Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
0. Il CONTESTO
Prima della legge 240 del 30 dicembre 2010 sull'organizzazione dell'Università il campus universitario del Pionta (Arezzo) accoglieva tre dipartimenti all'interno della Facoltà di Lettere e Filosofia: Letterature Moderne e Scienze dei Linguaggi, Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali, Scienze storico-sociali, filosofiche e della formazione (quest'ultimo già esito di una fusione tra il Dipartimento di Studi Storici, Sociali e Filosofici e quello dell'Educazione e della Formazione). A seguito dell'applicazione della L240/2010 le facoltà sono sostituite con nuove strutture organizzative: i dipartimenti, centri primari dello svolgimento sia della ricerca scientifica sia delle attività didattiche e formative. A fronte delle precedenti 9 facoltà l'Università di Siena ha oggi 15 dipartimenti. Il “Dipartimento di scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale” (DSFUCI) raccoglie dunque, rinnovandola, l'eredità scientifica, didattica e culturale sviluppatasi negli oltre quarant'anni di vita della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo (già Magistero) e la focalizza su tre assi portanti: “scienze della formazione”, “scienze umane” e “lingue e comunicazione interculturale”. Le aree CUN di pertinenza del dipartimento sono 4 (8; 10; 11 – nelle due anime: 11a, non bibliometrica, e 11b, bibliometrica; 14), i SSD sono, all'atto della fondazione, 34: si tratta quindi di un dipartimento composito che a seguito della L240 ha iniziato un processo, per certi versi anche molto profondo, di ripensamento e di riorganizzazione delle proprie strutture e del proprio modus operandi, attivando: a) pratiche di gestione e organizzazione trasparenti e condivise; b) (come riflesso degli esiti della VQR) serrate procedure di analisi e di autocritica, nonché piani di miglioramento.
La “dichiarazione degli obiettivi di ricerca” è così strutturata:
1. La ricerca del dipartimento: aree di indagine
2. I risultati della VQR
3. Interventi e proposte di miglioramento
4. Obiettivi pluriennali
5. Progetti di ricerca nazionali e internazionali, reti e centri di ricerca che vedono il coinvolgimento attivo del dipartimento
1. LA RICERCA DEL DIPARTIMENTO
Il dipartimento vanta una tradizione decennale di ricerca nelle scienze umane; in particolare, negli scorsi decenni si è distinto per gli ottimi risultati nel campo degli studi letterari, artistici, storici e filosofici. Tuttavia nell'ultimo decennio, anche grazie a una graduale modifica nella composizione dei membri del dipartimento, alcune aree che erano apparse sinora soprattutto funzionali e di supporto ai gruppi di ricerca negli ambiti summenzionati, come quella della formazione, quella delle scienze sociali, degli studi di linguistica e traduttologia, hanno acquisito una rilevanza sempre maggiore in termini di (a) progettualità scientifica, (b) collaborazione tra discipline diverse, (c) rapporti con le istanze che vengono dal territorio.
Dal punto di vista scientifico, la caratterizzazione dell'attività del DSFUCI appare oggi fortemente interdisciplinare: il dialogo tra discipline anche molto diverse è una cifra costante della produzione scientifica accolta e promossa dal Dipartimento. Le tre aree strategiche sono adesso quelle della formazione, delle scienze umane e della comunicazione interculturale. Le ricerche prodotte e in corso sono incentrate sui temi seguenti: analisi dei sistemi linguistici e culturali contemporanei; indagini sulla comunicazione tra culture diverse, finalizzate anche alla promozione del patrimonio culturale locale verso culture altre; studio delle lingue e delle culture straniere anche come veicolo di innovazione organizzativa; studio dei processi interattivo-dialogici, educativi e formativi che hanno luogo e si realizzano all'interno dei contesti della vita quotidiana e del mondo del lavoro; promozione di orientamenti teorico-metodologici diretti a sostenere la crescita del sistema dei saperi individuali e collettivi in una prospettiva critica ed emancipativa. Questi orientamenti possono fornire più di una risposta alle esigenze di sviluppo della cittadinanza, all'internazionalizzazione dei processi e dei fenomeni culturali, e alla sempre maggiore richiesta, da parte degli utenti, di formazione continua. Inoltre, tali ambiti permettono di sedimentare un fecondo rapporto fra la tradizione degli studi storici, filosofici, sociali, filologico-letterari, storico-artistici, linguistici e l'analisi dei processi formativi, istituzionali, sociali.
Le ricerche prodotte nell'ambito delle scienze della formazione sono orientate allo studio dei processi educativi e al loro conseguente potenziale trasformativo; quelle prodotte nell'ambito delle scienze umane coniugano la comprensione dei fenomeni sociali, artistici e culturali nella loro storicità e attualità: in questo senso, la valorizzazione degli studi sulle produzioni intellettuali che hanno concorso alla costituzione dei tratti caratterizzanti la cultura moderna e contemporanea viene a configurarsi come elemento complementare agli studi di natura psico-socio-pedagogica che intercettano invece le trasformazioni degli scenari evolutivi, sociali, formativi al fine di agevolarne la trasformazione e il rinnovamento, così come l'evoluzione verso orientamenti capaci di rispondere alla complessità degli scenari attuali.
Nel Dipartimento converge il patrimonio scientifico e didattico maturato dai singoli docenti e dai diversi gruppi di ricerca (elencati infra) che, pur nel rispetto della diversa caratterizzazione epistemologica, intendono sviluppare traiettorie scientifiche e didattiche contigue e, in alcuni casi, convergenti. Il DSFUCI promuove ricerche teoriche, applicate e sperimentali nell'ambito dei processi educativi e formativi, delle scienze storiche, delle scienze sociali e filosofiche, della comunicazione interculturale e delle produzioni intellettuali umane nelle loro diverse forme (letterarie, cinematografiche, artistiche). Gli studiosi del dipartimento sono attivi in progetti sia di tipo individuale, che all'interno di gruppi di ricerca più ampi, nazionali e internazionali (vd. infra).
La coerenza con i percorsi di studio cui afferiscono i docenti del DSFUCI (“Lingue per la Comunicazione Interculturale e d'Impresa” e “Scienze dell'Educazione e della Formazione per la laurea triennale”; “Storia e Filosofia”, in interclasse, e “Scienze per la formazione e la consulenza pedagogica nelle organizzazioni” per la laurea magistrale) permettono di definire un Dipartimento che si caratterizza per l'attitudine a valorizzare la ricerca e la didattica nell'ambito dei processi sociali, educativi e formativi, delle scienze storiche, delle scienze filosofiche e sociali, della comunicazione interculturale e delle produzioni artistiche e intellettuali umane nelle loro diverse forme. Il carattere multidisciplinare che contraddistingue la composizione scientifica del DSFUCI va considerato pertanto un elemento virtuoso che può consentire il ricorso a diverse prospettive analitiche e a differenti metodologie di indagine (in questo senso è da considerarsi la presenza attiva del DSFUCI all'interno di progetti d'ateneo, strutturati per "problemi" e non per "discipline": vd. infra).
Le aree principali di ricerca attive sono le seguenti:
- processi educativi e formativi nei diversi contesti sociali;
- apprendimento degli adulti, apprendimento e sviluppo organizzativo;
- sviluppo storico, filosofico, artistico dei sistemi sociali e culturali (in particolare, dinamiche sociali riguardanti la comunicazione pubblica e istituzionale, i giovani e l'orientamento, la vita quotidiana, le relazioni familiari, e i rapporti tra le generazioni; analisi delle diverse produzioni intellettuali che hanno concorso alla costituzione dei tratti caratterizzanti la cultura moderna e contemporanea; gli sviluppi storici dei sistemi economici, sociali, politici e religiosi; l'analisi e la ricerca filosofica nelle sue diverse dimensioni – teoretica, storica, morale, estetica);
- comunicazione tra culture diverse; analisi delle interazioni linguistiche nei sistemi scolastici, nell'alta formazione e nelle istituzioni;
- comunicazione interculturale attraverso l'analisi linguistica, storico-letteraria e filologica delle lingue e culture straniere;
- promozione e mediazione del patrimonio culturale e linguistico locale e italiano verso gli stranieri
- studi letterari in prospettiva interdisciplinare e comparatistica;
- ricerche di ambito storico-artistico e architettonico, applicate ai diversi contesti lavorativi e istituzionali, al fine di mettere a disposizione del territorio conoscenze e tecnologie capaci di sostenere l'innovazione e lo sviluppo dei settori produttivi (in particolare il comparto orafo) e del patrimonio storico-artistico.
2. I RISULTATI DELLA VQR
La Direttrice del dipartimento ha incaricato due ricercatrici, Silvia Calamai (Delegata alla Ricerca) e Simona Micali (Delegata alla Qualità), di elaborare un'analisi approfondita dei risultati della VQR. L'analisi è stata fatta in chiave comparativa, da un lato rispetto agli altri dipartimenti dell'ateneo senese, dall'altro, su scala nazionale, rispetto ai dipartimenti, per qualche aspetto simili (nella grandezza e nella composizione dei settori scientifico-disciplinari). In un primo momento ha coinvolto la Commissione Ricerca, poi il Consiglio di Dipartimento che in diverse sedute ha messo all'ordine del giorno la discussione dei risultati della VQR.
Premettiamo che, a causa di scarsa numerosità, mancano dati in merito all'area 11b (bibliometrica) e all'area 8: le riflessioni che seguono si concentrano quindi sulle aree 10, 11a e 14. Si è ritenuto necessario, in un'ottica propositiva e non inquisitoria, fornire a tutti i membri del Dipartimento una riflessione sulla distribuzione percentuale dei giudizi più che sulle classifiche. Alla luce della distribuzione, i singoli gruppi di ricerca e i singoli studiosi potranno valutare le forme più opportune di ‘correttivo' (per es., un'alta percentuale di giudizi ‘limitati' spingerà a certe azioni; diversamente, un'alta percentuale di penalizzazioni spingerà ad altri tipi di rimedi).
Nel complesso, il Dipartimento non appare particolarmente forte nella ricerca disciplinare, mentre presenta un quadro migliore per gli altri indicatori VQR (quali l'indicatore di attrazione risorse, IRD2, peso 0.2; l'indicatore di internazionalizzazione, IRD3, peso 0.2; l'indicatore di alta formazione, IRD4, peso 0.1). Tuttavia, nell'ambito della VQR, l'indicatore della qualità della ricerca ha ovviamente un peso maggiore rispetto agli altri indicatori (IRD1, peso 0.5): di qui il risultato piuttosto basso, rispetto agli altri dipartimenti dell'ateneo, nel punteggio complessivo. È in quest'ambito che il Dipartimento decide di intervenire con strategie di intervento almeno triennale (cfr. §3).
Per quanto riguarda l'area 14, su 12 prodotti attesi la metà è valutato in maniera limitata: non si registrano prodotti eccellenti, ci sono 8,33% prodotti buoni, 41,67% prodotti accettabili (non ci sono penalizzazioni). L'area 11a (non bibliometrica) presenta nel complesso le seguenti distribuzioni percentuali: 20% di prodotti eccellenti, 43% di prodotti buoni, 21% di prodotti accettabili, 13% di prodotti limitati, 1,54% di prodotti penalizzati. All'interno di quest'area, la sotto-area di Filosofia – reputata ‘Grande' per dimensioni, con 30 prodotti attesi – presenta il 23% di prodotti eccellenti, il 33% di prodotti buoni, il 23,33% di prodotti accettabili e il 16,67% di prodotti limitati, insieme al 3,33% di prodotti penalizzati. Il quadro relativo alla sotto-area di Pedagogia (giudicata ‘Piccola', con 13 prodotti attesi) è il seguente: 15,38% di prodotti eccellenti, 38,46% di prodotti buoni, 30,77% di prodotti accettabili e 15,38% di prodotti limitati. Non si registrano penalizzazioni. Per quanto riguarda la sotto-area della Storia, essa si colloca non ultima fra i tre dipartimenti di ateneo presentando, su 19 prodotti attesi, il 21% di prodotti eccellenti, il 52,63% di prodotti buoni, il 15,79% di prodotti accettabili, il 10,53% di prodotti limitati (non ci sono penalizzazioni). L'area 10 – collocata tra i ‘Piccoli', con 28 prodotti attesi – presenta il 21,43% di prodotti eccellenti, il 35,71% di prodotti buoni, il 18% di prodotti accettabili e la stessa percentuale per i prodotti limitati. Registra il 7,14% di prodotti penalizzati. Per questioni legate alla numerosità dei prodotti valutati, l'unico macrosettore dell'area 10 per il quale sono stati pubblicati i risultati è il 10F (Italianistica-Comparatistica): tra i 12 prodotti valutati, si evidenzia la mancanza di prodotti giudicati eccellenti (58,33% di prodotti buoni, 25% di prodotti accettabili, 16,67% di prodotti limitati).
Nel complesso, i risultati ottenuti ci restituiscono l'immagine di un Dipartimento in cui non mancano le ricerche buone o eccellenti, soprattutto in alcune ambiti; il risultato complessivo è tuttavia relativamente mediocre a causa della debolezza strutturale in alcune aree specifiche (Area 14 e anche Area 11b, bibliometrica, che a livello di ateneo ha registrato un risultato scarsissimo) e della percentuale piuttosto alta di prodotti limitati o penalizzati. In estrema sintesi, il DSFUCI sul piano della ricerca si caratterizza come una struttura piuttosto ricca di potenzialità ma eccessivamente diseguale sul piano della produttività e della qualità della ricerca dei singoli membri.
3. INTERVENTI E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
I risultati della VQR (che pure necessita di qualche correttivo, come più consulte disciplinari hanno in varie sedi ribadito e sottolineato) hanno mostrato alcune debolezze in alcune aree della ricerca presente nel dipartimento. In più, la maggioranza dei membri afferenti al Dipartimento mostra una scarsa dimestichezza con i bandi competitivi. In previsione della prossima VQR, la Direttrice ha modificato sensibilmente la composizione della Commissione Ricerca, in origine costituita soprattutto da personale a tempo determinato, interessato, per ovvie ragioni, agli aspetti più direttamente legati alla ricerca dei fondi. La Commissione è stata ristrutturata sulla base delle aree CUN, tenendo conto delle diverse sotto-aree. Per ogni ambito disciplinare (p.e. l'italianistica, la filosofia, la storia, la pedagogia…) è stato individuato un rappresentante che possa partecipare ai lavori della Commissione Ricerca facendosi poi portavoce con i singoli colleghi delle seguenti istanze: a) azione di sollecitazione per migliorare sensibilmente il versante della produzione scientifica in alcune aree/sottoaree/discipline, con particolare attenzione ai cosiddetti ‘inattivi'; b) sensibilizzazione in merito a bandi di ricerca nazionali e internazionali opportunamente vagliati dalla commissione stessa.
Inoltre, al personale tecnico del Settore Ricerca viene attribuito il compito di supportare i singoli studiosi negli aspetti procedurali e tecnici relativi all'invio dei prodotti, onde evitare in futuro la presenza di prodotti giudicati ‘penalizzati' a causa di meri errori materiali.
Nell'ottica di un costante rafforzamento della trasparenza e della cultura della valutazione, nel 2013 viene altresì predisposto uno schema per la redazione di relazioni triennali (per professori e ricercatori) e per la redazione di relazioni annuali per assegnisti di ricerca, alla luce dei parametri individuati dall'ANVUR e sulla base di altre informazioni reputate pertinenti. In questo modo il Consiglio di Dipartimento si trova ad approvare o respingere relazioni che riportano le medesime categorie di informazioni in merito all'attività di ricerca del singolo.
In più, si decide di organizzare, a partire dall'a.a. 2014/15, convegni e incontri di studio che riportino in maniera chiara e inequivocabile l'indicazione della presenza di un comitato scientifico; parimenti, nel caso di pubblicazione degli atti, si chiede ai responsabili dell'organizzazione del convegno di procedere con un sistema di referaggio (interno o esterno) e di revisione tra pari.
Sempre a partire dall'a.a. 2014/15, si e' attivato un nutrito calendario di incontri di ricerca, che coinvolgono i membri del dipartimento (attraverso la presentazione di progetti e di ricerche in corso da parte dei singoli studiosi ovvero dei gruppi di ricerca attivi nel dipartimento), ma anche i diversi dipartimenti dell'ateneo senese (progetto ‘RicercArSi'). Il progetto 'RicercArSi' ha l'obiettivo di far conoscere in maniera approfondita l'attività di ricerca in corso e aprire anche nuove collaborazioni: come già osservato in § 0, la costituzione di un Dipartimento estremamente composito, con lessici e tradizioni disciplinari anche molto diversi, deve spingere a un costante dialogo tra discipline, anche ai fini di una didattica più integrata e aperta ai contributi di diversi settori.
Infine, sfruttando la presenza nel DSFUCI di uno studioso estremamente competente nel settore della ‘scrittura accademica', specie in lingua inglese, si decide di istituire, sul modello delle università inglesi e australiane, un'attività di supporto e sostegno ai colleghi meno attivi nella produzione scientifica e a quelli interessati alla scrittura accademica in lingua inglese mediante l'istituzione di ‘gruppi di scrittura' (writers groups), in grado di fornire una sorta di ‘peer rewiew' preliminare e di offrire un luogo virtuale di condivisione di problemi legati alla scrittura, prima della cosiddetta ‘submission': è stato autorevolmente dimostrato che queste sedi permettono di ricevere utilissimi giudizi sulla leggibilità e sulla coerenza argomentativa del testo. Ciascun gruppo, rappresentato da 5-6 membri al massimo, su base tematica o – quando possibile – disciplinare, prevede un facilitatore (un esperto in scrittura accademica, ovvero una sorta di mentore, ovvero un membro del gruppo stesso, che a rotazione assuma questo ruolo). Il gruppo – la cui adesione avviene su base volontaria (anche se incoraggiata a livello istituzionale) – si incontra regolarmente una volta al mese circa.
In sintesi, a livello procedurale vengono messe in atto due buone pratiche: 1) omogeneizzazione delle relazioni triennali e annuali per una approvazione, in sede di Consiglio di Dipartimento, più consapevole e responsabile; b) attivazione di procedure di controllo nelle attività scientifiche dipartimentali (i.e. comitato scientifico nei convegni e revisione dei contributi in caso di pubblicazione di atti). A livello operativo sono prefigurati due interventi: a) incontri di ricerca tra membri del dipartimento e con studiosi di altri dipartimenti toscani per sviluppare ricerche comuni; b) attivazione di ‘gruppi di scrittura'.
4. OBIETTIVI PLURIENNALI
Il dipartimento partecipa al Piano Triennale della ricerca d'ateneo su due fronti:
- sulla sostenibilità (asse portante dell'intero ateneo senese)
- sui temi dell'integrazione e dell'interazione tra diversi.
I due fronti sono strettamente legati alla didattica triennale (il primo al corso di laurea triennale in Scienze dell'Educazione, il secondo al corso di laurea in Lingue e Mediazione Interculturale).
In più, il dipartimento è attivo anche sul piano dei Beni Culturali, materiali e immateriali, attraverso la rete di ateneo HUMUS (http://www.humus.unisi.it/), recuperando così una tradizione e una serie di interessi molti radicati sul territorio (si pensi alla vitalità del comparto orafo).
Per quanto riguarda la sostenibilità, è attivo il progetto di ricerca-azione Sostenibilità sociale: giovani e donne nei contesti di studio e di lavoro. Siffatto progetto (la cui area scientifica di riferimento – delle 12 previste da SDSN: http://unsdsn.org/thematicgroups/thematic-groups-an-overview/ – è Challenges of Social Inclusion: Gender, Inequalities, and Human Rights) mira a:
a) creare condizioni per favorire l'accesso al lavoro che siano equamente distribuite per genere;
b) sostenere l'occupabilità dei giovani rendendoli più consapevoli dei nuovi scenari lavorativi locali e nazionali.
I corsi di laurea del DSFUCI sono caratterizzati da una forte componente femminile, fenomeno questo che incide nel processo di immaginazione del proprio percorso di lavoro, spesso viziato da rappresentazioni e stereotipi legati al genere (“studio lingue perché mi piace insegnare”; “studio scienze dell'educazione perché mi piacciono i bambini”). Le carriere di studio al femminile sono spesso legate a figure professionali ‘esecutive' o a ruoli professionali a ‘responsabilità limitata'. All'interno del DSFUCI, difficilmente le studentesse si immaginano in ruoli manageriali, come direttrici di servizi educativi o come imprenditrici del terzo settore. Le rappresentazioni stereotipate del futuro professionale limitano fortemente le scelte del presente e quindi la carriera lavorativa.
Rispetto a questo scenario, il progetto traduce i due obiettivi sopraindicati in due azioni:
azione 1
1.1. Individuare e monitorare i pregiudizi e le distorsioni relative alle rappresentazioni delle figure professionali negli studenti in ingresso e in uscita.
1.2. Sollecitare una maggiore consapevolezza del proprio percorso di studio e di lavoro attraverso la progettazione di attività di sostegno finalizzate a promuovere una rappresentazione più complessa della professionalità (per esempio, non ‘educatore' ma anche ‘progettista di servizi educativi').
Azione 2
2.1. Il DSFUCI si impegna ad attivare pratiche di orientamento e accompagnamento al lavoro, a partire dalle matricole fino ai percorsi postlaurea; parimenti, si propone di fornire agli studenti gli strumenti per comprendere i nuovi scenari lavorativi e per acquisire competenze trasversali (p.e. autoimprenditorialità, capacità di lavorare in gruppo), anche in riferimento ai recenti dati EXCELSIOR 2013. Tali attività vengono organizzate attraverso uno stretto contatto con il territorio.
2.2 Il DSFUCI ha una sua localizzazione in un'area particolarmente dinamica (la provincia aretina), attraversata da fenomeni di industrializzazione, de-industrializzazione, riconversione industriale, in cui diventa urgente elaborare modelli per il trasferimento di ‘know how' transgenerazionale o tra pari. Il DSFUCI mira quindi a rafforzare il collegamento con
i) tradizioni artigianali superlocalizzate col marchio made in Italy/made in Tuscany,
ii) grandi imprese e distretti industriali (distretto dell'oro, mobili, tessile, etc.), con necessità di formazione e di innovazione,
iii) servizi alla persona e servizi educativi.
Per quanto concerne il primo fronte, nell'a.a. 2013/14 è stato attivato il progetto “Giovani e lavoro”, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Arezzo. Il progetto, consistito in attività seminariali e laboratoriali destinati ad un campione di studentesse (matricole universitarie dei due CdL triennali e frequentanti le classi quarte e quinte delle scuole superiori) e studenti (universitari e frequentanti le scuole superiori) ha avuto l'obiettivo di rendere espliciti i pregiudizi più comuni e diffusi tra le studentesse e rafforzare le competenze trasversali di tutti i partecipanti. Evento conclusivo è stato il convegno “Giovani e lavoro. Pratiche di orientamento”, un'occasione di riflessione sui nuovi scenari lavorativi e organizzativi presenti nella società contemporanea, che ha dato grande risalto al ruolo specifico che può essere giocato dall'università, dalla comunità cittadina, dagli enti locali e dalle associazioni di categoria per rafforzare l'occupabilità giovanile.
Per quanto riguarda il secondo fronte, il DSFUCI si è inserito nel piano della ricerca nazionale della ricerca attraverso un progetto intitolato “INTE(G)R-AZIONE tra uguali e diversi: percorsi di ricerca-azione nell'ambito del multiculturalismo, delle migrazioni, della coesione / disgregazione sociale” che si propone il seguente obiettivo:
Indagare i temi della coesione e disgregazione sociale da punti di vista disciplinari plurimi ma interconnessi (scienze sociali, storico-filosofiche, pedagogiche, umanistiche, linguistiche), attraverso un connubio tra ricerca teorica, empirica, sperimentale e ricerca-azione, ispezionando i meccanismi di interazione/ partecipazione tra specifici gruppi sociali, tra diversi e simili, tra outsider e insider; analizzare i fenomeni del multiculturalismo, dell'intercultura e delle migrazioni (comprese quelle di ritorno e high-skilled), elaborando proposte per l'inte(g)r-azione sociale tra gruppi attraverso progetti di ricerca-azione e formazione volti a favorire i rapporti (di genere, intergenerazionali, tra etnie, tra istituzioni e realtà produttive locali, etc) ai fini dello sviluppo di una società più inclusiva e per una reale trasmissione delle conoscenze (tradizionali o dei Paesi d'origine).
Il risultato atteso del progetto può essere riassunto nei tre punti seguenti:
1.1. Miglioramento della produzione scientifica e della capacità di accesso a collaborazioni, reti di ricerca, finanziamenti internazionali nel campo degli studi sui processi di interazione dei gruppi sociali e sui fenomeni multiculturali e legati ai mondi migranti.
1.2 Attivazione di processi partecipativi nelle aree oggetto dell'azione di ricerca.
1.3 Creazione di percorsi di valorizzazione e recupero delle identità locali (e.g. letteratura migrante, tradizioni culturali specifiche) ai fini della rimozione del pregiudizio (di genere, intergenerazionale, etnico,…) e della valorizzazione (anche economica) delle attività proposte da attori locali e stranieri.
Le singole aree si sono posti obiettivi pluriennali anche in merito al confronto con la ricerca europea. In particolare, il gruppo di ricerca di area pedagogica si impegna a partecipare ad almeno a un bando di H2020, su un tema da definire, e a partecipare almeno a un bando ERC; l'area sociologica intende impegnarsi nella partecipazione a bandi H2020 (di diversa entità) dall'estate-autunno 2014.
5. PROGETTI DI RICERCA NAZIONALE E INTERNAZIONALE, RETI E CENTRI DI RICERCA CHE VEDONO COINVOLTI IL DIPARTIMENTO
Nel 2013 erano attivi i seguenti progetti di ricerca, ottenuti su base competitiva:
a) PRIN dal titolo “Progettare curricula innovativi per percorsi di apprendimento personalizzati, costruire competenze per l'occupabilità, valorizzare talenti per creare nuove professionalità. Strategie positive dell'alta formazione per affiancare giovani adulti in emergenza occupazionale, come risposta alla crisi sociale, economica e di cittadinanza in atto”, in partenariato con Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Napoli “Parthenope” (resp.scient. Claudio Melacarne);
b) PAR-FAS dal titolo “Social Network e nuovi apprendimenti” (acr. SONNA) – resp. scient. Sergio Angori, in partenariato con la Scuola Superiore Sant'Anna e l'Università di Pisa (importo complessivo del progetto €662.960,00, 0 movimenti di cassa nel 2013) http://www.sonna.unisi.it;
c) PAR-FAS dal titolo “Grammo-foni. Le soffitte della voce” (acr. Gra.fo) – resp. scientifico UNISI Silvia Calamai, in partenariato con la Scuola Normale Superiore, Pisa (importo complessivo del progetto € 317.400,00; 0 movimenti di cassa nel 2013) http://grafo.sns.it;
d) Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca dal titolo “Lucca e l'Europa” – resp. Scientifico Renzo Sabbatini (4000 €)
Per quanto riguarda le reti di ricerca internazionali, nel 2013 è stato fondato il network INCH International Network for Comparative Humanities (https://inch.princeton.edu), finanziato dalla Princeton University (Global Collaborative Networks Fund, Call 2012), un consorzio internazionale di ricerca e didattica, che riunisce studiosi di università e centri di ricerca americani e europei (Princeton, Notre Dame, Siena, SUM Firenze, Lisbona, Madrid, University College London, Ginevra). Il finanziamento ha la durata di tre anni (2013-2016), per un progetto incentrato sul tema ‘Political Passions'. Le attività del network si svolgono nella forma di seminari intensivi dedicati agli studenti ‘graduate' (magistrali e dottorandi) delle università consorziate (i primi due workshops si sono tenuti a Princeton, nel novembre 2013, e presso la sede di Roma della Notre Dame University, nel maggio 2014); un momento centrale dello sviluppo del progetto è la scuola estiva di studi comparati Synapsis (www.unisi.it/synapsis) che si terrà nel settembre 2014 a Siena e verrà dedicata al tema ‘Rebellion'. I direttori del network sono Maria DiBattista (Princeton), Laura Caretti (Siena), Barry McCrea (Notre Dame University) e Simona Micali, ricercatrice del DSFUCI.
Sono attivi infine due centri interuniversitari di ricerca: il Centro Interuniversitario G.E.O. per lo Studio della Condizione Giovanile, dei Processi Educativi e dell'Orientamento, costituito da una rete di università italiane (http://www.georienta.it), il Centro Interuniversitario di Analisi dell'Interazione e della Mediazione (AIM), un centro che riunisce diversi studiosi di linguistica, sociologia, didattica delle lingue afferenti a diversi atenei italiani, con sede amministrativa presso l'Università di Modena e Reggio Emilia (http://www.aim.unimore.it)
In parallelo, il DSFUCI ha avviato una serrata attività progettuale, a livello nazionale e internazionale, testimoniata anche dal numero dei proposte inviate a bandi competitivi sia nazionali, che internazionali (alcune ancora sotto valutazione):
-Daphne III 2007-2013 progetto “ENAVAY. European Education Network Againt Violence Among Youth”;
-Fondazione Telecom, Bando Beni Invisibili, progetto “PAESI Paesaggi Acustici e Sonori Italiani”;
-bando ERC – Consolidator, progetto “Possible Worlds: How the Mind Imagines Alternative Realities”;
-Bando FIRB Futuro in Ricerca 2013 (quattro proposte inviate);
-Programma Galileo dell'Università italo-francese (due proposte inviate).
Prima della legge 240 del 30 dicembre 2010 sull'organizzazione dell'Università il campus universitario del Pionta (Arezzo) accoglieva tre dipartimenti all'interno della Facoltà di Lettere e Filosofia: Letterature Moderne e Scienze dei Linguaggi, Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali, Scienze storico-sociali, filosofiche e della formazione (quest'ultimo già esito di una fusione tra il Dipartimento di Studi Storici, Sociali e Filosofici e quello dell'Educazione e della Formazione). A seguito dell'applicazione della L240/2010 le facoltà sono sostituite con nuove strutture organizzative: i dipartimenti, centri primari dello svolgimento sia della ricerca scientifica sia delle attività didattiche e formative. A fronte delle precedenti 9 facoltà l'Università di Siena ha oggi 15 dipartimenti. Il “Dipartimento di scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale” (DSFUCI) raccoglie dunque, rinnovandola, l'eredità scientifica, didattica e culturale sviluppatasi negli oltre quarant'anni di vita della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo (già Magistero) e la focalizza su tre assi portanti: “scienze della formazione”, “scienze umane” e “lingue e comunicazione interculturale”. Le aree CUN di pertinenza del dipartimento sono 4 (8; 10; 11 – nelle due anime: 11a, non bibliometrica, e 11b, bibliometrica; 14), i SSD sono, all'atto della fondazione, 34: si tratta quindi di un dipartimento composito che a seguito della L240 ha iniziato un processo, per certi versi anche molto profondo, di ripensamento e di riorganizzazione delle proprie strutture e del proprio modus operandi, attivando: a) pratiche di gestione e organizzazione trasparenti e condivise; b) (come riflesso degli esiti della VQR) serrate procedure di analisi e di autocritica, nonché piani di miglioramento.
La “dichiarazione degli obiettivi di ricerca” è così strutturata:
1. La ricerca del dipartimento: aree di indagine
2. I risultati della VQR
3. Interventi e proposte di miglioramento
4. Obiettivi pluriennali
5. Progetti di ricerca nazionali e internazionali, reti e centri di ricerca che vedono il coinvolgimento attivo del dipartimento
1. LA RICERCA DEL DIPARTIMENTO
Il dipartimento vanta una tradizione decennale di ricerca nelle scienze umane; in particolare, negli scorsi decenni si è distinto per gli ottimi risultati nel campo degli studi letterari, artistici, storici e filosofici. Tuttavia nell'ultimo decennio, anche grazie a una graduale modifica nella composizione dei membri del dipartimento, alcune aree che erano apparse sinora soprattutto funzionali e di supporto ai gruppi di ricerca negli ambiti summenzionati, come quella della formazione, quella delle scienze sociali, degli studi di linguistica e traduttologia, hanno acquisito una rilevanza sempre maggiore in termini di (a) progettualità scientifica, (b) collaborazione tra discipline diverse, (c) rapporti con le istanze che vengono dal territorio.
Dal punto di vista scientifico, la caratterizzazione dell'attività del DSFUCI appare oggi fortemente interdisciplinare: il dialogo tra discipline anche molto diverse è una cifra costante della produzione scientifica accolta e promossa dal Dipartimento. Le tre aree strategiche sono adesso quelle della formazione, delle scienze umane e della comunicazione interculturale. Le ricerche prodotte e in corso sono incentrate sui temi seguenti: analisi dei sistemi linguistici e culturali contemporanei; indagini sulla comunicazione tra culture diverse, finalizzate anche alla promozione del patrimonio culturale locale verso culture altre; studio delle lingue e delle culture straniere anche come veicolo di innovazione organizzativa; studio dei processi interattivo-dialogici, educativi e formativi che hanno luogo e si realizzano all'interno dei contesti della vita quotidiana e del mondo del lavoro; promozione di orientamenti teorico-metodologici diretti a sostenere la crescita del sistema dei saperi individuali e collettivi in una prospettiva critica ed emancipativa. Questi orientamenti possono fornire più di una risposta alle esigenze di sviluppo della cittadinanza, all'internazionalizzazione dei processi e dei fenomeni culturali, e alla sempre maggiore richiesta, da parte degli utenti, di formazione continua. Inoltre, tali ambiti permettono di sedimentare un fecondo rapporto fra la tradizione degli studi storici, filosofici, sociali, filologico-letterari, storico-artistici, linguistici e l'analisi dei processi formativi, istituzionali, sociali.
Le ricerche prodotte nell'ambito delle scienze della formazione sono orientate allo studio dei processi educativi e al loro conseguente potenziale trasformativo; quelle prodotte nell'ambito delle scienze umane coniugano la comprensione dei fenomeni sociali, artistici e culturali nella loro storicità e attualità: in questo senso, la valorizzazione degli studi sulle produzioni intellettuali che hanno concorso alla costituzione dei tratti caratterizzanti la cultura moderna e contemporanea viene a configurarsi come elemento complementare agli studi di natura psico-socio-pedagogica che intercettano invece le trasformazioni degli scenari evolutivi, sociali, formativi al fine di agevolarne la trasformazione e il rinnovamento, così come l'evoluzione verso orientamenti capaci di rispondere alla complessità degli scenari attuali.
Nel Dipartimento converge il patrimonio scientifico e didattico maturato dai singoli docenti e dai diversi gruppi di ricerca (elencati infra) che, pur nel rispetto della diversa caratterizzazione epistemologica, intendono sviluppare traiettorie scientifiche e didattiche contigue e, in alcuni casi, convergenti. Il DSFUCI promuove ricerche teoriche, applicate e sperimentali nell'ambito dei processi educativi e formativi, delle scienze storiche, delle scienze sociali e filosofiche, della comunicazione interculturale e delle produzioni intellettuali umane nelle loro diverse forme (letterarie, cinematografiche, artistiche). Gli studiosi del dipartimento sono attivi in progetti sia di tipo individuale, che all'interno di gruppi di ricerca più ampi, nazionali e internazionali (vd. infra).
La coerenza con i percorsi di studio cui afferiscono i docenti del DSFUCI (“Lingue per la Comunicazione Interculturale e d'Impresa” e “Scienze dell'Educazione e della Formazione per la laurea triennale”; “Storia e Filosofia”, in interclasse, e “Scienze per la formazione e la consulenza pedagogica nelle organizzazioni” per la laurea magistrale) permettono di definire un Dipartimento che si caratterizza per l'attitudine a valorizzare la ricerca e la didattica nell'ambito dei processi sociali, educativi e formativi, delle scienze storiche, delle scienze filosofiche e sociali, della comunicazione interculturale e delle produzioni artistiche e intellettuali umane nelle loro diverse forme. Il carattere multidisciplinare che contraddistingue la composizione scientifica del DSFUCI va considerato pertanto un elemento virtuoso che può consentire il ricorso a diverse prospettive analitiche e a differenti metodologie di indagine (in questo senso è da considerarsi la presenza attiva del DSFUCI all'interno di progetti d'ateneo, strutturati per "problemi" e non per "discipline": vd. infra).
Le aree principali di ricerca attive sono le seguenti:
- processi educativi e formativi nei diversi contesti sociali;
- apprendimento degli adulti, apprendimento e sviluppo organizzativo;
- sviluppo storico, filosofico, artistico dei sistemi sociali e culturali (in particolare, dinamiche sociali riguardanti la comunicazione pubblica e istituzionale, i giovani e l'orientamento, la vita quotidiana, le relazioni familiari, e i rapporti tra le generazioni; analisi delle diverse produzioni intellettuali che hanno concorso alla costituzione dei tratti caratterizzanti la cultura moderna e contemporanea; gli sviluppi storici dei sistemi economici, sociali, politici e religiosi; l'analisi e la ricerca filosofica nelle sue diverse dimensioni – teoretica, storica, morale, estetica);
- comunicazione tra culture diverse; analisi delle interazioni linguistiche nei sistemi scolastici, nell'alta formazione e nelle istituzioni;
- comunicazione interculturale attraverso l'analisi linguistica, storico-letteraria e filologica delle lingue e culture straniere;
- promozione e mediazione del patrimonio culturale e linguistico locale e italiano verso gli stranieri
- studi letterari in prospettiva interdisciplinare e comparatistica;
- ricerche di ambito storico-artistico e architettonico, applicate ai diversi contesti lavorativi e istituzionali, al fine di mettere a disposizione del territorio conoscenze e tecnologie capaci di sostenere l'innovazione e lo sviluppo dei settori produttivi (in particolare il comparto orafo) e del patrimonio storico-artistico.
2. I RISULTATI DELLA VQR
La Direttrice del dipartimento ha incaricato due ricercatrici, Silvia Calamai (Delegata alla Ricerca) e Simona Micali (Delegata alla Qualità), di elaborare un'analisi approfondita dei risultati della VQR. L'analisi è stata fatta in chiave comparativa, da un lato rispetto agli altri dipartimenti dell'ateneo senese, dall'altro, su scala nazionale, rispetto ai dipartimenti, per qualche aspetto simili (nella grandezza e nella composizione dei settori scientifico-disciplinari). In un primo momento ha coinvolto la Commissione Ricerca, poi il Consiglio di Dipartimento che in diverse sedute ha messo all'ordine del giorno la discussione dei risultati della VQR.
Premettiamo che, a causa di scarsa numerosità, mancano dati in merito all'area 11b (bibliometrica) e all'area 8: le riflessioni che seguono si concentrano quindi sulle aree 10, 11a e 14. Si è ritenuto necessario, in un'ottica propositiva e non inquisitoria, fornire a tutti i membri del Dipartimento una riflessione sulla distribuzione percentuale dei giudizi più che sulle classifiche. Alla luce della distribuzione, i singoli gruppi di ricerca e i singoli studiosi potranno valutare le forme più opportune di ‘correttivo' (per es., un'alta percentuale di giudizi ‘limitati' spingerà a certe azioni; diversamente, un'alta percentuale di penalizzazioni spingerà ad altri tipi di rimedi).
Nel complesso, il Dipartimento non appare particolarmente forte nella ricerca disciplinare, mentre presenta un quadro migliore per gli altri indicatori VQR (quali l'indicatore di attrazione risorse, IRD2, peso 0.2; l'indicatore di internazionalizzazione, IRD3, peso 0.2; l'indicatore di alta formazione, IRD4, peso 0.1). Tuttavia, nell'ambito della VQR, l'indicatore della qualità della ricerca ha ovviamente un peso maggiore rispetto agli altri indicatori (IRD1, peso 0.5): di qui il risultato piuttosto basso, rispetto agli altri dipartimenti dell'ateneo, nel punteggio complessivo. È in quest'ambito che il Dipartimento decide di intervenire con strategie di intervento almeno triennale (cfr. §3).
Per quanto riguarda l'area 14, su 12 prodotti attesi la metà è valutato in maniera limitata: non si registrano prodotti eccellenti, ci sono 8,33% prodotti buoni, 41,67% prodotti accettabili (non ci sono penalizzazioni). L'area 11a (non bibliometrica) presenta nel complesso le seguenti distribuzioni percentuali: 20% di prodotti eccellenti, 43% di prodotti buoni, 21% di prodotti accettabili, 13% di prodotti limitati, 1,54% di prodotti penalizzati. All'interno di quest'area, la sotto-area di Filosofia – reputata ‘Grande' per dimensioni, con 30 prodotti attesi – presenta il 23% di prodotti eccellenti, il 33% di prodotti buoni, il 23,33% di prodotti accettabili e il 16,67% di prodotti limitati, insieme al 3,33% di prodotti penalizzati. Il quadro relativo alla sotto-area di Pedagogia (giudicata ‘Piccola', con 13 prodotti attesi) è il seguente: 15,38% di prodotti eccellenti, 38,46% di prodotti buoni, 30,77% di prodotti accettabili e 15,38% di prodotti limitati. Non si registrano penalizzazioni. Per quanto riguarda la sotto-area della Storia, essa si colloca non ultima fra i tre dipartimenti di ateneo presentando, su 19 prodotti attesi, il 21% di prodotti eccellenti, il 52,63% di prodotti buoni, il 15,79% di prodotti accettabili, il 10,53% di prodotti limitati (non ci sono penalizzazioni). L'area 10 – collocata tra i ‘Piccoli', con 28 prodotti attesi – presenta il 21,43% di prodotti eccellenti, il 35,71% di prodotti buoni, il 18% di prodotti accettabili e la stessa percentuale per i prodotti limitati. Registra il 7,14% di prodotti penalizzati. Per questioni legate alla numerosità dei prodotti valutati, l'unico macrosettore dell'area 10 per il quale sono stati pubblicati i risultati è il 10F (Italianistica-Comparatistica): tra i 12 prodotti valutati, si evidenzia la mancanza di prodotti giudicati eccellenti (58,33% di prodotti buoni, 25% di prodotti accettabili, 16,67% di prodotti limitati).
Nel complesso, i risultati ottenuti ci restituiscono l'immagine di un Dipartimento in cui non mancano le ricerche buone o eccellenti, soprattutto in alcune ambiti; il risultato complessivo è tuttavia relativamente mediocre a causa della debolezza strutturale in alcune aree specifiche (Area 14 e anche Area 11b, bibliometrica, che a livello di ateneo ha registrato un risultato scarsissimo) e della percentuale piuttosto alta di prodotti limitati o penalizzati. In estrema sintesi, il DSFUCI sul piano della ricerca si caratterizza come una struttura piuttosto ricca di potenzialità ma eccessivamente diseguale sul piano della produttività e della qualità della ricerca dei singoli membri.
3. INTERVENTI E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
I risultati della VQR (che pure necessita di qualche correttivo, come più consulte disciplinari hanno in varie sedi ribadito e sottolineato) hanno mostrato alcune debolezze in alcune aree della ricerca presente nel dipartimento. In più, la maggioranza dei membri afferenti al Dipartimento mostra una scarsa dimestichezza con i bandi competitivi. In previsione della prossima VQR, la Direttrice ha modificato sensibilmente la composizione della Commissione Ricerca, in origine costituita soprattutto da personale a tempo determinato, interessato, per ovvie ragioni, agli aspetti più direttamente legati alla ricerca dei fondi. La Commissione è stata ristrutturata sulla base delle aree CUN, tenendo conto delle diverse sotto-aree. Per ogni ambito disciplinare (p.e. l'italianistica, la filosofia, la storia, la pedagogia…) è stato individuato un rappresentante che possa partecipare ai lavori della Commissione Ricerca facendosi poi portavoce con i singoli colleghi delle seguenti istanze: a) azione di sollecitazione per migliorare sensibilmente il versante della produzione scientifica in alcune aree/sottoaree/discipline, con particolare attenzione ai cosiddetti ‘inattivi'; b) sensibilizzazione in merito a bandi di ricerca nazionali e internazionali opportunamente vagliati dalla commissione stessa.
Inoltre, al personale tecnico del Settore Ricerca viene attribuito il compito di supportare i singoli studiosi negli aspetti procedurali e tecnici relativi all'invio dei prodotti, onde evitare in futuro la presenza di prodotti giudicati ‘penalizzati' a causa di meri errori materiali.
Nell'ottica di un costante rafforzamento della trasparenza e della cultura della valutazione, nel 2013 viene altresì predisposto uno schema per la redazione di relazioni triennali (per professori e ricercatori) e per la redazione di relazioni annuali per assegnisti di ricerca, alla luce dei parametri individuati dall'ANVUR e sulla base di altre informazioni reputate pertinenti. In questo modo il Consiglio di Dipartimento si trova ad approvare o respingere relazioni che riportano le medesime categorie di informazioni in merito all'attività di ricerca del singolo.
In più, si decide di organizzare, a partire dall'a.a. 2014/15, convegni e incontri di studio che riportino in maniera chiara e inequivocabile l'indicazione della presenza di un comitato scientifico; parimenti, nel caso di pubblicazione degli atti, si chiede ai responsabili dell'organizzazione del convegno di procedere con un sistema di referaggio (interno o esterno) e di revisione tra pari.
Sempre a partire dall'a.a. 2014/15, si e' attivato un nutrito calendario di incontri di ricerca, che coinvolgono i membri del dipartimento (attraverso la presentazione di progetti e di ricerche in corso da parte dei singoli studiosi ovvero dei gruppi di ricerca attivi nel dipartimento), ma anche i diversi dipartimenti dell'ateneo senese (progetto ‘RicercArSi'). Il progetto 'RicercArSi' ha l'obiettivo di far conoscere in maniera approfondita l'attività di ricerca in corso e aprire anche nuove collaborazioni: come già osservato in § 0, la costituzione di un Dipartimento estremamente composito, con lessici e tradizioni disciplinari anche molto diversi, deve spingere a un costante dialogo tra discipline, anche ai fini di una didattica più integrata e aperta ai contributi di diversi settori.
Infine, sfruttando la presenza nel DSFUCI di uno studioso estremamente competente nel settore della ‘scrittura accademica', specie in lingua inglese, si decide di istituire, sul modello delle università inglesi e australiane, un'attività di supporto e sostegno ai colleghi meno attivi nella produzione scientifica e a quelli interessati alla scrittura accademica in lingua inglese mediante l'istituzione di ‘gruppi di scrittura' (writers groups), in grado di fornire una sorta di ‘peer rewiew' preliminare e di offrire un luogo virtuale di condivisione di problemi legati alla scrittura, prima della cosiddetta ‘submission': è stato autorevolmente dimostrato che queste sedi permettono di ricevere utilissimi giudizi sulla leggibilità e sulla coerenza argomentativa del testo. Ciascun gruppo, rappresentato da 5-6 membri al massimo, su base tematica o – quando possibile – disciplinare, prevede un facilitatore (un esperto in scrittura accademica, ovvero una sorta di mentore, ovvero un membro del gruppo stesso, che a rotazione assuma questo ruolo). Il gruppo – la cui adesione avviene su base volontaria (anche se incoraggiata a livello istituzionale) – si incontra regolarmente una volta al mese circa.
In sintesi, a livello procedurale vengono messe in atto due buone pratiche: 1) omogeneizzazione delle relazioni triennali e annuali per una approvazione, in sede di Consiglio di Dipartimento, più consapevole e responsabile; b) attivazione di procedure di controllo nelle attività scientifiche dipartimentali (i.e. comitato scientifico nei convegni e revisione dei contributi in caso di pubblicazione di atti). A livello operativo sono prefigurati due interventi: a) incontri di ricerca tra membri del dipartimento e con studiosi di altri dipartimenti toscani per sviluppare ricerche comuni; b) attivazione di ‘gruppi di scrittura'.
4. OBIETTIVI PLURIENNALI
Il dipartimento partecipa al Piano Triennale della ricerca d'ateneo su due fronti:
- sulla sostenibilità (asse portante dell'intero ateneo senese)
- sui temi dell'integrazione e dell'interazione tra diversi.
I due fronti sono strettamente legati alla didattica triennale (il primo al corso di laurea triennale in Scienze dell'Educazione, il secondo al corso di laurea in Lingue e Mediazione Interculturale).
In più, il dipartimento è attivo anche sul piano dei Beni Culturali, materiali e immateriali, attraverso la rete di ateneo HUMUS (http://www.humus.unisi.it/), recuperando così una tradizione e una serie di interessi molti radicati sul territorio (si pensi alla vitalità del comparto orafo).
Per quanto riguarda la sostenibilità, è attivo il progetto di ricerca-azione Sostenibilità sociale: giovani e donne nei contesti di studio e di lavoro. Siffatto progetto (la cui area scientifica di riferimento – delle 12 previste da SDSN: http://unsdsn.org/thematicgroups/thematic-groups-an-overview/ – è Challenges of Social Inclusion: Gender, Inequalities, and Human Rights) mira a:
a) creare condizioni per favorire l'accesso al lavoro che siano equamente distribuite per genere;
b) sostenere l'occupabilità dei giovani rendendoli più consapevoli dei nuovi scenari lavorativi locali e nazionali.
I corsi di laurea del DSFUCI sono caratterizzati da una forte componente femminile, fenomeno questo che incide nel processo di immaginazione del proprio percorso di lavoro, spesso viziato da rappresentazioni e stereotipi legati al genere (“studio lingue perché mi piace insegnare”; “studio scienze dell'educazione perché mi piacciono i bambini”). Le carriere di studio al femminile sono spesso legate a figure professionali ‘esecutive' o a ruoli professionali a ‘responsabilità limitata'. All'interno del DSFUCI, difficilmente le studentesse si immaginano in ruoli manageriali, come direttrici di servizi educativi o come imprenditrici del terzo settore. Le rappresentazioni stereotipate del futuro professionale limitano fortemente le scelte del presente e quindi la carriera lavorativa.
Rispetto a questo scenario, il progetto traduce i due obiettivi sopraindicati in due azioni:
azione 1
1.1. Individuare e monitorare i pregiudizi e le distorsioni relative alle rappresentazioni delle figure professionali negli studenti in ingresso e in uscita.
1.2. Sollecitare una maggiore consapevolezza del proprio percorso di studio e di lavoro attraverso la progettazione di attività di sostegno finalizzate a promuovere una rappresentazione più complessa della professionalità (per esempio, non ‘educatore' ma anche ‘progettista di servizi educativi').
Azione 2
2.1. Il DSFUCI si impegna ad attivare pratiche di orientamento e accompagnamento al lavoro, a partire dalle matricole fino ai percorsi postlaurea; parimenti, si propone di fornire agli studenti gli strumenti per comprendere i nuovi scenari lavorativi e per acquisire competenze trasversali (p.e. autoimprenditorialità, capacità di lavorare in gruppo), anche in riferimento ai recenti dati EXCELSIOR 2013. Tali attività vengono organizzate attraverso uno stretto contatto con il territorio.
2.2 Il DSFUCI ha una sua localizzazione in un'area particolarmente dinamica (la provincia aretina), attraversata da fenomeni di industrializzazione, de-industrializzazione, riconversione industriale, in cui diventa urgente elaborare modelli per il trasferimento di ‘know how' transgenerazionale o tra pari. Il DSFUCI mira quindi a rafforzare il collegamento con
i) tradizioni artigianali superlocalizzate col marchio made in Italy/made in Tuscany,
ii) grandi imprese e distretti industriali (distretto dell'oro, mobili, tessile, etc.), con necessità di formazione e di innovazione,
iii) servizi alla persona e servizi educativi.
Per quanto concerne il primo fronte, nell'a.a. 2013/14 è stato attivato il progetto “Giovani e lavoro”, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Arezzo. Il progetto, consistito in attività seminariali e laboratoriali destinati ad un campione di studentesse (matricole universitarie dei due CdL triennali e frequentanti le classi quarte e quinte delle scuole superiori) e studenti (universitari e frequentanti le scuole superiori) ha avuto l'obiettivo di rendere espliciti i pregiudizi più comuni e diffusi tra le studentesse e rafforzare le competenze trasversali di tutti i partecipanti. Evento conclusivo è stato il convegno “Giovani e lavoro. Pratiche di orientamento”, un'occasione di riflessione sui nuovi scenari lavorativi e organizzativi presenti nella società contemporanea, che ha dato grande risalto al ruolo specifico che può essere giocato dall'università, dalla comunità cittadina, dagli enti locali e dalle associazioni di categoria per rafforzare l'occupabilità giovanile.
Per quanto riguarda il secondo fronte, il DSFUCI si è inserito nel piano della ricerca nazionale della ricerca attraverso un progetto intitolato “INTE(G)R-AZIONE tra uguali e diversi: percorsi di ricerca-azione nell'ambito del multiculturalismo, delle migrazioni, della coesione / disgregazione sociale” che si propone il seguente obiettivo:
Indagare i temi della coesione e disgregazione sociale da punti di vista disciplinari plurimi ma interconnessi (scienze sociali, storico-filosofiche, pedagogiche, umanistiche, linguistiche), attraverso un connubio tra ricerca teorica, empirica, sperimentale e ricerca-azione, ispezionando i meccanismi di interazione/ partecipazione tra specifici gruppi sociali, tra diversi e simili, tra outsider e insider; analizzare i fenomeni del multiculturalismo, dell'intercultura e delle migrazioni (comprese quelle di ritorno e high-skilled), elaborando proposte per l'inte(g)r-azione sociale tra gruppi attraverso progetti di ricerca-azione e formazione volti a favorire i rapporti (di genere, intergenerazionali, tra etnie, tra istituzioni e realtà produttive locali, etc) ai fini dello sviluppo di una società più inclusiva e per una reale trasmissione delle conoscenze (tradizionali o dei Paesi d'origine).
Il risultato atteso del progetto può essere riassunto nei tre punti seguenti:
1.1. Miglioramento della produzione scientifica e della capacità di accesso a collaborazioni, reti di ricerca, finanziamenti internazionali nel campo degli studi sui processi di interazione dei gruppi sociali e sui fenomeni multiculturali e legati ai mondi migranti.
1.2 Attivazione di processi partecipativi nelle aree oggetto dell'azione di ricerca.
1.3 Creazione di percorsi di valorizzazione e recupero delle identità locali (e.g. letteratura migrante, tradizioni culturali specifiche) ai fini della rimozione del pregiudizio (di genere, intergenerazionale, etnico,…) e della valorizzazione (anche economica) delle attività proposte da attori locali e stranieri.
Le singole aree si sono posti obiettivi pluriennali anche in merito al confronto con la ricerca europea. In particolare, il gruppo di ricerca di area pedagogica si impegna a partecipare ad almeno a un bando di H2020, su un tema da definire, e a partecipare almeno a un bando ERC; l'area sociologica intende impegnarsi nella partecipazione a bandi H2020 (di diversa entità) dall'estate-autunno 2014.
5. PROGETTI DI RICERCA NAZIONALE E INTERNAZIONALE, RETI E CENTRI DI RICERCA CHE VEDONO COINVOLTI IL DIPARTIMENTO
Nel 2013 erano attivi i seguenti progetti di ricerca, ottenuti su base competitiva:
a) PRIN dal titolo “Progettare curricula innovativi per percorsi di apprendimento personalizzati, costruire competenze per l'occupabilità, valorizzare talenti per creare nuove professionalità. Strategie positive dell'alta formazione per affiancare giovani adulti in emergenza occupazionale, come risposta alla crisi sociale, economica e di cittadinanza in atto”, in partenariato con Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Napoli “Parthenope” (resp.scient. Claudio Melacarne);
b) PAR-FAS dal titolo “Social Network e nuovi apprendimenti” (acr. SONNA) – resp. scient. Sergio Angori, in partenariato con la Scuola Superiore Sant'Anna e l'Università di Pisa (importo complessivo del progetto €662.960,00, 0 movimenti di cassa nel 2013) http://www.sonna.unisi.it;
c) PAR-FAS dal titolo “Grammo-foni. Le soffitte della voce” (acr. Gra.fo) – resp. scientifico UNISI Silvia Calamai, in partenariato con la Scuola Normale Superiore, Pisa (importo complessivo del progetto € 317.400,00; 0 movimenti di cassa nel 2013) http://grafo.sns.it;
d) Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca dal titolo “Lucca e l'Europa” – resp. Scientifico Renzo Sabbatini (4000 €)
Per quanto riguarda le reti di ricerca internazionali, nel 2013 è stato fondato il network INCH International Network for Comparative Humanities (https://inch.princeton.edu), finanziato dalla Princeton University (Global Collaborative Networks Fund, Call 2012), un consorzio internazionale di ricerca e didattica, che riunisce studiosi di università e centri di ricerca americani e europei (Princeton, Notre Dame, Siena, SUM Firenze, Lisbona, Madrid, University College London, Ginevra). Il finanziamento ha la durata di tre anni (2013-2016), per un progetto incentrato sul tema ‘Political Passions'. Le attività del network si svolgono nella forma di seminari intensivi dedicati agli studenti ‘graduate' (magistrali e dottorandi) delle università consorziate (i primi due workshops si sono tenuti a Princeton, nel novembre 2013, e presso la sede di Roma della Notre Dame University, nel maggio 2014); un momento centrale dello sviluppo del progetto è la scuola estiva di studi comparati Synapsis (www.unisi.it/synapsis) che si terrà nel settembre 2014 a Siena e verrà dedicata al tema ‘Rebellion'. I direttori del network sono Maria DiBattista (Princeton), Laura Caretti (Siena), Barry McCrea (Notre Dame University) e Simona Micali, ricercatrice del DSFUCI.
Sono attivi infine due centri interuniversitari di ricerca: il Centro Interuniversitario G.E.O. per lo Studio della Condizione Giovanile, dei Processi Educativi e dell'Orientamento, costituito da una rete di università italiane (http://www.georienta.it), il Centro Interuniversitario di Analisi dell'Interazione e della Mediazione (AIM), un centro che riunisce diversi studiosi di linguistica, sociologia, didattica delle lingue afferenti a diversi atenei italiani, con sede amministrativa presso l'Università di Modena e Reggio Emilia (http://www.aim.unimore.it)
In parallelo, il DSFUCI ha avviato una serrata attività progettuale, a livello nazionale e internazionale, testimoniata anche dal numero dei proposte inviate a bandi competitivi sia nazionali, che internazionali (alcune ancora sotto valutazione):
-Daphne III 2007-2013 progetto “ENAVAY. European Education Network Againt Violence Among Youth”;
-Fondazione Telecom, Bando Beni Invisibili, progetto “PAESI Paesaggi Acustici e Sonori Italiani”;
-bando ERC – Consolidator, progetto “Possible Worlds: How the Mind Imagines Alternative Realities”;
-Bando FIRB Futuro in Ricerca 2013 (quattro proposte inviate);
-Programma Galileo dell'Università italo-francese (due proposte inviate).
Sezione B - Sistema di gestione
La struttura organizzativa del Dipartimento è la seguente:
Direttore, Consiglio di direzione, Delegati e Commissioni nei vari ambiti (Orientamento, Ricerca, Qualità, Tutorato, Formazione Continua, Rapporti con le imprese e il territorio).
Il Consiglio di Direzione è composto dai seguenti membri: Loretta Fabbri (Direttore), Ferdinando Abbri, Bruno Rossi, Patrizia Gabrielli, Francesca Bianchi, Andrea Matucci (con funzione di vice-direttore). Il direttore ha poi designato i seguenti delegati: Francesca Bianchi all'Orientamento, Stefano Brogi alla Formazione Continua, Silvia Calamai alla Ricerca, Claudio Melacarne alla Didattica, Simona Micali alla Qualità, Laura Occhini al Tutorato e ai servizi per gli studenti, Paolo Piccari ai Rapporti con le imprese e il territorio, Simone Zacchini alle Attività culturali. È altresì attiva una commissione all'Internazionalizzazione composta da Laurie Anderson, Simona Micali, Claudio Melacarne. Il fatto che i Delegati siano tutti ricercatori ci pare degno di nota in un quadro universitario nazionale dove i ruoli di spicco sono di solito attribuiti a professori di prima e seconda fascia.
A livello di Ateneo, il Prorettore alla ricerca, prof. Vincenzo Sorrentino, coordina i lavori della Commissione Ricerca d'ateneo, di cui fanno parte i Delegati alla ricerca di ciascun dipartimento. Il Delegato alla ricerca del DSFUCI, Silvia Calamai, agisce in stretta collaborazione con il delegato alla Qualità, Simona Micali: l'analisi dei risultati della VQR è stata condotta in maniera congiunta (cfr. campo A1). La Delegata alla Ricerca collabora strettamente con il Settore Ricerca del dipartimento, in cui operano due unità di personale tecnico, Simone Allegria e Michela Mariottini. Il personale ha seguito nel 2013 diversi corsi relativi alla preparazione di Bandi Europei, non solo riferiti a bandi di ricerca scientifica, ma anche a bandi legati al settore culturale (Europa Creativa). Ha inoltre partecipato agli incontri organizzati dalla Regione Toscana incentrati sulla partecipazione a bandi competitivi e sul rapporto tra università, territorio e PMI.
Dal momento che a) quasi tutti i fondi destinati alla ricerca derivano da fonti di finanziamento esterne all'Ateneo; b) il Dipartimento ha una dimensione tale da facilitare analisi e gestione a livello collegiale, i processi decisionali e operativi si realizzano su due livelli: Commissione Ricerca (con il Direttore) e Consiglio di Dipartimento. Per quanto riguarda la dimensione amministrativo/contabile, questa deve tenere conto sia della fase progettuale/scientifica, sia della fase operativa (spese) sia della fase contabile (bilancio a preventivo, intercorrente e a consuntivo), in costante contatto con gli uffici centrali dell'ateneo (ragioneria, ufficio personale, ufficio contratti e borse di studio), specie in relazione alla richiesta degli anticipi di cassa nei momenti di tensione di liquidità.
Gli attori del processo possono schematizzarsi nei seguenti Organi funzionali:
a) la Commissione Ricerca e il Settore Ricerca del Dipartimento (Delegato alla ricerca, docenti rappresentanti di area, due unità di personale tecnico) pubblicizzano, in stretto rapporto con l'Ufficio Ricerca dell'Ateneo, le opportunità di finanziamento segnalate da Enti/Istituzioni/Ufficio Ricerca d'Ateneo e supportano i singoli docenti nella fase istruttoria e progettuale ecc;
b) la Segreteria Amministrativa riceve dai docenti le richieste e le istruisce formalmente segnalandole al Direttore; predispone le relative pratiche per il Consiglio, in particolare il bilancio preventivo dello specifico progetto di ricerca; segue a norma di leggi e regolamenti le procedure d'acquisto e di spesa relative alle ricerche approvate/in atto, ivi compreso il collegamento con altre eventuali unità di ricerca, dentro e fuori l'ateneo; mantiene aggiornata la contabilità relativa; provvede alla redazione del bilancio a consuntivo sia per soddisfare le richieste degli Enti finanziatori, sia per la corretta considerazione nella contabilità generale dell'Ateneo.
c) il Direttore interagisce in prima istanza con il Delegato alla Ricerca e con la Commissione, analizzando la rilevanza e l'effetto sul Dipartimento delle singole richieste/progetti; supporta i Docenti nei loro rapporti con altri Enti/Istituti/Atenei ai fini di raggiungere i necessari accordi ove previsti; inserisce nell'Ordine del Giorno del Consiglio di Dipartimento le richieste considerate mature; dà comunicazione dei finanziamenti eventualmente ottenuti. Il Direttore ha il ruolo naturale di interfaccia con gli Organi di Governo dell'Ateneo per garantire una corretta comunicazione inerente le strategie generali di sviluppo, dal momento che promuove, indirizza e coordina le attività istituzionali del Dipartimento, vigilando sul corretto svolgimento delle stesse e sul funzionamento delle strutture e dei servizi; è responsabile della corretta destinazione e gestione delle risorse umane, economico-finanziarie, degli spazi e dei beni in dotazione al Dipartimento; promuove il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze tecniche e professionali delle figure che operano all'interno del Dipartimento; è responsabile della valutazione del personale tecnico e amministrativo del Dipartimento, secondo le indicazioni degli organi di governo dell'Ateneo e del Nucleo di Valutazione.
d) il Consiglio del Dipartimento analizza e discute le richieste di finanziamento, i progetti di ricerca, in particolare per quanto attiene l'uso di risorse dipartimentali (finanziarie, di personale, di servizi, di spazi), ascoltando il docente responsabile del progetto ed eventualmente, se coinvolta, la Commissione Ricerca, nonché il Direttore ed il Segretario Amministrativo, in maniera tale da poter acquisire le necessarie informazioni per deliberare con valore vincolante in merito all'uso delle risorse, ed esprimendo eventuali pareri di merito, ove richiesti, sulle ricerche. Il consiglio di Dipartimento è anche il luogo proprio dove si sviluppano e si pianificano le strategie per la ricerca e per la sua divulgazione, soprattutto sul territorio provinciale e regionale.
e) i Docenti sono responsabili, come singoli o come membri di gruppi di ricerca più ampi, di ideare e predisporre i progetti di ricerca, fornendo al Direttore, alla Commissione Ricerca e alla Segreteria Amministrativa tutte le informazioni necessarie per espletare le procedure formali secondo leggi e regolamenti. Si rendono altresì disponibili a rendere pubbliche ai colleghi del Dipartimento le proprie attività di ricerca.
Il fatto che la maggior parte dei fondi provenga dall'esterno (e sia quindi a "destinazione vincolata") e che ancora pochi docenti partecipino a bandi competitivi, unito alla dimensione non amplissima del Dipartimento, rende il Consiglio di Dipartimento l'immediato interlocutore per una discussione dei contenuti e delle valenze dei progetti. La Commissione Ricerca, in questa prima fase di vita del dipartimento, svolge soprattutto un ruolo di informazione e di orientamento. Nel caso, auspicabile, in cui aumentasse considerevolmente l'entità dei finanziamenti, anche in considerazione dell'estrema varietà delle modalità di gestione finanziaria legata all'eterogeneità degli Enti esterni, nazionali e internazionali, l'aumento considerevole dell'impegno di gestione spingerà a individuare nell'ambito della Segreteria Amministrativa una unità di personale che avrà il ruolo precipuo di seguire tutte le pratiche inerenti la gestione burocratico/amministrativa (e quindi finanziaria/contabile) di tutti i progetti e le attività di ricerca attive nel DSFUCI.
Direttore, Consiglio di direzione, Delegati e Commissioni nei vari ambiti (Orientamento, Ricerca, Qualità, Tutorato, Formazione Continua, Rapporti con le imprese e il territorio).
Il Consiglio di Direzione è composto dai seguenti membri: Loretta Fabbri (Direttore), Ferdinando Abbri, Bruno Rossi, Patrizia Gabrielli, Francesca Bianchi, Andrea Matucci (con funzione di vice-direttore). Il direttore ha poi designato i seguenti delegati: Francesca Bianchi all'Orientamento, Stefano Brogi alla Formazione Continua, Silvia Calamai alla Ricerca, Claudio Melacarne alla Didattica, Simona Micali alla Qualità, Laura Occhini al Tutorato e ai servizi per gli studenti, Paolo Piccari ai Rapporti con le imprese e il territorio, Simone Zacchini alle Attività culturali. È altresì attiva una commissione all'Internazionalizzazione composta da Laurie Anderson, Simona Micali, Claudio Melacarne. Il fatto che i Delegati siano tutti ricercatori ci pare degno di nota in un quadro universitario nazionale dove i ruoli di spicco sono di solito attribuiti a professori di prima e seconda fascia.
A livello di Ateneo, il Prorettore alla ricerca, prof. Vincenzo Sorrentino, coordina i lavori della Commissione Ricerca d'ateneo, di cui fanno parte i Delegati alla ricerca di ciascun dipartimento. Il Delegato alla ricerca del DSFUCI, Silvia Calamai, agisce in stretta collaborazione con il delegato alla Qualità, Simona Micali: l'analisi dei risultati della VQR è stata condotta in maniera congiunta (cfr. campo A1). La Delegata alla Ricerca collabora strettamente con il Settore Ricerca del dipartimento, in cui operano due unità di personale tecnico, Simone Allegria e Michela Mariottini. Il personale ha seguito nel 2013 diversi corsi relativi alla preparazione di Bandi Europei, non solo riferiti a bandi di ricerca scientifica, ma anche a bandi legati al settore culturale (Europa Creativa). Ha inoltre partecipato agli incontri organizzati dalla Regione Toscana incentrati sulla partecipazione a bandi competitivi e sul rapporto tra università, territorio e PMI.
Dal momento che a) quasi tutti i fondi destinati alla ricerca derivano da fonti di finanziamento esterne all'Ateneo; b) il Dipartimento ha una dimensione tale da facilitare analisi e gestione a livello collegiale, i processi decisionali e operativi si realizzano su due livelli: Commissione Ricerca (con il Direttore) e Consiglio di Dipartimento. Per quanto riguarda la dimensione amministrativo/contabile, questa deve tenere conto sia della fase progettuale/scientifica, sia della fase operativa (spese) sia della fase contabile (bilancio a preventivo, intercorrente e a consuntivo), in costante contatto con gli uffici centrali dell'ateneo (ragioneria, ufficio personale, ufficio contratti e borse di studio), specie in relazione alla richiesta degli anticipi di cassa nei momenti di tensione di liquidità.
Gli attori del processo possono schematizzarsi nei seguenti Organi funzionali:
a) la Commissione Ricerca e il Settore Ricerca del Dipartimento (Delegato alla ricerca, docenti rappresentanti di area, due unità di personale tecnico) pubblicizzano, in stretto rapporto con l'Ufficio Ricerca dell'Ateneo, le opportunità di finanziamento segnalate da Enti/Istituzioni/Ufficio Ricerca d'Ateneo e supportano i singoli docenti nella fase istruttoria e progettuale ecc;
b) la Segreteria Amministrativa riceve dai docenti le richieste e le istruisce formalmente segnalandole al Direttore; predispone le relative pratiche per il Consiglio, in particolare il bilancio preventivo dello specifico progetto di ricerca; segue a norma di leggi e regolamenti le procedure d'acquisto e di spesa relative alle ricerche approvate/in atto, ivi compreso il collegamento con altre eventuali unità di ricerca, dentro e fuori l'ateneo; mantiene aggiornata la contabilità relativa; provvede alla redazione del bilancio a consuntivo sia per soddisfare le richieste degli Enti finanziatori, sia per la corretta considerazione nella contabilità generale dell'Ateneo.
c) il Direttore interagisce in prima istanza con il Delegato alla Ricerca e con la Commissione, analizzando la rilevanza e l'effetto sul Dipartimento delle singole richieste/progetti; supporta i Docenti nei loro rapporti con altri Enti/Istituti/Atenei ai fini di raggiungere i necessari accordi ove previsti; inserisce nell'Ordine del Giorno del Consiglio di Dipartimento le richieste considerate mature; dà comunicazione dei finanziamenti eventualmente ottenuti. Il Direttore ha il ruolo naturale di interfaccia con gli Organi di Governo dell'Ateneo per garantire una corretta comunicazione inerente le strategie generali di sviluppo, dal momento che promuove, indirizza e coordina le attività istituzionali del Dipartimento, vigilando sul corretto svolgimento delle stesse e sul funzionamento delle strutture e dei servizi; è responsabile della corretta destinazione e gestione delle risorse umane, economico-finanziarie, degli spazi e dei beni in dotazione al Dipartimento; promuove il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze tecniche e professionali delle figure che operano all'interno del Dipartimento; è responsabile della valutazione del personale tecnico e amministrativo del Dipartimento, secondo le indicazioni degli organi di governo dell'Ateneo e del Nucleo di Valutazione.
d) il Consiglio del Dipartimento analizza e discute le richieste di finanziamento, i progetti di ricerca, in particolare per quanto attiene l'uso di risorse dipartimentali (finanziarie, di personale, di servizi, di spazi), ascoltando il docente responsabile del progetto ed eventualmente, se coinvolta, la Commissione Ricerca, nonché il Direttore ed il Segretario Amministrativo, in maniera tale da poter acquisire le necessarie informazioni per deliberare con valore vincolante in merito all'uso delle risorse, ed esprimendo eventuali pareri di merito, ove richiesti, sulle ricerche. Il consiglio di Dipartimento è anche il luogo proprio dove si sviluppano e si pianificano le strategie per la ricerca e per la sua divulgazione, soprattutto sul territorio provinciale e regionale.
e) i Docenti sono responsabili, come singoli o come membri di gruppi di ricerca più ampi, di ideare e predisporre i progetti di ricerca, fornendo al Direttore, alla Commissione Ricerca e alla Segreteria Amministrativa tutte le informazioni necessarie per espletare le procedure formali secondo leggi e regolamenti. Si rendono altresì disponibili a rendere pubbliche ai colleghi del Dipartimento le proprie attività di ricerca.
Il fatto che la maggior parte dei fondi provenga dall'esterno (e sia quindi a "destinazione vincolata") e che ancora pochi docenti partecipino a bandi competitivi, unito alla dimensione non amplissima del Dipartimento, rende il Consiglio di Dipartimento l'immediato interlocutore per una discussione dei contenuti e delle valenze dei progetti. La Commissione Ricerca, in questa prima fase di vita del dipartimento, svolge soprattutto un ruolo di informazione e di orientamento. Nel caso, auspicabile, in cui aumentasse considerevolmente l'entità dei finanziamenti, anche in considerazione dell'estrema varietà delle modalità di gestione finanziaria legata all'eterogeneità degli Enti esterni, nazionali e internazionali, l'aumento considerevole dell'impegno di gestione spingerà a individuare nell'ambito della Segreteria Amministrativa una unità di personale che avrà il ruolo precipuo di seguire tutte le pratiche inerenti la gestione burocratico/amministrativa (e quindi finanziaria/contabile) di tutti i progetti e le attività di ricerca attive nel DSFUCI.
Schede inserite da questa Struttura
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | Formazione, consulenza organizzativa, interazione sociale | FABBRI Loretta | 10 | |
2. | Storia della città, dell’architettura, delle arti e delle tecniche orafe | TORRITI Paolo | 2 | 1 - Ilaria Pugi Laurea magistrale in Storia dell'Arte. Diploma Master in Storia e Design del Gioiello. Contrattista. 2 - Lucia Guidelli Laurea magistrale in Storia dell'Arte. Contrattista. 3 - Maria Teresa Pepe Dottore di ricerca in Storia dell’architettura (Università di Roma “La Sapienza - Università di Siena). Contrattista. |
3. | Generi e temi dell’immaginario narrativo: letteratura, cinema, storiografia | MATUCCI Andrea | 3 | |
4. | Linguistica storica, sperimentale, applicata | ANDERSON Laurie Jane | 4 | - Letizia Cirillo, assegnista di ricerca (01.01.10 al 01.01.12), attualmente ricercatore a tempo determinato presso l’Università di Bolzano - Francesca Biliotti, assegnista di ricerca fino a settembre 2013 (ora co.co.pro su progetto di Dipartimento) |
5. | Il sapere filosofico e scientifico: intrecci storici e questioni teoriche | ABBRI Ferdinando | 10 | |
6. | Città, territori, Stati nell'Italia dei secoli XIII-XVIII | SABBATINI Renzo | 6 | Simone Allegria - Personale tecnico Settore ricerca |
7. | Storia contemporanea: fonti, esperienze, memorie | GABRIELLI Patrizia | 2 | |
8. | Storia, Letteratura e Religione in Antico e Tardoantico | CARRARA Paolo | 2 |
Schede inserite da altra Struttura (tra i componenti risultano persone afferenti a questa Struttura).
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|
Nessuna
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
Negli ultimi anni, i Laboratori e i centri di ricerca attivi presso la sede di Arezzo hanno subito un processo di profonda ristrutturazione, a seguito dell'entrata in vigore, nel giugno 2012, del Regolamento delle Strutture scientifiche e didattiche dell'Università di Siena. In particolare, per alcuni dei Laboratori del Dipartimento sono in fase di elaborazione delle convenzioni con enti e imprese esterni all'Ateneo, che formalizzino in base alle nuove norme le collaborazioni di ricerca già in corso.
Nel documento allegato, si illustrano i Laboratori di ricerca attivi presso il Dipartimento DSFUCI, le rispettive attività e i ricercatori (interni al Dipartimento o afferenti ad altre strutture) che collaborano ad esse.
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Nel documento allegato, si illustrano i Laboratori di ricerca attivi presso il Dipartimento DSFUCI, le rispettive attività e i ricercatori (interni al Dipartimento o afferenti ad altre strutture) che collaborano ad esse.
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No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | Sistema Bibliotecario di Ateneo | http://www.sba.unisi.it/ | 830.975 | 320.516 | 24.485 |
2. | Biblioteca di Area Umanistica | http://www.sba.unisi.it/baum | 332.249 | 59.685 | 5.025 |
3. | Biblioteca di Area Economica | http://www.sba.unisi.it/baec | 138.929 | 51.676 | 4.717 |
4. | Biblioteca di Area Giuridico-Politologica "Circolo Giuridico" | http://www.sba.unisi.it/bagp | 280.455 | 98.424 | 7.400 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [12]
-
- Prof. Associati [13]
-
- Ricercatori [17]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [0]
-
- Assegnisti [3]
-
- Dottorandi [0]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [0]
Professori Ordinari
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
N. | Cognome | Nome | Qualifica | Area Cun | Area Vqr | SSD |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | ABBRI | Ferdinando | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-FIL/06 |
2. | ANDERSON | Laurie Jane | Professore Ordinario | 10 | 10 | L-LIN/12 |
3. | ANGORI | Sergio | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-PED/01 |
4. | BAGNOLI | Paolo | Professore Ordinario | 14 | 14 | SPS/02 |
5. | BERNARDI | Walter | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-STO/05 |
6. | FABBRI | Loretta | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-PED/03 |
7. | GABRIELLI | Patrizia | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-STO/04 |
8. | MESSERI | Andrea | Professore Ordinario | 14 | 14 | SPS/07 |
9. | PATOTA | Giuseppe | Professore Ordinario | 10 | 10 | L-FIL-LET/12 |
10. | ROSSI | Bruno | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-PED/01 |
11. | SABBATINI | Renzo | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-STO/02 |
12. | SERAFINI | Giuseppe | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-PED/02 |
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 2 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |