Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
Per Migliorare i valori degli indicatori di produzione scientifica e il posizionamento del Dipartimento nel quadro della Sapienza,
sono state definite le seguenti linee di ricerca:
1. La trasformazione neoplastica dei tireociti è un processo multifattoriale a cui contribuiscono fattori ambientali (radiazioni e assunzione di iodio), microambientali (tessuto e risposte circostanti) e genetici (appartenenza etnica, familiarità e sesso). L'evoluzione neoplastica del tireocita prevede l'accumulo progressivo di mutazioni genetiche che colpiscono geni implicati nella regolazione della proliferazione, del differenziamento e dell'apoptosi. Sebbene derivati dallo stesso tipo cellulare, i differenti tumori tiroidei presentano caratteristiche istologiche, comportamento biologico e grado di differenziazione differenti dovuto a diverse alterazioni genetiche che hanno luogo nel tireocita. L'attivazione costitutiva della via di segnale che porta all'attivazione delle MAPK (mitogen-activated protein kinases) è ritenuta responsabile della maggioranza dei casi di carcinoma papillare della tiroide (PTC). In particolare, 3 differenti alterazioni genetiche, mutualmente esclusive, sono state associate all'attivazione delle MAPK nella maggioranza dei PTC: riarrangiamenti del gene RET/PTC (REarranged during Transfection/Papillary Thyroid Cancer), mutazioni attivanti i 3 proto-oncogeni H-RAS, K-RAS and N-RAS (RAt Sarcoma viral oncogene homolog) e del gene BRAF (v-raf murine sarcoma viral oncogene homolog B1). Anche nei carcinomi follicolari della tiroide (FTC) l'attivazione delle MAPK svolge un ruolo importante nella tumorogenesi. Tuttavia, differentemente dai PTC, negli FTC non si riscontrano mutazioni attivanti il gene BRAF o riarrangiamenti del gene RET/PTC mentre mutazioni attivanti il gene RAS sono frequentemente riscontrate. Gli FTC sono caratterizzati inoltre da alterazioni molecolari che non comportano l'attivazione delle MAPK quali i riarrangiamenti PAX8/PPAR paired box gene 8/peroxisome proliferator-activated receptor Altre alterazioni molecolari implicate nella progressione dei carcinomi papillari e follicolari verso le forme scarsamente differenziate ed i carcinomi anaplastici della tiroide includono mutazioni disattivanti il gene oncosoppressore p53 e mutazioni attivanti il gene CTNNB1codifucante per la -catenina.
Gli obbiettivi del Dipartimento nell'attuale programmazione sul versante della patologia tiroidea sono quelli di identificare nuovi parametri clinici e molecolari utili per la diagnosi, terapia e prognosi delle patologie neoplastiche della tiroide. In particolar modo si svilupperà la linea di ricerca già in essere e finanziata dal PRIN 2010-2011( decorrenza 01/02/2013-scadenza 01/02/2016) ad una unità di Ricerca del Dipartimento sul : "Carcinoma papillare e midollare della tiroide non curabile con le terapie convenzionali: caratteristiche clinico-epidemiologiche, sintesi, farmacologia preclinica, target-chinasi e delle chinasi aurora in colture cellulari primarie umane". Si procederà allo studio delle mutazioni tissutali indotte sui ratti per i carcinomi tiroidei, grazie ad una specifica convenzione effettuata con il C.N.R. Sara' utilizzato il data base delle proliferazioni follicolari tiroidee al fine di confrontarle con la nuova classificazione della "Italian consensus for the classification and reporting of thyroid cytology" (J Endocrinol Invest 37(6):593-9, 2014) al fine di evidenziare la stratificazione del rischio di malignità secondo i nuovi parametri con il supporto dell'esame istologico definitivo.
2. Gli indici di resecabilità del cancro gastrico, intendendo con ciò la percentuale di interventi che si possono considerare curativi, oscillano tra valori dal 31% all'84%; nei Paesi occidentali tale indice è più basso rispetto a quello segnalato dagli Autori giapponesi. La mortalità operatoria globale varia dal 2,8% al 26,9%: per la gastroresezione fra il 3,2% ed il 23,7%, per la gastrectomia totale fra l'1,3% ed il 42%. La sopravvivenza a 5 anni segnalata in letteratura è nettamente migliore secondo gli autori giapponesi: in Giappone infatti l'attuazione di metodi di screening di massa permette una diagnosi precoce: si va dal 10,4% al 60,0%. Dibattito ancora aperto è l'importanza da attribuire alla linfoadenectomia allargata: in Giappone la linfoadenectomia D2, D3 ed anche D4 viene praticata di routine con segnalazioni di sopravvivenza marcatamente maggiori rispetto alle linfoadenectomia ivi eseguite di tipo D1 e D2 ed in assenza di complicanze maggiori. In Giappone viene sempre praticata una linfoadenectomia allargata D3. In Occidente si è visto invece come la sopravvivenza sia meno influenzata dal tipo di linfoadenectomia; per quel che riguarda morbidità e mortalità post-operatoria, non c'è un orientamento comune, ma dipende dalle casistiche. Nel resto del mondo non esiste attualmente un orientamento comune. Infatti le precise indicazioni alla linfoadenectomia, la morbidità e mortalità post-operatoria legate a tale manovra, la sua reale efficacia in termini prognostici non sono completamente codificate. Pertanto nel Dipartimento si è sentita la necessità di verificare, sulla scorta del dibattito aperto in letteratura, quale linfectomia sia indicata nei trattamenti dei carcinomi gastrici, e se la linfectomia D3 o D4 porti realmente dei vantaggi ai pazienti sia in termini di sopravvivenza che di morbilità.
3. Altro importante campo di ricerca è lo stabilire il trattamento più efficace per il cancro del retto a seconda dello stato della neoplasia;nel Dipartimento sono in fase avanzata ricerche sul trattamento dei tumori in fase precoce (T1 sm1) diagnosticati con esami colonscopici di screening ed operati per via trans-anale;in seguito i pazienti vengono controllati con esami endoscopici con ultrasuoni e con RMN. La stretta collaborazione con i radiologi e con gli oncologi dedicati a questa patologia ci ha permesso di sviluppare il campo di ricerca sull'indicazione alle terapie neo-adiuvanti nel cancro del retto avanzato,ottenendo significativi risultati sulla diminuzione delle recidive locali e sul miglioramento della prognosi. Nel contempo si è sviluppata la ricerca di soluzioni tecniche nel campo di questa chirurgia che ha come scopo altre la “guarigione”anche la qualità di vita .
4. Sul trattamento del prolasso muco emorroidario le tradizionali tecniche chirurgiche consistono nella rimozione dei pacchetti emorroidari, con legatura chirurgica alla base di esse. Queste tecniche, se ben praticate, sono efficaci e risolutive, poiché rimuovono i cuscinetti interni e i pacchetti emorroidali esterni. Tuttavia tali tecniche risultano abbastanza dolorose nel periodo postoperatorio poiché lasciano nella zona perianale tre ferite che provocano dolore durante l'evacuazione. Emorroidopessi con suturatrice meccanica Lo sviluppo di questa procedura è stato il primo tentativo di risolvere il problema delle emorroidi prolassate senza asportazione o legatura di tessuto emorroidario. La tecnica, sviluppata dal Dr. Longo negli anni '90, si avvale di una suturatrice meccanica ed è meno dolorosa e più "fisiologica" delle emorroidectomie tradizionali in quanto non asporta i cuscinetti emorroidali ma interviene direttamente sul prolasso, causa primaria della malattia emorroidaria. Tuttavia essa comporta alcune specifiche complicanze: emorragia postoperatoria, dolore retto-anale persistente, urgenza defecatoria. Prolassectomia D-PPH/STARR E' una tecnica che è figlia della emorroidopessi ed è riservata alla patologia emorroidaria con prolassi a tutto spessore di una certa rilevanza, all'invaginazione rettale e alla cura del rettocele.
In considerazione di quanto è stato esposto sarà effettuato uno studio "Stapled versus conventional surgery for hemorrhoids", per analizzare costi, benefici e gradimento del paziente nei confronti delle varie metodiche.
5. Analogamente sarà effettuato uno studio sul prolasso tricompartimentale, anche chiamato prolasso degli organi pelvici, rappresentato dalla patologica discesa simultanea degli organi situati all'interno del comparto anteriore (vescica), medio (utero e vagina), posteriore (retto): è in corso uno studio prospettico sull'efficacia delle varie tecniche in uso con e senza protesi per la correzione di questa patologia
6. Il diabete mellito di tipo 2 (DM2) e l'obesità sono patologie ad alta incidenza nella popolazione. A lungo termine la perdita di peso ottenuta con metodi non chirurgici, ha un effetto variabile sul controllo glicemico, e solo una percentuale di pazienti con diabete di tipo 2 hanno una risposta utile. Verificare l'efficacia della slive-gastrectomy sia sull'obesità che sul diabete di tipo 2, a prescindere dall'indice di massa corporea. Inoltre sarebbe opportuno effettuare uno studio al fine di ridurre le complicanze della slive-gastrectomy confrontando le varie tecniche ed utilizzando i vari presidi al fine di esaminare l'utilità e la reale incidenza di complicanze con o senza l'ausilio. Studio delle modificazioni dell'assetto ormonale tiroideo dal paziente obeso versus normopeso, dopo trattamento chirurgico con slive-gastrectomy.
7. Nel Dipartimento sono aperte linee di ricerca riguardanti la patologia mammaria:
a)Puntualizzazione all'indicazione del “linfonodo sentinella” nelle pazienti sottoposte a chemioterapia neoadiuvante. Studio preoperatorio del cavo ascellare per identificare donne nelle quali è da attuare la tecnica del linfonodo sentinella rispetto al semplice follow-up clinico strumentale.
b) Studio della terapia chirurgica nelle pazienti sottoposte a chemioterapia neoadiuvante che può essere realizzata, dopo risposta patologica completa, con chirurgia conservativa (quadrantectomia) rispetto alla mastectomia.
c) Implementazione delle tecniche di chirurgia oncoplastica con particolare riferimento alle mastectomie “skin-sparing” e “nipple-sparing”.
d) Identificazione delle pazienti ad alto rischio (BRCA1/2 mutate) per stabilire l'indicazione alle c.d. mastectomie profilattiche.
8. Per quanto riguarda le tecnologie avanzate in chirurgia, nel Dipartimento sono aperte fasi di studio e di ricerca nell'ambito della chirurgia vascolare, endoscopica e laparoscopica.
La gestione per obiettivi:
Consolidare/migliorare la produzione e la qualità scientifica;
La scadenza dell'obiettivo è prevista per il 2017 con il Riesame eseguito entro dicembre 2015. Per questo motivo il Direttore nominerà il delegato della ricerca del Dipartimento per attuare una buona pratica nella compilazione sia della scheda SUA-RD che nella gestione della VQR. La percentuale di completamento della scheda SUA-RD deve essere del 100% per il triennio 2014-2016. Inserire nel catalogo U-GOV tutti i prodotti della ricerca relativa agli anni 2011-2012-2013. Il numero di prodotti da inserire per docente(media) sul catalogo U-GOV sarà di 3 per il 2014 e di 5 per il 2015. Verificare il completamento della scheda didattica dei docenti del Dipartimento (100%). Per il conseguimento degli obiettivi il Dipartimento ha stipulato una convenzione con il CNR per lo studio delle mutazioni tissutali nei cancri del colon , tiroide e mammella. Tale convenzione non solo può migliorare la ricerca in termini quantitativi e qualitativi, ma anche dare maggiore visibilità a livello internazionale ed essere attrattivi nei confronti dei candidati al dottorato e all'assegno di ricerca. Stimolare il personale docente a partecipare a convegni, Worshops e a trials nazionali e/o internazionali. Sarà attivata la figura della segretaria scientifica nell'intento di creare dei data-base unici da utilizzare per la ricerca e per la produzione scientifica da parte dei componenti del Dipartimento e che diano la possibilità di facile inserimento nei trials nazionali e/o internazionali. Questo può anche garantire lo scambio internazionale dei docenti (visiting professor).
Aumentare capacità di attrazione internazionale;
La scadenza dell'obiettivo è prevista per il 2017 con il Riesame eseguito entro dicembre 2015. Pubblicazione dei bandi di Dipartimento per assegni di ricerca a diffusione internazionale. I bandi sono relativi a progetti di ricerca su tutti i più rilevanti settori di ricerca del Dipartimento. Per lo sviluppo della internazionalizzazione sarà attuata la pagina web in lingua inglese del Dipartimento ed il potenziamento del sito web al fine di sviluppare la capacità di comunicare ed attuare il marketing del Dipartimento evidenziando le informazioni sulle attività di ricerca svolte, bandi, concorsi e seminari da tenere presso il Dipartimento. Il sito web deve contenere tutte le informazioni di trasparenza previste dalle norme nella misura del 100% a partire dal 2014. Comunicare le iniziative culturali del Dipartimento agli organi centrali nella misura del 100%.
Consolidare e aumentare le collaborazioni con enti pubblici e privati nazionali e esteri.
Al fine di perseguire gli obiettivi proposti saranno incentivati le partecipazioni dei componenti del Dipartimento ai bandi competitivi tra terzi (PRIN, FIRB, Progetti Europei) mediante una capillare diffusione dei bandi e mettendo a disposizione il personale amministrativo per la compilazione degli stessi. Tutto questo porterà ad incrementare le entrate extraateneo. Consolidare ed aumentare gli investimenti di privati in master, progetti di ricerca e copertura di assegni di ricerca.
sono state definite le seguenti linee di ricerca:
1. La trasformazione neoplastica dei tireociti è un processo multifattoriale a cui contribuiscono fattori ambientali (radiazioni e assunzione di iodio), microambientali (tessuto e risposte circostanti) e genetici (appartenenza etnica, familiarità e sesso). L'evoluzione neoplastica del tireocita prevede l'accumulo progressivo di mutazioni genetiche che colpiscono geni implicati nella regolazione della proliferazione, del differenziamento e dell'apoptosi. Sebbene derivati dallo stesso tipo cellulare, i differenti tumori tiroidei presentano caratteristiche istologiche, comportamento biologico e grado di differenziazione differenti dovuto a diverse alterazioni genetiche che hanno luogo nel tireocita. L'attivazione costitutiva della via di segnale che porta all'attivazione delle MAPK (mitogen-activated protein kinases) è ritenuta responsabile della maggioranza dei casi di carcinoma papillare della tiroide (PTC). In particolare, 3 differenti alterazioni genetiche, mutualmente esclusive, sono state associate all'attivazione delle MAPK nella maggioranza dei PTC: riarrangiamenti del gene RET/PTC (REarranged during Transfection/Papillary Thyroid Cancer), mutazioni attivanti i 3 proto-oncogeni H-RAS, K-RAS and N-RAS (RAt Sarcoma viral oncogene homolog) e del gene BRAF (v-raf murine sarcoma viral oncogene homolog B1). Anche nei carcinomi follicolari della tiroide (FTC) l'attivazione delle MAPK svolge un ruolo importante nella tumorogenesi. Tuttavia, differentemente dai PTC, negli FTC non si riscontrano mutazioni attivanti il gene BRAF o riarrangiamenti del gene RET/PTC mentre mutazioni attivanti il gene RAS sono frequentemente riscontrate. Gli FTC sono caratterizzati inoltre da alterazioni molecolari che non comportano l'attivazione delle MAPK quali i riarrangiamenti PAX8/PPAR paired box gene 8/peroxisome proliferator-activated receptor Altre alterazioni molecolari implicate nella progressione dei carcinomi papillari e follicolari verso le forme scarsamente differenziate ed i carcinomi anaplastici della tiroide includono mutazioni disattivanti il gene oncosoppressore p53 e mutazioni attivanti il gene CTNNB1codifucante per la -catenina.
Gli obbiettivi del Dipartimento nell'attuale programmazione sul versante della patologia tiroidea sono quelli di identificare nuovi parametri clinici e molecolari utili per la diagnosi, terapia e prognosi delle patologie neoplastiche della tiroide. In particolar modo si svilupperà la linea di ricerca già in essere e finanziata dal PRIN 2010-2011( decorrenza 01/02/2013-scadenza 01/02/2016) ad una unità di Ricerca del Dipartimento sul : "Carcinoma papillare e midollare della tiroide non curabile con le terapie convenzionali: caratteristiche clinico-epidemiologiche, sintesi, farmacologia preclinica, target-chinasi e delle chinasi aurora in colture cellulari primarie umane". Si procederà allo studio delle mutazioni tissutali indotte sui ratti per i carcinomi tiroidei, grazie ad una specifica convenzione effettuata con il C.N.R. Sara' utilizzato il data base delle proliferazioni follicolari tiroidee al fine di confrontarle con la nuova classificazione della "Italian consensus for the classification and reporting of thyroid cytology" (J Endocrinol Invest 37(6):593-9, 2014) al fine di evidenziare la stratificazione del rischio di malignità secondo i nuovi parametri con il supporto dell'esame istologico definitivo.
2. Gli indici di resecabilità del cancro gastrico, intendendo con ciò la percentuale di interventi che si possono considerare curativi, oscillano tra valori dal 31% all'84%; nei Paesi occidentali tale indice è più basso rispetto a quello segnalato dagli Autori giapponesi. La mortalità operatoria globale varia dal 2,8% al 26,9%: per la gastroresezione fra il 3,2% ed il 23,7%, per la gastrectomia totale fra l'1,3% ed il 42%. La sopravvivenza a 5 anni segnalata in letteratura è nettamente migliore secondo gli autori giapponesi: in Giappone infatti l'attuazione di metodi di screening di massa permette una diagnosi precoce: si va dal 10,4% al 60,0%. Dibattito ancora aperto è l'importanza da attribuire alla linfoadenectomia allargata: in Giappone la linfoadenectomia D2, D3 ed anche D4 viene praticata di routine con segnalazioni di sopravvivenza marcatamente maggiori rispetto alle linfoadenectomia ivi eseguite di tipo D1 e D2 ed in assenza di complicanze maggiori. In Giappone viene sempre praticata una linfoadenectomia allargata D3. In Occidente si è visto invece come la sopravvivenza sia meno influenzata dal tipo di linfoadenectomia; per quel che riguarda morbidità e mortalità post-operatoria, non c'è un orientamento comune, ma dipende dalle casistiche. Nel resto del mondo non esiste attualmente un orientamento comune. Infatti le precise indicazioni alla linfoadenectomia, la morbidità e mortalità post-operatoria legate a tale manovra, la sua reale efficacia in termini prognostici non sono completamente codificate. Pertanto nel Dipartimento si è sentita la necessità di verificare, sulla scorta del dibattito aperto in letteratura, quale linfectomia sia indicata nei trattamenti dei carcinomi gastrici, e se la linfectomia D3 o D4 porti realmente dei vantaggi ai pazienti sia in termini di sopravvivenza che di morbilità.
3. Altro importante campo di ricerca è lo stabilire il trattamento più efficace per il cancro del retto a seconda dello stato della neoplasia;nel Dipartimento sono in fase avanzata ricerche sul trattamento dei tumori in fase precoce (T1 sm1) diagnosticati con esami colonscopici di screening ed operati per via trans-anale;in seguito i pazienti vengono controllati con esami endoscopici con ultrasuoni e con RMN. La stretta collaborazione con i radiologi e con gli oncologi dedicati a questa patologia ci ha permesso di sviluppare il campo di ricerca sull'indicazione alle terapie neo-adiuvanti nel cancro del retto avanzato,ottenendo significativi risultati sulla diminuzione delle recidive locali e sul miglioramento della prognosi. Nel contempo si è sviluppata la ricerca di soluzioni tecniche nel campo di questa chirurgia che ha come scopo altre la “guarigione”anche la qualità di vita .
4. Sul trattamento del prolasso muco emorroidario le tradizionali tecniche chirurgiche consistono nella rimozione dei pacchetti emorroidari, con legatura chirurgica alla base di esse. Queste tecniche, se ben praticate, sono efficaci e risolutive, poiché rimuovono i cuscinetti interni e i pacchetti emorroidali esterni. Tuttavia tali tecniche risultano abbastanza dolorose nel periodo postoperatorio poiché lasciano nella zona perianale tre ferite che provocano dolore durante l'evacuazione. Emorroidopessi con suturatrice meccanica Lo sviluppo di questa procedura è stato il primo tentativo di risolvere il problema delle emorroidi prolassate senza asportazione o legatura di tessuto emorroidario. La tecnica, sviluppata dal Dr. Longo negli anni '90, si avvale di una suturatrice meccanica ed è meno dolorosa e più "fisiologica" delle emorroidectomie tradizionali in quanto non asporta i cuscinetti emorroidali ma interviene direttamente sul prolasso, causa primaria della malattia emorroidaria. Tuttavia essa comporta alcune specifiche complicanze: emorragia postoperatoria, dolore retto-anale persistente, urgenza defecatoria. Prolassectomia D-PPH/STARR E' una tecnica che è figlia della emorroidopessi ed è riservata alla patologia emorroidaria con prolassi a tutto spessore di una certa rilevanza, all'invaginazione rettale e alla cura del rettocele.
In considerazione di quanto è stato esposto sarà effettuato uno studio "Stapled versus conventional surgery for hemorrhoids", per analizzare costi, benefici e gradimento del paziente nei confronti delle varie metodiche.
5. Analogamente sarà effettuato uno studio sul prolasso tricompartimentale, anche chiamato prolasso degli organi pelvici, rappresentato dalla patologica discesa simultanea degli organi situati all'interno del comparto anteriore (vescica), medio (utero e vagina), posteriore (retto): è in corso uno studio prospettico sull'efficacia delle varie tecniche in uso con e senza protesi per la correzione di questa patologia
6. Il diabete mellito di tipo 2 (DM2) e l'obesità sono patologie ad alta incidenza nella popolazione. A lungo termine la perdita di peso ottenuta con metodi non chirurgici, ha un effetto variabile sul controllo glicemico, e solo una percentuale di pazienti con diabete di tipo 2 hanno una risposta utile. Verificare l'efficacia della slive-gastrectomy sia sull'obesità che sul diabete di tipo 2, a prescindere dall'indice di massa corporea. Inoltre sarebbe opportuno effettuare uno studio al fine di ridurre le complicanze della slive-gastrectomy confrontando le varie tecniche ed utilizzando i vari presidi al fine di esaminare l'utilità e la reale incidenza di complicanze con o senza l'ausilio. Studio delle modificazioni dell'assetto ormonale tiroideo dal paziente obeso versus normopeso, dopo trattamento chirurgico con slive-gastrectomy.
7. Nel Dipartimento sono aperte linee di ricerca riguardanti la patologia mammaria:
a)Puntualizzazione all'indicazione del “linfonodo sentinella” nelle pazienti sottoposte a chemioterapia neoadiuvante. Studio preoperatorio del cavo ascellare per identificare donne nelle quali è da attuare la tecnica del linfonodo sentinella rispetto al semplice follow-up clinico strumentale.
b) Studio della terapia chirurgica nelle pazienti sottoposte a chemioterapia neoadiuvante che può essere realizzata, dopo risposta patologica completa, con chirurgia conservativa (quadrantectomia) rispetto alla mastectomia.
c) Implementazione delle tecniche di chirurgia oncoplastica con particolare riferimento alle mastectomie “skin-sparing” e “nipple-sparing”.
d) Identificazione delle pazienti ad alto rischio (BRCA1/2 mutate) per stabilire l'indicazione alle c.d. mastectomie profilattiche.
8. Per quanto riguarda le tecnologie avanzate in chirurgia, nel Dipartimento sono aperte fasi di studio e di ricerca nell'ambito della chirurgia vascolare, endoscopica e laparoscopica.
La gestione per obiettivi:
Consolidare/migliorare la produzione e la qualità scientifica;
La scadenza dell'obiettivo è prevista per il 2017 con il Riesame eseguito entro dicembre 2015. Per questo motivo il Direttore nominerà il delegato della ricerca del Dipartimento per attuare una buona pratica nella compilazione sia della scheda SUA-RD che nella gestione della VQR. La percentuale di completamento della scheda SUA-RD deve essere del 100% per il triennio 2014-2016. Inserire nel catalogo U-GOV tutti i prodotti della ricerca relativa agli anni 2011-2012-2013. Il numero di prodotti da inserire per docente(media) sul catalogo U-GOV sarà di 3 per il 2014 e di 5 per il 2015. Verificare il completamento della scheda didattica dei docenti del Dipartimento (100%). Per il conseguimento degli obiettivi il Dipartimento ha stipulato una convenzione con il CNR per lo studio delle mutazioni tissutali nei cancri del colon , tiroide e mammella. Tale convenzione non solo può migliorare la ricerca in termini quantitativi e qualitativi, ma anche dare maggiore visibilità a livello internazionale ed essere attrattivi nei confronti dei candidati al dottorato e all'assegno di ricerca. Stimolare il personale docente a partecipare a convegni, Worshops e a trials nazionali e/o internazionali. Sarà attivata la figura della segretaria scientifica nell'intento di creare dei data-base unici da utilizzare per la ricerca e per la produzione scientifica da parte dei componenti del Dipartimento e che diano la possibilità di facile inserimento nei trials nazionali e/o internazionali. Questo può anche garantire lo scambio internazionale dei docenti (visiting professor).
Aumentare capacità di attrazione internazionale;
La scadenza dell'obiettivo è prevista per il 2017 con il Riesame eseguito entro dicembre 2015. Pubblicazione dei bandi di Dipartimento per assegni di ricerca a diffusione internazionale. I bandi sono relativi a progetti di ricerca su tutti i più rilevanti settori di ricerca del Dipartimento. Per lo sviluppo della internazionalizzazione sarà attuata la pagina web in lingua inglese del Dipartimento ed il potenziamento del sito web al fine di sviluppare la capacità di comunicare ed attuare il marketing del Dipartimento evidenziando le informazioni sulle attività di ricerca svolte, bandi, concorsi e seminari da tenere presso il Dipartimento. Il sito web deve contenere tutte le informazioni di trasparenza previste dalle norme nella misura del 100% a partire dal 2014. Comunicare le iniziative culturali del Dipartimento agli organi centrali nella misura del 100%.
Consolidare e aumentare le collaborazioni con enti pubblici e privati nazionali e esteri.
Al fine di perseguire gli obiettivi proposti saranno incentivati le partecipazioni dei componenti del Dipartimento ai bandi competitivi tra terzi (PRIN, FIRB, Progetti Europei) mediante una capillare diffusione dei bandi e mettendo a disposizione il personale amministrativo per la compilazione degli stessi. Tutto questo porterà ad incrementare le entrate extraateneo. Consolidare ed aumentare gli investimenti di privati in master, progetti di ricerca e copertura di assegni di ricerca.
Sezione B - Sistema di gestione
Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche raggruppa 66 Docenti tra professori ordinari, professori associati, ricercatori e ricercatori a tempo determinato.
Le strutture su cui insiste sono la ex III Clinica Chirurgica, la ex IV Clinica Chirurgica e il IV Padiglione.
La consistenza numerica e quella edilizia lo colloca tra i “Grandi Dipartimenti” dal punto di vista dimensionale.
In queste strutture sono allocate le stanze e gli spazi per l'espletamento dell'attività di didattica e ricerca dei Docenti compresi i 36 Dottorandi (il cui Tutor è un docente afferente al Dipartimento) e i 3 Assegnisti di Ricerca.
Insistono nel Dipartimento le Scuole di Specializzazione in Chirurgia Generale, Chirurgia dell'Apparato Digerente, i Master in Chirurgia Specialistica, Corsi di Alta Formazione, Lauree triennali oltre al carico didattico istituzionale nel Corso di laurea Magistrale.
L'edificio principale e le sedi distaccate del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, risiedono nel complesso ospedaliero del Policlinico Umberto I.
Le aree di ricerca riguardano:
- la chirurgia endocrinologica, con particolare riguardo alle patologie tiroidee;
- la chirurgia gastro enterologica, con particolare riguardo alla chirurgia colon /proctologica, alla chirurgia del pancreas, delle vie biliari e bariatrica;
- la chirurgia senologica oncologica e ricostruttiva;
- altro campo di ricerca sono le “Tecnologie avanzate in chirurgia” riguardanti le metodologie in ambito vascolare, endoscopico e laparoscopico;
- Patologie trattabili in regime di ricovero breve.
Per il conseguimento di alcuni obiettivi, il Dipartimento ha stipulato una convenzione con il CNR per lo studio delle mutazioni tissutali nei cancri del colon, tiroide e mammella. In particolar modo si svilupperà la linea di ricerca già in essere e finanziata dal PRIN 2010-2011 (decorrenza 01/02/2013-scadenza 01/02/2016) ad una unità di Ricerca del Dipartimento sul: "Carcinoma papillare e midollare della tiroide non curabile con le terapie convenzionali: caratteristiche clinico-epidemiologiche, sintesi, farmacologia preclinica, target-chinasi e delle chinasi aurora in colture cellulari primarie umane".
Il Dipartimento è guidato dal Direttore, Prof. Angelo Filippini, che rappresenta la struttura a ogni effetto di legge e ne garantisce autonomia e unità culturale.
Gli organi del Dipartimento sono: il Consiglio di Dipartimento e la Giunta del Dipartimento.
Il Consiglio di Dipartimento è costituito dai professori di ruolo, dai ricercatori, anche a tempo determinato e personale equiparato, dal Segretario Amministrativo cha ha funzioni di segretario verbalizzante, dai rappresentanti del personale tecnico amministrativo e degli studenti: dottorandi, specializzandi e studenti iscritti alle lauree magistrali di pertinenza principale del Dipartimento e dai rappresentanti dei titolari di borsa di studio o di assegno di ricerca o di contratti di ricerca pluriennali operanti nel Dipartimento.
La Giunta del Dipartimento è composta dal Direttore che la presiede, da due professori di 1^ fascia e da pari numero sia di professori di 2^ fascia sia di ricercatori, dai rappresentanti del personale TAB e dal segretario amministrativo che ha funzioni di segretario.
Le strutture su cui insiste sono la ex III Clinica Chirurgica, la ex IV Clinica Chirurgica e il IV Padiglione.
La consistenza numerica e quella edilizia lo colloca tra i “Grandi Dipartimenti” dal punto di vista dimensionale.
In queste strutture sono allocate le stanze e gli spazi per l'espletamento dell'attività di didattica e ricerca dei Docenti compresi i 36 Dottorandi (il cui Tutor è un docente afferente al Dipartimento) e i 3 Assegnisti di Ricerca.
Insistono nel Dipartimento le Scuole di Specializzazione in Chirurgia Generale, Chirurgia dell'Apparato Digerente, i Master in Chirurgia Specialistica, Corsi di Alta Formazione, Lauree triennali oltre al carico didattico istituzionale nel Corso di laurea Magistrale.
L'edificio principale e le sedi distaccate del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, risiedono nel complesso ospedaliero del Policlinico Umberto I.
Le aree di ricerca riguardano:
- la chirurgia endocrinologica, con particolare riguardo alle patologie tiroidee;
- la chirurgia gastro enterologica, con particolare riguardo alla chirurgia colon /proctologica, alla chirurgia del pancreas, delle vie biliari e bariatrica;
- la chirurgia senologica oncologica e ricostruttiva;
- altro campo di ricerca sono le “Tecnologie avanzate in chirurgia” riguardanti le metodologie in ambito vascolare, endoscopico e laparoscopico;
- Patologie trattabili in regime di ricovero breve.
Per il conseguimento di alcuni obiettivi, il Dipartimento ha stipulato una convenzione con il CNR per lo studio delle mutazioni tissutali nei cancri del colon, tiroide e mammella. In particolar modo si svilupperà la linea di ricerca già in essere e finanziata dal PRIN 2010-2011 (decorrenza 01/02/2013-scadenza 01/02/2016) ad una unità di Ricerca del Dipartimento sul: "Carcinoma papillare e midollare della tiroide non curabile con le terapie convenzionali: caratteristiche clinico-epidemiologiche, sintesi, farmacologia preclinica, target-chinasi e delle chinasi aurora in colture cellulari primarie umane".
Il Dipartimento è guidato dal Direttore, Prof. Angelo Filippini, che rappresenta la struttura a ogni effetto di legge e ne garantisce autonomia e unità culturale.
Gli organi del Dipartimento sono: il Consiglio di Dipartimento e la Giunta del Dipartimento.
Il Consiglio di Dipartimento è costituito dai professori di ruolo, dai ricercatori, anche a tempo determinato e personale equiparato, dal Segretario Amministrativo cha ha funzioni di segretario verbalizzante, dai rappresentanti del personale tecnico amministrativo e degli studenti: dottorandi, specializzandi e studenti iscritti alle lauree magistrali di pertinenza principale del Dipartimento e dai rappresentanti dei titolari di borsa di studio o di assegno di ricerca o di contratti di ricerca pluriennali operanti nel Dipartimento.
La Giunta del Dipartimento è composta dal Direttore che la presiede, da due professori di 1^ fascia e da pari numero sia di professori di 2^ fascia sia di ricercatori, dai rappresentanti del personale TAB e dal segretario amministrativo che ha funzioni di segretario.
Schede inserite da questa Struttura
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
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Nessuna
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N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
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1. | Applicazione delle Nanotecnologie alla Chirurgia Generale e dei Difetti della Parete Addominale | CHIARETTI Massimo (Chirurgia generale e specialistica "Paride Stefanini") | 4 | Chiaretti Annalisa Italia Ceccarelli Giancarlo Chiaretti Alessandra Maria (Biologa Molecolare) Faiola Fabio Consentino Paola (Appialab-laboratorio analisi cliniche veterinarie) |
2. | Studio del "Piede Diabetico" | CHIARETTI Massimo (Chirurgia generale e specialistica "Paride Stefanini") | 5 | De Felice Lidia (Immunotrasfusionista),Ceccarelli Giancarlo (Infettivologo), Chiaretti Alessandra Maria (Biologa Molecolare), Fegatelli Alunni Danilo (Statistico), Chiaretti Annalisa Italia, Sirignano Pasqualino, Montelione Nunzio |
3. | Applicazioni del Plasma Ricco di Piastrine (PRP) nelle tecniche di rigenerazione tissutale | CHIARETTI Massimo (Chirurgia generale e specialistica "Paride Stefanini") | 5 | DE FELICE Lidia Immunotrasfusionista (Ematologia-Policlinico Umberto I) BRAUNER Edoardo (Ricercatore DU MED/28 - Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali), JAMSHIR Sara (Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali), Chiaretti Alessandra Maria (Biologia Molecolare) |
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
Non sono presenti laboratori di ricerca
No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | Sistema Bibliotecario Sapienza | https://web.uniroma1.it/sbs/ | 2.738.231 | 911.407 | 38.822 |
2. | Biblioteca Interdipartimentale di Fisiopatologia Cardiocircolatoria Anestesiologia e Chirurgia Generale `Paride Stefanini` | https://web.uniroma1.it/dip_chvaldoni/strutture/biblioteca | 30.000 | 20.000 | 580 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [7]
-
- Prof. Associati [18]
-
- Ricercatori [39]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [2]
-
- Assegnisti [3]
-
- Dottorandi [35]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [128]
Professori Ordinari
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
N. | Cognome | Nome | Qualifica | Area Cun | Area Vqr | SSD |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | CHIRLETTI | Piero | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/18 |
2. | CUSTURERI | Filippo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/18 |
3. | DE ANTONI | Enrico | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/18 |
4. | FILIPPINI | Angelo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/18 |
5. | MONTI | Massimo | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/18 |
6. | REDLER | Adriano | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/18 |
7. | VIETRI | Francesco | Professore Ordinario | 06 | 06 | MED/18 |
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 14 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 1 |
Area Socio - Sanitaria | 47 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 4 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 7 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 2 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |