L'Università degli Studi di Salerno, accanto alle attività di ricerca e didattica, persegue obiettivi strategici per contribuire alla crescita sociale, culturale ed economica del proprio territorio, attraverso la valorizzazione della conoscenza e della ricerca.
L'Ateneo di Salerno interpreta le attività di ricerca, e conseguente sviluppo, quale compito prioritario capace di favorire la crescita di un patrimonio di conoscenze per la società.
L'attuazione delle politiche di terza missione viene perseguita dall'Ateneo di Salerno attraverso:
• l'individuazione di linee di indirizzo strategico con coinvolgimento degli organi preposti e di tutte le parti interessate;
• la definizione di obiettivi coerenti con le proprie finalità;
• la redazione e l'applicazione di procedure specifiche per l'analisi dei risultati ottenuti nel trasferimento tecnologico, nella partecipazione alla creazione di spin-off, nell'impiego e nello sfruttamento di brevetti, nelle attività di servizio al territorio;
• la gestione di attività di valutazione e auto-valutazione delle attività di terza missione a livello di Ateneo e di sue articolazioni (Dipartimenti) che permettano di individuare punti di forza ed aree di miglioramento.
Tale orientamento è in linea con le politiche europee, nazionali e regionali, e intende stimolare la diffusione di strategie di coesione sociale, impulso all'economia, attenzione all'ambiente e sostenibilità, da attuare in cooperazione con gli stakeholder pubblici e privati.
Nell'ambito della propria mission di produzione di cultura e in un'ottica di promozione e integrazione sociale, pari opportunità, internazionalizzazione, l'Ateneo si propone di fornire strumenti e risorse per contribuire a una ricerca di tipo knowledge driven e knowledge transfer e, contemporaneamente, a una formazione avanzata ad essa strettamente correlata.
Tale politica facilita la diffusione delle attività di terza missione che sono riconducibili ad:
1. Azioni di valorizzazione della ricerca e diffusione della cultura d'impresa attraverso:
- la pubblicizzazione dei risultati della ricerca e la loro tutela (brevetti);
- la promozione di iniziative di trasformazione dei risultati della ricerca in opportunità imprenditoriali (start-up, spin off);
- l'incentivo di attività conto terzi attraverso la stipula di contratti di ricerca/consulenza prevalentemente con le organizzazioni del territorio;
- il supporto tecnico-scientifico alle PMI del territorio per il potenziamento di un know-how già solido, ma acquisito su base prevalentemente esperienziale;
2. Azioni di valorizzazione del patrimonio culturale quali:
- iniziative orientate alla realizzazione di scavi archeologici e di relativi poli museali;
- supportare la fruibilità del patrimonio culturale mediante i moderni strumenti offerti dall'ICT;
- la tutela del patrimonio culturale mediante sistemi di diagnosi non invasiva e avanzati strumenti per la conservazione ed il restauro;
3. Azioni per il territorio quali:
- iniziative per la tutela dell'ambiente e la sostenibilità;
- momenti di rapporto e scambio con il contesto economico-sociale (attività di public engagement);
- attività di tutela della salute, attraverso la valorizzazione della ricerca che include aspetti economici, clinico-assistenziali e sociali;
- iniziative volte a migliorare le attività di formazione continua e professionale;
- attività di promozione della realizzazione di strutture di intermediazione tra l'Ateneo e il territorio;
- valorizzazione della ricerca con sviluppo di incubatori di nuove imprese e potenziamento del placement.
L'affermazione delle attività di terza missione rappresenta certamente una sfida complessa ed avvincente per l'Ateneo, in funzione delle specificità delle proprie diversificate aree disciplinari. La diffusione delle conoscenze, attraverso azioni coordinate, mira al raggiungimento di una formazione culturale e professionale del territorio di sempre più elevato profilo.
In particolare, il DIIn (Dipartimento di Ingegneria Industriale) è attivo nei campi della ricerca applicata mediante collaborazioni industriali, che danno origine a notevoli entrate in conto terzi (Quadro I.3). L'applicazione industriale delle idee scaturite dalla ricerca è anche testimoniata dalla attività dei ricercatori del DIIn come inventori, cioè autori di brevetti (Quadro I.1.a) e dalla partecipazione di personale del DIIn a numerose imprese spin-off (Quadro I.2). Infine ma non per ultimo, molti ricercatori del DIIn sono coinvolti nelle attività delle strutture di intermediazione di Ateneo (Quadro I.8, ufficio di trasferimento tecnologico e di placement, incubatori, consorzi ed associazioni).
L'Ateneo di Salerno interpreta le attività di ricerca, e conseguente sviluppo, quale compito prioritario capace di favorire la crescita di un patrimonio di conoscenze per la società.
L'attuazione delle politiche di terza missione viene perseguita dall'Ateneo di Salerno attraverso:
• l'individuazione di linee di indirizzo strategico con coinvolgimento degli organi preposti e di tutte le parti interessate;
• la definizione di obiettivi coerenti con le proprie finalità;
• la redazione e l'applicazione di procedure specifiche per l'analisi dei risultati ottenuti nel trasferimento tecnologico, nella partecipazione alla creazione di spin-off, nell'impiego e nello sfruttamento di brevetti, nelle attività di servizio al territorio;
• la gestione di attività di valutazione e auto-valutazione delle attività di terza missione a livello di Ateneo e di sue articolazioni (Dipartimenti) che permettano di individuare punti di forza ed aree di miglioramento.
Tale orientamento è in linea con le politiche europee, nazionali e regionali, e intende stimolare la diffusione di strategie di coesione sociale, impulso all'economia, attenzione all'ambiente e sostenibilità, da attuare in cooperazione con gli stakeholder pubblici e privati.
Nell'ambito della propria mission di produzione di cultura e in un'ottica di promozione e integrazione sociale, pari opportunità, internazionalizzazione, l'Ateneo si propone di fornire strumenti e risorse per contribuire a una ricerca di tipo knowledge driven e knowledge transfer e, contemporaneamente, a una formazione avanzata ad essa strettamente correlata.
Tale politica facilita la diffusione delle attività di terza missione che sono riconducibili ad:
1. Azioni di valorizzazione della ricerca e diffusione della cultura d'impresa attraverso:
- la pubblicizzazione dei risultati della ricerca e la loro tutela (brevetti);
- la promozione di iniziative di trasformazione dei risultati della ricerca in opportunità imprenditoriali (start-up, spin off);
- l'incentivo di attività conto terzi attraverso la stipula di contratti di ricerca/consulenza prevalentemente con le organizzazioni del territorio;
- il supporto tecnico-scientifico alle PMI del territorio per il potenziamento di un know-how già solido, ma acquisito su base prevalentemente esperienziale;
2. Azioni di valorizzazione del patrimonio culturale quali:
- iniziative orientate alla realizzazione di scavi archeologici e di relativi poli museali;
- supportare la fruibilità del patrimonio culturale mediante i moderni strumenti offerti dall'ICT;
- la tutela del patrimonio culturale mediante sistemi di diagnosi non invasiva e avanzati strumenti per la conservazione ed il restauro;
3. Azioni per il territorio quali:
- iniziative per la tutela dell'ambiente e la sostenibilità;
- momenti di rapporto e scambio con il contesto economico-sociale (attività di public engagement);
- attività di tutela della salute, attraverso la valorizzazione della ricerca che include aspetti economici, clinico-assistenziali e sociali;
- iniziative volte a migliorare le attività di formazione continua e professionale;
- attività di promozione della realizzazione di strutture di intermediazione tra l'Ateneo e il territorio;
- valorizzazione della ricerca con sviluppo di incubatori di nuove imprese e potenziamento del placement.
L'affermazione delle attività di terza missione rappresenta certamente una sfida complessa ed avvincente per l'Ateneo, in funzione delle specificità delle proprie diversificate aree disciplinari. La diffusione delle conoscenze, attraverso azioni coordinate, mira al raggiungimento di una formazione culturale e professionale del territorio di sempre più elevato profilo.
In particolare, il DIIn (Dipartimento di Ingegneria Industriale) è attivo nei campi della ricerca applicata mediante collaborazioni industriali, che danno origine a notevoli entrate in conto terzi (Quadro I.3). L'applicazione industriale delle idee scaturite dalla ricerca è anche testimoniata dalla attività dei ricercatori del DIIn come inventori, cioè autori di brevetti (Quadro I.1.a) e dalla partecipazione di personale del DIIn a numerose imprese spin-off (Quadro I.2). Infine ma non per ultimo, molti ricercatori del DIIn sono coinvolti nelle attività delle strutture di intermediazione di Ateneo (Quadro I.8, ufficio di trasferimento tecnologico e di placement, incubatori, consorzi ed associazioni).
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
N. | Ragione sociale | Anno di inizio partecipazione | Finalità prevalente | Tra i primi 10 dell'Ateneo |
---|---|---|---|---|
1. | RETE DI IMPRESE E PARTNER SCIENTIFICI PER LA RICERCA E APPLICAZIONE DI TECNOLOGIE AVANZATE PER MATERIALI PER MOTORI (RITAM) | 2013 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
2. | SMART POWER SYSTEM - DISTRETTO AD ALTA TECNOLOGIA SCARL | 2013 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
3. | SORRISO SCARL | 2013 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
4. | CONSORZIO BIOTECNOMARES | 2009 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
5. | CONSORZIO CALEF | 2013 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
6. | IMAST - SCARL DISTRETTO SULL'INGEGNERIA DEI MATERIALI POLIMERICI E COMPOSITI E STRUTTURE | 2010 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
7. | CONSORZIO PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA PLASTICA - PROPLAST | 2009 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
8. | PRODAL SCARL | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
9. | CRDC NUONE TECNOLOGIE PER LE ATTIVITA' PRODUTTIVE SCARL | 2007 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
10. | CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO PER LA PREVISIONE E PREVENZIONE DEI GRANDI RISCHI (CUGRI) | 1993 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
11. | CONSORZIO PER LA RICERCA E LO SVILUPPO DI TECNOLOGIE PER IL TRASPORTO INNOVATIVO (TRAIN) | 2003 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
12. | TEST SCARL | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), |