Per la prima volta in Italia sono oggetto di valutazione sistematica le attività di terza missione delle università e degli enti di ricerca.
Difatti, il rapporto Anvur 2013 sullo stato dell'università e della ricerca definisce Terza Missione: «L'insieme delle attività con le quali le università entrano in interazione diretta con la società», intendendo, in tal modo, Terza Missione la valorizzazione economica della conoscenza e dunque il ruolo imprenditoriale e proattivo delle università.
Già nell'esperienza VQR 2004-2010 era stato avviato un processo di valutazione della terza missione. Era stato introdotto il concetto di apertura verso il contesto socio-economico mediante la valorizzazione e il trasferimento delle conoscenze, e venivano definiti alcuni indicatori di valutazione, sia dal punto di vista strettamente tecnologico (contratti di ricerca e consulenza con committenza esterna, brevetti, creazione di imprese spin-off, partecipazione a incubatori e consorzi con finalità di trasferimento tecnologico), che da quello delle scienze umane.
Di poi, il decreto legislativo 19/2012, che definisce i principi del sistema di Autovalutazione, Valutazione Periodica e Accreditamento, e successivamente il DM 47/2013, che identifica gli indicatori e i parametri di valutazione periodica della ricerca e della terza missione (allegato E), hanno riconosciuto a tutti gli effetti la terza missione come una missione istituzionale delle università, accanto alle missioni tradizionali di insegnamento e ricerca.
Questo processo di istituzionalizzazione della terza missione, delineato dal quadro normativo e accelerato dalle decisioni dell'ANVUR, ha avuto come primo effetto la necessità di creare un sistema informativo solido su cui fondare la valutazione che si è trasfuso nella predisposizione della SUA-Terza Missione, all'interno della SUA-RD, iniziata sperimentalmente nel novembre 2014 e lanciata nella sua fase ordinaria nel marzo 2015.
L'art. 2 comma 6 del Decreto Ministeriale del 27/06/2015 n. 458, nell'ambito della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 2011-2014 considera il profilo di competitività delle università e degli enti partecipanti anche in riferimento alle attività di Terza Missione.
Tanto che la valutazione, come precisato dall'ANVUR con apposita nota, deve tenere conto della missione istituzionale fondamentale delle istituzioni e, per le università, a differenza delle attività di ricerca e didattica che sono dovere istituzionale di ogni singolo docente e ricercatore, quelle di terza missione che sono considerate una responsabilità istituzionale a cui ogni ateneo risponde in modo differenziato, in funzione delle proprie specificità e delle proprie aree disciplinari.
In questo contesto, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica (DICATECh), struttura di riferimento del Politecnico di Bari per le aree culturali dell'Ingegneria Civile, dell'Ingegneria dell'Ambiente e del Territorio e dell'Ingegneria Edile, è chiamato a formare figure professionali di alto profilo da collocare in ambito nazionale e internazionale in grado di affrontare con competenza e completezza aspetti specifici associati al tema della difesa e pianificazione del suolo, della conservazione del territorio, della protezione e gestione delle risorse ambientali e del recupero e della messa in sicurezza del costruito anche in zona sismica.
I temi di pertinenza dipartimentale rappresentano un asset importante alla scala territoriale regionale che è quella di riferimento dell'Ateneo, essendo la valorizzazione delle componenti ambientali, la conservazione del costruito e l'implementazione diffusa dell'impresa green il vero motore dello sviluppo della regione. In questo senso una nuova classe di professionisti ingegneri in grado di reggere le nuove sfide del futuro, in grado cioè di garantire un progresso ecosostenibile foriero di innovazione, nel rispetto della tradizione culturale e dei profili imprenditoriali presenti sul territorio, rappresenta la grande scommessa che il Dipartimento ha lanciato sin dal momento della sua costituzione nel 2012.
Tutto questo si sta facendo sia attraverso le attività formative sviluppate nell'ambito dei sei corsi di studio, tre triennali e tre magistrali, erogati dal Dipartimento ma anche e soprattutto attraverso corsi di alta formazione, dottorati e master, questi ultimi attuati, sia con carattere continuativo istituzionale (Master della Sicurezza e Master in Pianificazione Territoriale e Ambientale), sia in modo specificamente dedicato (PON).
Sul tema occorre sottolineare come fra le diverse strutture di ricerca dipartimentale, nell'ultimo decennio ha assunto particolare rilevanza l'attività di terza missione e trasferimento tecnologico svolta dal Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste (LIC), laboratorio di ricerca che ha quale finalità primaria quella di incentivare studi e ricerche sulla difesa e gestione delle coste, tematica di notevole interesse nazionale, per le aree del mediterraneo e per la Puglia, regione che ha fra le sue peculiarità quello dell'essere caratterizzata da più di 800 km di costa.
Il DICATECh esprime con successo il tema del trasferimento tecnologico e della terza missione, attraverso la sottoscrizione di molteplici accordi, con Enti pubblici e privati rispondendo così alle criticità di sensibilità e necessità ambientali che rivestono sempre più urgenza per il nostro Paese e, ancor più, per la Puglia. A titolo esemplificativo è opportuno rappresentare come nel solo triennio fra il 2012 e il 2014, il Dipartimento abbia sviluppato attività di terza missione, per lo più nei confronti di amministrazioni pubbliche locali e (comuni, province, assessorati) e agenzie territoriali (ARPA, Autorità di Bacino) per quasi due milioni di euro, assolvendo appieno al suo ruolo istituzionale di centro di formazione e ricerca scientifica al servizio del contesto territoriale di riferimento, divenendo punto di riferimento per la conoscenza e motore di sviluppo economico.
Difatti, il rapporto Anvur 2013 sullo stato dell'università e della ricerca definisce Terza Missione: «L'insieme delle attività con le quali le università entrano in interazione diretta con la società», intendendo, in tal modo, Terza Missione la valorizzazione economica della conoscenza e dunque il ruolo imprenditoriale e proattivo delle università.
Già nell'esperienza VQR 2004-2010 era stato avviato un processo di valutazione della terza missione. Era stato introdotto il concetto di apertura verso il contesto socio-economico mediante la valorizzazione e il trasferimento delle conoscenze, e venivano definiti alcuni indicatori di valutazione, sia dal punto di vista strettamente tecnologico (contratti di ricerca e consulenza con committenza esterna, brevetti, creazione di imprese spin-off, partecipazione a incubatori e consorzi con finalità di trasferimento tecnologico), che da quello delle scienze umane.
Di poi, il decreto legislativo 19/2012, che definisce i principi del sistema di Autovalutazione, Valutazione Periodica e Accreditamento, e successivamente il DM 47/2013, che identifica gli indicatori e i parametri di valutazione periodica della ricerca e della terza missione (allegato E), hanno riconosciuto a tutti gli effetti la terza missione come una missione istituzionale delle università, accanto alle missioni tradizionali di insegnamento e ricerca.
Questo processo di istituzionalizzazione della terza missione, delineato dal quadro normativo e accelerato dalle decisioni dell'ANVUR, ha avuto come primo effetto la necessità di creare un sistema informativo solido su cui fondare la valutazione che si è trasfuso nella predisposizione della SUA-Terza Missione, all'interno della SUA-RD, iniziata sperimentalmente nel novembre 2014 e lanciata nella sua fase ordinaria nel marzo 2015.
L'art. 2 comma 6 del Decreto Ministeriale del 27/06/2015 n. 458, nell'ambito della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 2011-2014 considera il profilo di competitività delle università e degli enti partecipanti anche in riferimento alle attività di Terza Missione.
Tanto che la valutazione, come precisato dall'ANVUR con apposita nota, deve tenere conto della missione istituzionale fondamentale delle istituzioni e, per le università, a differenza delle attività di ricerca e didattica che sono dovere istituzionale di ogni singolo docente e ricercatore, quelle di terza missione che sono considerate una responsabilità istituzionale a cui ogni ateneo risponde in modo differenziato, in funzione delle proprie specificità e delle proprie aree disciplinari.
In questo contesto, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica (DICATECh), struttura di riferimento del Politecnico di Bari per le aree culturali dell'Ingegneria Civile, dell'Ingegneria dell'Ambiente e del Territorio e dell'Ingegneria Edile, è chiamato a formare figure professionali di alto profilo da collocare in ambito nazionale e internazionale in grado di affrontare con competenza e completezza aspetti specifici associati al tema della difesa e pianificazione del suolo, della conservazione del territorio, della protezione e gestione delle risorse ambientali e del recupero e della messa in sicurezza del costruito anche in zona sismica.
I temi di pertinenza dipartimentale rappresentano un asset importante alla scala territoriale regionale che è quella di riferimento dell'Ateneo, essendo la valorizzazione delle componenti ambientali, la conservazione del costruito e l'implementazione diffusa dell'impresa green il vero motore dello sviluppo della regione. In questo senso una nuova classe di professionisti ingegneri in grado di reggere le nuove sfide del futuro, in grado cioè di garantire un progresso ecosostenibile foriero di innovazione, nel rispetto della tradizione culturale e dei profili imprenditoriali presenti sul territorio, rappresenta la grande scommessa che il Dipartimento ha lanciato sin dal momento della sua costituzione nel 2012.
Tutto questo si sta facendo sia attraverso le attività formative sviluppate nell'ambito dei sei corsi di studio, tre triennali e tre magistrali, erogati dal Dipartimento ma anche e soprattutto attraverso corsi di alta formazione, dottorati e master, questi ultimi attuati, sia con carattere continuativo istituzionale (Master della Sicurezza e Master in Pianificazione Territoriale e Ambientale), sia in modo specificamente dedicato (PON).
Sul tema occorre sottolineare come fra le diverse strutture di ricerca dipartimentale, nell'ultimo decennio ha assunto particolare rilevanza l'attività di terza missione e trasferimento tecnologico svolta dal Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste (LIC), laboratorio di ricerca che ha quale finalità primaria quella di incentivare studi e ricerche sulla difesa e gestione delle coste, tematica di notevole interesse nazionale, per le aree del mediterraneo e per la Puglia, regione che ha fra le sue peculiarità quello dell'essere caratterizzata da più di 800 km di costa.
Il DICATECh esprime con successo il tema del trasferimento tecnologico e della terza missione, attraverso la sottoscrizione di molteplici accordi, con Enti pubblici e privati rispondendo così alle criticità di sensibilità e necessità ambientali che rivestono sempre più urgenza per il nostro Paese e, ancor più, per la Puglia. A titolo esemplificativo è opportuno rappresentare come nel solo triennio fra il 2012 e il 2014, il Dipartimento abbia sviluppato attività di terza missione, per lo più nei confronti di amministrazioni pubbliche locali e (comuni, province, assessorati) e agenzie territoriali (ARPA, Autorità di Bacino) per quasi due milioni di euro, assolvendo appieno al suo ruolo istituzionale di centro di formazione e ricerca scientifica al servizio del contesto territoriale di riferimento, divenendo punto di riferimento per la conoscenza e motore di sviluppo economico.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Numero totale di corsi erogati | 1 |
---|---|
Numero totale di CFP erogati | 9 |
Numero totale di ore di didattica assistita complessivamente erogate | 9 |
Numero totale di partecipanti | 100 |
Numero di docenti coinvolti complessivamente | 6 |
Numero di docenti esterni all'Ateneo | 6 |
Numero di imprese commerciali coinvolte come utilizzatrici dei programmi | 1 |
Numero di enti pubblici coinvolti come utilizzatori dei programmi | 1 |
Numero di enti no-profit coinvolti come utilizzatori dei programmi | 0 |
Introiti complessivi del programma (importo della convenzione, eventuali quote di iscrizione, altre entrate) | 20.000 |
Quota percentuale degli introiti complessivi provenienti da finanziamenti pubblici europei o nazionali | 0 |
Numero di tirocini o stage attivati | 10 |
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo