Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
Il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali (BAC) nasce dall'aggregazione di Professori e Ricercatori del Dipartimento di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, del Dipartimento di Geografia e Scienze Umane dell'Ambiente e della Sezione di Archeologia del Dipartimento di Scienze dell'Antichità. Il fine comune dei proponenti del costituendo Dipartimento era principalmente l'organizzazione di una struttura nella quale si potesse fare convergere differenti linee metodologiche e di ricerca accomunate, in stretto rapporto interdisciplinare, da un progetto di ricerca e di didattica incentrato sul tema dei beni culturali e ambientali nella società contemporanea. Il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali (BAC) svolge, infatti, attività di ricerca e didattica nei settori, fondamentali per la società e la cultura italiana, dei beni culturali e ambientali e dei comportamenti umani a essi collegati. Tali ambiti sono affrontati con avanzate collaborazioni interdisciplinari e internazionali. L'attività di ricerca si articola attraverso quattro Sezioni: Archeologia; Arte; Geografia - Antropologia - Psicologia; Musica e Spettacolo. I settori scientifico-disciplinari presenti all'interno del Dipartimento sono 21, dei quali 16 di area 10, 4 di area 11, 1 di area 7, con uno spettro molto ampio relativamente agli ambiti cronologici (dalla preistoria all'età contemporanea), geografici (l'intero pianeta, con particolare attenzione all'area mediterranea, all'Africa, all'Oriente), culturali.
Rispetto agli obiettivi, il Dipartimento ha tenuto conto del piano di programmazione triennale e il piano della performance dell'Ateneo.
La ricerca archeologica è rappresentata nel Dipartimento dai settori L-ANT/01 (Preistoria e protostoria), L-ANT/06 (Etruscologia e antichità italiche), L-ANT/07 (Archeologia classica), L-ANT/09 (Topografia antica). Diverse ricerche sono a lungo termine, in particolare i numerosi scavi archeologici condotti in Italia (su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, e talvolta in collaborazione con i suoi uffici periferici) e nel Mediterraneo (attraverso accordi ufficiali). Le principali linee di ricerca dell'ambito preistorico e protostorico sono concentrate su temi rilevanti e siti importanti per la protostoria dell'Italia settentrionale, con gli scavi archeologici, in corso da tempo, nell'abitato palafitticolo dell'età del Bronzo del Lavagnone di Desenzano (BS, dal 2011 sito UNESCO) e in quello etrusco-padano di VI-V secolo a.C. del Forcello (Bagnolo S. Vito, MN) e le ricerche sul sepolcreto golasecchiano della Ca' Morta (CO) e sulla palafitta dell'età del Bronzo antico di Canàr di S. Pietro Polesine (RO).
Il settore di Etruscologia prosegue nel “Progetto Tarquinia” sulla grande città etrusca, della quale dopo il periodo arcaico si indagheranno le fasi ellenistiche e si sta tracciando lo sviluppo anche attraverso un modello tridimensionale (Lidar) in collaborazione con il Politecnico di Milano. Un secondo ambito è rappresentato dagli studi sui diversi aspetti della civiltà degli Etruschi nel quadro del Mediterraneo antico e nel suo impatto sulle culture moderne, continuando nel 2013 quelli dedicati ai contatti mediterranei e alla funzione e il ruolo di specifici apparati d'uso anche in necropoli, in particolare la classe degli specchi etruschi, tema sul quale sono in atto accordi con l'Università di Göteborg (prof. I. Wiman). Tra gli studi di epigrafia etrusca è continuata la ricerca in seno all'International Etruscan Sigla Project (IESP), condotto in collaborazione con la Florida State University (N. de Grummond), e già presentato in occasione di numerosi convegni internazionali (Milano, Londra, Tallahassee, Tarquinia). Proseguono anche gli studi nell'ambito dell'Etruria campana, con particolare riguardo a Capua e alle sue produzioni.
Nell'ambito dell'Archeologia classica i temi di ricerca sono diversi: in ambito greco le produzioni artistiche dell'età classica, l'archeologia funeraria, l'archeologia magnogreca e il rapporto con le culture indigene (scavo archeologico nell'abitato peuceta di Jazzo Fornasiello, Gravina in Puglia, BA). In ambito romano l'archeologia cisalpina (scavo del vicus di Calvatone-Bedriacum, CR; studi sui templi di Brescia), le residenze imperiali (indagini a Sperlonga, LT, che nel 2014 comporteranno anche uno scavo archeologico), l'architettura privata e pubblica nelle province orientali (indagini nelle “Terme Milano” a Gortina, Creta, Grecia, in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene; missione italo-siriana Pal.M.A.I.S sul quartiere sud-ovest della città di Parmira, Siria) e occidentali (scavo nella città punico-romana di Nora, CA). Altri temi di ricerca in corso sono l'universo infantile nel mondo antico, la produzione artistica (mosaici, scultura, bronzistica) e artigianale (bronzi, pavimentazioni), l'ambito tardoantico, il collezionismo di antichità, la fortuna dell'antico nella cultura contemporanea.
I risultati di tali ricerche sono stati presentati, oltre che in pubblicazioni e convegni, anche attraverso la partecipazione a mostre scientifiche, alcune delle quali sono in corso di realizzazione. Le ricerche condotte dal settore archeologico del Dipartimento sono pienamente in linea con i temi trattati in ambito nazionale e internazionale e l'impegno rappresentato dagli scavi archeologici, che coprono numerosi ambiti culturali, tematici, cronologici e geografici, rappresenta una grande varietà di interessi, in diversi casi consolidati negli anni e con importanti risultati già conseguiti, in altri avviati di recente e con prospettive di grande interesse scientifico.
La ricerca storico-artistica è rappresentata nel Dipartimento dai settori L-ANT/08 (Archeologia cristiana e medievale), L-ART/01 (Storia dell'arte medievale), L-ART/02 (Storia dell'arte moderna), L-ART/03 (Storia dell'arte contemporanea), L-ART/04 (Museologia e critica artistica e del restauro) e L-OR/20 (Storia dell'arte dell'Asia Orientale). Gli studi, accomunati da un'impostazione metodologica essenzialmente storico-filologica, attenta anche alle questioni di critica, committenza, circolazione e ricezione delle opere, coprono un periodo che va dal tardo-antico all'età contemporanea.
Nell'ambito tardo antico la ricerca è stata in prevalenza condotta su questioni concernenti le antichità cristiane d'Oriente e le connesse relazioni con il mondo bizantino e l'Occidente tardoantico e medievale, con particolare riguardo alla Siria, all'Egitto, all'Arabia, al Mar Rosso e al Corno d'Africa, al Levante crociato; nonché all'eredità greca nel tardo Medioevo, nell'Umanesimo e Rinascimento e in età neoclassica. Si sono, inoltre, proseguite le indagini sulla storia della tradizione greca nell'evidenza manoscritta bizantina e cristiano-orientale, affrontando la questione della documentazione di età «pre-iconoclasta» e della sua possibile ricostruzione alla luce dei meccanismi di copia e trasmissione accertabili in epoca medievale, e quindi il problema del passaggio dal libro manoscritto al libro a stampa fra Umanesimo e Rinascimento. Si sono infine svolti e promossi studi sui codici della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e della Biblioteca nazionale Braidense di Milano, allestendo altresì il catalogo dei fondi orientali della Braidense, con una mostra ad essi relativa prevista nella primavera 2015.
L'area di Storia dell'arte medievale ha affrontato ricerche su temi di storia dell'arte bizantina, paleocristiana e altomedievale e storia dell'arte romanica e gotica. Ogni docente ha seguito propri specifici temi di indagine, ma vi sono stati anche ambiti di 'convergenza' assai proficua, come la ricerca in atto sull'abbazia di Acquanegra sul Chiese. Questa tematica (con molte novità) è stata oggetto di giornate di studi e confluirà in una prossima monografia nell'ambito del Dipartimento. Fra i temi di ricerca specifici si ricordano argomenti costantinopolitani relativi all'età giustinianea; studi sull'architettura romanica comasca, sulle abbazie di San Benedetto Po e di Civate, sulla scultura romanica (Toulouse, Piacenza)e di archeologia e architettura in Valtellina, e sul ciclo pittorico romanico di Idensen (Germania).
L'area di Storia dell'arte moderna ha messo in atto, o proseguito, collaborazioni con altre istituzioni, cittadine e non, dando vita a progetti di ricerca che hanno coinvolto studenti, specializzandi e dottorandi dell'Ateneo. In particolare in questi anni il settore di Arte moderna ha coordinato scientificamente il corso del FAI, realizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano e anche con il Piccolo Teatro di Milano. Docenti e ricercatori nel 2013 si sono dedicati alla preparazione della mostra "Bernardino Luini e i suoi figli", prevista presso il Palazzo Reale: un progetto scientifico, molto ampio, che ha comportato un riesame dei documenti sull'artista e la sua famiglia e prevede anche un volume, scritto da studenti dell'Università Statale insieme alla titolare del settore di Critica d'Arte, dedicato alle località in cui sono stati attivi Bernardino Luini e i suoi figli; tale progetto si svolge nell'ambito delle celebrazioni per il novantesimo anniversario dell'Università Statale. Le attività di ricerca si orientano prevalentemente sulla produzione artistica lombarda dal Rinascimento al Neoclassicismo, con specifiche indagini sulle vicende del collezionismo e sulle problematiche museografiche. Sono stati infatti coinvolti dal Comune di Milano nel progetto di riallestimento della Sala degli Scarlioni nel Castello Sforzesco.
L'area di Storia dell'arte contemporanea ha affrontato ricerche relative alla scultura della seconda metà del XIX secolo; alle arti negli anni del Novecento tra le due guerre: produzione e divulgazione; alla moltiplicazione dell'arte e le sue immagini, alla cultura visiva in Italia nell'epoca della riproducibilità tecnica: dalle riviste illustrate del secondo Ottocento a rotocalchi e quotidiani della contemporaneit; alla ricostruzione scientifica dell'attività, della biografia e della fortuna di artisti (Vincenzo Vela, Amedeo Modigliani, László Moholy-Nagy, Renato Birolli, Lucio Fontana, Yves Klein, Gabriele Mucchi e altri) e di critici (Pietro Maria Bardi, Guido Lodovico Luzzatto); al tema della riproducibilità di opere d'arte e oggetti tra XIX e XX secolo; all'arte ‘pubblica' nel XX secolo; al fotomontaggio in Italia; alla poesia visiva.
Nell'area della Storia dell'arte dell'Asia Orientale (L-OR/20) la ricerca si è focalizzata principalmente sul Giappone. In particolare, si è rivolta a quegli elementi della tradizione artistica giapponese passata che permangono, come citazione o rielaborati in nuove forme, nei media moderni e contemporanei (fotografia, grafica, design, performance o installazioni artistiche) diventando parte della vita quotidiana giapponese e in diverso modo diffondendosi anche in Europa. Sono in atto collaborazioni con istituzioni museali e universitarie e con studiosi e artisti giapponesi, cinesi e occidentali in vista di una prima giornata di studi nel 2014.
Uno spazio è infine riservato a ricerche nel campo dell'editoria multimediale e alla riflessione critica sulle Mostre Virtuali.
Una ulteriore componente del Dipartimento è costituita da ricercatori attivi nei settori geografici, psicologici e antropologici (Sezione di Geografia, Antropologia, Psicologia). L'ambito della ricerca geografica ha origine dall'Istituto di Geografia umana, fondato negli anni Sessanta, primo in Italia ad assumere tale denominazione evidenziando in tal modo un peculiare indirizzo di ricerca che privilegiasse lo studio delle interrelazioni fra culture umane e l'ambiente-paesaggio nel corso della storia. In tale prospettiva si sono sviluppate le seguenti tematiche: Città e grandi sistemi metropolitani in Italia e nel mondo, Geografia umanistica (Geografia e letteratura, viaggi e viaggiatori, culture e tradizioni), Geografia del turismo, Ambiente e paesaggio, storia del clima e modificazioni ambientali, Geografia della popolazione e delle migrazioni, Geografia storica e geopolitica, Geografia regionale e dei grandi spazi. Riguardo ai suddetti settori sono in atto da diversi anni ricerche sul campo, in Italia e in diverse aree del mondo, tramite collaborazioni ufficiali con università straniere, enti di ricerca e centri internazionali di eccellenza. Tali ricerche riguardano, oltre all'Italia, soprattutto le seguenti macro-aree:Cina e area del Pacifico (Istituto Confucio dell'Università di Milano),Australia e Oceania (Western Australia University, Perth; Italian Australian Institute della La Trobe University, Melbourne; Western Australian National Trust, Perth; Italian Historical Society, Melbourne), Africa sub-sahariana (Organizzazione Mani Tese, Italia; Université de Paris I – Sorbonne, Parigi; Université de Ouagadougou, Burkina Faso; ACBF – African Capacity Building Foundation, Harare, Zimb.), area dei Balcani ed Europa orientale (Università di Lodz, Polonia; Università Jagellonica, Cracovia, Polonia; Università di Oradea, Romania), Arco Alpino (CIPRA International, Vaduz – Lichtenstein; Alpine Network - Rete Montagna, Innsbruck – Belluno; Isalp – Istituto di storia delle Alpi, Lugano, CH; Accademia di Architettura, Università della Svizzera Italiana, Mendrisio, CH), Francia ed Europa centrale (Université de Paris I – Sorbonne, Parigi; Université de Bourgogne, Digione; Université de la Basse Normandie, Caen; Université de Genève, Ginevra; Université “Joseph Fourier”, Grenoble 1; CIRVi – Centro Interuniversitario Ricerche sul Viaggio / Centre Interuniversitaire sur la recherche sur le Voyage, Torino – Grenoble; Centre de Recherche sur la Littérature des Voyages, Parigi – Clermont Ferrand), ricerca sui terrazzamenti (International Terraced Landscapes Alliance - Alleanza mondiale per i terrazzamenti). L'ampiezza di tali tematiche, sviluppate tramite rapporti a scala nazionale e internazionale, costituisce un particolare punto di forza della Geografia milanese, le cui aperture scientifico-disciplinari alle diverse scale d'indagine (dalla locale alla globale) consentono di affrontare in maniera sistematica e approfondita alcuni fra i problemi più attuali e pressanti della realtà contemporanea. Le aperture scientifico-disciplinari consentono il confronto con altri ambiti scientifico-metodologici (psicologia sociale, antropologia culturale, storia e storia economica, climatologia, discipline naturalistiche, economia territoriale, e così via) e altre scuole nazionali. Tali prospettive di ricerca trovano degli ostacoli, in particolare, nelle difficoltà ad effettuare periodi di indagine sul campo (in Italia e all'estero) sufficientemente prolungati per acquisire le necessarie informazioni e per affrontare in maniera approfondita le problematiche concrete delle specifiche realtà oggetto di studio. Vi è poi un'area di ricerca inerente al SSD Agr/01 - Economia ed Estimo Rurale, che si sviluppa in collaborazione con l'ambito geografico e si articola in tre rami di ricerca: due consolidati e uno più innovativo. Marketing territoriale e turistico. In questo settore la ricerca prosegue con le classiche metodologie dell'analisi della domanda e dell'offerta dei territori vocati al turismo. Circa il marketing territoriale, già da un paio di anni, si è affinata la ricerca in tema di sostenibilità dei territori attraverso una applicazione innovativa rappresentata dall'Ecological Footprint che assume in sé più ruoli di indagine. Economia delle risorse: questo filone di studio è incentrato sui nuovi strumenti della ricerca operativa in merito all'economia delle risorse, che si propone di analizzare le situazioni di sfruttamento anomalo delle risorse naturali con analisi degli scenari in grado di proiettare l'attuale stato di scarsità e degrado delle matrici/risorse ambientali per mettere in evidenza nuove modalità di approccio sostenibile (B.A.T., rifiuti riciclati, L.C.A., ecc.). Governance territoriale: innovativa è l'ultima tematica di ricerca che ricomprende il mondo certificativo e gli strumenti di governance più classici. La certificazione ISO 14001 e la registrazione EMAS rappresentano dei validi strumenti per valutare il livello di attenzione che le organizzazioni, sia pubbliche che private, si impegnano a dimostrare nei confronti dell'ambiente e per le quali l'affiancamento con l'Università può portare un valore aggiunto. Analisi statistiche raffinate e applicative sono gli strumenti attualmente oggetto di approfondimento al fine di dimostrare la validità operativa “a tutto campo” della strumentazione certificativa. VIA, VAS, VINCA e IPPC sono alcuni tra i più importanti strumenti di governance territoriale previsti dalla legislazione comunitaria al fine di integrare gli aspetti ambientali con l'ordinaria gestione pianificatoria del territorio. Non si può negare che nell'affrontare queste tematiche di ricerca vi siano notevoli criticità, che si possono riassumere nella mancanza di fondi necessari ai diversi approfondimenti di tipo quantitativo (campioni statistici rappresentativi) e nella cronica carenza di ricercatori validi per supportare la ricerca di base.
