Il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (DICAM) ha come obiettivi primari di terza missione la divulgazione e la diffusione della ricerca scientifica svolta al suo interno. Essa, infatti, pur avendo un impatto economico relativo, per la natura stesa dell'offerta formativa e della tipologia di ricerca svolta, ha un impatto sociale importante per le ricadute nelle opinioni, nei comportamenti, nelle pratiche sociali e culturali, nella qualità complessiva della vita all'interno di un territorio fragile e a rischio. Ricadono in questa vocazione anche le attività di scavo archeologico, quelle di ausilio alla formazione culturale e tutto quanto possa, sulla base delle professionalità e conoscenze dei componenti il DICAM, essere offerto come utile strumento ausiliario al territorio dell'Ateneo di Messina, quando non addirittura al web (come nel caso del portale DICO).
Nella prospettiva appena delineata, rientra l'organizzazione di convegni, congressi e seminari, giornate di incontro per divulgare aspetti dei diversi campi di studio oggetto di analisi di docenti del DICAM; presentazione di libri, che intendono offrire alla cittadinanza un aggiornamento sulle attività di ricerca e sulle prospettive che gli studi umanistici aprono sul mondo; seminari preparatori ad eventi culturali (ad es. la stagione del dramma antico a Siracusa); collaborazioni a corsi di formazione per specifiche categorie di operatori professionali, come i giornalisti iscritti all'Ordine. Il DICAM, attraverso i suoi componenti, è pronto a offrire consulenza e contenuti per eventi culturali, partecipando anche in prima persona all'organizzazione di essi.
Il DICAM sempre più cerca di sviluppare politiche e azioni adeguate per aprirsi al mondo esterno, alle imprese, alla PA, agli organismi di ricerca privati e pubblici. All'interno del DICAM sono presenti competenze, professionalità, idee, progetti, prodotti che, se opportunamente indirizzati all'esterno dell'accademia, possono essere di enorme valore. Inoltre, il ritorno economico che può essere generato dalle attività di Terza Missione può essere reinvestito all'interno dell'Ateneo contribuendo al sostegno della ricerca scientifica.
Ci si propone di sviluppare progetti di ricerca con ricadute economiche sul territorio, in un modello di scambio e interazioni continue tra il DICAM e le imprese. A tal fine, sono previsti momenti di incontro tra Dipartimento e imprese, responsabili di PA e organizzazioni di categoria e sindacali. Lo scopo finale è quello di fare in modo che il DICAM diventi un partner del mondo economico e delle aziende, sia riconosciuta nelle sue potenzialità, possa esprimere le proprie competenze al di fuori del proprio ambito, e sia capace di diventare soggetto ricercato per collaborazioni scientifiche e professionali.
Ci si propone di valorizzare il ruolo del Dipartimento svolgendo in modo organico e strutturato un'attività di trasferimento delle conoscenze ad impatto economico e sociale. In questa ottica, il DICAM intende valorizzare la capacità di produrre idee originali o di integrare conoscenze tra loro eterogenee, dando ad esse un valore nuovo; l'analisi di quali processi economici e/o sociali possono essere migliorati e/o razionalizzati da uno o più di questi elementi; la credibilità dell'istituzione “Università” nei confronti del territorio.
Sono stati sviluppati programmi multidisciplinari per il decollo di progetti di terza missione in stretta collaborazione con le imprese, con la creazione di un'antica zecca, grazie a un progetto PON. Inoltre, si sta lavorando per la nascita di spin-off e start-up all'interno del DICAM.
Nel caso della terza missione sociale, culturale ed educativa viene in evidenza la ricchezza della situazione territoriale in cui si trovano le università. Pertanto, l'operatività del DICAM è proiettata principalmente nell'Area Metropolitana dello Stretto, territorio di attività intellettuale e sociale dei ricercatori (storici, filosofi, antropologi, geografi, filologi, archeologi, sociologi, storici dell'arte, ecc.) del Dipartimento. Le condizioni occupazionali, imprenditoriali e organizzative di questo territorio condizionano fortemente le potenzialità che il Dipartimento potrebbe esprimere. Come sostenuto anche dall'ANVUR, infatti, “la terza missione ha una ineliminabile dimensione territoriale, dovuta alla circostanza, attestata dalla letteratura scientifica, secondo la quale le ricadute della conoscenza prodotta dalla ricerca si manifestano con maggiore probabilità nelle vicinanze geografiche”. Ciò, non soltanto perché la conoscenza produttiva circola principalmente “incorporata” nei ricercatori, ma anche perché dal lato delle imprese la ricerca di collaborazioni avviene con maggiore intensità con i ricercatori localizzati nelle vicinanze.
Nella prospettiva appena delineata, rientra l'organizzazione di convegni, congressi e seminari, giornate di incontro per divulgare aspetti dei diversi campi di studio oggetto di analisi di docenti del DICAM; presentazione di libri, che intendono offrire alla cittadinanza un aggiornamento sulle attività di ricerca e sulle prospettive che gli studi umanistici aprono sul mondo; seminari preparatori ad eventi culturali (ad es. la stagione del dramma antico a Siracusa); collaborazioni a corsi di formazione per specifiche categorie di operatori professionali, come i giornalisti iscritti all'Ordine. Il DICAM, attraverso i suoi componenti, è pronto a offrire consulenza e contenuti per eventi culturali, partecipando anche in prima persona all'organizzazione di essi.
Il DICAM sempre più cerca di sviluppare politiche e azioni adeguate per aprirsi al mondo esterno, alle imprese, alla PA, agli organismi di ricerca privati e pubblici. All'interno del DICAM sono presenti competenze, professionalità, idee, progetti, prodotti che, se opportunamente indirizzati all'esterno dell'accademia, possono essere di enorme valore. Inoltre, il ritorno economico che può essere generato dalle attività di Terza Missione può essere reinvestito all'interno dell'Ateneo contribuendo al sostegno della ricerca scientifica.
Ci si propone di sviluppare progetti di ricerca con ricadute economiche sul territorio, in un modello di scambio e interazioni continue tra il DICAM e le imprese. A tal fine, sono previsti momenti di incontro tra Dipartimento e imprese, responsabili di PA e organizzazioni di categoria e sindacali. Lo scopo finale è quello di fare in modo che il DICAM diventi un partner del mondo economico e delle aziende, sia riconosciuta nelle sue potenzialità, possa esprimere le proprie competenze al di fuori del proprio ambito, e sia capace di diventare soggetto ricercato per collaborazioni scientifiche e professionali.
Ci si propone di valorizzare il ruolo del Dipartimento svolgendo in modo organico e strutturato un'attività di trasferimento delle conoscenze ad impatto economico e sociale. In questa ottica, il DICAM intende valorizzare la capacità di produrre idee originali o di integrare conoscenze tra loro eterogenee, dando ad esse un valore nuovo; l'analisi di quali processi economici e/o sociali possono essere migliorati e/o razionalizzati da uno o più di questi elementi; la credibilità dell'istituzione “Università” nei confronti del territorio.
Sono stati sviluppati programmi multidisciplinari per il decollo di progetti di terza missione in stretta collaborazione con le imprese, con la creazione di un'antica zecca, grazie a un progetto PON. Inoltre, si sta lavorando per la nascita di spin-off e start-up all'interno del DICAM.
Nel caso della terza missione sociale, culturale ed educativa viene in evidenza la ricchezza della situazione territoriale in cui si trovano le università. Pertanto, l'operatività del DICAM è proiettata principalmente nell'Area Metropolitana dello Stretto, territorio di attività intellettuale e sociale dei ricercatori (storici, filosofi, antropologi, geografi, filologi, archeologi, sociologi, storici dell'arte, ecc.) del Dipartimento. Le condizioni occupazionali, imprenditoriali e organizzative di questo territorio condizionano fortemente le potenzialità che il Dipartimento potrebbe esprimere. Come sostenuto anche dall'ANVUR, infatti, “la terza missione ha una ineliminabile dimensione territoriale, dovuta alla circostanza, attestata dalla letteratura scientifica, secondo la quale le ricadute della conoscenza prodotta dalla ricerca si manifestano con maggiore probabilità nelle vicinanze geografiche”. Ciò, non soltanto perché la conoscenza produttiva circola principalmente “incorporata” nei ricercatori, ma anche perché dal lato delle imprese la ricerca di collaborazioni avviene con maggiore intensità con i ricercatori localizzati nelle vicinanze.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
N. | Denominazione del sito | Soggetto con cui si è in convenzioneo o che autorizza lo scavo | Budget impegnato per la gestione dell'attività nell'anno | Totale finanziamenti esterni ottenuti per la realizzazione della scavo | Finalità della convenzione/ autorizzazione | Numero di giorni di apertura nell'anno | Presenza sistema rilevazione presenze | N.ro di visitatori nell'anno | N.ro di visitatori nell'anno paganti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Hierapolis di Frigia (Pammukale - Turchia) | Governo Turco | 0 | 0 | Altre attività, (scavi di ricerca) | 12 | no | 0 | 0 |
2. | Skoutussa (Tessaglia - Grecia) | Eforia locale | 0 | 0 | Altre attività, (scavi di ricerca e didattica) | 20 | no | 0 | 0 |
3. | Licata (AG) | Sovrintendenza BB.CC.AA. di Agrigento | 0 | 0 | Altre attività, (ricognizione del sito) | 23 | no | 0 | 0 |
4. | Monte S.Angelo - Licata (AG) | Soprintendenza BB.CC.AA. di Agrigento | 0 | 0 | Altre attività, (scavi di ricerca e didattica) | 23 | no | 0 | 0 |
5. | Sofiana (Mazzarino - CL) | Sovrintendenza | 0 | 0 | Altre attività, (scavi di ricerca e didattica) | 22 | no | 0 | 0 |
6. | Molino a Vento di Gela (CL) | Sovrintendenza di Caltanissetta | 0 | 0 | Altre attività, (scavi di ricerca e didattica) | 79 | no | 0 | 0 |
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
N. | Ragione sociale | Anno di inizio partecipazione | Finalità prevalente | Tra i primi 10 dell'Ateneo |
---|---|---|---|---|
1. | Alamalaurea consorzio | 2005 | Servizi di placement (es. Almalaurea), | Si |
2. | APRE associazione | 1990 | Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | Si |
3. | Biosistema scrl | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | Si |
4. | Certa scarl | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | Si |
5. | cons. agrobiopesca ecocompatibile scarl | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | Si |
6. | cons. navtec scarl | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | Si |
7. | Distretto micro e nano sistemi scarl | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | Si |
8. | GBS - Gruppo bilancio sociale | 2014 | Sostegno all'imprenditorialità (es. PNI Cube), | |
9. | ICT-SUD scarl | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | Si |
10. | Innovabic srl | 1996 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | Si |
11. | NETVAL | 2007 | Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), | |
12. | PNI cube | 2008 | Sostegno all'imprenditorialità (es. PNI Cube), | |
13. | cultorale scarl | 2005 | Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), |