Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
La Facoltà di SBFA è attivamente impegnata nell'attività di ricerca in quattro discipline: economia politica, economia aziendale, metodi quantitativi e giursprudenza. La collaborazione tra i membri della Facoltà favorisce il perseguimento di progetti di ricerca anche interdisciplinari. Di seguito si delineano i principali obiettivi pluriennali della ricerca per ciascuna area disciplinare.
Economia politica (SECS-P01)
L'area economica della Facoltà si prefigge di analizzare sul piano teorico ed empirico questioni che abbiano una rilevanza per la politica economica, con particolare riferimento alla zona euro. I docenti dell'area sono impegnati in ricerche che attengono a diversi settori, quali: macroeconomia, microeconomia, economia monetaria e finanziaria, economia industriale. In particolare, si segnalano le seguenti tematiche.
A. Unioni monetarie e mobilità del lavoro. La ricerca si propone di valutare, sul piano teorico, se la mobilità del fattore lavoro tra un paese e l'altro sia una proprietà desiderabile per un'area valutaria. La teoria tradizionale si concentra sugli shock asimmetrici: in questo contesto un area valutaria ottimale è definita come quella in cui vi è una perfetta mobilità del lavoro. La ricerca si propone di esaminare un contesto diverso, nel quale i paesi appartenenti ad una unione monetaria siano colpiti da shock simmetrici, i quali colpiscono i diversi paesi in modo uniforme. In questo contesto, è possibile dimostrare che la mobilità del lavoro non solo non è utile, ma può essere dannosa. Il motivo risiede nel fatto che essa può costituire un vincolo per la politica fiscale: se paesi diversi intendono seguire politiche fiscali differenziate, la reazione del mercato del lavoro produce un aggiustamento dei salari lordi tali da eguagliare i salari netti tra i paesi. Quindi i paesi non possono di fatto perseguire politiche fiscali indipendenti. La politica fiscale sembra quindi più efficace in assenza di mobilità del lavoro.
B. Crisi finanziaria: origini e implicazioni per la regolamentazione. La ricerca si propone di verificare se nel settore finanziario europeo siano riscontrabili comportamenti simili a quelli osservati con riferimento alle investment banks statunitensi. Ci si propone di valutare se: (i) la leva degli intermediari mostri un andamento prociclico; (ii) emergano differenze tra paesi e/o categorie di intermediari; (iii) alcuni operatori si siano esposti in modo eccessivo al rischio di liquidità, attraverso una composizione delle passività molto sbilanciata verso gli strumenti a breve termine, senza una adeguata copertura dal lato dell'attivo. Inoltre, si valuterà l'opportunità di suggerire eventuali restrizioni regolamentari, quali: limiti al leverage e alla trasformazione delle scadenze, requisiti minimi di riserve liquide. La ricerca utilizzerà dati di bilancio relativi ad un campione opportunamente selezionato di intermediari finanziari europei. I dati raccolti dovranno consentire di valutare l'andamento della leva e l'esposizione al rischio di liquidità dei soggetti analizzati. Questa linea di ricerca presenta elevati caratteri di interdisciplinarietà con l'area di economia aziendale, in particolare con quella di economia degli intermediari finanziari.
C. I fondamenti normativi della politica antitrust. Nell'ultimo decennio il richiamo a un più rigoroso approccio ‘economico' nell'interpretazione delle norme antitrust ha riproposto in Europa il tema dei fondamenti normativi della politica della concorrenza, che negli anni passati era rimasto tradizionalmente limitato al dibattito di cultura tedesca legato alla cosiddetta scuola di Ordoliberalismo. La questione sul tappetto è in che misura l'attenzione esclusiva dell'analisi economica agli esiti di efficienza dell'interazione di mercato sia adeguata a dare fondamento normativo all'intervento antitrust, alla luce delle possibili tensioni che, in mercati imperfettamente concorrenziali, possono porsi tra la tutela dell'efficienza degli esiti e la tutela della libertà di iniziativa economica. La ricerca si propone di affrontare questo tema alla luce degli sviluppi della sintesi post-Chicago e delle critiche analitiche che la sintesi ha sollevato nei confronti del tradizionale approccio strutturalista. Questa linea di ricerca presenta elevati caratteri di interdisciplinarietà con l'area giuridica, in particolare con il diritto della concorrenza.
Economia aziendale (SECS-P07, SECS-P09, SECS-P11)
L'area economico-aziendale della Facoltà si prefigge di analizzare sul piano teorico ed empirico questioni riguardanti principalmente l'economia dei mercati e degli intermediari finanziari e la finanza aziendale. I docenti dell'area sono impegnati in ricerche che attengono diverse tematiche. Si segnalano in particolare i seguenti principali filoni di ricerca. Molti di loro presentano evidenti sinergie con l'area di economia politica.
A. Economia e gestione degli intermediari finanziari (SECS-P09, SECS-P11)
A1 - Pro-ciclicità e regolamentazione delle istituzioni finanziarie. Le ricerche in questo ambito si propongono di indagare sulla pro-ciclità indotta dalla regolamentazione e dalle regole contabili applicate alle istituzioni finanziarie, sia bancarie che assicurative. Tali ricerche sono particolarmente rilevanti e attuali alla luce delle recenti riforme in ambito bancario (e in particolare con l'introduzione dei vincoli di Basilea III sul grado di indebitamento delle banche) e assicurativo, con l'imminente introduzione di Solvency 2.
A2 - Liquidità dei mercati delle obbligazioni emesse da Stati e da imprese non finanziarie. Anche questo tema di ricerca è particolarmente rilevante e attuale alla luce dei requisiti introdotti negli intermediari finanziari per il presidio del rischio di liquidità.
A3 – Rischio sistemico. Questo tema di ricerca si propone di identificare i principali fattori che concorrono a determinare il contributo delle istituzioni finanziarie al rischio sistemico, misurando il rischio sistemico delle singole istituzioni finanziarie attraverso l'ausilio delle metodologie più recentemente proposte in letteratura, quali il CoVaR.
A4 – Ruolo e operatività delle banche centrali negli anni della crisi. Questa ricerca si propone di ripercorrere ruolo e operatività delle banche centrali, soffermandosi su BCE, Federal Reserve e Banca d'Italia e ponendo particolare attenzione agli interventi attuati durante gli anni della crisi finanziaria.
A5 - Operazioni di aggregazione e ricapitalizzazione. Tale ambito di ricerca focalizza l'impatto delle operazioni di consolidamento e di ricapitalizzazione sulla performance delle banche europee, nonché le determinanti delle operazioni stesse.
B - Corporate Governance (SECS-P09)
Le ricerche in questo ambito si propongono di indagare gli effetti del sistema di governance sulle performance contabili e di mercato, sia avendo riguardo ai diversi modelli di governance presenti in uno specifico contesto istituzionale (ad esempio monistico vs. dualistico) sia attraversi il confronto su base internazionale dei diversi sistemi.
C - Efficienza informativa dei mercati finanziari (SECS-P11)
Le ricerche in questo ambito si pongono l'obiettivo di contribuire alla letteratura scientifica dell'area sia sotto il profilo metodologico, ricercando affinamenti nelle attuali metodologie di valutazione dell'efficienza informativa dei mercati finanziari, sia andando a verificare l'efficienza informativa dei mercati derivanti dal rilascio di specifiche informazioni.
D - Analisti finanziari (SECS-P07, SECS-P11)
I lavori in tale ambiti riguardano le modalità di processazione dell'informazione da parte degli analisti, con particolare riferimento alla complementarietà tra informazione tecnica e finanziaria. Attenzione è inoltre rivolta alle pratiche di forecast guidance come alternativa o complemento alle più classiche pratiche di earnings management. Ulteriore ambito di studio riguarda le modalità di incorporazione dei rischi nelle stime degli analisti, con particolare riferimento al periodo della crisi finanziaria. Quaesta linea di ricerca presenta elevati caratteri di interdisciplinarietà con l'area di economia aziendale SECS-P07.
E - Ricerche riguaardanti il settore finanziario italiano (SECS-P11)
Tali lavori riguardano in particolare il ruolo delle banche italiane nel processo di internazionalizzazione delle imprese, il mercato italiano dei Minibond, le deeterminanti delle operazioni di aggregazione relative alle banche italiane negli anni della crisi finanziaria.
Metodi quantitativi (SECS-01, SECS-06)
L'area di metodi quantitativi può essere a sua volta suddivisa in due settori: matematica finanziaria e attuariale; statistica.
A. Il settore di matematica finanziaria e attuariale si prefigge di analizzare sul piano teorico ed empirico alcuni importanti punti relativi ai rischi demografici e del ramo danni ed ai rischi finanziari e derivanti da attività reali, sia per l'impatto di pricing e risk management sui prodotti assicurativi e finanziari sia per gli aspetti di financial/corporate decision making. In particolare, si segnalano le seguenti tematiche.
A1. Valutazione dei rischi demografici (mortalità e longevità) e tecniche di filtraggio. Vengono affrontate le problematiche relative al longevity risk nei loro riflessi sul pricing e sulla gestione complessiva di portafogli di polizze vita. Vengono analizzati gli effetti età, periodo e coorte nelle tavole di mortalità, con l'intento di realizzare un meccanismo di previsione fondato sulla convoluzione mediante le copule e di dare evidenza al rischio di longevità. Si intende altresì studiare ed applicare modelli di previsione della mortalità con carattere deterministico e stocastico alla popolazione italiana per esaminarne le implicazioni di pricing e di riservazione per i prodotti assicurativi. Si intende estendere metodologie già sviluppate per i rischi demografici allo scopo di renderle coerenti con i criteri di valutazione delle attività e delle passività previsti da Solvency II.
Verranno infine approfonditi gli usi in ambito finanziario-assicurativo delle tecniche di filtraggio, che permettono la stima del valore di uno stato osservato solo indirettamente (ad esempio, il tasso di rendimento di un titolo rischioso) mediante l'osservazione dei valori di un altro stato ad esso correlato (ad esempio il prezzo di tale titolo).
A2. Valutazione del Non-Life Underwriting Risk (Premium Risk e Reserve Risk). Nel contesto dei requisiti prospettati da Solvency II, si stanno sviluppando modelli collettivi di teoria del rischio per la valutazione congiunta del Premium Risk e del Reserve Risk. E' prevista sia l'analisi specifica delle due tipologie di rischio mediante opportune metodologie, sia lo studio dell'aggregazione tra rami e tra rischi mediante l'uso, ad esempio, di formule di approssimazione, copule e strutture gerarchiche. Un secondo filone riguarda l'analisi e l'estensione di metodologie per l'identificazione della distribuzione del costo del singolo sinistro ai fini della quantificazione del requisito di capitale per un'impresa di assicurazione Danni. In particolare, si stanno analizzando approcci alternativi, basati sulla distanza minima (MDA), per l'identificazione di tali distribuzioni. Stante l'elevata dimensione dello spazio dei parametri e la presenza di distribuzioni complesse come misture o spliced, gli algoritmi di calcolo standard risultano generalmente non affidabili e metodi di ottimizzazione euristica si rendono necessari.
A3. Valutazione di titoli finanziari e reali, Dynamic Portfolio Choice ed interazione fra agenti sui mercati. Viene studiata la non-linearità del rapporto tra dividendi offerti dal complesso del mercato azionario e l'indice del mercato stesso in relazione alla persistenza dei fattori fondamentali di rischio (individuate nel tasso di interesse a breve e nella compensazione richiesta per detenere rischio sistematico). Si sta inoltre sviluppando l'analisi del fenomeno dell'imitazione fra agenti (ad esempio nel mercato azionario) mediante la Teoria dei Giochi. La valutazione delle opzioni implicite nei contratti finanziari (ad esempio nei contratti di prestito con garanzia) e nelle attività reali (ad esempio presenti nell'attivo di un ente aziendale quotato) con maturità finita/infinita viene affrontato con una particolare attenzione alla relazione d'ordine tra tasso di valutazione ed i tassi attesi di crescita del valore del titolo/attività sottostante e del prezzo di esercizio ed alla tecnica del cambio del numerario. Infine, si sta considerando lo studio della allocazione dinamica di capitale ad attività soggette a Default Risk.
B. L'area statistica della Facoltà si prefigge di analizzare questioni riguardanti aspetti metodologici e applicati per l'area finanziaria (includendo anche contesti industriali) e assicurativa. I docenti dell'area sono impegnati in ricerche le cui tematiche sono di seguito brevemente descritte.
B1. Metodi statistici per la finanza. L'attività di ricerca verte prevalentemente su tematiche attinenti lo studio del fitting di distribuzioni di rendimenti usando misture di distribuzioni gaussiane troncate e metodi di stima diversi dall'approccio ML. Una possibile risultato di tale strategia è la possibilità di scomporre il “beta” globale in beta locali, consentendo la costruzione di portafogli che meglio riflettono l'effettiva esposizione al rischio.
È in corso lo studio di metodi di sorveglianza in finanza. Al fine di massimizzare la capacità predittiva una promettente strategia sembra essere l'impiego della metodologia GLASSO nel monitoraggio della matrice di varianze covarianze.
Molta letteratura basa la valutazione di efficienza di mercato sulla base della relazione esistente tra l'indice di determinazione lineare dei rendimenti dei titoli di un paese e il ritardo (delay) che una serie dei rendimenti registra nell'adeguarsi ad innovazioni di mercato. Obiettivo è approfondire il contesto metodologico relativo a tali statistiche ed i relativi contesti econometrici di impiego delle medesime.
Queste linee di ricerca presentano elevati gradi di interdisciplinarietà con l'area di economia degli intermediari finanziaari.
B2. Metodi statistici per le assicurazioni. Prosegue l'attività di ricerca su tematiche attinenti la distribuzione della riserva sinistri. In particolare si stanno cercando criteri che, data la distribuzione delle perdite, aiutino a stimare il valore discriminante gli attritional dai large claims. Una promettente strategia sembra essere l'impiego di distribuzioni spliced o composite. Scopo è consentire una stima della distribuzione della riserva finale ai fini della valutazione del risk capital, depurata dalle componenti di riassicurazione tipiche dei large claims.
In generale lo studio della distribuzione delle loss distributions si concentra sulle c.d. compound distributions di cui sono note le proprietà in presenza di ipotesi di indipendenza tra distribuzione primaria e secondaria o di incorrelazione tra somme di compound distributions. Spesso però la presenza di dipendenza tra LoB rende tali ipotesi deboli. Si tratterà quindi di fornire delle risposte a tali situazioni partendo dall'impiego di funzioni copula.
Inoltre, nella direzione di incorporare nel “triangolo dei sinistri” anche l'aleatorietà tipica di questi fenomeni, buoni risultati sono stati raggiunti in letteratura inserendo modellistiche GLM (Generalized Linear Models) spesso basate su ipotesi riconducibili ad un modello di tipo Poisson-Gamma. Ancora più di recente l'applicazione di metodologie bayesiane e/o bootstrap ha progressivamente preso piede tra gli analisti del settore. La ricerca è stata indirizzata a provare a stimare in modo semiparametrico i coefficienti di evoluzione del rischio, utilizzando anche l'approccio della verosimiglianza empirica.
B3. Metodi e modelli per la microelettronica. Con l'attivazione, a partire da gennaio 2013, del progetto europeo “INTEGRATE” (durata triennale, 7th Framework Programme for Research, Unit Leader: Diego Zappa) prosegue l'attività di ricerca su tematiche attinenti l'ambito generale del controllo della qualità e della ottimizzazione dei processi produttivi. La ricerca prende spunto da quesiti e problematiche evidenziate direttamente dall'azienda di microelettronica StMicroelectronics, coinvolta nel progetto. Sul tema è stato pubblicato, in qualità di editor, uno special issue su ASMBI (Applied Stochastic Model in Business and Industry). È prevista una intensa attività di ricerca su temi tecnici, tra cui l'overlay risulta essere tema promettente per approfondimenti metodologici.
Area giuridica (IUS/04, IUS/05)
I docenti dell'area giuridica della Facoltà sono impegnati in ricerche che attengono a diverse aree del diritto e della regolazione in materia bancaria, finanziaria e assicurativa, oltre al diritto societario e commerciale in generale. In particolare, si segnalano le seguenti tematiche. Queste linee di ricerca presentano elevati caratteri di interdisciplinarietà con l'area di Economia aziendale, ed in particolar modo di Economia degli intermediari finanziari.
A. Diritto delle assicurazioni. Le ricerche in corso attengono a due filoni d'indagine. L'uno è volto a esaminare le scelte di regolazione compiute con la direttiva Solvibilità II e la disciplina di attuazione rispetto all'organizzazione delle imprese di assicurazione. In particolare, la ricerca si propone di valutare l'impatto che la disciplina sul sistema di governo dei rischi è suscettibile avere rispetto alle regole sul governo societario, in termini di organizzazione delle rispettive attività e di connesse responsabilità. Altro filone d'indagine attiene alle regole di condotta che gli intermediari e le imprese di assicurazione devono seguire nella relazione con gli assicurati nelle diverse fasi che contraddistinguono la relazione assicurativa, vale a dire quella di assunzione/trasferimento del rischio, di gestione delle vicende inerenti al rischio durante la copertura assicurativa, di gestione dei sinistri e liquidazione della prestazione assicurativa. La disamina sarà condotta con riferimento alle regole armonizzate, ove esistenti, o a quelle nazionali che saranno analizzate anche in una prospettiva comparatistica. Si prenderanno in esame i prodotti dei rami vita e danni, anche quando sono abbinati a prodotti non assicurativi, e saranno considerate tutte le tecniche distributive, da quelle che postulano la contemporanea presenza dell'assicurato e dell'intermediario/impresa, a quelle a distanza compresi i comparatori web.
B. Diritto bancario. La ricerca riguarda variegati temi, molti investiti da recente legislazione comunitaria. Così, la ricerca sta seguendo la costruzione della Banking union: anche in questo contesto si sta esaminando il tema della responsabilità delle Autorità di Vigilanza. Altri oggetti di ricerca sono la proprietà ed il controllo degli intermediari creditizi e le operazioni di concentrazione tra tali imprese. Un'altra linea di ricerca affronta le tecniche di contenimento e mitigazione del rischio di credito, sia tradizionali sia più moderne e sofisticate. Un ultimo filone d'indagine s'interessa dell'evoluzione della disciplina c.d. di trasparenza delle operazioni bancarie, con forte attenzione anche alle combinazioni di prodotti bancari con prodotti finanziari e assicurativi. Diversi dei temi indicati sono indagati non solo con attenzione alle interrelazioni tra la disciplina di settore e quella generale, ma confrontando la disciplina bancaria con quella dedicata agli omologhi temi degli altri settori del sistema finanziario, nella prospettiva di una omogeneizzazione delle regole di tale sistema.
C. Diritto dei mercati finanziari. Il principale ambito di ricerca ha per oggetto una ricostruzione sistematica del diritto del mercato dei capitali, che integri il tradizionale paradigma regolamentare, fondato su trasparenza e concorrenza, con le istanze di correttezza e tutela della fiducia, assai ricorrenti, seppure in modo frammentato, nel diritto, di fonte legislativa, regolamentare e giurisprudenziale, successivo alla crisi finanziaria del 2008. In tale prospettiva, alla ricerca specificamente dedicata al diritto del mercato dei capitali, si accompagna un'indagine di più ampio respiro dedicata alla giustizia del prezzo. Due ulteriori linee di indagine affrontano tematiche di maggiore specificità: (1) la verifica empirica dell'impatto sui corsi azionari delle diverse configurazioni assunte dalla disciplina sulle difese nelle offerte pubbliche di acquisto e (2) un'analisi di policy sull'impiego di strumenti finanziari per finalità di carattere sociale (c.d. social impact bonds).
D. Diritto commerciale e societario. Nell'ambito del diritto societario oggetto d'indagine è l'etero-gestione nelle sue diverse forme. Particolare importanza assume in questo senso la regolazione positiva del fenomeno dell'attività di direzione e coordinamento come disciplina eccezionale e di privilegio rispetto all'etero-gestione non finalizzata al perseguimento dell'interesse imprenditoriale di gruppo ai sensi dell'art. 2497 c.c. Nel dettaglio la ricerca si concentra sull'individuazione dei poteri della capogruppo nella sua doppia veste di socio di controllo e di gestore, esaminandone i confini risultanti dal bilanciamento operato dal legislatore tra tali poteri e gli interessi dei soci e dei creditori sociali della società soggetta ad attività di direzione e coordinamento.
Un altro filone d'indagine investiga la possibilità di estrarre, dalla disciplina delle società del sistema finanziario e bancario, regole valide per le società azionarie in genere e per le imprese.
Ulteriore tema di studio è quello relativo all'impresa agricola e alla sua fallibilità. Il tema, affrontato necessariamente de iure condendo, è esaminato rovesciando la prospettiva tradizionale di tutela del singolo imprenditore agricolo, al fine di valutare anche gli effetti pregiudizievoli che la tradizionale esenzione dal fallimento ha per gli imprenditori agricoli stessi. Questa indagine s'inserisce in un più ampio tema di ricerca sul presupposto soggettivo per l'apertura delle procedure concorsuali.
Nel più generale contesto di un'indagine sull'impresa sociale, un'ultima linea di ricerca affronta il problema dell'applicabilità agli enti ecclesiastici della disciplina sulle procedure concorsuali.
Obiettivi di ricerca per l'anno successivo a quello di compilazione:
• Pubblicazioni. L'obiettivo è di rafforzare ulteriormente la pubblicazione di articoli su riviste internazionali con Impact Factor.
• Partecipazione a convegni. L'obiettivo minimo è di proporre la partecipazione come relatori a convegni soprattutto di livello internazionale.
• Partecipazione a bandi competitivi internazionali, nazionali e locali coerenti con gli obiettivi di ricerca pluriennali. L'obiettivo è di incentivare la partecipazione a progetti di ricerca con bando.
Le modalità di monitoraggio dei risultati della ricerca sono le seguenti:
• Ciascun membro della Facoltà di SBFA comunica al Consiglio di Facoltà, con cadenza mensile, le sue pubblicazioni scientifiche. Queste comunicazioni sono messe a verbale e costituiscono un patrimonio di informazione importante per monitorare l'attività di ricerca effettuata dai membri della Facoltà e la sua collocazione editoriale.
• Ciascun membro della Facoltà è tenuto a presentare una Relazione triennale sulla sua attività di ricerca, nella quale descrive le aree di ricerca in cui è impegnato e rende conto della collocazione editoriale delle sue ricerche.
• Il Consiglio di Facoltà ha adottato un Regolamento interno relativo al reclutamento e alle promozioni del personale docente. Esso fa esplicito riferimento al soddisfacimento di requisiti minimi, stabiliti per ciascuna area disciplinare dai rispettivi Dipartimenti. I requisiti minimi sono disponibili alle seguenti pagine web: a) per l'area aziendale: http://dipartimenti.unicatt.it/segesta-reclutamento-descrizione; b) per l'area economica: http://dipartimenti.unicatt.it/economia-finanza-Requisiti_di_reclutamento_Area_Economica_Ottobre_2013.pdf.
Economia politica (SECS-P01)
L'area economica della Facoltà si prefigge di analizzare sul piano teorico ed empirico questioni che abbiano una rilevanza per la politica economica, con particolare riferimento alla zona euro. I docenti dell'area sono impegnati in ricerche che attengono a diversi settori, quali: macroeconomia, microeconomia, economia monetaria e finanziaria, economia industriale. In particolare, si segnalano le seguenti tematiche.
A. Unioni monetarie e mobilità del lavoro. La ricerca si propone di valutare, sul piano teorico, se la mobilità del fattore lavoro tra un paese e l'altro sia una proprietà desiderabile per un'area valutaria. La teoria tradizionale si concentra sugli shock asimmetrici: in questo contesto un area valutaria ottimale è definita come quella in cui vi è una perfetta mobilità del lavoro. La ricerca si propone di esaminare un contesto diverso, nel quale i paesi appartenenti ad una unione monetaria siano colpiti da shock simmetrici, i quali colpiscono i diversi paesi in modo uniforme. In questo contesto, è possibile dimostrare che la mobilità del lavoro non solo non è utile, ma può essere dannosa. Il motivo risiede nel fatto che essa può costituire un vincolo per la politica fiscale: se paesi diversi intendono seguire politiche fiscali differenziate, la reazione del mercato del lavoro produce un aggiustamento dei salari lordi tali da eguagliare i salari netti tra i paesi. Quindi i paesi non possono di fatto perseguire politiche fiscali indipendenti. La politica fiscale sembra quindi più efficace in assenza di mobilità del lavoro.
B. Crisi finanziaria: origini e implicazioni per la regolamentazione. La ricerca si propone di verificare se nel settore finanziario europeo siano riscontrabili comportamenti simili a quelli osservati con riferimento alle investment banks statunitensi. Ci si propone di valutare se: (i) la leva degli intermediari mostri un andamento prociclico; (ii) emergano differenze tra paesi e/o categorie di intermediari; (iii) alcuni operatori si siano esposti in modo eccessivo al rischio di liquidità, attraverso una composizione delle passività molto sbilanciata verso gli strumenti a breve termine, senza una adeguata copertura dal lato dell'attivo. Inoltre, si valuterà l'opportunità di suggerire eventuali restrizioni regolamentari, quali: limiti al leverage e alla trasformazione delle scadenze, requisiti minimi di riserve liquide. La ricerca utilizzerà dati di bilancio relativi ad un campione opportunamente selezionato di intermediari finanziari europei. I dati raccolti dovranno consentire di valutare l'andamento della leva e l'esposizione al rischio di liquidità dei soggetti analizzati. Questa linea di ricerca presenta elevati caratteri di interdisciplinarietà con l'area di economia aziendale, in particolare con quella di economia degli intermediari finanziari.
C. I fondamenti normativi della politica antitrust. Nell'ultimo decennio il richiamo a un più rigoroso approccio ‘economico' nell'interpretazione delle norme antitrust ha riproposto in Europa il tema dei fondamenti normativi della politica della concorrenza, che negli anni passati era rimasto tradizionalmente limitato al dibattito di cultura tedesca legato alla cosiddetta scuola di Ordoliberalismo. La questione sul tappetto è in che misura l'attenzione esclusiva dell'analisi economica agli esiti di efficienza dell'interazione di mercato sia adeguata a dare fondamento normativo all'intervento antitrust, alla luce delle possibili tensioni che, in mercati imperfettamente concorrenziali, possono porsi tra la tutela dell'efficienza degli esiti e la tutela della libertà di iniziativa economica. La ricerca si propone di affrontare questo tema alla luce degli sviluppi della sintesi post-Chicago e delle critiche analitiche che la sintesi ha sollevato nei confronti del tradizionale approccio strutturalista. Questa linea di ricerca presenta elevati caratteri di interdisciplinarietà con l'area giuridica, in particolare con il diritto della concorrenza.
Economia aziendale (SECS-P07, SECS-P09, SECS-P11)
L'area economico-aziendale della Facoltà si prefigge di analizzare sul piano teorico ed empirico questioni riguardanti principalmente l'economia dei mercati e degli intermediari finanziari e la finanza aziendale. I docenti dell'area sono impegnati in ricerche che attengono diverse tematiche. Si segnalano in particolare i seguenti principali filoni di ricerca. Molti di loro presentano evidenti sinergie con l'area di economia politica.
A. Economia e gestione degli intermediari finanziari (SECS-P09, SECS-P11)
A1 - Pro-ciclicità e regolamentazione delle istituzioni finanziarie. Le ricerche in questo ambito si propongono di indagare sulla pro-ciclità indotta dalla regolamentazione e dalle regole contabili applicate alle istituzioni finanziarie, sia bancarie che assicurative. Tali ricerche sono particolarmente rilevanti e attuali alla luce delle recenti riforme in ambito bancario (e in particolare con l'introduzione dei vincoli di Basilea III sul grado di indebitamento delle banche) e assicurativo, con l'imminente introduzione di Solvency 2.
A2 - Liquidità dei mercati delle obbligazioni emesse da Stati e da imprese non finanziarie. Anche questo tema di ricerca è particolarmente rilevante e attuale alla luce dei requisiti introdotti negli intermediari finanziari per il presidio del rischio di liquidità.
A3 – Rischio sistemico. Questo tema di ricerca si propone di identificare i principali fattori che concorrono a determinare il contributo delle istituzioni finanziarie al rischio sistemico, misurando il rischio sistemico delle singole istituzioni finanziarie attraverso l'ausilio delle metodologie più recentemente proposte in letteratura, quali il CoVaR.
A4 – Ruolo e operatività delle banche centrali negli anni della crisi. Questa ricerca si propone di ripercorrere ruolo e operatività delle banche centrali, soffermandosi su BCE, Federal Reserve e Banca d'Italia e ponendo particolare attenzione agli interventi attuati durante gli anni della crisi finanziaria.
A5 - Operazioni di aggregazione e ricapitalizzazione. Tale ambito di ricerca focalizza l'impatto delle operazioni di consolidamento e di ricapitalizzazione sulla performance delle banche europee, nonché le determinanti delle operazioni stesse.
B - Corporate Governance (SECS-P09)
Le ricerche in questo ambito si propongono di indagare gli effetti del sistema di governance sulle performance contabili e di mercato, sia avendo riguardo ai diversi modelli di governance presenti in uno specifico contesto istituzionale (ad esempio monistico vs. dualistico) sia attraversi il confronto su base internazionale dei diversi sistemi.
C - Efficienza informativa dei mercati finanziari (SECS-P11)
Le ricerche in questo ambito si pongono l'obiettivo di contribuire alla letteratura scientifica dell'area sia sotto il profilo metodologico, ricercando affinamenti nelle attuali metodologie di valutazione dell'efficienza informativa dei mercati finanziari, sia andando a verificare l'efficienza informativa dei mercati derivanti dal rilascio di specifiche informazioni.
D - Analisti finanziari (SECS-P07, SECS-P11)
I lavori in tale ambiti riguardano le modalità di processazione dell'informazione da parte degli analisti, con particolare riferimento alla complementarietà tra informazione tecnica e finanziaria. Attenzione è inoltre rivolta alle pratiche di forecast guidance come alternativa o complemento alle più classiche pratiche di earnings management. Ulteriore ambito di studio riguarda le modalità di incorporazione dei rischi nelle stime degli analisti, con particolare riferimento al periodo della crisi finanziaria. Quaesta linea di ricerca presenta elevati caratteri di interdisciplinarietà con l'area di economia aziendale SECS-P07.
E - Ricerche riguaardanti il settore finanziario italiano (SECS-P11)
Tali lavori riguardano in particolare il ruolo delle banche italiane nel processo di internazionalizzazione delle imprese, il mercato italiano dei Minibond, le deeterminanti delle operazioni di aggregazione relative alle banche italiane negli anni della crisi finanziaria.
Metodi quantitativi (SECS-01, SECS-06)
L'area di metodi quantitativi può essere a sua volta suddivisa in due settori: matematica finanziaria e attuariale; statistica.
A. Il settore di matematica finanziaria e attuariale si prefigge di analizzare sul piano teorico ed empirico alcuni importanti punti relativi ai rischi demografici e del ramo danni ed ai rischi finanziari e derivanti da attività reali, sia per l'impatto di pricing e risk management sui prodotti assicurativi e finanziari sia per gli aspetti di financial/corporate decision making. In particolare, si segnalano le seguenti tematiche.
A1. Valutazione dei rischi demografici (mortalità e longevità) e tecniche di filtraggio. Vengono affrontate le problematiche relative al longevity risk nei loro riflessi sul pricing e sulla gestione complessiva di portafogli di polizze vita. Vengono analizzati gli effetti età, periodo e coorte nelle tavole di mortalità, con l'intento di realizzare un meccanismo di previsione fondato sulla convoluzione mediante le copule e di dare evidenza al rischio di longevità. Si intende altresì studiare ed applicare modelli di previsione della mortalità con carattere deterministico e stocastico alla popolazione italiana per esaminarne le implicazioni di pricing e di riservazione per i prodotti assicurativi. Si intende estendere metodologie già sviluppate per i rischi demografici allo scopo di renderle coerenti con i criteri di valutazione delle attività e delle passività previsti da Solvency II.
Verranno infine approfonditi gli usi in ambito finanziario-assicurativo delle tecniche di filtraggio, che permettono la stima del valore di uno stato osservato solo indirettamente (ad esempio, il tasso di rendimento di un titolo rischioso) mediante l'osservazione dei valori di un altro stato ad esso correlato (ad esempio il prezzo di tale titolo).
A2. Valutazione del Non-Life Underwriting Risk (Premium Risk e Reserve Risk). Nel contesto dei requisiti prospettati da Solvency II, si stanno sviluppando modelli collettivi di teoria del rischio per la valutazione congiunta del Premium Risk e del Reserve Risk. E' prevista sia l'analisi specifica delle due tipologie di rischio mediante opportune metodologie, sia lo studio dell'aggregazione tra rami e tra rischi mediante l'uso, ad esempio, di formule di approssimazione, copule e strutture gerarchiche. Un secondo filone riguarda l'analisi e l'estensione di metodologie per l'identificazione della distribuzione del costo del singolo sinistro ai fini della quantificazione del requisito di capitale per un'impresa di assicurazione Danni. In particolare, si stanno analizzando approcci alternativi, basati sulla distanza minima (MDA), per l'identificazione di tali distribuzioni. Stante l'elevata dimensione dello spazio dei parametri e la presenza di distribuzioni complesse come misture o spliced, gli algoritmi di calcolo standard risultano generalmente non affidabili e metodi di ottimizzazione euristica si rendono necessari.
A3. Valutazione di titoli finanziari e reali, Dynamic Portfolio Choice ed interazione fra agenti sui mercati. Viene studiata la non-linearità del rapporto tra dividendi offerti dal complesso del mercato azionario e l'indice del mercato stesso in relazione alla persistenza dei fattori fondamentali di rischio (individuate nel tasso di interesse a breve e nella compensazione richiesta per detenere rischio sistematico). Si sta inoltre sviluppando l'analisi del fenomeno dell'imitazione fra agenti (ad esempio nel mercato azionario) mediante la Teoria dei Giochi. La valutazione delle opzioni implicite nei contratti finanziari (ad esempio nei contratti di prestito con garanzia) e nelle attività reali (ad esempio presenti nell'attivo di un ente aziendale quotato) con maturità finita/infinita viene affrontato con una particolare attenzione alla relazione d'ordine tra tasso di valutazione ed i tassi attesi di crescita del valore del titolo/attività sottostante e del prezzo di esercizio ed alla tecnica del cambio del numerario. Infine, si sta considerando lo studio della allocazione dinamica di capitale ad attività soggette a Default Risk.
B. L'area statistica della Facoltà si prefigge di analizzare questioni riguardanti aspetti metodologici e applicati per l'area finanziaria (includendo anche contesti industriali) e assicurativa. I docenti dell'area sono impegnati in ricerche le cui tematiche sono di seguito brevemente descritte.
B1. Metodi statistici per la finanza. L'attività di ricerca verte prevalentemente su tematiche attinenti lo studio del fitting di distribuzioni di rendimenti usando misture di distribuzioni gaussiane troncate e metodi di stima diversi dall'approccio ML. Una possibile risultato di tale strategia è la possibilità di scomporre il “beta” globale in beta locali, consentendo la costruzione di portafogli che meglio riflettono l'effettiva esposizione al rischio.
È in corso lo studio di metodi di sorveglianza in finanza. Al fine di massimizzare la capacità predittiva una promettente strategia sembra essere l'impiego della metodologia GLASSO nel monitoraggio della matrice di varianze covarianze.
Molta letteratura basa la valutazione di efficienza di mercato sulla base della relazione esistente tra l'indice di determinazione lineare dei rendimenti dei titoli di un paese e il ritardo (delay) che una serie dei rendimenti registra nell'adeguarsi ad innovazioni di mercato. Obiettivo è approfondire il contesto metodologico relativo a tali statistiche ed i relativi contesti econometrici di impiego delle medesime.
Queste linee di ricerca presentano elevati gradi di interdisciplinarietà con l'area di economia degli intermediari finanziaari.
B2. Metodi statistici per le assicurazioni. Prosegue l'attività di ricerca su tematiche attinenti la distribuzione della riserva sinistri. In particolare si stanno cercando criteri che, data la distribuzione delle perdite, aiutino a stimare il valore discriminante gli attritional dai large claims. Una promettente strategia sembra essere l'impiego di distribuzioni spliced o composite. Scopo è consentire una stima della distribuzione della riserva finale ai fini della valutazione del risk capital, depurata dalle componenti di riassicurazione tipiche dei large claims.
In generale lo studio della distribuzione delle loss distributions si concentra sulle c.d. compound distributions di cui sono note le proprietà in presenza di ipotesi di indipendenza tra distribuzione primaria e secondaria o di incorrelazione tra somme di compound distributions. Spesso però la presenza di dipendenza tra LoB rende tali ipotesi deboli. Si tratterà quindi di fornire delle risposte a tali situazioni partendo dall'impiego di funzioni copula.
Inoltre, nella direzione di incorporare nel “triangolo dei sinistri” anche l'aleatorietà tipica di questi fenomeni, buoni risultati sono stati raggiunti in letteratura inserendo modellistiche GLM (Generalized Linear Models) spesso basate su ipotesi riconducibili ad un modello di tipo Poisson-Gamma. Ancora più di recente l'applicazione di metodologie bayesiane e/o bootstrap ha progressivamente preso piede tra gli analisti del settore. La ricerca è stata indirizzata a provare a stimare in modo semiparametrico i coefficienti di evoluzione del rischio, utilizzando anche l'approccio della verosimiglianza empirica.
B3. Metodi e modelli per la microelettronica. Con l'attivazione, a partire da gennaio 2013, del progetto europeo “INTEGRATE” (durata triennale, 7th Framework Programme for Research, Unit Leader: Diego Zappa) prosegue l'attività di ricerca su tematiche attinenti l'ambito generale del controllo della qualità e della ottimizzazione dei processi produttivi. La ricerca prende spunto da quesiti e problematiche evidenziate direttamente dall'azienda di microelettronica StMicroelectronics, coinvolta nel progetto. Sul tema è stato pubblicato, in qualità di editor, uno special issue su ASMBI (Applied Stochastic Model in Business and Industry). È prevista una intensa attività di ricerca su temi tecnici, tra cui l'overlay risulta essere tema promettente per approfondimenti metodologici.
Area giuridica (IUS/04, IUS/05)
I docenti dell'area giuridica della Facoltà sono impegnati in ricerche che attengono a diverse aree del diritto e della regolazione in materia bancaria, finanziaria e assicurativa, oltre al diritto societario e commerciale in generale. In particolare, si segnalano le seguenti tematiche. Queste linee di ricerca presentano elevati caratteri di interdisciplinarietà con l'area di Economia aziendale, ed in particolar modo di Economia degli intermediari finanziari.
A. Diritto delle assicurazioni. Le ricerche in corso attengono a due filoni d'indagine. L'uno è volto a esaminare le scelte di regolazione compiute con la direttiva Solvibilità II e la disciplina di attuazione rispetto all'organizzazione delle imprese di assicurazione. In particolare, la ricerca si propone di valutare l'impatto che la disciplina sul sistema di governo dei rischi è suscettibile avere rispetto alle regole sul governo societario, in termini di organizzazione delle rispettive attività e di connesse responsabilità. Altro filone d'indagine attiene alle regole di condotta che gli intermediari e le imprese di assicurazione devono seguire nella relazione con gli assicurati nelle diverse fasi che contraddistinguono la relazione assicurativa, vale a dire quella di assunzione/trasferimento del rischio, di gestione delle vicende inerenti al rischio durante la copertura assicurativa, di gestione dei sinistri e liquidazione della prestazione assicurativa. La disamina sarà condotta con riferimento alle regole armonizzate, ove esistenti, o a quelle nazionali che saranno analizzate anche in una prospettiva comparatistica. Si prenderanno in esame i prodotti dei rami vita e danni, anche quando sono abbinati a prodotti non assicurativi, e saranno considerate tutte le tecniche distributive, da quelle che postulano la contemporanea presenza dell'assicurato e dell'intermediario/impresa, a quelle a distanza compresi i comparatori web.
B. Diritto bancario. La ricerca riguarda variegati temi, molti investiti da recente legislazione comunitaria. Così, la ricerca sta seguendo la costruzione della Banking union: anche in questo contesto si sta esaminando il tema della responsabilità delle Autorità di Vigilanza. Altri oggetti di ricerca sono la proprietà ed il controllo degli intermediari creditizi e le operazioni di concentrazione tra tali imprese. Un'altra linea di ricerca affronta le tecniche di contenimento e mitigazione del rischio di credito, sia tradizionali sia più moderne e sofisticate. Un ultimo filone d'indagine s'interessa dell'evoluzione della disciplina c.d. di trasparenza delle operazioni bancarie, con forte attenzione anche alle combinazioni di prodotti bancari con prodotti finanziari e assicurativi. Diversi dei temi indicati sono indagati non solo con attenzione alle interrelazioni tra la disciplina di settore e quella generale, ma confrontando la disciplina bancaria con quella dedicata agli omologhi temi degli altri settori del sistema finanziario, nella prospettiva di una omogeneizzazione delle regole di tale sistema.
C. Diritto dei mercati finanziari. Il principale ambito di ricerca ha per oggetto una ricostruzione sistematica del diritto del mercato dei capitali, che integri il tradizionale paradigma regolamentare, fondato su trasparenza e concorrenza, con le istanze di correttezza e tutela della fiducia, assai ricorrenti, seppure in modo frammentato, nel diritto, di fonte legislativa, regolamentare e giurisprudenziale, successivo alla crisi finanziaria del 2008. In tale prospettiva, alla ricerca specificamente dedicata al diritto del mercato dei capitali, si accompagna un'indagine di più ampio respiro dedicata alla giustizia del prezzo. Due ulteriori linee di indagine affrontano tematiche di maggiore specificità: (1) la verifica empirica dell'impatto sui corsi azionari delle diverse configurazioni assunte dalla disciplina sulle difese nelle offerte pubbliche di acquisto e (2) un'analisi di policy sull'impiego di strumenti finanziari per finalità di carattere sociale (c.d. social impact bonds).
D. Diritto commerciale e societario. Nell'ambito del diritto societario oggetto d'indagine è l'etero-gestione nelle sue diverse forme. Particolare importanza assume in questo senso la regolazione positiva del fenomeno dell'attività di direzione e coordinamento come disciplina eccezionale e di privilegio rispetto all'etero-gestione non finalizzata al perseguimento dell'interesse imprenditoriale di gruppo ai sensi dell'art. 2497 c.c. Nel dettaglio la ricerca si concentra sull'individuazione dei poteri della capogruppo nella sua doppia veste di socio di controllo e di gestore, esaminandone i confini risultanti dal bilanciamento operato dal legislatore tra tali poteri e gli interessi dei soci e dei creditori sociali della società soggetta ad attività di direzione e coordinamento.
Un altro filone d'indagine investiga la possibilità di estrarre, dalla disciplina delle società del sistema finanziario e bancario, regole valide per le società azionarie in genere e per le imprese.
Ulteriore tema di studio è quello relativo all'impresa agricola e alla sua fallibilità. Il tema, affrontato necessariamente de iure condendo, è esaminato rovesciando la prospettiva tradizionale di tutela del singolo imprenditore agricolo, al fine di valutare anche gli effetti pregiudizievoli che la tradizionale esenzione dal fallimento ha per gli imprenditori agricoli stessi. Questa indagine s'inserisce in un più ampio tema di ricerca sul presupposto soggettivo per l'apertura delle procedure concorsuali.
Nel più generale contesto di un'indagine sull'impresa sociale, un'ultima linea di ricerca affronta il problema dell'applicabilità agli enti ecclesiastici della disciplina sulle procedure concorsuali.
Obiettivi di ricerca per l'anno successivo a quello di compilazione:
• Pubblicazioni. L'obiettivo è di rafforzare ulteriormente la pubblicazione di articoli su riviste internazionali con Impact Factor.
• Partecipazione a convegni. L'obiettivo minimo è di proporre la partecipazione come relatori a convegni soprattutto di livello internazionale.
• Partecipazione a bandi competitivi internazionali, nazionali e locali coerenti con gli obiettivi di ricerca pluriennali. L'obiettivo è di incentivare la partecipazione a progetti di ricerca con bando.
Le modalità di monitoraggio dei risultati della ricerca sono le seguenti:
• Ciascun membro della Facoltà di SBFA comunica al Consiglio di Facoltà, con cadenza mensile, le sue pubblicazioni scientifiche. Queste comunicazioni sono messe a verbale e costituiscono un patrimonio di informazione importante per monitorare l'attività di ricerca effettuata dai membri della Facoltà e la sua collocazione editoriale.
• Ciascun membro della Facoltà è tenuto a presentare una Relazione triennale sulla sua attività di ricerca, nella quale descrive le aree di ricerca in cui è impegnato e rende conto della collocazione editoriale delle sue ricerche.
• Il Consiglio di Facoltà ha adottato un Regolamento interno relativo al reclutamento e alle promozioni del personale docente. Esso fa esplicito riferimento al soddisfacimento di requisiti minimi, stabiliti per ciascuna area disciplinare dai rispettivi Dipartimenti. I requisiti minimi sono disponibili alle seguenti pagine web: a) per l'area aziendale: http://dipartimenti.unicatt.it/segesta-reclutamento-descrizione; b) per l'area economica: http://dipartimenti.unicatt.it/economia-finanza-Requisiti_di_reclutamento_Area_Economica_Ottobre_2013.pdf.
Sezione B - Sistema di gestione
La Facoltà di SBFA ha la seguente struttura organizzativa, in accordo con lo Statuto dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: Preside (art. 25), Consiglio di Facoltà (art. 26), Dipartimenti e Istituti (art. 30), Centri di Ricerca (art. 34). La Facoltà si avvale inoltre delle strutture di Ateneo per il coordinamento e la valorizzazione della ricerca.
Preside
Il Preside rappresenta la Facoltà, ne promuove e coordina l'attività, sovrintende al regolare funzionamento della stessa e cura l'esecuzione delle delibere del Consiglio di facoltà.
Consiglio di facoltà
L'organo di indirizzo e di governo della Facoltà di SFBA è il Consiglio Facoltà. Il Consiglio di facoltà è composto dai professori di ruolo e fuori ruolo di prima e seconda fascia, dai rappresentanti dei ricercatori universitari, dei professori incaricati e degli studenti. Il Consiglio di facoltà: predispone e approva le proposte di sviluppo della facoltà ai fini della definizione dei piani di sviluppo dell'Ateneo. Il Consiglio di facoltà programma e organizza le attività didattiche e ne verifica il loro
svolgimento; inoltre, concorre all'organizzazione e al funzionamento dei corsi di dottorato di ricerca.
Dipartimenti e Istituti
Dipartimenti e Istituti provvedono alla promozione e all'organizzazione delle attività di ricerca. I Dipartimenti sono costituiti per settori omogenei per oggetto o per metodo. I docenti della Facoltà di SBFA afferiscono ai seguenti Dipartimenti: Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale (SEGESTA), Economia e Finanza, Scienze Statistiche, Discipline Matematiche, Finanza Matematica e Ecoonometria, e all'Istituto Giuridico.
I dipartimenti e gli istituti promuovono e coordinano le attività di ricerca istituzionali o commissionate da terzi nel rispetto dell'autonomia di ogni singolo professore e ricercatore universitario e del diritto di questi di
accedere direttamente ai finanziamenti per la ricerca, secondo le modalità stabilite dal regolamento generale di Ateneo. I dipartimenti concorrono anche all'organizzazione e al funzionamento dei corsi di dottorato di
ricerca.