La ricerca in ambito psicologico si sviluppa sostanzialmente all'interno del settore M-PSI/05 – Psicologia sociale. Tre sono i principali ambiti di studio: a) Psicologia sociale e ambientale con particolare riferimento alle ricerche recenti sugli effetti dell'ambiente naturale e costruito su specifici processi cognitivi (p.e. attentional restoration) e sullo sviluppo del benessere emozionale (collaborazioni con il Positive Psychology Center dell'Università di Pennsylvania e con il Quality of Life Research Center della Claremont Graduate University, U.S.). b) Psicologia transculturale con particolare riferimento allo studio dei processi psicosociali delle famiglie migranti e delle cosiddette seconde generazioni. c) Psicologia di comunità, con particolare riferimento allo studio dei processi partecipativi nell'attività politica e nell'uso della città e dei beni comuni (si veda ad esempio lo studio delle relazioni psicosociali tra gli scavi archeologici e la comunità locale a Tarquinia). In tutti questi ambiti si sottolinea l'aspetto sia della ricerca di base che della ricerca azione, collegandosi, in questo caso, alle istituzioni esterne all'Ateneo (comune, regione, ASL, istituzioni del privato sociale). Il gruppo di ricerca dell'area psicologica, che si caratterizza per l'ampia collaborazione con le altre aree di ricerca del dipartimento, mira a rappresentare un punto avanzato degli studi nazionali facenti riferimento al paradigma socioculturale (e non biologico) in psicologia.
L'ambito demoantropologico tocca i seguenti temi: a) Sviluppo socio-economico e sviluppo politico; b) Migrazioni forzate verso l'Italia; c) Cultura materiale e patrimonio culturale. Si tratta di linee di ricerca sviluppate da lungo tempo e che sono potenzialmente in forte relazione con varie macro-discipline presenti nel Dipartimento: geografia, psicologia e discipline dei beni culturali. a) Sviluppo socio-economico e sviluppo politico, con particolare attenzione all'area somala e sulla base di ricerche sul campo condotte in precedenza e costantemente aggiornate. Questo punto vede la partecipazione ad un gruppo di ricerca a livello europeo, coordinato dall'Università di Bayreuth, Germania, sul tema delle reti stradali in Africa e la partecipazione come “Country expert” per il Somaliland al progetto di ricerca internazionale Varieties of Democracy con sede all'Università di Goteberg, Svezia, finalizzato alla creazione di un database globale relativo a elezioni e struttura democratica. Si ricorda anche il contributo all'organizzazione dei seminari 2013 e 2014 del SIII, Seminario interdisciplinare, interfacoltà, interuniversitario basato presso la facoltà di Scienze politiche di Unimi e dedicati rispettivamente al tema del Land Grabbing globale e dell'Agricoltura famigliare. b) Migrazioni forzate verso l'Italia: contribuito alla creazione di “Escapes. Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate”, formalmente collocato presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche ma con la prospettiva di diventare struttura inter-dipartimentale. Il laboratorio riunisce una rete nazionale di ricercatori e operatori sul territorio che operano nel campo delle migrazioni forzate. Escapes ha organizzato una prima giornata di studio “Attraversare il Mediterraneo. A due anni dalle primavere arabe” ed il convegno internazionale “Transiti, barriere, libertà: cercare rifugio nel Mediterraneo e in Europa”) con il sostegno dei dipartimenti Unimi di Scienze Politiche e Sociali e di Beni Culturali e Ambientali e di un dipartimento di Milano-Bicocca. Il laboratorio ha svolto anche una serie di seminari di ricerca per l'anno 2013-14. In ultimo si ricorda la consulenza per un progetto di ricerca svolto dall'associazione culturale Margini su commissione della Open Society Foundation per la preparazione di un report di documentazione foto-etnografica sulle condizioni di vita di rifugiati e richiedenti asilo in Italia. c) Cultura materiale e patrimonio: ricerca avanzata sull'uso degli artefatti culturali.
Gli studi in ambito musicologico e dello spettacolo riguardano in particolare la storia e la critica della musica, del teatro e del cinema italiani e internazionali in epoca moderna e contemporanea, con forte attenzione ai molteplici rapporti intercorrenti tra l'esperienza musicale, quelle della letteratura, del teatro, del cinema e delle arti figurative.
L'attività di ricerca della sezione Musica e Spettacolo è rappresentata nel Dipartimento dai settori L-ART/05 (Discipline dello Spettacolo), L-ART/06 (Cinema e Fotografia), L-ART/07 (Musica), L-ANT/08 (Etnomusicologia) e dal settore M-FIL 05 (Estetica).
Per quanto riguarda le discipline dello spettacolo (L-ART/05) la ricerca scientifica si è svolta su diverse aree. Un primo ambito di interesse riguarda lo studio sistematico dei cartelloni drammatici del primo Ottocento italiano. Un progetto di ricerca più ampio e articolato ha poi impegnato la ricerca documentaria e su periodici mirando alla ricostruzione della fisionomia del critico teatrale nell'Ottocento e nel primo Novecento. Altro ambito di indagine in corso di sviluppo è quello relativo al teatro di regia italiano e straniero, all'attore teatrale e alla storia dell'organizzazione dello spettacolo teatrale e musicale in Italia dal Cinquecento ai giorni nostri, con particolare attenzione alle istituzioni teatrali milanesi (Piccolo Teatro, Teatro Elfo Puccini, Teatro alla Scala) con le quali il rapporto è continuativo e le iniziative scientifiche proposte sono state molteplici.
Gli ambiti di ricerca del cinema (L-ART/06) sono stati la ricostruzione dei rapporti tra i cattolici e il cinema in Italia tra gli anni '40 e gli anni '70; l'analisi del film religioso e lo studio della critica cinematografica d'ambito cattolico. L'attività di ricerca si è inoltre concentrata sul cinema italiano dall'inizio del Novecento agli anni Cinquanta con particolare attenzione allo studio dei paratesti (cinenovelle, manifesti, articoli di costume sul cinema, critica, rotocalchi illustrati) e alla produzione di alcuni autori come Federico Fellini, Renato Castellani e Alessandro Blasetti. Ulteriore campo di ricerca è quello relativo allo studio del cinema italiano dalle origini agli anni Cinquanta, con attenzione alle dinamiche del cinema delle origini (melodramma, recitazione, serialità, aspetti filologici), alle diramazioni culturali del neorealismo e a quelle dell'opera di Roberto Rossellini, segnatamente per quanto riguarda le questioni critico-filologiche implicate dalla ricca variantistica della sua opera. Da ricordare le ricerche sulla figura dell'attore milanese e la costante collaborazione con la Fondazione Cineteca di Milano e con il festival Docucity.
I settori della musicologia (L-ART/07 e L-ART/08) hanno condotto ricerche documentarie e archivistiche finalizzate all'attività editoriale, al recupero e all'esecuzione dei repertori musicali del passato; una ricostruzione filologica di partiture musicali, redazione e pubblicazione nell'ambito di collane di edizioni critiche (Archivio della sinfonia milanese, Intermezzi napoletani del Settecento, Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Battista Pergolesi). La ricerca si è inoltre indirizzata allo studio dei repertori storici e delle culture musicali di ambito 'colto' e popular, anche in prospettiva interdisciplinare e alla ricerca sul campo, non trascurando lo studio delle pratiche musicali e dei contesti sonori nei settori dell'etnomusicologia e dell'antropologia visuale.
Nell'ambito dell'Estetica (M-FIL/05) la ricerca si è focalizzata sulle categorie estetiche del Bello, del Brutto, del Sublime, del Mostruoso, sul tema della Forma, dell'autonomia morfologica e del divenire delle forme, sull'estetica attoriale e sul ruolo dei sensi nella fruizione. La ricerca si è inoltre incentrata sull'estetica del teatro, sul procedere teorico, sul farsi procedurale e sulla prassi delle dinamiche rappresentative: dal testo alla scena.
In termini generali, obiettivo comune del Dipartimento consiste, da un lato, nel promuovere un aumento della produzione scientifica; un'ancora maggiore internazionalizzazione delle attività di ricerca; una maggiore partecipazione a bandi europei per progetti di ricerca; un aumento dei rapporti scientifici con altri enti; un aumento dei rapporti scientifici interdipartimentali.
Gli obiettivi del Dipartimento sono i seguenti:
Obiettivo 1. Aumento della produzione e della qualità scientifica.
monitoraggio nel Riesame 2015 e scadenza nel 2017.
Azione 1: aumento del numero di articoli e di monografie sui temi di ricerca su riviste nazionali e internazionali.
Indicatori: numero di prodotti pubblicati in sedi nazionali e internazionali.
Azione 2: aumento del numero di interventi a convegni, conferenze e workshop nazionali e internazionali su argomenti di ricerca del Dipartimento.
indicatori: numero di inviti per convegni, conferenze e workshop in Italia e all'estero.
Obiettivo 2: aumento dell'internazionalizzazione.
monitoraggio nel Riesame 2015 e scadenza nel 2017.
Azione 1: incremento degli scambi con università e istituzioni straniere, al fine di elaborare progetti congiunti e di favorire la condivisione dei risultati della ricerca.
Indicatori: numero dei visiting professor e dei visiting researcher in ingresso e in uscita.
Obiettivo 3: aumento della competitività e della capacità di attrarre fondi europei
monitoraggio nel Riesame 2015 e scadenza nel 2017.
Azione 1: partecipazione a bandi europei per progetti di ricerca
Indicatori: numero delle domande presentate per progetti europei
Azione 2: aumento delle collaborazioni o partenariati con enti e centri europei per i bandi
Indicatori: numero degli enti e centri europei coinvolti
Obiettivo 4: aumento dei rapporti scientifici con enti esterni
monitoraggio nel Riesame 2015 e scadenza nel 2017.
Azione 1: aumento delle convenzioni con enti esterni
Indicatori: numero di nuove convenzioni
Azione 2: ampliamento delle attività con enti esterni convenzionati
indicatori: ampliamento delle attività scientifiche coperte dalle convenzioni in rinnovo
Obiettivo 5: aumento dei rapporti scientifici con altri dipartimenti
Azione 1: aumento dei progetti interdipartimentali
Indicatori: numero dei progetti interdipartimentali
Azione 2: aumento delle partecipazioni a centri di ricerca interdipartimentali
Indicatori: numero delle partecipazioni a centri di ricerca interdipartimentali
Rispetto agli obiettivi, il Dipartimento ha tenuto conto del piano di programmazione triennale e il piano della performance dell'Ateneo.
La ricerca archeologica è rappresentata nel Dipartimento dai settori L-ANT/01 (Preistoria e protostoria), L-ANT/06 (Etruscologia e antichità italiche), L-ANT/07 (Archeologia classica), L-ANT/09 (Topografia antica). Diverse ricerche sono a lungo termine, in particolare i numerosi scavi archeologici condotti in Italia (su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, e talvolta in collaborazione con i suoi uffici periferici) e nel Mediterraneo (attraverso accordi ufficiali). Le principali linee di ricerca dell'ambito preistorico e protostorico sono concentrate su temi rilevanti e siti importanti per la protostoria dell'Italia settentrionale, con gli scavi archeologici, in corso da tempo, nell'abitato palafitticolo dell'età del Bronzo del Lavagnone di Desenzano (BS, dal 2011 sito UNESCO) e in quello etrusco-padano di VI-V secolo a.C. del Forcello (Bagnolo S. Vito, MN) e le ricerche sul sepolcreto golasecchiano della Ca' Morta (CO) e sulla palafitta dell'età del Bronzo antico di Canàr di S. Pietro Polesine (RO).
Il settore di Etruscologia prosegue nel “Progetto Tarquinia” sulla grande città etrusca, della quale dopo il periodo arcaico si indagheranno le fasi ellenistiche e si sta tracciando lo sviluppo anche attraverso un modello tridimensionale (Lidar) in collaborazione con il Politecnico di Milano. Un secondo ambito è rappresentato dagli studi sui diversi aspetti della civiltà degli Etruschi nel quadro del Mediterraneo antico e nel suo impatto sulle culture moderne, continuando nel 2013 quelli dedicati ai contatti mediterranei e alla funzione e il ruolo di specifici apparati d'uso anche in necropoli, in particolare la classe degli specchi etruschi, tema sul quale sono in atto accordi con l'Università di Göteborg (prof. I. Wiman). Tra gli studi di epigrafia etrusca è continuata la ricerca in seno all'International Etruscan Sigla Project (IESP), condotto in collaborazione con la Florida State University (N. de Grummond), e già presentato in occasione di numerosi convegni internazionali (Milano, Londra, Tallahassee, Tarquinia). Proseguono anche gli studi nell'ambito dell'Etruria campana, con particolare riguardo a Capua e alle sue produzioni.
Nell'ambito dell'Archeologia classica i temi di ricerca sono diversi: in ambito greco le produzioni artistiche dell'età classica, l'archeologia funeraria, l'archeologia magnogreca e il rapporto con le culture indigene (scavo archeologico nell'abitato peuceta di Jazzo Fornasiello, Gravina in Puglia, BA). In ambito romano l'archeologia cisalpina (scavo del vicus di Calvatone-Bedriacum, CR; studi sui templi di Brescia), le residenze imperiali (indagini a Sperlonga, LT, che nel 2014 comporteranno anche uno scavo archeologico), l'architettura privata e pubblica nelle province orientali (indagini nelle “Terme Milano” a Gortina, Creta, Grecia, in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene; missione italo-siriana Pal.M.A.I.S sul quartiere sud-ovest della città di Parmira, Siria) e occidentali (scavo nella città punico-romana di Nora, CA). Altri temi di ricerca in corso sono l'universo infantile nel mondo antico, la produzione artistica (mosaici, scultura, bronzistica) e artigianale (bronzi, pavimentazioni), l'ambito tardoantico, il collezionismo di antichità, la fortuna dell'antico nella cultura contemporanea.
I risultati di tali ricerche sono stati presentati, oltre che in pubblicazioni e convegni, anche attraverso la partecipazione a mostre scientifiche, alcune delle quali sono in corso di realizzazione. Le ricerche condotte dal settore archeologico del Dipartimento sono pienamente in linea con i temi trattati in ambito nazionale e internazionale e l'impegno rappresentato dagli scavi archeologici, che coprono numerosi ambiti culturali, tematici, cronologici e geografici, rappresenta una grande varietà di interessi, in diversi casi consolidati negli anni e con importanti risultati già conseguiti, in altri avviati di recente e con prospettive di grande interesse scientifico.
La ricerca storico-artistica è rappresentata nel Dipartimento dai settori L-ANT/08 (Archeologia cristiana e medievale), L-ART/01 (Storia dell'arte medievale), L-ART/02 (Storia dell'arte moderna), L-ART/03 (Storia dell'arte contemporanea), L-ART/04 (Museologia e critica artistica e del restauro) e L-OR/20 (Storia dell'arte dell'Asia Orientale). Gli studi, accomunati da un'impostazione metodologica essenzialmente storico-filologica, attenta anche alle questioni di critica, committenza, circolazione e ricezione delle opere, coprono un periodo che va dal tardo-antico all'età contemporanea.
Nell'ambito tardo antico la ricerca è stata in prevalenza condotta su questioni concernenti le antichità cristiane d'Oriente e le connesse relazioni con il mondo bizantino e l'Occidente tardoantico e medievale, con particolare riguardo alla Siria, all'Egitto, all'Arabia, al Mar Rosso e al Corno d'Africa, al Levante crociato; nonché all'eredità greca nel tardo Medioevo, nell'Umanesimo e Rinascimento e in età neoclassica. Si sono, inoltre, proseguite le indagini sulla storia della tradizione greca nell'evidenza manoscritta bizantina e cristiano-orientale, affrontando la questione della documentazione di età «pre-iconoclasta» e della sua possibile ricostruzione alla luce dei meccanismi di copia e trasmissione accertabili in epoca medievale, e quindi il problema del passaggio dal libro manoscritto al libro a stampa fra Umanesimo e Rinascimento. Si sono infine svolti e promossi studi sui codici della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e della Biblioteca nazionale Braidense di Milano, allestendo altresì il catalogo dei fondi orientali della Braidense, con una mostra ad essi relativa prevista nella primavera 2015.
L'area di Storia dell'arte medievale ha affrontato ricerche su temi di storia dell'arte bizantina, paleocristiana e altomedievale e storia dell'arte romanica e gotica. Ogni docente ha seguito propri specifici temi di indagine, ma vi sono stati anche ambiti di 'convergenza' assai proficua, come la ricerca in atto sull'abbazia di Acquanegra sul Chiese. Questa tematica (con molte novità) è stata oggetto di giornate di studi e confluirà in una prossima monografia nell'ambito del Dipartimento. Fra i temi di ricerca specifici si ricordano argomenti costantinopolitani relativi all'età giustinianea; studi sull'architettura romanica comasca, sulle abbazie di San Benedetto Po e di Civate, sulla scultura romanica (Toulouse, Piacenza)e di archeologia e architettura in Valtellina, e sul ciclo pittorico romanico di Idensen (Germania).
L'area di Storia dell'arte moderna ha messo in atto, o proseguito, collaborazioni con altre istituzioni, cittadine e non, dando vita a progetti di ricerca che hanno coinvolto studenti, specializzandi e dottorandi dell'Ateneo. In particolare in questi anni il settore di Arte moderna ha coordinato scientificamente il corso del FAI, realizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano e anche con il Piccolo Teatro di Milano. Docenti e ricercatori nel 2013 si sono dedicati alla preparazione della mostra "Bernardino Luini e i suoi figli", prevista presso il Palazzo Reale: un progetto scientifico, molto ampio, che ha comportato un riesame dei documenti sull'artista e la sua famiglia e prevede anche un volume, scritto da studenti dell'Università Statale insieme alla titolare del settore di Critica d'Arte, dedicato alle località in cui sono stati attivi Bernardino Luini e i suoi figli; tale progetto si svolge nell'ambito delle celebrazioni per il novantesimo anniversario dell'Università Statale. Le attività di ricerca si orientano prevalentemente sulla produzione artistica lombarda dal Rinascimento al Neoclassicismo, con specifiche indagini sulle vicende del collezionismo e sulle problematiche museografiche. Sono stati infatti coinvolti dal Comune di Milano nel progetto di riallestimento della Sala degli Scarlioni nel Castello Sforzesco.
L'area di Storia dell'arte contemporanea ha affrontato ricerche relative alla scultura della seconda metà del XIX secolo; alle arti negli anni del Novecento tra le due guerre: produzione e divulgazione; alla moltiplicazione dell'arte e le sue immagini, alla cultura visiva in Italia nell'epoca della riproducibilità tecnica: dalle riviste illustrate del secondo Ottocento a rotocalchi e quotidiani della contemporaneit; alla ricostruzione scientifica dell'attività, della biografia e della fortuna di artisti (Vincenzo Vela, Amedeo Modigliani, László Moholy-Nagy, Renato Birolli, Lucio Fontana, Yves Klein, Gabriele Mucchi e altri) e di critici (Pietro Maria Bardi, Guido Lodovico Luzzatto); al tema della riproducibilità di opere d'arte e oggetti tra XIX e XX secolo; all'arte ‘pubblica' nel XX secolo; al fotomontaggio in Italia; alla poesia visiva.
Nell'area della Storia dell'arte dell'Asia Orientale (L-OR/20) la ricerca si è focalizzata principalmente sul Giappone. In particolare, si è rivolta a quegli elementi della tradizione artistica giapponese passata che permangono, come citazione o rielaborati in nuove forme, nei media moderni e contemporanei (fotografia, grafica, design, performance o installazioni artistiche) diventando parte della vita quotidiana giapponese e in diverso modo diffondendosi anche in Europa. Sono in atto collaborazioni con istituzioni museali e universitarie e con studiosi e artisti giapponesi, cinesi e occidentali in vista di una prima giornata di studi nel 2014.
Uno spazio è infine riservato a ricerche nel campo dell'editoria multimediale e alla riflessione critica sulle Mostre Virtuali.
Una ulteriore componente del Dipartimento è costituita da ricercatori attivi nei settori geografici, psicologici e antropologici (Sezione di Geografia, Antropologia, Psicologia). L'ambito della ricerca geografica ha origine dall'Istituto di Geografia umana, fondato negli anni Sessanta, primo in Italia ad assumere tale denominazione evidenziando in tal modo un peculiare indirizzo di ricerca che privilegiasse lo studio delle interrelazioni fra culture umane e l'ambiente-paesaggio nel corso della storia. In tale prospettiva si sono sviluppate le seguenti tematiche: Città e grandi sistemi metropolitani in Italia e nel mondo, Geografia umanistica (Geografia e letteratura, viaggi e viaggiatori, culture e tradizioni), Geografia del turismo, Ambiente e paesaggio, storia del clima e modificazioni ambientali, Geografia della popolazione e delle migrazioni, Geografia storica e geopolitica, Geografia regionale e dei grandi spazi. Riguardo ai suddetti settori sono in atto da diversi anni ricerche sul campo, in Italia e in diverse aree del mondo, tramite collaborazioni ufficiali con università straniere, enti di ricerca e centri internazionali di eccellenza. Tali ricerche riguardano, oltre all'Italia, soprattutto le seguenti macro-aree:Cina e area del Pacifico (Istituto Confucio dell'Università di Milano),Australia e Oceania (Western Australia University, Perth; Italian Australian Institute della La Trobe University, Melbourne; Western Australian National Trust, Perth; Italian Historical Society, Melbourne), Africa sub-sahariana (Organizzazione Mani Tese, Italia; Université de Paris I – Sorbonne, Parigi; Université de Ouagadougou, Burkina Faso; ACBF – African Capacity Building Foundation, Harare, Zimb.), area dei Balcani ed Europa orientale (Università di Lodz, Polonia; Università Jagellonica, Cracovia, Polonia; Università di Oradea, Romania), Arco Alpino (CIPRA International, Vaduz – Lichtenstein; Alpine Network - Rete Montagna, Innsbruck – Belluno; Isalp – Istituto di storia delle Alpi, Lugano, CH; Accademia di Architettura, Università della Svizzera Italiana, Mendrisio, CH), Francia ed Europa centrale (Université de Paris I – Sorbonne, Parigi; Université de Bourgogne, Digione; Université de la Basse Normandie, Caen; Université de Genève, Ginevra; Université “Joseph Fourier”, Grenoble 1; CIRVi – Centro Interuniversitario Ricerche sul Viaggio / Centre Interuniversitaire sur la recherche sur le Voyage, Torino – Grenoble; Centre de Recherche sur la Littérature des Voyages, Parigi – Clermont Ferrand), ricerca sui terrazzamenti (International Terraced Landscapes Alliance - Alleanza mondiale per i terrazzamenti). L'ampiezza di tali tematiche, sviluppate tramite rapporti a scala nazionale e internazionale, costituisce un particolare punto di forza della Geografia milanese, le cui aperture scientifico-disciplinari alle diverse scale d'indagine (dalla locale alla globale) consentono di affrontare in maniera sistematica e approfondita alcuni fra i problemi più attuali e pressanti della realtà contemporanea. Le aperture scientifico-disciplinari consentono il confronto con altri ambiti scientifico-metodologici (psicologia sociale, antropologia culturale, storia e storia economica, climatologia, discipline naturalistiche, economia territoriale, e così via) e altre scuole nazionali. Tali prospettive di ricerca trovano degli ostacoli, in particolare, nelle difficoltà ad effettuare periodi di indagine sul campo (in Italia e all'estero) sufficientemente prolungati per acquisire le necessarie informazioni e per affrontare in maniera approfondita le problematiche concrete delle specifiche realtà oggetto di studio. Vi è poi un'area di ricerca inerente al SSD Agr/01 - Economia ed Estimo Rurale, che si sviluppa in collaborazione con l'ambito geografico e si articola in tre rami di ricerca: due consolidati e uno più innovativo. Marketing territoriale e turistico. In questo settore la ricerca prosegue con le classiche metodologie dell'analisi della domanda e dell'offerta dei territori vocati al turismo. Circa il marketing territoriale, già da un paio di anni, si è affinata la ricerca in tema di sostenibilità dei territori attraverso una applicazione innovativa rappresentata dall'Ecological Footprint che assume in sé più ruoli di indagine. Economia delle risorse: questo filone di studio è incentrato sui nuovi strumenti della ricerca operativa in merito all'economia delle risorse, che si propone di analizzare le situazioni di sfruttamento anomalo delle risorse naturali con analisi degli scenari in grado di proiettare l'attuale stato di scarsità e degrado delle matrici/risorse ambientali per mettere in evidenza nuove modalità di approccio sostenibile (B.A.T., rifiuti riciclati, L.C.A., ecc.). Governance territoriale: innovativa è l'ultima tematica di ricerca che ricomprende il mondo certificativo e gli strumenti di governance più classici. La certificazione ISO 14001 e la registrazione EMAS rappresentano dei validi strumenti per valutare il livello di attenzione che le organizzazioni, sia pubbliche che private, si impegnano a dimostrare nei confronti dell'ambiente e per le quali l'affiancamento con l'Università può portare un valore aggiunto. Analisi statistiche raffinate e applicative sono gli strumenti attualmente oggetto di approfondimento al fine di dimostrare la validità operativa “a tutto campo” della strumentazione certificativa. VIA, VAS, VINCA e IPPC sono alcuni tra i più importanti strumenti di governance territoriale previsti dalla legislazione comunitaria al fine di integrare gli aspetti ambientali con l'ordinaria gestione pianificatoria del territorio. Non si può negare che nell'affrontare queste tematiche di ricerca vi siano notevoli criticità, che si possono riassumere nella mancanza di fondi necessari ai diversi approfondimenti di tipo quantitativo (campioni statistici rappresentativi) e nella cronica carenza di ricercatori validi per supportare la ricerca di base.
La ricerca in ambito psicologico si sviluppa sostanzialmente all'interno del settore M-PSI/05 – Psicologia sociale. Tre sono i principali ambiti di studio: a) Psicologia sociale e ambientale con particolare riferimento alle ricerche recenti sugli effetti dell'ambiente naturale e costruito su specifici processi cognitivi (p.e. attentional restoration) e sullo sviluppo del benessere emozionale (collaborazioni con il Positive Psychology Center dell'Università di Pennsylvania e con il Quality of Life Research Center della Claremont Graduate University, U.S.). b) Psicologia transculturale con particolare riferimento allo studio dei processi psicosociali delle famiglie migranti e delle cosiddette seconde generazioni. c) Psicologia di comunità, con particolare riferimento allo studio dei processi partecipativi nell'attività politica e nell'uso della città e dei beni comuni (si veda ad esempio lo studio delle relazioni psicosociali tra gli scavi archeologici e la comunità locale a Tarquinia). In tutti questi ambiti si sottolinea l'aspetto sia della ricerca di base che della ricerca azione, collegandosi, in questo caso, alle istituzioni esterne all'Ateneo (comune, regione, ASL, istituzioni del privato sociale). Il gruppo di ricerca dell'area psicologica, che si caratterizza per l'ampia collaborazione con le altre aree di ricerca del dipartimento, mira a rappresentare un punto avanzato degli studi nazionali facenti riferimento al paradigma socioculturale (e non biologico) in psicologia.
L'ambito demoantropologico tocca i seguenti temi: a) Sviluppo socio-economico e sviluppo politico; b) Migrazioni forzate verso l'Italia; c) Cultura materiale e patrimonio culturale. Si tratta di linee di ricerca sviluppate da lungo tempo e che sono potenzialmente in forte relazione con varie macro-discipline presenti nel Dipartimento: geografia, psicologia e discipline dei beni culturali. a) Sviluppo socio-economico e sviluppo politico, con particolare attenzione all'area somala e sulla base di ricerche sul campo condotte in precedenza e costantemente aggiornate. Questo punto vede la partecipazione ad un gruppo di ricerca a livello europeo, coordinato dall'Università di Bayreuth, Germania, sul tema delle reti stradali in Africa e la partecipazione come “Country expert” per il Somaliland al progetto di ricerca internazionale Varieties of Democracy con sede all'Università di Goteberg, Svezia, finalizzato alla creazione di un database globale relativo a elezioni e struttura democratica. Si ricorda anche il contributo all'organizzazione dei seminari 2013 e 2014 del SIII, Seminario interdisciplinare, interfacoltà, interuniversitario basato presso la facoltà di Scienze politiche di Unimi e dedicati rispettivamente al tema del Land Grabbing globale e dell'Agricoltura famigliare. b) Migrazioni forzate verso l'Italia: contribuito alla creazione di “Escapes. Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate”, formalmente collocato presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche ma con la prospettiva di diventare struttura inter-dipartimentale. Il laboratorio riunisce una rete nazionale di ricercatori e operatori sul territorio che operano nel campo delle migrazioni forzate. Escapes ha organizzato una prima giornata di studio “Attraversare il Mediterraneo. A due anni dalle primavere arabe” ed il convegno internazionale “Transiti, barriere, libertà: cercare rifugio nel Mediterraneo e in Europa”) con il sostegno dei dipartimenti Unimi di Scienze Politiche e Sociali e di Beni Culturali e Ambientali e di un dipartimento di Milano-Bicocca. Il laboratorio ha svolto anche una serie di seminari di ricerca per l'anno 2013-14. In ultimo si ricorda la consulenza per un progetto di ricerca svolto dall'associazione culturale Margini su commissione della Open Society Foundation per la preparazione di un report di documentazione foto-etnografica sulle condizioni di vita di rifugiati e richiedenti asilo in Italia. c) Cultura materiale e patrimonio: ricerca avanzata sull'uso degli artefatti culturali.
Gli studi in ambito musicologico e dello spettacolo riguardano in particolare la storia e la critica della musica, del teatro e del cinema italiani e internazionali in epoca moderna e contemporanea, con forte attenzione ai molteplici rapporti intercorrenti tra l'esperienza musicale, quelle della letteratura, del teatro, del cinema e delle arti figurative.
L'attività di ricerca della sezione Musica e Spettacolo è rappresentata nel Dipartimento dai settori L-ART/05 (Discipline dello Spettacolo), L-ART/06 (Cinema e Fotografia), L-ART/07 (Musica), L-ANT/08 (Etnomusicologia) e dal settore M-FIL 05 (Estetica).
Per quanto riguarda le discipline dello spettacolo (L-ART/05) la ricerca scientifica si è svolta su diverse aree. Un primo ambito di interesse riguarda lo studio sistematico dei cartelloni drammatici del primo Ottocento italiano. Un progetto di ricerca più ampio e articolato ha poi impegnato la ricerca documentaria e su periodici mirando alla ricostruzione della fisionomia del critico teatrale nell'Ottocento e nel primo Novecento. Altro ambito di indagine in corso di sviluppo è quello relativo al teatro di regia italiano e straniero, all'attore teatrale e alla storia dell'organizzazione dello spettacolo teatrale e musicale in Italia dal Cinquecento ai giorni nostri, con particolare attenzione alle istituzioni teatrali milanesi (Piccolo Teatro, Teatro Elfo Puccini, Teatro alla Scala) con le quali il rapporto è continuativo e le iniziative scientifiche proposte sono state molteplici.
Gli ambiti di ricerca del cinema (L-ART/06) sono stati la ricostruzione dei rapporti tra i cattolici e il cinema in Italia tra gli anni '40 e gli anni '70; l'analisi del film religioso e lo studio della critica cinematografica d'ambito cattolico. L'attività di ricerca si è inoltre concentrata sul cinema italiano dall'inizio del Novecento agli anni Cinquanta con particolare attenzione allo studio dei paratesti (cinenovelle, manifesti, articoli di costume sul cinema, critica, rotocalchi illustrati) e alla produzione di alcuni autori come Federico Fellini, Renato Castellani e Alessandro Blasetti. Ulteriore campo di ricerca è quello relativo allo studio del cinema italiano dalle origini agli anni Cinquanta, con attenzione alle dinamiche del cinema delle origini (melodramma, recitazione, serialità, aspetti filologici), alle diramazioni culturali del neorealismo e a quelle dell'opera di Roberto Rossellini, segnatamente per quanto riguarda le questioni critico-filologiche implicate dalla ricca variantistica della sua opera. Da ricordare le ricerche sulla figura dell'attore milanese e la costante collaborazione con la Fondazione Cineteca di Milano e con il festival Docucity.
I settori della musicologia (L-ART/07 e L-ART/08) hanno condotto ricerche documentarie e archivistiche finalizzate all'attività editoriale, al recupero e all'esecuzione dei repertori musicali del passato; una ricostruzione filologica di partiture musicali, redazione e pubblicazione nell'ambito di collane di edizioni critiche (Archivio della sinfonia milanese, Intermezzi napoletani del Settecento, Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Battista Pergolesi). La ricerca si è inoltre indirizzata allo studio dei repertori storici e delle culture musicali di ambito 'colto' e popular, anche in prospettiva interdisciplinare e alla ricerca sul campo, non trascurando lo studio delle pratiche musicali e dei contesti sonori nei settori dell'etnomusicologia e dell'antropologia visuale.
Nell'ambito dell'Estetica (M-FIL/05) la ricerca si è focalizzata sulle categorie estetiche del Bello, del Brutto, del Sublime, del Mostruoso, sul tema della Forma, dell'autonomia morfologica e del divenire delle forme, sull'estetica attoriale e sul ruolo dei sensi nella fruizione. La ricerca si è inoltre incentrata sull'estetica del teatro, sul procedere teorico, sul farsi procedurale e sulla prassi delle dinamiche rappresentative: dal testo alla scena.
In termini generali, obiettivo comune del Dipartimento consiste, da un lato, nel promuovere un aumento della produzione scientifica; un'ancora maggiore internazionalizzazione delle attività di ricerca; una maggiore partecipazione a bandi europei per progetti di ricerca; un aumento dei rapporti scientifici con altri enti; un aumento dei rapporti scientifici interdipartimentali.
Gli obiettivi del Dipartimento sono i seguenti:
Obiettivo 1. Aumento della produzione e della qualità scientifica.
monitoraggio nel Riesame 2015 e scadenza nel 2017.
Azione 1: aumento del numero di articoli e di monografie sui temi di ricerca su riviste nazionali e internazionali.
Indicatori: numero di prodotti pubblicati in sedi nazionali e internazionali.
Azione 2: aumento del numero di interventi a convegni, conferenze e workshop nazionali e internazionali su argomenti di ricerca del Dipartimento.
indicatori: numero di inviti per convegni, conferenze e workshop in Italia e all'estero.
Obiettivo 2: aumento dell'internazionalizzazione.
monitoraggio nel Riesame 2015 e scadenza nel 2017.
Azione 1: incremento degli scambi con università e istituzioni straniere, al fine di elaborare progetti congiunti e di favorire la condivisione dei risultati della ricerca.
Indicatori: numero dei visiting professor e dei visiting researcher in ingresso e in uscita.
Obiettivo 3: aumento della competitività e della capacità di attrarre fondi europei
monitoraggio nel Riesame 2015 e scadenza nel 2017.
Azione 1: partecipazione a bandi europei per progetti di ricerca
Indicatori: numero delle domande presentate per progetti europei
Azione 2: aumento delle collaborazioni o partenariati con enti e centri europei per i bandi
Indicatori: numero degli enti e centri europei coinvolti
Obiettivo 4: aumento dei rapporti scientifici con enti esterni
monitoraggio nel Riesame 2015 e scadenza nel 2017.
Azione 1: aumento delle convenzioni con enti esterni
Indicatori: numero di nuove convenzioni
Azione 2: ampliamento delle attività con enti esterni convenzionati
indicatori: ampliamento delle attività scientifiche coperte dalle convenzioni in rinnovo
Obiettivo 5: aumento dei rapporti scientifici con altri dipartimenti
Azione 1: aumento dei progetti interdipartimentali
Indicatori: numero dei progetti interdipartimentali
Azione 2: aumento delle partecipazioni a centri di ricerca interdipartimentali
Indicatori: numero delle partecipazioni a centri di ricerca interdipartimentali
Sezione B - Sistema di gestione
E' prevista (in attesa dell'approvazione del regolamento di Dipartimento, pronto da tempo) l'organizzazione in sezioni e la nomina di una giunta che le rappresenti. Attualmente la struttura organizzativa vede al centro il Direttore, con la collaborazione del vicedirettore e del responsabile amministrativo, in stretto contatto con i responsabili, al momento informali, dei diversi gruppi di ricerca, con i Presidenti dei Collegi didattici dei corsi di laurea e laurea magistrale di cui il Dipartimento è referente principale (attualmente sono sei), con i Direttori delle due Scuole di Specializzazione e con i coordinatori dei dottorati a cui il Dipartimento è legato. L'attività di ricerca si articola infatti attraverso quattro Sezioni: Archeologia; Arte; Geografia - Antropologia - Psicologia; Musica e Spettacolo. In ciascuna sezione sono attivi specifici gruppi di ricerca, caratterizzati dall'obiettivo di poter collaborare in modo trasversale in funzione della presentazione di progetti nazionali ed internazionali.
Al Dipartimento afferiscono anche le Scuole di Specializzazione in Beni Archeologici e in Beni Storico-artistici, nel cui ambito si svolge anche una parte dell'attività di ricerca, e i dottorati di ricerca.
Per ora, in assenza del regolamento del dipartimento, non esiste un organo di programmazione e valutazione delle attività di ricerca, di cui si prevede la costituzione appena sarà raggiunto l'assetto definitivo della struttura dipartimentale.
Al Dipartimento afferiscono anche le Scuole di Specializzazione in Beni Archeologici e in Beni Storico-artistici, nel cui ambito si svolge anche una parte dell'attività di ricerca, e i dottorati di ricerca.
Per ora, in assenza del regolamento del dipartimento, non esiste un organo di programmazione e valutazione delle attività di ricerca, di cui si prevede la costituzione appena sarà raggiunto l'assetto definitivo della struttura dipartimentale.
Schede inserite da questa Struttura
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | Gruppo di ricerca in Psicologia sociale e ambientale | INGHILLERI DI VILLADAURO Paolo Maria | 5 | |
2. | Fenomenologie storiche e sviluppi contemporanei del patrimonio e della comunicazione musicale | TOSCANI Claudio | 9 | |
3. | Dall’attore teatrale all’attore cinematografico: innesti e interazioni di modelli recitativi. Attori milanesi in scena tra teatro, cinema e media audiovisivi | BENTOGLIO Alberto | 6 | |
4. | Progetto Tarquinia | BAGNASCO Giovanna | 2 | |
5. | Nora (Pula-CA): scavi, ricerche e restauri nel quartiere centrale | BEJOR Giorgio | 5 | Elisa Panero (Funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte) |
6. | GRUPPO DI RICERCA SUL PAESAGGIO TERRAZZATO | SCARAMELLINI Guglielmo | 4 | |
7. | GRUPPO DI RICERCA SULL’ASIA-PACIFICO | LUCCHESI Flavio Massimo | 7 | Gambazza Giusepe, Dottorando |
8. | GRUPPO DI RICERCA SULLE MIGRAZIONI FORZATE - Escapes | CIABARRI Luca | 3 | Rainisio Nicola, assegnista |
9. | Gortyna, scavo e restauro delle terme a Sud del Pretorio | LAMBRUGO Claudia | 4 | Elisa Panero (Funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte). |
10. | Il ludus nel mondo antico e Collezione Archeologica "Giulio Sambon", studio e valorizzazione | SLAVAZZI Fabrizio | 10 | |
11. | Scavi archeologici a Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia -BA) | CASTOLDI Marina | 3 | Stefania De Francesco, funzionario Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia |
12. | Cinema e Religione | SUBINI Tomaso | 2 | |
13. | Victorien Sardou: polifonia della rappresentazione | MAZZOCUT-MIS Maddalena | 5 | Isabelle Moindrot (Université Paris VIII), Olivier Bara (Université Lumière Lyon2), Aline Marchadier (Université Sorbonne Nouvelle Paris III), Guy Ducrey (Université de Strasbourg, Adeline Thulard (dottoranda in cotutela Università degli Studi di Milano-Université Lumière Lyon2, Serena Feloj (dottore di ricerca) |
14. | Gusto e disgusto: tra estetica della rappresentazione e teorie dell’immagine | MAZZOCUT-MIS Maddalena | 2 | Carolyn Korsmeyer (University at Buffalo - SUNY) e Winfried Menninghaus (Director and Scientific Member at the Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, Serena Feloj (dottore di ricerca) |
15. | Verdi e il grottesco | MAZZOCUT-MIS Maddalena | 2 | Rita Messori (Università degli studi di Parma) |
16. | La chiesa abbaziale di San Tommaso ad Acquanegra sul Chiese: architettura, pitture murale, mosaici | PIVA Paolo | 3 | |
17. | L'arte del Rinascimento in Lombardia e la sua fortuna | AGOSTI Giovanni | 3 | |
18. | Anni Trenta: arte e politica | NEGRI Antonello | 5 | |
19. | La moltiplicazione dell'arte e le sue immagini. La cultura visiva in Italia attraverso la stampa: dalle riviste specializzate ai rotocalchi | ZANCHETTI Giorgio | 5 | Barbara Cinelli (Università di Roma 3), Flavio Fergonzi (Università degli Studi di Udine), Maria Grazia Messina (Università degli Studi di Firenze). |
20. | Il Cortile del Richini. Monitoraggio e piano di conservazione programmata | NEGRI Antonello | 2 | Pasquale Tucci |
21. | Trasmissione culturale dell'immagine e circolazione dei modelli iconici a partire dai Salons di Diderot | MAZZOCUT-MIS Maddalena | 3 | Rita Messori ( Università degli studi di Parma) Stéphane Lojkine ( Utpictura 18, Université Aix- Marseille) Elisabeth Lavezzi (Univversité de Rennes 2) Annie Ibrahim ( philosophe, chercheuse au Groupe d'étude du matérialisme rationel- GEMR- professeure honoraire de philosophie en Premiére supérieure à Paris) |
22. | Filosofie dello sport: teatro e cinema | MAZZOCUT-MIS Maddalena | 4 |
Schede inserite da altra Struttura (tra i componenti risultano persone afferenti a questa Struttura).
N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
---|---|---|---|---|
1. | Le Ricchezze dell'Africa | MODENESI Marco (Lingue e letterature straniere) | 5 | Marina VITALE NEY (AMREF); Giorgio BOTTA, Liana NISSIM; Paolo SANTAGOSTINI |
2. | Comitato SIII | FIAMINGO Cristiana (Studi internazionali, giuridici e storico-politici) | 5 | |
3. | CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI STORIA DELLA SVIZZERA "BRUNO CAIZZI" | ANTONIELLI Livio (Studi storici) | 10 | avid Vogelsanger (Console generale di Svizzera a Milano); prof. Piero Martinoli (Presidente dell’Università della Svizzera Italiana); ; prof.ssa Paola Olla Brundu (Direttrice del Dipartimento di Storia della Società e delle Istituzioni); prof. Carlo Lacaita; dott. Fabrizio Panzera (Archivio di Stato di Bellinzona); prof. Roberto Romano |
4. | MIC centro interdipartimentale di Moda Immagine e Consumi | SCARPELLINI Emanuela (Studi storici) | 2 | Canella Maria Puccinelli Elena Segre Reinach Simone |
5. | Escapes. Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate | COLOMBO Enzo (Scienze sociali e politiche) | 6 | Francesca Lagomarsino (DISFOR, Università di Genova) Sandro Mezzadra (Dipartimento di Politica, Istituzioni e Storia dell’Università di Bologna) Domenico Perrotta (Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo Fabio Quassoli (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociali dell’Università di Milano-Bicocca) Nando Sigona (School of Social Policy, University of Birmingham, UK) |
6. | DOCUCITY - Documentare la città | VALLORANI Nicoletta (Scienze della mediazione linguistica e di studi interculturali) | 19 | Centri, strutture associative e istituzioni italiane coinvolte: Comune di Milano, Comune di Sesto S. Giovanni, Regione Lombardia, Mediateca di Santa Teresa, MIC – Museo Interattivo del Cinema, WOW Spazio Fumetto, Music Media, Sintesi Visiva, Vagalume, Emblema, Home Movies, Studio Calabiana, Istituto Confucio. Centri, strutture associative e istituzioni straniere coinvolte: Yamagata International Documentary Film Festival, Consolato generale del Brasile, IBRIT |
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
Nel Dipartimento è presente un laboratorio: LEAV –Laboratorio di Etnomusicologia e Antropologia Visuale
La struttura viene creata nel 2005 su progetto di Nicola Scaldaferri che ne è il responsabile scientifico, grazie a un finanziamento di ateneo per le grandi attrezzature, con lo scopo di promuovere la ricerca sul campo sulle pratiche performative e musicali con l'utilizzo di tecnologie audiovisive.
Costituisce in Italia l'unico centro universitario dedicato a queste attività.
Il laboratorio è dotato, tra l'altro, di attrezzature professionali per la registrazione sonora e audiovisiva sul campo, nonché di postazioni fisse per editing audio e video; a seguito di una recente donazione da parte della sede RAI di Milano, dispone di magnetofoni professionali per l'ascolto e il riversamento dei nastri magnetici. Non essendo dotato di personale tecnico specifico, si avvale soprattutto della collaborazione di studenti del corso di Etnomusicologia e Antropologia della Musica, nonché della collaborazione del CTU.
Il laboratorio è impegnato in ricerche sul campo, nella realizzazione di lavori multimediali collegati a aree di ricerca musicale, e di prodotti editoriali multimediali. Collabora in particolare con l'Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia per la realizzazione della collana multimediale AESS (di cui sono usciti al momento 4 volumi). A seguito di un'apposita convenzione, fornisce il supporto scientifico per la realizzazione della Rete degli Archivi delle musiche tradizionali, promosso dal MiBac in collaborazione con Altrosud (www.archiviosonoro.org).
Nel periodo 2011-2013 in particolare vanno segnalate le seguenti attività:
- Realizzazione del progetto REIL, finanziato, da Regione Lombardia (responsabile N. Scaldaferri), chiuso nel 2012 (totale progetto: 56.619 euro).
- Pubblicazioni multimediali:
Marco Moiraghi, Voglio un monumento in Piazza della Scala. La Milano musicale di Gino Negri, Roma, Squilibri 2011 (volume con due CD audio).
Nicola Scaldaferri e Steven Feld (a cura), I Suoni dell'Albero. Il Maggio di S. Giuliano ad Accettura, Nota, Udine 2012 (volume con con 2 CD audio).
Nicola Scaldaferri, Due ritratti dal Ghana, Roma, Squilibri, 2013 (volume con DVD).
- Sul piano internazionale, è stata stipulata nel 2012 (a livello di Dipartimento) la convenzione scientifica con l'ICST-Zurich University of the Arts, per la realizzazione del seminario internazionale: Performance Practice of Electroacoustic Music (interamente finanziato dall'ente svizzero)
- Nel novembre 2013 i lavori del LEAV sono stati presentati durante il festival Week of Audiovisual Anthropology, Halle, Martin Luther University/Max Planck Institute for Social Anthropology.
La struttura viene creata nel 2005 su progetto di Nicola Scaldaferri che ne è il responsabile scientifico, grazie a un finanziamento di ateneo per le grandi attrezzature, con lo scopo di promuovere la ricerca sul campo sulle pratiche performative e musicali con l'utilizzo di tecnologie audiovisive.
Costituisce in Italia l'unico centro universitario dedicato a queste attività.
Il laboratorio è dotato, tra l'altro, di attrezzature professionali per la registrazione sonora e audiovisiva sul campo, nonché di postazioni fisse per editing audio e video; a seguito di una recente donazione da parte della sede RAI di Milano, dispone di magnetofoni professionali per l'ascolto e il riversamento dei nastri magnetici. Non essendo dotato di personale tecnico specifico, si avvale soprattutto della collaborazione di studenti del corso di Etnomusicologia e Antropologia della Musica, nonché della collaborazione del CTU.
Il laboratorio è impegnato in ricerche sul campo, nella realizzazione di lavori multimediali collegati a aree di ricerca musicale, e di prodotti editoriali multimediali. Collabora in particolare con l'Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia per la realizzazione della collana multimediale AESS (di cui sono usciti al momento 4 volumi). A seguito di un'apposita convenzione, fornisce il supporto scientifico per la realizzazione della Rete degli Archivi delle musiche tradizionali, promosso dal MiBac in collaborazione con Altrosud (www.archiviosonoro.org).
Nel periodo 2011-2013 in particolare vanno segnalate le seguenti attività:
- Realizzazione del progetto REIL, finanziato, da Regione Lombardia (responsabile N. Scaldaferri), chiuso nel 2012 (totale progetto: 56.619 euro).
- Pubblicazioni multimediali:
Marco Moiraghi, Voglio un monumento in Piazza della Scala. La Milano musicale di Gino Negri, Roma, Squilibri 2011 (volume con due CD audio).
Nicola Scaldaferri e Steven Feld (a cura), I Suoni dell'Albero. Il Maggio di S. Giuliano ad Accettura, Nota, Udine 2012 (volume con con 2 CD audio).
Nicola Scaldaferri, Due ritratti dal Ghana, Roma, Squilibri, 2013 (volume con DVD).
- Sul piano internazionale, è stata stipulata nel 2012 (a livello di Dipartimento) la convenzione scientifica con l'ICST-Zurich University of the Arts, per la realizzazione del seminario internazionale: Performance Practice of Electroacoustic Music (interamente finanziato dall'ente svizzero)
- Nel novembre 2013 i lavori del LEAV sono stati presentati durante il festival Week of Audiovisual Anthropology, Halle, Martin Luther University/Max Planck Institute for Social Anthropology.
No record found
Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
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In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
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1. | Biblioteche di ambito umanistico | 708.467 | 143.663 | 1.925 | |
2. | Biblioteca digitale di Ateneo | http://www.sba.unimi.it/BibliotecaDigitale/46.html | 0 | 0 | 0 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [12]
-
- Prof. Associati [14]
-
- Ricercatori [17]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [4]
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- Assegnisti [9]
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- Dottorandi [31]
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- Attiv. didattica e di ricerca [0]
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- Specializzandi [0]
Straordinari a tempo determinato
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
No data found
Personale di ruolo
Area Amministrativa | 2 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 1 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 2 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 2 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
Area Amministrativa | 0 |
---|---|
Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
Area Socio - Sanitaria | 0 |
Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
Area Biblioteche | 0 |
Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
Area non definita | 0 |