Il DISAT promuove e condurre ricerca su commissione di industrie o enti esterni, consulenze e attività di trasferimento tecnologico.
Tali attività sono andate accrescendosi con la progressiva acquisizione di consapevolezza da parte della struttura che le entrate da questo tipo di attività, scevre da necessità di rendicontazione puntuale a differenza di quelle derivanti da finanziamenti pubblici, si possono bene prestare alla copertura di spese per la sicurezza, la manutenzione e l'acquisto di nuove apparecchiature scientifiche, a complemento di quanto l'Ateneo garantisce al dipartimento in termini di finanziamenti ordinari. Questo è essenziale per un dipartimento a forte caratterizzazione sperimentale della ricerca come il DISAT.
In termini economici, gli introiti riconducibili alla III missione sono stati stabilmente superiori ai 3 milioni di euro negli ultimi 4 anni. Applicando il dipartimento una trattenuta forfettaria del 10% sui relativi incassi si comprende come una cifra di circa 300,000 euro entri nelle disponibilità del dipartimento ogni anno in forma non a priori condizionata per la copertura delle tipologie di spesa sopra indicate, essendo il finanziamento ordinario prossimo ai 500,000 euro.
Pur essendo l'entità dei fondi acquisiti a bando (quadro G.1) più che doppia rispetto ai contratti relativi alla terza missione, le peculiari condizioni di rendicontazione dei primi comportano minori margini per applicare prelievi dipartimentali rispetto a questi ultimi.
Il Dipartimento ha un vero e proprio “Servizio Conto Terzi” nell'ambito del quale tecnici qualificati realizzano caratterizzazioni chimiche, fisiche, strutturali e meccaniche su materiali e campioni conferiti da committenti. Vengono in quest'ambito emessi certificati e i compensi sono stabiliti in base a un prezziario. Le entrate per queste attività sono però minimali (inferiori al 5% delle entrate per terza missione).
La gran parte delle entrate per terza missione si riferiscono infatti a veri e propri contratti di ricerca con gruppi industriali che, ad avviso degli scriventi, meriterebbero di essere considerati più propriamente nella sezione II della Scheda SUA RD al pari delle entrate da progetti vinti a bando (quadro G.1). Per una scuola politecnica la ricerca industriale è infatti ritenuta un elemento qualificante al pari di quella finaziata da enti pubblici.
Almeno nei primi anni della crisi economica in corso il DISAT ha saputo intercettare un numero di contratti crescente da parte dell'industria, anche e soprattutto in ragione del consistente patrimonio di apparecchiature per la ricerca sperimentale a disposizione della struttura oltreché delle associate competenze scientifiche dei suoi docenti e tecnici. E' verosimile che proprio in un momento di crisi le aziende contengano gli investimenti in laboratori propri per affidarsi a quei centri in cui, anche grazie ad un sovvenzionamento pubblico, si è potuto mantenere un parco strumentale aggiornato e efficiente.
Le aziende con cui il DISAT ha svolto ricerche negli ultimi 4 anni superano il centinaio e contemplano grandi gruppi come ENI, AVIO, ALENIA, FIAT, MOSSI e GHISOLFI, SOLVAY, COMAU, VISHAY, PIRELLI, PETRONAS, GENERAL MOTORS, ecc., come pure numerose piccole e medie imprese. A parte maggiori vincoli in merito alla gestione della proprietà intellettuale, raramente congiunta, dei risultati, la ricerca svolta in collaborazione con le industrie ha spesso lo stesso tipo di impostazione e finalità della ricerca finanziata da organismi nazionali e europei sulla base di bandi competitivi. Le tematiche delle ricerche in conto terzi sono per altro trasversali su tutte le anime culturali del dipartimento.
L'approvazione dei contratti è soggetta ai regolamenti di Dipartimento e di Ateneo ed è in genere concessa dalla Giunta di Dipartimento. A parte la usuale verifica di congruità con i regolamenti in vigore e con la missione del Dipartimento, il dipartimento, nell'approvare o meno la stipula dei contratti, pone particolare attenzione ai seguenti fattori:
- Congruità del finanziamento rispetto all'impegno richiesto;
- Impatto della ricerca in termini di sicurezza e adeguatezza delle strutture laboratoriali;
- Problematiche etiche (ad es. legate a ricerche nell'ambito della difesa).
Per ciò che attiene infine alla promozione della ricerca conto terzi il dipartimento opera attraverso le seguenti azioni:
-) il suo sito web, periodicamente aggiornato,
-) presentazioni vis a vis alle aziende interessate condotte sulla base di uno standard di base, declinato a seconda degli interlocutori
E' prioritariamente il direttore o il suo delegato alla ricerca a interagire con le aziende che contattano la struttura. A valle di un primo incontro, vengono poi da questi individuati i docenti che più convenientemente per competenza o disponibilità di tempo possono offrire una valido supporto alle aziende.
Sempre nell'ambito della terza missione sono infine da sottolineare le numerose interazioni di docenti o tecnici del dipartimento con Enti o Associazioni territoriali, nonché la frequente nascita di spin-off accademici prevalentemente ma non esclusivamente incubati presso l'incubatore di impresa I3P attivo al Politecnico di Torino.
Tali attività sono andate accrescendosi con la progressiva acquisizione di consapevolezza da parte della struttura che le entrate da questo tipo di attività, scevre da necessità di rendicontazione puntuale a differenza di quelle derivanti da finanziamenti pubblici, si possono bene prestare alla copertura di spese per la sicurezza, la manutenzione e l'acquisto di nuove apparecchiature scientifiche, a complemento di quanto l'Ateneo garantisce al dipartimento in termini di finanziamenti ordinari. Questo è essenziale per un dipartimento a forte caratterizzazione sperimentale della ricerca come il DISAT.
In termini economici, gli introiti riconducibili alla III missione sono stati stabilmente superiori ai 3 milioni di euro negli ultimi 4 anni. Applicando il dipartimento una trattenuta forfettaria del 10% sui relativi incassi si comprende come una cifra di circa 300,000 euro entri nelle disponibilità del dipartimento ogni anno in forma non a priori condizionata per la copertura delle tipologie di spesa sopra indicate, essendo il finanziamento ordinario prossimo ai 500,000 euro.
Pur essendo l'entità dei fondi acquisiti a bando (quadro G.1) più che doppia rispetto ai contratti relativi alla terza missione, le peculiari condizioni di rendicontazione dei primi comportano minori margini per applicare prelievi dipartimentali rispetto a questi ultimi.
Il Dipartimento ha un vero e proprio “Servizio Conto Terzi” nell'ambito del quale tecnici qualificati realizzano caratterizzazioni chimiche, fisiche, strutturali e meccaniche su materiali e campioni conferiti da committenti. Vengono in quest'ambito emessi certificati e i compensi sono stabiliti in base a un prezziario. Le entrate per queste attività sono però minimali (inferiori al 5% delle entrate per terza missione).
La gran parte delle entrate per terza missione si riferiscono infatti a veri e propri contratti di ricerca con gruppi industriali che, ad avviso degli scriventi, meriterebbero di essere considerati più propriamente nella sezione II della Scheda SUA RD al pari delle entrate da progetti vinti a bando (quadro G.1). Per una scuola politecnica la ricerca industriale è infatti ritenuta un elemento qualificante al pari di quella finaziata da enti pubblici.
Almeno nei primi anni della crisi economica in corso il DISAT ha saputo intercettare un numero di contratti crescente da parte dell'industria, anche e soprattutto in ragione del consistente patrimonio di apparecchiature per la ricerca sperimentale a disposizione della struttura oltreché delle associate competenze scientifiche dei suoi docenti e tecnici. E' verosimile che proprio in un momento di crisi le aziende contengano gli investimenti in laboratori propri per affidarsi a quei centri in cui, anche grazie ad un sovvenzionamento pubblico, si è potuto mantenere un parco strumentale aggiornato e efficiente.
Le aziende con cui il DISAT ha svolto ricerche negli ultimi 4 anni superano il centinaio e contemplano grandi gruppi come ENI, AVIO, ALENIA, FIAT, MOSSI e GHISOLFI, SOLVAY, COMAU, VISHAY, PIRELLI, PETRONAS, GENERAL MOTORS, ecc., come pure numerose piccole e medie imprese. A parte maggiori vincoli in merito alla gestione della proprietà intellettuale, raramente congiunta, dei risultati, la ricerca svolta in collaborazione con le industrie ha spesso lo stesso tipo di impostazione e finalità della ricerca finanziata da organismi nazionali e europei sulla base di bandi competitivi. Le tematiche delle ricerche in conto terzi sono per altro trasversali su tutte le anime culturali del dipartimento.
L'approvazione dei contratti è soggetta ai regolamenti di Dipartimento e di Ateneo ed è in genere concessa dalla Giunta di Dipartimento. A parte la usuale verifica di congruità con i regolamenti in vigore e con la missione del Dipartimento, il dipartimento, nell'approvare o meno la stipula dei contratti, pone particolare attenzione ai seguenti fattori:
- Congruità del finanziamento rispetto all'impegno richiesto;
- Impatto della ricerca in termini di sicurezza e adeguatezza delle strutture laboratoriali;
- Problematiche etiche (ad es. legate a ricerche nell'ambito della difesa).
Per ciò che attiene infine alla promozione della ricerca conto terzi il dipartimento opera attraverso le seguenti azioni:
-) il suo sito web, periodicamente aggiornato,
-) presentazioni vis a vis alle aziende interessate condotte sulla base di uno standard di base, declinato a seconda degli interlocutori
E' prioritariamente il direttore o il suo delegato alla ricerca a interagire con le aziende che contattano la struttura. A valle di un primo incontro, vengono poi da questi individuati i docenti che più convenientemente per competenza o disponibilità di tempo possono offrire una valido supporto alle aziende.
Sempre nell'ambito della terza missione sono infine da sottolineare le numerose interazioni di docenti o tecnici del dipartimento con Enti o Associazioni territoriali, nonché la frequente nascita di spin-off accademici prevalentemente ma non esclusivamente incubati presso l'incubatore di impresa I3P attivo al Politecnico di Torino.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
N. | Nome | Ragione Sociale | Codice Fiscale/Partita Iva | Anno inizio partecipazione | Budget impegnato nell'anno | N.ro addetti (ETP) | N.ro Imprese da inizio partecipazione | N.ro Imprese nell'anno | Fatturato complessivo | N.ro addetti (ETP) delle imprese incubate nell'anno |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | I3P - Società per la gestione dell'Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino - S.c.p.a. | 07793080016 | 1999 | 1.300.000,00 | 18,00 | 156 | 42 | 19.000.000,00 | 644,00 |
N. | Ragione sociale | Anno di inizio partecipazione | Finalità prevalente | Tra i primi 10 dell'Ateneo |
---|---|---|---|---|
1. | APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea | 2000 | Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | |
2. | ALMALAUREA | 1994 | Servizi di placement (es. Almalaurea), | |
3. | ASSOCIAZIONE NETVAL - Network per la Valorizzazione della Ricerca Universitaria | 2007 | Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), | |
4. | IMAST SCARL | 2010 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
5. | N.ERGHY_NEW EUROPEAN RESEARCH GROUPING ON FUEL CELLS AND HYDROGEN RUE | 2007 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
6. | CONSORZIO PROPLAST | 2000 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
7. | HUMAN GENETIC FOUNDATION | 2007 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
8. | ESREDA - European Safety Reliability and Data Association | 2000 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
9. | kMM-VIN | 2010 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), |