Sono organi del dipartimento o dell'istituto: il Direttore, il Consiglio ed in lacuni casi la Giunta. Il Direttore (art. 31): propone gli orientamenti generali di ricerca; sovrintende al funzionamento del dipartimento o dell'istituto; vigila sull'osservanza delle norme di legge, di statuto e di regolamento; mantiene i rapporti con gli organi centrali e con le altre strutture dell'Ateneo. Il Consiglio programma le attività del dipartimento o dell'istituto. In particolare, in ottemperanza al Decreto Rettorale n. 764 del 7 gennaio 2014, il Consiglio stabilisce annualmente (entro i 31 luglio) le linee di prioritarie ricerca come espressione degli interessi scientifici degli afferenti. Tali linee rappresentano sia un orientamento generale per le attività di ricerca sia una riflessione sulla ricerca scientifica. Copia del verbale della riunione del Consiglio è inviato all'Ufficio Ricerca
competente entro il 15 Settembre. Il Consiglio valuta inoltre la fattibilità dei progetti di ricerca presentati dagli afferenti ai fini della concessione dei contributi dell'Università Cattolica alla ricerca scientifica, in
relazione alla disponibilità di strutture e alla validità scientifica. Per alcune linee d'intervento il Consiglio esprime, contestualmente alla fattibilità, una graduatoria di priorità conformemente agli interessi scientifici interni.
Centri di ricerca
I centri di ricerca sono strutture istituite per la promozione e lo svolgimento di attività finalizzate a specifici obiettivi, cui partecipano docenti e ricercatori universitari anche afferenti a più dipartimenti e istituti.
Sono attivi in Facoltà due Centri di ricerca:
1. Laboratorio di analisi monetaria, del cui Comitato direttivo fa parte il prof. Angelo Baglioni;
2.Centro di ricerca per la formazione in campo finanziario, diretto dal prof. Paolo Gualtieri e del cui Comitato direttivo fanno parte i proff. Elena Beccalli e Nino Savelli.
I centri di ricerca sono regolati da un proprio statuto che definisce: scopi e durata; organi e funzioni; attività e funzionamento. Sono organi dei centri: Direttore, Comitato direttivo, Comitato scientifico. Fra le altre funzioni, il Direttore sovraintende al funzionamento del centro, ne coordina l'attività, è responsabile dell'attuazione delle decisioni adottate dal Comitato direttivo e dispone l'utilizzo degli stanziamenti a disposizione del centro, nel rispetto dei programmi approvati dal Comitato direttivo. Il Comitato direttivo
coadiuva il Direttore nella gestione delle attività del centro, delibera il programma delle attività del centro e redige annualmente una relazione delle attività svolte. Il Comitato scientifico è composto da docenti universitari e da esperti di chiara fama e ha compiti di indirizzo scientifico relativamente alle attività e ai programmi di ricerca del centro.
Dottorato di ricerca
La Facoltà è da molti anni impegnata in un programma di dottorato di ricerca in Mercati e intermediari finanzari (MEIF), che ha visto una riorganizzazione nel 2013 con una aggregazione del dottorato MEIF con il dottorato Defap della Facoltà di Economia. Il nuovo dottorato, denominato PhD in Economics and finance, intende dare maggiore enfasi agli aspetti di interdisciplinarietà delle aree dell'economia politica e della finanza nonchè agli aspetti legati all'internazionalizzazione.
In base al Regolamento dei corsi di dottorato di ricerca e delle scuole di dottorato di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sono organi del PhD in Economics and Finance: il Coordinatore; il Comitato direttivo; il Collegio dei docenti.
Il Coordinatore rappresenta il dottorato ed è responsabile dell'organizzazione e del funzionamento complessivo della scuola di dottorato. Il Comitato direttivo coadiuva il Coordinatore nei compiti di organizzazione e di funzionamento della scuola. Il Collegio dei docenti provvede, fra le altre cose, a: assegnare all'inizio del corso un tutor a ciascun dottorando e a valutare annualmente l'attività dei dottorandi con adeguate forme di monitoraggio.
Coordinamento delle attività di ricerca
Per il coordinamento dell'attività di ricerca, il Rettore, d'intesa col Senato accademico, convoca periodicamente i Direttori dei dipartimenti, degli istituti e dei centri di ricerca per promuovere il coordinamento delle attività di ricerca e la circolazione delle relative informazioni (art. 33 dello Statuto).
La Commissione Strategie di ricerca (nominata dal Senato Accademico e presieduta dal Rettore) ha il compito della definizione istruttoria: i) delle strategie e delle politiche di ricerca dell'Ateneo, sia a livello
nazionale che internazionale; ii) dei regolamenti e delle loro modifiche al fine di meglio rispondere alla strategie di ricerca individuate. La Commissione Strategie inoltre: iii) esamina le richieste di finanziamento per la ripartizione dei contributi dell'Università Cattolica alla ricerca scientifica; iv) controlla le finalità dei progetti (e delle iniziative) di ricerca svolti in Università e valuta i risultati delle ricerche; v) istruisce tutte le
questioni attinenti alle strutture di ricerca.
Distribuzione dei fondi di ricerca
La ripartizione dei contributi dell'Università Cattolica alla ricerca scientifica è regolamentata Decreto rettorale n. 5044, il quale definisce le linee d'intervento, le modalità di presentazione delle domande da parte
dei professori/ricercatori, il ruolo degli Organi di valutazione (Commissione Strategie di ricerca o Comitati scientifici, in rapporto alle linee d'intervento), le funzioni dei Dipartimenti/Istituti.
In particolare l'Università Cattolica del Sacro Cuore istituisce commissioni apposite per ciascun settore scientifico-disciplinare, incaricate di assegnare con cadenza annuale i fondi di ricerca a gruppi di ricerca e a singoli docenti e ricercatori, anche sulla base della loro produzione scientifica. In particolare i docenti della Facoltà membri della Commissione per l'assegnazione dei fondi area 13 (anno 2013) sono i proff. Luca Colombo e Alberto Floreani.
Ufficio Ricerca
L'Ufficio Ricerca si occupa della gestione amministrativa e contabile della ricerca scientifica, sia nazionale che internazionale. E' l'interfaccia fra i docenti e le istituzioni pubbliche e private che finanziano le attività
di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Attività di supporto alla ricerca
Attività di supporto allo sviluppo e all'indirizzo di linea di ricerca che vedono il coinvolgimento della Facoltà rigurdano innanzitutto il coinvolgimento di docenti della Facoltà nell'organizzazione di cicli di seminari su temi di interesse dei docenti della Facoltà (in particolare si segnalano i cicli di seminari organizzati dal Dipartimento di Economia e Finanza e dal Dipartimento di Scienze dell'Economia e della Gestione anziendale). Riguardano altresì una raprresentanza nella Commissione biblioteca di Ateneo con un membro designato dalla Facoltà (prof. Angelo Baglioni).
Preside
Il Preside rappresenta la Facoltà, ne promuove e coordina l'attività, sovrintende al regolare funzionamento della stessa e cura l'esecuzione delle delibere del Consiglio di facoltà.
Consiglio di facoltà
L'organo di indirizzo e di governo della Facoltà di SFBA è il Consiglio Facoltà. Il Consiglio di facoltà è composto dai professori di ruolo e fuori ruolo di prima e seconda fascia, dai rappresentanti dei ricercatori universitari, dei professori incaricati e degli studenti. Il Consiglio di facoltà: predispone e approva le proposte di sviluppo della facoltà ai fini della definizione dei piani di sviluppo dell'Ateneo. Il Consiglio di facoltà programma e organizza le attività didattiche e ne verifica il loro
svolgimento; inoltre, concorre all'organizzazione e al funzionamento dei corsi di dottorato di ricerca.
Dipartimenti e Istituti
Dipartimenti e Istituti provvedono alla promozione e all'organizzazione delle attività di ricerca. I Dipartimenti sono costituiti per settori omogenei per oggetto o per metodo. I docenti della Facoltà di SBFA afferiscono ai seguenti Dipartimenti: Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale (SEGESTA), Economia e Finanza, Scienze Statistiche, Discipline Matematiche, Finanza Matematica e Ecoonometria, e all'Istituto Giuridico.
I dipartimenti e gli istituti promuovono e coordinano le attività di ricerca istituzionali o commissionate da terzi nel rispetto dell'autonomia di ogni singolo professore e ricercatore universitario e del diritto di questi di
accedere direttamente ai finanziamenti per la ricerca, secondo le modalità stabilite dal regolamento generale di Ateneo. I dipartimenti concorrono anche all'organizzazione e al funzionamento dei corsi di dottorato di
ricerca.
Sono organi del dipartimento o dell'istituto: il Direttore, il Consiglio ed in lacuni casi la Giunta. Il Direttore (art. 31): propone gli orientamenti generali di ricerca; sovrintende al funzionamento del dipartimento o dell'istituto; vigila sull'osservanza delle norme di legge, di statuto e di regolamento; mantiene i rapporti con gli organi centrali e con le altre strutture dell'Ateneo. Il Consiglio programma le attività del dipartimento o dell'istituto. In particolare, in ottemperanza al Decreto Rettorale n. 764 del 7 gennaio 2014, il Consiglio stabilisce annualmente (entro i 31 luglio) le linee di prioritarie ricerca come espressione degli interessi scientifici degli afferenti. Tali linee rappresentano sia un orientamento generale per le attività di ricerca sia una riflessione sulla ricerca scientifica. Copia del verbale della riunione del Consiglio è inviato all'Ufficio Ricerca
competente entro il 15 Settembre. Il Consiglio valuta inoltre la fattibilità dei progetti di ricerca presentati dagli afferenti ai fini della concessione dei contributi dell'Università Cattolica alla ricerca scientifica, in
relazione alla disponibilità di strutture e alla validità scientifica. Per alcune linee d'intervento il Consiglio esprime, contestualmente alla fattibilità, una graduatoria di priorità conformemente agli interessi scientifici interni.
Centri di ricerca
I centri di ricerca sono strutture istituite per la promozione e lo svolgimento di attività finalizzate a specifici obiettivi, cui partecipano docenti e ricercatori universitari anche afferenti a più dipartimenti e istituti.
Sono attivi in Facoltà due Centri di ricerca:
1. Laboratorio di analisi monetaria, del cui Comitato direttivo fa parte il prof. Angelo Baglioni;
2.Centro di ricerca per la formazione in campo finanziario, diretto dal prof. Paolo Gualtieri e del cui Comitato direttivo fanno parte i proff. Elena Beccalli e Nino Savelli.
I centri di ricerca sono regolati da un proprio statuto che definisce: scopi e durata; organi e funzioni; attività e funzionamento. Sono organi dei centri: Direttore, Comitato direttivo, Comitato scientifico. Fra le altre funzioni, il Direttore sovraintende al funzionamento del centro, ne coordina l'attività, è responsabile dell'attuazione delle decisioni adottate dal Comitato direttivo e dispone l'utilizzo degli stanziamenti a disposizione del centro, nel rispetto dei programmi approvati dal Comitato direttivo. Il Comitato direttivo
coadiuva il Direttore nella gestione delle attività del centro, delibera il programma delle attività del centro e redige annualmente una relazione delle attività svolte. Il Comitato scientifico è composto da docenti universitari e da esperti di chiara fama e ha compiti di indirizzo scientifico relativamente alle attività e ai programmi di ricerca del centro.
Dottorato di ricerca
La Facoltà è da molti anni impegnata in un programma di dottorato di ricerca in Mercati e intermediari finanzari (MEIF), che ha visto una riorganizzazione nel 2013 con una aggregazione del dottorato MEIF con il dottorato Defap della Facoltà di Economia. Il nuovo dottorato, denominato PhD in Economics and finance, intende dare maggiore enfasi agli aspetti di interdisciplinarietà delle aree dell'economia politica e della finanza nonchè agli aspetti legati all'internazionalizzazione.
In base al Regolamento dei corsi di dottorato di ricerca e delle scuole di dottorato di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sono organi del PhD in Economics and Finance: il Coordinatore; il Comitato direttivo; il Collegio dei docenti.
Il Coordinatore rappresenta il dottorato ed è responsabile dell'organizzazione e del funzionamento complessivo della scuola di dottorato. Il Comitato direttivo coadiuva il Coordinatore nei compiti di organizzazione e di funzionamento della scuola. Il Collegio dei docenti provvede, fra le altre cose, a: assegnare all'inizio del corso un tutor a ciascun dottorando e a valutare annualmente l'attività dei dottorandi con adeguate forme di monitoraggio.
Coordinamento delle attività di ricerca
Per il coordinamento dell'attività di ricerca, il Rettore, d'intesa col Senato accademico, convoca periodicamente i Direttori dei dipartimenti, degli istituti e dei centri di ricerca per promuovere il coordinamento delle attività di ricerca e la circolazione delle relative informazioni (art. 33 dello Statuto).
La Commissione Strategie di ricerca (nominata dal Senato Accademico e presieduta dal Rettore) ha il compito della definizione istruttoria: i) delle strategie e delle politiche di ricerca dell'Ateneo, sia a livello
nazionale che internazionale; ii) dei regolamenti e delle loro modifiche al fine di meglio rispondere alla strategie di ricerca individuate. La Commissione Strategie inoltre: iii) esamina le richieste di finanziamento per la ripartizione dei contributi dell'Università Cattolica alla ricerca scientifica; iv) controlla le finalità dei progetti (e delle iniziative) di ricerca svolti in Università e valuta i risultati delle ricerche; v) istruisce tutte le
questioni attinenti alle strutture di ricerca.
Distribuzione dei fondi di ricerca
La ripartizione dei contributi dell'Università Cattolica alla ricerca scientifica è regolamentata Decreto rettorale n. 5044, il quale definisce le linee d'intervento, le modalità di presentazione delle domande da parte
dei professori/ricercatori, il ruolo degli Organi di valutazione (Commissione Strategie di ricerca o Comitati scientifici, in rapporto alle linee d'intervento), le funzioni dei Dipartimenti/Istituti.
In particolare l'Università Cattolica del Sacro Cuore istituisce commissioni apposite per ciascun settore scientifico-disciplinare, incaricate di assegnare con cadenza annuale i fondi di ricerca a gruppi di ricerca e a singoli docenti e ricercatori, anche sulla base della loro produzione scientifica. In particolare i docenti della Facoltà membri della Commissione per l'assegnazione dei fondi area 13 (anno 2013) sono i proff. Luca Colombo e Alberto Floreani.
Ufficio Ricerca
L'Ufficio Ricerca si occupa della gestione amministrativa e contabile della ricerca scientifica, sia nazionale che internazionale. E' l'interfaccia fra i docenti e le istituzioni pubbliche e private che finanziano le attività
di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Attività di supporto alla ricerca
Attività di supporto allo sviluppo e all'indirizzo di linea di ricerca che vedono il coinvolgimento della Facoltà rigurdano innanzitutto il coinvolgimento di docenti della Facoltà nell'organizzazione di cicli di seminari su temi di interesse dei docenti della Facoltà (in particolare si segnalano i cicli di seminari organizzati dal Dipartimento di Economia e Finanza e dal Dipartimento di Scienze dell'Economia e della Gestione anziendale). Riguardano altresì una raprresentanza nella Commissione biblioteca di Ateneo con un membro designato dalla Facoltà (prof. Angelo Baglioni).
Nessun gruppo inserito
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | Sistema bibliotecario e documentale d'Ateneo | http://www.unicatt.it/libraries/sbda-home | 1.550.000 | 408.000 | 29.417 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [11]
-
- Prof. Associati [10]
-
- Ricercatori [6]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [3]
-
- Assegnisti [5]
-
- Dottorandi [6]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [0]
Professori Ordinari
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
N. | Cognome | Nome | Qualifica | Area Cun | Area Vqr | SSD |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | ANOLLI | Mario | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/11 |
2. | BANFI | Alberto | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/11 |
3. | BECCALLI | Elena | Professore Straordinario | 13 | 13 | SECS-P/11 |
4. | BOITANI | Andrea | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/01 |
5. | GRILLO | Michele | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/01 |
6. | GUALTIERI | Paolo | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/11 |
7. | MAZZOLENI | Piera | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-S/06 |
8. | MIGNANEGO | Fausto | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-S/06 |
9. | PERRONE | Andrea Paolo | Professore Ordinario | 12 | 12 | IUS/04 |
10. | SAVELLI | Nino | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-S/06 |
11. | SCIARRONE | Antonella Maria | Professore Ordinario | 12 | 12 | IUS/05 |
Quadro non abilitato per il livello di aggregazione dati di Dipartimento/Facoltà