L‘attitudine del DSPS a praticare ambiti di confronto tra aree scientifico-disciplinari eterogenee produce tangibili ricadute sui processi di cambiamento in molte professioni e in molti ambienti istituzionali dei contesti economici, sociali e culturali nei quali si sviluppano le attività degli studiosi del Dipartimento.
Infatti, i contenuti del dibattito scientifico del Dipartimento intercettano le aree sociali, economiche e culturali, più esposte alle trasformazioni delle forme consolidate di formazione e riconoscimento dei sistemi di autorità, più marcate dalle conseguenze della de-istituzionalizzazione delle strutture di inclusione sociale ed economica, nonché quelle disorientate dal differenziarsi autonomo e sempre più spinto dei sistemi di significazione, valorizzazione e regolazione, nell'emergere di un sistema-mondo che sta ridefinendo i termini di ogni “localizzazione” di problemi e di soluzioni. Alla naturale esposizione degli studiosi del Dipartimento su questi temi risponde progressivamente un emergente progetto di impegno comune che, nella dimensione civile, trasfonde e valorizza didattica e ricerca.
Il terreno transdisciplinare nel quale ciascuno studioso attivo in Dipartimento arricchisce il proprio modo di elaborare conoscenze e di proporle didatticamente ha costituito nel tempo uno strumento altamente qualificato di innovazione dei processi e dei prodotti, e della loro continua re-istituzionalizzazione, per istituzioni, professioni, amministrazioni e mercati.
In questa prospettiva, il ruolo di promozione dello sviluppo culturale ed economico dei propri territori di riferimento non è inteso dal DSPS come ulteriore rispetto alle proprie, specifiche, finalità scientifiche, quanto piuttosto come peculiare maturazione degli obiettivi transdisciplinari della produzione di didattica e di ricerca di ciascuna area scientifico-disciplinare.
Diviene in tal modo naturale provare ad assicurare una quanto più ampia circolazione delle attività di ricerca e dei suoi prodotti nei contesti territoriali di pertinenza e nei pubblici di riferimento delle diverse aree. Questo si traduce in una continua attività di cross fertilization volta ad assicurare all'interazione con le istituzioni pubbliche, le organizzazioni private e del terzo settore e la società civile un contributo sensibile ai più diversi profili problematici esposti dalle loro esigenze operative. La produzione intellettuale nei suoi aspetti divulgativi e di dissemination, la attività di sostegno all'apprendimento permanente rivolta a categorie professionali ed enti, il supporto tecnico-scientifico alle amministrazioni locali, regionali, nazionali e sovra-nazionali sono divenute così aree di interlocuzione con territori e contesti molto differenziati ed in questo produttivi sul piano della crescita scientifica del dipartimento che, a sua volta, ha migliorato i contributi del Dipartimento ai suoi contesti di riferimento – questo il senso del Rapporto che si allega.
I veicoli di tale circuitazione sono, comprensibilmente, i più diversi, ed esprimono la diversificazione delle interlocuzioni attraverso iniziative di convegni, seminari, presentazione di ricerche e di libri, “aperte” non soltanto ad altri studiosi o intellettuali di riferimento ma anche ad attori che, professionalmente, sono in grado di moltiplicare in tali contesti i contenuti della comunicazione realizzata da questi eventi. Si tratta di professionisti della comunicazione (giornalisti, operatori culturali), di attori delle istituzioni (magistrati, parlamentari, ministri), o delle policy e delle amministrazioni locali, regionali, nazionali e sovra-nazionali. In tale circuito si sono sviluppati interventi specifici, tra gli altri sulle politiche di inclusione sociale, sulla valutazione di politiche pubbliche, sul monitoraggio delle trasformazioni urbane e del territorio, sulla realizzazione di interventi a sostegno dello sviluppo socio-economico, del turismo e della tutela ambientale; sulla pianificazione ed la programmazione strategica; su l'implementazione di modelli di gestione di processi complessi degli enti locali. Su ciascuno di questi terreni il confronto disciplinare permette di affrontare problemi specifici quali quelli sulla revisione storica dei processi dell'autonomia nei suoi aspetti geopolitici e giuridico-istituzionali.
Anche il tradizionale ricorso ai mass media (su migranti, welfare inclusione sociale, giovani e mercato del lavoro, analisi della partecipazione elettorale, discriminazione di genere e pari opportunità, riforma istituzionale, etc.) ha assunto particolari caratteristiche o perché specificamente legato alle ricerche ed alla didattica sulla comunicazione e sulla comunicazione politica o perché parte di sperimentazioni di innovazione sociale del privato sociale.
Non è casuale quindi che sul piano dell'attività di life long learning, il Dipartimento e i Centri di ricerca abbiano organizzato e gestito corsi di formazione permanente per dipendenti delle amministrazioni pubbliche (scuola, Inps-Inpdap, enti locali, aziende sanitarie, etc.), professionisti di organizzazioni private e di privato sociale (avvocati, assistenti sociali ed operatori socio-sanitari, mediatori linguistici e culturali, docenti, tutori, etc.) che hanno raggiunto un alto grado di consolidamento ma anche una crescente risposta da parte del mondo del lavoro, delle professioni e delle amministrazioni.
Particolare ruolo svolgono in questa attività i Centri di ricerca. In modo ormai consolidato costituiscono uno degli ambiti nel quali la terza missione del Dipartimento si collega a quella di altri Dipartimenti e moltiplicandone portata e rilevanza sociale.
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Infatti, i contenuti del dibattito scientifico del Dipartimento intercettano le aree sociali, economiche e culturali, più esposte alle trasformazioni delle forme consolidate di formazione e riconoscimento dei sistemi di autorità, più marcate dalle conseguenze della de-istituzionalizzazione delle strutture di inclusione sociale ed economica, nonché quelle disorientate dal differenziarsi autonomo e sempre più spinto dei sistemi di significazione, valorizzazione e regolazione, nell'emergere di un sistema-mondo che sta ridefinendo i termini di ogni “localizzazione” di problemi e di soluzioni. Alla naturale esposizione degli studiosi del Dipartimento su questi temi risponde progressivamente un emergente progetto di impegno comune che, nella dimensione civile, trasfonde e valorizza didattica e ricerca.
Il terreno transdisciplinare nel quale ciascuno studioso attivo in Dipartimento arricchisce il proprio modo di elaborare conoscenze e di proporle didatticamente ha costituito nel tempo uno strumento altamente qualificato di innovazione dei processi e dei prodotti, e della loro continua re-istituzionalizzazione, per istituzioni, professioni, amministrazioni e mercati.
In questa prospettiva, il ruolo di promozione dello sviluppo culturale ed economico dei propri territori di riferimento non è inteso dal DSPS come ulteriore rispetto alle proprie, specifiche, finalità scientifiche, quanto piuttosto come peculiare maturazione degli obiettivi transdisciplinari della produzione di didattica e di ricerca di ciascuna area scientifico-disciplinare.
Diviene in tal modo naturale provare ad assicurare una quanto più ampia circolazione delle attività di ricerca e dei suoi prodotti nei contesti territoriali di pertinenza e nei pubblici di riferimento delle diverse aree. Questo si traduce in una continua attività di cross fertilization volta ad assicurare all'interazione con le istituzioni pubbliche, le organizzazioni private e del terzo settore e la società civile un contributo sensibile ai più diversi profili problematici esposti dalle loro esigenze operative. La produzione intellettuale nei suoi aspetti divulgativi e di dissemination, la attività di sostegno all'apprendimento permanente rivolta a categorie professionali ed enti, il supporto tecnico-scientifico alle amministrazioni locali, regionali, nazionali e sovra-nazionali sono divenute così aree di interlocuzione con territori e contesti molto differenziati ed in questo produttivi sul piano della crescita scientifica del dipartimento che, a sua volta, ha migliorato i contributi del Dipartimento ai suoi contesti di riferimento – questo il senso del Rapporto che si allega.
I veicoli di tale circuitazione sono, comprensibilmente, i più diversi, ed esprimono la diversificazione delle interlocuzioni attraverso iniziative di convegni, seminari, presentazione di ricerche e di libri, “aperte” non soltanto ad altri studiosi o intellettuali di riferimento ma anche ad attori che, professionalmente, sono in grado di moltiplicare in tali contesti i contenuti della comunicazione realizzata da questi eventi. Si tratta di professionisti della comunicazione (giornalisti, operatori culturali), di attori delle istituzioni (magistrati, parlamentari, ministri), o delle policy e delle amministrazioni locali, regionali, nazionali e sovra-nazionali. In tale circuito si sono sviluppati interventi specifici, tra gli altri sulle politiche di inclusione sociale, sulla valutazione di politiche pubbliche, sul monitoraggio delle trasformazioni urbane e del territorio, sulla realizzazione di interventi a sostegno dello sviluppo socio-economico, del turismo e della tutela ambientale; sulla pianificazione ed la programmazione strategica; su l'implementazione di modelli di gestione di processi complessi degli enti locali. Su ciascuno di questi terreni il confronto disciplinare permette di affrontare problemi specifici quali quelli sulla revisione storica dei processi dell'autonomia nei suoi aspetti geopolitici e giuridico-istituzionali.
Anche il tradizionale ricorso ai mass media (su migranti, welfare inclusione sociale, giovani e mercato del lavoro, analisi della partecipazione elettorale, discriminazione di genere e pari opportunità, riforma istituzionale, etc.) ha assunto particolari caratteristiche o perché specificamente legato alle ricerche ed alla didattica sulla comunicazione e sulla comunicazione politica o perché parte di sperimentazioni di innovazione sociale del privato sociale.
Non è casuale quindi che sul piano dell'attività di life long learning, il Dipartimento e i Centri di ricerca abbiano organizzato e gestito corsi di formazione permanente per dipendenti delle amministrazioni pubbliche (scuola, Inps-Inpdap, enti locali, aziende sanitarie, etc.), professionisti di organizzazioni private e di privato sociale (avvocati, assistenti sociali ed operatori socio-sanitari, mediatori linguistici e culturali, docenti, tutori, etc.) che hanno raggiunto un alto grado di consolidamento ma anche una crescente risposta da parte del mondo del lavoro, delle professioni e delle amministrazioni.
Particolare ruolo svolgono in questa attività i Centri di ricerca. In modo ormai consolidato costituiscono uno degli ambiti nel quali la terza missione del Dipartimento si collega a quella di altri Dipartimenti e moltiplicandone portata e rilevanza sociale.
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Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
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Quadro I.2 - SPIN-OFF
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Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
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Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
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