il maggiore numero di docenti incardinati all'interno del Dipartimento;
4. approva la proposta di budget ed il rendiconto annuale per la parte di sua pertinenza;
5. propone alla Facoltà di riferimento, anche in collaborazione con altri Dipartimenti, l'istituzione, o la modifica dei corsi di studio, predisponendo i relativi ordinamenti ed anche la attivazione, disattivazione o la soppressione di corsi di studio;
6. delibera, nel rispetto delle norme vigenti e del principio del giudizio tra pari, sulle proposte di chiamata dei docenti di I e di II fascia, sul reclutamento dei RTD tipo A e tipo B, di altro personale di supporto ai progetti di ricerca e sul conferimento degli assegni di ricerca;
7. delibera sulle richieste di afferenza, di congedo e/o aspettativa per motivi di studio e o di ricerca, presentate dai Docenti;
8. formula agli organi competenti le richieste di fondi, locali e beni strumentali;
9. delibera l'acquisizione di apparecchiature e servizi, nonchè l'attivazione di contratti e convenzioni, nei limiti economici previsti dai regolamenti di Ateneo.
Come ogni altro Dipartimento, alcuni componenti del DSPMCM svolgono ruoli accademici istituzionali nel Senato Accademico. nei Collegi istituiti su nomina Rettorale e nei Consigli di Facoltà.
I compiti del Direttore e del Vice Direttore, con i conseguenti limiti, sono in accordo con la normativa universitaria e con i regolamenti e gli statuti universitari di riferimento.
L'attività della Giunta - che ha la composizione e le finalità istituzionali previste dal regolamento di funzionamento del Dipartimento - è stata nel caso del DSPMCM estremamente limitata, avendo optato il DSPMCM per una gestione più corale, aperta a tutte le componenti del Dipartimento, resa possibile dal numero contenuto di soggetti interessati (46). Le decisioni sono quindi state prese direttamente dal Consiglio, non filtrate da una preparazione ad opera della Giunta prima della approvazione finale .
Schede inserite da questa Struttura
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|
Nessuna
Schede inserite da altra Struttura (tra i componenti risultano persone afferenti a questa Struttura).
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | Biomeccanica del movimento umano | PAU Massimiliano (Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali) | 4 | NUSSBAUM Maury A. Department of Industrial and Systems Engineering, Virginia Tech (USA) |
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
Il DSPMCM si articola su più sedi:
- cittadella Universitaria di Monserrato [con laboratori situati sia negli spazi affidati al Dipartimento di Biomedicina [Laboratorio di Igiene degli Alimenti; prof.ssa Cosentino) che nell'asse didattico di Medicina (laboratori di Medicina del Lavoro; prof. Cocco e prof. Atzeri)];
- cittadella universitaria di Monserrato (laboratorio di Metabolomica Clinica che impiega uno strumento Varian 500 MHz per la Risonanza Magnetica Nucleare, utilizzato da gruppi di ricerca afferenti sia al DSPMCM (prof. d'Aloja, prof. Marrosu e prof.ssa Marrosu) che ad altri Dipartimenti)]
- ospedale Microcitemico [(con laboratori di Genetica e Biologia Molecolare (prof.ssa Rosatelli e prof. Moi)];
- azienda ospedaliera-universitaria - Presidio San Giovanni [laboratorio di Tossicologia Forense (prof. d'Aloja)];
- ASL8 - ospedale Binaghi [(laboratori del centro Sclerosi Multipla (prof.ssa Marrosu)].
- cittadella Universitaria di Monserrato [con laboratori situati sia negli spazi affidati al Dipartimento di Biomedicina [Laboratorio di Igiene degli Alimenti; prof.ssa Cosentino) che nell'asse didattico di Medicina (laboratori di Medicina del Lavoro; prof. Cocco e prof. Atzeri)];
- cittadella universitaria di Monserrato (laboratorio di Metabolomica Clinica che impiega uno strumento Varian 500 MHz per la Risonanza Magnetica Nucleare, utilizzato da gruppi di ricerca afferenti sia al DSPMCM (prof. d'Aloja, prof. Marrosu e prof.ssa Marrosu) che ad altri Dipartimenti)]
- ospedale Microcitemico [(con laboratori di Genetica e Biologia Molecolare (prof.ssa Rosatelli e prof. Moi)];
- azienda ospedaliera-universitaria - Presidio San Giovanni [laboratorio di Tossicologia Forense (prof. d'Aloja)];
- ASL8 - ospedale Binaghi [(laboratori del centro Sclerosi Multipla (prof.ssa Marrosu)].
No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | Biblioteca del Distretto Biomedico Scientifico | http://sba.unica.it/biblioteche/Distretto-BS | 113.471 | 71.032 | 4.232 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [7]
-
- Prof. Associati [11]
-
- Ricercatori [23]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [5]
-
- Assegnisti [24]
-
- Dottorandi [18]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [98]
Professori Ordinari
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
N. | Cognome | Nome | Qualifica | Area Cun | Area Vqr | SSD |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | CARPINIELLO | Bernardo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/25 |
2. | CONTU | Paolo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/42 |
3. | COPPOLA | Rosa Cristina | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/42 |
4. | D'ALOJA | Ernesto | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/43 |
5. | MALECI | Alberto | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/27 |
6. | MARROSU | Francesco | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/26 |
7. | MARROSU | Maria Giovanna | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/26 |
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 6 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 2 |
Area Socio - Sanitaria | 8 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 19 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 2 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |