La visione pionieristica di Vannevar Bush, che già intorno alla metà degli anni '40 del Novecento caldeggiava presso l'amministrazione Roosevelt la necessità strategica di innovare radicalmente il sistema della ricerca pubblica, orientandolo primariamente sulle strutture universitarie, proponendo al contempo la creazione di una agenzia indipendente (la futura National Science Foundation) con l'obiettivo di "sostenere la ricerca e l'avanzamento dell'educazione scientifica", rappresenta uno dei momenti fondazionali della moderna trasformazione della ricerca quale potenziale strumento di crescita e sviluppo socio-economico. Il Bayh-Dole Act del 12 dicembre 1980, con il quale si concedeva alle università ed agli enti di ricerca pubblici/privati statunitensi lo sfruttamento a fini commerciali dei risultati delle ricerche condotte mediante l'utilizzo di fondi federali, ha costituito un secondo passaggio rilevante nel percorso di rafforzamento del legame tra ricerca e sviluppo tecnologico. Il modello della "tripla elica", proposto sul finire del secolo scorso, ha ampliato ulteriormente lo scenario, individuando nell'interazione tra politica, industria e università il vettore per l'innovazione e lo sviluppo economico. In un simile modello le università ricoprono un ruolo decisivo, specie quando si collochino in settori ai margini della conoscenza consolidata, dai quali potranno scaturire le autentiche innovazioni secondo la visione di Etzkowitz (The Triple Helix. University-Industry-Government Innovation in Action, Routledge 2008). La funzione propulsiva delle università potrà compiutamente realizzarsi in relazione alla promozione ed allo sviluppo della ricerca di base, "[...] perché è proprio questa che sta alla frontiera e che non viene perseguita dalle industrie, le quali sono più interessate alla ricerca applicata. In rapporto al PIL, il settore privato [italiano] spende lo 0.6% in R&D, mentre negli USA è il 2% e nell'EU27 l'1.13% (dati Eurostat). Qui emerge dunque la difficoltà dell'Italia in questo campo: la scarsa propensione del suo sistema industriale all'investimento e alla ricerca innovativa (anche applicata) porta a scaricare sullo stato e sulle università anche un ruolo e una funzione che non è loro" (Coniglione F., 2012). La Terza Missione può quindi essere intesa come l'insieme delle attività attraverso le quali la conoscenza originale prodotta dalle università attraverso la ricerca scientifica viene attivamente trasformata in conoscenza produttiva, suscettibile di applicazioni economiche e commerciali. Tuttavia, tale definizione appare difficilmente applicabile ad un Dipartimento a spiccata vocazione clinica quale il DISC, dove la maggior parte del personale docente si trova impegnato a soddisfare una molteplicità di istanze non di rado divergenti [ricerca, didattica, assistenza sanitaria/dirigenza medica, educazione continua in medicina (ECM)], provenienti da una eterogeneità di soggetti istituzionali (MIUR/ANVUR, Ministero della Salute, Servizio Sanitario Nazionale, Regioni, ASL). D'altra parte, le stesse policy ANVUR attuate a partire dal 2012, che identificano sostanzialmente nella sola produzione scientifica il parametro dirimente nell'ambito della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) e del reclutamento filtrato attraverso l'Abilitazione Scientifica Nazionale, potrebbero apparire inavvertitamente dissuasive nei confronti di un impegno sistematico verso attività non finalizzate all'ottenimento di output scientifici. Inoltre, come già riportato nella scheda SUA-RD 2013, alcune declinazioni ANVUR del concetto di Terza Missione appaiono difficilmente armonizzabili con attività già in essere presso il Dipartimento (si pensi, ad es., ai master in corso, non riconosciuti come attività formativa di Terza Missione, al pari dei corsi di telemedicina e dei corsi ECM, questi ultimi riconosciuti solo a fronte di apposite convenzioni stipulate tra il Dipartimento ed organizzazioni esterne, così ignorando l'impegno dedicato da una consistente parte del personale docente DISC in corsi ECM accreditati presso il Ministero della Salute e promossi da altre strutture). Analoghe considerazioni valgono per le attività di "Public Engagement" (PE), dove il contesto di diffusione esclusivamente nazionale/internazionale previsto per le pubblicazioni divulgative e le partecipazioni a trasmissioni radiotelevisive appare in antitesi rispetto alla valorizzazione della dimensione regionale/territoriale sulla quale dovrebbe maggiormente focalizzarsi l'opera di Terza Missione (cfr., ad es., in: http://www.ca-ilg.org/public-engagement; Winter A et al. "University-community engagement in Australia practice, policy and public good". Education, Citizenship and Social Justice. 2006:1(3)211-230; doi:10.1177/1746197906064675). Le numerose partecipazioni dei Docenti/Ricercatori DISC a trasmissioni radiotelevisive divulgative prodotte e diffuse da emittenti regionali nel triennio 2011-13, pur registrate senza un mandato esplicito da parte del Dipartimento, avevano rappresentato innegabili contributi in materia di PE, per quanto non valutabili ai fini di un potenziale inserimento in ragione dell'impianto immotivatamente restrittivo previsto dalla corrispondente scheda SUA-RD.
Alla luce dei vincoli normativi e procedurali che indirizzano le attività del Dipartimento, la Terza Missione ben difficilmente potrà tradursi in una mera valorizzazione economica della ricerca (iniziative imprenditoriali, spin-off, start-up), obiettivo più realisticamente ascrivibile alle aree fisico-ingegneristiche, oppure, rimanendo al territorio biomedico, alla ricerca farmacologica e biotecnologica. In ambito DISC la Terza Missione dovrà quindi necessariamente orientarsi verso la divulgazione delle sperimentazioni cliniche, la formazione continua ed il PE.
Obiettivo
Consolidamento/incremento delle attività riconducibili alla Terza Missione in coerenza con la mission del Dipartimento (cfr. Quadro A.1, SUA-RD 2013), per quanto consentito dall'organigramma della struttura, dalle politiche di reclutamento, dall'assolvimento degli obblighi istituzionali del personale docente sopra riportati e dalla sostenibilità finanziaria.
Linee strategiche
- Produzione di contenuti divulgativi (pubblicazioni, incontri rivolti alla cittadinanza) indirizzati ad illustrare le principali attività di ricerca della struttura (chirurgia generale ed oncologica, chirurgie specialistiche, trial clinici, diagnostica), sensibilizzando al contempo l'opinione pubblica sulla centralità della prevenzione.
- Partecipazione dei Docenti del Dipartimento a trasmissioni radiotelevisive a diffusione regionale/macro-regionale/nazionale dedicate alle tematiche di ricerca della struttura ed alla prevenzione.
- Valutazione di fattibilità/sostenibilità finanziaria in merito alla stipula di convenzioni tra il Dipartimento ed organizzazioni esterne, ai fini dell'organizzazione di eventi di formazione continua accreditati dal Ministero della Salute.
- Partecipazione dei Docenti della struttura ad eventi di formazione continua accreditati dal Ministero della Salute.
- Partecipazione dei Docenti della struttura agli eventi di Terza Missione organizzati/supportati dall'Ateneo e/o da altri Enti (Ministero della Salute, Servizio Sanitario Nazionale, Regioni, ASL, Aziende ospedaliere).
- Supporto alle eventuali iniziative imprenditoriali innescate/collegate alle ricerche svolte presso il Dipartimento.
Alla luce dei vincoli normativi e procedurali che indirizzano le attività del Dipartimento, la Terza Missione ben difficilmente potrà tradursi in una mera valorizzazione economica della ricerca (iniziative imprenditoriali, spin-off, start-up), obiettivo più realisticamente ascrivibile alle aree fisico-ingegneristiche, oppure, rimanendo al territorio biomedico, alla ricerca farmacologica e biotecnologica. In ambito DISC la Terza Missione dovrà quindi necessariamente orientarsi verso la divulgazione delle sperimentazioni cliniche, la formazione continua ed il PE.
Obiettivo
Consolidamento/incremento delle attività riconducibili alla Terza Missione in coerenza con la mission del Dipartimento (cfr. Quadro A.1, SUA-RD 2013), per quanto consentito dall'organigramma della struttura, dalle politiche di reclutamento, dall'assolvimento degli obblighi istituzionali del personale docente sopra riportati e dalla sostenibilità finanziaria.
Linee strategiche
- Produzione di contenuti divulgativi (pubblicazioni, incontri rivolti alla cittadinanza) indirizzati ad illustrare le principali attività di ricerca della struttura (chirurgia generale ed oncologica, chirurgie specialistiche, trial clinici, diagnostica), sensibilizzando al contempo l'opinione pubblica sulla centralità della prevenzione.
- Partecipazione dei Docenti del Dipartimento a trasmissioni radiotelevisive a diffusione regionale/macro-regionale/nazionale dedicate alle tematiche di ricerca della struttura ed alla prevenzione.
- Valutazione di fattibilità/sostenibilità finanziaria in merito alla stipula di convenzioni tra il Dipartimento ed organizzazioni esterne, ai fini dell'organizzazione di eventi di formazione continua accreditati dal Ministero della Salute.
- Partecipazione dei Docenti della struttura ad eventi di formazione continua accreditati dal Ministero della Salute.
- Partecipazione dei Docenti della struttura agli eventi di Terza Missione organizzati/supportati dall'Ateneo e/o da altri Enti (Ministero della Salute, Servizio Sanitario Nazionale, Regioni, ASL, Aziende ospedaliere).
- Supporto alle eventuali iniziative imprenditoriali innescate/collegate alle ricerche svolte presso il Dipartimento.
Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.2 - SPIN-OFF
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati dell'Ateneo
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro I.7 - FORMAZIONE CONTINUA
Quadro I.8 - STRUTTURE DI INTERMEDIAZIONE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati Ateneo
N. | Ragione sociale | Anno di inizio partecipazione | Finalità prevalente | Tra i primi 10 dell'Ateneo |
---|---|---|---|---|
1. | APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (associazione) | 1994 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | |
2. | Consorzio Interuniversitario "Comunità delle Università Mediterranee" - CUM | 1983 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
3. | Consorzio "Centro Biotecnologie Avanzate" (CBA) | 1993 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), | |
4. | Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea | 2000 | Servizi di placement (es. Almalaurea), | |
5. | Network per la Valorizzazione della Ricerca Universitaria (NETVAL) (associazione) | 2007 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), Sostegno all'imprenditorialità (es. PNI Cube), Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), | |
6. | Consorzio UNI.T.I. (Università, Trasferimento tecnologico, Imprese) | 2006 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), Sostegno all'imprenditorialità (es. PNI Cube), Accesso ai finanziamenti pubblici orientati al trasferimento tecnologico (es. APRE), | Si |
7. | Spes S.c.p.A. | 1992 | Trasferimento tecnologico (distretti tecnologici e centri di competenza tecnologica), Sostegno all'imprenditorialità (es. PNI Cube), | Si |
8. | Festival della Scienza (associazione) | 2003 | Gestione di attività di formazione e networking legate alla valorizzazione della ricerca (es. NetVal), | Si |