Il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali viene istituito nell'ottobre 2012, costituisce un punto di riferimento per l'area degli studi politico-sociali e raccoglie, riconfigurandole in una nuova e più ampia aggregazione, le eredità dello studio e dell'insegnamento delle scienze politiche e sociali nell'Ateneo di Bologna. La struttura nasce in continuità con la lunga tradizione delle Scienze Politiche consolidatasi nell'Ateneo di Bologna, che in più di quarant'anni di attività ha formato molti degli amministratori, degli specialisti e dei politici che oggi governano le istituzioni italiane. Fra i suoi docenti vi sono oggi, così come un tempo, consulenti dei ministeri e dell'industria, editorialisti dei maggiori quotidiani italiani, persone direttamente impegnate nella vita pubblica.
L'istituzione in tempi relativamente recenti del Dipartimento e la sua natura marcatamente più multidisciplinare rispetto agli ex-dipartimenti e ad altri gruppi di docenti che vi sono confluiti hanno comportato una fase di transizione impegnativa, che ha necessitato di un notevole dispendio di energie. Questa situazione – unitamente al fatto, come lo stesso Anvur dichiara nel suo manuale per la valutazione della terza missione nelle università italiane – ha fatto sì che la terza missione non sia stato al centro dell'attenzione in questa prima fase di attività del nuovo Dipartimento.
Nei primi mesi e anni di esistenza, peraltro, i suoi sforzi sono stati diretti anzitutto a ri-definire radicalmente l'offerta didattica che fa capo al Dipartimento e ad affrontare le sfide sottese alla sua struttura multi-campus. Ma anche nella ri-progettazione dell'offerta didattica, i processi di interazione diretta con la società civile e con il suo tessuto economico e culturale hanno svolto un ruolo centrale mediante la consultazione delle parti sociali per l'individuazione delle figure professionali di riferimento dei corso di studio e delle relative conoscenze e competenze. La terza missione, in altre parole, costituisce un importante obiettivo di sfondo.
Si ricorda che il Dipartimento è attivo (vedi Quadro A.1) nelle Aree CUN 14 (scienziati politici, sociologi, filosofi politici, storici delle dottrine politiche, storici d'area), 11 (storici contemporanei e dell'Est europeo psicologi sociali), 12 (giuristi), 10 (lingue e letterature straniere) e 13 (storici economici). Benché la struttura abbia una natura multi-disciplinare, gli ambiti scientifici caratterizzanti sono tali da renderla inattiva in determinate sfere della terza missione; e per questo motivo non sono compilati o comunque il Dipartimento non ha contribuito alle attività dell'Ateneo documentati nei Quadri I.1 (il Dipartimento e i suoi componenti non hanno generato brevetti né privative vegetali), I.2 (nessuna impresa spin-off), I.5 (il Dipartimento non è impegnato in scavi archeologici né in attività museali; il Dipartimento, tuttavia, assieme ad altre strutture, ha sede presso Palazzo Hercolani a Bologna, palazzo storico che viene valorizzato dall'Ateneo), I.6 (il Dipartimento non ha evidentemente competenze specifiche in campo sanitario, anche se esprime competenze in tema di organizzazione e comunicazione sanitaria: si veda anche Quadro I.4) e I.8 (trasferimento tecnologico, consorzi, parchi scientifici).
Al Quadro I.4 il Dipartimento dichiara di non aver svolto alcun monitoraggio delle attività di public engagement. Tuttavia, come si desume dal Quadro B.4, alla fine del 2014 è stata istituita una Commissione per la Qualità nella Ricerca, i cui compiti includono la ricostruzione articolata delle attività di ricerca e di disseminazione dei risultati di tali attività (convegni, seminari, ecc.). Come la stessa Anvur dichiara, d'altronde, le attività di terza missione scaturiscono dalle iniziative individuali libere ad attività previste a livello di progetti di ricerca, da attività istituzionali di dipartimento a iniziative ufficiali di ateneo, e la loro mappatura di dettaglio non costituisce un obbligo istituzionale. Di converso, occorre sottolineare che diverse dimensioni del public engagement sono intrinsecamente incorporate negli oggetti di studio e persino nei metodi degli studiosi del Dipartimento (si veda Quadro A.1): teoria politica; politica comparata ; politica dei paesi europeo-orientali ed extra-europei; pubblica amministrazione e politiche pubbliche; organizzazione e lavoro; sistemi giudiziari ; cultura; società; media; comunicazione sociale e politica; relazioni internazionali; storia politica e istituzionale; storia economica; diritto pubblico, costituzionale, europeo, comparato e dei mercati; linguaggio politico,
Anche in assenza di attività dedicate di monitoraggio, il Dipartimento può dichiarare, oltre alle tre iniziative descritte nel Quadro I.4, le seguenti attività riconducibili al public engagement:
- partecipazione a FRANET, una rete di ricerca multidisciplinare dell'European Union Agency for Fundamental Rights, che si occupa di diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans gender, dei minori disabili, dei Rom, della violenza contro le donne e dello sfruttamento del lavoro;
- attività continuativa del centro di informazione ufficiale (Europe Direct, Forlì) della Commissione Europea, che nel 2014 è stato riconosciuto dall'Unione Europea come Centro di Eccellenza Jean Monnet per le attività di divulgazione relativa alle diverse discipline degli studi europei).
- "NATO Model Event": svolgimento su base annua (mese di maggio), nel contesto del Memorandum of Understanding tra l'Ateneo e il NATO Supreme Allied Commander Transformation HQ, di una simulazione che coinvolge studenti selezionati dalla Scuola di Scienze Politiche e da altri atenei anche stranieri, che in veste di rappresentanti di Stati che fanno parte del Consiglio Nord Atlantico devono discutere e decidere come reagire in uno scenario di crisi internazionale prefigurato);
- "Donne, Politica, Istituzioni - Percorsi formativi per la promozione della cultura di genere e delle pari opportunità": iniziativa – aperta alla cittadinanza (settembre-ottobre 2012) - che affronta le conseguenze della scarsa presenza delle donne negli ambiti decisionali, ne esplora i meccanismi e contribuisce alla formazione di una cultura di genere;
- proiezione - nell'ambito della Rassegna "Human Rights Nights" presso il Cinema Lumière di Bologna - di cortometraggi prodotti nell'ambito del progetto di educazione ai diritti e alla Costituzione "Benvenuti al Nord" - vincitore dell'iniziativa "I ricercatori parlano alla città": film scaturiti da incontri con studenti delle scuole medie inferiori e superiori su tutela dei diritti umani;
- attività a margine del convegno "Sudditi o cittadini? HIV/AIDS e comunità rurali in Africa australe" (dicembre 2011): incontro con 150 studenti delle scuole superiori in occasione della Giornata Mondiale della Lotta all'AIDS, con presentazione di ricerche sull'argomento e dialoghi per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della diffusione dell'AIDS e sulle politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo;
- partecipazioni alla VII edizione (giugno 2013) del Festival dell'Economia di Trento da parte di membri del Dipartimento che sono intervenuti sul rapporto fra globalizzazione e pace e sulle funzioni sociali dei sondaggi.
Ancora, il public engagement viene espletato anche attraverso forme non previste dal Quadro I.4 e comunque per mezzo di iniziative individuali libere, ossia attività di diversi membri del Dipartimento che nel triennio 2011-13 sono intervenuti su qualificati quotidiani di informazione nazionali e locali, in qualità di editorialisti, opinionisti e notisti in tema di fatti politici e sociali: Panebianco (Corriere della Sera); Ignazi (Repubblica); Gualmini (La Stampa); Cammarano, Campus e Ventura (Corriere di Bologna); Andreatta, Capano, Pasquino e Pombeni (gli ultimi due ora cessati dal servizio) (testate varie). L'informazione a servizio dell'opinione pubblica e anche lo scopo della testata on-line "Mente politica" (www.mentepolitica.it), della cui direzione e redazione fanno parte alcuni (ex-)membri del Dipartimento. Sono altresì da considerare attività pertinenti per il public engagement il mandato parlamentare (fino alle elezioni politiche del 2013) di un membro del Dipartimento (Vassallo) e l'incarico di vicepresidente e assessore di una giunta regionale (da gennaio 2015: Gualmini). Inoltre, si segnala la presenza di (ex-)membri del Dipartimento in alcuni prestigiosi think tank: ben dieci (Baldini, Cartocci, Colombo, Gasperoni, Gualmini, Guarnieri, Ignazi, Panebianco, Pasquino, Pombeni) fanno parte dell'Associazione di cultura e politica Il Mulino; uno (Andreatta) siede nel Comitato Direttivo dell'Istituto Affari Istituzionali.
In tema di formazione continua (Quadro I.7), benché il Dipartimento non abbia iniziative autonome da segnalare, occorre ricordare non solo l'iniziativa "Salute 2.0: Le sfide. Nuove relazioni, nuovi cittadini, nuove tecnologie" (vedi Quadro I.4), che assegna crediti ECM (educazione continua in medicina), ma anche la convenzione sottoscritta fra il Dipartimento e la Scuola di Specializzazione in Studi sull'Amministrazione Pubblica (SPISA) dell'Università di Bologna, che prevede - tra l'altro - la promozione, organizzazione e gestione congiunta di iniziative di aggiornamento professionale. Entro questo quadro si inserisce la partecipazione di diversi docenti del Dipartimento nel corso biennale di specializzazione in Studi sull'Amministrazione Pubblica, attivato presso la SPISA e accreditato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bologna con 24 crediti formativi per anno (106 e 118 iscritti negli aa.aa. 2012-13 e 2013-14).
Infine, come si ricorda anche nel Quadro B.3, il Dipartimento è consapevole di un suo punto di debolezza in merito alla capacità di presentare progetti di ricerca competitivi e di ottenere finanziamenti esterni (in parte attinente al contributo del Dipartimento al Quadro I.3).
L'istituzione in tempi relativamente recenti del Dipartimento e la sua natura marcatamente più multidisciplinare rispetto agli ex-dipartimenti e ad altri gruppi di docenti che vi sono confluiti hanno comportato una fase di transizione impegnativa, che ha necessitato di un notevole dispendio di energie. Questa situazione – unitamente al fatto, come lo stesso Anvur dichiara nel suo manuale per la valutazione della terza missione nelle università italiane – ha fatto sì che la terza missione non sia stato al centro dell'attenzione in questa prima fase di attività del nuovo Dipartimento.
Nei primi mesi e anni di esistenza, peraltro, i suoi sforzi sono stati diretti anzitutto a ri-definire radicalmente l'offerta didattica che fa capo al Dipartimento e ad affrontare le sfide sottese alla sua struttura multi-campus. Ma anche nella ri-progettazione dell'offerta didattica, i processi di interazione diretta con la società civile e con il suo tessuto economico e culturale hanno svolto un ruolo centrale mediante la consultazione delle parti sociali per l'individuazione delle figure professionali di riferimento dei corso di studio e delle relative conoscenze e competenze. La terza missione, in altre parole, costituisce un importante obiettivo di sfondo.
Si ricorda che il Dipartimento è attivo (vedi Quadro A.1) nelle Aree CUN 14 (scienziati politici, sociologi, filosofi politici, storici delle dottrine politiche, storici d'area), 11 (storici contemporanei e dell'Est europeo psicologi sociali), 12 (giuristi), 10 (lingue e letterature straniere) e 13 (storici economici). Benché la struttura abbia una natura multi-disciplinare, gli ambiti scientifici caratterizzanti sono tali da renderla inattiva in determinate sfere della terza missione; e per questo motivo non sono compilati o comunque il Dipartimento non ha contribuito alle attività dell'Ateneo documentati nei Quadri I.1 (il Dipartimento e i suoi componenti non hanno generato brevetti né privative vegetali), I.2 (nessuna impresa spin-off), I.5 (il Dipartimento non è impegnato in scavi archeologici né in attività museali; il Dipartimento, tuttavia, assieme ad altre strutture, ha sede presso Palazzo Hercolani a Bologna, palazzo storico che viene valorizzato dall'Ateneo), I.6 (il Dipartimento non ha evidentemente competenze specifiche in campo sanitario, anche se esprime competenze in tema di organizzazione e comunicazione sanitaria: si veda anche Quadro I.4) e I.8 (trasferimento tecnologico, consorzi, parchi scientifici).
Al Quadro I.4 il Dipartimento dichiara di non aver svolto alcun monitoraggio delle attività di public engagement. Tuttavia, come si desume dal Quadro B.4, alla fine del 2014 è stata istituita una Commissione per la Qualità nella Ricerca, i cui compiti includono la ricostruzione articolata delle attività di ricerca e di disseminazione dei risultati di tali attività (convegni, seminari, ecc.). Come la stessa Anvur dichiara, d'altronde, le attività di terza missione scaturiscono dalle iniziative individuali libere ad attività previste a livello di progetti di ricerca, da attività istituzionali di dipartimento a iniziative ufficiali di ateneo, e la loro mappatura di dettaglio non costituisce un obbligo istituzionale. Di converso, occorre sottolineare che diverse dimensioni del public engagement sono intrinsecamente incorporate negli oggetti di studio e persino nei metodi degli studiosi del Dipartimento (si veda Quadro A.1): teoria politica; politica comparata ; politica dei paesi europeo-orientali ed extra-europei; pubblica amministrazione e politiche pubbliche; organizzazione e lavoro; sistemi giudiziari ; cultura; società; media; comunicazione sociale e politica; relazioni internazionali; storia politica e istituzionale; storia economica; diritto pubblico, costituzionale, europeo, comparato e dei mercati; linguaggio politico,
Anche in assenza di attività dedicate di monitoraggio, il Dipartimento può dichiarare, oltre alle tre iniziative descritte nel Quadro I.4, le seguenti attività riconducibili al public engagement:
- partecipazione a FRANET, una rete di ricerca multidisciplinare dell'European Union Agency for Fundamental Rights, che si occupa di diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans gender, dei minori disabili, dei Rom, della violenza contro le donne e dello sfruttamento del lavoro;
- attività continuativa del centro di informazione ufficiale (Europe Direct, Forlì) della Commissione Europea, che nel 2014 è stato riconosciuto dall'Unione Europea come Centro di Eccellenza Jean Monnet per le attività di divulgazione relativa alle diverse discipline degli studi europei).
- "NATO Model Event": svolgimento su base annua (mese di maggio), nel contesto del Memorandum of Understanding tra l'Ateneo e il NATO Supreme Allied Commander Transformation HQ, di una simulazione che coinvolge studenti selezionati dalla Scuola di Scienze Politiche e da altri atenei anche stranieri, che in veste di rappresentanti di Stati che fanno parte del Consiglio Nord Atlantico devono discutere e decidere come reagire in uno scenario di crisi internazionale prefigurato);
- "Donne, Politica, Istituzioni - Percorsi formativi per la promozione della cultura di genere e delle pari opportunità": iniziativa – aperta alla cittadinanza (settembre-ottobre 2012) - che affronta le conseguenze della scarsa presenza delle donne negli ambiti decisionali, ne esplora i meccanismi e contribuisce alla formazione di una cultura di genere;
- proiezione - nell'ambito della Rassegna "Human Rights Nights" presso il Cinema Lumière di Bologna - di cortometraggi prodotti nell'ambito del progetto di educazione ai diritti e alla Costituzione "Benvenuti al Nord" - vincitore dell'iniziativa "I ricercatori parlano alla città": film scaturiti da incontri con studenti delle scuole medie inferiori e superiori su tutela dei diritti umani;
- attività a margine del convegno "Sudditi o cittadini? HIV/AIDS e comunità rurali in Africa australe" (dicembre 2011): incontro con 150 studenti delle scuole superiori in occasione della Giornata Mondiale della Lotta all'AIDS, con presentazione di ricerche sull'argomento e dialoghi per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della diffusione dell'AIDS e sulle politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo;
- partecipazioni alla VII edizione (giugno 2013) del Festival dell'Economia di Trento da parte di membri del Dipartimento che sono intervenuti sul rapporto fra globalizzazione e pace e sulle funzioni sociali dei sondaggi.
Ancora, il public engagement viene espletato anche attraverso forme non previste dal Quadro I.4 e comunque per mezzo di iniziative individuali libere, ossia attività di diversi membri del Dipartimento che nel triennio 2011-13 sono intervenuti su qualificati quotidiani di informazione nazionali e locali, in qualità di editorialisti, opinionisti e notisti in tema di fatti politici e sociali: Panebianco (Corriere della Sera); Ignazi (Repubblica); Gualmini (La Stampa); Cammarano, Campus e Ventura (Corriere di Bologna); Andreatta, Capano, Pasquino e Pombeni (gli ultimi due ora cessati dal servizio) (testate varie). L'informazione a servizio dell'opinione pubblica e anche lo scopo della testata on-line "Mente politica" (www.mentepolitica.it), della cui direzione e redazione fanno parte alcuni (ex-)membri del Dipartimento. Sono altresì da considerare attività pertinenti per il public engagement il mandato parlamentare (fino alle elezioni politiche del 2013) di un membro del Dipartimento (Vassallo) e l'incarico di vicepresidente e assessore di una giunta regionale (da gennaio 2015: Gualmini). Inoltre, si segnala la presenza di (ex-)membri del Dipartimento in alcuni prestigiosi think tank: ben dieci (Baldini, Cartocci, Colombo, Gasperoni, Gualmini, Guarnieri, Ignazi, Panebianco, Pasquino, Pombeni) fanno parte dell'Associazione di cultura e politica Il Mulino; uno (Andreatta) siede nel Comitato Direttivo dell'Istituto Affari Istituzionali.
In tema di formazione continua (Quadro I.7), benché il Dipartimento non abbia iniziative autonome da segnalare, occorre ricordare non solo l'iniziativa "Salute 2.0: Le sfide. Nuove relazioni, nuovi cittadini, nuove tecnologie" (vedi Quadro I.4), che assegna crediti ECM (educazione continua in medicina), ma anche la convenzione sottoscritta fra il Dipartimento e la Scuola di Specializzazione in Studi sull'Amministrazione Pubblica (SPISA) dell'Università di Bologna, che prevede - tra l'altro - la promozione, organizzazione e gestione congiunta di iniziative di aggiornamento professionale. Entro questo quadro si inserisce la partecipazione di diversi docenti del Dipartimento nel corso biennale di specializzazione in Studi sull'Amministrazione Pubblica, attivato presso la SPISA e accreditato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bologna con 24 crediti formativi per anno (106 e 118 iscritti negli aa.aa. 2012-13 e 2013-14).
Infine, come si ricorda anche nel Quadro B.3, il Dipartimento è consapevole di un suo punto di debolezza in merito alla capacità di presentare progetti di ricerca competitivi e di ottenere finanziamenti esterni (in parte attinente al contributo del Dipartimento al Quadro I.3).
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
N. | Ragione sociale | Anno di inizio partecipazione | Finalità prevalente | Tra i primi 10 dell'Ateneo |
---|---|---|---|---|
1. | Associazione European Energy Research Alliance (EERA) | 2013 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | Si |
2. | Associazione European Climate Research Alliance (ECRA) | 2013 | Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | Si |