Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
Il Dipartimento di Neurologia e Psichiatria è costituito da varie aree delle neuroscienze: Neurologia, Neurochirurgia, Neuroradiologia, Psichiatria e Psicologia Clinica. Le attività di ricerca nell'ambito delle neuroscienze cliniche raggiungono livelli di eccellenza internazionale. L'obiettivo comune alle varie discipline afferenti è l'avanzamento del sapere nel settore delle Neuroscienze cliniche.
L'area di Neurologia (MED/26) ha obiettivi che investono tutte le principali tematiche della fisiopatologia e patologia neurologica: fisiopatologia del sistema motorio e del sistema somatosensoriale; diagnostica delle principali malattie neurologiche quali le neuropatie, le malattie extrapiramidali, l'epilessia, la patologia cerebrovascolare; sperimentazione di nuovi farmaci attivi sul sistema nervoso centrale e periferico.
L'area di Neurochirurgia (MED/27) ha obiettivi di ricerca che riguardano sia le principali patologie endocraniche, quali i tumori cerebrali, le malformazioni vascolari cerebrali, l'idrocefalo, i traumi cranio encefalici, sia le principali patologie della colonna e del midollo spinale, quali i tumori vertebrali e spinali, i traumi vertebromidollari, la patologia discoartrosica della colonna.
L'attività di ricerca dell'area di Neuroradiologia (MED/37) si basa sulla collaborazione con tutti i gruppi afferenti al nostro Dipartimento. In particolare, con la RM ad alto campo viene fornito l'indispensabile apporto a svariati progetti di ricerca. Tra le tecniche impiegate segnaliamo il tensore di diffusione (DTI) per lo studio della anisotropia frazionata e delle diffusività media e le successive rielaborazioni con la trattografia. Altra tecnica è la voxel-based morphometry (VBM) che consente di valutare la volumetria cerebrale sia in toto che nelle aree eloquenti. Molto utile alle nostre ricerche la tecnica BOLD per la risonanza magnetica funzionale (fMRI), con la quale si evidenziano sia le aree funzionalmente attive durante l'esecuzione di compiti sia le connettività tra le diverse aree cerebrali anche in condizioni di riposo, resting-State networks (RSNs) che le connettività funzionali (FC). Con le tecniche suddette vengono studiati, da un punto di vista fisiopatologico, i disturbi delle funzioni nervose superiori, i disturbi del movimento, l'epilessia, la sclerosi multipla e alcune psicopatologie. Infine, l'area di neuroradiologia ha iniziato ad impiegare tecniche di spettroscopia del protone (CSI) e di perfusione cerebrale (PWI) nei tumori cerebrali.
L'area di Psichiatria (MED/25) abbraccia un vasto orizzonte di ricerche: psicopatologia nei contesti di acuzie ed emergenza; effetti terapeutici della stimolazione magnetica transcranica in disturbi resistenti; psicopatologia della schizofrenia; psicopatologia della depressione e dello spettro bipolare; psicofarmaco terapia di add-on in casi resistenti; studi sulla compromissione della competence decisionale e capacità di intendere e volere; disturbo ossessivo compulsivo; psiconcologia; gestione della criticità e dei comportamenti aggressivi e violenti nelle psicosi; approfondimento e interventi nella psicopatologia post partum; esordio di psicosi; criminologia; dipendenze comportamentali (dipendenza da internet); fisiopatologia dei disturbi del comportamento alimentare
L'area di Psicologia Clinica (M-PSI/08) affronta problematiche di tipo metodologico e applicativo concernenti le caratteristiche di personalità, cognitive e comportamentali, l'interazione tra fattori personali ed ambientali nell'espressione di comportamenti adattativi e disadattativi, nel soggetto sano e nei soggetti con disturbi psicopatologici.
SPECIFICHE LINEE DI RICERCA
Plasticità dell'area motoria primaria in soggetti sani ed in pazienti con disordini del movimento. Lo studio della plasticità delle aree cerebrali motorie nei soggetti sani e nei pazienti con disordini motori rappresenta un argomento di notevole importanza nella fisiopatologia delle malattie neurologiche. In particolare le indagini della plasticità dell'area motoria primaria, indotta attraverso la stimolazione diretta delle aree motorie o mediante processi di integrazione sensori-motoria multimodale (sensoriale e visiva), consente la comprensione dei meccanismi fisiologici che contribuiscono al controllo motorio in soggetti sani ed in pazienti con disordini del movimento quali la Malattia di Parkinson. Tali studi rappresentano inoltre il presupposto fisiologico per terapie innovative dei disturbi motori mediante tecniche di stimolazioni magnetiche delle aree cerebrali motorie. Per tali studi vengono utilizzate apparecchiature di elevato livello tecnologico (stimolatori magnetici transcranici in grado di erogare stimoli singoli e ripetitivi e sistemi di registrazione dei segnali biologici).
Il movimento volontario nei soggetti sani e nei pazienti con disordini del movimento. Lo studio dei meccanismi fisiologici e fisiopatologici dei movimenti del volto e dell'arto superiore è possibile mediante tecniche cinematiche di analisi del movimento. Tale studio consente di comprendere i meccanismi alla base di alterazioni motorie quali la bradicinesia e la comprensione dei meccanismi di apprendimento motorio, deficitari in alcune patologie neurologiche. L'analisi del controllo motorio rappresenta pertanto un elemento essenziale per la comprensione fisiopatologica dei disturbi del movimento. Per tali studi vengono utilizzate apparecchiature avanzate in grado di rilevare il movimento degli arti attraverso sensori localizzati su segmenti corporei coinvolti nel movimento stesso.
Eziologia, fattori di rischio e caratterizzazione clinica dei disturbi del movimento. L'eziologia ed i fattori di rischio di alcuni disordini del movimento, quali ad esempio le distonie sono ancora sconosciuti. Mediante indagini cliniche su ampie popolazioni di pazienti è possibile individuare i fattori di rischio ambientali e genetici rilevanti nell'eziologia di tali disturbi. Parimenti fondamentale è la caratterizzazione di manifestazioni cliniche motorie quali il tremore distonico ed il tremore parkinsoniano. L'importanza di tali studi è dimostrata dalla necessità di individuare i meccanismi eziologici ed i criteri clinici in grado di consentire una esatta diagnosi clinica di tali disturbi.
SilentAtrialFibrillationaFterstrOke (SAFFO). I pazienti con primo ictus aterotrombotico o lacunare in caso di recidiva possono avere un ictus cardioembolico nel 5%-6% dei casi, secondo stime basate su work-up diagnostici etiopatogenetici non particolarmente approfonditi. Una fibrillazione atriale (FA) clinicamente non manifesta è verosimilmente il meccanismo sottostante questa osservazione. Del resto, i pazienti con ictus aterotrombotico o lacunare sono affetti da patologia arteriosa polidistrettuale e, quindi, ad alto rischio di sviluppare FA. Il gruppo di ricerca silla patologia cerebrovascolare ha disegnato e condurrà nei prossimi tre anni lo studio SilentAtrialFibrillationaFterstrOke (SAFFO), un trial multicentrico nazionale, nel quale pazienti con ictus aterotrombotico o lacunare saranno randomizzati a impianto di “looprecorder” o a follow-up clinico standard. Nel caso che attraverso l'uso del looprecorder si evidenziasse una significativa incidenza di FA, questi pazienti diverranno il target di un successivo trial farmacologico di prevenzione secondaria che confronterà un anticoagulante orale diretto con aspirina.
EmbolicStroke of Undetermined Source – ESUS. I pazienti di età superiore a 55 anni con ictus criptogenetico non lacunare, vengono attualmente definiti come “ictus embolici a fonte non determinata (EmbolicStroke of Undetermined Source – ESUS). Due trial hanno dimostrato un'elevata prevalenza di fibrillazione atriale (FA) in questi pazienti. Per questo sono stati disegnati due trial randomizzati controllati di confronto fra farmaci anticoagulanti diretti (segnatamente dabigatran e rivaroxaban) e aspirina, in questa categoria di pazienti. Un nostro docente sarà Coordinatore Nazionale e membro dello SteeringCommittee.
Fisiopatologia del dolore neuropatico periferico. Attraverso l'impiego di tecniche neurofisiologiche ed immunoistologiche avanzate quali i potenziali evocati laser e l'esame dei recettori dolorifici intraepidermici da puntato di cute, otteniamo una misurazione quantitativa della funzionalità delle fibre dolorifiche piccolo-mielinizzate ed amieliniche. Unitamente alla valutazione con metodologie standard dell'input tattile, siamo in grado di tracciare un profilo sensoriale in soggetti con medesima patologia, parte dei quali con e parte senza dolore neuropatico cronico. Stiamo esaminando vaste coorti di pazienti con neuropatia diabetica, neuropatie da chemioterapici, polineuropatie idiopatiche e neuropatie meccaniche. La ricerca è condotta simultaneamente in vari centri Europei nell'ambito del consorzio NeuroPain, prevede anche indagini genetiche, e si propone di identificare quali siano gli elementi che determinano lo sviluppo del fenotipo dolore.
Fisiopatologia, diagnostica e nuove terapie del dolore facciale. Da molti anni abbiamo un gruppo di ricerca che può considerarsi leader internazionale nei dolori mediati dal nervo trigemino, ovvero tutti i dolori facciali. Disponiamo di apparecchiature d'avanguardia quali stimolatori laser Nd-YAP e CHEPs che ci consentono di valutare la funzione anche degli afferenti amielinici da volto e conseguentemente di acquisire dati utili alla determinazione dei meccanismi fisiopatogenetici della nevralgia trigeminale, nevralgia postherpetica, dolore facciale idiopatico persistente, cefalee autonomiche trigeminali. Abbiamo condotto e stiamo conducendo studi controllati sull'effetto di nuovi agenti e di farmaci standard nei soggetti sani e in pazienti affetti da dolori trigeminali.
La ricerca nel settore delle cefalee si articola su tre aspetti principali. Il primo obbiettivo é lo studio delle comorbidità ed in particolare la comorbidità vascolare relativa all'impatto dell'emicrania sugli infarti cerebrali silenti e sulle varianti anatomiche che coinvolgono anche il sistema cerebrale venoso. Dal punto di vista neurofisiologico sono stati indagate le correlazioni tra personalità, risposta ai farmaci e modificazioni del fenomeno “habituation”. Inoltre sono state esplorate nuove strade terapeutiche della cefalea cronica, trattamento con tossina botulinica e/o con psicoterapia psicodinamica “breve”, tenendo anche conto degli aspetti costo/benefici.
Nuovi algoritmi terapeutici per i pazienti con Sclerosi Multipla. L'introduzione dei trattamenti modificanti il decorso della Sclerosi Multipla ha migliorato la gestione di questa malattia che ancora rappresenta la principale causa di disabilità neurologica progressiva nella popolazione dei giovani adulti. Tuttavia, una rilevante proporzione di pazienti non risponde in maniera soddisfacente ai trattamenti prescritti in prima linea. Per tale motivo, Un nostro gruppo di ricerca si sta occupando di fornire un modello decisionale per identificare precocemente quei pazienti che non rispondono in maniera soddisfacente alle terapie. Poiché ad oggi esistono almeno 10 differenti molecole per il trattamento della malattia, è necessario stabilire algoritmi terapeutici finalizzati al raggiungimento, nel singolo paziente, della completa remissione dalla malattia. Pur rappresentando il “gold standard” nella medicina basata sull'evidenza, gli studi clinici registrativi dei farmaci non sono riusciti a dare risposta a questo tema. Gli studi post-marketing osservazionali (anche con disegno multicentrico) vengono regolarmente svolti per stabilire, con rigorosa metodologia statistica, quale sia la più corretta sequenzialità dei trattamenti nel singolo paziente.
Valutazione prospettica della farmacoresistenza nell'Epilessia Parziale. Nel 2010 l'International League against Epilepsy (ILAE) ha proposto una nuova definizione di “farmacoresistenza” intesa come fallimento del trattamento con due famaci idonei per quel tipo di epilessia, somministrati alla dose corretta e ben tollerati, in monoterapia o in add-on. Partendo da questa nuova definizione è stato avviato uno studio prospettico osservazionale per valutare, in pazienti con epilessia parziale farmacoresistente, l'effetto dell'introduzione di un ulteriore e diverso farmaco antiepilettico. Lo studio prospettico osservazionale cui partecipiamo è condotto in 42 Centri per l'Epilessia distribuiti su tutto il territorio nazionale (arruolamento di 1082 pazienti complessivi, seguiti per 34 mesi, monitorati per quanto riguarda l'andamento delle crisi, l'EEG, le neuroimmagini, etc.). L'obiettivo finale è quello di verificare se, una volta definita in modo omogeneo la farmacoresistenza, si possono ottenere modificazioni dell'andamento clinico della sindrome epilettica aggiungendo altri farmaci.
La rivascolarizzazione cerebrale è una metodica utilizzata in casi particolari, quando bisogna sacrificare una arteria di grosso calibro (es. carotide o vertebrale) in caso di aneurismi non trattabili con metodiche endovascolari o con clipping. Tale procedura consente di mantenere immutato l'apporto ematico all'encefalo.
Modello biopsicosociale per la comorbidità psichiatrica in Medicina. Una delle principali linee di ricerca dell'area di Psichiatria riguarda lo studio della comorbidità psichiatriatica in Medicina, in particolare nelle patologie neurologiche, cardiologiche, ostetrico-ginecologiche e oncologiche. In questi ambiti vi è un'alta prevalenza di comorbidità psichiatrica, sia primaria che secondaria, come la letteratura da circa 20 anni ha sottolineato, così come l'importanza di applicare un modello psicosomatico innovativo (modello biopsicosociale) per poter intervenire sulla cura della persona in modo integrale, sia sul piano somatico che psichico. Un'alta quota di pazienti in questi settori ha una sofferenza psicopatologica non riconosciuta (principalmente di tipo depressivo e ansioso), che peggiora la qualità di vita e in diversi casi è documentato possa compromettere l'esito stesso delle cure mediche e chirurgiche, sia attraverso meccanismi comportamentali (minore compliance) che diretti in senso sfavorevole sui mediatori patogenetici della malattia di base (disfunzione del sistema immuno-infiammatorio; aumento dell'aggregazione piastrinica e instabilità elettrica cardiaca, inappropriata attivazione adrenergica, disturbo del bioritmo del cortisolo).
Scala per la valutazione rapida dimensionale (SVARAD). L'obbiettivo di questa ricerca è l'innovazione della nosografia psichiatrica allineata al DSM-5 mediante l' approccio diagnostico con analisi fenomenologico quantitativa per dimensioni psicopatologiche, già introdotta con strumenti specifici come la Scala per la valutazione rapida dimensionale (SVARAD) in centinaia di pazienti. Tale innovativa metodica consente di superare la rigidità dei tradizionali sistemi diagnostici (ICD, DSM), arricchire la descrizione diagnostica identificando sottogruppi all'interno di una stessa categoria e implementare di conseguenza terapie farmacologiche e non farmacologiche “personalizzate” sul profilo specifico del singolo caso clinico. Tale approccio è di particolare rilievo nei disturbi schizofrenici, affettivi e bipolari.
L'area di Neurologia (MED/26) ha obiettivi che investono tutte le principali tematiche della fisiopatologia e patologia neurologica: fisiopatologia del sistema motorio e del sistema somatosensoriale; diagnostica delle principali malattie neurologiche quali le neuropatie, le malattie extrapiramidali, l'epilessia, la patologia cerebrovascolare; sperimentazione di nuovi farmaci attivi sul sistema nervoso centrale e periferico.
L'area di Neurochirurgia (MED/27) ha obiettivi di ricerca che riguardano sia le principali patologie endocraniche, quali i tumori cerebrali, le malformazioni vascolari cerebrali, l'idrocefalo, i traumi cranio encefalici, sia le principali patologie della colonna e del midollo spinale, quali i tumori vertebrali e spinali, i traumi vertebromidollari, la patologia discoartrosica della colonna.
L'attività di ricerca dell'area di Neuroradiologia (MED/37) si basa sulla collaborazione con tutti i gruppi afferenti al nostro Dipartimento. In particolare, con la RM ad alto campo viene fornito l'indispensabile apporto a svariati progetti di ricerca. Tra le tecniche impiegate segnaliamo il tensore di diffusione (DTI) per lo studio della anisotropia frazionata e delle diffusività media e le successive rielaborazioni con la trattografia. Altra tecnica è la voxel-based morphometry (VBM) che consente di valutare la volumetria cerebrale sia in toto che nelle aree eloquenti. Molto utile alle nostre ricerche la tecnica BOLD per la risonanza magnetica funzionale (fMRI), con la quale si evidenziano sia le aree funzionalmente attive durante l'esecuzione di compiti sia le connettività tra le diverse aree cerebrali anche in condizioni di riposo, resting-State networks (RSNs) che le connettività funzionali (FC). Con le tecniche suddette vengono studiati, da un punto di vista fisiopatologico, i disturbi delle funzioni nervose superiori, i disturbi del movimento, l'epilessia, la sclerosi multipla e alcune psicopatologie. Infine, l'area di neuroradiologia ha iniziato ad impiegare tecniche di spettroscopia del protone (CSI) e di perfusione cerebrale (PWI) nei tumori cerebrali.
L'area di Psichiatria (MED/25) abbraccia un vasto orizzonte di ricerche: psicopatologia nei contesti di acuzie ed emergenza; effetti terapeutici della stimolazione magnetica transcranica in disturbi resistenti; psicopatologia della schizofrenia; psicopatologia della depressione e dello spettro bipolare; psicofarmaco terapia di add-on in casi resistenti; studi sulla compromissione della competence decisionale e capacità di intendere e volere; disturbo ossessivo compulsivo; psiconcologia; gestione della criticità e dei comportamenti aggressivi e violenti nelle psicosi; approfondimento e interventi nella psicopatologia post partum; esordio di psicosi; criminologia; dipendenze comportamentali (dipendenza da internet); fisiopatologia dei disturbi del comportamento alimentare
L'area di Psicologia Clinica (M-PSI/08) affronta problematiche di tipo metodologico e applicativo concernenti le caratteristiche di personalità, cognitive e comportamentali, l'interazione tra fattori personali ed ambientali nell'espressione di comportamenti adattativi e disadattativi, nel soggetto sano e nei soggetti con disturbi psicopatologici.
SPECIFICHE LINEE DI RICERCA
Plasticità dell'area motoria primaria in soggetti sani ed in pazienti con disordini del movimento. Lo studio della plasticità delle aree cerebrali motorie nei soggetti sani e nei pazienti con disordini motori rappresenta un argomento di notevole importanza nella fisiopatologia delle malattie neurologiche. In particolare le indagini della plasticità dell'area motoria primaria, indotta attraverso la stimolazione diretta delle aree motorie o mediante processi di integrazione sensori-motoria multimodale (sensoriale e visiva), consente la comprensione dei meccanismi fisiologici che contribuiscono al controllo motorio in soggetti sani ed in pazienti con disordini del movimento quali la Malattia di Parkinson. Tali studi rappresentano inoltre il presupposto fisiologico per terapie innovative dei disturbi motori mediante tecniche di stimolazioni magnetiche delle aree cerebrali motorie. Per tali studi vengono utilizzate apparecchiature di elevato livello tecnologico (stimolatori magnetici transcranici in grado di erogare stimoli singoli e ripetitivi e sistemi di registrazione dei segnali biologici).
Il movimento volontario nei soggetti sani e nei pazienti con disordini del movimento. Lo studio dei meccanismi fisiologici e fisiopatologici dei movimenti del volto e dell'arto superiore è possibile mediante tecniche cinematiche di analisi del movimento. Tale studio consente di comprendere i meccanismi alla base di alterazioni motorie quali la bradicinesia e la comprensione dei meccanismi di apprendimento motorio, deficitari in alcune patologie neurologiche. L'analisi del controllo motorio rappresenta pertanto un elemento essenziale per la comprensione fisiopatologica dei disturbi del movimento. Per tali studi vengono utilizzate apparecchiature avanzate in grado di rilevare il movimento degli arti attraverso sensori localizzati su segmenti corporei coinvolti nel movimento stesso.
Eziologia, fattori di rischio e caratterizzazione clinica dei disturbi del movimento. L'eziologia ed i fattori di rischio di alcuni disordini del movimento, quali ad esempio le distonie sono ancora sconosciuti. Mediante indagini cliniche su ampie popolazioni di pazienti è possibile individuare i fattori di rischio ambientali e genetici rilevanti nell'eziologia di tali disturbi. Parimenti fondamentale è la caratterizzazione di manifestazioni cliniche motorie quali il tremore distonico ed il tremore parkinsoniano. L'importanza di tali studi è dimostrata dalla necessità di individuare i meccanismi eziologici ed i criteri clinici in grado di consentire una esatta diagnosi clinica di tali disturbi.
SilentAtrialFibrillationaFterstrOke (SAFFO). I pazienti con primo ictus aterotrombotico o lacunare in caso di recidiva possono avere un ictus cardioembolico nel 5%-6% dei casi, secondo stime basate su work-up diagnostici etiopatogenetici non particolarmente approfonditi. Una fibrillazione atriale (FA) clinicamente non manifesta è verosimilmente il meccanismo sottostante questa osservazione. Del resto, i pazienti con ictus aterotrombotico o lacunare sono affetti da patologia arteriosa polidistrettuale e, quindi, ad alto rischio di sviluppare FA. Il gruppo di ricerca silla patologia cerebrovascolare ha disegnato e condurrà nei prossimi tre anni lo studio SilentAtrialFibrillationaFterstrOke (SAFFO), un trial multicentrico nazionale, nel quale pazienti con ictus aterotrombotico o lacunare saranno randomizzati a impianto di “looprecorder” o a follow-up clinico standard. Nel caso che attraverso l'uso del looprecorder si evidenziasse una significativa incidenza di FA, questi pazienti diverranno il target di un successivo trial farmacologico di prevenzione secondaria che confronterà un anticoagulante orale diretto con aspirina.
EmbolicStroke of Undetermined Source – ESUS. I pazienti di età superiore a 55 anni con ictus criptogenetico non lacunare, vengono attualmente definiti come “ictus embolici a fonte non determinata (EmbolicStroke of Undetermined Source – ESUS). Due trial hanno dimostrato un'elevata prevalenza di fibrillazione atriale (FA) in questi pazienti. Per questo sono stati disegnati due trial randomizzati controllati di confronto fra farmaci anticoagulanti diretti (segnatamente dabigatran e rivaroxaban) e aspirina, in questa categoria di pazienti. Un nostro docente sarà Coordinatore Nazionale e membro dello SteeringCommittee.
Fisiopatologia del dolore neuropatico periferico. Attraverso l'impiego di tecniche neurofisiologiche ed immunoistologiche avanzate quali i potenziali evocati laser e l'esame dei recettori dolorifici intraepidermici da puntato di cute, otteniamo una misurazione quantitativa della funzionalità delle fibre dolorifiche piccolo-mielinizzate ed amieliniche. Unitamente alla valutazione con metodologie standard dell'input tattile, siamo in grado di tracciare un profilo sensoriale in soggetti con medesima patologia, parte dei quali con e parte senza dolore neuropatico cronico. Stiamo esaminando vaste coorti di pazienti con neuropatia diabetica, neuropatie da chemioterapici, polineuropatie idiopatiche e neuropatie meccaniche. La ricerca è condotta simultaneamente in vari centri Europei nell'ambito del consorzio NeuroPain, prevede anche indagini genetiche, e si propone di identificare quali siano gli elementi che determinano lo sviluppo del fenotipo dolore.
Fisiopatologia, diagnostica e nuove terapie del dolore facciale. Da molti anni abbiamo un gruppo di ricerca che può considerarsi leader internazionale nei dolori mediati dal nervo trigemino, ovvero tutti i dolori facciali. Disponiamo di apparecchiature d'avanguardia quali stimolatori laser Nd-YAP e CHEPs che ci consentono di valutare la funzione anche degli afferenti amielinici da volto e conseguentemente di acquisire dati utili alla determinazione dei meccanismi fisiopatogenetici della nevralgia trigeminale, nevralgia postherpetica, dolore facciale idiopatico persistente, cefalee autonomiche trigeminali. Abbiamo condotto e stiamo conducendo studi controllati sull'effetto di nuovi agenti e di farmaci standard nei soggetti sani e in pazienti affetti da dolori trigeminali.
La ricerca nel settore delle cefalee si articola su tre aspetti principali. Il primo obbiettivo é lo studio delle comorbidità ed in particolare la comorbidità vascolare relativa all'impatto dell'emicrania sugli infarti cerebrali silenti e sulle varianti anatomiche che coinvolgono anche il sistema cerebrale venoso. Dal punto di vista neurofisiologico sono stati indagate le correlazioni tra personalità, risposta ai farmaci e modificazioni del fenomeno “habituation”. Inoltre sono state esplorate nuove strade terapeutiche della cefalea cronica, trattamento con tossina botulinica e/o con psicoterapia psicodinamica “breve”, tenendo anche conto degli aspetti costo/benefici.
Nuovi algoritmi terapeutici per i pazienti con Sclerosi Multipla. L'introduzione dei trattamenti modificanti il decorso della Sclerosi Multipla ha migliorato la gestione di questa malattia che ancora rappresenta la principale causa di disabilità neurologica progressiva nella popolazione dei giovani adulti. Tuttavia, una rilevante proporzione di pazienti non risponde in maniera soddisfacente ai trattamenti prescritti in prima linea. Per tale motivo, Un nostro gruppo di ricerca si sta occupando di fornire un modello decisionale per identificare precocemente quei pazienti che non rispondono in maniera soddisfacente alle terapie. Poiché ad oggi esistono almeno 10 differenti molecole per il trattamento della malattia, è necessario stabilire algoritmi terapeutici finalizzati al raggiungimento, nel singolo paziente, della completa remissione dalla malattia. Pur rappresentando il “gold standard” nella medicina basata sull'evidenza, gli studi clinici registrativi dei farmaci non sono riusciti a dare risposta a questo tema. Gli studi post-marketing osservazionali (anche con disegno multicentrico) vengono regolarmente svolti per stabilire, con rigorosa metodologia statistica, quale sia la più corretta sequenzialità dei trattamenti nel singolo paziente.
Valutazione prospettica della farmacoresistenza nell'Epilessia Parziale. Nel 2010 l'International League against Epilepsy (ILAE) ha proposto una nuova definizione di “farmacoresistenza” intesa come fallimento del trattamento con due famaci idonei per quel tipo di epilessia, somministrati alla dose corretta e ben tollerati, in monoterapia o in add-on. Partendo da questa nuova definizione è stato avviato uno studio prospettico osservazionale per valutare, in pazienti con epilessia parziale farmacoresistente, l'effetto dell'introduzione di un ulteriore e diverso farmaco antiepilettico. Lo studio prospettico osservazionale cui partecipiamo è condotto in 42 Centri per l'Epilessia distribuiti su tutto il territorio nazionale (arruolamento di 1082 pazienti complessivi, seguiti per 34 mesi, monitorati per quanto riguarda l'andamento delle crisi, l'EEG, le neuroimmagini, etc.). L'obiettivo finale è quello di verificare se, una volta definita in modo omogeneo la farmacoresistenza, si possono ottenere modificazioni dell'andamento clinico della sindrome epilettica aggiungendo altri farmaci.
La rivascolarizzazione cerebrale è una metodica utilizzata in casi particolari, quando bisogna sacrificare una arteria di grosso calibro (es. carotide o vertebrale) in caso di aneurismi non trattabili con metodiche endovascolari o con clipping. Tale procedura consente di mantenere immutato l'apporto ematico all'encefalo.
Modello biopsicosociale per la comorbidità psichiatrica in Medicina. Una delle principali linee di ricerca dell'area di Psichiatria riguarda lo studio della comorbidità psichiatriatica in Medicina, in particolare nelle patologie neurologiche, cardiologiche, ostetrico-ginecologiche e oncologiche. In questi ambiti vi è un'alta prevalenza di comorbidità psichiatrica, sia primaria che secondaria, come la letteratura da circa 20 anni ha sottolineato, così come l'importanza di applicare un modello psicosomatico innovativo (modello biopsicosociale) per poter intervenire sulla cura della persona in modo integrale, sia sul piano somatico che psichico. Un'alta quota di pazienti in questi settori ha una sofferenza psicopatologica non riconosciuta (principalmente di tipo depressivo e ansioso), che peggiora la qualità di vita e in diversi casi è documentato possa compromettere l'esito stesso delle cure mediche e chirurgiche, sia attraverso meccanismi comportamentali (minore compliance) che diretti in senso sfavorevole sui mediatori patogenetici della malattia di base (disfunzione del sistema immuno-infiammatorio; aumento dell'aggregazione piastrinica e instabilità elettrica cardiaca, inappropriata attivazione adrenergica, disturbo del bioritmo del cortisolo).
Scala per la valutazione rapida dimensionale (SVARAD). L'obbiettivo di questa ricerca è l'innovazione della nosografia psichiatrica allineata al DSM-5 mediante l' approccio diagnostico con analisi fenomenologico quantitativa per dimensioni psicopatologiche, già introdotta con strumenti specifici come la Scala per la valutazione rapida dimensionale (SVARAD) in centinaia di pazienti. Tale innovativa metodica consente di superare la rigidità dei tradizionali sistemi diagnostici (ICD, DSM), arricchire la descrizione diagnostica identificando sottogruppi all'interno di una stessa categoria e implementare di conseguenza terapie farmacologiche e non farmacologiche “personalizzate” sul profilo specifico del singolo caso clinico. Tale approccio è di particolare rilievo nei disturbi schizofrenici, affettivi e bipolari.
Sezione B - Sistema di gestione
Il Dipartimento di Neurologia e Psichiatria è nato nel 2010 dalla fusione tra i Dipartimenti di Scienze Neurologiche, Scienze Psichiatriche e Psicologia Clinica.
Attualmente afferiscono al Dipartimento un totale di 54 docenti e ricercatori, appartenenti a diversi settori scientifico-disciplinari. Il Dipartimento offre prestazioni di eccellenza nel campo assistenziale e nelle attività di ricerca, nei diversi settori che compongono la Struttura.
Il Dipartimento di Neurologia e Psichiatria è dislocato in diversi edifici all'interno dell'Università e dispone di biblioteche e laboratori cui accedono studenti, specializzandi e dottorandi, nonché il personale docente. Sono presenti, inoltre, strumenti diagnostici e scientifici che permettono agli studenti di effettuare adeguati percorsi formativi, a partire dai corsi di studio per arrivare alla specializzazione e ai corsi di dottorato.
Anche l'attività assistenziale, organizzata attraverso i DAI (Dipartimenti Assistenziali Integrati), è orientata a promuovere la ricerca di eccellenza nell'ambito dei vari settori e si caratterizza per l'elevata qualità dell'attività assistenziale e l'eccellenza dell'attività di ricerca. Per l'attività di ricerca, in particolare, l'importanza è testimoniata dai numerosi finanziamenti a sostegno della stessa, sia da parte di soggetti nazionali che internazionali. La presenza di docenti che svolgono la loro ricerca in settori diversificati permette, inoltre, al Dipartimento di affrontare sia la ricerca pura che l'attività clinica con un approccio moderno e altamente multidisciplinare.
Al fine del perseguimento dei propri compiti istituzionali il Dipartimento è dotato di autonomia gestionale e amministrativa per quanto riguarda tutte le attività contrattuali e convenzionali che riguardano il Dipartimento direttamente, con soggetti sia pubblici che privati, nel rispetto della disciplina legislativa vigente, esclusa comunque la possibilità di provvedimenti amministrativi di carattere generale o relativi a questioni riservate ad altri organi a tal fine identificati dallo Statuto.
Il Dipartimento di Neurologia e Psichiatria non presenta un'articolazione in Sezioni.
Sono organi del Dipartimento: il Direttore, la Giunta e il Consiglio di Dipartimento.
Il Direttore rappresenta il Dipartimento ed è coadiuvato, nella gestione delle attività del Dipartimento dal Responsabile amministrativo delegato (RAD) che è responsabile della segreteria amministrativa e coordina le attività amministrativo-contabili di diretta pertinenza, secondo quanto previsto dal Regolamento per l'Amministrazione, la Finanza e la Contabilità.
Al Dipartimento sono assegnate risorse finanziarie da destinare a spese di investimento e di funzionamento.
Attualmente afferiscono al Dipartimento un totale di 54 docenti e ricercatori, appartenenti a diversi settori scientifico-disciplinari. Il Dipartimento offre prestazioni di eccellenza nel campo assistenziale e nelle attività di ricerca, nei diversi settori che compongono la Struttura.
Il Dipartimento di Neurologia e Psichiatria è dislocato in diversi edifici all'interno dell'Università e dispone di biblioteche e laboratori cui accedono studenti, specializzandi e dottorandi, nonché il personale docente. Sono presenti, inoltre, strumenti diagnostici e scientifici che permettono agli studenti di effettuare adeguati percorsi formativi, a partire dai corsi di studio per arrivare alla specializzazione e ai corsi di dottorato.
Anche l'attività assistenziale, organizzata attraverso i DAI (Dipartimenti Assistenziali Integrati), è orientata a promuovere la ricerca di eccellenza nell'ambito dei vari settori e si caratterizza per l'elevata qualità dell'attività assistenziale e l'eccellenza dell'attività di ricerca. Per l'attività di ricerca, in particolare, l'importanza è testimoniata dai numerosi finanziamenti a sostegno della stessa, sia da parte di soggetti nazionali che internazionali. La presenza di docenti che svolgono la loro ricerca in settori diversificati permette, inoltre, al Dipartimento di affrontare sia la ricerca pura che l'attività clinica con un approccio moderno e altamente multidisciplinare.
Al fine del perseguimento dei propri compiti istituzionali il Dipartimento è dotato di autonomia gestionale e amministrativa per quanto riguarda tutte le attività contrattuali e convenzionali che riguardano il Dipartimento direttamente, con soggetti sia pubblici che privati, nel rispetto della disciplina legislativa vigente, esclusa comunque la possibilità di provvedimenti amministrativi di carattere generale o relativi a questioni riservate ad altri organi a tal fine identificati dallo Statuto.
Il Dipartimento di Neurologia e Psichiatria non presenta un'articolazione in Sezioni.
Sono organi del Dipartimento: il Direttore, la Giunta e il Consiglio di Dipartimento.
Il Direttore rappresenta il Dipartimento ed è coadiuvato, nella gestione delle attività del Dipartimento dal Responsabile amministrativo delegato (RAD) che è responsabile della segreteria amministrativa e coordina le attività amministrativo-contabili di diretta pertinenza, secondo quanto previsto dal Regolamento per l'Amministrazione, la Finanza e la Contabilità.
Al Dipartimento sono assegnate risorse finanziarie da destinare a spese di investimento e di funzionamento.
Schede inserite da questa Struttura
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | Disordini del movimento | BERARDELLI Alfredo | 9 | COLOSIMO CARLO (Personale EP) |
2. | Neurofisiologia clinica | CRUCCU Giorgio | 7 | |
3. | Neuroradiologia | COLONNESE Claudio | 8 | |
4. | Neurochirurgia | DELFINI Roberto | 13 | DOMENICUCCI MAURIZIO (Personale EP) |
5. | Psicologia Clinica | FIORAVANTI Mario | 3 | |
6. | Prevenzione esordi psicotici | FIORI NASTRO Paolo | 7 | |
7. | Patologia cerebrovascolare | TONI Danilo | 3 | |
8. | Nuova diagnostica psicopatologica dimensionale e trattamenti innovativi dei principali disturbi psichiatrici e loro comorbidità | BIONDI Massimo | 20 | |
9. | Neurobiologia e psicofisiologia della malattia di Parkinson , delle malattie extrapiramidali e delle malattie psichiatriche di confine. | MECO Giuseppe | 9 | Artizzu Spartaco Giustini Patrizia |
10. | Neurologia Clinica | DI PIERO Vittorio | 7 |
Schede inserite da altra Struttura (tra i componenti risultano persone afferenti a questa Struttura).
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | FISIOPATOLOGIA DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO | PIERELLI Francesco (Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche) | 9 | |
2. | ELETTROFISIOLOGIA DEL SISTEMA NERVOSO | GIACOMINI Patrizia (Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche) | 7 | |
3. | PSICOLOGIA CLINICA | DE PASCALE Adele (Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche) | 2 | |
4. | gruppo ricerca paralisi di Bell | FILIPO Roberto (Organi di senso) | 5 | Inghilleri C., O.Turriziani, F. Falasca, G.Antonelli |
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
Laboratorio di Neurofisiologia del dolore - Prof. G. Cruccu
Studio delle principali malattie del sistema nervoso periferico e centrale, causa di dolore. A tale scopo vengono impiegate metodiche di studio neurofisiologico (potenziali evocati laser e potenziali evocati da contatto termico) e morfometriche (studio dell'innervazione cutanea con biopsia di cute).
Laboratorio di Neurofisiologia dei disordini del movimento - Prof. A. Berardelli
Studio della fisiologia del sistema motorio nell'uomo e della fisiopatologia delle principali malattie coinvolgenti il sistema motorio (Malattia di Parkinson, Distonia, Corea di Huntington), attraverso lo studio dei potenziali evocati motori e metodiche per lo studio cinematico del movimento.
Laboratorio di Neurobiologia - Dr.ssa F.R. Buttarelli
Laboratorio di ricerca in ambito neurobiologico e neuropatologico in cui vengono studiati i pathways coinvolti nello sviluppo e progressione delle neoplasie cerebrali dell'età adulta e pediatrica, attraverso metodiche di biologia molecolare e microscopia.
Laboratorio di Psicofisiologia - Prof. F. Fattapposta
Studio di selettivi processi cognitivi nell'uomo ed in patologie con compromissione delle funzioni associative, attraverso metodiche neurofisiologiche (Event Related Potentials - ERPs) e psicometriche.
Studio delle principali malattie del sistema nervoso periferico e centrale, causa di dolore. A tale scopo vengono impiegate metodiche di studio neurofisiologico (potenziali evocati laser e potenziali evocati da contatto termico) e morfometriche (studio dell'innervazione cutanea con biopsia di cute).
Laboratorio di Neurofisiologia dei disordini del movimento - Prof. A. Berardelli
Studio della fisiologia del sistema motorio nell'uomo e della fisiopatologia delle principali malattie coinvolgenti il sistema motorio (Malattia di Parkinson, Distonia, Corea di Huntington), attraverso lo studio dei potenziali evocati motori e metodiche per lo studio cinematico del movimento.
Laboratorio di Neurobiologia - Dr.ssa F.R. Buttarelli
Laboratorio di ricerca in ambito neurobiologico e neuropatologico in cui vengono studiati i pathways coinvolti nello sviluppo e progressione delle neoplasie cerebrali dell'età adulta e pediatrica, attraverso metodiche di biologia molecolare e microscopia.
Laboratorio di Psicofisiologia - Prof. F. Fattapposta
Studio di selettivi processi cognitivi nell'uomo ed in patologie con compromissione delle funzioni associative, attraverso metodiche neurofisiologiche (Event Related Potentials - ERPs) e psicometriche.
No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | Biblioteca di Neurologia e Psichiatria | www.neuropsi-sapienza.it | 38.337 | 8.192 | 9.200 |
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
2. | Sistema Bibliotecario Sapienza | https://web.uniroma1.it/sbs/ | 2.738.231 | 911.407 | 38.822 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [8]
-
- Prof. Associati [12]
-
- Ricercatori [33]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [1]
-
- Assegnisti [15]
-
- Dottorandi [82]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [93]
Professori Ordinari
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
N. | Cognome | Nome | Qualifica | Area Cun | Area Vqr | SSD |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | BERARDELLI | Alfredo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/26 |
2. | BIONDI | Massimo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/25 |
3. | CRUCCU | Giorgio | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/26 |
4. | DELFINI | Roberto | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/27 |
5. | ESPOSITO | Vincenzo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/27 |
6. | FIORAVANTI | Mario | Professore Ordinario | 11 | 11b | M-PSI/08 |
7. | POZZILLI | Carlo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/26 |
8. | SANTORO | Antonio | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/27 |
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 11 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 76 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 30 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 21 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 5 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |