1. CONTESTO GENERALE
Anche nel 2014 le attività di Terza Missione per la FaST (Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano) sono state largamente influenzate dalla fase di espansione e consolidamento che ha caratterizzato la Facoltà stessa in tale periodo. Probabilmente in modo più marcato rispetto a ciò che avviene in altri Atenei, le attività di Terza Missione hanno condizionato lo sviluppo sia della didattica sia della ricerca presso la struttura. Infatti, detta fase di espansione, associata al fatto di far parte di un contesto locale “a corto raggio” (per dimensioni sia fisiche, sia geografiche, sia economiche), continua a creare notevoli aspettative a livello territoriale, di fatto condizionando lo sviluppo dell'Ateneo stesso in tutte le sue forme di attività. Presso la FaST tale fenomeno è forse più evidente per i domini applicativi (scientifici e tecnologici) in essa trattati, che spaziano dalle problematiche agroambientali e alimentari a quelle energetiche e industriali. Ciò ha fatto sì che:
• sul fronte della didattica, i focus dei corsi di laurea sono stati innanzitutto condizionati da prioritarie esigenze di formazione da parte del tessuto imprenditoriale locale dei settori agricolo e industriale, nonché da parte della pubblica amministrazione che ha posto istanze di sviluppo strategico a livello ambientale ed energetico;
• sul fronte della ricerca, l'articolazione stessa delle competenze della FaST nelle 5 macro-aree di ricerca ha sempre cercato di focalizzare degli obbiettivi di intervento il più possibile chiari e trasparenti a tutti i potenziali fruitori esterni all'Ateneo, sempre partendo dalle istanze di sviluppo scientifico, tecnico, tecnologico, economico e sociale del contesto produttivo locale (di fatto incardinato su 5 parole chiave: Scienze di base, Agroalimentare, Ambiente, Industria, Energia).
Tutto ciò, peraltro, ha contribuito a uno sviluppo armonico e interdisciplinare delle competenze interne FaST, specie per l'appunto da quest'anno (2014) in cui: a) le discipline di base, superando un'incongruenza concettuale ed organizzativa dei primi anni di sviluppo della Facoltà, si sono costituite in una macro-area di ricerca indipendente dagli altri 4 domini applicativi, favorendo l'emergere di motivazioni più solide tra docenti e ricercatori, nonché di dinamiche più trasparenti nelle interazioni interdisciplinari tra i diversi settori, con ripercussioni positive sulle comunicazioni esterne, sulla qualità della ricerca e sulle attività di Terza Missione; b) si sono progressivamente consolidati i rapporti col tessuto economico esterno, con sempre maggiori interazioni con istituzioni pubbliche, mondo della formazione (scuole secondarie e professionali), organizzazioni professionali, imprese industriali ed agroambientali; c) si sono ampliati i settori di competenza (topic) in alcune macro-aree di ricerca grazie all'arrivo di docenti in grado di coprire nuovi settori scientifico-disciplinari fino a quel momento rimasti scoperti; da segnalare, in merito, l'organizzazione del nuovo topic “Scienze Animali” che, unitamente al potenziamento dei topic in Tecnologie Alimentari, ha aperto nuove prospettive di interazione con le imprese del territorio, riscuotendo un notevole interesse da parte dell'Assessorato Agricoltura, Foreste, Protezione civile e Comuni tali da far pianificare interventi applicativi molto mirati per lo sviluppo del settore zootecnico e delle relative produzioni attraverso azioni specifiche da definire nell'immediato futuro (Action Plans).
In definitiva, si vuole rilevare come le dinamiche di sviluppo della FaST continuino ad essere spesso condizionate da esigenze proprie degli aspetti di Terza Missione. A testimonianza di ciò, si segnalano ancora le attività spese da diversi ricercatori della Facoltà sul fronte dello sviluppo di un Parco Tecnologico sul territorio della Provincia Autonoma di Bolzano. Questo prevede la creazione di laboratori di varia natura da adibire ad attività sia di ricerca (di base, istituzionale, commissionata), sia di servizi basati su misure e interventi ad alto contenuto tecnologico. Il tutto, attivando collaborazioni con imprese private, associazioni di categoria e altri centri di ricerca operanti sul territorio (Eurac, Ecoresearch, Centro Sperimentale Laimburg). Il 2014 ha di fatto visto l'inizio della realizzazione concreta di tali laboratori, che ha coinvolto ricercatori della FaST attraverso alcuni contratti di Capacity Building, finalizzati - per l'appunto - allo sviluppo di strutture di eccellenza da condividere in futuro (secondo modalità amministrative che verranno a tempo debito definite) il loro utilizzo e i servizi da essi erogabili con gli attori interessati del tessuto istituzionale e produttivo locale. Quindi, per molti versi, lo sviluppo del Parco Tecnologico è connaturato e parallelo alle dinamiche di crescita della Facoltà, le cui dotazioni scientifiche, tecnologiche e strutturali sono ancora decisamente limitate, soprattutto per quanto concerne i settori delle competenze tecnico-ingegneristiche.
Si è, pertanto, di fronte a competenze e ruoli simbiotici, trovando: da un lato l'Ateneo che necessita di nuove risorse per potenziare le dotazioni strumentali delle proprie discipline applicative; dall'altro, il Parco Tecnologico, in parte espressione degli interessi imprenditoriali locali (appurati attraverso specifiche indagini cui la FaST stessa a suo tempo ha preso parte), che richiede laboratori e centri servizi in grado di soddisfare a vari livelli le specifiche esigenze di ricerca da parte dei settori sia pubblico sia privato.
La classificazione delle attività svolte dalla FaST, nonché i dettagli relativi alle varie iniziative svolte sono riportate nel documento in ALLEGATO.
2. CRITICITA'
Non si rilevano particolari criticità in merito alle iniziative di Terza Missione presso la FaST nel periodo in esame, specie considerando l'intensità dell'impegno con cui molti ricercatori e docenti sono stati coinvolti nei vari aspetti di tale fronte. Tuttavia, proprio per la molteplicità delle attività contemplate, si ritiene opportuno istituire un servizio interno FaST per il monitoraggio delle attività stesse, possibilmente da coordinare attraverso la piattaforma digitale di Ateneo Boris. Nella precedente valutazione di Terza Missione nella SUA-RD 2013 si era prevista l'intenzione di far coordinare tale attività di monitoraggio alla Commissione Ricerca di Facoltà (CRC-FaST), opportunamente raccordata sia col Presidio di Qualità di Ateneo, sia con l'Ufficio Ricerca Centrale. Tuttavia tale intenzione non ha avuto una sua significativa attuazione in quanto:
a) la CRC-FaST è ancora in una fase di consolidamento che la vede maggiormente focalizzata sugli aspetti di organizzazione ed efficienza della ricerca vera e propria; ne consegue che le attività di Terza Missione vengono ancora troppo spesso messe erroneamente in secondo piano (non nella loro fase realizzativa, bensì in quella consuntiva e valutativa) in quanto ritenute marginali rispetto alle urgenze delle altre problematiche trattate;
b) tale percezione di “marginalità” è peraltro anche diffusa tra tutti i docenti e ricercatori della FaST, che vedono le attività di Terza Missione come elementi non prioritari rispetto alle proprie ricerche, con ciò compromettendo anche la semplice registrazione degli eventi attuati o cui si è preso parte, spesso anche vedendo come poco essenziale la perdita di queste informazioni nell'arricchimento del proprio profilo scientifico e accademico;
c) l'utilizzo della piattaforma Boris per la gestione dei vari aspetti legati alla ricerca non è ancora del tutto scevra da inconvenienti; benchè ormai il suo utilizzo sia pressoché generalizzato, in quanto strumento obbligatorio per la presentazione e gestione di progetti di ricerca e dei suoi relativi prodotti, le attività di Terza Missione – proprio perché raramente “agganciate” ad uno specifico progetto di ricerca – sfuggono ad una gestione capillare attraverso Boris; la responsabilità di un pertinente utilizzo di quest'ultimo, peraltro, deve essere ovviamente lasciata nelle more di ciascun ricercatore, non potendo - per ovvie ragioni organizzative e di carichi di lavoro – demandata a personale esterno di segreteria, come alcuni vorrebbero.
In definitiva, la CRC-FaST dovrà nell'immediato futuro rivedere le modalità di monitoraggio delle attività di Terza Missione, consapevole del fatto che – al di là dello stigmatizzare taluni atteggiamenti di inerzia nella personale compilazione fisica delle informazioni – è necessario trovare soluzioni che tendano ad alleggerire oneri e compiti burocratici aggiuntivi, tipicamente connessi alla messa in essere di qualsiasi sistema di gestione della qualità.
Possibili iniziative potrebbero spaziare dalla possibilità di istituire una gestione centralizzata delle iniziative attraverso la responsabilità del CRC-FaST supportato da un responsabile della segreteria di Facoltà, a quella di prevedere nella compilazione dei PIS (schede di richiesta missione o organizzazione eventi) la spunta di una check-box con la voce “Attività di Terza Missione” in modo da avere già tutte le informazioni strutturate a livello di un database centrale. L'interfacciamento del DB-PIS con Boris sarà tema molto più complicato da trattare nelle sedi di Ateneo più competenti, che dovranno sicuramente coinvolgere anche il Presidio di Qualità. Tuttavia, una tale soluzione potrebbe già notevolmente assicurare una ragionevole completezza dei dati raccolti – appoggiandosi ad un sistema esistente la cui compilazione è obbligatoria – facilitando il successivo lavoro in fase consuntiva.
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Anche nel 2014 le attività di Terza Missione per la FaST (Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano) sono state largamente influenzate dalla fase di espansione e consolidamento che ha caratterizzato la Facoltà stessa in tale periodo. Probabilmente in modo più marcato rispetto a ciò che avviene in altri Atenei, le attività di Terza Missione hanno condizionato lo sviluppo sia della didattica sia della ricerca presso la struttura. Infatti, detta fase di espansione, associata al fatto di far parte di un contesto locale “a corto raggio” (per dimensioni sia fisiche, sia geografiche, sia economiche), continua a creare notevoli aspettative a livello territoriale, di fatto condizionando lo sviluppo dell'Ateneo stesso in tutte le sue forme di attività. Presso la FaST tale fenomeno è forse più evidente per i domini applicativi (scientifici e tecnologici) in essa trattati, che spaziano dalle problematiche agroambientali e alimentari a quelle energetiche e industriali. Ciò ha fatto sì che:
• sul fronte della didattica, i focus dei corsi di laurea sono stati innanzitutto condizionati da prioritarie esigenze di formazione da parte del tessuto imprenditoriale locale dei settori agricolo e industriale, nonché da parte della pubblica amministrazione che ha posto istanze di sviluppo strategico a livello ambientale ed energetico;
• sul fronte della ricerca, l'articolazione stessa delle competenze della FaST nelle 5 macro-aree di ricerca ha sempre cercato di focalizzare degli obbiettivi di intervento il più possibile chiari e trasparenti a tutti i potenziali fruitori esterni all'Ateneo, sempre partendo dalle istanze di sviluppo scientifico, tecnico, tecnologico, economico e sociale del contesto produttivo locale (di fatto incardinato su 5 parole chiave: Scienze di base, Agroalimentare, Ambiente, Industria, Energia).
Tutto ciò, peraltro, ha contribuito a uno sviluppo armonico e interdisciplinare delle competenze interne FaST, specie per l'appunto da quest'anno (2014) in cui: a) le discipline di base, superando un'incongruenza concettuale ed organizzativa dei primi anni di sviluppo della Facoltà, si sono costituite in una macro-area di ricerca indipendente dagli altri 4 domini applicativi, favorendo l'emergere di motivazioni più solide tra docenti e ricercatori, nonché di dinamiche più trasparenti nelle interazioni interdisciplinari tra i diversi settori, con ripercussioni positive sulle comunicazioni esterne, sulla qualità della ricerca e sulle attività di Terza Missione; b) si sono progressivamente consolidati i rapporti col tessuto economico esterno, con sempre maggiori interazioni con istituzioni pubbliche, mondo della formazione (scuole secondarie e professionali), organizzazioni professionali, imprese industriali ed agroambientali; c) si sono ampliati i settori di competenza (topic) in alcune macro-aree di ricerca grazie all'arrivo di docenti in grado di coprire nuovi settori scientifico-disciplinari fino a quel momento rimasti scoperti; da segnalare, in merito, l'organizzazione del nuovo topic “Scienze Animali” che, unitamente al potenziamento dei topic in Tecnologie Alimentari, ha aperto nuove prospettive di interazione con le imprese del territorio, riscuotendo un notevole interesse da parte dell'Assessorato Agricoltura, Foreste, Protezione civile e Comuni tali da far pianificare interventi applicativi molto mirati per lo sviluppo del settore zootecnico e delle relative produzioni attraverso azioni specifiche da definire nell'immediato futuro (Action Plans).
In definitiva, si vuole rilevare come le dinamiche di sviluppo della FaST continuino ad essere spesso condizionate da esigenze proprie degli aspetti di Terza Missione. A testimonianza di ciò, si segnalano ancora le attività spese da diversi ricercatori della Facoltà sul fronte dello sviluppo di un Parco Tecnologico sul territorio della Provincia Autonoma di Bolzano. Questo prevede la creazione di laboratori di varia natura da adibire ad attività sia di ricerca (di base, istituzionale, commissionata), sia di servizi basati su misure e interventi ad alto contenuto tecnologico. Il tutto, attivando collaborazioni con imprese private, associazioni di categoria e altri centri di ricerca operanti sul territorio (Eurac, Ecoresearch, Centro Sperimentale Laimburg). Il 2014 ha di fatto visto l'inizio della realizzazione concreta di tali laboratori, che ha coinvolto ricercatori della FaST attraverso alcuni contratti di Capacity Building, finalizzati - per l'appunto - allo sviluppo di strutture di eccellenza da condividere in futuro (secondo modalità amministrative che verranno a tempo debito definite) il loro utilizzo e i servizi da essi erogabili con gli attori interessati del tessuto istituzionale e produttivo locale. Quindi, per molti versi, lo sviluppo del Parco Tecnologico è connaturato e parallelo alle dinamiche di crescita della Facoltà, le cui dotazioni scientifiche, tecnologiche e strutturali sono ancora decisamente limitate, soprattutto per quanto concerne i settori delle competenze tecnico-ingegneristiche.
Si è, pertanto, di fronte a competenze e ruoli simbiotici, trovando: da un lato l'Ateneo che necessita di nuove risorse per potenziare le dotazioni strumentali delle proprie discipline applicative; dall'altro, il Parco Tecnologico, in parte espressione degli interessi imprenditoriali locali (appurati attraverso specifiche indagini cui la FaST stessa a suo tempo ha preso parte), che richiede laboratori e centri servizi in grado di soddisfare a vari livelli le specifiche esigenze di ricerca da parte dei settori sia pubblico sia privato.
La classificazione delle attività svolte dalla FaST, nonché i dettagli relativi alle varie iniziative svolte sono riportate nel documento in ALLEGATO.
2. CRITICITA'
Non si rilevano particolari criticità in merito alle iniziative di Terza Missione presso la FaST nel periodo in esame, specie considerando l'intensità dell'impegno con cui molti ricercatori e docenti sono stati coinvolti nei vari aspetti di tale fronte. Tuttavia, proprio per la molteplicità delle attività contemplate, si ritiene opportuno istituire un servizio interno FaST per il monitoraggio delle attività stesse, possibilmente da coordinare attraverso la piattaforma digitale di Ateneo Boris. Nella precedente valutazione di Terza Missione nella SUA-RD 2013 si era prevista l'intenzione di far coordinare tale attività di monitoraggio alla Commissione Ricerca di Facoltà (CRC-FaST), opportunamente raccordata sia col Presidio di Qualità di Ateneo, sia con l'Ufficio Ricerca Centrale. Tuttavia tale intenzione non ha avuto una sua significativa attuazione in quanto:
a) la CRC-FaST è ancora in una fase di consolidamento che la vede maggiormente focalizzata sugli aspetti di organizzazione ed efficienza della ricerca vera e propria; ne consegue che le attività di Terza Missione vengono ancora troppo spesso messe erroneamente in secondo piano (non nella loro fase realizzativa, bensì in quella consuntiva e valutativa) in quanto ritenute marginali rispetto alle urgenze delle altre problematiche trattate;
b) tale percezione di “marginalità” è peraltro anche diffusa tra tutti i docenti e ricercatori della FaST, che vedono le attività di Terza Missione come elementi non prioritari rispetto alle proprie ricerche, con ciò compromettendo anche la semplice registrazione degli eventi attuati o cui si è preso parte, spesso anche vedendo come poco essenziale la perdita di queste informazioni nell'arricchimento del proprio profilo scientifico e accademico;
c) l'utilizzo della piattaforma Boris per la gestione dei vari aspetti legati alla ricerca non è ancora del tutto scevra da inconvenienti; benchè ormai il suo utilizzo sia pressoché generalizzato, in quanto strumento obbligatorio per la presentazione e gestione di progetti di ricerca e dei suoi relativi prodotti, le attività di Terza Missione – proprio perché raramente “agganciate” ad uno specifico progetto di ricerca – sfuggono ad una gestione capillare attraverso Boris; la responsabilità di un pertinente utilizzo di quest'ultimo, peraltro, deve essere ovviamente lasciata nelle more di ciascun ricercatore, non potendo - per ovvie ragioni organizzative e di carichi di lavoro – demandata a personale esterno di segreteria, come alcuni vorrebbero.
In definitiva, la CRC-FaST dovrà nell'immediato futuro rivedere le modalità di monitoraggio delle attività di Terza Missione, consapevole del fatto che – al di là dello stigmatizzare taluni atteggiamenti di inerzia nella personale compilazione fisica delle informazioni – è necessario trovare soluzioni che tendano ad alleggerire oneri e compiti burocratici aggiuntivi, tipicamente connessi alla messa in essere di qualsiasi sistema di gestione della qualità.
Possibili iniziative potrebbero spaziare dalla possibilità di istituire una gestione centralizzata delle iniziative attraverso la responsabilità del CRC-FaST supportato da un responsabile della segreteria di Facoltà, a quella di prevedere nella compilazione dei PIS (schede di richiesta missione o organizzazione eventi) la spunta di una check-box con la voce “Attività di Terza Missione” in modo da avere già tutte le informazioni strutturate a livello di un database centrale. L'interfacciamento del DB-PIS con Boris sarà tema molto più complicato da trattare nelle sedi di Ateneo più competenti, che dovranno sicuramente coinvolgere anche il Presidio di Qualità. Tuttavia, una tale soluzione potrebbe già notevolmente assicurare una ragionevole completezza dei dati raccolti – appoggiandosi ad un sistema esistente la cui compilazione è obbligatoria – facilitando il successivo lavoro in fase consuntiva.
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Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo