Rete di monitoraggio GPS delle aree tettoniche della Sicilia
Le reti geodetiche localizzate nelle aree tettoniche coprono il settore Est della Sicilia e la parte Sud della Calabria, in
particolare, tre reti di monitoraggio sono posizionate sugli Iblei, sui Monti Peloritani e nello Stretto di Messina. La rete
GPS degli Iblei è costituita da 50 stazioni, che comprendono i precedenti capisaldi EDM e GPS. Questa rete è
localizzata nella città di Siracusa e Catania e si estende sulla costa dello Ionio fino al centro del “plateau” Ibleo. Anche i
capisaldi dello Stretto di Messina consistono in pilastri in cemento e tutti i punti sono tra loro visibili al fine di essere
sorvegliati con metodi elettro-ottici. Questi tipi di caposaldo sono stati istallati fin dall'inizio (nel 1996) nella rete
Peloritana. Queste reti permettono la definizione della cinematica dei settori diversi dal punto di vista geodinamico
della Sicilia orientale, con un buon dettaglio spaziale. In fatti, essi coprono la porzione più attiva del Mediterraneo dal
punto di vista della sismicità, dallo Stretto di Messina, fino all'avampaese Ibleo.
Rete sismica ed infrasonica dei vulcani della Sicilia
La prima rete sismica permanente computerizzata sui vulcani siciliani (Etna e Isole Eolie) è stata istallata nel 1989
dall'Istituto Internazionale di Vulcanologia (IIV-CNR) di Catania, ora Osservatorio Etneo. Dagli anni '90 è attiva una
sala operativa a Catania, con monitoraggio h24, per il controllo dell'Etna e dell'arcipelago delle Eolie. All'Etna la rete
sismica a larga banda è ora composta da 32 stazioni, molte delle quali equipaggiate con una stazione geodetica GPS. Il
totale delle stazioni sismiche oggi istallate sull'Etna è 44, 12 delle quali sono ancora di tipo analogico ed equipaggiate
con sensore a corto periodo (1s). Sull'Etna è installata anche una rete di 11 sensori infrasonici mentre gli accelerometri
sono quattro.
Alle Eolie è presente un'alta densità di stazioni (9 a Vulcano e 3 a Stromboli). In aggiunta, sono presenti 5 stazioni
digitali (16-bit), equipaggiate con sensori a larga banda a 3 componenti (Lennartz 20s), operative sin 2005 alla Fossa
di Vulcano in configurazione di array sismico permanente. Alcuni di questi siti (Alicudi, Lipari, Vulcano) sono anche
equipaggiati con accelerometri per la registrazione dei segnali strong motion delle aree sismogenetiche del Golfo di
Patti e del basso bacino del Tirreno. Infine, la Rete Sismica Mobile costituisce un apparato per la misura temporanea,
utilizzato principalmente durante le emergenze.
Rete geodetica dei vulcani della Sicilia
La rete geodetica di monitoraggio dei vulcani siciliani attivi è costituita da stazioni permanenti (stazioni GPS in
continuo, stazioni clinometriche e stazioni di misura della gravità in continuo). In aggiunta, il sistema di monitoraggio
utilizza una rete di capisaldi permanente utilizzata per le misure periodiche (misure GPS discrete, livellazioni e
campagne gravimetriche).
Rete GPS in continuo (CGPS). Attualmente, l'Osservatorio Etneo gestisce quattro differenti reti GPS in continuo
(CGPS) per il monitoraggio vulcanico. A partire dal 1995, sono state realizzate 36 stazioni sul Monte Etna, 5 stazioni
sul vulcano Stromboli, 7 sul complesso Vulcano-Lipari e 3 sull'isola di Pantelleria
Rete clinometrica. La misura in continuo dell'inclinazione del suolo (tilt) viene utilizzata per il monitoraggio della
deformazione del suolo in molte aree vulcaniche ed è solitamente usata per registrare precursore a medio-breve
termine. Dal 2007, l'Osservatorio Etneo dell'INGV ha installato anche stazioni in pozzo, utilizzando nuovi strumenti ad
alta risoluzione. Attualmente, sono istallate 13 stazioni tiltmetriche in pozzo ed un tiltmetro con fluido, a base lunga,
installato sull'Etna. Altre 9 stazioni operano alle Isole Eolie e 3 all'Isola di Pantelleria.
Campagne di monitoraggio geodetico. Dal 1988, sull'Etna è stata istallata una rete GPS costituita da oltre 80
capisaldi, dal livello del mare fino ai crateri sommitali e comprende alcuni punti stabili al di fuori del vulcano.
Anche a Lipari e Vulcano, progressivamente, sono state implementate le tecniche di misura GPS. Attualmente, sono
istallati 27 capisaldi GPS a nel complesso Lipari-Vulcano e 10 a Pantelleria.
A Stromboli, dal 2003 è installata una “stazione totale” robotizzata che misura continuamente, in 3D, la posizione di
22 capisaldi all'interno del versante instabile della Sciara del Fuoco (sistema THEODORUS).
Rete gravimetrica dei vulcani della Sicilia
La rete gravimetrica relativa sull'Etna è attualmente composta da 71 capisaldi. Per accoppiare la rete esistente alle misure
discrete ed estendere verso il basso il “range” dei periodi delle anomalie misurabili fino ad alcuni minuti, sono anche
operative sull'Etna tre stazioni in continuo campionate ogni minuto. Nel 2007, la rete gravimetrica è stata rinnovata e
integrata con 13 nuove stazioni assolute, organizzate ad anello attorno al vulcano tra 1500 e 2000 metri di quota s.l.m..
Monitoraggio delle deformazioni via satellite (InSAR) della Sicilia
Il laboratorio di interferometria SAR è dedicato al processamento e analisi dei dati InSAR per il monitoraggio a media e
larga scala delle deformazioni del suolo sia in aree tettoniche che vulcaniche della Sicilia. I principali obiettivi di questa
attività sono il miglioramento della conoscenza dei processi dinamici delle aree investigate, attraverso l'integrazione
dei dati interferometrici dei radar ad apertura sintetica (SAR) e altri dati geodetici (livellazioni, dato GPS, tiltmetria,
ecc.). Le immagini SAR vengono acquisite dai satelliti ERS1/2 ed ENVISAT per l'Etna, Pantelleria e Vulcano. Inoltre,
vengono acquisite immagini SAR di tutta la Sicilia e alcune immagini RADARSAT2 e Cosmo-SkyMed su aree test.
Rete magnetica delle aree vulcaniche della Sicilia
Lo stato dell'arte nel monitoraggio magnetico sui vulcani attivi è rappresentato dal sistema MagNet sviluppato dal
gruppo di ricerca sul magnetismo dell' Osservatorio Etneo di Catania. Il sistema utilizza un “array” di stazioni
magnetiche in continuo con registrazione in remoto, dislocate nell'area vulcanica e collegata a Catania tramite sistemi
wireless o basati su telefonia cellulare.
Rete per il monitoraggio vulcanologico dei vulcani della Sicilia
Monitoraggio visivo. L'obiettivo del monitoraggio visivo è quello di contribuire alle azioni di monitoraggio e
sorveglianza dei vulcani attivi. Esso è basato sulla raccolta di immagini dalla banda UV (ultravioletto) fino alla banda
LWIR (infrarosso), per il monitoraggio dell'attività vulcanica e per la definizione delle caratteristiche geometriche nelle
differenti bande, in particolare quella termica.
Monitoraggio delle plumes vulcaniche. L'obiettivo è quello di sviluppare e implementare un sistema per il
monitoraggio e la previsione delle plumes vulcaniche dell'Etna. Il sistema di monitoraggio è basato, attualmente, sulle
immagini multi spettrali all'infrarosso ottenute dal satellite geostazionario Meteosat, immagini e video nel visibile e
nell'infrarosso, misure radar-doppler del vulcano, e tre disdrometri (radar verticali) per il monitoraggio della caduta di
cenere. Inoltre, vengono utilizzati palloni sonda per analizzare i campi atmosferici vicino all'Etna durante i periodi di unrest e di eventi esplosivi. Questi dati possono essere utilizzati per migliorare drasticamente le previsioni dei modelli
di trasporto della cenere vulcanica durante le eruzioni esplosive.
Laboratori analitici per la vulcanologia della sede di Catania-Osservatorio Etneo
I laboratori analitici dell'Osservatorio Etneo di Catania permettono la definizione di un ampio spettro di parametri fisici
e composizionali delle rocce al fine di monitorare l'evoluzione dell'attività vulcanica durante le crisi eruttive e per
fornire dati in progetti scientifici. A questo proposito, le attività di routine comprendono: l'archiviazione e
immagazzinamento dei campioni di roccia; la preparazione di polveri, pasticche e dischi per le analisi chimiche; la
misura degli elementi maggiori nella roccia totale con XRF (Fluorescenza a Raggi X) e nei vetri e minerali con il SEMEDS
(Microscopico Elettronico a Scansione con misura degli Elettroni di Scattering); la determinazione del contenuto
di acqua con analisi ponderale e analisi dell'ossido di ferro (FeO) tramite “titration”; lo studio delle sezioni sottili con il
microscopio petrografico e della morfologia delle particelle vulcaniche con stereo-microscopio; misure con il SEM e
CAMSIZER; distribuzione delle dimensioni delle particelle con CAMSIZER; analisi dei componenti formati da prodotti
eruttivi fini. È previsto l'acquisto di uno spettrometro ICP-OES (Spettrometro di massa al plasma) per la misura degli
elementi in traccia nelle rocce totali.
Centro di calcolo della sede di Catania
I principali obiettivi dei codici di calcolo in uso presso questo centro di calcolo sono la previsione della dispersione e
caduta delle ceneri, e la dinamica dei flussi di lava, all'Etna. Le previsioni relative alle ceneri sono attualmente parte di
un sistema integrato che utilizza informazioni real-time sul regime dei venti e produce mappe di dispersione rese
disponibili all'ENAC per decisioni relative al traffico aereo. Il codice MAGFLOW per la simulazione dei flussi di lava
utilizza un sistema multi-piattaforma in grado di elaborare dati nell'infrarosso, quasi real-time, acquisiti da sensori di
diversi satelliti (AVHRR, MODIS e SEVIRI) al fine di stimare parametri necessari per le simulazioni (quali il flusso di
massa), e produce una descrizione spazio-temporale dell'evoluzione delle colate sulla morfologia del vulcano.
Le reti geodetiche localizzate nelle aree tettoniche coprono il settore Est della Sicilia e la parte Sud della Calabria, in
particolare, tre reti di monitoraggio sono posizionate sugli Iblei, sui Monti Peloritani e nello Stretto di Messina. La rete
GPS degli Iblei è costituita da 50 stazioni, che comprendono i precedenti capisaldi EDM e GPS. Questa rete è
localizzata nella città di Siracusa e Catania e si estende sulla costa dello Ionio fino al centro del “plateau” Ibleo. Anche i
capisaldi dello Stretto di Messina consistono in pilastri in cemento e tutti i punti sono tra loro visibili al fine di essere
sorvegliati con metodi elettro-ottici. Questi tipi di caposaldo sono stati istallati fin dall'inizio (nel 1996) nella rete
Peloritana. Queste reti permettono la definizione della cinematica dei settori diversi dal punto di vista geodinamico
della Sicilia orientale, con un buon dettaglio spaziale. In fatti, essi coprono la porzione più attiva del Mediterraneo dal
punto di vista della sismicità, dallo Stretto di Messina, fino all'avampaese Ibleo.
Rete sismica ed infrasonica dei vulcani della Sicilia
La prima rete sismica permanente computerizzata sui vulcani siciliani (Etna e Isole Eolie) è stata istallata nel 1989
dall'Istituto Internazionale di Vulcanologia (IIV-CNR) di Catania, ora Osservatorio Etneo. Dagli anni '90 è attiva una
sala operativa a Catania, con monitoraggio h24, per il controllo dell'Etna e dell'arcipelago delle Eolie. All'Etna la rete
sismica a larga banda è ora composta da 32 stazioni, molte delle quali equipaggiate con una stazione geodetica GPS. Il
totale delle stazioni sismiche oggi istallate sull'Etna è 44, 12 delle quali sono ancora di tipo analogico ed equipaggiate
con sensore a corto periodo (1s). Sull'Etna è installata anche una rete di 11 sensori infrasonici mentre gli accelerometri
sono quattro.
Alle Eolie è presente un'alta densità di stazioni (9 a Vulcano e 3 a Stromboli). In aggiunta, sono presenti 5 stazioni
digitali (16-bit), equipaggiate con sensori a larga banda a 3 componenti (Lennartz 20s), operative sin 2005 alla Fossa
di Vulcano in configurazione di array sismico permanente. Alcuni di questi siti (Alicudi, Lipari, Vulcano) sono anche
equipaggiati con accelerometri per la registrazione dei segnali strong motion delle aree sismogenetiche del Golfo di
Patti e del basso bacino del Tirreno. Infine, la Rete Sismica Mobile costituisce un apparato per la misura temporanea,
utilizzato principalmente durante le emergenze.
Rete geodetica dei vulcani della Sicilia
La rete geodetica di monitoraggio dei vulcani siciliani attivi è costituita da stazioni permanenti (stazioni GPS in
continuo, stazioni clinometriche e stazioni di misura della gravità in continuo). In aggiunta, il sistema di monitoraggio
utilizza una rete di capisaldi permanente utilizzata per le misure periodiche (misure GPS discrete, livellazioni e
campagne gravimetriche).
Rete GPS in continuo (CGPS). Attualmente, l'Osservatorio Etneo gestisce quattro differenti reti GPS in continuo
(CGPS) per il monitoraggio vulcanico. A partire dal 1995, sono state realizzate 36 stazioni sul Monte Etna, 5 stazioni
sul vulcano Stromboli, 7 sul complesso Vulcano-Lipari e 3 sull'isola di Pantelleria
Rete clinometrica. La misura in continuo dell'inclinazione del suolo (tilt) viene utilizzata per il monitoraggio della
deformazione del suolo in molte aree vulcaniche ed è solitamente usata per registrare precursore a medio-breve
termine. Dal 2007, l'Osservatorio Etneo dell'INGV ha installato anche stazioni in pozzo, utilizzando nuovi strumenti ad
alta risoluzione. Attualmente, sono istallate 13 stazioni tiltmetriche in pozzo ed un tiltmetro con fluido, a base lunga,
installato sull'Etna. Altre 9 stazioni operano alle Isole Eolie e 3 all'Isola di Pantelleria.
Campagne di monitoraggio geodetico. Dal 1988, sull'Etna è stata istallata una rete GPS costituita da oltre 80
capisaldi, dal livello del mare fino ai crateri sommitali e comprende alcuni punti stabili al di fuori del vulcano.
Anche a Lipari e Vulcano, progressivamente, sono state implementate le tecniche di misura GPS. Attualmente, sono
istallati 27 capisaldi GPS a nel complesso Lipari-Vulcano e 10 a Pantelleria.
A Stromboli, dal 2003 è installata una “stazione totale” robotizzata che misura continuamente, in 3D, la posizione di
22 capisaldi all'interno del versante instabile della Sciara del Fuoco (sistema THEODORUS).
Rete gravimetrica dei vulcani della Sicilia
La rete gravimetrica relativa sull'Etna è attualmente composta da 71 capisaldi. Per accoppiare la rete esistente alle misure
discrete ed estendere verso il basso il “range” dei periodi delle anomalie misurabili fino ad alcuni minuti, sono anche
operative sull'Etna tre stazioni in continuo campionate ogni minuto. Nel 2007, la rete gravimetrica è stata rinnovata e
integrata con 13 nuove stazioni assolute, organizzate ad anello attorno al vulcano tra 1500 e 2000 metri di quota s.l.m..
Monitoraggio delle deformazioni via satellite (InSAR) della Sicilia
Il laboratorio di interferometria SAR è dedicato al processamento e analisi dei dati InSAR per il monitoraggio a media e
larga scala delle deformazioni del suolo sia in aree tettoniche che vulcaniche della Sicilia. I principali obiettivi di questa
attività sono il miglioramento della conoscenza dei processi dinamici delle aree investigate, attraverso l'integrazione
dei dati interferometrici dei radar ad apertura sintetica (SAR) e altri dati geodetici (livellazioni, dato GPS, tiltmetria,
ecc.). Le immagini SAR vengono acquisite dai satelliti ERS1/2 ed ENVISAT per l'Etna, Pantelleria e Vulcano. Inoltre,
vengono acquisite immagini SAR di tutta la Sicilia e alcune immagini RADARSAT2 e Cosmo-SkyMed su aree test.
Rete magnetica delle aree vulcaniche della Sicilia
Lo stato dell'arte nel monitoraggio magnetico sui vulcani attivi è rappresentato dal sistema MagNet sviluppato dal
gruppo di ricerca sul magnetismo dell' Osservatorio Etneo di Catania. Il sistema utilizza un “array” di stazioni
magnetiche in continuo con registrazione in remoto, dislocate nell'area vulcanica e collegata a Catania tramite sistemi
wireless o basati su telefonia cellulare.
Rete per il monitoraggio vulcanologico dei vulcani della Sicilia
Monitoraggio visivo. L'obiettivo del monitoraggio visivo è quello di contribuire alle azioni di monitoraggio e
sorveglianza dei vulcani attivi. Esso è basato sulla raccolta di immagini dalla banda UV (ultravioletto) fino alla banda
LWIR (infrarosso), per il monitoraggio dell'attività vulcanica e per la definizione delle caratteristiche geometriche nelle
differenti bande, in particolare quella termica.
Monitoraggio delle plumes vulcaniche. L'obiettivo è quello di sviluppare e implementare un sistema per il
monitoraggio e la previsione delle plumes vulcaniche dell'Etna. Il sistema di monitoraggio è basato, attualmente, sulle
immagini multi spettrali all'infrarosso ottenute dal satellite geostazionario Meteosat, immagini e video nel visibile e
nell'infrarosso, misure radar-doppler del vulcano, e tre disdrometri (radar verticali) per il monitoraggio della caduta di
cenere. Inoltre, vengono utilizzati palloni sonda per analizzare i campi atmosferici vicino all'Etna durante i periodi di unrest e di eventi esplosivi. Questi dati possono essere utilizzati per migliorare drasticamente le previsioni dei modelli
di trasporto della cenere vulcanica durante le eruzioni esplosive.
Laboratori analitici per la vulcanologia della sede di Catania-Osservatorio Etneo
I laboratori analitici dell'Osservatorio Etneo di Catania permettono la definizione di un ampio spettro di parametri fisici
e composizionali delle rocce al fine di monitorare l'evoluzione dell'attività vulcanica durante le crisi eruttive e per
fornire dati in progetti scientifici. A questo proposito, le attività di routine comprendono: l'archiviazione e
immagazzinamento dei campioni di roccia; la preparazione di polveri, pasticche e dischi per le analisi chimiche; la
misura degli elementi maggiori nella roccia totale con XRF (Fluorescenza a Raggi X) e nei vetri e minerali con il SEMEDS
(Microscopico Elettronico a Scansione con misura degli Elettroni di Scattering); la determinazione del contenuto
di acqua con analisi ponderale e analisi dell'ossido di ferro (FeO) tramite “titration”; lo studio delle sezioni sottili con il
microscopio petrografico e della morfologia delle particelle vulcaniche con stereo-microscopio; misure con il SEM e
CAMSIZER; distribuzione delle dimensioni delle particelle con CAMSIZER; analisi dei componenti formati da prodotti
eruttivi fini. È previsto l'acquisto di uno spettrometro ICP-OES (Spettrometro di massa al plasma) per la misura degli
elementi in traccia nelle rocce totali.
Centro di calcolo della sede di Catania
I principali obiettivi dei codici di calcolo in uso presso questo centro di calcolo sono la previsione della dispersione e
caduta delle ceneri, e la dinamica dei flussi di lava, all'Etna. Le previsioni relative alle ceneri sono attualmente parte di
un sistema integrato che utilizza informazioni real-time sul regime dei venti e produce mappe di dispersione rese
disponibili all'ENAC per decisioni relative al traffico aereo. Il codice MAGFLOW per la simulazione dei flussi di lava
utilizza un sistema multi-piattaforma in grado di elaborare dati nell'infrarosso, quasi real-time, acquisiti da sensori di
diversi satelliti (AVHRR, MODIS e SEVIRI) al fine di stimare parametri necessari per le simulazioni (quali il flusso di
massa), e produce una descrizione spazio-temporale dell'evoluzione delle colate sulla morfologia del vulcano.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ente
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ente
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ente
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ente
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ente