Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
Il DISBEC si definisce in cinque principali settori di ricerca:
- Archeologia
- Storia dell'arte
- Scienze filologiche e letterarie
- Scienze storiche e giuridiche
- Scienze e tecnologie per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali
Ogni settore si articola a sua volta in indirizzi di ricerca, individuali o di gruppo, svolti in ambito territoriale, nazionale ed internazionale. A questi indirizzi si affiancano linee di ricerca integrate in grado di correlare nell'alveo del bene culturale tematiche limitrofe relative alla conservazione, alla documentazione, all'archiviazione, al restauro, alla musealizzazione, alla comunicazione espositiva, alle tecniche e alla diagnostica conservativa, superando rigide distinzioni di carattere disciplinare.
La complessa e articolata gamma di ricerche che i docenti e i ricercatori del DISBEC svolgono privilegia la conoscenza e la valorizzazione del bene culturale. Le numerose e differenti azioni e strategie messe in campo a tal fine si mostrano in linea con il Piano Strategico d'Ateneo.
Nello specifico, le linee identitarie caratterizzanti la ricerca del DISBEC possono essere sintetizzate in tre assi:
• Filologia e materia del bene culturale
• Finalità conservativa della conoscenza del bene culturale
• Polifonia degli indirizzi di ricerca individuali e di gruppo.
ARCHEOLOGIA
La ricerca archeologica di dipartimento può essere riassunta in due filoni principali, da una parte quella di interesse internazionale perché finanziata da enti internazionali o perché l'attività viene svolta di fatto all'estero, dall'altra ricerche che mostrano maggiori legami a livello nazionale e locale, che suscitano però un ampio interesse scientifico. I docenti coinvolti afferiscono ai SSD: L-ANT/01, L-ANT/04, L-ANT/06, L-ANT/07, L-ANT/08, L-ANT/09, L-ANT/10, L-OR/02.
Nel primo gruppo si annovera principalmente l'EMAP, European Music Archaeology Project (N° 536370-CU-1-2013-IT-CULTURE-VOL11). Il progetto, finanziato dalla Comunità Europea, ha come obiettivo lo studio degli strumenti musicali e i contesti d'impiego della musica in età antica dalla preistoria alla tarda antichità, nel continente europeo e nell'area mediterranea. La ricerca è finalizzata all'allestimento di una mostra multimediale e alla produzione di specifiche pubblicazioni scientifiche e coinvolge numerosi partners europei.
Nell'ambito dell'attività svolta all'estero due sono le aree geografiche di maggiore interesse: la Turchia e l'Egitto. In primo luogo si segnala la Missione Archeologica di Iasos, operante in Turchia da più di 50 anni, il cui progetto di ricerca è finalizzato allo studio della città romana con i suoi monumenti ed il territorio adiacente (finanziamenti MAE 2013). Sempre in Turchia ed in virtù di una stretta collaborazione con la “Sapienza” Università di Roma, il DISBEC svolge ricerche presso lo scavo di Arslantepe (Malatya). Le indagini riguardano da una parte il ruolo della metallurgia tra V e II millennio a.C. nell'alto Eufrate, dall'altra si focalizzano allo studio, attraverso l'applicazione di metodologie interdisciplinari, sull'uso e la conservazione delle risorse alimentari e della loro elaborazione. L'obiettivo è quello di identificare tracce di residui organici nei contesti pubblici controllati dall'élite nel sistema di organizzazione centralizzata del sito archeologico di Arslantepe. Questa ricerca, oggetto di un finanziamento come Unità Locale del PRIN 2008, continua ad essere svolta e a suscitare interesse per i risvolti archeometrici innovativi che propone.
In Egitto sono tre i progetti di ricerca in corso. Il primo è una cooperazione Italia-Egitto dal titolo: Institutional Support to the Ministry of Antiquities - ex Supreme Council of Antiquities for management, maintenance and Permanent opening to the cultural tourism the MedinetMadi Archaeological Park (ISSEMM-3). L'obiettivo della ricerca riguarda lo studio sui materiali impiegati per le strutture architettoniche e le opere scultoree della città di MedinetMadi nel Fayyum, finalizzate anche alla individuazione di protocolli di tutela e conservazione dei materiali esposti. L'indagine prevede la realizzazione del Management Plan del parco archeologico e la promozione di attività di valorizzazione del sito. Il secondo progetto svolto in Egitto è quello della Missione Oasi di Farafra che riguarda un'attività di ricognizione dell'oasi finalizzata alla realizzazione di un GIS archeologico e allo studio delle fasi di antropizzazione di quest'area in epoca antica. Nel novembre 2014 è prevista la quinta campagna di ricerca. L'ultimo progetto in Egitto è quello della Missione Archeologica di Antinoupolis. Qui le ricerche sono finalizzate alla realizzazione di una carta archeologica del territorio.
Numerose sono le ricerche di interesse nazionale con finanziamenti provenienti da enti nazionali, regionali e locali. Nell'ambito della preistoria un tema di interesse generale è quello dell'età del Bronzo in Italia (II millennio a.C.). Su questo argomento si inseriscono due filoni di ricerca. Il primo è quello del Progetto Fondarca. Si tratta dello scavo archeologico nella cavità carsica della Grotta delle Nottole presso Fondarca (Cagli –Pesaro). Lo scavo, avviato come nuova edizione nell'ottobre 2013, contempla la ricerca e la valorizzazione di una grotta di culto utilizzata nell'età del Bronzo (1600-1250 a.C.) e collocata in un contesto montano. Il progetto prevede la valorizzazione dell'area dal punto di vista archeologico e naturalistico in una delle aree ricchissime dal punto di vista geologico e tra le meno conosciute della preistoria dell'Italia centrale. Il secondo filone ha per scopo lo studio degli insediamenti preistorici nella caldera di Latera in collaborazione con il Museo della Preistoria della Tuscia presso Valentano (Viterbo).
A livello nazionale assume grande rilievo il Progetto Ferento. La ricerca, finanziata come progetto di Ateneo, è finalizzata allo studio della città di Ferento dove, dal 1994, il Dipartimento intraprende scavi sistematici. Questo cantiere, oltre ad essere rilevante dal punto di vista scientifico, ha svolto nel tempo anche un importante ruolo nell'attività didattica e nella formazione. Dal 2009 sono in corso sul sito una serie di indagini non distruttive che si avvalgono di tecnologie d'indagine quali prospezioni georadar, magnetometria, rilievi con laser scanner, foto da drone per scopi diagnostici, predittivi ed interpretativi. Tra gli studi su di un antico contesto urbano sono certamente da annoverare le ricerche sulla città di Falerii Novi.Particolare attenzione è rivolta allo sviluppo urbanistico della città, alla realizzazione di protocolli di monitoraggio delle mura antiche e allo studio dei materiali dell'artigianato e della cultura artistica di questo centro in epoca repubblicana e imperiale, nonché alla realizzazione di un GIS della città e del tratto extraurbano della Via Amerina.
Più squisitamente territoriali sono i progetti di ricerca condotti nei comuni di Orte, Vasanello, Vallerano, Soriano del Cimino e Civitella D'Agliano, con i quali sono in atto delle Convenzioni di collaborazione, e rivolti alla ricostruzione storica, archeologica e topografica per la conoscenza diacronica delle dinamiche insediative del territorio della media valle del Tevere e del comprensorio cimino. Queste ricerche, che forniscono importati informazioni sulla presenza di beni archeologici in queste zone, risultano particolarmente utili per le istituzioni preposte alla tutela e per la gestione del proprio territorio da parte delle amministrazioni locali.
Un ultimo filone di ricerca in ambito archeologico riguarda lo studio di materiali archeologici provenienti da importanti contesti poco conosciuti sul piano editoriale. Su questa linea ruotano due progetti entrambi intorno a Cerveteri e al territorio ceretano: “Edizione della necropoli di Monte Abatone (Cerveteri)” ed “Edizione della necropoli della Casetta a Blera (VT)” . L'obiettivo è rendere nota la più estesa necropoli di Cerveteri (ca. 600 tombe) inedita a 60 anni dallo scavo e una delle necropoli di Blera, in età arcaica centro satellite di Caere. Da questo studio si attendono importanti novità sul profilo culturale e sociale di una delle maggiori città etrusche, nonché sulle dinamiche di penetrazione della cultura ceretana verso l'Etruria interna. Anche il settore numismatico si inserisce in questo itinerario di ricerca incentrato sui materiali. In questo caso attraverso la collaborazione con diversi enti di ricerca, il Centre Ernest Babelon – Orléans –CNRS – IRAMAT e le Università di Siena e di Firenze, si sono poste le basi per un programma di analisi archeometriche indirizzato allo studio di contesti numismatici di provenienza archeologica che permetteranno di approfondire alcuni aspetti della produzione e circolazione monetaria medievale in Italia e in Europa.
STORIA DELL'ARTE
Nell'ambito storico-artistico le principali linee di ricerca portate avanti dai docenti e dai ricercatori del Disbec (L-ART/01, L-ART/02, L-ART/03, L-ART/04) risultano incentrate su una molteplicità di percorsi implicanti diverse metodologie e distribuiti lungo una cronologia vasta che spazia dal Medioevo alla Età contemporanea, contemplando pure un'ampia gamma produttiva: dalla pittura murale al mosaico, ai dipinti su tela e tavola, alla scultura in marmo, legno e terracotta, alla produzione di arti applicate, ai manufatti polimaterici dell'arte del Novecento, senza tralasciare forme linguistiche concettuali, performative e digitali. Accanto ad una geografia culturale ed artistica particolarmente ricca e composita, che comprende centri e periferie come la dimensione della globalità, coinvolgendo aree di interesse internazionale, europeo, nazionale e territoriale con specifico riferimento alla Tuscia, si collocano quindi sia studi incentrati su singole personalità ed opere che tematismi monografici e trasversali. Linee di ricerca gravitanti intorno alla committenza, all'iconologia e all'iconografia si affiancano ad approfondimenti di carattere attribuzionistico, mentre sono ampiamente esplorati temi come il collezionismo, la museologia, la conservazione, il restauro, i procedimenti, le tecniche esecutive e la diagnostica artistica. L'analisi storica delle fonti, manoscritte e a stampa, è condotta sul piano sia filologico che testuale, considerando pure l'ekphrasis come le componenti connesse all'uso semantico di luoghi retorici. Tra le fonti, le riviste del Novecento, considerate spazi privilegiati del dibattito artistico dal punto di vista tematico e sul piano strutturale ed iconografico, sono assunte quale veicolo di riflessione intorno allo statuto epistemologico della disciplina, secondo un indirizzo che sottende molte delle ricerche dipartimentali del settore storico artistico, rese infine particolarmente vitali dalla presenza di una stimolante speculazione concettuale sulla contemporaneità.
Sul piano internazionale, grande rilievo assume la missione in Turchia La pittura rupestre in Cappadocia. Per un progetto di conoscenza, conservazione e valorizzazione. L'attività di tale missione, autorizzata dalla Direzione Generale del Ministero del Turismo e della Cultura della Repubblica di Turchia, è rivolta allo studio del fenomeno della pittura rupestre nella sua estensione temporale (VI-XIII secolo) al fine di ampliare il campo delle conoscenze sui vari aspetti della pittura medievale in Cappadocia ed implementare la banca dati sui materiali costitutivi e le tecniche d'esecuzione messa a punto a partire dal 1997 in Turchia. Nell'ambito di questa impresa si colloca, inoltre, una seconda linea di ricerca connessa alla conservazione e al restauro dei dipinti murali di ambito rupestre. Sull'ambito della stessa regione insiste infatti, il progetto PRIN 2010-2011 Habitat e pittura rupestre in Cappadocia (Turchia) e nell'Italia centro meridionale. Conoscenza, conservazione valorizzazione volto alla realizzazione di un Museo Virtuale che dovrà integrare le ricerche sui complessi pittorici con lo studio organico delle tipologie di insediamenti e delle strutture rupestri presenti nell'area delle valli di Göreme e Kılıçlar (monasteri, chiese, edifici ad uso civile, rifugi, giardini e orti).
Nel corso della campagna 2013 è stato completato il restauro della chiesa dei Quaranta Martiri a Şahinefendi, grazie al quale si è restituita leggibilità ai dipinti offuscati da nerofumo e danneggiati da atti vandalici ed è stato identificato e documentato un inedito palinsesto pittorico composto da quattro fasi databili fra il VI e il XIII secolo. Dal 2011, inoltre, in collaborazione con il Museo Archeologico di Nevşehir si è avviato il restauro dei dipinti murali della chiesa Nuova di Tokalı nell'Open Air Museum di Göreme, uno dei monumenti più noti e più visitati della regione cappadoce e che esprime il livello più alto raggiunto dalla pittura in quell'area territoriale.
Altro asse tematico internazionale è lo studio sui rapporti e le relazioni fra Costantinopoli, le aree orientali dell'impero bizantino (Cappadocia) e l'area caucasica (Georgia ed Armenia). Obbiettivo specifico per l'area caucasica è lo studio dei cicli pittorici del Tao Klarjeti ( X-XIII secolo) Le pitture del Tao Klarjeti. Documentazione e studio in grave stato di degrado.
Per quel che concerne le problematiche storico-artistiche d'età moderna le ricerche in corso sono indirizzate ad analizzare la fortuna di specifici temi iconografici o a studiare gruppi di opere prive di attribuzione certa, focalizzando l'attenzione su un arco cronologico compreso fra il XVI ed il XVII secolo, riferito in particolare a questioni di committenza e di collezionismo dei cardinali veneziani a Roma, in un periodo compreso tra il 1523 e il 1605. Sul fronte dell'analisi delle fonti, secondo un'impostazione testuale integrata connessa all'ekphrasis, si sono quindi analizzati i libri illustrati del secondo Cinquecento con particolare attenzione alla produzione di Vincenzo Cartari. Nel territorio viterbese è in corso il censimento delle emergenze artistiche ed architettoniche di Viterbo nel Seicento.
Per l'arte contemporanea, accanto ad un'ulteriore messa a fuoco del sistema dell'arte degli anni tra le due guerre, si indaga su una storia in larga misura ancora inedita relativa alle intersezioni tra arte e architettura nella contemporaneità. Un ulteriore asse di ricerca è teso alla valorizzazione degli interventi di artisti contemporanei in contesti storico-monumentali ed extra-museali. Obiettivi questi ultimi in parte raggiunti anche attraverso attività e iniziative realizzate nell'ambito del Sistema Museale d'Ateneo – Rete dell'arte contemporanea. Si è inoltre dato vita ad una piattaforma digitale, aggiornata con periodicità trimestrale, su alcune problematiche della cultura artistica contemporanea presenti in molteplici declinazioni relative alla produzione, alla documentazione, alla critica, alla conservazione e al restauro.
L'interesse per l'area mediterranea comprende anche il segmento cronologico della produzione artistica contemporanea per il quale è in corso uno studio di ricognizione relativo alla conoscenza delle persistenze delle memorie culturali nelle pratiche artistiche contemporanee, cui si affianca l'indagine sui temi e i linguaggi che animano il dibattito artistico odierno.
A questi indirizzi cronologici che incrociano diversi tematismi e propongono interessanti rinvii interni si affiancano linee di ricerca finalizzate all'obiettivo di correlare nell'alveo della critica d'arte questioni relative alla storia del restauro, ai musei, alle mostre, ai restauri, alle tecniche ed alla diagnostica artistica, nella tensione a superare rigide distinzioni di carattere disciplinare. Secondo tale impostazione si lavora su segmenti cronologici brevi, singoli manufatti o complessi monumentali, così come vengono esaminate fonti specifiche di carattere teorico, storico e metodologico. In particolare, la Teoria del restauro di Cesare Brandi è sottoposta ad una serrata lettura storico critica ed è indagata nella sua forma di palinsesto e nella sua centralità radiale rispetto alla vasta produzione scientifica dell'autore. Dal punto di vista storiografico la cultura del restauro è quindi considerata nella sua dimensione storica ed attraverso le sue ambivalenze. L'esempio del discredito del barocco, che coinvolge la costruzione/decostruzione della stessa storia dell'arte, è funzionale all'indagine del caso viterbese, dove il regionalismo si ancora all'analisi di precise prospettive storiografiche nazionali.
Sulla consapevolezza di questo sfaccettato sfondo teorico e metodologico sono poi trattate, sempre nell'alveo della storia dell'arte, questioni di natura ‘materiale'. Nel settore della storia delle tecniche artistiche un filone di ricerca specifica è dedicato al cantiere pittorico medievale. L'analisi dei procedimenti esecutivi, attraverso lo studio dei manufatti, coniuga le conoscenze storico-critiche con quelle tecnico-scientifiche avvalendosi dell'applicazione di un sistema integrato di indagini e documentazione. Campi di studio privilegiati sono le pitture murali delle chiese rupestri in Cappadocia (Turchia) e i dipinti murali della chiesa di Santa Maria Antiqua al Foro Romano.
In Cappadocia, le ricerche sono state indirizzate verso la comprensione dell'evoluzione del cantiere pittorico medievale con l'analisi di un nutrito gruppo di chiese nell'area di Ürgüp databili fra il VI e il XIII secolo. I risultati di questa indagine hanno permesso di costituire, integrandosi con gli studi storico-artistici, gruppi omogenei di pitture seguendo da un lato l'uso dei materiali – pigmenti e malte - dall'altro i procedimenti esecutivi. In questo modo è stato possibile mettere in evidenza elementi di continuità o cambiamento nell'uso di materiali e di tecniche d'esecuzione per fornire informazioni utili a circoscrivere le soglie della cronologia di alcuni capitoli della pittura cappadoce che, ancora oggi, sono molto ampie.
A queste linee di ricerca si affianca il tema relativo alla produzione degli smalti per mosaici nel Settecento presso la Fabbrica di San Pietro. Il punto di partenza della ricerca è rappresentato dall'analisi del manoscritto redatto in lingua sassone da Federico Stribal, fra il 1744 e il 1749, del quale, per la prima volta, si intende offrire l'analisi di alcune specifiche sezioni.
La cultura del restauro è affrontata pure in relazione a cantieri particolarmente complessi come quello dei frammenti della Cona dei Lani, monumentale polittico rinascimentale in terracotta policroma (1517) proveniente dalla chiesa di Sant'Eligio al mercato a Napoli e conservato nel Museo della Certosa di San Martino. Prime indagini hanno consentito di ricostruire alcune figure monumentali, grandi oltre il naturale: il Redentore, le Sibille, i Profeti, il coro degli angeli musicanti ed una predella con Storie di San Ciriaco a cui era dedicata la cappella di provenienza della corporazione dei Lani. L'insieme, notevole esempio di arte rinascimentale riemerso tra le macerie dei bombardamenti del 1943, è risultato sepolto in epoca illuministica. Le sue molteplici traversie, visibili nella lettura delle stesse tracce materiche, coinvolgono istanze formali, di committenza ed iconografiche e, per la perdita di continuità della trasmissione, spingono lo storico dell'arte ad assumere pure uno sguardo archeologico, costituendo così un caso metodologicamente esemplificativo ed insieme estremamente raro.
SCIENZE FILOLOGICHE E LETTERARIE
I docenti e i ricercatori che afferiscono ai settori scientifico-disciplinari di ambito letterario (L-FIL-LET/02, L-FIL-LET/04, L-FIL-LET/10) hanno condotto ricerche di carattere per lo più pluriennale, talora individuali ma per lo più svolte nell'ambito di gruppi di ricerca. Si sono spesso avvalsi infatti della partecipazione a progetti PRIN e FIRB o hanno collaborato con gruppi, istituti ed enti di ricerca nazionali e internazionali. Oggetto delle indagini svolte in campo letterario sono temi e autori che, lungo un esteso arco cronologico dal mondo antico fino al Cinquecento, insistono negli ambiti della produzione greca, latina, italiana. In particolare, per la Letteratura greca la ricerca, in stretto rapporto con gruppi di lavoro e istituzioni di rilievo sia nazionale sia internazionale, si svolge secondo le due direttrici dell'analisi storico-letteraria e della ricostruzione filologica. L'analisi storico-letteraria si focalizza sul IV secolo, Isocrate, Platone, nascita e sviluppo di generi trascurati dalla critica, come l'epidittica e il logos erotikos, ed è condotta nell'ambito del PRIN 2012, su Trasmissione dell'antico: codificazione letteraria, tradizione manoscritta, ricezione, coordinato da G. Mastromarco, Bari, e a livello locale da R. Nicolai, Sapienza Roma, con contributi in Convegni internazionali (Würzburg, Tübingen). La ricostruzione filologica ha per obiettivo la costituzione del testo dell'Evagora, nell'ambito dell'edizione critica complessiva di Isocrate, da decenni un desideratum della ricerca internazionale, prevista a breve per la collana di alto prestigio degli Oxford Classical Texts, già oggetto delle ricerche esposte presso l'Ateneo nel corso del Convegno internazionale Isocrate: verso la nuova edizione Oxford. Autori e temi di Letteratura greca sono inoltre al centro del Convivium Viterbiense organizzato annualmente in collaborazione con il Liceo Classico Mariano Buratti di Viterbo con la partecipazione di studiosi di rilievo nazionale e internazionale (Aix-en-Provence, Würzburg). Per la Letteratura latina, la ricerca si focalizza sulla storia della tradizione manoscritta di Marziale, per una meglio fondata costituzione del testo degli Epigrammi, Libro X, con un approfondimento dal punto di vista storico, filologico e letterario, soprattutto nelle dinamiche legate all'intertestualità. Per la letteratura italiana, i vari filoni di ricerca sono finalizzati al recupero critico e testuale di settori della civiltà rinascimentale poco o per niente frequentati, penalizzati da una concezione convenzionale e elitaria del testo letterario, con edizioni di testi e di epistolari (Aretino, Doni, Ruscelli, Marcolini), ricerche sulla scrittura nel Cinquecento (Sigismondo Fanti) e sulla esegesi dantesca (Cristoforo Landino; CD Rom Lexis), studi, organizzazione di convegni nazionali e internazionali, allestimento di siti (www.archilet.it). Le ricerche in corso sono tutte pluriennali, una individuale, tre di gruppo, e tutte, per la materia o per le istituzioni coinvolte, di rilevanza internazionale, oggetto di FIRB o di un PRIN. Edizioni e studi trovano spazio all'interno della collana, diretta da P. Procaccioli, “Cinquecento. Testi e studi di letteratura italiana”, edita dal 1999 dall'editore Vecchiarelli (Manziana), e della collana, diretta da P. Procaccioli con Antonio Ciaralli, “La scrittura nel Cinquecento”, edita dal 2013 dalla Salerno Editrice (Roma).
SCIENZE STORICHE E GIURIDICHE
I docenti e ricercatori afferenti ai settori scientifico-disciplinari di ambito storico (M-STO/01, M-STO/02, M-STO/04) hanno condotto ricerche, in prevalenza di carattere pluriennale, ora a livello individuale, ora lavorando in gruppo, anche attraverso la partecipazione a progetti PRIN e FIRB o collaborando con gruppi, istituti ed enti di ricerca nazionali e internazionali. I temi indagati si dispongono lungo un esteso arco cronologico (medioevo, età moderna ed età contemporanea). Per quanto riguarda le indagini di ambito medievistico, esse si sono rivolte soprattutto a questioni e problemi di storia italiana tre-quattrocentesca, concentrandosi, fra l'altro, sulla raccolta delle fonti storiografiche, letterarie e diplomatiche per lo studio della congiura di Stefano Porcari contro papa Niccolò V. Per quanto riguarda l'età moderna, sono state condotte ricerche sulla storia delle interazioni tra cristiani e musulmani nel periodo tra il 1450 e il 1800, sulla storia d'Italia in una prospettiva globale fra Quattro e Seicento, sulla storiografia rinascimentale e il mondo e sugli intrecci istituzionali fra le Inquisizioni iberiche. Infine, in ambito contemporaneistico, le principali indagini vanno dalla politica parlamentare dell'Italia post-unitaria, approfondendo in particolare il nodo del trasformismo nell'età depretisiana, alla partecipazione femminile alla Grande Guerra, esplorando il sostegno alla neutralità e le testimonianze dal fronte, e alla storia della scuola nell'età repubblicana. Ad un contesto di studi storico-giuridici (IUS/10) si associano alcune ricerche inerenti il diritto amministrativo, con particolare riferimento alle tematiche sulla giustizia amministrativa, gli appalti pubblici e i beni culturali, in quest'ultimo caso con approfondimenti in ambito non solo italiano ma anche internazionale.
A queste ricerche si affiancano, sul piano dell'indagine archivistica, alcuni lavori tesi alla reingegnerizzazione dei processi documentali.
SCIENZE E TECNOLOGIE PER LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
Lo spirito che ha animato il Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali è stato da sempre quello di coniugare in modo coerente saperi umanistici e scientifici. Pertanto i docenti afferenti al Dipartimento con competenze tecnico-scientifiche partecipano a pieno titolo in quasi tutti i progetti in campo archeologico e storico-artistico (SSD: CHIM/01, ING-IN/22). Il contributo scientifico in questo caso riguarda la diagnostica, la caratterizzazione dei materiali, la sperimentazione di prodotti per il restauro e la conservazione, l'archeometria. Si tratta di tematiche trasversali previste da ciascun progetto, esse sono parte integrante della ricerca finalizzata alla conoscenza del bene culturale non solo sotto il profilo storico e culturale, ma anche nella sua essenza materica.
Inoltre, i ricercatori del Disbec partecipano a ricerche di Ateneo che sviluppano tematiche legate alla messa a punto di materiali e metodi di intervento innovativi per il restauro delle opere d'arte. L'attenzione, nel 2013, è stata focalizzata intorno alle opere realizzate in legno. In questo settore sono state studiate le modificazioni superficiali di manufatti lignei tal quali e trattati con protettivi sottoposti a trattamenti termici, di irraggiamento e laser (progetto finanziato dalla Filas Lazio). Partendo da questo progetto, con l'ausilio dei fondi di ateneo (ex 60%) e di altri fondi dei docenti coinvolti e con un dottorato dedicato, la sperimentazione è stata rivolta allo studio di diversi prodotti commerciali promettenti per la conservazione dei manufatti lignei, anche esposti all'aperto come antichi portali, finestre, sculture realizzati con diverse specie: pioppo, noce, castagno, faggio, abete bianco.
Lo studio dei manufatti lignei si avvale anche delle ricerche condotte, nell'ambito di un progetto di Ateneo, sullo studio della presenza di pesticidi clorurati in carote di legno di pioppo prelevate da aree contaminate, in particolare gli isomeri dell'HCH, negli anelli di accrescimento degli alberi in zone riconosciute contaminate come la valle del Sacco.
Per la sperimentazione di nuovi prodotti per il restauro è stata avviata, con il gruppo di Microbiologia del Dipartimento Dafne, la ricerca di sintesi di bio-tensioattivi e studio del loro comportamento su supporti a base di charcoal allo scopo di mettere a punto metodi di indagine di tipo spettroscopico per caratterizzare i tensioattivi prodotti per via microbiologica, come valida alternativa a quelli ottenuti dal petrolio.
Ruota intorno al campo tecnico-scientifico, ma più strettamente informatico (INF/01) e con una rilevanza a livello nazionale il progetto nell'ambito del programma/Intesa MIUR ai sensi del D.D.418 del 11.3.2013 dal titolo: Le tecnologie informatiche e le nuove realtà per la conoscenza, il networking e la valorizzazione del patrimonio culturale scientifico: il ruolo della rete dei Musei Universitari, dove è coinvolto, il Sistema Museale di Ateneo, del quale al DISBEC è affidata la presidenza del Coordinamento scientifico. Allo stesso settore appartengono progetti che prevedono la “reingegnerizzazione” dei processi documentali della Camera di commercio di Viterbo, e quello dei processi informativi/documentali e il continuousmonitoring: nuovi strumenti per il “governo sanitario”. Infine sono state condotte ricerche su incarico dell'Università di San Marino dal titolo “indagine archivistica sui fondi delle banche sammarinesi”.
ATTIVITA' CONTO TERZI
La crescente attività di ricerca del Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione e il Restauro “Michele Cordaro” ha permesso di sviluppare anche attività conto terzi rivolta alle indagini diagnostiche e scientifiche per le opere d'arte (D.R. n. 796 del 28/07/2009).
Il laboratorio esegue analisi, prove e tarature, le attività tecniche volte alla certificazione ufficiale dei risultati consistenti in esperienze o misure effettuate su materiali, apparecchi, manufatti e strutture di interesse del Committente.
PROGETTI SPIN-OFF
Dalle ricerche e sinergie sviluppate dai ricercatori del Dipartimento Disbec, nasce nel 2013 lo Spin-off universitario SMART ART S.r.l. (http://www.smartartunitus.it/). La società è un punto di riferimento per scambi di nozioni e valutazioni di carattere tecnico e merceologico nel campo dei Beni Culturali.
I principali servizi offerti a Enti Pubblici e Privati si articolano in:
- sperimentazione di prodotti e metodologie innovative nel settore del restauro dei beni culturali;
- attività di conservazione, manutenzione e restauro; documentazione, schedatura, archiviazione e digitalizzazione del patrimonio librario/documentale;
- iniziative in materia di Turismo Culturale. Uno specifico portale consente immediato accesso alle informazioni sui maggiori Punti di Interesse (utenza free) e a quelle con valenza scientifica (tecnici del settore).
- Archeologia
- Storia dell'arte
- Scienze filologiche e letterarie
- Scienze storiche e giuridiche
- Scienze e tecnologie per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali
Ogni settore si articola a sua volta in indirizzi di ricerca, individuali o di gruppo, svolti in ambito territoriale, nazionale ed internazionale. A questi indirizzi si affiancano linee di ricerca integrate in grado di correlare nell'alveo del bene culturale tematiche limitrofe relative alla conservazione, alla documentazione, all'archiviazione, al restauro, alla musealizzazione, alla comunicazione espositiva, alle tecniche e alla diagnostica conservativa, superando rigide distinzioni di carattere disciplinare.
La complessa e articolata gamma di ricerche che i docenti e i ricercatori del DISBEC svolgono privilegia la conoscenza e la valorizzazione del bene culturale. Le numerose e differenti azioni e strategie messe in campo a tal fine si mostrano in linea con il Piano Strategico d'Ateneo.
Nello specifico, le linee identitarie caratterizzanti la ricerca del DISBEC possono essere sintetizzate in tre assi:
• Filologia e materia del bene culturale
• Finalità conservativa della conoscenza del bene culturale
• Polifonia degli indirizzi di ricerca individuali e di gruppo.
ARCHEOLOGIA
La ricerca archeologica di dipartimento può essere riassunta in due filoni principali, da una parte quella di interesse internazionale perché finanziata da enti internazionali o perché l'attività viene svolta di fatto all'estero, dall'altra ricerche che mostrano maggiori legami a livello nazionale e locale, che suscitano però un ampio interesse scientifico. I docenti coinvolti afferiscono ai SSD: L-ANT/01, L-ANT/04, L-ANT/06, L-ANT/07, L-ANT/08, L-ANT/09, L-ANT/10, L-OR/02.
Nel primo gruppo si annovera principalmente l'EMAP, European Music Archaeology Project (N° 536370-CU-1-2013-IT-CULTURE-VOL11). Il progetto, finanziato dalla Comunità Europea, ha come obiettivo lo studio degli strumenti musicali e i contesti d'impiego della musica in età antica dalla preistoria alla tarda antichità, nel continente europeo e nell'area mediterranea. La ricerca è finalizzata all'allestimento di una mostra multimediale e alla produzione di specifiche pubblicazioni scientifiche e coinvolge numerosi partners europei.
Nell'ambito dell'attività svolta all'estero due sono le aree geografiche di maggiore interesse: la Turchia e l'Egitto. In primo luogo si segnala la Missione Archeologica di Iasos, operante in Turchia da più di 50 anni, il cui progetto di ricerca è finalizzato allo studio della città romana con i suoi monumenti ed il territorio adiacente (finanziamenti MAE 2013). Sempre in Turchia ed in virtù di una stretta collaborazione con la “Sapienza” Università di Roma, il DISBEC svolge ricerche presso lo scavo di Arslantepe (Malatya). Le indagini riguardano da una parte il ruolo della metallurgia tra V e II millennio a.C. nell'alto Eufrate, dall'altra si focalizzano allo studio, attraverso l'applicazione di metodologie interdisciplinari, sull'uso e la conservazione delle risorse alimentari e della loro elaborazione. L'obiettivo è quello di identificare tracce di residui organici nei contesti pubblici controllati dall'élite nel sistema di organizzazione centralizzata del sito archeologico di Arslantepe. Questa ricerca, oggetto di un finanziamento come Unità Locale del PRIN 2008, continua ad essere svolta e a suscitare interesse per i risvolti archeometrici innovativi che propone.
In Egitto sono tre i progetti di ricerca in corso. Il primo è una cooperazione Italia-Egitto dal titolo: Institutional Support to the Ministry of Antiquities - ex Supreme Council of Antiquities for management, maintenance and Permanent opening to the cultural tourism the MedinetMadi Archaeological Park (ISSEMM-3). L'obiettivo della ricerca riguarda lo studio sui materiali impiegati per le strutture architettoniche e le opere scultoree della città di MedinetMadi nel Fayyum, finalizzate anche alla individuazione di protocolli di tutela e conservazione dei materiali esposti. L'indagine prevede la realizzazione del Management Plan del parco archeologico e la promozione di attività di valorizzazione del sito. Il secondo progetto svolto in Egitto è quello della Missione Oasi di Farafra che riguarda un'attività di ricognizione dell'oasi finalizzata alla realizzazione di un GIS archeologico e allo studio delle fasi di antropizzazione di quest'area in epoca antica. Nel novembre 2014 è prevista la quinta campagna di ricerca. L'ultimo progetto in Egitto è quello della Missione Archeologica di Antinoupolis. Qui le ricerche sono finalizzate alla realizzazione di una carta archeologica del territorio.
Numerose sono le ricerche di interesse nazionale con finanziamenti provenienti da enti nazionali, regionali e locali. Nell'ambito della preistoria un tema di interesse generale è quello dell'età del Bronzo in Italia (II millennio a.C.). Su questo argomento si inseriscono due filoni di ricerca. Il primo è quello del Progetto Fondarca. Si tratta dello scavo archeologico nella cavità carsica della Grotta delle Nottole presso Fondarca (Cagli –Pesaro). Lo scavo, avviato come nuova edizione nell'ottobre 2013, contempla la ricerca e la valorizzazione di una grotta di culto utilizzata nell'età del Bronzo (1600-1250 a.C.) e collocata in un contesto montano. Il progetto prevede la valorizzazione dell'area dal punto di vista archeologico e naturalistico in una delle aree ricchissime dal punto di vista geologico e tra le meno conosciute della preistoria dell'Italia centrale. Il secondo filone ha per scopo lo studio degli insediamenti preistorici nella caldera di Latera in collaborazione con il Museo della Preistoria della Tuscia presso Valentano (Viterbo).
A livello nazionale assume grande rilievo il Progetto Ferento. La ricerca, finanziata come progetto di Ateneo, è finalizzata allo studio della città di Ferento dove, dal 1994, il Dipartimento intraprende scavi sistematici. Questo cantiere, oltre ad essere rilevante dal punto di vista scientifico, ha svolto nel tempo anche un importante ruolo nell'attività didattica e nella formazione. Dal 2009 sono in corso sul sito una serie di indagini non distruttive che si avvalgono di tecnologie d'indagine quali prospezioni georadar, magnetometria, rilievi con laser scanner, foto da drone per scopi diagnostici, predittivi ed interpretativi. Tra gli studi su di un antico contesto urbano sono certamente da annoverare le ricerche sulla città di Falerii Novi.Particolare attenzione è rivolta allo sviluppo urbanistico della città, alla realizzazione di protocolli di monitoraggio delle mura antiche e allo studio dei materiali dell'artigianato e della cultura artistica di questo centro in epoca repubblicana e imperiale, nonché alla realizzazione di un GIS della città e del tratto extraurbano della Via Amerina.
Più squisitamente territoriali sono i progetti di ricerca condotti nei comuni di Orte, Vasanello, Vallerano, Soriano del Cimino e Civitella D'Agliano, con i quali sono in atto delle Convenzioni di collaborazione, e rivolti alla ricostruzione storica, archeologica e topografica per la conoscenza diacronica delle dinamiche insediative del territorio della media valle del Tevere e del comprensorio cimino. Queste ricerche, che forniscono importati informazioni sulla presenza di beni archeologici in queste zone, risultano particolarmente utili per le istituzioni preposte alla tutela e per la gestione del proprio territorio da parte delle amministrazioni locali.
Un ultimo filone di ricerca in ambito archeologico riguarda lo studio di materiali archeologici provenienti da importanti contesti poco conosciuti sul piano editoriale. Su questa linea ruotano due progetti entrambi intorno a Cerveteri e al territorio ceretano: “Edizione della necropoli di Monte Abatone (Cerveteri)” ed “Edizione della necropoli della Casetta a Blera (VT)” . L'obiettivo è rendere nota la più estesa necropoli di Cerveteri (ca. 600 tombe) inedita a 60 anni dallo scavo e una delle necropoli di Blera, in età arcaica centro satellite di Caere. Da questo studio si attendono importanti novità sul profilo culturale e sociale di una delle maggiori città etrusche, nonché sulle dinamiche di penetrazione della cultura ceretana verso l'Etruria interna. Anche il settore numismatico si inserisce in questo itinerario di ricerca incentrato sui materiali. In questo caso attraverso la collaborazione con diversi enti di ricerca, il Centre Ernest Babelon – Orléans –CNRS – IRAMAT e le Università di Siena e di Firenze, si sono poste le basi per un programma di analisi archeometriche indirizzato allo studio di contesti numismatici di provenienza archeologica che permetteranno di approfondire alcuni aspetti della produzione e circolazione monetaria medievale in Italia e in Europa.
STORIA DELL'ARTE
Nell'ambito storico-artistico le principali linee di ricerca portate avanti dai docenti e dai ricercatori del Disbec (L-ART/01, L-ART/02, L-ART/03, L-ART/04) risultano incentrate su una molteplicità di percorsi implicanti diverse metodologie e distribuiti lungo una cronologia vasta che spazia dal Medioevo alla Età contemporanea, contemplando pure un'ampia gamma produttiva: dalla pittura murale al mosaico, ai dipinti su tela e tavola, alla scultura in marmo, legno e terracotta, alla produzione di arti applicate, ai manufatti polimaterici dell'arte del Novecento, senza tralasciare forme linguistiche concettuali, performative e digitali. Accanto ad una geografia culturale ed artistica particolarmente ricca e composita, che comprende centri e periferie come la dimensione della globalità, coinvolgendo aree di interesse internazionale, europeo, nazionale e territoriale con specifico riferimento alla Tuscia, si collocano quindi sia studi incentrati su singole personalità ed opere che tematismi monografici e trasversali. Linee di ricerca gravitanti intorno alla committenza, all'iconologia e all'iconografia si affiancano ad approfondimenti di carattere attribuzionistico, mentre sono ampiamente esplorati temi come il collezionismo, la museologia, la conservazione, il restauro, i procedimenti, le tecniche esecutive e la diagnostica artistica. L'analisi storica delle fonti, manoscritte e a stampa, è condotta sul piano sia filologico che testuale, considerando pure l'ekphrasis come le componenti connesse all'uso semantico di luoghi retorici. Tra le fonti, le riviste del Novecento, considerate spazi privilegiati del dibattito artistico dal punto di vista tematico e sul piano strutturale ed iconografico, sono assunte quale veicolo di riflessione intorno allo statuto epistemologico della disciplina, secondo un indirizzo che sottende molte delle ricerche dipartimentali del settore storico artistico, rese infine particolarmente vitali dalla presenza di una stimolante speculazione concettuale sulla contemporaneità.
Sul piano internazionale, grande rilievo assume la missione in Turchia La pittura rupestre in Cappadocia. Per un progetto di conoscenza, conservazione e valorizzazione. L'attività di tale missione, autorizzata dalla Direzione Generale del Ministero del Turismo e della Cultura della Repubblica di Turchia, è rivolta allo studio del fenomeno della pittura rupestre nella sua estensione temporale (VI-XIII secolo) al fine di ampliare il campo delle conoscenze sui vari aspetti della pittura medievale in Cappadocia ed implementare la banca dati sui materiali costitutivi e le tecniche d'esecuzione messa a punto a partire dal 1997 in Turchia. Nell'ambito di questa impresa si colloca, inoltre, una seconda linea di ricerca connessa alla conservazione e al restauro dei dipinti murali di ambito rupestre. Sull'ambito della stessa regione insiste infatti, il progetto PRIN 2010-2011 Habitat e pittura rupestre in Cappadocia (Turchia) e nell'Italia centro meridionale. Conoscenza, conservazione valorizzazione volto alla realizzazione di un Museo Virtuale che dovrà integrare le ricerche sui complessi pittorici con lo studio organico delle tipologie di insediamenti e delle strutture rupestri presenti nell'area delle valli di Göreme e Kılıçlar (monasteri, chiese, edifici ad uso civile, rifugi, giardini e orti).
Nel corso della campagna 2013 è stato completato il restauro della chiesa dei Quaranta Martiri a Şahinefendi, grazie al quale si è restituita leggibilità ai dipinti offuscati da nerofumo e danneggiati da atti vandalici ed è stato identificato e documentato un inedito palinsesto pittorico composto da quattro fasi databili fra il VI e il XIII secolo. Dal 2011, inoltre, in collaborazione con il Museo Archeologico di Nevşehir si è avviato il restauro dei dipinti murali della chiesa Nuova di Tokalı nell'Open Air Museum di Göreme, uno dei monumenti più noti e più visitati della regione cappadoce e che esprime il livello più alto raggiunto dalla pittura in quell'area territoriale.
Altro asse tematico internazionale è lo studio sui rapporti e le relazioni fra Costantinopoli, le aree orientali dell'impero bizantino (Cappadocia) e l'area caucasica (Georgia ed Armenia). Obbiettivo specifico per l'area caucasica è lo studio dei cicli pittorici del Tao Klarjeti ( X-XIII secolo) Le pitture del Tao Klarjeti. Documentazione e studio in grave stato di degrado.
Per quel che concerne le problematiche storico-artistiche d'età moderna le ricerche in corso sono indirizzate ad analizzare la fortuna di specifici temi iconografici o a studiare gruppi di opere prive di attribuzione certa, focalizzando l'attenzione su un arco cronologico compreso fra il XVI ed il XVII secolo, riferito in particolare a questioni di committenza e di collezionismo dei cardinali veneziani a Roma, in un periodo compreso tra il 1523 e il 1605. Sul fronte dell'analisi delle fonti, secondo un'impostazione testuale integrata connessa all'ekphrasis, si sono quindi analizzati i libri illustrati del secondo Cinquecento con particolare attenzione alla produzione di Vincenzo Cartari. Nel territorio viterbese è in corso il censimento delle emergenze artistiche ed architettoniche di Viterbo nel Seicento.
Per l'arte contemporanea, accanto ad un'ulteriore messa a fuoco del sistema dell'arte degli anni tra le due guerre, si indaga su una storia in larga misura ancora inedita relativa alle intersezioni tra arte e architettura nella contemporaneità. Un ulteriore asse di ricerca è teso alla valorizzazione degli interventi di artisti contemporanei in contesti storico-monumentali ed extra-museali. Obiettivi questi ultimi in parte raggiunti anche attraverso attività e iniziative realizzate nell'ambito del Sistema Museale d'Ateneo – Rete dell'arte contemporanea. Si è inoltre dato vita ad una piattaforma digitale, aggiornata con periodicità trimestrale, su alcune problematiche della cultura artistica contemporanea presenti in molteplici declinazioni relative alla produzione, alla documentazione, alla critica, alla conservazione e al restauro.
L'interesse per l'area mediterranea comprende anche il segmento cronologico della produzione artistica contemporanea per il quale è in corso uno studio di ricognizione relativo alla conoscenza delle persistenze delle memorie culturali nelle pratiche artistiche contemporanee, cui si affianca l'indagine sui temi e i linguaggi che animano il dibattito artistico odierno.
A questi indirizzi cronologici che incrociano diversi tematismi e propongono interessanti rinvii interni si affiancano linee di ricerca finalizzate all'obiettivo di correlare nell'alveo della critica d'arte questioni relative alla storia del restauro, ai musei, alle mostre, ai restauri, alle tecniche ed alla diagnostica artistica, nella tensione a superare rigide distinzioni di carattere disciplinare. Secondo tale impostazione si lavora su segmenti cronologici brevi, singoli manufatti o complessi monumentali, così come vengono esaminate fonti specifiche di carattere teorico, storico e metodologico. In particolare, la Teoria del restauro di Cesare Brandi è sottoposta ad una serrata lettura storico critica ed è indagata nella sua forma di palinsesto e nella sua centralità radiale rispetto alla vasta produzione scientifica dell'autore. Dal punto di vista storiografico la cultura del restauro è quindi considerata nella sua dimensione storica ed attraverso le sue ambivalenze. L'esempio del discredito del barocco, che coinvolge la costruzione/decostruzione della stessa storia dell'arte, è funzionale all'indagine del caso viterbese, dove il regionalismo si ancora all'analisi di precise prospettive storiografiche nazionali.
Sulla consapevolezza di questo sfaccettato sfondo teorico e metodologico sono poi trattate, sempre nell'alveo della storia dell'arte, questioni di natura ‘materiale'. Nel settore della storia delle tecniche artistiche un filone di ricerca specifica è dedicato al cantiere pittorico medievale. L'analisi dei procedimenti esecutivi, attraverso lo studio dei manufatti, coniuga le conoscenze storico-critiche con quelle tecnico-scientifiche avvalendosi dell'applicazione di un sistema integrato di indagini e documentazione. Campi di studio privilegiati sono le pitture murali delle chiese rupestri in Cappadocia (Turchia) e i dipinti murali della chiesa di Santa Maria Antiqua al Foro Romano.
In Cappadocia, le ricerche sono state indirizzate verso la comprensione dell'evoluzione del cantiere pittorico medievale con l'analisi di un nutrito gruppo di chiese nell'area di Ürgüp databili fra il VI e il XIII secolo. I risultati di questa indagine hanno permesso di costituire, integrandosi con gli studi storico-artistici, gruppi omogenei di pitture seguendo da un lato l'uso dei materiali – pigmenti e malte - dall'altro i procedimenti esecutivi. In questo modo è stato possibile mettere in evidenza elementi di continuità o cambiamento nell'uso di materiali e di tecniche d'esecuzione per fornire informazioni utili a circoscrivere le soglie della cronologia di alcuni capitoli della pittura cappadoce che, ancora oggi, sono molto ampie.
A queste linee di ricerca si affianca il tema relativo alla produzione degli smalti per mosaici nel Settecento presso la Fabbrica di San Pietro. Il punto di partenza della ricerca è rappresentato dall'analisi del manoscritto redatto in lingua sassone da Federico Stribal, fra il 1744 e il 1749, del quale, per la prima volta, si intende offrire l'analisi di alcune specifiche sezioni.
La cultura del restauro è affrontata pure in relazione a cantieri particolarmente complessi come quello dei frammenti della Cona dei Lani, monumentale polittico rinascimentale in terracotta policroma (1517) proveniente dalla chiesa di Sant'Eligio al mercato a Napoli e conservato nel Museo della Certosa di San Martino. Prime indagini hanno consentito di ricostruire alcune figure monumentali, grandi oltre il naturale: il Redentore, le Sibille, i Profeti, il coro degli angeli musicanti ed una predella con Storie di San Ciriaco a cui era dedicata la cappella di provenienza della corporazione dei Lani. L'insieme, notevole esempio di arte rinascimentale riemerso tra le macerie dei bombardamenti del 1943, è risultato sepolto in epoca illuministica. Le sue molteplici traversie, visibili nella lettura delle stesse tracce materiche, coinvolgono istanze formali, di committenza ed iconografiche e, per la perdita di continuità della trasmissione, spingono lo storico dell'arte ad assumere pure uno sguardo archeologico, costituendo così un caso metodologicamente esemplificativo ed insieme estremamente raro.
SCIENZE FILOLOGICHE E LETTERARIE
I docenti e i ricercatori che afferiscono ai settori scientifico-disciplinari di ambito letterario (L-FIL-LET/02, L-FIL-LET/04, L-FIL-LET/10) hanno condotto ricerche di carattere per lo più pluriennale, talora individuali ma per lo più svolte nell'ambito di gruppi di ricerca. Si sono spesso avvalsi infatti della partecipazione a progetti PRIN e FIRB o hanno collaborato con gruppi, istituti ed enti di ricerca nazionali e internazionali. Oggetto delle indagini svolte in campo letterario sono temi e autori che, lungo un esteso arco cronologico dal mondo antico fino al Cinquecento, insistono negli ambiti della produzione greca, latina, italiana. In particolare, per la Letteratura greca la ricerca, in stretto rapporto con gruppi di lavoro e istituzioni di rilievo sia nazionale sia internazionale, si svolge secondo le due direttrici dell'analisi storico-letteraria e della ricostruzione filologica. L'analisi storico-letteraria si focalizza sul IV secolo, Isocrate, Platone, nascita e sviluppo di generi trascurati dalla critica, come l'epidittica e il logos erotikos, ed è condotta nell'ambito del PRIN 2012, su Trasmissione dell'antico: codificazione letteraria, tradizione manoscritta, ricezione, coordinato da G. Mastromarco, Bari, e a livello locale da R. Nicolai, Sapienza Roma, con contributi in Convegni internazionali (Würzburg, Tübingen). La ricostruzione filologica ha per obiettivo la costituzione del testo dell'Evagora, nell'ambito dell'edizione critica complessiva di Isocrate, da decenni un desideratum della ricerca internazionale, prevista a breve per la collana di alto prestigio degli Oxford Classical Texts, già oggetto delle ricerche esposte presso l'Ateneo nel corso del Convegno internazionale Isocrate: verso la nuova edizione Oxford. Autori e temi di Letteratura greca sono inoltre al centro del Convivium Viterbiense organizzato annualmente in collaborazione con il Liceo Classico Mariano Buratti di Viterbo con la partecipazione di studiosi di rilievo nazionale e internazionale (Aix-en-Provence, Würzburg). Per la Letteratura latina, la ricerca si focalizza sulla storia della tradizione manoscritta di Marziale, per una meglio fondata costituzione del testo degli Epigrammi, Libro X, con un approfondimento dal punto di vista storico, filologico e letterario, soprattutto nelle dinamiche legate all'intertestualità. Per la letteratura italiana, i vari filoni di ricerca sono finalizzati al recupero critico e testuale di settori della civiltà rinascimentale poco o per niente frequentati, penalizzati da una concezione convenzionale e elitaria del testo letterario, con edizioni di testi e di epistolari (Aretino, Doni, Ruscelli, Marcolini), ricerche sulla scrittura nel Cinquecento (Sigismondo Fanti) e sulla esegesi dantesca (Cristoforo Landino; CD Rom Lexis), studi, organizzazione di convegni nazionali e internazionali, allestimento di siti (www.archilet.it). Le ricerche in corso sono tutte pluriennali, una individuale, tre di gruppo, e tutte, per la materia o per le istituzioni coinvolte, di rilevanza internazionale, oggetto di FIRB o di un PRIN. Edizioni e studi trovano spazio all'interno della collana, diretta da P. Procaccioli, “Cinquecento. Testi e studi di letteratura italiana”, edita dal 1999 dall'editore Vecchiarelli (Manziana), e della collana, diretta da P. Procaccioli con Antonio Ciaralli, “La scrittura nel Cinquecento”, edita dal 2013 dalla Salerno Editrice (Roma).
SCIENZE STORICHE E GIURIDICHE
I docenti e ricercatori afferenti ai settori scientifico-disciplinari di ambito storico (M-STO/01, M-STO/02, M-STO/04) hanno condotto ricerche, in prevalenza di carattere pluriennale, ora a livello individuale, ora lavorando in gruppo, anche attraverso la partecipazione a progetti PRIN e FIRB o collaborando con gruppi, istituti ed enti di ricerca nazionali e internazionali. I temi indagati si dispongono lungo un esteso arco cronologico (medioevo, età moderna ed età contemporanea). Per quanto riguarda le indagini di ambito medievistico, esse si sono rivolte soprattutto a questioni e problemi di storia italiana tre-quattrocentesca, concentrandosi, fra l'altro, sulla raccolta delle fonti storiografiche, letterarie e diplomatiche per lo studio della congiura di Stefano Porcari contro papa Niccolò V. Per quanto riguarda l'età moderna, sono state condotte ricerche sulla storia delle interazioni tra cristiani e musulmani nel periodo tra il 1450 e il 1800, sulla storia d'Italia in una prospettiva globale fra Quattro e Seicento, sulla storiografia rinascimentale e il mondo e sugli intrecci istituzionali fra le Inquisizioni iberiche. Infine, in ambito contemporaneistico, le principali indagini vanno dalla politica parlamentare dell'Italia post-unitaria, approfondendo in particolare il nodo del trasformismo nell'età depretisiana, alla partecipazione femminile alla Grande Guerra, esplorando il sostegno alla neutralità e le testimonianze dal fronte, e alla storia della scuola nell'età repubblicana. Ad un contesto di studi storico-giuridici (IUS/10) si associano alcune ricerche inerenti il diritto amministrativo, con particolare riferimento alle tematiche sulla giustizia amministrativa, gli appalti pubblici e i beni culturali, in quest'ultimo caso con approfondimenti in ambito non solo italiano ma anche internazionale.
A queste ricerche si affiancano, sul piano dell'indagine archivistica, alcuni lavori tesi alla reingegnerizzazione dei processi documentali.
SCIENZE E TECNOLOGIE PER LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
Lo spirito che ha animato il Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali è stato da sempre quello di coniugare in modo coerente saperi umanistici e scientifici. Pertanto i docenti afferenti al Dipartimento con competenze tecnico-scientifiche partecipano a pieno titolo in quasi tutti i progetti in campo archeologico e storico-artistico (SSD: CHIM/01, ING-IN/22). Il contributo scientifico in questo caso riguarda la diagnostica, la caratterizzazione dei materiali, la sperimentazione di prodotti per il restauro e la conservazione, l'archeometria. Si tratta di tematiche trasversali previste da ciascun progetto, esse sono parte integrante della ricerca finalizzata alla conoscenza del bene culturale non solo sotto il profilo storico e culturale, ma anche nella sua essenza materica.
Inoltre, i ricercatori del Disbec partecipano a ricerche di Ateneo che sviluppano tematiche legate alla messa a punto di materiali e metodi di intervento innovativi per il restauro delle opere d'arte. L'attenzione, nel 2013, è stata focalizzata intorno alle opere realizzate in legno. In questo settore sono state studiate le modificazioni superficiali di manufatti lignei tal quali e trattati con protettivi sottoposti a trattamenti termici, di irraggiamento e laser (progetto finanziato dalla Filas Lazio). Partendo da questo progetto, con l'ausilio dei fondi di ateneo (ex 60%) e di altri fondi dei docenti coinvolti e con un dottorato dedicato, la sperimentazione è stata rivolta allo studio di diversi prodotti commerciali promettenti per la conservazione dei manufatti lignei, anche esposti all'aperto come antichi portali, finestre, sculture realizzati con diverse specie: pioppo, noce, castagno, faggio, abete bianco.
Lo studio dei manufatti lignei si avvale anche delle ricerche condotte, nell'ambito di un progetto di Ateneo, sullo studio della presenza di pesticidi clorurati in carote di legno di pioppo prelevate da aree contaminate, in particolare gli isomeri dell'HCH, negli anelli di accrescimento degli alberi in zone riconosciute contaminate come la valle del Sacco.
Per la sperimentazione di nuovi prodotti per il restauro è stata avviata, con il gruppo di Microbiologia del Dipartimento Dafne, la ricerca di sintesi di bio-tensioattivi e studio del loro comportamento su supporti a base di charcoal allo scopo di mettere a punto metodi di indagine di tipo spettroscopico per caratterizzare i tensioattivi prodotti per via microbiologica, come valida alternativa a quelli ottenuti dal petrolio.
Ruota intorno al campo tecnico-scientifico, ma più strettamente informatico (INF/01) e con una rilevanza a livello nazionale il progetto nell'ambito del programma/Intesa MIUR ai sensi del D.D.418 del 11.3.2013 dal titolo: Le tecnologie informatiche e le nuove realtà per la conoscenza, il networking e la valorizzazione del patrimonio culturale scientifico: il ruolo della rete dei Musei Universitari, dove è coinvolto, il Sistema Museale di Ateneo, del quale al DISBEC è affidata la presidenza del Coordinamento scientifico. Allo stesso settore appartengono progetti che prevedono la “reingegnerizzazione” dei processi documentali della Camera di commercio di Viterbo, e quello dei processi informativi/documentali e il continuousmonitoring: nuovi strumenti per il “governo sanitario”. Infine sono state condotte ricerche su incarico dell'Università di San Marino dal titolo “indagine archivistica sui fondi delle banche sammarinesi”.
ATTIVITA' CONTO TERZI
La crescente attività di ricerca del Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione e il Restauro “Michele Cordaro” ha permesso di sviluppare anche attività conto terzi rivolta alle indagini diagnostiche e scientifiche per le opere d'arte (D.R. n. 796 del 28/07/2009).
Il laboratorio esegue analisi, prove e tarature, le attività tecniche volte alla certificazione ufficiale dei risultati consistenti in esperienze o misure effettuate su materiali, apparecchi, manufatti e strutture di interesse del Committente.
PROGETTI SPIN-OFF
Dalle ricerche e sinergie sviluppate dai ricercatori del Dipartimento Disbec, nasce nel 2013 lo Spin-off universitario SMART ART S.r.l. (http://www.smartartunitus.it/). La società è un punto di riferimento per scambi di nozioni e valutazioni di carattere tecnico e merceologico nel campo dei Beni Culturali.
I principali servizi offerti a Enti Pubblici e Privati si articolano in:
- sperimentazione di prodotti e metodologie innovative nel settore del restauro dei beni culturali;
- attività di conservazione, manutenzione e restauro; documentazione, schedatura, archiviazione e digitalizzazione del patrimonio librario/documentale;
- iniziative in materia di Turismo Culturale. Uno specifico portale consente immediato accesso alle informazioni sui maggiori Punti di Interesse (utenza free) e a quelle con valenza scientifica (tecnici del settore).
Sezione B - Sistema di gestione
Secondo quanto previsto dal Regolamento allegato, il Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali (DISBEC) si è dotato dei tre organi fondamentali che, in base all'art. 2, c. 2, presiedono alla sua struttura organizzativa: il Consiglio, il Direttore, la Giunta. Ha istituito, in base all'art. 6, la Commissione paritetica docenti-studenti. Ha deliberato infine, sempre secondo quanto previsto dal Regolamento, art. 2, c. 4, l'istituzione di altre Commissioni con funzioni istruttorie per materie e obiettivi specifici: la Commissione orientamento, la Commissione didattica, la Commissone spazi e la Commissione sito.
CONSIGLIO
Il Consiglio di Dipartimento è costituito, in base all'art. 3, c. 1-5 del Regolamento, da tutti i docenti di ruolo e i ricercatori a tempo determinato afferenti al Dipartimento, dalla rappresentanza del personale tecnico-amministrativo, dalla rappresentanza degli studenti iscritti ai Corsi di studio afferenti al Dipartimento, dal Segretario amministrativo. In pieno accordo con le linee della politica di assicurazione della qualità dell'Ateneo, il Consiglio di Dipartimento promuove e coordina le attività di ricerca e di valutazione della ricerca nel rispetto dell'autonomia di ogni singolo componente e del suo diritto di accedere direttamente ai servizi e ai finanziamenti per la ricerca stessa. Programma le linee di ricerca in modo da supportare l'attività di tutti i membri del Dipartimento e sostiene la valorizzazione dei prodotti della ricerca nonché il reperimento delle risorse. Il Consiglio individua obiettivi di ricerca di medio e lungo periodo, da realizzare anche attraverso la collaborazione con enti e istituzioni regionali, nazionali e internazionali, e formula criteri generali per la ripartizione e l'uso dei fondi assegnati al Dipartimento. Ridefinisce infine periodicamente le proprie strategie di ricerca attraverso il monitoraggio e la valutazione dei risultati. In questo quadro s'inseriscono, tra l'altro, i concreti sforzi per una sempre più efficace promozione dell'internazionalizzazione dell'attività di ricerca, in accordo on le linee della politica di assicurazione della qualità dell'Ateneo.
DIRETTORE
Ricopre il ruolo di Direttore Gabriella Ciampi, eletta l'11.01.2012 per il triennio solare 2012-2014. Il Direttore promuove la ricerca del Dipartimento, mantenendo i rapporti con gli altri organi accademici e vigilando, d'intesa con la Giunta, sulla regolare e continua attuazione del processo di programmazione, distribuzione dei fondi, valutazione dei risultati della ricerca. Esercita a tal fine tutte le altre competenze che al Direttore sono attribuite dall'ordinamento universitario, dallo Statuto e dai Regolamenti.
GIUNTA
La Giunta, costituita con delibera del 10.04.2014, n. 46, è composta, in base all'art. 5, c. 1, dal Direttore Gabriella Ciampi, che la presiede, dal Vice-Direttore Diego Vaiano, dai Presidenti dei CCS Gian Maria Di Nocera (Scienze dei Beni Culturali L 1), Patrizia Mania (Archeologia e Storia dell'Arte LM 2/LM 89), Ulderico Santamaria (Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei Beni Culturali LMR/02), dal rappresentante dei professori di seconda fascia Raffaella Menna, dal rappresentante dei ricercatori Claudia Pelosi, dal rappresentante del personale tecnico amministrativo Giorgia Agresti, nonché, in base all'art. 5, c. 2, dal Segretario amministrativo Enrico Maria Contardo e dal Responsabile della Segreteria didattica Giuseppina Frangipane. La Giunta collabora con il Direttore nella costante promozione dell'attività di ricerca del Dipartimento, nel mantenere i rapporti con gli altri organi accademici, nel vigilare infine sulla regolare e continua attuazione dei processi di programmazione, distribuzione dei fondi, valutazione dei risultati della ricerca, esercitando a tal fine tutte le competenze che alla Giunta sono riservate dall'ordinamento universitario, dallo Statuto e dai Regolamenti.
COMMISSIONE PARITETICA
La Commissione paritetica docenti studenti, istituita con delibera del 20.11.2012, n. 25, è composta, in base all'art. 6, c. 2 del Regolamento, per la componente docenti dal Vice-Direttore Diego Vaiano, in qualità di Presidente, da Marcello Spanu e Giuseppe Romagnoli, per la componente studenti da Azzurra Pelabasto, in attesa della prossima sostituzione degli altri due membri previsti per la stessa componente studenti. Le attività della Commissione paritetica sono essenzialmente rivolte al monitoraggio dell'offerta formativa, dell'organizzazione e della qualità della didattica, ma, dato il nodo inestricabile che lega la didattica alla ricerca, il suo operato è di rilievo anche ai fini della programmazione e attuazione delle attività di ricerca portate avanti dal Dipartimento.
ALTRE COMMISSIONI
Lo stesso può dirsi riguardo alle attività specificamente svolte dalle altre Commissioni istituite in Dipartimento: la Commissione orientamento, della quale fanno parte il Direttore, Gabriella Ciampi, che la presiede, Claudia Pelosi, con il ruolo di Coordinatore, quattro docenti, Elisabetta De Minicis, Patrizia Mania, Paola Pogliani, Maddalena Vallozza, e, in rappresentanza degli studenti, Azzurra Pelabasto; la Commissione didattica, della quale fanno parte il Direttore, Gabriella Ciampi, che la presiede, Gian Maria Di Nocera, con il ruolo di Coordinatore, cinque docenti, Alessandro Fusi, Raffaella Menna, Marina Micozzi, Anna Modigliani, Ulderico Santamaria, e, in rappresentanza degli studenti, Azzurra Pelabasto; la Commissione spazi, della quale fanno parte il Direttore, Gabriella Ciampi, che la presiede, tre docenti, Stefano De Angeli, Claudia Pelosi, Paola Pogliani, il Segretario amministrativo Enrico Maria Contardo, il Responsabile della Segreteria Didattica Giuseppina Frangipane e il Referente di sede del Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA), Livia Saldicco. La finalità perseguita nell'operato delle varie commissioni è sempre quella di una sinergia tra le politiche in materia di ricerca e le altre attività su materie e obiettivi specifici. Grazie all'attività della Commissione sito, della quale fanno parte tre docenti, Stefano De Angeli, che la presiede, Giuseppe Marcocci e Gilda Nicolai, ricercatore t.d. del SSD INF/01, il Dipartimento, anche al fine specifico della diffusione dei risultati della ricerca, sta potenziando il sito web, sia per le pagine dei singoli membri sia per la sezione dedicata alla pubblicità delle proprie attività.
RAPPORTI FRA DIPARTIMENTO E ATENEO
Da non trascurare infine il ruolo che numerosi membri del Dipartimento ricoprono in Ateneo in ambiti relativi a organizzazione e promozione della ricerca nonché della didattica, sempre nella necessaria serrata dialettica, già sopra ricordata, fra promozione della ricerca e ottimizzazione della didattica. Un membro del Dipartimento, Maddalena Vallozza, è Delegata del Rettore per l'Offerta Formativa e per il miglioramento complessivo della qualità dei processi formativi. Il rapporto costante con il Presidio della qualità di Ateneo è assicurato dal Referente DISBEC presso il Presidio, Elisabetta De Minicis. Il Dipartimento è inoltre presente in modo attivo nella Commissione Ricerca di Ateneo con Paola Pogliani, il Rappresentante dei ricercatori per la Macroarea umanistico-sociale. Ulderico Santamaria è Rappresentante DISBEC nel Consiglio del Centro Grandi Attrezzature (CGA), che gestisce l'uso di strumenti tecnico-scientifici di particolare complessità, fornendo un servizio interdisciplinare di elevata qualificazione a disposizione delle strutture di ricerca o dei Dipartimenti dell'Ateneo e delle strutture esterne che ne facciano richiesta e che promuove la cooperazione e il trasferimento di tecnologia tra le strutture di ricerca e le imprese. Il Dipartimento è presente con un suo Rappresentante, Gian Maria Di Nocera, nel Centro Studi Alpino (CSALP), centro di servizio interdipartimentale dell'Università degli Studi della Tuscia, che dal 1991 organizza a Pieve Tesino (Trento) attività di didattica e di ricerca. Nel Comitato Unico di garanzia rappresenta infine il DISBEC Paolo Procaccioli e nel Consiglio del Polo bibliotecario dell'area umanistico-sociale Enrico Parlato. Ancora tre docenti, Claudia Pelosi, Anna Modigliani, Elisabetta De Minicis, sono referenti del Dipartimento rispettivamente per Universitaly, Erasmus e contatti con Enti esterni.
Importante ai fini della ricerca è anche il ruolo primario che il Dipartimento ricopre nell'ambito del Sistema Museale di Ateneo (SMA), nel quale sono impegnati ben tre membri del DISBEC: Elisabetta De Minicis, Direttore del Museo della città e del territorio di Vetralla, svolge funzione di Presidente del Comitato di gestione, del quale fanno parte anche Elisabetta Cristallini, Responsabile della Rete dell'arte contemporanea di Ateneo, Stefano De Angeli, Responsabile per la parte dei marmi antichi della Collezione archeologica del DISBEC, Raffaella Menna, Responsabile della Rete del patrimonio immobiliare e di interesse storico-artistico di Ateneo. Bisogna infatti sottolineare che il Sistema Museale di Ateneo sostiene e promuove la tutela e la valorizzazione del cospicuo patrimonio architettonico dell'Ateneo e delle sue numerose collezioni, in primo luogo storiche e artistiche, in stretta simbiosi con il territorio, proprio al fine di favorire lo svolgimento dei compiti istituzionali di ricerca scientifica e di promozione della cultura, di conservazione, restauro, catalogazione, incremento ed ostensione delle collezioni medesime. Fra i frutti più recenti di questo impegno si può ricordare l'organizzazione della Giornata di studio “Conservare e musealizzare l'arte contemporanea: il caso Doppia 2 di Naoya Takahara” (5.6.2014).
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CONSIGLIO
Il Consiglio di Dipartimento è costituito, in base all'art. 3, c. 1-5 del Regolamento, da tutti i docenti di ruolo e i ricercatori a tempo determinato afferenti al Dipartimento, dalla rappresentanza del personale tecnico-amministrativo, dalla rappresentanza degli studenti iscritti ai Corsi di studio afferenti al Dipartimento, dal Segretario amministrativo. In pieno accordo con le linee della politica di assicurazione della qualità dell'Ateneo, il Consiglio di Dipartimento promuove e coordina le attività di ricerca e di valutazione della ricerca nel rispetto dell'autonomia di ogni singolo componente e del suo diritto di accedere direttamente ai servizi e ai finanziamenti per la ricerca stessa. Programma le linee di ricerca in modo da supportare l'attività di tutti i membri del Dipartimento e sostiene la valorizzazione dei prodotti della ricerca nonché il reperimento delle risorse. Il Consiglio individua obiettivi di ricerca di medio e lungo periodo, da realizzare anche attraverso la collaborazione con enti e istituzioni regionali, nazionali e internazionali, e formula criteri generali per la ripartizione e l'uso dei fondi assegnati al Dipartimento. Ridefinisce infine periodicamente le proprie strategie di ricerca attraverso il monitoraggio e la valutazione dei risultati. In questo quadro s'inseriscono, tra l'altro, i concreti sforzi per una sempre più efficace promozione dell'internazionalizzazione dell'attività di ricerca, in accordo on le linee della politica di assicurazione della qualità dell'Ateneo.
DIRETTORE
Ricopre il ruolo di Direttore Gabriella Ciampi, eletta l'11.01.2012 per il triennio solare 2012-2014. Il Direttore promuove la ricerca del Dipartimento, mantenendo i rapporti con gli altri organi accademici e vigilando, d'intesa con la Giunta, sulla regolare e continua attuazione del processo di programmazione, distribuzione dei fondi, valutazione dei risultati della ricerca. Esercita a tal fine tutte le altre competenze che al Direttore sono attribuite dall'ordinamento universitario, dallo Statuto e dai Regolamenti.
GIUNTA
La Giunta, costituita con delibera del 10.04.2014, n. 46, è composta, in base all'art. 5, c. 1, dal Direttore Gabriella Ciampi, che la presiede, dal Vice-Direttore Diego Vaiano, dai Presidenti dei CCS Gian Maria Di Nocera (Scienze dei Beni Culturali L 1), Patrizia Mania (Archeologia e Storia dell'Arte LM 2/LM 89), Ulderico Santamaria (Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei Beni Culturali LMR/02), dal rappresentante dei professori di seconda fascia Raffaella Menna, dal rappresentante dei ricercatori Claudia Pelosi, dal rappresentante del personale tecnico amministrativo Giorgia Agresti, nonché, in base all'art. 5, c. 2, dal Segretario amministrativo Enrico Maria Contardo e dal Responsabile della Segreteria didattica Giuseppina Frangipane. La Giunta collabora con il Direttore nella costante promozione dell'attività di ricerca del Dipartimento, nel mantenere i rapporti con gli altri organi accademici, nel vigilare infine sulla regolare e continua attuazione dei processi di programmazione, distribuzione dei fondi, valutazione dei risultati della ricerca, esercitando a tal fine tutte le competenze che alla Giunta sono riservate dall'ordinamento universitario, dallo Statuto e dai Regolamenti.
COMMISSIONE PARITETICA
La Commissione paritetica docenti studenti, istituita con delibera del 20.11.2012, n. 25, è composta, in base all'art. 6, c. 2 del Regolamento, per la componente docenti dal Vice-Direttore Diego Vaiano, in qualità di Presidente, da Marcello Spanu e Giuseppe Romagnoli, per la componente studenti da Azzurra Pelabasto, in attesa della prossima sostituzione degli altri due membri previsti per la stessa componente studenti. Le attività della Commissione paritetica sono essenzialmente rivolte al monitoraggio dell'offerta formativa, dell'organizzazione e della qualità della didattica, ma, dato il nodo inestricabile che lega la didattica alla ricerca, il suo operato è di rilievo anche ai fini della programmazione e attuazione delle attività di ricerca portate avanti dal Dipartimento.
ALTRE COMMISSIONI
Lo stesso può dirsi riguardo alle attività specificamente svolte dalle altre Commissioni istituite in Dipartimento: la Commissione orientamento, della quale fanno parte il Direttore, Gabriella Ciampi, che la presiede, Claudia Pelosi, con il ruolo di Coordinatore, quattro docenti, Elisabetta De Minicis, Patrizia Mania, Paola Pogliani, Maddalena Vallozza, e, in rappresentanza degli studenti, Azzurra Pelabasto; la Commissione didattica, della quale fanno parte il Direttore, Gabriella Ciampi, che la presiede, Gian Maria Di Nocera, con il ruolo di Coordinatore, cinque docenti, Alessandro Fusi, Raffaella Menna, Marina Micozzi, Anna Modigliani, Ulderico Santamaria, e, in rappresentanza degli studenti, Azzurra Pelabasto; la Commissione spazi, della quale fanno parte il Direttore, Gabriella Ciampi, che la presiede, tre docenti, Stefano De Angeli, Claudia Pelosi, Paola Pogliani, il Segretario amministrativo Enrico Maria Contardo, il Responsabile della Segreteria Didattica Giuseppina Frangipane e il Referente di sede del Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA), Livia Saldicco. La finalità perseguita nell'operato delle varie commissioni è sempre quella di una sinergia tra le politiche in materia di ricerca e le altre attività su materie e obiettivi specifici. Grazie all'attività della Commissione sito, della quale fanno parte tre docenti, Stefano De Angeli, che la presiede, Giuseppe Marcocci e Gilda Nicolai, ricercatore t.d. del SSD INF/01, il Dipartimento, anche al fine specifico della diffusione dei risultati della ricerca, sta potenziando il sito web, sia per le pagine dei singoli membri sia per la sezione dedicata alla pubblicità delle proprie attività.
RAPPORTI FRA DIPARTIMENTO E ATENEO
Da non trascurare infine il ruolo che numerosi membri del Dipartimento ricoprono in Ateneo in ambiti relativi a organizzazione e promozione della ricerca nonché della didattica, sempre nella necessaria serrata dialettica, già sopra ricordata, fra promozione della ricerca e ottimizzazione della didattica. Un membro del Dipartimento, Maddalena Vallozza, è Delegata del Rettore per l'Offerta Formativa e per il miglioramento complessivo della qualità dei processi formativi. Il rapporto costante con il Presidio della qualità di Ateneo è assicurato dal Referente DISBEC presso il Presidio, Elisabetta De Minicis. Il Dipartimento è inoltre presente in modo attivo nella Commissione Ricerca di Ateneo con Paola Pogliani, il Rappresentante dei ricercatori per la Macroarea umanistico-sociale. Ulderico Santamaria è Rappresentante DISBEC nel Consiglio del Centro Grandi Attrezzature (CGA), che gestisce l'uso di strumenti tecnico-scientifici di particolare complessità, fornendo un servizio interdisciplinare di elevata qualificazione a disposizione delle strutture di ricerca o dei Dipartimenti dell'Ateneo e delle strutture esterne che ne facciano richiesta e che promuove la cooperazione e il trasferimento di tecnologia tra le strutture di ricerca e le imprese. Il Dipartimento è presente con un suo Rappresentante, Gian Maria Di Nocera, nel Centro Studi Alpino (CSALP), centro di servizio interdipartimentale dell'Università degli Studi della Tuscia, che dal 1991 organizza a Pieve Tesino (Trento) attività di didattica e di ricerca. Nel Comitato Unico di garanzia rappresenta infine il DISBEC Paolo Procaccioli e nel Consiglio del Polo bibliotecario dell'area umanistico-sociale Enrico Parlato. Ancora tre docenti, Claudia Pelosi, Anna Modigliani, Elisabetta De Minicis, sono referenti del Dipartimento rispettivamente per Universitaly, Erasmus e contatti con Enti esterni.
Importante ai fini della ricerca è anche il ruolo primario che il Dipartimento ricopre nell'ambito del Sistema Museale di Ateneo (SMA), nel quale sono impegnati ben tre membri del DISBEC: Elisabetta De Minicis, Direttore del Museo della città e del territorio di Vetralla, svolge funzione di Presidente del Comitato di gestione, del quale fanno parte anche Elisabetta Cristallini, Responsabile della Rete dell'arte contemporanea di Ateneo, Stefano De Angeli, Responsabile per la parte dei marmi antichi della Collezione archeologica del DISBEC, Raffaella Menna, Responsabile della Rete del patrimonio immobiliare e di interesse storico-artistico di Ateneo. Bisogna infatti sottolineare che il Sistema Museale di Ateneo sostiene e promuove la tutela e la valorizzazione del cospicuo patrimonio architettonico dell'Ateneo e delle sue numerose collezioni, in primo luogo storiche e artistiche, in stretta simbiosi con il territorio, proprio al fine di favorire lo svolgimento dei compiti istituzionali di ricerca scientifica e di promozione della cultura, di conservazione, restauro, catalogazione, incremento ed ostensione delle collezioni medesime. Fra i frutti più recenti di questo impegno si può ricordare l'organizzazione della Giornata di studio “Conservare e musealizzare l'arte contemporanea: il caso Doppia 2 di Naoya Takahara” (5.6.2014).
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Informazioni non pubbliche
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Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
Al Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali afferiscono tre Laboratori:
1) Il Laboratorio di diagnostica per la conservazione e il restauro “Michele Cordaro” si propone come laboratorio aperto a ricerche interdisciplinari connesse ai settori archeologico e storico-artistico sviluppando, grazie ad attrezzature di uso generale (stufe, bilance, pH-metri, conduttimetri, ecc.) e di attrezzature specifiche che consentono analisi in situ e su campioni (sistema di allestimento di sezioni stratigrafiche di materiali metallici, lapidei, vetro e ceramica, microscopio ottico-mineralogico, video-microscopio per la documentazione in campo, spettrofotometro per la determinazione dei sali solubili, spettrofotometro FT-IR con microscopio IR, spettrocolorimetro portatile, spettrometro di massa GC-MS, cromatografo ionico ecc.), ricerche per la caratterizzazione dei materiali costitutivi, per l'analisi dei fenomeni di degrado dei beni culturali e per la messa a punto di materiali di restauro.
2) Il Laboratorio di Informatica si propone di sperimentare l'applicazione di tecnologie informatiche, ipertestuali, multimediali e digitali per meglio consentire una analisi dei problemi della documentazione e della stratificazione di testimonianze dei fenomeni sociali, economici, culturali, linguistici e ambientali sul territorio. Il Laboratorio sviluppa attività di inventariazione e catalogazione di documenti ed elaborazione di dati rilevati attraverso ricerche sul campo. Inoltre, si propone come supporto alle attività di ricerca e sperimentazione condotte da singoli docenti, gruppi di ricerca e nell'ambito di convenzioni e accordi con enti pubblici e privati.
3) Il Laboratorio Fotografico e il Laboratorio di Registrazione grafica forniscono supporto alle ricerche di carattere archeologico grazie a specifiche strumentazioni e attrezzature finalizzate all'acquisizione, alla realizzazione e all'archiviazione di documentazioni utili all'approfondimento dell'analisi archeologica. Le aree di interesse principale riguardano la fotografia aerea e la fotogrammetria applicata all'indagine archeologica, accompagnate da riscontri di topografia archeologica sul campo. Le principali dotazioni sono: fotocamere digitali, fotocamere di formati diversi e subacquee; stereovisori da tavolo e portatili; attrezzature di ripresa in ambiente terrestre e subacqueo e di riproduzione audio-visiva; mini Robot telecomandato ROV; pallone aerostatico munito di brandeggio e fotocamera digitale. Dispone, inoltre, di una collezione di fotografie di materiali e di monumenti antichi, di diapositive e di filmati; collezioni di fotografie aeree; collezione cartografica dei tipi dell'I.G.M. (100.000 e 25.000) con copertura integrale del territorio italiano; cartografia geologica; cartografie storiche.
1) Il Laboratorio di diagnostica per la conservazione e il restauro “Michele Cordaro” si propone come laboratorio aperto a ricerche interdisciplinari connesse ai settori archeologico e storico-artistico sviluppando, grazie ad attrezzature di uso generale (stufe, bilance, pH-metri, conduttimetri, ecc.) e di attrezzature specifiche che consentono analisi in situ e su campioni (sistema di allestimento di sezioni stratigrafiche di materiali metallici, lapidei, vetro e ceramica, microscopio ottico-mineralogico, video-microscopio per la documentazione in campo, spettrofotometro per la determinazione dei sali solubili, spettrofotometro FT-IR con microscopio IR, spettrocolorimetro portatile, spettrometro di massa GC-MS, cromatografo ionico ecc.), ricerche per la caratterizzazione dei materiali costitutivi, per l'analisi dei fenomeni di degrado dei beni culturali e per la messa a punto di materiali di restauro.
2) Il Laboratorio di Informatica si propone di sperimentare l'applicazione di tecnologie informatiche, ipertestuali, multimediali e digitali per meglio consentire una analisi dei problemi della documentazione e della stratificazione di testimonianze dei fenomeni sociali, economici, culturali, linguistici e ambientali sul territorio. Il Laboratorio sviluppa attività di inventariazione e catalogazione di documenti ed elaborazione di dati rilevati attraverso ricerche sul campo. Inoltre, si propone come supporto alle attività di ricerca e sperimentazione condotte da singoli docenti, gruppi di ricerca e nell'ambito di convenzioni e accordi con enti pubblici e privati.
3) Il Laboratorio Fotografico e il Laboratorio di Registrazione grafica forniscono supporto alle ricerche di carattere archeologico grazie a specifiche strumentazioni e attrezzature finalizzate all'acquisizione, alla realizzazione e all'archiviazione di documentazioni utili all'approfondimento dell'analisi archeologica. Le aree di interesse principale riguardano la fotografia aerea e la fotogrammetria applicata all'indagine archeologica, accompagnate da riscontri di topografia archeologica sul campo. Le principali dotazioni sono: fotocamere digitali, fotocamere di formati diversi e subacquee; stereovisori da tavolo e portatili; attrezzature di ripresa in ambiente terrestre e subacqueo e di riproduzione audio-visiva; mini Robot telecomandato ROV; pallone aerostatico munito di brandeggio e fotocamera digitale. Dispone, inoltre, di una collezione di fotografie di materiali e di monumenti antichi, di diapositive e di filmati; collezioni di fotografie aeree; collezione cartografica dei tipi dell'I.G.M. (100.000 e 25.000) con copertura integrale del territorio italiano; cartografia geologica; cartografie storiche.
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome o Tipologia | Responsabile scientifico | Classificazione | Fondi su cui è stato effettuato l'acquisto | Anno di attivazione della grande attrezzatura | Utenza | Applicazioni derivanti dall’utilizzo dell’attrezzatura | Area |
---|
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome o Tipologia | Responsabile scientifico | Classificazione | Fondi su cui è stato effettuato l'acquisto | Anno di attivazione della grande attrezzatura | Utenza | Applicazioni derivanti dall’utilizzo dell’attrezzatura | Area |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | SPETTOMETRO DI MASSA MALDI TOF | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2010 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
2. | SISTEMA A SCANSIONE AUTOMATIZZATA ED ANALISI INFLUORESCENZA E LUCE TRASMESSA ZEISS | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2011 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
3. | RISONANZA PLASMONICA SUPERFICIALE | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2011 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
4. | SISTEMA COMPLETO PER ANALISI DIGE | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2011 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
5. | MICROSCOPIO ELETTRONICO A SCANSIONE SE0255M | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2012 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
6. | MICROSCOPIO CONFOCALE ZEISS | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2011 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
7. | CROMOTOGRAFO NPLC/CG-MS | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2011 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
8. | SEQUENZIATORE 3500 GENETIC ANALIZER | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2011 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
9. | SPETTOMETRO NMR AVANCE III 400 MHz | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2011 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
10. | SELFI TOF 3200 Q TRAP | MERENDINO Nicolo' | Social Sciences and Humanities, Environmental Sciences, Health and Food Domain, Material and Analytical Facilities, Physical Sciences and Engineering | Regionali/Nazionali | 2012 | Interna all’ateneo | Progetti di ricerca, Collaborazioni scientifiche, Prestazioni a tariffario | 06 |
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | Biblioteca del Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali | 34.472 | 1.654 | ||
2. | Biblioteca del Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali | 34.472 | 1.654 |
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
3. | SISTEMA BIBLIOTECARIO di ATENEO (SBA) | www.biblioteche.unitus.it | 139.570 | 23.124 | 2.506 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [2]
-
- Prof. Associati [15]
-
- Ricercatori [8]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [2]
-
- Assegnisti [0]
-
- Dottorandi [28]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [0]
Assistente Ruolo Esaurimento
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
No data found
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 5 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 3 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 4 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 2 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |