Le attività dell'INGV nel campo dei Terremoti, dei Vulcani e dell'Ambiente implicano un ruolo di rilevo dell'ente nella
società. In particolare l'INGV ha nel proprio statuto i compiti di sorveglianza sismica e vulcanica del territorio
nazionale e di gestione delle relative emergenze. L'INGV è una componente importante del sistema nazionale
di Protezione Civile e svolge le funzioni di Centro di Competenza del Dipartimento per la Protezione Civile (DPC)
per il monitoraggio dei terremoti e dei vulcani. I rapporti con il DPC sono regolati da una convenzione decennale
rinnovata annualmente. I dettagli delle informazioni che l'INGV rilascia sono contenuti nei documenti di intesa tra INGV
e DPC, disponibili sul sito web dell'Istituto.
Per quanto riguarda la sorveglianza sismica, il forte sviluppo dei sistemi di monitoraggio realizzato negli ultimi
dieci anni ha portato il nostro Paese a un livello di controllo del territorio che ha pochi eguali al mondo. La Rete
Sismica Nazionale (RSN) ha raggiunto gli standard più elevati sia in termini di strumentazione che di analisi dei dati in
tempo reale. Il sistema di acquisizione dei dati sismici si basa su oltre 350 punti di rilevamento dotati di sensori che
permettono di rilevare microsismi e forti terremoti, sull'integrazione delle reti sismiche di altri enti italiani, sullo
scambio dei dati in tempo reale con enti euro-mediterranei, su sistemi misti di trasmissione dei dati per garantire la
continuità in caso di malfunzionamenti, su sistemi di backup ridondanti.
Nell'ambito del monitoraggio sismico capillare che l'INGV effettua da molti anni, e che ha profonde ricadute sulla
conoscenza del territorio e sulla ricerca scientifica, la sorveglianza sismica H24 rappresenta uno dei compiti
dell'Istituto a maggiore valenza sociale. Conoscere con rapidità e accuratezza le caratteristiche di ogni terremoto che
avviene sul territorio è importante non solo per indirizzare la Protezione Civile nei soccorsi, ma anche per informare la
popolazione, le autorità locali, i media nazionali e locali sulla situazione sismica del nostro Paese.
Come descritto nel seguito, l'obiettivo del triennio 2013-2015 in questo campo è quello di garantire
un'informazione sempre più tempestiva e accurata, utilizzando mezzi di comunicazione sociali e capillari (social media,
smartphone ecc.) e un linguaggio chiaro e versatile per adattarsi ai vari tipi di pubblico. Per raggiungere questo
obiettivo, oltre che sul versante della comunicazione in senso proprio sarà necessario agire anche sulle procedure
interne dal punto di vista sia scientifico che tecnico ed organizzativo.
Anche nell'ambito della sorveglianza vulcanica oggi l'Italia è all'avanguardia internazionale per le reti e i sistemi
implementati e funzionanti H24/7 sui vulcani Etna e Stromboli, caratterizzati da attività frequente o persistente, e sui
vulcani campani Vesuvio, Campi Flegrei e subordinatamente Ischia, che nell'insieme contribuiscono a livelli di rischio
vulcanico nelle aree altamente urbanizzate dei golfi di Napoli e Pozzuoli che non hanno eguali al mondo. Le reti multiparametriche
di monitoraggio e sorveglianza permettono di seguire e analizzare l'evoluzione dei fenomeni vulcanici in
termini di deformazioni dell'apparato vulcanico, verificarsi di sciami sismici e terremoti di maggiore energia,
evoluzione chimico-fisica delle emissioni fluide.
Durante gli eventi eruttivi, le reti consentono di monitorare l'evoluzione dell'eruzione e identificare rapidamente le
aree soggette a fenomeni pericolosi di vario tipo. La definizione, implementazione, e miglioramento dei protocolli di
comunicazione e cooperazione con le autorità e in particolare con il Dipartimento della Protezione Civile, costituiscono
ulteriori attività di grande rilevanza nell'ambito della sorveglianza vulcanica e della gestione degli aspetti scientifici
delle emergenze.
Ugualmente importante è lo sviluppo di programmi e progetti di educazione per le popolazioni soggette al
rischio vulcanico, e di protocolli e linguaggi semplici e privi di ambiguità per le comunicazioni col pubblico, sia in
periodi di quiete che durante le situazioni di crisi o le emergenze.
La sorveglianza dei fenomeni naturali avversi (Cap. V.1.), ovvero terremoti, maremoti ed eruzioni, attuata:
• attraverso le Sale Operative di Roma, Catania e Napoli;
• con la stesura di Bollettini periodici, Rapporti e Relazioni tecniche;
• con attività di sorveglianza sul terreno, sia strumentale che diretta.
La gestione delle emergenze sismiche e vulcaniche (Cap. V.2.), attuata:
• attraverso opportuni protocolli di comunicazione dei fenomeni in atto;
• con l'intervento sul terreno di reti mobili che integrano temporaneamente quelle fisse;
• con il rilevamento degli eventuali danni ed effetti sull'ambiente;
• con l'avvio di attività di informazione scientifica nelle aree interessate;
Per quanto riguarda il grande tema della salvaguardia ambientale (Cap. V.3.) l'INGV opera attraverso:
• la valutazione complessiva dei rischi ambientali;
• rilevamento di inquinanti di varia natura nel sottosuolo;
• la detezione di brillamenti ed effetti di Space weather nel mezzo circumterrestre;
• l'analisi di dati InSAR a supporto della gestione di emergenze di tipo diverso;
• la valutazione dei rischi in aree marine e costiere, ad esempio dovuti alla presenza di ordigni e oggetti
inquinanti nel fondale marino o conseguenti allo sversamento di idrocarburi in mare.
L'INGV è poi molto attivo sul tema della comunicazione e disseminazione delle informazioni sui rischi (Cap. V.4.).
In questo ambito le attività principali riguardano:
l'elaborazione di strategie per la comunicazione della ricerca;
• l'elaborazione di un piano di comunicazione unitario;
• iniziative per la divulgazione via Web;
• iniziative per l'editoria;
• gestione dell biblioteche dell'INGV
società. In particolare l'INGV ha nel proprio statuto i compiti di sorveglianza sismica e vulcanica del territorio
nazionale e di gestione delle relative emergenze. L'INGV è una componente importante del sistema nazionale
di Protezione Civile e svolge le funzioni di Centro di Competenza del Dipartimento per la Protezione Civile (DPC)
per il monitoraggio dei terremoti e dei vulcani. I rapporti con il DPC sono regolati da una convenzione decennale
rinnovata annualmente. I dettagli delle informazioni che l'INGV rilascia sono contenuti nei documenti di intesa tra INGV
e DPC, disponibili sul sito web dell'Istituto.
Per quanto riguarda la sorveglianza sismica, il forte sviluppo dei sistemi di monitoraggio realizzato negli ultimi
dieci anni ha portato il nostro Paese a un livello di controllo del territorio che ha pochi eguali al mondo. La Rete
Sismica Nazionale (RSN) ha raggiunto gli standard più elevati sia in termini di strumentazione che di analisi dei dati in
tempo reale. Il sistema di acquisizione dei dati sismici si basa su oltre 350 punti di rilevamento dotati di sensori che
permettono di rilevare microsismi e forti terremoti, sull'integrazione delle reti sismiche di altri enti italiani, sullo
scambio dei dati in tempo reale con enti euro-mediterranei, su sistemi misti di trasmissione dei dati per garantire la
continuità in caso di malfunzionamenti, su sistemi di backup ridondanti.
Nell'ambito del monitoraggio sismico capillare che l'INGV effettua da molti anni, e che ha profonde ricadute sulla
conoscenza del territorio e sulla ricerca scientifica, la sorveglianza sismica H24 rappresenta uno dei compiti
dell'Istituto a maggiore valenza sociale. Conoscere con rapidità e accuratezza le caratteristiche di ogni terremoto che
avviene sul territorio è importante non solo per indirizzare la Protezione Civile nei soccorsi, ma anche per informare la
popolazione, le autorità locali, i media nazionali e locali sulla situazione sismica del nostro Paese.
Come descritto nel seguito, l'obiettivo del triennio 2013-2015 in questo campo è quello di garantire
un'informazione sempre più tempestiva e accurata, utilizzando mezzi di comunicazione sociali e capillari (social media,
smartphone ecc.) e un linguaggio chiaro e versatile per adattarsi ai vari tipi di pubblico. Per raggiungere questo
obiettivo, oltre che sul versante della comunicazione in senso proprio sarà necessario agire anche sulle procedure
interne dal punto di vista sia scientifico che tecnico ed organizzativo.
Anche nell'ambito della sorveglianza vulcanica oggi l'Italia è all'avanguardia internazionale per le reti e i sistemi
implementati e funzionanti H24/7 sui vulcani Etna e Stromboli, caratterizzati da attività frequente o persistente, e sui
vulcani campani Vesuvio, Campi Flegrei e subordinatamente Ischia, che nell'insieme contribuiscono a livelli di rischio
vulcanico nelle aree altamente urbanizzate dei golfi di Napoli e Pozzuoli che non hanno eguali al mondo. Le reti multiparametriche
di monitoraggio e sorveglianza permettono di seguire e analizzare l'evoluzione dei fenomeni vulcanici in
termini di deformazioni dell'apparato vulcanico, verificarsi di sciami sismici e terremoti di maggiore energia,
evoluzione chimico-fisica delle emissioni fluide.
Durante gli eventi eruttivi, le reti consentono di monitorare l'evoluzione dell'eruzione e identificare rapidamente le
aree soggette a fenomeni pericolosi di vario tipo. La definizione, implementazione, e miglioramento dei protocolli di
comunicazione e cooperazione con le autorità e in particolare con il Dipartimento della Protezione Civile, costituiscono
ulteriori attività di grande rilevanza nell'ambito della sorveglianza vulcanica e della gestione degli aspetti scientifici
delle emergenze.
Ugualmente importante è lo sviluppo di programmi e progetti di educazione per le popolazioni soggette al
rischio vulcanico, e di protocolli e linguaggi semplici e privi di ambiguità per le comunicazioni col pubblico, sia in
periodi di quiete che durante le situazioni di crisi o le emergenze.
La sorveglianza dei fenomeni naturali avversi (Cap. V.1.), ovvero terremoti, maremoti ed eruzioni, attuata:
• attraverso le Sale Operative di Roma, Catania e Napoli;
• con la stesura di Bollettini periodici, Rapporti e Relazioni tecniche;
• con attività di sorveglianza sul terreno, sia strumentale che diretta.
La gestione delle emergenze sismiche e vulcaniche (Cap. V.2.), attuata:
• attraverso opportuni protocolli di comunicazione dei fenomeni in atto;
• con l'intervento sul terreno di reti mobili che integrano temporaneamente quelle fisse;
• con il rilevamento degli eventuali danni ed effetti sull'ambiente;
• con l'avvio di attività di informazione scientifica nelle aree interessate;
Per quanto riguarda il grande tema della salvaguardia ambientale (Cap. V.3.) l'INGV opera attraverso:
• la valutazione complessiva dei rischi ambientali;
• rilevamento di inquinanti di varia natura nel sottosuolo;
• la detezione di brillamenti ed effetti di Space weather nel mezzo circumterrestre;
• l'analisi di dati InSAR a supporto della gestione di emergenze di tipo diverso;
• la valutazione dei rischi in aree marine e costiere, ad esempio dovuti alla presenza di ordigni e oggetti
inquinanti nel fondale marino o conseguenti allo sversamento di idrocarburi in mare.
L'INGV è poi molto attivo sul tema della comunicazione e disseminazione delle informazioni sui rischi (Cap. V.4.).
In questo ambito le attività principali riguardano:
l'elaborazione di strategie per la comunicazione della ricerca;
• l'elaborazione di un piano di comunicazione unitario;
• iniziative per la divulgazione via Web;
• iniziative per l'editoria;
• gestione dell biblioteche dell'INGV
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Per accedere alle informazioni relative al quadriennio 2011-2014 accedere alla scheda 2014.
Numero totale di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio | 0 |
---|---|
Numero totale di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio e licenziate | 0 |
Entrate complessive derivanti da valorizzazione di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio | 0,00 |
Numero di Privative per nuove varietà vegetali registrate nell'anno | 0 |
Nessuna scheda inserita
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Per accedere alle informazioni relative al quadriennio 2011-2014 accedere alla scheda 2014.
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Struttura | Entrate derivanti dalla vendita di beni e servizi | Trasferimenti correnti da altri soggetti | Trasferimenti per investimenti da altri soggetti |
---|---|---|---|
Amministrazione Centrale | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Centro Nazionale Terremoti | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Osservatorio Vesuviano | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Sezione di Bologna | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Sezione di Catania | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Sezione di Milano | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Sezione di Palermo | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Sezione di Pisa | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Sezione di Roma 1 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Sezione di Roma 2 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia | 13.442,43 | 0,00 | 0,00 |
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Sottostruttura
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Sottostruttura
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Sottostruttura