Il DCBB, che nasce nel gennaio 2014, sviluppa il suo progetto scientifico-culturale intorno alle tematiche riguardanti la materia vivente e non vivente in tutti i suoi livelli di organizzazione e complessità. Accanto ai due obiettivi fondamentali della didattica e della ricerca, il Dipartimento stabilisce strategie e persegue obiettivi di terza missione, operando per favorire l'applicazione diretta, la valorizzazione e l'impiego della conoscenza, al fine di apportare contributi allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società civile e del mondo imprenditoriale.
Nella volontà di recepire in pieno le politiche nazionali ed internazionali di terza missione, il Dipartimento intende operare secondo due direttrici strategiche: una di valorizzazione economica della conoscenza prodotta ed una di disseminazione culturale in contesti non specialistici.
Nel primo caso, l'obiettivo è di favorire la crescita economica, attraverso la trasformazione della conoscenza prodotta dalla ricerca in competenze utili ai fini produttivi. In tal senso il DCBB, potenziando le relazioni con i segmenti produttivi locali, nazionali ed internazionali, favorendo la nascita di spin-off e start-up della ricerca e sostenendo la tutela e la gestione della proprietà intellettuale, si impegna a facilitare e consolidare il tradizionale trasferimento di conoscenza per l'innovazione tecnologica di processo/prodotto. In tale ottica, oltre a produrre naturalmente conoscenza di base, si sviluppano e consolidano esperienze e sinergie sia interne che con operatori di ricerca esterna e si perseguono obiettivi di ricerca applicata e industriale. I risultati delle attività progettuali testimoniano un significativo potenziale del DCBB di trasferimento della conoscenza nei più innovativi distretti della Chimica, della Biologia, delle Biotecnologie, con particolare riguardo alle applicazioni nel campo della gestione ambientale, dell'energia e dei materiali innovativi.
Nel secondo caso, nella convinzione che il sapere scientifico rappresenti una componente sostanziale del patrimonio di una società della conoscenza, il Dipartimento, attivando forme di interazione con la società civile, si impegna a comunicare e divulgare la cultura scientifica intesa come bene pubblico. In quest'ambito strategico le attività che il Dipartimento intende mettere in campo vanno da iniziative di orientamento e interazione con le scuole secondarie superiori a iniziative divulgative rivolte alla società civile; attivare e sostenere progetti di “citizen science”; promuovere e partecipare ad ogni evento scientifico divulgativo e formativo riguardante il sapere scientifico (Notte dei ricercatori; Piano delle Lauree Scientifiche; Giornate seminariali rivolte alla cittadinanza; etc.).
Nel DCBB sono fondamentalmente rappresentate le Aree 03 (Scienze Chimiche) e 05 (Scienze Biologiche) ed è anche presente una piccola componente di Area 06 (Scienze mediche).
Le attività di ricerca di Area chimica con maggiore carattere applicativo sono finalizzate alla sintesi di nuove specie chimiche, alla preparazione di nuovi materiali e/o definizione di metodi che possano trovare utilizzo in diversi ambiti quali: catalisi, produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico organico e ibrido, splitting dell'acqua); accumulo e conversione dell'energia; degradazione delle biomasse per l'ottenimento di nuovi prodotti chimici; sviluppo della strategia di bioraffineria di terza generazione; caratterizzazione chimica e studio dei processi chimici e fisici in matrici ambientali; analisi e preservazione di opere di interesse storico-artistico; sensoristica ambientale e biologica; sviluppo di nuovi farmaci e di sistemi di veicolazione; crioconservazione cellulare.
I ricercatori di Area biologica, tradizionalmente più orientati a ricerche di tipo fondamentale, si sono progressivamente orientati anche verso ambiti più applicativi: dalle biotecnologie applicate ad una grande varietà di modelli sperimentali, alla zootecnia, all'agroalimentare, al farmaceutico-biomedico fino alla tassonomia applicata in ambito forense. Le ricadute di tali ambiti applicativi impattano su svariati settori. Alcuni di chiaro livello pre-competitivo, quali la tracciabilità delle filiere agro-alimentari, i processi di funzionalizzazione degli alimenti, la definizione di standard nutrizionali, la valorizzazione di razze locali, l'utilizzazione dei sottoprodotti agro-industriali. Altri di taglio ed interesse gestionale in ambito territoriale quali la sostenibilità e la conservazione della biodiversità dei sistemi naturali nonché il biorisanamento di siti contaminati per azione antropica, impattano sulle politiche locali, nazionali ed europee di salvaguardia ambientale. Di interesse applicativo le ricerche traslazionali riguardanti patologie umane e animali. Di grande attuali, infine, tutte le attività di sperimentazione in ambito biomolecolare e biotecnologico: la manipolazione dei sistemi bioibridi (nanoparticelle, biomateriali e staminali) trova applicazione nelle più moderne frontiere delle applicazioni biomediche: dalle malattie neurodegenerative, al trattamento delle neoplasie, all'heathy aging, al drug delivery, ai biosensori.
La collaborazione tra i ricercatori di Area chimica e di Area biologica si sta consolidando, inoltre, intorno a tematiche definite dall'Europa “very close to the application technology” quali la Green Chemistry e le nanobiotecnologie.
Nell'ambito delle strategie e delle attività di terza missione è opportuno ricordare che presso il DCBB ha sede amministrativa ed operativa il CEMIN – Centro di Eccellenza sui Materiali Innovativi Nanostrutturati – che, istituito dal MIUR nel 2004, si pone come polo di convergenza culturale per tutti i ricercatori che in Ateneo operano in tali tematiche. Conduce ricerche sulla sintesi e la caratterizzazione strutturale di sistemi nanostrutturati, anche a fini di stabilizzazione e attivazione di biomolecole, sulla sintesi “green” di materiali organici in sistemi a flusso, sulla caratterizzazione fotofisica e fotochimiche di sistemi nanostrutturati e di nanoparticelle organiche e inorganiche, sullo sfruttamento di materiali derivanti da fonti rinnovabili. Il Centro partecipa con una sua unità operativa al Cluster Nazionale della Chimica Verde (SPRING).
Il DCBB partecipa inoltre alle attività del Centro di Eccellenza SMAArt (Scientific Methodologies applied to Archeology and Art) dell'Università degli Studi di Perugia, istituito dal MURST nel 2000. E' un polo internazionale di confluenza ed integrazione culturale tra studiosi delle scienze storico-artistiche, chimiche, fisiche, biologiche ed informatiche applicate allo studio dei materiali per le opere d'arte e per i reperti archeologici. Le ricerche svolte hanno sia fini di classificazione, provenienza e datazione, che di caratterizzazione di tecniche esecutive e di messa a punto di maetriali e metodi per il consolidamento e la protezione. Lo SMAArt dispone di un laboratorio moblie (MOLAB) con strumenti portatili per indagini non-invasive in situ su manufatti di interesse storico-artistico.
Presso il Dipartimento ha anche sede l'unità di Perugia dell'ISTM (Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari), che, istituito nel 2000, ha sede in Milano ed ha come sedi distaccate Padova e Perugia. Esso rappresenta un'avanguardia nell'ambito delle scienze chimiche applicate ai sistemi attivi per catalisi, ai nano e micromateriali, alle macchine molecolari per applicazioni nei settori dell'energia e dell'informazione, ai beni culturali, alla modellistica molecolare e nanosistemi organizzati, ai sistemi molecolari funzionali.
Il Dipartimento, già dall'inizio, ha adottato un modello funzionale per gruppi di ricerca che, nella caratterizzazione tematica, evidenzi chiaramente anche i settori scientifici a potenziale applicativo e di terza missione. Allo sviluppo di questa organizzazione si deve pertanto accompagnare una ricognizione in termini di:
1) analisi delle potenzialità infrastrutturali, sia in termini di competenze che di risorse strumentali;
2) analisi, per ogni gruppo di ricerca, delle potenzialità di rete in termini di sinergie intra- e interdipartimentali, di collaborazioni istituzionali già attive con enti locali, con Università e Centri di Ricerca nazionali, con Università e Centri di Ricerca internazionali;
3) analisi dello storico delle attività di ricerca commissionata ai preesistenti Dipartimenti confluiti nel DCBB.
In generale si prevedono anche attività volte alla valorizzazione economica dei risultati close to market, azioni di consolidamento dei rapporti già avviati con le realtà produttive locali, nazionali ed internazionali; azioni di impulso, sostegno e formazione mirata destinate ai giovani che intraprendono in Dipartimento i loro percorsi di formazione alla ricerca (dottorandi/assegnisti) e ai ricercatori di nuovo reclutamento; l'organizzazione di eventi di comunicazione mirata al mondo imprenditoriale per portare a conoscenza di questo il portafoglio di risultati applicabili. La più completa definizione di un piano strategico in materia di Ricerca e Terza Missione è stata articolata in un documento programmatico riferito al triennio 2015-2017. In accordo con le linee di azione così definite, e con i documenti messi a punto da ANVUR nel frattempo, gli obiettivi di valorizzazione delle attività di Terza Missione per il 2014, potranno essere quantificati in diretta relazione alle attività intraprese nei seguenti ambiti:
- convenzioni di ricerca;
- eventi di divulgazione scientifica in ambito sociale non accademico;
- brevetti depositati e presentati per la registrazione;
- partecipazioni a spin-off;
- attività di divulgazione delle attività di ricerca e didattiche di Ateneo, ed orientamento degli studenti ella scelta del percorso formativo universitario;
- attività di organizzazione e supervisione di stage formativi per studenti non universitari.
Nella volontà di recepire in pieno le politiche nazionali ed internazionali di terza missione, il Dipartimento intende operare secondo due direttrici strategiche: una di valorizzazione economica della conoscenza prodotta ed una di disseminazione culturale in contesti non specialistici.
Nel primo caso, l'obiettivo è di favorire la crescita economica, attraverso la trasformazione della conoscenza prodotta dalla ricerca in competenze utili ai fini produttivi. In tal senso il DCBB, potenziando le relazioni con i segmenti produttivi locali, nazionali ed internazionali, favorendo la nascita di spin-off e start-up della ricerca e sostenendo la tutela e la gestione della proprietà intellettuale, si impegna a facilitare e consolidare il tradizionale trasferimento di conoscenza per l'innovazione tecnologica di processo/prodotto. In tale ottica, oltre a produrre naturalmente conoscenza di base, si sviluppano e consolidano esperienze e sinergie sia interne che con operatori di ricerca esterna e si perseguono obiettivi di ricerca applicata e industriale. I risultati delle attività progettuali testimoniano un significativo potenziale del DCBB di trasferimento della conoscenza nei più innovativi distretti della Chimica, della Biologia, delle Biotecnologie, con particolare riguardo alle applicazioni nel campo della gestione ambientale, dell'energia e dei materiali innovativi.
Nel secondo caso, nella convinzione che il sapere scientifico rappresenti una componente sostanziale del patrimonio di una società della conoscenza, il Dipartimento, attivando forme di interazione con la società civile, si impegna a comunicare e divulgare la cultura scientifica intesa come bene pubblico. In quest'ambito strategico le attività che il Dipartimento intende mettere in campo vanno da iniziative di orientamento e interazione con le scuole secondarie superiori a iniziative divulgative rivolte alla società civile; attivare e sostenere progetti di “citizen science”; promuovere e partecipare ad ogni evento scientifico divulgativo e formativo riguardante il sapere scientifico (Notte dei ricercatori; Piano delle Lauree Scientifiche; Giornate seminariali rivolte alla cittadinanza; etc.).
Nel DCBB sono fondamentalmente rappresentate le Aree 03 (Scienze Chimiche) e 05 (Scienze Biologiche) ed è anche presente una piccola componente di Area 06 (Scienze mediche).
Le attività di ricerca di Area chimica con maggiore carattere applicativo sono finalizzate alla sintesi di nuove specie chimiche, alla preparazione di nuovi materiali e/o definizione di metodi che possano trovare utilizzo in diversi ambiti quali: catalisi, produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico organico e ibrido, splitting dell'acqua); accumulo e conversione dell'energia; degradazione delle biomasse per l'ottenimento di nuovi prodotti chimici; sviluppo della strategia di bioraffineria di terza generazione; caratterizzazione chimica e studio dei processi chimici e fisici in matrici ambientali; analisi e preservazione di opere di interesse storico-artistico; sensoristica ambientale e biologica; sviluppo di nuovi farmaci e di sistemi di veicolazione; crioconservazione cellulare.
I ricercatori di Area biologica, tradizionalmente più orientati a ricerche di tipo fondamentale, si sono progressivamente orientati anche verso ambiti più applicativi: dalle biotecnologie applicate ad una grande varietà di modelli sperimentali, alla zootecnia, all'agroalimentare, al farmaceutico-biomedico fino alla tassonomia applicata in ambito forense. Le ricadute di tali ambiti applicativi impattano su svariati settori. Alcuni di chiaro livello pre-competitivo, quali la tracciabilità delle filiere agro-alimentari, i processi di funzionalizzazione degli alimenti, la definizione di standard nutrizionali, la valorizzazione di razze locali, l'utilizzazione dei sottoprodotti agro-industriali. Altri di taglio ed interesse gestionale in ambito territoriale quali la sostenibilità e la conservazione della biodiversità dei sistemi naturali nonché il biorisanamento di siti contaminati per azione antropica, impattano sulle politiche locali, nazionali ed europee di salvaguardia ambientale. Di interesse applicativo le ricerche traslazionali riguardanti patologie umane e animali. Di grande attuali, infine, tutte le attività di sperimentazione in ambito biomolecolare e biotecnologico: la manipolazione dei sistemi bioibridi (nanoparticelle, biomateriali e staminali) trova applicazione nelle più moderne frontiere delle applicazioni biomediche: dalle malattie neurodegenerative, al trattamento delle neoplasie, all'heathy aging, al drug delivery, ai biosensori.
La collaborazione tra i ricercatori di Area chimica e di Area biologica si sta consolidando, inoltre, intorno a tematiche definite dall'Europa “very close to the application technology” quali la Green Chemistry e le nanobiotecnologie.
Nell'ambito delle strategie e delle attività di terza missione è opportuno ricordare che presso il DCBB ha sede amministrativa ed operativa il CEMIN – Centro di Eccellenza sui Materiali Innovativi Nanostrutturati – che, istituito dal MIUR nel 2004, si pone come polo di convergenza culturale per tutti i ricercatori che in Ateneo operano in tali tematiche. Conduce ricerche sulla sintesi e la caratterizzazione strutturale di sistemi nanostrutturati, anche a fini di stabilizzazione e attivazione di biomolecole, sulla sintesi “green” di materiali organici in sistemi a flusso, sulla caratterizzazione fotofisica e fotochimiche di sistemi nanostrutturati e di nanoparticelle organiche e inorganiche, sullo sfruttamento di materiali derivanti da fonti rinnovabili. Il Centro partecipa con una sua unità operativa al Cluster Nazionale della Chimica Verde (SPRING).
Il DCBB partecipa inoltre alle attività del Centro di Eccellenza SMAArt (Scientific Methodologies applied to Archeology and Art) dell'Università degli Studi di Perugia, istituito dal MURST nel 2000. E' un polo internazionale di confluenza ed integrazione culturale tra studiosi delle scienze storico-artistiche, chimiche, fisiche, biologiche ed informatiche applicate allo studio dei materiali per le opere d'arte e per i reperti archeologici. Le ricerche svolte hanno sia fini di classificazione, provenienza e datazione, che di caratterizzazione di tecniche esecutive e di messa a punto di maetriali e metodi per il consolidamento e la protezione. Lo SMAArt dispone di un laboratorio moblie (MOLAB) con strumenti portatili per indagini non-invasive in situ su manufatti di interesse storico-artistico.
Presso il Dipartimento ha anche sede l'unità di Perugia dell'ISTM (Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari), che, istituito nel 2000, ha sede in Milano ed ha come sedi distaccate Padova e Perugia. Esso rappresenta un'avanguardia nell'ambito delle scienze chimiche applicate ai sistemi attivi per catalisi, ai nano e micromateriali, alle macchine molecolari per applicazioni nei settori dell'energia e dell'informazione, ai beni culturali, alla modellistica molecolare e nanosistemi organizzati, ai sistemi molecolari funzionali.
Il Dipartimento, già dall'inizio, ha adottato un modello funzionale per gruppi di ricerca che, nella caratterizzazione tematica, evidenzi chiaramente anche i settori scientifici a potenziale applicativo e di terza missione. Allo sviluppo di questa organizzazione si deve pertanto accompagnare una ricognizione in termini di:
1) analisi delle potenzialità infrastrutturali, sia in termini di competenze che di risorse strumentali;
2) analisi, per ogni gruppo di ricerca, delle potenzialità di rete in termini di sinergie intra- e interdipartimentali, di collaborazioni istituzionali già attive con enti locali, con Università e Centri di Ricerca nazionali, con Università e Centri di Ricerca internazionali;
3) analisi dello storico delle attività di ricerca commissionata ai preesistenti Dipartimenti confluiti nel DCBB.
In generale si prevedono anche attività volte alla valorizzazione economica dei risultati close to market, azioni di consolidamento dei rapporti già avviati con le realtà produttive locali, nazionali ed internazionali; azioni di impulso, sostegno e formazione mirata destinate ai giovani che intraprendono in Dipartimento i loro percorsi di formazione alla ricerca (dottorandi/assegnisti) e ai ricercatori di nuovo reclutamento; l'organizzazione di eventi di comunicazione mirata al mondo imprenditoriale per portare a conoscenza di questo il portafoglio di risultati applicabili. La più completa definizione di un piano strategico in materia di Ricerca e Terza Missione è stata articolata in un documento programmatico riferito al triennio 2015-2017. In accordo con le linee di azione così definite, e con i documenti messi a punto da ANVUR nel frattempo, gli obiettivi di valorizzazione delle attività di Terza Missione per il 2014, potranno essere quantificati in diretta relazione alle attività intraprese nei seguenti ambiti:
- convenzioni di ricerca;
- eventi di divulgazione scientifica in ambito sociale non accademico;
- brevetti depositati e presentati per la registrazione;
- partecipazioni a spin-off;
- attività di divulgazione delle attività di ricerca e didattiche di Ateneo, ed orientamento degli studenti ella scelta del percorso formativo universitario;
- attività di organizzazione e supervisione di stage formativi per studenti non universitari.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
N. | Nome della struttura di gestione | Numero di siti museali gestiti dal polo museale | Numero di giorni di apertura nell'anno | Spazi dedicati in mq | Budget impegnato nell'anno | Totale finanziamenti esterni | N.ro di visitatori nell'anno | N.ro di visitatori nell'anno paganti | Presenza sistema rilevazione presenze |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | CAMS - Centro di Ateneo per i Musei Scientifici | 6 | 270 | 30.880 | 5.000 | 25.000 | 2.325 | 910 | si |
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
N. | Ragione sociale | Anno di inizio partecipazione | Finalità prevalente | Tra i primi 10 dell'Ateneo |
---|---|---|---|---|
1. | I.TRAS.TE. soc. cons. a r.l. | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), Sostegno all'imprenditorialità (es. PNI Cube), | |
2. | Associazione NETVAL – Network per la Valorizzazione della Ricerca Universitaria | 2007 | Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), | Si |
3. | Associazione PNICube - Associazione degli Incubatori e delle Business Plan Competition accademiche italiane | 2004 | Sostegno all'imprenditorialità (es. PNI Cube), | Si |
4. | ASSOCIAZIONE LABORATORIO DI DIAGNOSTICA PER I BENI CULTURALI | 2005 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
5. | CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO ALMALAUREA | 2002 | Servizi di placement (es. Almalaurea), | Si |
6. | CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE PER LA SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI - INSTM | 1992 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
7. | CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE PER LA REATTIVITA' CHIMICA E LA CATALISI | 1994 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
8. | APRE | 1998 | Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | Si |
9. | CENTRO STUDI CITTA' DI FOLIGNO | 1995 | Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), | |
10. | TUCEP - TIBER UMBRIA COMETT EDUCATION PROGRAMME | 1992 | Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), | Si |