Il Dipartimento delle Scienze Giuridiche Nazionali e Internazionali ha cercato in questi anni, pur nel rispetto delle proprie specifiche caratteristiche, di volgere la propria attenzione anche a quella tradizionalmente definita terza missione e di impegnarsi in un processo di 'esportazione' del proprio percorso formativo fuori dalla sede tradizionalmente accademica. La terza missione è stata infatti riconosciuta come missione istituzionale delle università, insieme alle missioni tradizionali di insegnamento e di ricerca. Essa comporta la traduzione dell'attività di ricerca svolta in sede dipartimentale in 'prodotti' in grado di consentire lo sviluppo scientifico/tecnologico, ma anche culturale della società.
Va tuttavia precisato che, proprio a fronte di una forma ancora sperimentale ed empirica di definizione di terza missione (manca ad oggi una normativa completa o linee guida chiare nella definizione di tale attività), il concetto di terza missione appare modulato e strutturato in modo da valorizzare soprattutto le attività tecnologiche/scientifiche/sanitarie, capaci di tradursi in brevetti, spin-off, incubatori, progetti competitivi, e quindi in attività di imprenditività e di imprenditorialità accademica, penalizzando in parte nei processi valorizzativi quei dipartimenti che sono per tradizione e natura 'votati' maggiormente alla formazione culturale (spesso gratuita), come i dipartimenti giuridici.
Se l'obiettivo nei prossimi anni potrà essere quello di rafforzare maggiormente l'impegno del Dipartimento nell'attività di terza missione, va tuttavia rilevato che ad oggi (anche in ragione di caratteri particolarmente stringenti di valutazione dell'attività di terza missione) risulta difficile per un dipartimento giuridico rispondere ai criteri e agli indicatori proposti, nonostante l'apprezzabile sforzo di estendere il concetto di terza missione alle attività attraverso le quali la conoscenza originale prodotta in ogni sua forma dalle università viene trasformata e resa disponibile alla società e al sistema economico.
A seguito di tale premessa, si precisa che in molte delle aree di terza missione indicate nelle schede il dipartimento non risulta attivo in ragione delle già indicate specificità e peculiarità di ricerca. Il Dipartimento non produce brevetti di invenzione, spin-off, non ha incubatori. Margini di miglioramento sono indubbiamente possibili nei prossimi anni per quanto riguarda l'attività di conto terzi (fino ad ora poco sperimentata) o nella partecipazione di progetti competitivi. Così come sarà possibile mettere a punto in modo più sistematico di quanto fatto finora le proprie attività di formazione continua e di public engagement.
In particolare, il Dipartimento mette a disposizione del territorio di riferimento e alla comunità (nazionale e internazionale) i risultati delle proprie indagini e ricerche, assumendo un ruolo di promozione culturale e di riflessione su tematiche giuridiche, che presentano intime connessioni con profili socio-economici-politici. Il compito proposto è di formare una coscienza critica nella collettività, un senso di appartenenza alla comunità civile, le chiavi di conoscenza e di interpretazione della realtà per essere cittadini (del mondo) consapevoli e responsabili.
Il diritto permea infatti il nostro vivere civile e non è solo insieme di precetti e di comandi imposti coattivamente dall'alto. La sua comprensione è indubbiamente utile all'intera collettività per acquisire quei minimi strumenti di informazione e riflessione in grado di consentire una miglior comprensione del momento storico in cui siamo immersi e le prospettive future.
Non vi è attività nella quale la conoscenza del diritto non abbia un ruolo incidente (nel settore pubblico come nel privato) ed è per questo che i docenti del dipartimento dovranno nel futuro rafforzare quanto ad oggi svolto (ma in modo poco strutturato e sistematico), mettendo a disposizione le proprie competenze per la formazione del personale, per un aggiornamento dei professionisti che operano già nell'ambito giuridico e per tutti quanti desiderano avvicinarsi alle tematiche giuridiche, anche in una prospettiva interdisciplinare.
Già oggi i docenti afferenti al dipartimento partecipano ai corsi di aggiornamento per la formazione di alcune figure professionali (avvocati in primis) così come contribuiscono allo sviluppo di normative capaci di dare vita a nuovi enti istituzionali (come nel caso della redazione dello Statuto per la città metropolitana, vedi scheda 2 progetti di public engagement) o di farsi promotori di collaborazioni e negoziati internazionali per la stipula di trattati e convenzioni su temi sensibili quali la tutela del patrimonio subacqueo o in tema di diritto del mare (con il compito di studiare le questioni relative alla conservazione e allo sviluppo sostenibile della biodiversità marina nelle zone situate al di là dei limiti della giurisdizione nazionale le risorse dell'alto mare, con particolare riguardo alle risorse genetiche, e sui contenuti di tale accordo con riferimento alla rete di aree marine protette, valutazione d'impatto ambientale, meccanismi per la condivisione dei benefici derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche) (vedi scheda 3 progetti di public engagement).
Il Dipartimento al tempo stesso svolge continua attenzione all'orientamento degli studenti del IV e V anno delle scuole superiori, con particolare riguardo ad iniziative sul territorio che si sostanziano non solo nei tradizionali open day, che si sostanziano in 4 incontri all'anno, ma anche con il percorso "e se facessi giurisprudenza?" (scheda 1 progetti di public engagement). Nell'occasione gli studenti simulano una vera e propria giornata di vita universitaria, interagendo con i docenti del loro eventuale futuro percorso di studio. Hanno così la possibilità di conoscere e 'sperimentare' il diritto, conoscendone i risvolti pratici al fine di meglio comprendere la conformità tra immagine ideale e prospettiva reale della formazione in giurisprudenza e orientarsi meglio alla scelta.
Nel corso dell'anno inoltre il Dipartimento organizza una serie di iniziative ed eventi (convegni, seminari, giornate di studio) aperte al pubblico per aprire un confronto su temi di attualità giuridica, coinvolgenti inevitabilmente altri profili della vita sociale.
Va tuttavia precisato che, proprio a fronte di una forma ancora sperimentale ed empirica di definizione di terza missione (manca ad oggi una normativa completa o linee guida chiare nella definizione di tale attività), il concetto di terza missione appare modulato e strutturato in modo da valorizzare soprattutto le attività tecnologiche/scientifiche/sanitarie, capaci di tradursi in brevetti, spin-off, incubatori, progetti competitivi, e quindi in attività di imprenditività e di imprenditorialità accademica, penalizzando in parte nei processi valorizzativi quei dipartimenti che sono per tradizione e natura 'votati' maggiormente alla formazione culturale (spesso gratuita), come i dipartimenti giuridici.
Se l'obiettivo nei prossimi anni potrà essere quello di rafforzare maggiormente l'impegno del Dipartimento nell'attività di terza missione, va tuttavia rilevato che ad oggi (anche in ragione di caratteri particolarmente stringenti di valutazione dell'attività di terza missione) risulta difficile per un dipartimento giuridico rispondere ai criteri e agli indicatori proposti, nonostante l'apprezzabile sforzo di estendere il concetto di terza missione alle attività attraverso le quali la conoscenza originale prodotta in ogni sua forma dalle università viene trasformata e resa disponibile alla società e al sistema economico.
A seguito di tale premessa, si precisa che in molte delle aree di terza missione indicate nelle schede il dipartimento non risulta attivo in ragione delle già indicate specificità e peculiarità di ricerca. Il Dipartimento non produce brevetti di invenzione, spin-off, non ha incubatori. Margini di miglioramento sono indubbiamente possibili nei prossimi anni per quanto riguarda l'attività di conto terzi (fino ad ora poco sperimentata) o nella partecipazione di progetti competitivi. Così come sarà possibile mettere a punto in modo più sistematico di quanto fatto finora le proprie attività di formazione continua e di public engagement.
In particolare, il Dipartimento mette a disposizione del territorio di riferimento e alla comunità (nazionale e internazionale) i risultati delle proprie indagini e ricerche, assumendo un ruolo di promozione culturale e di riflessione su tematiche giuridiche, che presentano intime connessioni con profili socio-economici-politici. Il compito proposto è di formare una coscienza critica nella collettività, un senso di appartenenza alla comunità civile, le chiavi di conoscenza e di interpretazione della realtà per essere cittadini (del mondo) consapevoli e responsabili.
Il diritto permea infatti il nostro vivere civile e non è solo insieme di precetti e di comandi imposti coattivamente dall'alto. La sua comprensione è indubbiamente utile all'intera collettività per acquisire quei minimi strumenti di informazione e riflessione in grado di consentire una miglior comprensione del momento storico in cui siamo immersi e le prospettive future.
Non vi è attività nella quale la conoscenza del diritto non abbia un ruolo incidente (nel settore pubblico come nel privato) ed è per questo che i docenti del dipartimento dovranno nel futuro rafforzare quanto ad oggi svolto (ma in modo poco strutturato e sistematico), mettendo a disposizione le proprie competenze per la formazione del personale, per un aggiornamento dei professionisti che operano già nell'ambito giuridico e per tutti quanti desiderano avvicinarsi alle tematiche giuridiche, anche in una prospettiva interdisciplinare.
Già oggi i docenti afferenti al dipartimento partecipano ai corsi di aggiornamento per la formazione di alcune figure professionali (avvocati in primis) così come contribuiscono allo sviluppo di normative capaci di dare vita a nuovi enti istituzionali (come nel caso della redazione dello Statuto per la città metropolitana, vedi scheda 2 progetti di public engagement) o di farsi promotori di collaborazioni e negoziati internazionali per la stipula di trattati e convenzioni su temi sensibili quali la tutela del patrimonio subacqueo o in tema di diritto del mare (con il compito di studiare le questioni relative alla conservazione e allo sviluppo sostenibile della biodiversità marina nelle zone situate al di là dei limiti della giurisdizione nazionale le risorse dell'alto mare, con particolare riguardo alle risorse genetiche, e sui contenuti di tale accordo con riferimento alla rete di aree marine protette, valutazione d'impatto ambientale, meccanismi per la condivisione dei benefici derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche) (vedi scheda 3 progetti di public engagement).
Il Dipartimento al tempo stesso svolge continua attenzione all'orientamento degli studenti del IV e V anno delle scuole superiori, con particolare riguardo ad iniziative sul territorio che si sostanziano non solo nei tradizionali open day, che si sostanziano in 4 incontri all'anno, ma anche con il percorso "e se facessi giurisprudenza?" (scheda 1 progetti di public engagement). Nell'occasione gli studenti simulano una vera e propria giornata di vita universitaria, interagendo con i docenti del loro eventuale futuro percorso di studio. Hanno così la possibilità di conoscere e 'sperimentare' il diritto, conoscendone i risvolti pratici al fine di meglio comprendere la conformità tra immagine ideale e prospettiva reale della formazione in giurisprudenza e orientarsi meglio alla scelta.
Nel corso dell'anno inoltre il Dipartimento organizza una serie di iniziative ed eventi (convegni, seminari, giornate di studio) aperte al pubblico per aprire un confronto su temi di attualità giuridica, coinvolgenti inevitabilmente altri profili della vita sociale.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo