L'Università di Trieste e il territorio.
L'Università ha avuto un ruolo chiave, in passato, nella nascita e nell'evoluzione del “Sistema Trieste”, ruolo che intende consolidare e rafforzare nel futuro. Tutte le componenti del Sistema sono a vario titolo collegate all'Università, grazie ad accordi, sia generali che per collaborazioni specifiche, ma anche per il contributo essenziale di docenti e ricercatori dell'Ateneo che in queste componenti svolgono parte della loro attività di ricerca; aspetto questo non sempre evidente al contesto (territoriale, politico, dei “mass media”, ecc.) in cui l'Università agisce.
Questo Sistema offre grandi opportunità all'Università di Trieste, in particolare nel campo delle “scienze dure” e più in generale sotto il profilo delle collaborazioni internazionali, visto che del sistema fanno parte enti che hanno questo status e questa specifica missione. La presenza nel sistema di Area Science Park, primo parco scientifico nazionale, offre infine opportunità di potersi rapportare con il tessuto produttivo e di migliorare l'efficacia del trasferimento tecnologico al sistema delle imprese.
L'Università intende infine riaffermare il suo ruolo centrale nella “Trieste città della conoscenza” offrendo al sistema le proprie competenze, rendendosi protagonista di un'incisiva azione di raccordo tra i diversi attori istituzionali coinvolti, e proponendosi come centro di produzione e diffusione della Cultura al servizio della comunità. Particolare attenzione viene quindi riservata alla valorizzazione dell'attività editoriale, anche ad accesso aperto, alla promozione di attività culturali, alla divulgazione della cultura.
Per quanto riguarda il trasferimento tecnologico, l'Università con i suoi gruppi di ricerca può svolgere un ruolo importante per le imprese, che attraverso l'innovazione possono raggiungere e mantenere una posizione di competitività, sia nell'ambito del mercato nazionale che internazionale. Sono, in particolare, le piccole e medie imprese che, grazie all'acquisizione di nuove tecnologie ed alla collaborazione scientifica con atenei ed enti di ricerca, possono perseguire standard di competitività in linea con il mercato globale.
Va considerata tuttavia come criticità la dimensione dell'Ateneo in relazione ai mercati ed, in questi, alle imprese che possono essere interessati dalla produzione scientifica dei suoi ricercatori. La strategia che l'Ateneo intende perseguire guarda al sistema universitario regionale, anche integrato con gli enti di ricerca, per realizzare quella massa critica necessaria per diventare un interlocutore “visibile” ed interessante per gli operatori economici.
L'internazionalizzazione
L' “internazionalizzazione” è uno dei caratteri distintivi e fattore di qualità per l'Ateneo triestino, elemento che caratterizza fortemente il ruolo e l'impatto di Units sul territorio che, data la posizione geografica, può facilmente oltrepassare i confini.
Per l'Università di Trieste il processo di internazionalizzazione è un'evidente opportunità e, nel contempo, una necessità. La posizione geografica ha sempre costituito un valore aggiunto alla capacità attrattiva verso gli studenti provenienti dai paesi confinanti, e non solo. I dati delle immatricolazioni degli ultimi anni dimostrano che tale processo è costante, anche in un quadro geopolitico notevolmente modificatosi. La caduta di molte frontiere ha reso più facili l'afflusso e la circolazione di studenti stranieri, ma pure l'arrivo di ricercatori, anche in formazione, provenienti da 9 paesi. Non va dimenticata l'alta percentuale di studenti stranieri che colloca l'Ateneo triestino al secondo posto in Italia tra le università statali per la percentuale di studenti stranieri iscritti a corsi di primo e secondo livello (escluse le università per stranieri). Alta è anche la percentuale di studenti di dottorato non italiani. Particolare riguardo viene infatti dato al reclutamento degli studenti di dottorato, mediante posti riservati a studenti stranieri o bandi diretti in modo specifico ad essi, che si possono trovare in diverse Scuole di Dottorato.
Il buon numero di pubblicazioni in collaborazione con autori stranieri è un chiaro indicatore del buon livello di internazionalizzazione della ricerca già raggiunto dall'Ateneo, che intende continuare a investire in questo ambito. L'internazionalizzazione della ricerca nel nostro Ateneo è favorita da una forte vocazione del territorio e dalla presenza di enti di ricerca con una significativa collocazione, se non addirittura con uno status internazionale. Questa opportunità può essere sfruttata anche per ampliare la attrattività internazionale dei dottorati di ricerca, particolarmente nei settori più vicini alla costellazione del “Sistema Trieste”.
L'Ateneo fa parte di diversi network di università; si ricordano qui la Conferenza delle università di Alpe Adria, storicamente il più antico, UniAdrion, Emuni, Santander Group European Network e soprattutto il network delle università dell'Iniziativa Centro-Europea (CEI University Network), il cui Segretario generale è per statuto il Rettore dell'Università di Trieste.
"Il processo volto alla costituzione dell'Euroregione potrà offrire ulteriori, interessanti opportunità per meglio seguire la propria vocazione internazionale. Non meno produttiva potrà risultare una “messa a sistema” delle azioni nel campo della cooperazione e dello sviluppo, favorendo la convergenza di risorse umane e strutturali tra Università e istituzioni internazionali del territorio, preposte a questo delicato settore. Sotto questo specifico profilo, del resto, va ricordato che l'Ateneo dispone già di una considerevole rete di relazioni con Paesi attualmente destinatari delle politiche di cooperazione e sviluppo.
La Strategia “Smart Specialization”
A fronte di una elevata presenza di centri di ricerca e ricercatori sul territorio regionale (Friuli Venezia Giulia) esiste una chiara scollatura tra tale mondo e la realtà produttiva, elemento che determina una percezione di scarso impatto delle attività R&I sul territorio.
Sicuramente gli enti di ricerca possono vantare produzioni scientifiche di eccellenza ma nel prossimo futuro solo una frazione molto esigua dei ricercatori potrà accedere ai fondi destinati all'”Eccellenza scientifica” in quanto legati a parametri molto stringenti di performance produttive. Queste attività devono giustamente mirare a sviluppare competenze a lungo termine e devono essere stabilite in base alle esigenze e alle opportunità scientifiche, senza priorità tematiche prestabilite (approccio “bottom up”).
A fronte di una spasmodica richiesta da parte di grandi settori della comunità scientifica di finanziamenti per la ricerca “curiosity driven”, la Regione FVG, il MIUR e l'Unione Europea indicano invece la via di focalizzare gli sforzi su attività mirate che possano avere impatto sociale e siano da volano per l'innovazione industriale e sviluppo economico.
Date le prospettive del nuovo ciclo di programmazione della Politica di Coesione 2014-2020 che prevede, come condizione ex ante per l'utilizzo delle risorse comunitarie, che le autorità nazionali e regionali mettano a punto strategie di ricerca e innovazione per la “Smart Specialization”, al fine di consentire un utilizzo più efficiente dei fondi strutturali e un incremento delle sinergie tra le politiche comunitarie, nazionali e regionali, l'Università di Trieste ha impostato fin dal 2013 il confronto con l'Amministrazione Regionale e tutti gli stakeholder che saranno coinvolti nel percorso di definizione della strategia regionale per la Smart Specialization e che presiederà le politiche regionali finanziate nell'ambito dei Programmi Operativi Regionali 2014-2020 finanziati con i Fondi Strutturali.
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L'Università ha avuto un ruolo chiave, in passato, nella nascita e nell'evoluzione del “Sistema Trieste”, ruolo che intende consolidare e rafforzare nel futuro. Tutte le componenti del Sistema sono a vario titolo collegate all'Università, grazie ad accordi, sia generali che per collaborazioni specifiche, ma anche per il contributo essenziale di docenti e ricercatori dell'Ateneo che in queste componenti svolgono parte della loro attività di ricerca; aspetto questo non sempre evidente al contesto (territoriale, politico, dei “mass media”, ecc.) in cui l'Università agisce.
Questo Sistema offre grandi opportunità all'Università di Trieste, in particolare nel campo delle “scienze dure” e più in generale sotto il profilo delle collaborazioni internazionali, visto che del sistema fanno parte enti che hanno questo status e questa specifica missione. La presenza nel sistema di Area Science Park, primo parco scientifico nazionale, offre infine opportunità di potersi rapportare con il tessuto produttivo e di migliorare l'efficacia del trasferimento tecnologico al sistema delle imprese.
L'Università intende infine riaffermare il suo ruolo centrale nella “Trieste città della conoscenza” offrendo al sistema le proprie competenze, rendendosi protagonista di un'incisiva azione di raccordo tra i diversi attori istituzionali coinvolti, e proponendosi come centro di produzione e diffusione della Cultura al servizio della comunità. Particolare attenzione viene quindi riservata alla valorizzazione dell'attività editoriale, anche ad accesso aperto, alla promozione di attività culturali, alla divulgazione della cultura.
Per quanto riguarda il trasferimento tecnologico, l'Università con i suoi gruppi di ricerca può svolgere un ruolo importante per le imprese, che attraverso l'innovazione possono raggiungere e mantenere una posizione di competitività, sia nell'ambito del mercato nazionale che internazionale. Sono, in particolare, le piccole e medie imprese che, grazie all'acquisizione di nuove tecnologie ed alla collaborazione scientifica con atenei ed enti di ricerca, possono perseguire standard di competitività in linea con il mercato globale.
Va considerata tuttavia come criticità la dimensione dell'Ateneo in relazione ai mercati ed, in questi, alle imprese che possono essere interessati dalla produzione scientifica dei suoi ricercatori. La strategia che l'Ateneo intende perseguire guarda al sistema universitario regionale, anche integrato con gli enti di ricerca, per realizzare quella massa critica necessaria per diventare un interlocutore “visibile” ed interessante per gli operatori economici.
L'internazionalizzazione
L' “internazionalizzazione” è uno dei caratteri distintivi e fattore di qualità per l'Ateneo triestino, elemento che caratterizza fortemente il ruolo e l'impatto di Units sul territorio che, data la posizione geografica, può facilmente oltrepassare i confini.
Per l'Università di Trieste il processo di internazionalizzazione è un'evidente opportunità e, nel contempo, una necessità. La posizione geografica ha sempre costituito un valore aggiunto alla capacità attrattiva verso gli studenti provenienti dai paesi confinanti, e non solo. I dati delle immatricolazioni degli ultimi anni dimostrano che tale processo è costante, anche in un quadro geopolitico notevolmente modificatosi. La caduta di molte frontiere ha reso più facili l'afflusso e la circolazione di studenti stranieri, ma pure l'arrivo di ricercatori, anche in formazione, provenienti da 9 paesi. Non va dimenticata l'alta percentuale di studenti stranieri che colloca l'Ateneo triestino al secondo posto in Italia tra le università statali per la percentuale di studenti stranieri iscritti a corsi di primo e secondo livello (escluse le università per stranieri). Alta è anche la percentuale di studenti di dottorato non italiani. Particolare riguardo viene infatti dato al reclutamento degli studenti di dottorato, mediante posti riservati a studenti stranieri o bandi diretti in modo specifico ad essi, che si possono trovare in diverse Scuole di Dottorato.
Il buon numero di pubblicazioni in collaborazione con autori stranieri è un chiaro indicatore del buon livello di internazionalizzazione della ricerca già raggiunto dall'Ateneo, che intende continuare a investire in questo ambito. L'internazionalizzazione della ricerca nel nostro Ateneo è favorita da una forte vocazione del territorio e dalla presenza di enti di ricerca con una significativa collocazione, se non addirittura con uno status internazionale. Questa opportunità può essere sfruttata anche per ampliare la attrattività internazionale dei dottorati di ricerca, particolarmente nei settori più vicini alla costellazione del “Sistema Trieste”.
L'Ateneo fa parte di diversi network di università; si ricordano qui la Conferenza delle università di Alpe Adria, storicamente il più antico, UniAdrion, Emuni, Santander Group European Network e soprattutto il network delle università dell'Iniziativa Centro-Europea (CEI University Network), il cui Segretario generale è per statuto il Rettore dell'Università di Trieste.
"Il processo volto alla costituzione dell'Euroregione potrà offrire ulteriori, interessanti opportunità per meglio seguire la propria vocazione internazionale. Non meno produttiva potrà risultare una “messa a sistema” delle azioni nel campo della cooperazione e dello sviluppo, favorendo la convergenza di risorse umane e strutturali tra Università e istituzioni internazionali del territorio, preposte a questo delicato settore. Sotto questo specifico profilo, del resto, va ricordato che l'Ateneo dispone già di una considerevole rete di relazioni con Paesi attualmente destinatari delle politiche di cooperazione e sviluppo.
La Strategia “Smart Specialization”
A fronte di una elevata presenza di centri di ricerca e ricercatori sul territorio regionale (Friuli Venezia Giulia) esiste una chiara scollatura tra tale mondo e la realtà produttiva, elemento che determina una percezione di scarso impatto delle attività R&I sul territorio.
Sicuramente gli enti di ricerca possono vantare produzioni scientifiche di eccellenza ma nel prossimo futuro solo una frazione molto esigua dei ricercatori potrà accedere ai fondi destinati all'”Eccellenza scientifica” in quanto legati a parametri molto stringenti di performance produttive. Queste attività devono giustamente mirare a sviluppare competenze a lungo termine e devono essere stabilite in base alle esigenze e alle opportunità scientifiche, senza priorità tematiche prestabilite (approccio “bottom up”).
A fronte di una spasmodica richiesta da parte di grandi settori della comunità scientifica di finanziamenti per la ricerca “curiosity driven”, la Regione FVG, il MIUR e l'Unione Europea indicano invece la via di focalizzare gli sforzi su attività mirate che possano avere impatto sociale e siano da volano per l'innovazione industriale e sviluppo economico.
Date le prospettive del nuovo ciclo di programmazione della Politica di Coesione 2014-2020 che prevede, come condizione ex ante per l'utilizzo delle risorse comunitarie, che le autorità nazionali e regionali mettano a punto strategie di ricerca e innovazione per la “Smart Specialization”, al fine di consentire un utilizzo più efficiente dei fondi strutturali e un incremento delle sinergie tra le politiche comunitarie, nazionali e regionali, l'Università di Trieste ha impostato fin dal 2013 il confronto con l'Amministrazione Regionale e tutti gli stakeholder che saranno coinvolti nel percorso di definizione della strategia regionale per la Smart Specialization e che presiederà le politiche regionali finanziate nell'ambito dei Programmi Operativi Regionali 2014-2020 finanziati con i Fondi Strutturali.
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Quadro I.1 - PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Per accedere alle informazioni relative al quadriennio 2011-2014 accedere alla scheda 2014.
Numero totale di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio | 0 |
---|---|
Numero totale di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio e licenziate | 0 |
Entrate complessive derivanti da valorizzazione di privative per nuove varietà vegetali presenti in portafoglio | 0,00 |
Numero di Privative per nuove varietà vegetali registrate nell'anno | 0 |
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Quadro I.2 - SPIN-OFF
N. | Nome della Spinoff | Partita IVA / CF | Forma giuridica | Anno costituzione | Anno inizio accreditamento presso l'Ateneo | Anno fine accreditamento presso l'Ateneo |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | ARCO solutions srl | 01186830327 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2010 | 2010 | |
2. | AUTOMATION IN LOGISTICS AND SERVICE SYSTEMS SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 07452050722 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2013 | 2013 | |
3. | BILIMETRIX SRL | 01225480324 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2012 | 2012 | |
4. | CENERGY S.R.L. | 01175720323 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2010 | 2010 | |
5. | DNA ANALYTICA S.R.L. | 01194140321 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2011 | 2011 | |
6. | DYN@MIKA S.R.L. | 02717120303 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2012 | 2012 | |
7. | ESPLORA S.R.L. | 01220560328 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2012 | 2012 | |
8. | ESTECO - SOCIETA' PER AZIONI | 01635250226 | 1999 | 2006 | ||
9. | EU-RA EUROPE RATING SOCIETA' PER AZIONI | 01043740321 | 2003 | 2006 | ||
10. | GENEFINITY S.R.L. | 01111370324 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2006 | 2006 | |
11. | GEONETLAB srl | 01146310329 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2008 | 2008 | 2012 |
12. | IEFLUIDS S.R.L. | 01230100321 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2013 | 2013 | |
13. | IFACE SRL | 02537510303 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2008 | 2008 | |
14. | LABORATORIO DI INGEGNERIA FERROVIARIA E TRAFFICO S.R.L. | 01133270320 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2007 | 2007 | |
15. | MODEFINANCE S.R.L. | 01168840328 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2009 | 2009 | |
16. | NANOXER S.R.L. | 01146620321 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2008 | 2008 | |
17. | O3 ENTERPRISE S.R.L. | 01137150320 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2007 | 2007 | |
18. | SOCIETA' DI TECNOLOGIE E METODOLOGIE PER IL MANAGEMENT AMBIENTA- LE S.R.L. - IN FORMA ABBREVIATA CREST S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE | 01069710323 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2004 | 2006 | 2010 |
19. | SPRIN S.P.A. | 01135940326 | 2007 | 2007 | ||
20. | TECSIDE S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE | 01696410933 | SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA | 2011 | 2011 | 2013 |
Quadro I.3 - ATTIVITÀ CONTO TERZI
Struttura | Attivita' commerciale (1310) | Entrate finalizzate da attivita' convenzionate | Trasferimenti correnti da altri soggetti | Trasferimenti per investimenti da altri soggetti |
---|---|---|---|---|
Fisica | 8.096,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Ingegneria e Architettura | 1.209.465,00 | 23.000,00 | 0,00 | 0,00 |
Matematica e Geoscienze | 461.169,00 | 18.735,00 | 0,00 | 0,00 |
Scienze Chimiche e Farmaceutiche | 163.075,00 | 107.500,00 | 0,00 | 0,00 |
Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche | 154.875,00 | 21.740,00 | 0,00 | 0,00 |
Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell`Interpretazione e della Traduzione | 14.700,00 | 81.593,00 | 0,00 | 0,00 |
Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute | 342.557,00 | 63.920,00 | 0,00 | 0,00 |
Scienze Politiche e Sociali | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Scienze della Vita | 417.964,00 | 58.948,00 | 0,00 | 0,00 |
Studi Umanistici | 8.449,00 | 34.000,00 | 0,00 | 0,00 |
Università degli Studi di TRIESTE | 113.330,00 | 0,00 | 640.046,00 | 0,00 |
Quadro I.4 - PUBLIC ENGAGEMENT
L'Ateneo conduce un monitoraggio delle attività di Public Engagement? | Quale struttura si occupa di monitorare le attività di PE | N.ro di addetti in equivalenti a tempo pieno (ETP) nel monitoraggio delle attività di PE | N.Schede Iniziative |
---|---|---|---|
Si | altro (Centro Servizi di Ateneo per il Trasferimento delle Conoscenze - CENTRACON) | 0,20 | 5 |
Quadro I.5 - PATRIMONIO CULTURALE
N. | Struttura | Denominazione del sito | Soggetto con cui si è in convenzioneo o che autorizza lo scavo | Budget impegnato per la gestione dell'attività nell'anno | Totale finanziamenti esterni ottenuti per la realizzazione della scavo | Finalità della convenzione/ autorizzazione |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | Studi Umanistici | quartiere residenziale romano situato presso le vie Gemina e Bolivia, Aquileia (UD) | Convenzione Regione Friuli Venezia Giulia n. 29/2013 (Concessione di scavo Soprintendenza Beni Archeologici FVG comunicazione del 13.3.2013) | 20 | 20 | Servizio di gestione fruizione del sito archeologico (aperture al pubblico), |
N. | Nome della struttura di gestione | Numero di siti museali gestiti dal polo museale | Numero di giorni di apertura nell'anno | Spazi dedicati in mq | Budget impegnato nell'anno | Totale finanziamenti esterni | N.ro di visitatori nell'anno | N.ro di visitatori nell'anno paganti | Presenza sistema rilevazione presenze |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Centro servizi di Ateneo per il trasferimento delle conoscenze/Museo Nazionale dell'Antartide | 1 | 200 | 850 | 0 | 0 | 1.793 | 1.793 | si |
2. | Dipartimento di Matematica e Geoscienze/Museo di Mineralogia e Petrografia | 1 | 200 | 200 | 0 | 0 | 0 | 0 | no |
Quadro I.6 - TUTELA DELLA SALUTE
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Dipartimento/Facoltà
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Dipartimento/Facoltà
Quadro abilitato in compilazione per il livello di aggregazione dati di Dipartimento/Facoltà