a)Considerazioni generali.
Il documento preliminare sulla Terza missione nelle Università e negli enti di ricerca italiani preparato dall'ANVUR nell'aprile 2013 e il Manuale ANVUR del febbraio 2015 rappresentano un contributo importante per la sua istituzionalizzazione. Entrambi i documenti rispondono in modo organico alla previsione normativa che include la Terza missione tra le attività da considerare nella valutazione periodica delle Università ed evidenziano che tale valutazione è un processo graduale, che richiederà alcuni anni per andare a regime. Sottolineano inoltre il fatto che esistono molte modalità con cui la Terza missione prende forma, ma ne individuano due principali: a) la valorizzazione economica della conoscenza; b) la missione culturale e sociale.
Va notato che nei due documenti persiste una visione della Terza missione di tipo “aggiuntivo” (rispetto a quelle della ricerca e della didattica) ed essenzialmente associata al «trasferimento delle conoscenze scientifico-tecnologiche» dalle università al mondo delle imprese. Tale visione è evidenziata dall'ampio spazio dedicato alla definizione degli indicatori e dei criteri di valutazione di iniziative collegate alla valorizzazione economica delle conoscenze piuttosto che alla missione culturale e sociale.
Le esperienze sviluppate in altri contesti nazionali e la più recente produzione scientifica sull'argomento evidenziano invece due elementi essenziali che necessitano di una più approfondita riflessione in Italia.
1 – Il primo riguarda la visione “aggiuntiva” della Terza missione, che invece non può essere semplicemente affiancata alle prime due, ma implica una loro ridefinizione e riorganizzazione per favorire una nuova articolazione dei compiti dei singoli componenti della comunità universitaria e induce quindi nuove modalità di valutazione della loro “produttività”.
2 - Il secondo elemento si riferisce al fatto che per favorire il progresso della società della conoscenza (knowledge society), l'università deve partecipare al dibattito pubblico a tutto campo favorendo con le proprie competenze lo sviluppo culturale dell'intera società. Il rapporto tra Università e società, per entrare nell' “epoca della conoscenza” deve essere interpretato in una prospettiva ampia, olistica senza la quale il trasferimento strumentale di conoscenze viene affievolito e perde efficacia. Questo vuol dire che è necessario conferire adeguato peso e attenzione alle cosiddette “altre attività” che sono essenzialmente di carattere sociale e culturale.
b)Iniziative del Dipartimento (2011-2013).
Essendo molto recente in Italia l'acquisizione del concetto di Terza Missione e la messa a punto di indicatori per la sua istituzionalizzazione, il Dipartimento di Scienze Politiche, così come quelli di Roma Tre e delle altre università italiane, ha sin qui registrato una molteplicità di azioni d'intervento sul territorio e di collaborazioni con Enti e associazioni di carattere locale, regionale e nazionale nate quasi esclusivamente grazie all'iniziativa spontanea di una parte dello staff docente. Questo ha implicato che negli scorsi anni non si è tenuta una registrazione sistematica delle azioni prodotte la cui documentazione è spesso incompleta, non essendo peraltro ancora diffuso il concetto stesso di Terza missione né sollecitata la sua realizzazione. Fanno ovviamente eccezione quelle che hanno goduto di un qualche finanziamento esterno e quelle che sono state gestite direttamente dal Dipartimento.
Per le competenze di cui è portatore, il Dipartimento ha sviluppato le sue attività di Terza missione nella produzione di beni pubblici di natura educativa, sociale, culturale.
Nel periodo 2011-2013 esse si sono realizzate essenzialmente in tre campi: 1) Formazione Continua; 2) Curricula co-progettati; 3) Public Engagement.
1-Formazione continua
Quasi tutti i docenti del Dipartimento hanno partecipato, tra il 2011 e il 2013, a titolo individuale, a una serie di iniziative per l'aggiornamento di docenti e del personale della pubblica amministrazione organizzate da scuole secondarie superiori e da enti locali. La partecipazione è consistita in lezioni e interventi sporadici. Le iniziative strutturate di cui si dà conto schematicamente nel quadro 1.7° sono le seguenti:
- Corso per giovani amministratori locali su Governo locale e Unione europea, in collaborazione con il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Progetto Opportunità per le Regioni in Europa-PORE), l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI), l'Unione Province d'Italia (UPI) (quattro edizioni fra il 2007 e il 2011). Il corso ha coinvolto, nelle varie edizioni, diversi docenti, fra i quali D'Alessio, Di Lascio, Grilli, Moccia, Romagnoli.
- Corso di alta formazione per segretari comunali e provinciali del Lazio, organizzato dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale in collaborazione con la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno (2011-2012).
- Corso di alta specializzazione per segretari comunali e provinciali su Pari opportunità e cambiamento negli enti locali, in collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale (2011). Anche in questa attività sono stati coinvolti diversi docenti, fra i quali Conti Odorisio, D'Alessio, Di Lascio.
- Nel novembre 2013 i docenti del Dipartimento Guida, Basciani, D'Alessandri hanno tenuto un corso di aggiornamento per docenti delle scuole secondarie superiori, intitolato Balcani specchio d'Europa, organizzato dall'Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla resistenza (IRSIFAR) presso la propria sede, in collaborazione con l'Associazione italiana di studi del Sud-est europeo (AISSEE).
2- Curricula co-progettati
In questo ambito l'azione più rilevante è rappresentata dall'accordo di collaborazione firmato nel maggio 2005 dalla Facoltà di Scienze Politiche e poi rinnovato periodicamente dal Dipartimento di Scienze politiche con l'Institute of the International Education of Students abroad (IES) sede di Roma. (Ultimo rinnovo il 28 aprile 2015). Tale accordo ha permesso alle due istituzioni lo svolgimento di attività di comune interesse e la realizzazione congiunta di progetti formativi che hanno favorito un'intensa interazione tra i nostri studenti e gli studenti nordamericani e stranieri dello IES. I docenti del Dipartimento Fasanaro, Fiorentino, Moro, Nuti hanno partecipato all'organizzazione del piano annuale dell'offerta formativa e svolto presso la sede dello IES 14 corsi, ognuno di 8 CFU; 3 seminari ognuno di 3 CFU e due seminari ognuno di 4 CFU. Il costo di tali corsi è stato coperto dallo IES.
3-Public Engagement.
Le attività che si iscrivono in questo ambito d'intervento sono state molteplici. Le più consistenti sono le seguenti:
- Partecipazioni dello staff docente a trasmissioni radiotelevisive a livello nazionale o internazionale. Si segnala che oltre ad interventi sporadici di vari componenti del Dipartimento a trasmissioni radiofoniche e televisive, il prof. Michele Ainis tra il 2011 e il 2013 ha partecipato con regolarità, a circa duecento programmi radiofonici e televisivi.
- Partecipazioni attive a incontri pubblici organizzati da altri soggetti. Le iniziative più continuative si sono realizzate in collaborazione con l'Associazione Italiana di Studi del Sud–Est Europeo (AISSEE) e l'Associazione di Studi di Storia dell'Europa Centrale e Orientale (AISSECO).
- Organizzazione di eventi pubblici. Nel quadro 1.4 vengono segnalati due tra gli interventi più rilevanti;
- Iniziative di democrazia partecipativa. Nel quadro 1.4 viene segnalato un intervento.
c)Impegni futuri.
Le difficoltà a mettere a sistema ciò che in passato è stato organizzato in modo frammentato e poco coordinato, ha portato alcuni colleghi del Dipartimento ad avviare una riflessione sul tema. L'organizzazione, nel settembre 2013, della Conferenza sulla Terza Missione ha offerto la possibilità di una riflessione sulle esperienze di alcune università di altri paesi con una più antica e consolidata pratica e ha rappresentato un primo passo nella direzione della costruzione di una strategia coerente e di ampio respiro.
Il Dipartimento ha innanzitutto intenzione di mettere a sistema le iniziative di Terza missione con:
1 – la creazione di un'apposita commissione cui affidare il compito di promozione e coordinamento interno ed esterno delle azioni, capace di elaborare obiettivi chiari e coerenti rispetto al proprio profilo di ricerca e di insegnamento e di individuare l'entità e la qualità delle risorse umane e finanziarie da impegnare;
2 –il coinvolgimento attivo del personale non docente disponibile e degli studenti nelle attività di Terza missione;
2 – l'individuazione, raccordandosi con gli uffici centrali di Ateneo, di una struttura di monitoraggio in grado di valutare l'impegno del Dipartimento in termini di persone e di mezzi destinati alle iniziative di Terza missione, l'impatto sociale di tali attività e la coerenza delle iniziative del Dipartimento rispetto agli obiettivi dell'intero Ateneo.
Il Dipartimento s'impegna a sostenere, con un più ampio coinvolgimento di risorse umane, iniziative realizzate regolarmente nel corso degli ultimi anni come i corsi di formazione per operatori nella pubblica amministrazione. È intenzionato, a questo proposito, a consolidare i rapporti di collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale, con Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno, con il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia.
Infine si propone la costituzione di un osservatorio sulla Cittadinanza coinvolgendo il personale docente impegnato in una ricerca sulla crisi della democrazia, il personale non docente e gli studenti.
Il documento preliminare sulla Terza missione nelle Università e negli enti di ricerca italiani preparato dall'ANVUR nell'aprile 2013 e il Manuale ANVUR del febbraio 2015 rappresentano un contributo importante per la sua istituzionalizzazione. Entrambi i documenti rispondono in modo organico alla previsione normativa che include la Terza missione tra le attività da considerare nella valutazione periodica delle Università ed evidenziano che tale valutazione è un processo graduale, che richiederà alcuni anni per andare a regime. Sottolineano inoltre il fatto che esistono molte modalità con cui la Terza missione prende forma, ma ne individuano due principali: a) la valorizzazione economica della conoscenza; b) la missione culturale e sociale.
Va notato che nei due documenti persiste una visione della Terza missione di tipo “aggiuntivo” (rispetto a quelle della ricerca e della didattica) ed essenzialmente associata al «trasferimento delle conoscenze scientifico-tecnologiche» dalle università al mondo delle imprese. Tale visione è evidenziata dall'ampio spazio dedicato alla definizione degli indicatori e dei criteri di valutazione di iniziative collegate alla valorizzazione economica delle conoscenze piuttosto che alla missione culturale e sociale.
Le esperienze sviluppate in altri contesti nazionali e la più recente produzione scientifica sull'argomento evidenziano invece due elementi essenziali che necessitano di una più approfondita riflessione in Italia.
1 – Il primo riguarda la visione “aggiuntiva” della Terza missione, che invece non può essere semplicemente affiancata alle prime due, ma implica una loro ridefinizione e riorganizzazione per favorire una nuova articolazione dei compiti dei singoli componenti della comunità universitaria e induce quindi nuove modalità di valutazione della loro “produttività”.
2 - Il secondo elemento si riferisce al fatto che per favorire il progresso della società della conoscenza (knowledge society), l'università deve partecipare al dibattito pubblico a tutto campo favorendo con le proprie competenze lo sviluppo culturale dell'intera società. Il rapporto tra Università e società, per entrare nell' “epoca della conoscenza” deve essere interpretato in una prospettiva ampia, olistica senza la quale il trasferimento strumentale di conoscenze viene affievolito e perde efficacia. Questo vuol dire che è necessario conferire adeguato peso e attenzione alle cosiddette “altre attività” che sono essenzialmente di carattere sociale e culturale.
b)Iniziative del Dipartimento (2011-2013).
Essendo molto recente in Italia l'acquisizione del concetto di Terza Missione e la messa a punto di indicatori per la sua istituzionalizzazione, il Dipartimento di Scienze Politiche, così come quelli di Roma Tre e delle altre università italiane, ha sin qui registrato una molteplicità di azioni d'intervento sul territorio e di collaborazioni con Enti e associazioni di carattere locale, regionale e nazionale nate quasi esclusivamente grazie all'iniziativa spontanea di una parte dello staff docente. Questo ha implicato che negli scorsi anni non si è tenuta una registrazione sistematica delle azioni prodotte la cui documentazione è spesso incompleta, non essendo peraltro ancora diffuso il concetto stesso di Terza missione né sollecitata la sua realizzazione. Fanno ovviamente eccezione quelle che hanno goduto di un qualche finanziamento esterno e quelle che sono state gestite direttamente dal Dipartimento.
Per le competenze di cui è portatore, il Dipartimento ha sviluppato le sue attività di Terza missione nella produzione di beni pubblici di natura educativa, sociale, culturale.
Nel periodo 2011-2013 esse si sono realizzate essenzialmente in tre campi: 1) Formazione Continua; 2) Curricula co-progettati; 3) Public Engagement.
1-Formazione continua
Quasi tutti i docenti del Dipartimento hanno partecipato, tra il 2011 e il 2013, a titolo individuale, a una serie di iniziative per l'aggiornamento di docenti e del personale della pubblica amministrazione organizzate da scuole secondarie superiori e da enti locali. La partecipazione è consistita in lezioni e interventi sporadici. Le iniziative strutturate di cui si dà conto schematicamente nel quadro 1.7° sono le seguenti:
- Corso per giovani amministratori locali su Governo locale e Unione europea, in collaborazione con il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Progetto Opportunità per le Regioni in Europa-PORE), l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI), l'Unione Province d'Italia (UPI) (quattro edizioni fra il 2007 e il 2011). Il corso ha coinvolto, nelle varie edizioni, diversi docenti, fra i quali D'Alessio, Di Lascio, Grilli, Moccia, Romagnoli.
- Corso di alta formazione per segretari comunali e provinciali del Lazio, organizzato dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale in collaborazione con la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno (2011-2012).
- Corso di alta specializzazione per segretari comunali e provinciali su Pari opportunità e cambiamento negli enti locali, in collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale (2011). Anche in questa attività sono stati coinvolti diversi docenti, fra i quali Conti Odorisio, D'Alessio, Di Lascio.
- Nel novembre 2013 i docenti del Dipartimento Guida, Basciani, D'Alessandri hanno tenuto un corso di aggiornamento per docenti delle scuole secondarie superiori, intitolato Balcani specchio d'Europa, organizzato dall'Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla resistenza (IRSIFAR) presso la propria sede, in collaborazione con l'Associazione italiana di studi del Sud-est europeo (AISSEE).
2- Curricula co-progettati
In questo ambito l'azione più rilevante è rappresentata dall'accordo di collaborazione firmato nel maggio 2005 dalla Facoltà di Scienze Politiche e poi rinnovato periodicamente dal Dipartimento di Scienze politiche con l'Institute of the International Education of Students abroad (IES) sede di Roma. (Ultimo rinnovo il 28 aprile 2015). Tale accordo ha permesso alle due istituzioni lo svolgimento di attività di comune interesse e la realizzazione congiunta di progetti formativi che hanno favorito un'intensa interazione tra i nostri studenti e gli studenti nordamericani e stranieri dello IES. I docenti del Dipartimento Fasanaro, Fiorentino, Moro, Nuti hanno partecipato all'organizzazione del piano annuale dell'offerta formativa e svolto presso la sede dello IES 14 corsi, ognuno di 8 CFU; 3 seminari ognuno di 3 CFU e due seminari ognuno di 4 CFU. Il costo di tali corsi è stato coperto dallo IES.
3-Public Engagement.
Le attività che si iscrivono in questo ambito d'intervento sono state molteplici. Le più consistenti sono le seguenti:
- Partecipazioni dello staff docente a trasmissioni radiotelevisive a livello nazionale o internazionale. Si segnala che oltre ad interventi sporadici di vari componenti del Dipartimento a trasmissioni radiofoniche e televisive, il prof. Michele Ainis tra il 2011 e il 2013 ha partecipato con regolarità, a circa duecento programmi radiofonici e televisivi.
- Partecipazioni attive a incontri pubblici organizzati da altri soggetti. Le iniziative più continuative si sono realizzate in collaborazione con l'Associazione Italiana di Studi del Sud–Est Europeo (AISSEE) e l'Associazione di Studi di Storia dell'Europa Centrale e Orientale (AISSECO).
- Organizzazione di eventi pubblici. Nel quadro 1.4 vengono segnalati due tra gli interventi più rilevanti;
- Iniziative di democrazia partecipativa. Nel quadro 1.4 viene segnalato un intervento.
c)Impegni futuri.
Le difficoltà a mettere a sistema ciò che in passato è stato organizzato in modo frammentato e poco coordinato, ha portato alcuni colleghi del Dipartimento ad avviare una riflessione sul tema. L'organizzazione, nel settembre 2013, della Conferenza sulla Terza Missione ha offerto la possibilità di una riflessione sulle esperienze di alcune università di altri paesi con una più antica e consolidata pratica e ha rappresentato un primo passo nella direzione della costruzione di una strategia coerente e di ampio respiro.
Il Dipartimento ha innanzitutto intenzione di mettere a sistema le iniziative di Terza missione con:
1 – la creazione di un'apposita commissione cui affidare il compito di promozione e coordinamento interno ed esterno delle azioni, capace di elaborare obiettivi chiari e coerenti rispetto al proprio profilo di ricerca e di insegnamento e di individuare l'entità e la qualità delle risorse umane e finanziarie da impegnare;
2 –il coinvolgimento attivo del personale non docente disponibile e degli studenti nelle attività di Terza missione;
2 – l'individuazione, raccordandosi con gli uffici centrali di Ateneo, di una struttura di monitoraggio in grado di valutare l'impegno del Dipartimento in termini di persone e di mezzi destinati alle iniziative di Terza missione, l'impatto sociale di tali attività e la coerenza delle iniziative del Dipartimento rispetto agli obiettivi dell'intero Ateneo.
Il Dipartimento s'impegna a sostenere, con un più ampio coinvolgimento di risorse umane, iniziative realizzate regolarmente nel corso degli ultimi anni come i corsi di formazione per operatori nella pubblica amministrazione. È intenzionato, a questo proposito, a consolidare i rapporti di collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale, con Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno, con il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia.
Infine si propone la costituzione di un osservatorio sulla Cittadinanza coinvolgendo il personale docente impegnato in una ricerca sulla crisi della democrazia, il personale non docente e gli studenti.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Numero totale di corsi erogati | 9 |
---|---|
Numero totale di CFP erogati | 0 |
Numero totale di ore di didattica assistita complessivamente erogate | 272 |
Numero totale di partecipanti | 280 |
Numero di docenti coinvolti complessivamente | 35 |
Numero di docenti esterni all'Ateneo | 18 |
Numero di imprese commerciali coinvolte come utilizzatrici dei programmi | 0 |
Numero di enti pubblici coinvolti come utilizzatori dei programmi | 6 |
Numero di enti no-profit coinvolti come utilizzatori dei programmi | 0 |
Introiti complessivi del programma (importo della convenzione, eventuali quote di iscrizione, altre entrate) | 290.000 |
Quota percentuale degli introiti complessivi provenienti da finanziamenti pubblici europei o nazionali | 100 |
Numero di tirocini o stage attivati | 100 |
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo