Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
Le aree di ricerca in cui opera il Dipartimento di Economia “Marco Biagi” sono le seguenti:
-area economica
-area aziendale
-area matematico-statistica
- area giuridica
Al Dipartimento fa capo anche il Dottorato di ricerca In “Lavoro, Sviluppo e Innovazione” che è gestito in collaborazione con la Fondazione "Marco Biagi". Il Dottorato ha caratteristiche interdisciplinari, si pone in continuità con la filiera formativa di primo e secondo livello ed in stretto rapporto con il tessuto socio economico.
Area economica
La linea di ricerca in ambito economico si propone lo sviluppo di modelli macro e microeconomici e di strumenti econometrici e statistico-matematici in un'ampia area che può essere articolata in due branche.
La prima si focalizza sull'analisi della crescita e delle fluttuazioni economiche, con attenzione ad aspetti reali e finanziari. Si studiano le relazioni tra crescita economica e istituzioni, con particolare enfasi sulle interazioni tra istituzioni politiche e sviluppo del capitale umano e sull'impatto di fattori sociali sulla mobilità internazionale di lavoro e capitale. Si sviluppano metodi statistico-econometrici per l'analisi di grandi dataset, in particolare modelli fattoriali, con applicazioni a indicatori congiunturali, previsioni e studio della politica monetaria e fiscale. In campo finanziario si applicano metodi quantitativi all'analisi del rischio sistemico e della selezione del portafoglio e all'analisi dei rischi demografici e pensionistici in relazione alle scelte di portafoglio delle famiglie. Si elaborano modelli di equilibrio generale per lo studio delle interconnessioni finanziarie tra famiglie, intermediari e mercati finanziari e rischi di bancarotta. Si sviluppano metodi di stima della fragilità finanziaria delle famiglie e delle imprese nella prospettiva macroprudenziale.
Gli obiettivi sono di analizzare la relazione tra crescita e istituzioni, le dinamiche della mobilità internazionale dei fattori, l'effetto delle politiche monetarie e fiscali sul ciclo, i fattori macroeconomici di stabilità finanziaria, la misurazione e gestione del rischio di longevità per famiglie e investitori, l'analisi costi-benefici delle innovazioni finanziarie sotto il profilo macroprudenziale, la rilevanza e gli effetti di welfare dei canali di contagio.
I contenuti possono essere sintetizzati come segue:
- Relazione tra sviluppo economico e istituzioni, con enfasi su istituzioni politiche e capitale umano e su fattori sociali e mobilità internazionale di lavoro e capitale.
- Metodi statistico-econometrici per l'analisi di grandi dataset, con particolare riferimento a modelli fattoriali e loro applicazioni a indicatori congiunturali, previsioni e studio della politica monetaria e fiscale.
- Metodi quantitativi applicati all'analisi del rischio sistemico e della selezione del portafoglio, in un contesto rivolto all'analisi della stabilità finanziaria interna e internazionale.
- Rischi demografici e pensionistici e scelte di portafoglio delle famiglie. Modelli di equilibrio generale su interconnessioni finanziarie tra famiglie, intermediari e mercati finanziari e rischi di default. Metodi di stima della fragilità finanziaria delle famiglie e delle imprese nella prospettiva macroprudenziale.
La seconda branca si concentra sull'analisi delle politiche fiscali e di welfare e sulle politiche industriali. Si studiano in particolare gli effetti redistributivi e l'impatto di genere delle politiche pubbliche (tassazione, pensioni, salute, assistenza, contrasto della povertà e inclusione sociale) secondo l'approccio delle capacità. Si affrontano inoltre i problemi del federalismo fiscale e della finanza locale e dei bilanci di genere. Viene condotta un'indagine quadriennale, unica in Italia, sulla condizione economica e sociale delle famiglie della provincia di Modena, per lo studio della distribuzione del reddito e la programmazione delle politiche locali. Le politiche industriali, territoriali e del lavoro sono affrontate in relazione ai sistemi produttivi locali e all'internazionalizzazione, tramite modelli di sviluppo urbano e territoriale, con particolare enfasi sulle politiche a sostegno dell'innovazione.
Gli obiettivi sono di studiare l'interazione tra condizioni di vita delle famiglie e politiche pubbliche, anche tramite modelli di micro-simulazione, i bilanci e le politiche pubbliche in una prospettiva di genere, i livelli essenziali delle prestazioni sociali degli enti locali, gli effetti delle politiche industriali, territoriali e del lavoro, con enfasi sul sostegno all'innovazione, sulla sostenibilità ambientale e sociale e sull'istruzione.
I contenuti possono essere sintetizzati come segue.
- Welfare e fisco, con attenzione agli effetti redistributivi e all'impatto di genere delle politiche pubbliche (tassazione, pensioni, salute, assistenza, contrasto della povertà e inclusione sociale) secondo l'approccio delle capacità.
- Problemi del federalismo fiscale e della finanza locale e bilanci di genere per enti locali. Conduzione di un'indagine sulla condizione economica e sociale delle famiglie della provincia di Modena, quadriennale per lo studio della distribuzione del reddito e la programmazione delle politiche locali.
- Politiche industriali, territoriali e del lavoro. Sistemi produttivi locali e internazionalizzazione, modelli di sviluppo urbano e territoriale. Innovazione e sostenibilità.
- Gestione di osservatori strutturali su industria e lavoro come asse portante della ricerca empirica sui sistemi produttivi locali e sull'internazionalizzazione delle imprese.
La linea di ricerca di area economica è stata finanziata tra le sei Linee di ricerca di Ateneo 2011-13.
Area aziendale
La linea di ricerca di area aziendale ha come oggetto principale di ricerca l'impresa, profit e non profit, privata e pubblica. Convergono in questa linea progetti che condividono comunque il tema della gestione d'impresa, con contenuti specifici relativi ai modelli di rendicontazione obbligatori e non obbligatori, alla formulazione ed implementazione strategica, ai sistemi di governance, ai processi di comunicazione interni ed esterni, alle decisioni finanziarie, all'organizzazione e gestione delle risorse umane.
Le tematiche sviluppate, da quelle contabili a quelle manageriali e finanziarie, benché di ampio respiro nazionale e internazionale, consentono anche di sviluppare e consolidare relazioni stabili con il territorio.
L'obiettivo è studiare le imprese nei loro percorsi di crescita; esse sono considerate come sistema che coordina risorse tangibili ed intangibili e gestisce relazioni con l'ambiente economico, sociale ed istituzionale di riferimento. I principali temi affrontati sono:
- nascita e sviluppo delle imprese, creatività e innovazione;
- sviluppo di accordi formali e informali e delle reti di imprese;
- processi di internazionalizzazione;
- innovazione finanziaria;
- nuovi modelli contabili e amministrativi: principi contabili internazionali, la fatturazione elettronica;
- modelli di corporate governance;
- l'attività commerciale: comportamento e fidelizzazione della clientela;
- rapporto con gli stakeholder, aspetti etici e sociali;
- aspetti di gestione e amministrazione dell'azienda pubblica e dell'ente locale;
- il comportamento del consumatore;
- la comunicazione interna ed esterna d'impresa.
La linea di ricerca può essere articolata in tre branche.
La prima si concentra sulle tematiche inerenti la strategia, la governance e il comportamento manageriale.
Il gruppo di ricerca si focalizza sui processi di formulazione e implementazione strategica, sia a livello globale che locale, sull'analisi dell'efficacia dei sistemi di governance e sul comportamento manageriale. I processi decisionali strategici ed il comportamento manageriale influiscono in modo significativo sulla sopravvivenza ed il successo di tutti i tipi di organizzazioni nel lungo periodo e, secondo la più recente letteratura, sono driver rilevanti delle performance economiche, sociali e competitive. I processi strategici e il comportamento manageriale sono studiati, in questa linea di ricerca, sia nel settore pubblico che in quello privato, in diversi contesti competitivi – industria manifatturiera e settore bancario - in imprese con dimensioni differenti – piccole e medie e grandi organizzazioni - e con differente struttura proprietaria –impresa familiare, public company e imprese cooperative.
Obiettivo è analizzare le tematiche inerenti a: efficacia dei sistemi di governance; strategie di internazionalizzazione; sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa; stakeholder management, impresa familiare; corporate governance nel ciclo di vita dell'impresa; processi decisionali manageriali; decisioni d'investimento; governance e quadro normativo; performance delle pubbliche amministrazioni locali.
La seconda branca si occupa delle tematiche inerenti le decisioni finanziarie di imprese e famiglie e il comportamento degli intermediari.
Famiglie e imprese assumono molteplici decisioni di raccolta e impiego fondi con conseguenze rilevanti micro e macro economiche. Spesso gli intermediari finanziari svolgono il ruolo di controparte e/o di consulente. Per il benessere individuale e collettivo è necessario che tali decisioni siano efficienti e consapevoli. E' pertanto essenziale analizzare le scelte effettivamente compiute da imprese e famiglie, le determinanti economiche e psicologiche, il ruolo delle informazioni, l'influenza della normativa, i comportamenti tenuti dagli intermediari.
In particolare per quanto concerne il comportamento degli intermediari è rilevante l'analisi delle decisioni strategico-organizzative, in termini di modelli di business, scelte produttive (integrazione verticale, outsourcing, specializzazione), scelte distributive (canali esterni, canali interni, canali virtuali) e segmenti di clientela (retail, corporate, private, institutional). Tali opzioni presentano peraltro differenze in termini di performance economico-finanziaria. Al tempo stesso risulta oggi indiscussa la crescente rilevanza relativa alla misurazione e valorizzazione degli asset intangibili e del capitale intellettuale sia per motivi gestionali interni che per finalità di comunicazione esterna agli stakeholder da parte degli intermediari.
Obiettivo è analizzare le scelte effettivamente compiute da imprese e famiglie, le determinanti economiche e psicologiche, il ruolo delle informazioni, l'influenza della normativa, i comportamenti tenuti dagli intermediari.
La terza branca focalizza la ricerca sulla comunicazione interna ed esterna per l'innovazione e la competitività d'impresa.
Il progetto è dedicato allo studio della comunicazione aziendale: interna ed esterna. L'analisi si concentrerà sui processi di comunicazione e sugli strumenti adottati, con particolare riferimento ai nuovi media che arricchiscono il panorama delle opzioni disponibili alle imprese. La prospettiva è di carattere relazionale, ovvero tesa a mettere in luce il ruolo della comunicazione aziendale nel creare e sostenere duraturi legami con l'ambiente economico, istituzionale e sociale.
L'assunto di base è che un miglior contatto con l'ambiente possa alimentare significativamente la capacità delle imprese di dimostrarsi innovative e competitive. Questo ambizioso percorso può essere potenziato attraverso una coerente strategia di marca, capace di valorizzare gli sforzi compiuti dalle imprese e di raccoglierne e conservarne i frutti nel tempo.
Particolare attenzione verrà posta verso le emergenti metodologie di ricerca sociale, qualitative e quantitative, al fine di meglio ritrarre lo stato dell'arte della comunicazione nelle piccole medie e grandi imprese.
Le principali tematiche di ricerca sono: gestione della marca; protezione legale della marca; fiducia; comportamento del consumatore; marketing relazionale; marketing esperienziale; marketing interno; cause-related marketing; trade marketing.
Il gruppo di ricerca è altresì impegnato in attività di ricerca applicata su visual merchandising; comunicazione non-convenzionale; comportamento di acquisto nell'ambito della moda.
Trasversale all'area delle discipline economiche e delle discipline aziendali è il recente progetto su Sisma e riscostruzione, uno dei progetti per la ricerca applicata finanziati nel 2014 dalla Cassa di Risparmio di Modena.
Area matematico-statistica
Le linee di ricerca dell'area matematica sviluppano modelli quantitativi per l'applicazione a problemi finanziari che possono esser ricondotti a due principali aree.
La prima si focalizza sui mercati finanziari e riguarda la volatilità dei corsi e la valutazione dei titoli anche in considerazione dell'utilizzo di tali misure nei modelli di scelta di portafoglio, nei modelli di valutazione delle opzioni e nella gestione dei rischi.
Scopo della linea di ricerca è analizzare dal duplice punto di vista teorico ed empirico le stime di volatilità e dei momenti di ordine superiore ottenute dai prezzi delle opzioni, con il fine di proporre indici di volatilità, skewness e curtosi, in particolare per il mercato italiano, per il quale, a differenza dei principali mercati Europei, un indice di volatilità non è ancora trattato. Si analizzano le caratteristiche delle cosiddette misure “model free” cioè indipendenti da un particolare modello di valutazione. Si indaga la possibilità di utilizzare misure basate su diversi “corridoi” (cf. corridor implied volatility) per dare maggior peso a diverse parti della distribuzione del sottostante, che possono riflettere prospettive rialziste o ribassiste degli investitori. Inoltre, dato che la volatilità ed i momenti di ordine superiore sono quantità non direttamente osservabili e ogni misura dei medesimi comporta un inevitabile errore, la linea di ricerca si propone di includere l'incertezza informativa nella analisi delle diverse stime.
Una seconda linea di ricerca sviluppa modelli e tecniche di valutazione relativamente ad aziende e famiglie. Per quanto attiene alle aziende scopo delle ricerche è di sviluppare tecniche di valutazione di progetti di investimento e del merito creditizio delle imprese. Con riguardo ai progetti di investimento la ricerca partendo dai limiti degli indicatori tradizionali (quali il tasso interno di rendimento) propone nuovi indicatori (Average Internal Rate of Return, AIRR) e tecniche innovative di capital budgeting. Con riferimento al rischio di credito, lo scopo è quello di sviluppare tecniche per la valutazione del rischio di credito delle imprese con particolare attenzione alle SME innovative e in considerazione dei requisiti regolamentari di Basilea. Per quanto attiene alle famiglie, la ricerca si colloca in un attuale filone noto come Household finance ed ha come specifico obiettivo quello di produrre indicatori previsivi della fragilità finanziaria delle famiglie.
Alle linee di ricerca dell'area matematica, si accompagnano una molteplicità di progetti di che riguardano la statistica metodologica e la statistica sociale: Tra i primi si ricordano:
• Stima bayesiana robusta (in collaborazione la University of Melbourn): si lavora ad una famiglia di distribuzioni che permettano, dal punto di vista bayesiano, inferenze robuste sui parametri, l'idea di base è di partire da distribuzioni standard (es normale) e di trasformarne le code in modo da ridurre il peso che eventuali outlier possano avere sui risultati inferenziali.
• Flexible generalized skew symmetric distribution: si cercano nuove basi funzionali che consentano accuratezza e che al tempo stesso siano velocemente computabili per estendere alcuni risultati univariati in spazi di dimensioni più elevate.
• Stima non parametrica della regressione per regressori imprecisi: si sta mettendo a punto un algoritmo EM che risolva il problema della stima di una superficie di regressione quando la variabile esogena è misurata con errore.
Tra i secondi:
• Analisi dei test attualmente utilizzati per la diagnosi della dislessia in Italia con l'intento di proporre e validare nuove e più affidabili procedure di screening e nuovi indicatori compositi che considerino congiuntamente sia la velocità sia l'accuratezza nella lettura dei brani e delle liste di parole utilizzati nei test. Le metodologie statistiche utilizzate saranno principalmente quelle multivariate.
• Analisi dei dati PISA: si sta lavorando su comparazioni tra paesi delle performance scolastiche degli adolescenti, la metodologia richiede accorgimenti ad hoc per implementare modelli lineari misti sulle grosse moli di dati che il dataset PISA offre.
• Analisi della partecipazione scolastica, relativa agli immigrati e agli italiani: si utilizzano i dati di una indagine speciale sugli immigrati condotta dall'ISTAT nel 2009 e l'indagine EUSILC (European Union Statistics on Income and Living Conditions) del 2009.
• Analisi sulla corrispondenza tra reddito fiscale e reddito dichiarato.
Area giuridica
Per comprendere le linee di ricerca giuridiche del dipartimento, occorre distinguere le varie discipline rappresentate, ossia, segnatamente, diritto costituzionale, diritto privato, diritto commerciale e diritto del lavoro.
Diritto costituzionale. Una prima linea di ricerca riguarda il rapporto tra giudizi di costituzionalità e iter referendario, nel doppio senso di chiedersi (a) che accada se la normativa sottoposta a referendum sia oggetto di una decisione della Corte prima e dopo la raccolta delle firme e (b) se sia opportuno trasferire la competenza a sindacare sulla proseguibilità delle operazioni referendarie, in caso di modifica della normativa sottoposta a referendum, in capo all'organo di giustizia costituzionale. Inoltre, continuano ricerche in materia di diritti sociali, diritto regionale (in particolare, nell'ambito di una ricerca nazionale su Autonomie e diritti, un lavoro su autonomie e diritti) e giustizia costituzionale. Infine, è stato attivato un progetto di ricerca che coinvolge diversi Atenei sugli organi regionali di garanzia, con l'obiettivo di scrivere una monografia sul tema, e a vari articoli sul processo di integrazione europea e le implicazioni sull'ordinamento italiano.
Diritto privato. Una prima linea di ricerca è diretta al completamento di un lavoro monografico sulle prospettive del risarcimento del danno ai superstiti; il libro si baserà sulla produzione precedente dell'Autore sul tema e la estenderà con un taglio comparatistico. A questa si accompagnano alcuni temi di diritto di famiglia, quali il testamento biologico, l'incapacità naturale dell'ereditando, l'addebito della separazione e la solidarietà familiare, sulla quale è in preparazione una monografia. A breve, inoltre, verrà pubblicato un lavoro in rivista sulla revocabilità dei trasferimenti immobiliari posti in essere dai coniugi in sede di separazione consensuale omologata.
Diritto commerciale. Proseguono le ricerche in materia di insolvenze transfrontaliere, già sfociate in numerosi saggi e nella partecipazione a un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione UE e capeggiato dalle Università di Heidelberg e Vienna. Nel corso dell'anno, in particolare, usciranno due nuovi saggi sulla riforma del Regolamento comunitario e sul forum shopping. La ricerca si estenderà anche alle delocalizzazioni produttive nell'Unione Europea, in un'ottica fallimentare e societaria. Inoltre, la Lega delle cooperative ha finanziato per il secondo anno consecutivo un assegno di ricerca sul rating delle società cooperative. A questi temi, si aggiunge quello della relazione banca-cliente, in relazione alla quale è prevista la pubblicazione di un libro alla fine del 2014 per il Mulino, del nuovo sistema di Vigilanza Unica Europea e della disciplina degli obblighi antiriciclaggio per gli intermediari finanziari (in relazione alla quale è stata siglata una convenzione tra il Dipartimento e Credem per attività di formazione).
Va segnalata, infine, la partecipazione a commissioni consultive presso il Consiglio d'Europa sulla lotta alla povertà, con particolare riferimento alla tematica dell'esclusione finanziaria.
Diritto del lavoro. I filoni di ricerca si sovrappongono con quelli del Centro Studi Internazionali e Comparati Di seguito se ne fa una rapida elencazione. I principali temi di ricerca riguardano: a) ruolo delle relazioni industriali nella prevenzione e nella gestione dei disastri naturali e dei disastri ambientali (progetto iniziato nel 2012, presentazione a Portland a maggio 2014); b) il lavoro nel settore della ricerca non accademica con particolare riferimento ai dottorati industriali e all'apprendistato di ricerca (volume in corso di pubblicazione); c) conciliazione vita e lavoro (presentazione ad aprile 2014 a Santiago di Compostela); d) certificazione dei contratti di lavoro e di appalto; e) giovani e lavoro; f) lavoratori vulnerabili e sicurezza sul lavoro (presentazione lavoro Mexico City a settembre 2014); g) bilateralità e bilateralismo nello sviluppo delle relazioni industriali.
Altri progetti di ricerca in ambito lavoristico, non legati al Centro Studi, sono la certificazione dei contratti di lavoro; le dimissioni del lavoratore in una prospettiva di genere; la disciplina della sicurezza del lavoro negli appalti.
1. Gli obiettivi di ricerca del Dipartimento.
Gli obiettivi specifici di ricerca del Dipartimento per il triennio 2015-2017 in linea con il piano strategico di Ateneo 2014-2016 sono i seguenti:
OBIETTIVO 1:
Il consolidamento ed il miglioramento della produzione e della qualità scientifica del Dipartimento;
Monitoraggio Primo Riesame Utile
Scadenza obiettivo 2017
Azioni
Azione 1.1 - Consolidare e aumentare il numero e la qualità di pubblicazioni di ricerca su riviste internazionali e monografie su temi di ricerca pubblicati presso editori nazionali/internazionali riconosciuti mediante consolidamento di un fondo di Dipartimento per il finanziamento di submission fees per sottomissione a riviste di fascia elevata e pubblicazione di monografie di ricerca.
Indicatori/monitoraggio
A. Numero di pubblicazioni di articoli di ricerca su riviste nazionali e internazionali
B. Numero di monografie di ricerca pubblicate presso editori nazionali ed internazionali riconosciuti.
C. Numero di pubblicazioni su riviste di fascia elevata
Azione 2.1 - Consolidare e/o aumentare il numero degli interventi a convegni, workshops, seminari di studio (o altro)
Indicatori/monitoraggio
D. Numero di interventi e inviti a tenere conferenze o seminari presso convegni, workshops, schools e seminari di studio (o altro).
Azione 3.1 - Favorire la partecipazione all'attività di ricerca e incrementare la produttività di colleghi inattivi (sugli ultimi tre anni) mediante organizzazione di giornate di studio
Indicatori/monitoraggio
E. Riduzione numero di prodotti penalizzati
OBIETTIVO 2
L'aumento della competitività internazionale di docenti e ricercatori, l'aumento delle collaborazioni nazionali ed internazionali e l'attrattività internazionale per i candidati agli assegni di ricerca;
Monitoraggio Primo Riesame Utile
Scadenza obiettivo 2017
Azioni
Azione 1.2 Aumento della mobilità internazionale in entrata ed in uscita (periodi di soggiorno all'estero dei membri del Dipartimento superiori a 30 giorni e degli inviti a visting stranieri).
Indicatori/monitoraggio
A. Numero di soggiorni all'estero superiori ai trenta giorni
B. Numero degli inviti a visiting stranieri e numero visiting in entrata superiori ai 30 giorni
Azione 2.2 Aumento delle occasioni di scambio tra colleghi del Dipartimento e con altri Dipartimenti Italiani e stranieri mediante organizzazione di un regolare ciclo di seminari con inviti a relatori internazionali (mediante consolidamento di un fondo per finanziamento seminari).
Indicatori/monitoraggio
C. Numero di paper con coautori stranieri
D. Numero di seminari organizzati
Azione 3.2 – Finanziamento e Co-finanziamento assegni di ricerca.
Indicatori/monitoraggio
E. Numero di domande per le posizioni di assegnista di ricerca pervenute e numero di domande da stranieri.
OBIETTIVO 3:
L'aumento delle collaborazioni con enti pubblici e privati nazionali ed esteri per iniziative comuni nei settori di ricerca del Dipartimento (aumento dei finanziamenti per attività di ricerca da settore pubblico, privato e da fondi Europei);
Monitoraggio Primo Riesame Utile
Scadenza obiettivo 2017
Azioni
Azione 1.3 - Aumento delle partecipazioni a bandi competitivi, mediante istituzione di un fondo che sovvenzioni la produzione di domande.
Indicatori/monitoraggio
A. Numero domande presentate in bandi competitivi
B. Numero domande finanziate in bandi competitivi
Azione 2.3 - Aumento visibilità ricerca Dipartimentale mediante iniziative e momenti divulgativi con il supporto organizzativo e logistico del dipartimento.
Indicatori/monitoraggio
C. Numero di iniziative organizzate per presentare il Dipartimento e per coinvolgere e dialogare con aziende e altre realtà produttive
Azione 3.3 - Mantenimento di una figura amministrativa dedicata che si occupi della ricerca.
OBIETTIVO 4:
Continuazione del progetto strategico, già in atto, per lo sviluppo del Dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione.
Monitoraggio Primo Riesame Utile
Scadenza obiettivo 2017
Azioni
Azione 1.4 - Potenziamento del Dottorato di Ricerca attraverso l'istituzione di una commissione di dipartimento che si coordini con il Consiglio dei docenti di dottorato.
Indicatori/monitoraggio
A. Relazione della commissione (entro prossimo riesame)
Azione 2.4 – aumentare l'attrattività internazionale per i candidati al dottorato di ricerca.
Indicatori/monitoraggio
B. Numero di domande pervenute e numero domande da studenti esterni UNIMORE e da stranieri.
Azione 3.4- Incrementare numero periodi trascorsi all'estero da dottorandi di almeno un mese presso università estere.
Indicatori/monitoraggio
C. Numero periodi trascorsi all'estero da dottorandi di almeno un mese presso università estere.
Azione 4.4 Incrementare e Consolidare i rapporti con la Fondazione Marco Biagi
Azione 5.4 incrementare i rapporti di collaborazione con Enti e Fondazioni di Ricerca.
Indicatori/monitoraggio
D. Numero di collaborazioni con Enti e Fondazione di ricerca
-area economica
-area aziendale
-area matematico-statistica
- area giuridica
Al Dipartimento fa capo anche il Dottorato di ricerca In “Lavoro, Sviluppo e Innovazione” che è gestito in collaborazione con la Fondazione "Marco Biagi". Il Dottorato ha caratteristiche interdisciplinari, si pone in continuità con la filiera formativa di primo e secondo livello ed in stretto rapporto con il tessuto socio economico.
Area economica
La linea di ricerca in ambito economico si propone lo sviluppo di modelli macro e microeconomici e di strumenti econometrici e statistico-matematici in un'ampia area che può essere articolata in due branche.
La prima si focalizza sull'analisi della crescita e delle fluttuazioni economiche, con attenzione ad aspetti reali e finanziari. Si studiano le relazioni tra crescita economica e istituzioni, con particolare enfasi sulle interazioni tra istituzioni politiche e sviluppo del capitale umano e sull'impatto di fattori sociali sulla mobilità internazionale di lavoro e capitale. Si sviluppano metodi statistico-econometrici per l'analisi di grandi dataset, in particolare modelli fattoriali, con applicazioni a indicatori congiunturali, previsioni e studio della politica monetaria e fiscale. In campo finanziario si applicano metodi quantitativi all'analisi del rischio sistemico e della selezione del portafoglio e all'analisi dei rischi demografici e pensionistici in relazione alle scelte di portafoglio delle famiglie. Si elaborano modelli di equilibrio generale per lo studio delle interconnessioni finanziarie tra famiglie, intermediari e mercati finanziari e rischi di bancarotta. Si sviluppano metodi di stima della fragilità finanziaria delle famiglie e delle imprese nella prospettiva macroprudenziale.
Gli obiettivi sono di analizzare la relazione tra crescita e istituzioni, le dinamiche della mobilità internazionale dei fattori, l'effetto delle politiche monetarie e fiscali sul ciclo, i fattori macroeconomici di stabilità finanziaria, la misurazione e gestione del rischio di longevità per famiglie e investitori, l'analisi costi-benefici delle innovazioni finanziarie sotto il profilo macroprudenziale, la rilevanza e gli effetti di welfare dei canali di contagio.
I contenuti possono essere sintetizzati come segue:
- Relazione tra sviluppo economico e istituzioni, con enfasi su istituzioni politiche e capitale umano e su fattori sociali e mobilità internazionale di lavoro e capitale.
- Metodi statistico-econometrici per l'analisi di grandi dataset, con particolare riferimento a modelli fattoriali e loro applicazioni a indicatori congiunturali, previsioni e studio della politica monetaria e fiscale.
- Metodi quantitativi applicati all'analisi del rischio sistemico e della selezione del portafoglio, in un contesto rivolto all'analisi della stabilità finanziaria interna e internazionale.
- Rischi demografici e pensionistici e scelte di portafoglio delle famiglie. Modelli di equilibrio generale su interconnessioni finanziarie tra famiglie, intermediari e mercati finanziari e rischi di default. Metodi di stima della fragilità finanziaria delle famiglie e delle imprese nella prospettiva macroprudenziale.
La seconda branca si concentra sull'analisi delle politiche fiscali e di welfare e sulle politiche industriali. Si studiano in particolare gli effetti redistributivi e l'impatto di genere delle politiche pubbliche (tassazione, pensioni, salute, assistenza, contrasto della povertà e inclusione sociale) secondo l'approccio delle capacità. Si affrontano inoltre i problemi del federalismo fiscale e della finanza locale e dei bilanci di genere. Viene condotta un'indagine quadriennale, unica in Italia, sulla condizione economica e sociale delle famiglie della provincia di Modena, per lo studio della distribuzione del reddito e la programmazione delle politiche locali. Le politiche industriali, territoriali e del lavoro sono affrontate in relazione ai sistemi produttivi locali e all'internazionalizzazione, tramite modelli di sviluppo urbano e territoriale, con particolare enfasi sulle politiche a sostegno dell'innovazione.
Gli obiettivi sono di studiare l'interazione tra condizioni di vita delle famiglie e politiche pubbliche, anche tramite modelli di micro-simulazione, i bilanci e le politiche pubbliche in una prospettiva di genere, i livelli essenziali delle prestazioni sociali degli enti locali, gli effetti delle politiche industriali, territoriali e del lavoro, con enfasi sul sostegno all'innovazione, sulla sostenibilità ambientale e sociale e sull'istruzione.
I contenuti possono essere sintetizzati come segue.
- Welfare e fisco, con attenzione agli effetti redistributivi e all'impatto di genere delle politiche pubbliche (tassazione, pensioni, salute, assistenza, contrasto della povertà e inclusione sociale) secondo l'approccio delle capacità.
- Problemi del federalismo fiscale e della finanza locale e bilanci di genere per enti locali. Conduzione di un'indagine sulla condizione economica e sociale delle famiglie della provincia di Modena, quadriennale per lo studio della distribuzione del reddito e la programmazione delle politiche locali.
- Politiche industriali, territoriali e del lavoro. Sistemi produttivi locali e internazionalizzazione, modelli di sviluppo urbano e territoriale. Innovazione e sostenibilità.
- Gestione di osservatori strutturali su industria e lavoro come asse portante della ricerca empirica sui sistemi produttivi locali e sull'internazionalizzazione delle imprese.
La linea di ricerca di area economica è stata finanziata tra le sei Linee di ricerca di Ateneo 2011-13.
Area aziendale
La linea di ricerca di area aziendale ha come oggetto principale di ricerca l'impresa, profit e non profit, privata e pubblica. Convergono in questa linea progetti che condividono comunque il tema della gestione d'impresa, con contenuti specifici relativi ai modelli di rendicontazione obbligatori e non obbligatori, alla formulazione ed implementazione strategica, ai sistemi di governance, ai processi di comunicazione interni ed esterni, alle decisioni finanziarie, all'organizzazione e gestione delle risorse umane.
Le tematiche sviluppate, da quelle contabili a quelle manageriali e finanziarie, benché di ampio respiro nazionale e internazionale, consentono anche di sviluppare e consolidare relazioni stabili con il territorio.
L'obiettivo è studiare le imprese nei loro percorsi di crescita; esse sono considerate come sistema che coordina risorse tangibili ed intangibili e gestisce relazioni con l'ambiente economico, sociale ed istituzionale di riferimento. I principali temi affrontati sono:
- nascita e sviluppo delle imprese, creatività e innovazione;
- sviluppo di accordi formali e informali e delle reti di imprese;
- processi di internazionalizzazione;
- innovazione finanziaria;
- nuovi modelli contabili e amministrativi: principi contabili internazionali, la fatturazione elettronica;
- modelli di corporate governance;
- l'attività commerciale: comportamento e fidelizzazione della clientela;
- rapporto con gli stakeholder, aspetti etici e sociali;
- aspetti di gestione e amministrazione dell'azienda pubblica e dell'ente locale;
- il comportamento del consumatore;
- la comunicazione interna ed esterna d'impresa.
La linea di ricerca può essere articolata in tre branche.
La prima si concentra sulle tematiche inerenti la strategia, la governance e il comportamento manageriale.
Il gruppo di ricerca si focalizza sui processi di formulazione e implementazione strategica, sia a livello globale che locale, sull'analisi dell'efficacia dei sistemi di governance e sul comportamento manageriale. I processi decisionali strategici ed il comportamento manageriale influiscono in modo significativo sulla sopravvivenza ed il successo di tutti i tipi di organizzazioni nel lungo periodo e, secondo la più recente letteratura, sono driver rilevanti delle performance economiche, sociali e competitive. I processi strategici e il comportamento manageriale sono studiati, in questa linea di ricerca, sia nel settore pubblico che in quello privato, in diversi contesti competitivi – industria manifatturiera e settore bancario - in imprese con dimensioni differenti – piccole e medie e grandi organizzazioni - e con differente struttura proprietaria –impresa familiare, public company e imprese cooperative.
Obiettivo è analizzare le tematiche inerenti a: efficacia dei sistemi di governance; strategie di internazionalizzazione; sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa; stakeholder management, impresa familiare; corporate governance nel ciclo di vita dell'impresa; processi decisionali manageriali; decisioni d'investimento; governance e quadro normativo; performance delle pubbliche amministrazioni locali.
La seconda branca si occupa delle tematiche inerenti le decisioni finanziarie di imprese e famiglie e il comportamento degli intermediari.
Famiglie e imprese assumono molteplici decisioni di raccolta e impiego fondi con conseguenze rilevanti micro e macro economiche. Spesso gli intermediari finanziari svolgono il ruolo di controparte e/o di consulente. Per il benessere individuale e collettivo è necessario che tali decisioni siano efficienti e consapevoli. E' pertanto essenziale analizzare le scelte effettivamente compiute da imprese e famiglie, le determinanti economiche e psicologiche, il ruolo delle informazioni, l'influenza della normativa, i comportamenti tenuti dagli intermediari.
In particolare per quanto concerne il comportamento degli intermediari è rilevante l'analisi delle decisioni strategico-organizzative, in termini di modelli di business, scelte produttive (integrazione verticale, outsourcing, specializzazione), scelte distributive (canali esterni, canali interni, canali virtuali) e segmenti di clientela (retail, corporate, private, institutional). Tali opzioni presentano peraltro differenze in termini di performance economico-finanziaria. Al tempo stesso risulta oggi indiscussa la crescente rilevanza relativa alla misurazione e valorizzazione degli asset intangibili e del capitale intellettuale sia per motivi gestionali interni che per finalità di comunicazione esterna agli stakeholder da parte degli intermediari.
Obiettivo è analizzare le scelte effettivamente compiute da imprese e famiglie, le determinanti economiche e psicologiche, il ruolo delle informazioni, l'influenza della normativa, i comportamenti tenuti dagli intermediari.
La terza branca focalizza la ricerca sulla comunicazione interna ed esterna per l'innovazione e la competitività d'impresa.
Il progetto è dedicato allo studio della comunicazione aziendale: interna ed esterna. L'analisi si concentrerà sui processi di comunicazione e sugli strumenti adottati, con particolare riferimento ai nuovi media che arricchiscono il panorama delle opzioni disponibili alle imprese. La prospettiva è di carattere relazionale, ovvero tesa a mettere in luce il ruolo della comunicazione aziendale nel creare e sostenere duraturi legami con l'ambiente economico, istituzionale e sociale.
L'assunto di base è che un miglior contatto con l'ambiente possa alimentare significativamente la capacità delle imprese di dimostrarsi innovative e competitive. Questo ambizioso percorso può essere potenziato attraverso una coerente strategia di marca, capace di valorizzare gli sforzi compiuti dalle imprese e di raccoglierne e conservarne i frutti nel tempo.
Particolare attenzione verrà posta verso le emergenti metodologie di ricerca sociale, qualitative e quantitative, al fine di meglio ritrarre lo stato dell'arte della comunicazione nelle piccole medie e grandi imprese.
Le principali tematiche di ricerca sono: gestione della marca; protezione legale della marca; fiducia; comportamento del consumatore; marketing relazionale; marketing esperienziale; marketing interno; cause-related marketing; trade marketing.
Il gruppo di ricerca è altresì impegnato in attività di ricerca applicata su visual merchandising; comunicazione non-convenzionale; comportamento di acquisto nell'ambito della moda.
Trasversale all'area delle discipline economiche e delle discipline aziendali è il recente progetto su Sisma e riscostruzione, uno dei progetti per la ricerca applicata finanziati nel 2014 dalla Cassa di Risparmio di Modena.
Area matematico-statistica
Le linee di ricerca dell'area matematica sviluppano modelli quantitativi per l'applicazione a problemi finanziari che possono esser ricondotti a due principali aree.
La prima si focalizza sui mercati finanziari e riguarda la volatilità dei corsi e la valutazione dei titoli anche in considerazione dell'utilizzo di tali misure nei modelli di scelta di portafoglio, nei modelli di valutazione delle opzioni e nella gestione dei rischi.
Scopo della linea di ricerca è analizzare dal duplice punto di vista teorico ed empirico le stime di volatilità e dei momenti di ordine superiore ottenute dai prezzi delle opzioni, con il fine di proporre indici di volatilità, skewness e curtosi, in particolare per il mercato italiano, per il quale, a differenza dei principali mercati Europei, un indice di volatilità non è ancora trattato. Si analizzano le caratteristiche delle cosiddette misure “model free” cioè indipendenti da un particolare modello di valutazione. Si indaga la possibilità di utilizzare misure basate su diversi “corridoi” (cf. corridor implied volatility) per dare maggior peso a diverse parti della distribuzione del sottostante, che possono riflettere prospettive rialziste o ribassiste degli investitori. Inoltre, dato che la volatilità ed i momenti di ordine superiore sono quantità non direttamente osservabili e ogni misura dei medesimi comporta un inevitabile errore, la linea di ricerca si propone di includere l'incertezza informativa nella analisi delle diverse stime.
Una seconda linea di ricerca sviluppa modelli e tecniche di valutazione relativamente ad aziende e famiglie. Per quanto attiene alle aziende scopo delle ricerche è di sviluppare tecniche di valutazione di progetti di investimento e del merito creditizio delle imprese. Con riguardo ai progetti di investimento la ricerca partendo dai limiti degli indicatori tradizionali (quali il tasso interno di rendimento) propone nuovi indicatori (Average Internal Rate of Return, AIRR) e tecniche innovative di capital budgeting. Con riferimento al rischio di credito, lo scopo è quello di sviluppare tecniche per la valutazione del rischio di credito delle imprese con particolare attenzione alle SME innovative e in considerazione dei requisiti regolamentari di Basilea. Per quanto attiene alle famiglie, la ricerca si colloca in un attuale filone noto come Household finance ed ha come specifico obiettivo quello di produrre indicatori previsivi della fragilità finanziaria delle famiglie.
Alle linee di ricerca dell'area matematica, si accompagnano una molteplicità di progetti di che riguardano la statistica metodologica e la statistica sociale: Tra i primi si ricordano:
• Stima bayesiana robusta (in collaborazione la University of Melbourn): si lavora ad una famiglia di distribuzioni che permettano, dal punto di vista bayesiano, inferenze robuste sui parametri, l'idea di base è di partire da distribuzioni standard (es normale) e di trasformarne le code in modo da ridurre il peso che eventuali outlier possano avere sui risultati inferenziali.
• Flexible generalized skew symmetric distribution: si cercano nuove basi funzionali che consentano accuratezza e che al tempo stesso siano velocemente computabili per estendere alcuni risultati univariati in spazi di dimensioni più elevate.
• Stima non parametrica della regressione per regressori imprecisi: si sta mettendo a punto un algoritmo EM che risolva il problema della stima di una superficie di regressione quando la variabile esogena è misurata con errore.
Tra i secondi:
• Analisi dei test attualmente utilizzati per la diagnosi della dislessia in Italia con l'intento di proporre e validare nuove e più affidabili procedure di screening e nuovi indicatori compositi che considerino congiuntamente sia la velocità sia l'accuratezza nella lettura dei brani e delle liste di parole utilizzati nei test. Le metodologie statistiche utilizzate saranno principalmente quelle multivariate.
• Analisi dei dati PISA: si sta lavorando su comparazioni tra paesi delle performance scolastiche degli adolescenti, la metodologia richiede accorgimenti ad hoc per implementare modelli lineari misti sulle grosse moli di dati che il dataset PISA offre.
• Analisi della partecipazione scolastica, relativa agli immigrati e agli italiani: si utilizzano i dati di una indagine speciale sugli immigrati condotta dall'ISTAT nel 2009 e l'indagine EUSILC (European Union Statistics on Income and Living Conditions) del 2009.
• Analisi sulla corrispondenza tra reddito fiscale e reddito dichiarato.
Area giuridica
Per comprendere le linee di ricerca giuridiche del dipartimento, occorre distinguere le varie discipline rappresentate, ossia, segnatamente, diritto costituzionale, diritto privato, diritto commerciale e diritto del lavoro.
Diritto costituzionale. Una prima linea di ricerca riguarda il rapporto tra giudizi di costituzionalità e iter referendario, nel doppio senso di chiedersi (a) che accada se la normativa sottoposta a referendum sia oggetto di una decisione della Corte prima e dopo la raccolta delle firme e (b) se sia opportuno trasferire la competenza a sindacare sulla proseguibilità delle operazioni referendarie, in caso di modifica della normativa sottoposta a referendum, in capo all'organo di giustizia costituzionale. Inoltre, continuano ricerche in materia di diritti sociali, diritto regionale (in particolare, nell'ambito di una ricerca nazionale su Autonomie e diritti, un lavoro su autonomie e diritti) e giustizia costituzionale. Infine, è stato attivato un progetto di ricerca che coinvolge diversi Atenei sugli organi regionali di garanzia, con l'obiettivo di scrivere una monografia sul tema, e a vari articoli sul processo di integrazione europea e le implicazioni sull'ordinamento italiano.
Diritto privato. Una prima linea di ricerca è diretta al completamento di un lavoro monografico sulle prospettive del risarcimento del danno ai superstiti; il libro si baserà sulla produzione precedente dell'Autore sul tema e la estenderà con un taglio comparatistico. A questa si accompagnano alcuni temi di diritto di famiglia, quali il testamento biologico, l'incapacità naturale dell'ereditando, l'addebito della separazione e la solidarietà familiare, sulla quale è in preparazione una monografia. A breve, inoltre, verrà pubblicato un lavoro in rivista sulla revocabilità dei trasferimenti immobiliari posti in essere dai coniugi in sede di separazione consensuale omologata.
Diritto commerciale. Proseguono le ricerche in materia di insolvenze transfrontaliere, già sfociate in numerosi saggi e nella partecipazione a un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione UE e capeggiato dalle Università di Heidelberg e Vienna. Nel corso dell'anno, in particolare, usciranno due nuovi saggi sulla riforma del Regolamento comunitario e sul forum shopping. La ricerca si estenderà anche alle delocalizzazioni produttive nell'Unione Europea, in un'ottica fallimentare e societaria. Inoltre, la Lega delle cooperative ha finanziato per il secondo anno consecutivo un assegno di ricerca sul rating delle società cooperative. A questi temi, si aggiunge quello della relazione banca-cliente, in relazione alla quale è prevista la pubblicazione di un libro alla fine del 2014 per il Mulino, del nuovo sistema di Vigilanza Unica Europea e della disciplina degli obblighi antiriciclaggio per gli intermediari finanziari (in relazione alla quale è stata siglata una convenzione tra il Dipartimento e Credem per attività di formazione).
Va segnalata, infine, la partecipazione a commissioni consultive presso il Consiglio d'Europa sulla lotta alla povertà, con particolare riferimento alla tematica dell'esclusione finanziaria.
Diritto del lavoro. I filoni di ricerca si sovrappongono con quelli del Centro Studi Internazionali e Comparati Di seguito se ne fa una rapida elencazione. I principali temi di ricerca riguardano: a) ruolo delle relazioni industriali nella prevenzione e nella gestione dei disastri naturali e dei disastri ambientali (progetto iniziato nel 2012, presentazione a Portland a maggio 2014); b) il lavoro nel settore della ricerca non accademica con particolare riferimento ai dottorati industriali e all'apprendistato di ricerca (volume in corso di pubblicazione); c) conciliazione vita e lavoro (presentazione ad aprile 2014 a Santiago di Compostela); d) certificazione dei contratti di lavoro e di appalto; e) giovani e lavoro; f) lavoratori vulnerabili e sicurezza sul lavoro (presentazione lavoro Mexico City a settembre 2014); g) bilateralità e bilateralismo nello sviluppo delle relazioni industriali.
Altri progetti di ricerca in ambito lavoristico, non legati al Centro Studi, sono la certificazione dei contratti di lavoro; le dimissioni del lavoratore in una prospettiva di genere; la disciplina della sicurezza del lavoro negli appalti.
1. Gli obiettivi di ricerca del Dipartimento.
Gli obiettivi specifici di ricerca del Dipartimento per il triennio 2015-2017 in linea con il piano strategico di Ateneo 2014-2016 sono i seguenti:
OBIETTIVO 1:
Il consolidamento ed il miglioramento della produzione e della qualità scientifica del Dipartimento;
Monitoraggio Primo Riesame Utile
Scadenza obiettivo 2017
Azioni
Azione 1.1 - Consolidare e aumentare il numero e la qualità di pubblicazioni di ricerca su riviste internazionali e monografie su temi di ricerca pubblicati presso editori nazionali/internazionali riconosciuti mediante consolidamento di un fondo di Dipartimento per il finanziamento di submission fees per sottomissione a riviste di fascia elevata e pubblicazione di monografie di ricerca.
Indicatori/monitoraggio
A. Numero di pubblicazioni di articoli di ricerca su riviste nazionali e internazionali
B. Numero di monografie di ricerca pubblicate presso editori nazionali ed internazionali riconosciuti.
C. Numero di pubblicazioni su riviste di fascia elevata
Azione 2.1 - Consolidare e/o aumentare il numero degli interventi a convegni, workshops, seminari di studio (o altro)
Indicatori/monitoraggio
D. Numero di interventi e inviti a tenere conferenze o seminari presso convegni, workshops, schools e seminari di studio (o altro).
Azione 3.1 - Favorire la partecipazione all'attività di ricerca e incrementare la produttività di colleghi inattivi (sugli ultimi tre anni) mediante organizzazione di giornate di studio
Indicatori/monitoraggio
E. Riduzione numero di prodotti penalizzati
OBIETTIVO 2
L'aumento della competitività internazionale di docenti e ricercatori, l'aumento delle collaborazioni nazionali ed internazionali e l'attrattività internazionale per i candidati agli assegni di ricerca;
Monitoraggio Primo Riesame Utile
Scadenza obiettivo 2017
Azioni
Azione 1.2 Aumento della mobilità internazionale in entrata ed in uscita (periodi di soggiorno all'estero dei membri del Dipartimento superiori a 30 giorni e degli inviti a visting stranieri).
Indicatori/monitoraggio
A. Numero di soggiorni all'estero superiori ai trenta giorni
B. Numero degli inviti a visiting stranieri e numero visiting in entrata superiori ai 30 giorni
Azione 2.2 Aumento delle occasioni di scambio tra colleghi del Dipartimento e con altri Dipartimenti Italiani e stranieri mediante organizzazione di un regolare ciclo di seminari con inviti a relatori internazionali (mediante consolidamento di un fondo per finanziamento seminari).
Indicatori/monitoraggio
C. Numero di paper con coautori stranieri
D. Numero di seminari organizzati
Azione 3.2 – Finanziamento e Co-finanziamento assegni di ricerca.
Indicatori/monitoraggio
E. Numero di domande per le posizioni di assegnista di ricerca pervenute e numero di domande da stranieri.
OBIETTIVO 3:
L'aumento delle collaborazioni con enti pubblici e privati nazionali ed esteri per iniziative comuni nei settori di ricerca del Dipartimento (aumento dei finanziamenti per attività di ricerca da settore pubblico, privato e da fondi Europei);
Monitoraggio Primo Riesame Utile
Scadenza obiettivo 2017
Azioni
Azione 1.3 - Aumento delle partecipazioni a bandi competitivi, mediante istituzione di un fondo che sovvenzioni la produzione di domande.
Indicatori/monitoraggio
A. Numero domande presentate in bandi competitivi
B. Numero domande finanziate in bandi competitivi
Azione 2.3 - Aumento visibilità ricerca Dipartimentale mediante iniziative e momenti divulgativi con il supporto organizzativo e logistico del dipartimento.
Indicatori/monitoraggio
C. Numero di iniziative organizzate per presentare il Dipartimento e per coinvolgere e dialogare con aziende e altre realtà produttive
Azione 3.3 - Mantenimento di una figura amministrativa dedicata che si occupi della ricerca.
OBIETTIVO 4:
Continuazione del progetto strategico, già in atto, per lo sviluppo del Dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione.
Monitoraggio Primo Riesame Utile
Scadenza obiettivo 2017
Azioni
Azione 1.4 - Potenziamento del Dottorato di Ricerca attraverso l'istituzione di una commissione di dipartimento che si coordini con il Consiglio dei docenti di dottorato.
Indicatori/monitoraggio
A. Relazione della commissione (entro prossimo riesame)
Azione 2.4 – aumentare l'attrattività internazionale per i candidati al dottorato di ricerca.
Indicatori/monitoraggio
B. Numero di domande pervenute e numero domande da studenti esterni UNIMORE e da stranieri.
Azione 3.4- Incrementare numero periodi trascorsi all'estero da dottorandi di almeno un mese presso università estere.
Indicatori/monitoraggio
C. Numero periodi trascorsi all'estero da dottorandi di almeno un mese presso università estere.
Azione 4.4 Incrementare e Consolidare i rapporti con la Fondazione Marco Biagi
Azione 5.4 incrementare i rapporti di collaborazione con Enti e Fondazioni di Ricerca.
Indicatori/monitoraggio
D. Numero di collaborazioni con Enti e Fondazione di ricerca
Sezione B - Sistema di gestione
La struttura organizzativa del Dipartimento è basata sui seguenti organi:
- il Consiglio di Dipartimento: fanno parte del Consiglio di Dipartimento i professori ordinari e straordinari, i professori associati, i ricercatori universitari, i rappresentanti dei dottorandi e degli assegnisti, i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e i rappresentanti degli studenti.
Le principali funzioni del Consiglio di Dipartimento, in relazione alla programmazione e valutazione della ricerca, secondo quanto stabilito dal Regolamento Didattico di Ateneo ed in conformità ai criteri generali fissati dal Consiglio di Amministrazione, sono dettagliate dal Regolamento del Dipartimento (art. 10, http://www.economia.unimore.it/site/home/dipartimento/regolamenti/documento103026747.html) come segue:
- predisporre un piano triennale e, sulla base di questo, un piano annuale di sviluppo delle attività e di programmazione degli obiettivi e dei fabbisogni di risorse umane, materiali e finanziarie;
- presentare richieste di personale tecnico-amministrativo, di risorse economico-finanziarie, di strutture e di spazi in funzione dell'attività di ricerca svolta e programmata;
- approvare la relazione annuale sull'attività didattica e scientifica presentata dal Direttore di Dipartimento;
- deliberare la richiesta di istituzione di Dottorati di ricerca che dovranno avere sede amministrativa presso lo stesso Dipartimento o l'adesione a Dottorati di ricerca aventi sede amministrativa presso altro Ateneo o altra struttura del medesimo Ateneo, nonché il rinnovo dell'istituzione o dell'adesione per i successivi cicli, ed esprimere parere sulle relative convenzioni;
- deliberare sugli assegni di ricerca;
- promuovere e coordinare le attività di ricerca istituzionali ed i programmi di ricerca anche in collaborazione con istituzioni di cultura e di ricerca, enti e imprese locali, nazionali ed internazionali;
- deliberare la costituzione di Centri di ricerca dipartimentali;
- formulare al Consiglio di Amministrazione la proposta di istituzione di centri interdipartimentali di ricerca;
- approvare i contratti e le convenzioni per acquisizione di beni e servizi, nonché di ricerca, di consulenza e di spin-off, nell'ambito della propria competenza;
- esprimere il proprio parere sul Regolamento relativo alle attività di ricerca, consulenza e didattica eseguite dall'Università per conto terzi.
- il Direttore: ha la rappresentanza del Dipartimento e presiede il Consiglio, la Giunta e la Commissione paritetica docenti-studenti. Spetta al Direttore di Dipartimento, in attuazione delle delibere del Consiglio e con la collaborazione della Giunta, di promuovere le attività del Dipartimento (art. 17 del Regolamento del Dipartimento).
- la Giunta: coadiuva il Direttore, con funzioni istruttorie, di coordinamento e decisorie nei limiti della delega conferitale (art. 20 del Regolamento del Dipartimento). All'interno della Giunta è prevista una delega in materia di ricerca e valutazione della qualità della ricerca.
La struttura organizzativa prevede inoltre la Commissione Paritetica docenti-studenti, il Presidio qualità e la Commissione Rapporti Internazionali. Sono anche previsti dei Referenti per ognuno dei corsi attivati, ovvero per i tre corsi di laurea (Economia aziendale, Economia e finanza, Economia e marketing internazionale) e per i cinque corsi di laurea magistrale (Analisi, consulenza e gestione finanziaria, Direzione e consulenza d'impresa, Economia e politiche pubbliche, Management internazionale, Relazioni di lavoro). Infine sono previsti un Referente per la disabilità e un Referente per l'Orientamento.
Con cadenza annuale, la Giunta delibera sull'entità dei finanziamenti disponibili per le azioni di incentivazione della qualità della ricerca (rimborso delle submission fees, co-finanziamento di assegni di ricerca, serie seminariale).
Con scadenza semestrale, vengono istituite Commissioni ad hoc per la distribuzione di fondi per il co-finanziamento di assegni di ricerca.
In collaborazione con la Fondazione Marco Biagi e il Dipartimento di Comunicazione ed Economia il Dipartimento promuove un Dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione.
All'interno del Dipartimento sono presenti Centri di Ricerca Dipartimentali, Interdipartimentali e Interateneo.
Il DEMB partecipa a un centro interdipartimentale Softech ICT - Centro interdipartimentale di ricerca ICT per le imprese [http://www.softech.unimore.it/site/home.html] promosso dal Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” e dal Dipartimento di Economia “Marco Biagi “di UNIMORE. Il centro ha lo scopo di promuovere, coordinare e svolgere attività di ricerca applicata, industriale e di trasferimento tecnologico nel settore ICT, con competenze in Informatica, Telecomunicazioni, Automatica ed Elettronica e nei relativi modelli economici, organizzativi e di business. Softech-ICT è un laboratorio accreditato per la ricerca industriale nell'ambito della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna nella piattaforma ICT & Design, cofinanziato dall'EU FESR 2007-2013, e uno dei laboratori del Tecnopolo di Modena.
Tra i centri interuniversitari si segnala EMILIALAB Economic Research Laboratory centro che raggruppa il Dipartimento di Economia Università di Parma, il Dipartimento di Economia Marco Biagi e il Dipartimento di Comunicazione ed economia Università di Modena e Reggio Emilia, il Dipartimento di Economia e management Università di Ferrara. Il centro interdipartimentale interateneo ha come obiettivo quello di proporre dei risultati sul terreno della ricerca che riguarda la ricostruzione post-sisma.
Il DEMB collabora anche con il centro interuniversitario CIDE – Centro Interuniversitario di Econometria [http://virgo.unive.it/cide/?page_id=1734].Il centro raggruppa alcune Università (Ancona, Bergamo, Bocconi, Bologna, Firenze, Milano Statale, Modena, Padova, Palermo, Pavia, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Università dell'Insubria Varese) e istituti di ricerca pubblici (Banca d'Italia e ISTAT), con l'obiettivo di promuovere, sostenere e coordinare la ricerca e l'insegnamento dell'Econometria.
E' presente presso il Dipartimento lo spin-off Well_B_Lab.
La sede del Dipartimento è il Foro Boario (Viale Berengario 51, Modena), dove è ubicata anche la Biblioteca di Economia Sebastiano Brusco. Esiste una sede distaccata (viale Fontanelli 11, Modena). Sono anche utilizzate le strutture della Fondazione Marco Biagi (Largo Marco Biagi 10, Modena), soprattutto per le attività inerenti il Dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione.
- il Consiglio di Dipartimento: fanno parte del Consiglio di Dipartimento i professori ordinari e straordinari, i professori associati, i ricercatori universitari, i rappresentanti dei dottorandi e degli assegnisti, i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e i rappresentanti degli studenti.
Le principali funzioni del Consiglio di Dipartimento, in relazione alla programmazione e valutazione della ricerca, secondo quanto stabilito dal Regolamento Didattico di Ateneo ed in conformità ai criteri generali fissati dal Consiglio di Amministrazione, sono dettagliate dal Regolamento del Dipartimento (art. 10, http://www.economia.unimore.it/site/home/dipartimento/regolamenti/documento103026747.html) come segue:
- predisporre un piano triennale e, sulla base di questo, un piano annuale di sviluppo delle attività e di programmazione degli obiettivi e dei fabbisogni di risorse umane, materiali e finanziarie;
- presentare richieste di personale tecnico-amministrativo, di risorse economico-finanziarie, di strutture e di spazi in funzione dell'attività di ricerca svolta e programmata;
- approvare la relazione annuale sull'attività didattica e scientifica presentata dal Direttore di Dipartimento;
- deliberare la richiesta di istituzione di Dottorati di ricerca che dovranno avere sede amministrativa presso lo stesso Dipartimento o l'adesione a Dottorati di ricerca aventi sede amministrativa presso altro Ateneo o altra struttura del medesimo Ateneo, nonché il rinnovo dell'istituzione o dell'adesione per i successivi cicli, ed esprimere parere sulle relative convenzioni;
- deliberare sugli assegni di ricerca;
- promuovere e coordinare le attività di ricerca istituzionali ed i programmi di ricerca anche in collaborazione con istituzioni di cultura e di ricerca, enti e imprese locali, nazionali ed internazionali;
- deliberare la costituzione di Centri di ricerca dipartimentali;
- formulare al Consiglio di Amministrazione la proposta di istituzione di centri interdipartimentali di ricerca;
- approvare i contratti e le convenzioni per acquisizione di beni e servizi, nonché di ricerca, di consulenza e di spin-off, nell'ambito della propria competenza;
- esprimere il proprio parere sul Regolamento relativo alle attività di ricerca, consulenza e didattica eseguite dall'Università per conto terzi.
- il Direttore: ha la rappresentanza del Dipartimento e presiede il Consiglio, la Giunta e la Commissione paritetica docenti-studenti. Spetta al Direttore di Dipartimento, in attuazione delle delibere del Consiglio e con la collaborazione della Giunta, di promuovere le attività del Dipartimento (art. 17 del Regolamento del Dipartimento).
- la Giunta: coadiuva il Direttore, con funzioni istruttorie, di coordinamento e decisorie nei limiti della delega conferitale (art. 20 del Regolamento del Dipartimento). All'interno della Giunta è prevista una delega in materia di ricerca e valutazione della qualità della ricerca.
La struttura organizzativa prevede inoltre la Commissione Paritetica docenti-studenti, il Presidio qualità e la Commissione Rapporti Internazionali. Sono anche previsti dei Referenti per ognuno dei corsi attivati, ovvero per i tre corsi di laurea (Economia aziendale, Economia e finanza, Economia e marketing internazionale) e per i cinque corsi di laurea magistrale (Analisi, consulenza e gestione finanziaria, Direzione e consulenza d'impresa, Economia e politiche pubbliche, Management internazionale, Relazioni di lavoro). Infine sono previsti un Referente per la disabilità e un Referente per l'Orientamento.
Con cadenza annuale, la Giunta delibera sull'entità dei finanziamenti disponibili per le azioni di incentivazione della qualità della ricerca (rimborso delle submission fees, co-finanziamento di assegni di ricerca, serie seminariale).
Con scadenza semestrale, vengono istituite Commissioni ad hoc per la distribuzione di fondi per il co-finanziamento di assegni di ricerca.
In collaborazione con la Fondazione Marco Biagi e il Dipartimento di Comunicazione ed Economia il Dipartimento promuove un Dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione.
All'interno del Dipartimento sono presenti Centri di Ricerca Dipartimentali, Interdipartimentali e Interateneo.
Il DEMB partecipa a un centro interdipartimentale Softech ICT - Centro interdipartimentale di ricerca ICT per le imprese [http://www.softech.unimore.it/site/home.html] promosso dal Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” e dal Dipartimento di Economia “Marco Biagi “di UNIMORE. Il centro ha lo scopo di promuovere, coordinare e svolgere attività di ricerca applicata, industriale e di trasferimento tecnologico nel settore ICT, con competenze in Informatica, Telecomunicazioni, Automatica ed Elettronica e nei relativi modelli economici, organizzativi e di business. Softech-ICT è un laboratorio accreditato per la ricerca industriale nell'ambito della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna nella piattaforma ICT & Design, cofinanziato dall'EU FESR 2007-2013, e uno dei laboratori del Tecnopolo di Modena.
Tra i centri interuniversitari si segnala EMILIALAB Economic Research Laboratory centro che raggruppa il Dipartimento di Economia Università di Parma, il Dipartimento di Economia Marco Biagi e il Dipartimento di Comunicazione ed economia Università di Modena e Reggio Emilia, il Dipartimento di Economia e management Università di Ferrara. Il centro interdipartimentale interateneo ha come obiettivo quello di proporre dei risultati sul terreno della ricerca che riguarda la ricostruzione post-sisma.
Il DEMB collabora anche con il centro interuniversitario CIDE – Centro Interuniversitario di Econometria [http://virgo.unive.it/cide/?page_id=1734].Il centro raggruppa alcune Università (Ancona, Bergamo, Bocconi, Bologna, Firenze, Milano Statale, Modena, Padova, Palermo, Pavia, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Università dell'Insubria Varese) e istituti di ricerca pubblici (Banca d'Italia e ISTAT), con l'obiettivo di promuovere, sostenere e coordinare la ricerca e l'insegnamento dell'Econometria.
E' presente presso il Dipartimento lo spin-off Well_B_Lab.
La sede del Dipartimento è il Foro Boario (Viale Berengario 51, Modena), dove è ubicata anche la Biblioteca di Economia Sebastiano Brusco. Esiste una sede distaccata (viale Fontanelli 11, Modena). Sono anche utilizzate le strutture della Fondazione Marco Biagi (Largo Marco Biagi 10, Modena), soprattutto per le attività inerenti il Dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione.
Schede inserite da questa Struttura
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | CAPP - Centro di analisi delle politiche pubbliche | SILVESTRI Paolo | 9 | Paolo Bosi, Michele Bruni, Antonella Caiumi, Enza Caruso, Emanuele Ciani, Sara Colombini, Gisella Facchinetti, Giuseppe Fiorani, Silvia Giannini, Carlo Mazzaferro, Marcello Morciano, Daniele Pacifico, Antonella Picchio, Stefano Toso |
2. | CEFIN - Centro Studi Banca e Finanza | MAROTTA Giuseppe | 18 | Francesca Arnaboldi, Paola Brighi, Marianna Brunetti, Stefano Cenni, Enrico Maria Cervellati, Andrea Cipollini, Vanni Codeluppi, Riccardo Ferretti,Alessandro Guccione, Pierpaolo Pattitoni, Chiara Pederzoli, Bruno Rossignoli, Enrico Rubaltelli, Grid Thoma, Giuseppe Torluccio, Francesco Vella |
3. | RECent - Center for Economic Research | BERTOCCHI Graziella | 17 | Davide Ferrari, Andrea Cipollini, Luca Gambetti, Marco Lippi, Alireza Naghavi. |
4. | DEAL - Centro Studi Internazionali e Comparati. Diritto, Economia, Ambiente, Lavoro | TIRABOSCHI Michele | 3 | 25 componenti di altri atenei |
Schede inserite da altra Struttura (tra i componenti risultano persone afferenti a questa Struttura).
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|
Nessuna
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
---|---|---|---|---|---|
1. | BIBLIOTECA DIGITALE DI ATENEO | http://www.sba.unimore.it | 0 | 0 | 0 |
2. | B.U.INTERDIPARTIMENTALE DI REGGIO EMILIA | http://www.biblioreggio.unimore.it | 26.222 | 8.889 | 116 |
3. | B.U. DI AREA SCIENTIFICO-TECNOLOGICA | http://www.biblioingegneria.unimore.it | 10.296 | 2.605 | 52 |
4. | B.U. DI AREA SCIENTIFICO-NATURALISTICA | http://www.bsi.unimore.it | 76.537 | 72.015 | 383 |
5. | B.U. DI AREA UMANISTICA | http://www.biblioumanistica.unimore.it | 9.484 | 1.154 | 116 |
6. | B.U. DI AREA MEDICA | http://www.bibmed.unimore.it | 18.033 | 23.338 | 162 |
7. | B.U. DI AREA GIURIDICA | http://www.bugiuridica.unimore.it | 164.935 | 50.792 | 650 |
8. | B.U. DI AREA ECONOMICA | http://www.biblioeconomia.unimore.it | 154.502 | 80.136 | 813 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [30]
-
- Prof. Associati [17]
-
- Ricercatori [22]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [1]
-
- Assegnisti [12]
-
- Dottorandi [34]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [0]
Straordinari a tempo determinato
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
No data found
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 8 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 9 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 5 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |