La Legge Provinciale 14/2005 (istitutiva della Fondazione), all'Art. 5 assegna alla Fondazione il compito di promuovere, realizzare e sviluppare "la ricerca in settori d'interesse per lo sviluppo provinciale" e di svolgere "la propria attività con l'obiettivo di conseguire risultati in grado di ottenere il riconoscimento a livello nazionale e internazionale del sistema trentino della ricerca e dell'innovazione".
Questo compito è assolto "con una specifica attenzione a valorizzare, anche economicamente, i propri risultati e a utilizzarli a vantaggio dello sviluppo locale nella sua dimensione sociale, economica e culturale". La Fondazione è "in particolare tenuta a dare rilievo all'attività di trasmissione delle conoscenze dal sistema della ricerca a quello economico e viceversa, favorendo l'acquisizione, la circolazione di informazioni e la disponibilità di competenze tecniche specifiche, anche in sede locale".
Riprendendo questi principi generali, lo Statuto (Art. 1) definisce la missione della Fondazione quale agente di uno sviluppo scientifico e tecnologico particolarmente attento alla dimensione interdisciplinare ed applicativa, precisando la sua complementarietà rispetto all'istituzione universitaria, nonché il suo ruolo di promotore dell'apertura internazionale del Trentino. Lo Statuto sancisce inoltre il compito che la Fondazione ha di promuovere "una capacità diffusa di innovazione", al fine di favorire "la crescita della realtà trentina", e di trasferire i risultati della ricerca sostenendo nuove imprenditorialità e la "qualificazione delle strutture e delle amministrazioni pubbliche".
La missione della Fondazione è dunque tripartita, e tre sono gli obiettivi generali che ne discendono:
a) qualità della ricerca, in termini di qualità delle pubblicazioni e del loro impatto nelle comunità scientifiche di riferimento;
b) innovazione, con speciale attenzione alla dimensione territoriale;
c) internazionalizzazione.
Considerata la storia e la "varietà costitutiva" stessa della Fondazione, che si articola in un polo di centri tecnoscientifici ed un secondo polo umanistico, di taglia più limitata ma comunque assai importante, è chiaro che non tutti i centri possano essere chiamati a contribuire agli obiettivi egualmente e secondo le medesime modalità.
Si tratta piuttosto di individuare, per ciascun centro, le aree di maggiore impatto potenziale, soprattutto in relazione alla ricerca che esso conduce, e le competenze che raccoglie e alle istanze ed opportunità che avanzano dalla società in senso lato.
Da questo punto di vista possiamo dire che tra la Fondazione, intesa quale governance dell'Ente, ed i centri di ricerca (i dipartimenti) esiste una relazione dialettica che conduce, secondo gli programmazione annuale e pluriennale proprii della Fondazione, alla individuzione di obiettivi specifici per ciascun centro. Al conseguimento di questi obiettivi la Fondazione contribuisce con strumenti e competenze di tipo organizzativo (eg, Servizio Relazioni Territoriali, Valutazione della Ricerca) o con risorse economiche specificamente destinate.
Questa impostazione, sperimentata e messa alla prova ormai da diversi anni, consente:
a) da un lato ai Centri di esercitare un'ampia autonomia di indirizzo ed esecutiva in tutto quel che riguarda l'impatto socioeconomico delle proprie attività, adattandosi flessibilmente - ed anche tempestivamente - a condizioni spesso in rapido cambiamento;
b) dall'altro, di poter ricondurre ad un unico coordinamento, una regia comune, un insieme ampio e variegato di attività che devono trovare una razio comune e possibilmente sinergica.
In questo meccanismo, un ruolo specialmente rilevante è assegnato agli indirizzi strategici che provengono dalle comunità scientifiche, dalla Commissione Europea e, a livello nazionale, dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con “Horizon 2020 Italia” e dal Piano nazionale della ricerca. Questi indirizzi vanno dunque declinati coi dominii applicativi stabiliti dal Piano della Ricerca della PAT, al quale la Fondazione contribuisce nel dominio della meccatronica, delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, dell'energia e dell'ambiente, della qualità della vita, quest'ultimo con una speciale attenzione al mondo della sanità, della cultura e del welfare.
Considerando gli orientamenti scientifici presenti in Fondazione, è di tutta evidenza come la maggior parte dell'impatto "di terza missione" della Fondazione si osservi -- almeno secondo il modello che qui è proposto -- nella valorizzazione economica degli esiti della ricerca (spin-off e brevetti), anche in commesse dirette di ricerca (non derivanti da bandi competitivi), e in progetti congiunti pubblici/privati a supporto dell'innovazione territoriale. Questi si concentrano prncipalmente nelle aree e nei settori tecnoscientifici tradizionali, anche se si osservano tendenze alla messa a fattor comune di competenze multidisciplinari -- un esempio per tutti, il progetto Digital Humanities. Altrettanto importanti anche se meno immediatamente tangibili dal punto di vista meramente economico, i risultati che la Fondazione ottiene quale attore nel discorso pubblico (specialmente, attraverso i suoi centri del polo umanistico e delle scienze sociali), e nella formazione delle giovani generazioni, con accordi strategici stipulati ormai con decine di Istituti di Istruzione superiore ed intensi programmi di coinvolgimento dei giovani nella ricerca di FBK.
In ultimo, e per quanto rigarda l'alta formazione, la Fondazione ospita sistematicamente nei suoi gruppi di ricerca parecchie decine di studenti a livello dottorale, dedicando a questi progetti ingenti risorse, sia economiche che organizzative. attraverso convenzioni ed accordi con università italiane ed estere.
Al fine di meglio comprendere ed orientare questa varietà di impatti e di metterli al confronto con le attese dei suoi destinatarii, nel quadriennio la Fondazione si è dotata dello strumento del Report Sociale Integrato (http://airt.fbk.eu/sites/airt.fbk.eu/files/fbk_rsi_light_0.pdf e in allegato), secondo una metodologia innovativa e fortemente empirica che consente di evidenziare, oltre alle relazioni con gli stakeholder palesi, anche la presenza e le attese, latenti o inespresse, degli stakeholder "silenziosi".
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Questo compito è assolto "con una specifica attenzione a valorizzare, anche economicamente, i propri risultati e a utilizzarli a vantaggio dello sviluppo locale nella sua dimensione sociale, economica e culturale". La Fondazione è "in particolare tenuta a dare rilievo all'attività di trasmissione delle conoscenze dal sistema della ricerca a quello economico e viceversa, favorendo l'acquisizione, la circolazione di informazioni e la disponibilità di competenze tecniche specifiche, anche in sede locale".
Riprendendo questi principi generali, lo Statuto (Art. 1) definisce la missione della Fondazione quale agente di uno sviluppo scientifico e tecnologico particolarmente attento alla dimensione interdisciplinare ed applicativa, precisando la sua complementarietà rispetto all'istituzione universitaria, nonché il suo ruolo di promotore dell'apertura internazionale del Trentino. Lo Statuto sancisce inoltre il compito che la Fondazione ha di promuovere "una capacità diffusa di innovazione", al fine di favorire "la crescita della realtà trentina", e di trasferire i risultati della ricerca sostenendo nuove imprenditorialità e la "qualificazione delle strutture e delle amministrazioni pubbliche".
La missione della Fondazione è dunque tripartita, e tre sono gli obiettivi generali che ne discendono:
a) qualità della ricerca, in termini di qualità delle pubblicazioni e del loro impatto nelle comunità scientifiche di riferimento;
b) innovazione, con speciale attenzione alla dimensione territoriale;
c) internazionalizzazione.
Considerata la storia e la "varietà costitutiva" stessa della Fondazione, che si articola in un polo di centri tecnoscientifici ed un secondo polo umanistico, di taglia più limitata ma comunque assai importante, è chiaro che non tutti i centri possano essere chiamati a contribuire agli obiettivi egualmente e secondo le medesime modalità.
Si tratta piuttosto di individuare, per ciascun centro, le aree di maggiore impatto potenziale, soprattutto in relazione alla ricerca che esso conduce, e le competenze che raccoglie e alle istanze ed opportunità che avanzano dalla società in senso lato.
Da questo punto di vista possiamo dire che tra la Fondazione, intesa quale governance dell'Ente, ed i centri di ricerca (i dipartimenti) esiste una relazione dialettica che conduce, secondo gli programmazione annuale e pluriennale proprii della Fondazione, alla individuzione di obiettivi specifici per ciascun centro. Al conseguimento di questi obiettivi la Fondazione contribuisce con strumenti e competenze di tipo organizzativo (eg, Servizio Relazioni Territoriali, Valutazione della Ricerca) o con risorse economiche specificamente destinate.
Questa impostazione, sperimentata e messa alla prova ormai da diversi anni, consente:
a) da un lato ai Centri di esercitare un'ampia autonomia di indirizzo ed esecutiva in tutto quel che riguarda l'impatto socioeconomico delle proprie attività, adattandosi flessibilmente - ed anche tempestivamente - a condizioni spesso in rapido cambiamento;
b) dall'altro, di poter ricondurre ad un unico coordinamento, una regia comune, un insieme ampio e variegato di attività che devono trovare una razio comune e possibilmente sinergica.
In questo meccanismo, un ruolo specialmente rilevante è assegnato agli indirizzi strategici che provengono dalle comunità scientifiche, dalla Commissione Europea e, a livello nazionale, dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con “Horizon 2020 Italia” e dal Piano nazionale della ricerca. Questi indirizzi vanno dunque declinati coi dominii applicativi stabiliti dal Piano della Ricerca della PAT, al quale la Fondazione contribuisce nel dominio della meccatronica, delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, dell'energia e dell'ambiente, della qualità della vita, quest'ultimo con una speciale attenzione al mondo della sanità, della cultura e del welfare.
Considerando gli orientamenti scientifici presenti in Fondazione, è di tutta evidenza come la maggior parte dell'impatto "di terza missione" della Fondazione si osservi -- almeno secondo il modello che qui è proposto -- nella valorizzazione economica degli esiti della ricerca (spin-off e brevetti), anche in commesse dirette di ricerca (non derivanti da bandi competitivi), e in progetti congiunti pubblici/privati a supporto dell'innovazione territoriale. Questi si concentrano prncipalmente nelle aree e nei settori tecnoscientifici tradizionali, anche se si osservano tendenze alla messa a fattor comune di competenze multidisciplinari -- un esempio per tutti, il progetto Digital Humanities. Altrettanto importanti anche se meno immediatamente tangibili dal punto di vista meramente economico, i risultati che la Fondazione ottiene quale attore nel discorso pubblico (specialmente, attraverso i suoi centri del polo umanistico e delle scienze sociali), e nella formazione delle giovani generazioni, con accordi strategici stipulati ormai con decine di Istituti di Istruzione superiore ed intensi programmi di coinvolgimento dei giovani nella ricerca di FBK.
In ultimo, e per quanto rigarda l'alta formazione, la Fondazione ospita sistematicamente nei suoi gruppi di ricerca parecchie decine di studenti a livello dottorale, dedicando a questi progetti ingenti risorse, sia economiche che organizzative. attraverso convenzioni ed accordi con università italiane ed estere.
Al fine di meglio comprendere ed orientare questa varietà di impatti e di metterli al confronto con le attese dei suoi destinatarii, nel quadriennio la Fondazione si è dotata dello strumento del Report Sociale Integrato (http://airt.fbk.eu/sites/airt.fbk.eu/files/fbk_rsi_light_0.pdf e in allegato), secondo una metodologia innovativa e fortemente empirica che consente di evidenziare, oltre alle relazioni con gli stakeholder palesi, anche la presenza e le attese, latenti o inespresse, degli stakeholder "silenziosi".
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Premessa. I testi che si trovano nei quadri I.0 ed I.0.a dell'anno 2014 (sia per la Fondazione che per tutte le sue articolazioni dipartimentali) sono da intedersi come riferiti non già al solo anno 2014, ma a tutto il quadriennio di interesse della VQR. È parso infatti inutile, quando non forviante, replicare su quattro anni strategie ed analisi che per la Fondazione hanno scansione quinquennale, per di più non sincronizzata con la VQR. Questa considerazione vale esclusivamente per i quadri I.0 ed I.0.a. Per quanto riguarda invece le informazioni analitiche relative a brevetti, spin off, formazione, public engagement, etc., i quadri sono compilati per tutti gli anni separatamente.
Fatta questa premessa, introduciamo la nostra organizzazione.
La Fondazione Bruno Kessler (FBK), costituita il 24 novembre 2006 quale ente di interesse pubblico senza fini di lucro (ex Legge Provinciale 14, 2 agosto 2005), persegue lo sviluppo di ricerca di alta qualità e di impatto tecnologico, sia nella prospettiva dell'avanzamento della conoscenza sia in quella del servizio alla comunità trentina.
La Fondazione si concentra sull'esplorazione di frontiere innovative del sapere, con una speciale attenzione all'interdisciplinarietà ed alla dimensione applicativa, ponendosi in complementarietà e sinergia nei confronti dell'istituzione universitaria.
Sono scopi statutari della Fondazione:
* la promozione dell'innovazione, nell'accezione più ampia di nuovi sviluppi e sintesi culturali, civili e strumentali, col coinvolgimento della comunità e dell'economia locale;
* il trasferimento dei risultati della ricerca, ed in particolare il sostegno a nuove imprenditorialità, la crescita di inedite capacità professionali, nonché la qualificazione delle strutture delle amministrazioni pubbliche;
* l'apertura internazionale del territorio trentino, anche attraverso la promozione di collaborazioni e attività di scambio con realtà di ricerca nazionali ed internazionali.
Questi tre elementi portanti specificano la missione della Fondazione, e chiamano tutte le componenti dell'organizzazione -- i suoi centri di ricerca quanto i servizi di supporto -- ad uno sforzo congiunto di concretizzazione delle proprie attività nella sfera sociale ed economica, con una speciale attenzione alla dimensione locale.
I centri a maggiore vocazione tecnoscientifica connettono dunque la ricerca di qualità alla creazione di tecnologia, di nuovo valore e di nuove imprese, fornendo al contempo un supporto alle aziende del territorio nell'innovazione dei prodotti, dei servizi e dei processi. I centri a vocazione umanistica sono chiamati a fare in modo che la loro ricerca, ed i risultati che da essa scaturiscono, siano orientati ad una valorizzazione efficace, in modo tale che il decisore politico, quello amministrativo e quello socioculturale possano trarre un vantaggio competitivo dalla prossimità (anche fisica) a quei nuclei di elaborazione storica e sociale che tali centri rappresentano.
La Fondazione contribuisce al Sistema Trentino dell'Alta formazione e della Ricerca, stipulando con la Provincia Autonoma di Trento accordi di programma quinquennali, con obiettivi contestualmente convenuti e soggetti a verifica annuale. In sintonia con la missione statutaria, questi accordi sanciscono anche l'impegno, da parte della Fondazione, a farsi interprete delle nuove tendenze ed esigenze di interesse strategico per il territorio.
La Fondazione Bruno Kessler è dunque un'organizzazione proveniente da una tradizione pluridecennale (l'allora Istituto Trentino di Cultura) che ha saputo radicalmente rinnovarsi nella forma istituzionale e giuridica (è ora soggetto di diritto privato), nella struttura e negli strumenti (organi di governo; contratto di lavoro), e nelle relazioni col territorio che la ospita e la sostiene.
L'impatto terrioriale della Fondazione si concentra in una serie di iniziative differenziate, condotte a livello dei Centri (per le quali si rimanda alle sezioni ad essi dedicate) ed altre coordinate a livello centrale, anche attraverso il servizio per le relazioni territoriali (AIRT) di FBK.
Nel 2014, partecipando a 33 call for proposal H2020 e sottomettendo complessivamente 78 proposte progettuali, la Fondazione ha confermato il suo impegno nel cogliere le opportunità derivanti dalla programmazione comunitaria (con un rateo di successo superiore al 20% ed oltre 5 MEuro di finanziamento), e la sua capacità di coinvolgere le imprese e le amministrazioni locali in partenariati internazionali (sempre nel 2014, in 5 progetti sono state coinvolte 4 imprese locali ed il Comune di Trento, per un finanziamento pari a circa 2 MEuro).
Oltre allo spin-off "MotoriaLab", nel 2014 la Fondazione ha avviato commesse con 26 aziende private del territorio e 5 progetti di innovazione e sviluppo industriale. Per quanto riguarda l'impatto dell'innovazione territoriale segnaliamo qui la piattaforma TreC (Cartella Clinica del Cittadino: integrata con il sistema informativo dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, la piattaforma raggiunge oltre 40.000 utenti) e le applicazioni per la mobilità sostenibile "Viaggia Trento" e "Viaggia Rovereto".
La Fondazione è anche fortemente impegnata nel campo dell'alta formazione, contribuendo con risorse e programmi svolti in convenzione con università italiane (Trento, Bologna, Padova) ed estere (University College, Queen Mary University, Londra) al finanziamento di borse di studio, all'inserimento e crescita di giovani studiosi nelle unità di ricerca -– dal ciclo della scuola secondaria al livello post-dottorale. La Fondazione finanzia e sostiene un intenso programma dedicato alle giovani generazioni che ha un impatto riconosciuto nell'orientamento degli studenti delle scuole secondarie superiori verso le materie tecnico-scientifiche e verso il perseguimento di una carriera nella ricerca. È in questa chiave che vanno interpretate le diverse iniziative che la Fondazione promuove ormai da molti anni, quali "La Ricerca come Mestiere", "WebValley", e numerosi stage, tirocinii e borse di studio volte ad aumentare la latidudine e la profondità dell'esposizione dei giovani alla ricerca militante.
Alla luce degli esempi che abbiamo appena illustrato, appare evidente come il modello di "III missione" cui qui stiamo rispondendo, sintonizzato com'è sul sistema universitario, possa rendere conto di realta` come la Fondazionesolo solo in modo parziale ed impreciso. Si consideri ad esempio il fatto che mentre per l'università l'impatto ed il contributo allo sviluppo territoriale ricadono -- appunto -- nella sua terza missione, per la Fondazione questi costituiscono un fine primario, sancito statutariamente. In maniera speculare, per l'università la formazione avanzata è missione primaria, mentre per la Fondazione essa appartiene alla sua terza missione. Discorso diverso vale peraltro per l'ampio capitolo del Public Engagement, sul quale la Fondazione e l'istituzione universitaria si trovano accomunati, sia pur con qualche differenza per quanto attiene alle priorità ed alle modalità di perseguimento.
Nel quadriennio 2011--2014 la Fondazione era strutturata in 5 centri di ricerca principali, attivi in una varietà di campi del sapere che vanno dalle scienze dell'informazione, alla fisica teorica e della materia, alla microelettronica, alle scienze sociali ed umane.
Le strutture dipartimentali che prendono parte a questa edizione della VQR sono:
- l'ICT, Center for Information and Communication Technology. La missione dell'ICT è quella di condurre ricerca di alta qualità che abbia impatto sul mercato e la società, dimostrando in modo pratico il valore aggiunto della ricerca attraverso la sperimentazione. La ricerca dell'ICT è sempre vagliata sperimentalmente tramite la realizzazione di sistemi, la validazione da parte degli utenti, le applicazioni industriali e/o l'impatto sociale.
- il CMM, Center for Materials and Microsystems. Il CMM è un centro a forte connotazione applicativa, attivo in settori che vanno dalla modellistica e sviluppo di nuovi materiali, a quello della sensoristica miniaturizzata, sino allo studio e alla realizzazione di soluzioni energetiche basate sulle fonti rinnovabili di energia.
- l'ECT*, European Centre for Theoretical Studies in Nuclear Physics and Related Areas. La ricerca dell'ECT* si focalizza sulla Fisica Nuclare intesa in senso ampio, fino a coprire campi quali l'astrofisica, la fisica delle particelle elementari e la fisica computazionale. Col suo staff permanente ed un intenso programma di ospitalità internazionale, l'ECT* agisce come un "centro di competenza intellettuale", complementare alle organizzazioni accademiche e ai laboratori sperimentali.
- l'ISIG, Istituto Storico Italo-Germanico. La ricerca dell'ISIG si concentra su un arco cronologico che va dal tardo XV secolo alla fine del XX secolo. Rispetto ad un contesto di studi tradizionale, l'Istituto si colloca in una tendenza innovativa ormai acquisita nei migliori centri di ricerca a livello internazionale: quella di studi su ampie tematiche, costruiti attorno a specifiche equipe di studiosi.
- l'IRVAPP, Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche. La missione di ricerca dell'IRVAPP consiste nello sviluppo ed applicazione di metodi per la valutazione controfattuale degli effetti delle politiche pubbliche, principalmente - ma non esclusivamente - quelle riguardanti il mercato del lavoro, l'istruzione, il sostegno ai redditi e le imprese – a livello locale, nazionale e internazionale.
Fatta questa premessa, introduciamo la nostra organizzazione.
La Fondazione Bruno Kessler (FBK), costituita il 24 novembre 2006 quale ente di interesse pubblico senza fini di lucro (ex Legge Provinciale 14, 2 agosto 2005), persegue lo sviluppo di ricerca di alta qualità e di impatto tecnologico, sia nella prospettiva dell'avanzamento della conoscenza sia in quella del servizio alla comunità trentina.
La Fondazione si concentra sull'esplorazione di frontiere innovative del sapere, con una speciale attenzione all'interdisciplinarietà ed alla dimensione applicativa, ponendosi in complementarietà e sinergia nei confronti dell'istituzione universitaria.
Sono scopi statutari della Fondazione:
* la promozione dell'innovazione, nell'accezione più ampia di nuovi sviluppi e sintesi culturali, civili e strumentali, col coinvolgimento della comunità e dell'economia locale;
* il trasferimento dei risultati della ricerca, ed in particolare il sostegno a nuove imprenditorialità, la crescita di inedite capacità professionali, nonché la qualificazione delle strutture delle amministrazioni pubbliche;
* l'apertura internazionale del territorio trentino, anche attraverso la promozione di collaborazioni e attività di scambio con realtà di ricerca nazionali ed internazionali.
Questi tre elementi portanti specificano la missione della Fondazione, e chiamano tutte le componenti dell'organizzazione -- i suoi centri di ricerca quanto i servizi di supporto -- ad uno sforzo congiunto di concretizzazione delle proprie attività nella sfera sociale ed economica, con una speciale attenzione alla dimensione locale.
I centri a maggiore vocazione tecnoscientifica connettono dunque la ricerca di qualità alla creazione di tecnologia, di nuovo valore e di nuove imprese, fornendo al contempo un supporto alle aziende del territorio nell'innovazione dei prodotti, dei servizi e dei processi. I centri a vocazione umanistica sono chiamati a fare in modo che la loro ricerca, ed i risultati che da essa scaturiscono, siano orientati ad una valorizzazione efficace, in modo tale che il decisore politico, quello amministrativo e quello socioculturale possano trarre un vantaggio competitivo dalla prossimità (anche fisica) a quei nuclei di elaborazione storica e sociale che tali centri rappresentano.
La Fondazione contribuisce al Sistema Trentino dell'Alta formazione e della Ricerca, stipulando con la Provincia Autonoma di Trento accordi di programma quinquennali, con obiettivi contestualmente convenuti e soggetti a verifica annuale. In sintonia con la missione statutaria, questi accordi sanciscono anche l'impegno, da parte della Fondazione, a farsi interprete delle nuove tendenze ed esigenze di interesse strategico per il territorio.
La Fondazione Bruno Kessler è dunque un'organizzazione proveniente da una tradizione pluridecennale (l'allora Istituto Trentino di Cultura) che ha saputo radicalmente rinnovarsi nella forma istituzionale e giuridica (è ora soggetto di diritto privato), nella struttura e negli strumenti (organi di governo; contratto di lavoro), e nelle relazioni col territorio che la ospita e la sostiene.
L'impatto terrioriale della Fondazione si concentra in una serie di iniziative differenziate, condotte a livello dei Centri (per le quali si rimanda alle sezioni ad essi dedicate) ed altre coordinate a livello centrale, anche attraverso il servizio per le relazioni territoriali (AIRT) di FBK.
Nel 2014, partecipando a 33 call for proposal H2020 e sottomettendo complessivamente 78 proposte progettuali, la Fondazione ha confermato il suo impegno nel cogliere le opportunità derivanti dalla programmazione comunitaria (con un rateo di successo superiore al 20% ed oltre 5 MEuro di finanziamento), e la sua capacità di coinvolgere le imprese e le amministrazioni locali in partenariati internazionali (sempre nel 2014, in 5 progetti sono state coinvolte 4 imprese locali ed il Comune di Trento, per un finanziamento pari a circa 2 MEuro).
Oltre allo spin-off "MotoriaLab", nel 2014 la Fondazione ha avviato commesse con 26 aziende private del territorio e 5 progetti di innovazione e sviluppo industriale. Per quanto riguarda l'impatto dell'innovazione territoriale segnaliamo qui la piattaforma TreC (Cartella Clinica del Cittadino: integrata con il sistema informativo dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, la piattaforma raggiunge oltre 40.000 utenti) e le applicazioni per la mobilità sostenibile "Viaggia Trento" e "Viaggia Rovereto".
La Fondazione è anche fortemente impegnata nel campo dell'alta formazione, contribuendo con risorse e programmi svolti in convenzione con università italiane (Trento, Bologna, Padova) ed estere (University College, Queen Mary University, Londra) al finanziamento di borse di studio, all'inserimento e crescita di giovani studiosi nelle unità di ricerca -– dal ciclo della scuola secondaria al livello post-dottorale. La Fondazione finanzia e sostiene un intenso programma dedicato alle giovani generazioni che ha un impatto riconosciuto nell'orientamento degli studenti delle scuole secondarie superiori verso le materie tecnico-scientifiche e verso il perseguimento di una carriera nella ricerca. È in questa chiave che vanno interpretate le diverse iniziative che la Fondazione promuove ormai da molti anni, quali "La Ricerca come Mestiere", "WebValley", e numerosi stage, tirocinii e borse di studio volte ad aumentare la latidudine e la profondità dell'esposizione dei giovani alla ricerca militante.
Alla luce degli esempi che abbiamo appena illustrato, appare evidente come il modello di "III missione" cui qui stiamo rispondendo, sintonizzato com'è sul sistema universitario, possa rendere conto di realta` come la Fondazionesolo solo in modo parziale ed impreciso. Si consideri ad esempio il fatto che mentre per l'università l'impatto ed il contributo allo sviluppo territoriale ricadono -- appunto -- nella sua terza missione, per la Fondazione questi costituiscono un fine primario, sancito statutariamente. In maniera speculare, per l'università la formazione avanzata è missione primaria, mentre per la Fondazione essa appartiene alla sua terza missione. Discorso diverso vale peraltro per l'ampio capitolo del Public Engagement, sul quale la Fondazione e l'istituzione universitaria si trovano accomunati, sia pur con qualche differenza per quanto attiene alle priorità ed alle modalità di perseguimento.
Nel quadriennio 2011--2014 la Fondazione era strutturata in 5 centri di ricerca principali, attivi in una varietà di campi del sapere che vanno dalle scienze dell'informazione, alla fisica teorica e della materia, alla microelettronica, alle scienze sociali ed umane.
Le strutture dipartimentali che prendono parte a questa edizione della VQR sono:
- l'ICT, Center for Information and Communication Technology. La missione dell'ICT è quella di condurre ricerca di alta qualità che abbia impatto sul mercato e la società, dimostrando in modo pratico il valore aggiunto della ricerca attraverso la sperimentazione. La ricerca dell'ICT è sempre vagliata sperimentalmente tramite la realizzazione di sistemi, la validazione da parte degli utenti, le applicazioni industriali e/o l'impatto sociale.
- il CMM, Center for Materials and Microsystems. Il CMM è un centro a forte connotazione applicativa, attivo in settori che vanno dalla modellistica e sviluppo di nuovi materiali, a quello della sensoristica miniaturizzata, sino allo studio e alla realizzazione di soluzioni energetiche basate sulle fonti rinnovabili di energia.
- l'ECT*, European Centre for Theoretical Studies in Nuclear Physics and Related Areas. La ricerca dell'ECT* si focalizza sulla Fisica Nuclare intesa in senso ampio, fino a coprire campi quali l'astrofisica, la fisica delle particelle elementari e la fisica computazionale. Col suo staff permanente ed un intenso programma di ospitalità internazionale, l'ECT* agisce come un "centro di competenza intellettuale", complementare alle organizzazioni accademiche e ai laboratori sperimentali.
- l'ISIG, Istituto Storico Italo-Germanico. La ricerca dell'ISIG si concentra su un arco cronologico che va dal tardo XV secolo alla fine del XX secolo. Rispetto ad un contesto di studi tradizionale, l'Istituto si colloca in una tendenza innovativa ormai acquisita nei migliori centri di ricerca a livello internazionale: quella di studi su ampie tematiche, costruiti attorno a specifiche equipe di studiosi.
- l'IRVAPP, Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche. La missione di ricerca dell'IRVAPP consiste nello sviluppo ed applicazione di metodi per la valutazione controfattuale degli effetti delle politiche pubbliche, principalmente - ma non esclusivamente - quelle riguardanti il mercato del lavoro, l'istruzione, il sostegno ai redditi e le imprese – a livello locale, nazionale e internazionale.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Elenco Brevetti validati da Anvur, considerati ai fini della Valutazione
N. | Titolo | Titolarità | Nr. | Authority | Anno Pubbl. | Family id | Num pb fam. | Esten- sione Intern. | Conces- sione Intern. | Titola- rità Ateneo | Elenco Inventori dell'Ateneo | Entrate di Cassa | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Anno | Importo | Tipo | ||||||||||||
1 | CREAZIONE AUTOMATICA DI AMBIENTI INTELLIGENTI | ALMA MATER STUDIORUM; ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITA' DI BOLOGNA; BARTOLINI SARA; COSTANZO, ALESSANDRA; D'ELIA, ALFREDO; DI STEFANO LUIGI; FARELLA, ELISABETTA; FRANCHI ALESSANDRO; MANZAROLI, DANIELE; MONTANARI, EMANUELE; ROFFIA, LUCA; SALMON CINOTTI, TULLIO; SPADINI, FRANCESCO, LUCA; VERGARI FABIO; ZAMAGNI, GUIDO; ZAPPI, PIETRO | BO20100117 | IT | 2011 | 43741033 | 2 | Sì |
|
|||||
2 | DEMODULATORE ELETTRO-OTTICO BASATO SU FOTODIODO SEPOLTO | FOND BRUNO KESSLER [IT]; FONDAZIONE BRUNO KESSLER | MI20100091 | IT | 2011 | 42470701 | 2 | Sì | Sì | Sì |
|
|||
3 | DISPOSITIVO FOTOMOLTIPLICATORE A STATO SOLIDO PERFEZIONATO | FONDAZIONE BRUNO KESSLER | VI20100110 | IT | 2011 | 43102262 | 0 | Sì | Sì | Sì |
|
|||
4 | DISPOSITIVO MICROFLUIDICO INTEGRATO PER LA PURIFICAZIONE, AMPLIFICAZIONE E RIVELAZIONE DI ACIDI NUCLEICI PER LA DIAGNOSTICA | BIODIVERSITY; FONDAZIONE BRUNO KESSLER; POLITECNICO DI TORINO; TORINO POLITECNICO [IT]|UNIV DEGLI STUDI TRIESTE [IT]|FOND BRUNO KESSLER [IT]|BIODIVERSITY S P A [IT]; UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE | TO20100543 | IT | 2011 | 43569733 | 1 | Sì |
|
|||||
5 | FOTORILEVATORE | FOND BRUNO KESSLER [IT]; FONDAZIONE BRUNO KESSLER | CO20110022 | IT | 2012 | 44511173 | 2 | Sì | Sì |
|
||||
6 | IMPIANTO PER LA LAVORAZIONE DI MANUFATTI | BOZZOLI, ALESSANDRO; CRISTOFORETTI, LUCA; FRIZZI, MARCO; STEINEX; VACCARI, ALESSANDRO | MO20100153 | IT | 2011 | 43416633 | 3 | Sì |
|
|||||
7 | IMPROVED X-RAY DIFFRACTOMETER AND METHOD OF INSTALLING SAID IMPROVED X-RAY DIFFRACTOMETER. | FOND BRUNO KESSLER [IT]|TNX S R L [IT] | VI20100207 | IT | 2012 | 43734215 | 0 | Sì | Sì | Sì |
|
|||
8 | INSTALLATION OPTIMISATION | AIRBUS OPERATIONS; ALENIA AERMACCHI; FONDAZIONE BRUNO KESSLER | 2573695 | EP | 2013 | 44937734 | 0 | Sì | Sì |
|
||||
9 | METHOD FOR EFFICIENT TARGET DETECTION FROM IMAGES ROBUST TO OCCLUSION | FONDAZIONE BRUNO KESSLER; LANZ, OSWALD; MESSELODI, STEFANO | 2302589 | EP | 2011 | 41478508 | 0 | Sì | Sì | Sì |
|
|||
10 | METHOD OF MANUFACTURING A SEMICONDUCTOR SENSOR AND SENSOR OBTAINED | FONDAZIONE BRUNO KESSLER | 2315248 | EP | 2011 | 41731947 | 0 | Sì | Sì |
|
||||
11 | METODO DI REALIZZAZIONE DI DISPOSITIVI OTTICI MONOLITICI INTEGRATI A RISONATORE OTTICO PLANARE CON GUIDA D'ONDA E DISPOSITIVO OTTICO MONOLITICO (INTEGRATO) A RISONATORE OTTICO PLANARE CON GUIDA D'ONDA | TRENTINO SVILUPPO | VI20100350 | IT | 2012 | 43737558 | 0 |
|
||||||
12 | NANOPARTICELLA MAGNETICA E METODO DI SINTESI DI DETTA NANOPARTICELLA. | TRENTINO SVILUPPO | VR20130034 | IT | 2014 | 48096105 | 0 | Sì |
|
|||||
13 | PIXEL DESIGN WITH TEMPORAL ANALYSIS CAPABILITIES FOR SCENE INTERPRETATION | EMZA VISUAL SENSE; GOTTARDI, MASSIMO; SMILANSKY, ZEEV | 2664130 | EP | 2013 | 46457773 | 0 | Sì |
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14 | PORTABLE X-RAY DIFFRACTOMETER | FOND BRUNO KESSLER [IT]|TNX S R L [IT] | VI20100351 | IT | 2012 | 43737559 | 0 | Sì | Sì | Sì |
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15 | RIVELATORE DI PARTICELLE ALFA | FONDAZIONE BRUNO KESSLER; ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEA RE (I.N.F.N.); ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (I.N.F.N.); RSENS; UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE; UNIVERSITA' DI PISA | MI20121547 | IT | 2014 | 47146484 | 0 | Sì | Sì |
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16 | RIVESTIMENTO MULTISTRATO A ELEVATO ASSORBIMENTO DI ENERGIA SOLARE E A BASSA EMISSIVITÀ TERMICA, UN RELATIVO COMPOSITO CERMET, UN SUO USO E PROCEDIMENTI PER LA LORO PRODUZIONE | FONDAZIONE BRUNO KESSLER | VI20130006 | IT | 2014 | 47749986 | 0 | Sì | Sì |
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17 | SELECTION SYSTEM FOR AN INTERACTIVE DISPLAY | TELECOM ITALIA | 2014094820 | WO | 2014 | 47552970 | 0 | Sì |
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18 | SEMICONDUCTOR SENSOR FOR DETECTING ELECTROMAGNETIC RADIATION | FONDAZIONE BRUNO KESSLER; PIEMONTE, CLAUDIO | 2315249 | EP | 2011 | 42077235 | 0 | Sì | Sì |
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19 | SENSORE INTEGRATO IN TECNOLOGIA CMOS DEL TIPO COMPRENDENTE MEZZI DI ESTRAZIONE DI CONTRASTO DI IMMAGINE E RELATIVO METODO DI ESTRAZIONE DI CONTRASTO DI IMMAGINE | FONDAZIONE BRUNO KESSLER | MI20100242 | IT | 2011 | 42634872 | 0 | Sì |
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20 | SUPERFICIE DI POLIMERO IDROFILA, PROCEDIMENTO PER LA SUA PRODUZIONE, USI DEL PROCEDIMENTO E ARTICOLI COMPRENDENTI TALE SUPERFICIE | FONDAZIONE BRUNO KESSLER; MAZZURANA MIRKO | VI20120101 | IT | 2013 | 46584252 | 0 | Sì | Sì |
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Numero totale di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio | 0 |
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Numero totale di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio e licenziate | 0 |
Entrate complessive derivanti da valorizzazione di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio | 0,00 |
Numero di Privative per nuove varietà vegetali registrate nell'anno | 0 |
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Quadro I.2 - SPIN-OFF
N. | Nome della Spinoff | Partita IVA / CF | Forma giuridica | Anno costituzione | Anno chiusura | Anno inizio accreditamento presso l'Ente | Anno fine accreditamento presso l'Ente |
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1. | Advansid | 02173970225 | Società a responsabilità limitata | 2010 | 2010 | 2014 | |
2. | Cross Library Services | 02187500224 | Società a responsabilità limitata | 2010 | 2010 | 2014 | |
3. | Fabrica Ludens | 02212710228 | Società a responsabilità limitata | 2011 | 2011 | 2015 | |
4. | Molecular Stamping | 01981230228 | Società a responsabilità limitata | 2006 | 2015 | 2006 | 2015 |
5. | Motorialab | 02341690226 | Società a responsabilità limitata | 2014 | 2014 | ||
6. | Okkam | 02185910227 | Società a responsabilità limitata | 2010 | 2010 | 2014 | |
7. | PerVoice | 02019100227 | Società per azioni | 2007 | 2007 | ||
8. | Practix | 02158120226 | Società a responsabilità limitata | 2010 | 2010 | 2014 | |
9. | RF Microtech | 02968020541 | Società a responsabilità limitata | 2007 | 2007 | 2014 | |
10. | SAYservice | 02133800223 | Società a responsabilità limitata | 2008 | 2008 | 2015 | |
11. | SMART3K | 02270800226 | Società a responsabilità limitata | 2012 | 2013 | ||
12. | TNX | 02107720225 | Società a responsabilità limitata | 2009 | 2009 | 2013 | |
13. | Z2M | 02084810221 | Società a responsabilità limitata | 2008 | 2013 | 2008 | 2013 |
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Struttura | Entrate derivanti dalla vendita di beni e servizi | Trasferimenti correnti da altri soggetti | Trasferimenti per investimenti da altri soggetti |
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Center for Information and Communication Technology | 1.224.402,11 | 0,00 | 6.155.355,03 |
Center for Materials and Microsystems | 1.245.863,43 | 0,00 | 5.145.898,34 |
European Centre for Theoretical Studies in Nuclear Physics and Related Areas | 0,00 | 0,00 | 426.175,78 |
Istituto Storico Italo-Germanico | 0,00 | 0,00 | 775.061,13 |
Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche | 28.688,52 | 0,00 | 712.736,32 |
FONDAZIONE BRUNO KESSLER FBK | 195.410,87 | 0,00 | 16.475.160,35 |
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Sottostruttura
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Sottostruttura
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Sottostruttura
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Numero totale di corsi erogati | 17 |
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Numero totale di CFP erogati | 0 |
Numero totale di ore di didattica assistita complessivamente erogate | 175 |
Numero totale di partecipanti | 298 |
Numero di docenti coinvolti complessivamente | 23 |
Numero di docenti esterni all'Ente | 20 |
Numero di imprese commerciali coinvolte come utilizzatrici dei programmi | 0 |
Numero di enti pubblici coinvolti come utilizzatori dei programmi | 1 |
Numero di enti no-profit coinvolti come utilizzatori dei programmi | 0 |
Introiti complessivi del programma (importo della convenzione, eventuali quote di iscrizione, altre entrate) | 7.130 |
Quota percentuale degli introiti complessivi provenienti da finanziamenti pubblici europei o nazionali | 100 |
Numero di tirocini o stage attivati | 0 |
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
N. | Ragione sociale | Anno di inizio partecipazione | Finalità prevalente | Tra i primi 10 dell'Ente |
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1. | Associazione Trento RISE | 2010 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), Sostegno all'imprenditorialità (es. PNI Cube), Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | |
2. | Consorzio CELCT | 2003 | Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), | |
3. | Distretto Tecnologico Trentino Società Consortile a Responsabilità Limitata | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | Si |
4. | Tecnologie per il calcolo numerico Società consortile a responsabilità limitata | 2001 | Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | Si |