Parte I: Obiettivi, risorse e gestione del Dipartimento 
Sezione A - Obiettivi di ricerca del Dipartimento
Premessa
L'attività di ricerca del Dipartimento si esplica all'interno del campo di studi che la comunità scientifica internazionale qualifica come Scienze umane, ed ha come oggetto principale la formazione nelle diverse fasi della vita e nei suoi diversi ambiti di pertinenza. L'accento è posto sui processi di costituzione del soggetto umano nella dimensione individuale e collettiva, sulla capacità di misurarsi con i temi etici del presente, sul legame tra ampliamento delle conoscenze e condivisione democratica del sapere. Tratto distintivo del Dipartimento è il suo carattere fortemente multidisciplinare. Dal punto di vista della ricerca, ciò implica la necessità di assicurare un equilibrio tra la specificità delle indagini dei singoli ambiti e il confronto tra categorie concettuali, metodi, protocolli di ricerca e tradizioni scientifiche diverse. Ai fini della comprensione della realtà nella sua complessità appare necessario sia elaborare nuovi paradigmi interpretativi e teorici, sia rinnovare e mettere in comunicazione fra loro i linguaggi in cui essi prendono forma.
Oltre ai saperi pedagogici, psicologici, sociologici, antropologici e filosofici tradizionalmente dediti alla ricerca sulla formazione, l'attività scientifica e di ricerca del Dipartimento coinvolge competenze teoriche e disciplinari diversificate, volte a indagare i fenomeni linguistici, i sistemi e modelli organizzativi, la diversità culturale e sociale, le esperienze estetiche e letterarie, i linguaggi artistici e musicali, la cultura visuale, le tecnologie, le scienze sperimentali e le scienze della vita, i rapporti tra l'essere umano e il contesto storico, geografico e ambientale. Il confronto delle conoscenze scientifiche e la valorizzazione dei risultati della ricerca rientrano fra gli obiettivi caratterizzanti e operativi delle strutture del Dipartimento.
L'interazione tra aree disciplinari, volta a perseguire le finalità della formazione e della ricerca sulla formazione, anche attraverso specifiche interazioni tra i saperi nei diversi Laboratori di Ricerca attivi nel Dipartimento, trova fondamento nei seguenti aspetti.
a) La dimensione epistemologica. I principi espliciti o impliciti sui quali si basa la costruzione dei saperi rappresentano un tema cruciale per le scienze umane, tanto più quando sono impegnate in un confronto reciproco. L'elaborazione della conoscenza va di pari passo da un lato con il chiarimento dei presupposti del processo conoscitivo, dall'altro con la riflessione circa il tipo di conoscenza che si costruisce. In tal modo il sapere formativo viene sottoposto a una continua interrogazione che lo esamina alle radici, nei concetti-chiave che lo organizzano e nei dispositivi storico-politici che lo strutturano.
b) La dimensione metodologica: Lo studio dei metodi e degli strumenti della ricerca nelle scienze umane impegna diverse competenze disciplinari presenti nel Dipartimento attive a livello nazionale e internazionale. L'avanzamento della conoscenza richiede la definizione e lo sviluppo di paradigmi metodologici in grado di rispondere alla complessità dei fenomeni e degli oggetti di ricerca incrementando gli orientamenti metodologici trasversali, lo studio dei metodi qualitativi e quantitativi, la definizione di paradigmi e metodi misti, la trasversalità tra le metodologie etnografiche, osservative, fenomenologiche, narrative, cliniche, storico-filologiche.
c) L'orizzonte transculturale. Il Dipartimento è impegnato a studiare e ad approfondire i temi dell'incontro e dell'interazione tra culture. Su questo fronte sono attivi un forte nucleo antropologico, che attraverso il metodo etnografico studia i processi migratori e identitari e i molteplici aspetti della trasmissione culturale; pedagogisti e psicologi impegnati nello studio delle dinamiche interculturali e transculturali sul piano educativo, cognitivo, comunicativo, relazionale, didattico e del disagio psico-sociale; un nucleo di studiosi di organizzazione attenti alle sfide transnazionali delle istituzioni; geografi che studiano il complesso rapporto tra luoghi e culture; un gruppo di linguisti interessati alle dinamiche lingua/ società; storici interessati ai processi comunicativi e agli sconfinamenti connessi alla costruzione delle identità territoriali, politiche e di genere. Strategici sono poi gli investimenti sulle culture e lingue extra-europee (arabo, cinese, giapponese); gli studi sulle parlate minoritarie e sull'italiano come seconda lingua; i progetti di ricerca sull'educazione alimentare e i rapporti fra cibo e cultura in previsione di Expo2015.
d) La dimensione relazionale. La relazione si configura da un lato come fonte e oggetto di studio comune alle diverse aree disciplinari, dall'altro come principale strumento attraverso il quale si realizzano interventi.
e) Gli sviluppi delle tecnologie digitali. Tra gli oggetti di ricerca dipartimentale è lo sviluppo e l'applicazione delle tecnologie multimediali ad ambiti educativi, formativi, didattici e di ricerca. In particolare prende in esame i temi dell'e-learning, della media education, dei nuovi ambienti digitali per la didattica (interfacce interattive multimediali, della classi digitali, dei nuovi contenuti e supporti per la formazione (libri misti), della robotica educativa, delle metodologie didattiche basate sulla simulazione (serious games).
f) La pluralità dei linguaggi. Lo studio dei fenomeni comunicativi ed espressivi e del loro significato per i processi formativi chiama in causa numerose competenze disciplinari presenti nel Dipartimento: dall'esame delle strategie discorsive e dei codici socio-culturali all'analisi etnolinguistica, dall'indagine sulle forme della rappresentazione letteraria alla ricerca stilistica e linguistica, dallo studio della comunicazione filosofica e scientifica alle ricerche sulla narrazione, sulla pragmatica della comunicazione e sulla comunicazione non verbale all'interpretazione dei linguaggi musicali e artistici, dalla storiografia alla cartografia, dalle arti performative alla corporeità, dal cinema all'immaginario simbolico nella formazione, considerando i recenti studi sulle competenze mediali (media literacy).
g) La dimensione pedagogico-didattica. Lo studio della condizione docente, delle metodologie didattiche, degli ambienti di insegnamento-apprendimento, delle professioni pedagogiche di primo (educatori) e secondo livello (consulenti, supervisori e coordinatori), del significato culturale, pedagogico e politico delle professioni pedagogiche nei contesti contemporanei, impegna competenze disciplinari diversificate presenti nel Dipartimento attive a livello nazionale e internazionale. Di particolare rilievo sono le linee di ricerca sulla qualità e la valutazione nei contesti educativi, lo studio dell'identità degli educatori, degli insegnanti e delle professionalità pedagogiche di primo e secondo livello, i temi della formazione iniziale e in servizio degli insegnanti.
L'attività di ricerca sviluppata negli anni nell'ambito di queste aree, e portata avanti dai gruppi di ricerca attivi nei diversi raggruppamenti disciplinari, ha portato il Dipartimento a conseguire un ottimo risultato nella VQR 2004.2010 collocandosi complessivamente nella fascia alta a livello nazionale e ottenendo in particolari aree di ricerca posizioni di prestigio (si veda Quadro B1).
In continuità con questa tradizione, con il piano strategico di Ateneo, con le indicazioni contenute in Horizon 2020 e in previsione di Expo 2015 l'attività di ricerca pluriennale del Dipartimento è indirizzata verso molteplici obiettivi trasversali alle aree di ricerca su cui il Dipartimento intende investire per potenziare l'attività di ricerca, indicati in termini di azioni-concrete.
Vi sono poi obiettivi declinati in funzione dei diversi Settori Scientifico Disciplinari (SSD) attivi in Dipartimento, indicati in termini di linee di ricerca.
Obiettivi trasversali
Gli obiettivi qui indicati mirano a incrementare e rafforzare la presenza attiva del Dipartimento nel contesto della ricerca nazionale e internazionale:
Obiettivo 1. Ampliamento del profilo internazionale della ricerca: si tratta di un obiettivo generale che coinvolge tutti i docenti e ricercatori attivi presso il Dipartimento e che comprende alcune azioni specifiche come segue:
- Azione 1.1. Incremento delle pubblicazioni d'eccellenza: aumentare il numero medio di pubblicazioni in riviste classificate dall'ANVUR in fascia A (o indicizzate per i settori bibliometrici) e in generale in sedi editoriali qualificate, con modalità peer review e dotate di profilo internazionale. Incremento del numero medio delle pubblicazioni scientifiche di assegnisti e dottori di ricerca attivi in Dipartimento
Cronologia: approvazione nel 2014, verifica nel 2015
Monitoraggio e verifica: confronto annuale dei dati
- Azione 1.2. Potenziamento dei servizi di supporto linguistico (traduzione e revisione di articoli/capitoli in lingua inglese) offerti dal Dipartimento
Cronologia: dal 2013
Monitoraggio e verifica: confronto spesa per il potenziamento dei servizi di supporto linguistico
- Azione 1.3. Promozione e sostegno ai progetti di ricerca e al loro finanziamento indirizzati a istituzioni nazionali e internazionali. In questo frangente si intende privilegiare i progetti indirizzati alla Comunità Europea (Horizon 2020) e a ricerche orientate a potenziare ambiti di studio collegati con le aree tematiche previste da Expo 2015.
Cronologia: 2012-2015
Monitoraggio e verifica: verifica quantitativa dei progetti presentati.
- Azione 1.4. Potenziamento delle attività di formazione e ricerca nell'ambito di Summer School/Winter School.
Il Dipartimento potenzierà le iniziative di formazione alla ricerca in contesti nazionali e internazionali (Intensive Program nell'ambito della Scuola di Dottorato, Summer/ Winter Schools, Master).
Cronologia: 2013-2015
Monitoraggio e verifica: verifica quantitativa delle attività realizzate.
Obiettivo 2. Potenziamento dell'attività di ricerca interdisciplinare: in linea con gli obiettivi del Dipartimento, si intende potenziare lo scambio e la collaborazione tra docenti e ricercatori attivi nei diversi SSD, attraverso le seguenti azioni:
- Azione 2.1. Istituzione di “giornate Poster” per lo scambio e il confronto su progetti di ricerca.
Il Dipartimento organizzerà giornate dedicate a favorire il confronto e lo scambio interdisciplinare su progetti di ricerca specifici con l'obiettivo di potenziare il dialogo, le collaborazioni scientifiche e le pubblicazioni tra i singoli docenti/ricercatori e i diversi gruppi di ricerca attivi in Dipartimento.
Cronologia: dal 2015
Monitoraggio: ovvio
- Azione 2.2. Istituzione del Journal Club di Dipartimento
Istituzione di incontri con periodicità mensile di docenti, dottorandi, assegnisti e collaboratori del Dipartimento per promuovere la discussione e il confronto di tematiche interdisciplinari.
Cronologia: dal 2013
Monitoraggio: ovvio
- Azione 2.3. Riviste blind peer review
Trasformazione della rivista Antropologia, curata dai docenti del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione di Milano-Bicocca, in formato cartaceo e digitale open access e introduzione della valutazione blind peer review.
Cronologia: dal 2013
Monitoraggio: ovvio
- Azione 2.4 Organizzazione di convegni internazionali
Antropologie dalla Cina. Primo convegno italiano, 12 dicembre 2013
Muoversi verso. Luoghi delle città, dialoghi interculturali, gennaio 2014
Monitoraggio: ovvio
Linee di ricerca relative ai diversi Settori Scientifico Disciplinari (SSD)
Le linee di ricerca qui indicate mirano a potenziare l'attività di ricerca nell'ambito delle diverse macro-aree impegnate in Dipartimento (pedagogica, antropologica, filosofica, psicologica, organizzativa, linguistica, letteraria, geografica, storica) e sono declinati, laddove necessario, in funzione dei diversi SSD. I gruppi di ricerca afferenti a queste macro-aree partecipano attivamente all'attività scientifica e internazionale attraverso una fitta rete di collaborazioni che coinvolge singoli ricercatori, gruppi e enti di ricerca italiani e stranieri.
Ricerca pedagogica
L'attività di ricerca pedagogica è principalmente orientata a sviluppare lo studio della formazione, della relazione educativa e dei processi di insegnamento e apprendimento in relazione alle diverse età della vita (infanzia, adolescenza, età adulta, terza età), ai diversi paradigmi teorici e metodologici e ai diversi contesti (formali, informali) e linguaggi (artistici, simbolici, culturali, scientifici). Specifici orientamenti sono la dimensione pedagogico-didattica, la dimensione psicopedagogica, la dimensione epistemologica, la dimensione clinico-pedagogica, la dimensione storica, lo studio della famiglia, gli studi sull'infanzia e l'adolescenza, l'educazione interculturale, le didattiche disciplinari, le tecnologie, la media education, la pedagogia speciale, l'inclusione, la disabilità. In continuità con questa tradizione, gli obiettivi di incremento della ricerca riguardano i seguenti ambiti di studio: la formazione degli insegnanti e degli altri operatori (educatori, consulenti, coordinatori, supervisori) nei diversi contesti educativi; le culture della valutazione e della qualità; la clinica della formazione e consulenza pedagogica; gli studi sull'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta e la famiglia; i paradigmi della narrazione e dell'autobiografia in contesti educativi, sociosanitari e per la salute mentale; la didattica laboratoriale e nessi tra didattica e discipline; la didattica museale e la didattica relativa alle diverse attività didattiche sul territorio; le tecnologie multimediali in connessione alla scuola e alla formazione (tecnologie didattiche, e-learning, robotica educativa,…), gli studi sulla dimensione teatrale, corporea, simbolica, immaginale, cinematografica, immaginativa, estetica della formazione. Trasversali sono i settori di ricerca su tematiche interculturali e metodologiche in connessione ai processi formativi, didattici, educativi, socio-sanitari e sulle diverse culture familiari, istituzionali, di comunità, di genere in continuità con progetti di solidarietà, cultura dei diritti, disabilità, inclusione e disagio educativo.
Ricerca antropologica
Le ricerche antropologiche intendono incrementare il contributo al dialogo interdisciplinare e internazionale, approfondendo lo studio della complessità delle culture e dei rapporti interculturali. Gli interessi articolano uno sguardo comparativo che attraversa numerose aree del pianeta, concentrandosi, in particolare, sull'America Latina, sull'Africa subsahariana, sul Medio Oriente, sul Sud-Est asiatico, sulla Cina, sul Giappone e sull'Europa. Si vuole promuovere e sviluppare la partecipazione a importanti programmi di ricerca nazionali e internazionali (Horizon2020, ERC, SIR, VII Programma Quadro, Expo 2015, MAE, Fondazione CARIPLO, Bandi Regionali e Nazionali) focalizzandosi, in particolare, sui seguenti ambiti di studio: cibo, risorse e agricoltura; cittadinanza; concezioni dell'individuo e della persona; concezioni della salute e della malattia; cultura materiale, museologia, patrimoni culturali; educazione, infanzia e adolescenza; epistemologia e metodologia della ricerca; etnoestetica; paesaggio e ambiente; politiche di inclusione e ed esclusione; politiche di sviluppo; pratiche e politiche sanitarie; religione; schiavitù; studi di genere e della riproduzione.
Ricerca filosofica
Le ricerche in ambito filosofico, in coerenza con le finalità del Dipartimento, sono principalmente orientate a mettere in luce come le teorie a più alto grado di astrazione svolgano un importante lavoro formativo, articolando una riflessione radicale sulle questioni che attraversano tanto la vita quotidiana quanto la vita professionale e abituando alla comprensione e al rispetto delle concezioni diverse dalla propria. In quest'ottica si intendono potenziare le ricerche sui processi di soggettivazione e le forme di costituzione della soggettività moderna; sulle strategie della relazione come il paradigma del riconoscimento e quello della transindividualità; sulle filosofie dell'alterità; sulle pratiche filosofiche e sul rapporto tra il modo di vivere e il discorso che lo accompagna; sulla storia delle idee e sullo sviluppo storico delle varie tradizioni filosofiche; sui temi centrali della filosofia politica; sulle nuove estetiche del sentire e dell'inconscio; sulle forme del naturalismo contemporaneo e più in generale della conoscenza scientifica.
Ricerca psicologica
La ricerca psicologica si articola in diversi ambiti, dallo studio dei fondamenti epistemologici della psicologia, alla ricerca sullo sviluppo, la comunicazione, la psicologia clinica e i temi della mente multiculturale. In linea con questa tradizione, si vogliono incrementare i progetti e le attività di ricerca nazionali e internazionali su questi temi: ricerca sulle emozioni (in particolare sulla loro espressione, riconoscimento e regolazione), la comunicazione (sia verbale sia non verbale), la mente multiculturale e i nuovi media (Serious Games, realtà virtuale e Affective Computing); psicologia dello sviluppo e della social cognition; ruolo del linguaggio nello sviluppo della competenza socio-emotiva; psicologia dell'emergenza; disabilità; psicologia clinica e della salute (anche rispetto alla formazione delle professioni della cura medico-sanitarie).
Ricerca organizzativa
Le ricerche in ambito organizzativo sono principalmente orientate allo studio del ruolo, delle modalità e degli strumenti che la formazione e lo sviluppo organizzativo possono avere nel fronteggiare i cambiamenti di tipo economico, tecnologico e sociale che le organizzazioni pubbliche e private stanno sperimentando al fine di aumentare sia la soddisfazione dell'individuo sia la produttività delle organizzazioni. In particolare i temi di ricerca che si intendono potenziare riguardano: la comparazione dei diversi sistemi di gestione delle risorse umane a livello globale, per individuare tendenze comuni e specificità italiane; l'impatto delle nuove tecnologie, e in particolare l'uso dei social media, sul fabbisogno di cambiamento degli stili di leadership all'interno dei gruppi sui luoghi di lavoro e su organizzazioni disperse territorialmente. La gestione della diversità legata all'età sui luoghi di lavoro, volta in particolare a progettare ambienti di lavoro in cui si riesca a valorizzare il contributo delle diverse generazioni. In particolare, si vuole indagare sulle opportunità e modalità di formazione e di apprendimento che consentano un efficace trasferimento di conoscenze tra persone con differenti valori e atteggiamenti, che tengano conto della diversità demografica presente oggi nelle organizzazioni dei Paesi.
Ricerca linguistica
Le ricerche linguistiche si articolano in due campi principali. In primo luogo, le indagini di carattere storico-linguistico e stilistico su testi letterari, saggistici e politici: in questo settore i principali obiettivi riguardano i tratti innovativi della poesia del secondo Novecento, la lingua della narrativa contemporanea (soprattutto in rapporto all'uso di lingue speciali e di varietà diatopicamente marcate), la lingua della storiografia (tratti linguistici del genere, elementi linguistico-testuali e tecnica argomentativa), il linguaggio politico, specie dal punto di vista del lessico e delle fallacie argomentative (e quindi del suo rapporto con la società). In secondo luogo, gli studi di linguistica tipologica, di linguistica storica e di etnolinguistica, che si propongono di privilegiare i seguenti oggetti: la tipologia morfologica e i sistemi deittici, la tipologia areale (Asia Orientale e Sud-Orientale, Nordafrica), le parlate non standard e le lingue creole, i “contesti turbati” (sordità, disabilità cognitive a articolatorie, disturbi del linguaggio). In sintonia con la particolare sensibilità del Dipartimento al tema della formazione, un adeguato spazio viene dedicato allo studio della linguistica acquisizionale e in particolare alla didattica dell'italiano come L2.
Ricerca letteraria
Le ricerche in campo letterario, secondo una consolidata tradizione disciplinare, mettono spesso in primo piano singole figure di autori. Nella nostra fattispecie, si tratta soprattutto di autori novecenteschi accomunati dalla particolare sensibilità per il rapporto con il pubblico, la realtà sociale, la dimensione interculturale (Italo Calvino, Luigi Meneghello, Elsa Morante). Più specificamente, la ricerca letteraria nel dipartimento intende rivolgersi verso temi intrinsecamente connessi con la dimensione della formazione, a cominciare dalla rappresentazione letteraria del disagio sociale e della marginalità, e di processi educativi e formativi (immagini dell'infanzia, dell'adolescenza, della scuola, della famiglia; storie di formazione; memorialistica). Obiettivo degli studi di carattere morfologico (strategie linguistico-stilistiche, scelte retoriche, modalità di costruzione del racconto) è poi di valorizzare la dimensione della lettura come esperienza, alla luce di una concezione funzionalistica del testo letterario. Fra i progetti di ricerca si segnalano inoltre studi relativi alla letteratura per l'infanzia e all'editoria specializzata, le ricerche sulla critica letteraria intesa come critica della cultura, gli studi sulla poesia contemporanea.
Ricerca geografica
L'attività di ricerca dell'area geografica verte essenzialmente su quattro linee. La prima è costituita dalle serie di ricerche perseguite nell'area di studio delle Maldive (e in particolare dell'isola di Magoodhoo dove sorge il centro di studi e ricerche della Bicocca MARHE Center): esse riguardano la percezione del rischio ambientale in ambienti fragili, la geografia di genere e in particolare il ruolo della donna in un'area in rapido cambiamento e l'impatto ambientale determinato dalla rapida adozione di stili di vita e di consumi globalizzati. Connessa a questa tematica è quella della geografia emozionale del mare, volta ad indagare come le emozioni che suscita il mare siano influenzate dalla cultura individuale e sociale. Altri filoni di ricerca riguardano la geografia dei bambini che intende indagare l'utilizzo e la percezione degli spazi da parte degli individui più giovani, e il tema del disorientamento (il tema del perdersi in contesti spaziali e culturali diversi).
Ricerca storica
Le ricerche di ambito storico sono orientate, nel versante metodologico ed epistemologico che le riguarda, a ravvisare come lo studio delle discipline storiche e il concreto lavoro sulle fonti abbiano una rilevante funzione formativa, in quanto gli strumenti dell'indagine sul passato aiutano a problematizzare la complessità culturale del presente. Le prospettive dei tre settori nei quali è articolata la ricerca storica del Dipartimento tengono dunque conto di tali premesse. Nel campo della storia medievale, la ricerca è rivolta ai processi di aggregazione delle comunità di borgo e di villaggio, attraverso lo studio delle istituzioni ecclesiastiche, le relazioni economiche, l'organizzazione del territorio, le competenze giurisdizionali e militari, la condotta violenta, le relative rappresentazioni culturali. L'obiettivo è un'analisi dei codici di costruzione dell'identità territoriale e dei fenomeni relazionali a livello locale e sovralocale. La storia moderna concentra le sue indagini sul XVIII secolo, essenzialmente a partire da tre punti di osservazione che si incrementeranno nei prossimi anni: la storia economica e sociale, mediante l'analisi di alcuni aspetti di storia del lavoro, con attenzione a fenomeni migratori; la storia intellettuale, mediante lo studio delle tradizioni eterodosse e del libero pensiero nella cultura repubblicana e degli attraversamenti di confini nazionali, sociali e culturali che le caratterizzano; la storia politica, mediante lo studio del formarsi di un paradigma di comportamento rivoluzionario nella Parigi di fine secolo. Così pure la storia contemporanea, affrontando i temi del terrorismo e della violenza politica, vuole indagare quanto le influenze educative e la formazione variamente intesa (politica, ideologica, familiare, scolastica, amicale) possano essere state in qualche modo generatrici o meno di comportamenti violenti.
Ricerca in didattica delle scienze
Un'area autonoma di particolare rilevanza è rappresentata dalla didattica delle scienze, che dopo essere a lungo ritenuta un luogo di confine, oggi viene considerata una vera disciplina a sé stante. In questo campo, anche con tecniche interattive multimediali, sono stati progettati e realizzati ambienti di apprendimento per insegnanti sia in formazione che in servizio e realizzate numerose ricerche nell'ambito della divulgazione scientifica per le diverse età e ordini di scuole. Un'altra linea di ricerca, questa transdisciplinare, riguarda le tematiche della sostenibilità ambientale.
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L'attività di ricerca del Dipartimento si esplica all'interno del campo di studi che la comunità scientifica internazionale qualifica come Scienze umane, ed ha come oggetto principale la formazione nelle diverse fasi della vita e nei suoi diversi ambiti di pertinenza. L'accento è posto sui processi di costituzione del soggetto umano nella dimensione individuale e collettiva, sulla capacità di misurarsi con i temi etici del presente, sul legame tra ampliamento delle conoscenze e condivisione democratica del sapere. Tratto distintivo del Dipartimento è il suo carattere fortemente multidisciplinare. Dal punto di vista della ricerca, ciò implica la necessità di assicurare un equilibrio tra la specificità delle indagini dei singoli ambiti e il confronto tra categorie concettuali, metodi, protocolli di ricerca e tradizioni scientifiche diverse. Ai fini della comprensione della realtà nella sua complessità appare necessario sia elaborare nuovi paradigmi interpretativi e teorici, sia rinnovare e mettere in comunicazione fra loro i linguaggi in cui essi prendono forma.
Oltre ai saperi pedagogici, psicologici, sociologici, antropologici e filosofici tradizionalmente dediti alla ricerca sulla formazione, l'attività scientifica e di ricerca del Dipartimento coinvolge competenze teoriche e disciplinari diversificate, volte a indagare i fenomeni linguistici, i sistemi e modelli organizzativi, la diversità culturale e sociale, le esperienze estetiche e letterarie, i linguaggi artistici e musicali, la cultura visuale, le tecnologie, le scienze sperimentali e le scienze della vita, i rapporti tra l'essere umano e il contesto storico, geografico e ambientale. Il confronto delle conoscenze scientifiche e la valorizzazione dei risultati della ricerca rientrano fra gli obiettivi caratterizzanti e operativi delle strutture del Dipartimento.
L'interazione tra aree disciplinari, volta a perseguire le finalità della formazione e della ricerca sulla formazione, anche attraverso specifiche interazioni tra i saperi nei diversi Laboratori di Ricerca attivi nel Dipartimento, trova fondamento nei seguenti aspetti.
a) La dimensione epistemologica. I principi espliciti o impliciti sui quali si basa la costruzione dei saperi rappresentano un tema cruciale per le scienze umane, tanto più quando sono impegnate in un confronto reciproco. L'elaborazione della conoscenza va di pari passo da un lato con il chiarimento dei presupposti del processo conoscitivo, dall'altro con la riflessione circa il tipo di conoscenza che si costruisce. In tal modo il sapere formativo viene sottoposto a una continua interrogazione che lo esamina alle radici, nei concetti-chiave che lo organizzano e nei dispositivi storico-politici che lo strutturano.
b) La dimensione metodologica: Lo studio dei metodi e degli strumenti della ricerca nelle scienze umane impegna diverse competenze disciplinari presenti nel Dipartimento attive a livello nazionale e internazionale. L'avanzamento della conoscenza richiede la definizione e lo sviluppo di paradigmi metodologici in grado di rispondere alla complessità dei fenomeni e degli oggetti di ricerca incrementando gli orientamenti metodologici trasversali, lo studio dei metodi qualitativi e quantitativi, la definizione di paradigmi e metodi misti, la trasversalità tra le metodologie etnografiche, osservative, fenomenologiche, narrative, cliniche, storico-filologiche.
c) L'orizzonte transculturale. Il Dipartimento è impegnato a studiare e ad approfondire i temi dell'incontro e dell'interazione tra culture. Su questo fronte sono attivi un forte nucleo antropologico, che attraverso il metodo etnografico studia i processi migratori e identitari e i molteplici aspetti della trasmissione culturale; pedagogisti e psicologi impegnati nello studio delle dinamiche interculturali e transculturali sul piano educativo, cognitivo, comunicativo, relazionale, didattico e del disagio psico-sociale; un nucleo di studiosi di organizzazione attenti alle sfide transnazionali delle istituzioni; geografi che studiano il complesso rapporto tra luoghi e culture; un gruppo di linguisti interessati alle dinamiche lingua/ società; storici interessati ai processi comunicativi e agli sconfinamenti connessi alla costruzione delle identità territoriali, politiche e di genere. Strategici sono poi gli investimenti sulle culture e lingue extra-europee (arabo, cinese, giapponese); gli studi sulle parlate minoritarie e sull'italiano come seconda lingua; i progetti di ricerca sull'educazione alimentare e i rapporti fra cibo e cultura in previsione di Expo2015.
d) La dimensione relazionale. La relazione si configura da un lato come fonte e oggetto di studio comune alle diverse aree disciplinari, dall'altro come principale strumento attraverso il quale si realizzano interventi.
e) Gli sviluppi delle tecnologie digitali. Tra gli oggetti di ricerca dipartimentale è lo sviluppo e l'applicazione delle tecnologie multimediali ad ambiti educativi, formativi, didattici e di ricerca. In particolare prende in esame i temi dell'e-learning, della media education, dei nuovi ambienti digitali per la didattica (interfacce interattive multimediali, della classi digitali, dei nuovi contenuti e supporti per la formazione (libri misti), della robotica educativa, delle metodologie didattiche basate sulla simulazione (serious games).
f) La pluralità dei linguaggi. Lo studio dei fenomeni comunicativi ed espressivi e del loro significato per i processi formativi chiama in causa numerose competenze disciplinari presenti nel Dipartimento: dall'esame delle strategie discorsive e dei codici socio-culturali all'analisi etnolinguistica, dall'indagine sulle forme della rappresentazione letteraria alla ricerca stilistica e linguistica, dallo studio della comunicazione filosofica e scientifica alle ricerche sulla narrazione, sulla pragmatica della comunicazione e sulla comunicazione non verbale all'interpretazione dei linguaggi musicali e artistici, dalla storiografia alla cartografia, dalle arti performative alla corporeità, dal cinema all'immaginario simbolico nella formazione, considerando i recenti studi sulle competenze mediali (media literacy).
g) La dimensione pedagogico-didattica. Lo studio della condizione docente, delle metodologie didattiche, degli ambienti di insegnamento-apprendimento, delle professioni pedagogiche di primo (educatori) e secondo livello (consulenti, supervisori e coordinatori), del significato culturale, pedagogico e politico delle professioni pedagogiche nei contesti contemporanei, impegna competenze disciplinari diversificate presenti nel Dipartimento attive a livello nazionale e internazionale. Di particolare rilievo sono le linee di ricerca sulla qualità e la valutazione nei contesti educativi, lo studio dell'identità degli educatori, degli insegnanti e delle professionalità pedagogiche di primo e secondo livello, i temi della formazione iniziale e in servizio degli insegnanti.
L'attività di ricerca sviluppata negli anni nell'ambito di queste aree, e portata avanti dai gruppi di ricerca attivi nei diversi raggruppamenti disciplinari, ha portato il Dipartimento a conseguire un ottimo risultato nella VQR 2004.2010 collocandosi complessivamente nella fascia alta a livello nazionale e ottenendo in particolari aree di ricerca posizioni di prestigio (si veda Quadro B1).
In continuità con questa tradizione, con il piano strategico di Ateneo, con le indicazioni contenute in Horizon 2020 e in previsione di Expo 2015 l'attività di ricerca pluriennale del Dipartimento è indirizzata verso molteplici obiettivi trasversali alle aree di ricerca su cui il Dipartimento intende investire per potenziare l'attività di ricerca, indicati in termini di azioni-concrete.
Vi sono poi obiettivi declinati in funzione dei diversi Settori Scientifico Disciplinari (SSD) attivi in Dipartimento, indicati in termini di linee di ricerca.
Obiettivi trasversali
Gli obiettivi qui indicati mirano a incrementare e rafforzare la presenza attiva del Dipartimento nel contesto della ricerca nazionale e internazionale:
Obiettivo 1. Ampliamento del profilo internazionale della ricerca: si tratta di un obiettivo generale che coinvolge tutti i docenti e ricercatori attivi presso il Dipartimento e che comprende alcune azioni specifiche come segue:
- Azione 1.1. Incremento delle pubblicazioni d'eccellenza: aumentare il numero medio di pubblicazioni in riviste classificate dall'ANVUR in fascia A (o indicizzate per i settori bibliometrici) e in generale in sedi editoriali qualificate, con modalità peer review e dotate di profilo internazionale. Incremento del numero medio delle pubblicazioni scientifiche di assegnisti e dottori di ricerca attivi in Dipartimento
Cronologia: approvazione nel 2014, verifica nel 2015
Monitoraggio e verifica: confronto annuale dei dati
- Azione 1.2. Potenziamento dei servizi di supporto linguistico (traduzione e revisione di articoli/capitoli in lingua inglese) offerti dal Dipartimento
Cronologia: dal 2013
Monitoraggio e verifica: confronto spesa per il potenziamento dei servizi di supporto linguistico
- Azione 1.3. Promozione e sostegno ai progetti di ricerca e al loro finanziamento indirizzati a istituzioni nazionali e internazionali. In questo frangente si intende privilegiare i progetti indirizzati alla Comunità Europea (Horizon 2020) e a ricerche orientate a potenziare ambiti di studio collegati con le aree tematiche previste da Expo 2015.
Cronologia: 2012-2015
Monitoraggio e verifica: verifica quantitativa dei progetti presentati.
- Azione 1.4. Potenziamento delle attività di formazione e ricerca nell'ambito di Summer School/Winter School.
Il Dipartimento potenzierà le iniziative di formazione alla ricerca in contesti nazionali e internazionali (Intensive Program nell'ambito della Scuola di Dottorato, Summer/ Winter Schools, Master).
Cronologia: 2013-2015
Monitoraggio e verifica: verifica quantitativa delle attività realizzate.
Obiettivo 2. Potenziamento dell'attività di ricerca interdisciplinare: in linea con gli obiettivi del Dipartimento, si intende potenziare lo scambio e la collaborazione tra docenti e ricercatori attivi nei diversi SSD, attraverso le seguenti azioni:
- Azione 2.1. Istituzione di “giornate Poster” per lo scambio e il confronto su progetti di ricerca.
Il Dipartimento organizzerà giornate dedicate a favorire il confronto e lo scambio interdisciplinare su progetti di ricerca specifici con l'obiettivo di potenziare il dialogo, le collaborazioni scientifiche e le pubblicazioni tra i singoli docenti/ricercatori e i diversi gruppi di ricerca attivi in Dipartimento.
Cronologia: dal 2015
Monitoraggio: ovvio
- Azione 2.2. Istituzione del Journal Club di Dipartimento
Istituzione di incontri con periodicità mensile di docenti, dottorandi, assegnisti e collaboratori del Dipartimento per promuovere la discussione e il confronto di tematiche interdisciplinari.
Cronologia: dal 2013
Monitoraggio: ovvio
- Azione 2.3. Riviste blind peer review
Trasformazione della rivista Antropologia, curata dai docenti del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione di Milano-Bicocca, in formato cartaceo e digitale open access e introduzione della valutazione blind peer review.
Cronologia: dal 2013
Monitoraggio: ovvio
- Azione 2.4 Organizzazione di convegni internazionali
Antropologie dalla Cina. Primo convegno italiano, 12 dicembre 2013
Muoversi verso. Luoghi delle città, dialoghi interculturali, gennaio 2014
Monitoraggio: ovvio
Linee di ricerca relative ai diversi Settori Scientifico Disciplinari (SSD)
Le linee di ricerca qui indicate mirano a potenziare l'attività di ricerca nell'ambito delle diverse macro-aree impegnate in Dipartimento (pedagogica, antropologica, filosofica, psicologica, organizzativa, linguistica, letteraria, geografica, storica) e sono declinati, laddove necessario, in funzione dei diversi SSD. I gruppi di ricerca afferenti a queste macro-aree partecipano attivamente all'attività scientifica e internazionale attraverso una fitta rete di collaborazioni che coinvolge singoli ricercatori, gruppi e enti di ricerca italiani e stranieri.
Ricerca pedagogica
L'attività di ricerca pedagogica è principalmente orientata a sviluppare lo studio della formazione, della relazione educativa e dei processi di insegnamento e apprendimento in relazione alle diverse età della vita (infanzia, adolescenza, età adulta, terza età), ai diversi paradigmi teorici e metodologici e ai diversi contesti (formali, informali) e linguaggi (artistici, simbolici, culturali, scientifici). Specifici orientamenti sono la dimensione pedagogico-didattica, la dimensione psicopedagogica, la dimensione epistemologica, la dimensione clinico-pedagogica, la dimensione storica, lo studio della famiglia, gli studi sull'infanzia e l'adolescenza, l'educazione interculturale, le didattiche disciplinari, le tecnologie, la media education, la pedagogia speciale, l'inclusione, la disabilità. In continuità con questa tradizione, gli obiettivi di incremento della ricerca riguardano i seguenti ambiti di studio: la formazione degli insegnanti e degli altri operatori (educatori, consulenti, coordinatori, supervisori) nei diversi contesti educativi; le culture della valutazione e della qualità; la clinica della formazione e consulenza pedagogica; gli studi sull'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta e la famiglia; i paradigmi della narrazione e dell'autobiografia in contesti educativi, sociosanitari e per la salute mentale; la didattica laboratoriale e nessi tra didattica e discipline; la didattica museale e la didattica relativa alle diverse attività didattiche sul territorio; le tecnologie multimediali in connessione alla scuola e alla formazione (tecnologie didattiche, e-learning, robotica educativa,…), gli studi sulla dimensione teatrale, corporea, simbolica, immaginale, cinematografica, immaginativa, estetica della formazione. Trasversali sono i settori di ricerca su tematiche interculturali e metodologiche in connessione ai processi formativi, didattici, educativi, socio-sanitari e sulle diverse culture familiari, istituzionali, di comunità, di genere in continuità con progetti di solidarietà, cultura dei diritti, disabilità, inclusione e disagio educativo.
Ricerca antropologica
Le ricerche antropologiche intendono incrementare il contributo al dialogo interdisciplinare e internazionale, approfondendo lo studio della complessità delle culture e dei rapporti interculturali. Gli interessi articolano uno sguardo comparativo che attraversa numerose aree del pianeta, concentrandosi, in particolare, sull'America Latina, sull'Africa subsahariana, sul Medio Oriente, sul Sud-Est asiatico, sulla Cina, sul Giappone e sull'Europa. Si vuole promuovere e sviluppare la partecipazione a importanti programmi di ricerca nazionali e internazionali (Horizon2020, ERC, SIR, VII Programma Quadro, Expo 2015, MAE, Fondazione CARIPLO, Bandi Regionali e Nazionali) focalizzandosi, in particolare, sui seguenti ambiti di studio: cibo, risorse e agricoltura; cittadinanza; concezioni dell'individuo e della persona; concezioni della salute e della malattia; cultura materiale, museologia, patrimoni culturali; educazione, infanzia e adolescenza; epistemologia e metodologia della ricerca; etnoestetica; paesaggio e ambiente; politiche di inclusione e ed esclusione; politiche di sviluppo; pratiche e politiche sanitarie; religione; schiavitù; studi di genere e della riproduzione.
Ricerca filosofica
Le ricerche in ambito filosofico, in coerenza con le finalità del Dipartimento, sono principalmente orientate a mettere in luce come le teorie a più alto grado di astrazione svolgano un importante lavoro formativo, articolando una riflessione radicale sulle questioni che attraversano tanto la vita quotidiana quanto la vita professionale e abituando alla comprensione e al rispetto delle concezioni diverse dalla propria. In quest'ottica si intendono potenziare le ricerche sui processi di soggettivazione e le forme di costituzione della soggettività moderna; sulle strategie della relazione come il paradigma del riconoscimento e quello della transindividualità; sulle filosofie dell'alterità; sulle pratiche filosofiche e sul rapporto tra il modo di vivere e il discorso che lo accompagna; sulla storia delle idee e sullo sviluppo storico delle varie tradizioni filosofiche; sui temi centrali della filosofia politica; sulle nuove estetiche del sentire e dell'inconscio; sulle forme del naturalismo contemporaneo e più in generale della conoscenza scientifica.
Ricerca psicologica
La ricerca psicologica si articola in diversi ambiti, dallo studio dei fondamenti epistemologici della psicologia, alla ricerca sullo sviluppo, la comunicazione, la psicologia clinica e i temi della mente multiculturale. In linea con questa tradizione, si vogliono incrementare i progetti e le attività di ricerca nazionali e internazionali su questi temi: ricerca sulle emozioni (in particolare sulla loro espressione, riconoscimento e regolazione), la comunicazione (sia verbale sia non verbale), la mente multiculturale e i nuovi media (Serious Games, realtà virtuale e Affective Computing); psicologia dello sviluppo e della social cognition; ruolo del linguaggio nello sviluppo della competenza socio-emotiva; psicologia dell'emergenza; disabilità; psicologia clinica e della salute (anche rispetto alla formazione delle professioni della cura medico-sanitarie).
Ricerca organizzativa
Le ricerche in ambito organizzativo sono principalmente orientate allo studio del ruolo, delle modalità e degli strumenti che la formazione e lo sviluppo organizzativo possono avere nel fronteggiare i cambiamenti di tipo economico, tecnologico e sociale che le organizzazioni pubbliche e private stanno sperimentando al fine di aumentare sia la soddisfazione dell'individuo sia la produttività delle organizzazioni. In particolare i temi di ricerca che si intendono potenziare riguardano: la comparazione dei diversi sistemi di gestione delle risorse umane a livello globale, per individuare tendenze comuni e specificità italiane; l'impatto delle nuove tecnologie, e in particolare l'uso dei social media, sul fabbisogno di cambiamento degli stili di leadership all'interno dei gruppi sui luoghi di lavoro e su organizzazioni disperse territorialmente. La gestione della diversità legata all'età sui luoghi di lavoro, volta in particolare a progettare ambienti di lavoro in cui si riesca a valorizzare il contributo delle diverse generazioni. In particolare, si vuole indagare sulle opportunità e modalità di formazione e di apprendimento che consentano un efficace trasferimento di conoscenze tra persone con differenti valori e atteggiamenti, che tengano conto della diversità demografica presente oggi nelle organizzazioni dei Paesi.
Ricerca linguistica
Le ricerche linguistiche si articolano in due campi principali. In primo luogo, le indagini di carattere storico-linguistico e stilistico su testi letterari, saggistici e politici: in questo settore i principali obiettivi riguardano i tratti innovativi della poesia del secondo Novecento, la lingua della narrativa contemporanea (soprattutto in rapporto all'uso di lingue speciali e di varietà diatopicamente marcate), la lingua della storiografia (tratti linguistici del genere, elementi linguistico-testuali e tecnica argomentativa), il linguaggio politico, specie dal punto di vista del lessico e delle fallacie argomentative (e quindi del suo rapporto con la società). In secondo luogo, gli studi di linguistica tipologica, di linguistica storica e di etnolinguistica, che si propongono di privilegiare i seguenti oggetti: la tipologia morfologica e i sistemi deittici, la tipologia areale (Asia Orientale e Sud-Orientale, Nordafrica), le parlate non standard e le lingue creole, i “contesti turbati” (sordità, disabilità cognitive a articolatorie, disturbi del linguaggio). In sintonia con la particolare sensibilità del Dipartimento al tema della formazione, un adeguato spazio viene dedicato allo studio della linguistica acquisizionale e in particolare alla didattica dell'italiano come L2.
Ricerca letteraria
Le ricerche in campo letterario, secondo una consolidata tradizione disciplinare, mettono spesso in primo piano singole figure di autori. Nella nostra fattispecie, si tratta soprattutto di autori novecenteschi accomunati dalla particolare sensibilità per il rapporto con il pubblico, la realtà sociale, la dimensione interculturale (Italo Calvino, Luigi Meneghello, Elsa Morante). Più specificamente, la ricerca letteraria nel dipartimento intende rivolgersi verso temi intrinsecamente connessi con la dimensione della formazione, a cominciare dalla rappresentazione letteraria del disagio sociale e della marginalità, e di processi educativi e formativi (immagini dell'infanzia, dell'adolescenza, della scuola, della famiglia; storie di formazione; memorialistica). Obiettivo degli studi di carattere morfologico (strategie linguistico-stilistiche, scelte retoriche, modalità di costruzione del racconto) è poi di valorizzare la dimensione della lettura come esperienza, alla luce di una concezione funzionalistica del testo letterario. Fra i progetti di ricerca si segnalano inoltre studi relativi alla letteratura per l'infanzia e all'editoria specializzata, le ricerche sulla critica letteraria intesa come critica della cultura, gli studi sulla poesia contemporanea.
Ricerca geografica
L'attività di ricerca dell'area geografica verte essenzialmente su quattro linee. La prima è costituita dalle serie di ricerche perseguite nell'area di studio delle Maldive (e in particolare dell'isola di Magoodhoo dove sorge il centro di studi e ricerche della Bicocca MARHE Center): esse riguardano la percezione del rischio ambientale in ambienti fragili, la geografia di genere e in particolare il ruolo della donna in un'area in rapido cambiamento e l'impatto ambientale determinato dalla rapida adozione di stili di vita e di consumi globalizzati. Connessa a questa tematica è quella della geografia emozionale del mare, volta ad indagare come le emozioni che suscita il mare siano influenzate dalla cultura individuale e sociale. Altri filoni di ricerca riguardano la geografia dei bambini che intende indagare l'utilizzo e la percezione degli spazi da parte degli individui più giovani, e il tema del disorientamento (il tema del perdersi in contesti spaziali e culturali diversi).
Ricerca storica
Le ricerche di ambito storico sono orientate, nel versante metodologico ed epistemologico che le riguarda, a ravvisare come lo studio delle discipline storiche e il concreto lavoro sulle fonti abbiano una rilevante funzione formativa, in quanto gli strumenti dell'indagine sul passato aiutano a problematizzare la complessità culturale del presente. Le prospettive dei tre settori nei quali è articolata la ricerca storica del Dipartimento tengono dunque conto di tali premesse. Nel campo della storia medievale, la ricerca è rivolta ai processi di aggregazione delle comunità di borgo e di villaggio, attraverso lo studio delle istituzioni ecclesiastiche, le relazioni economiche, l'organizzazione del territorio, le competenze giurisdizionali e militari, la condotta violenta, le relative rappresentazioni culturali. L'obiettivo è un'analisi dei codici di costruzione dell'identità territoriale e dei fenomeni relazionali a livello locale e sovralocale. La storia moderna concentra le sue indagini sul XVIII secolo, essenzialmente a partire da tre punti di osservazione che si incrementeranno nei prossimi anni: la storia economica e sociale, mediante l'analisi di alcuni aspetti di storia del lavoro, con attenzione a fenomeni migratori; la storia intellettuale, mediante lo studio delle tradizioni eterodosse e del libero pensiero nella cultura repubblicana e degli attraversamenti di confini nazionali, sociali e culturali che le caratterizzano; la storia politica, mediante lo studio del formarsi di un paradigma di comportamento rivoluzionario nella Parigi di fine secolo. Così pure la storia contemporanea, affrontando i temi del terrorismo e della violenza politica, vuole indagare quanto le influenze educative e la formazione variamente intesa (politica, ideologica, familiare, scolastica, amicale) possano essere state in qualche modo generatrici o meno di comportamenti violenti.
Ricerca in didattica delle scienze
Un'area autonoma di particolare rilevanza è rappresentata dalla didattica delle scienze, che dopo essere a lungo ritenuta un luogo di confine, oggi viene considerata una vera disciplina a sé stante. In questo campo, anche con tecniche interattive multimediali, sono stati progettati e realizzati ambienti di apprendimento per insegnanti sia in formazione che in servizio e realizzate numerose ricerche nell'ambito della divulgazione scientifica per le diverse età e ordini di scuole. Un'altra linea di ricerca, questa transdisciplinare, riguarda le tematiche della sostenibilità ambientale.
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Sezione B - Sistema di gestione
Premessa:
Il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” è stato istituito e attivato nel 1999 come Dipartimento di Epistemologia ed Ermeneutica della Formazione su iniziativa di un gruppo di docenti e ricercatori di area filosofica, storica, antropologica, pedagogica e delle scienze umane e naturali, e del compianto collega Riccardo Massa, che intendevano promuovere lo studio dei processi formativi in chiave interdisciplinare. Due convinzioni ispiravano questa particolare modalità di aggregazione dipartimentale: la consapevolezza che gli scenari del mondo contemporaneo richiedono nuovi tipi di competenze e nuovi modi di pensare, e la convinzione che occorra concepire le scienze umane e i saperi in generale non come sistemi compatti e giustapposti di indagine sui processi formativi, ma come campi di discorso capaci di tematizzare la molteplicità dei modelli interpretativi e teorici.
Struttura organizzativa:
Come da Statuto di Ateneo e da Regolamento dipartimentale, le funzioni di indirizzo e di governo sono svolte dal Direttore, coadiuvato dalla Giunta di Dipartimento. Il Direttore convoca il Consiglio di Dipartimento e la Giunta e cura l'attuazione delle delibere; promuove e coordina le attività didattiche e di ricerca che fanno capo al Dipartimento. Ha la responsabilità con il Segretario amministrativo della gestione finanziaria e amministrativa del Dipartimento; è responsabile della gestione dei locali, dei beni inventariali e dei servizi del Dipartimento; assicura il rispetto delle norme sulla sicurezza negli ambienti di sua competenza sull'osservanza della normativa vigente ed esercita tutte le attribuzioni conferite dalla normativa stessa e dai regolamenti di Ateneo. La Giunta coadiuva il Direttore nell'esercizio delle sue funzioni, nell'attuazione delle delibera del Consiglio di Dipartimento e nella gestione ordinaria del Dipartimento. Il Direttore può delegare a componenti del Consiglio di Dipartimento compiti di rappresentanza, consulenza e gestione. Il Direttore inoltre istituisce Commissioni di supporto all'attività didattica e/o di ricerca stabilendo la durata del loro mandato.
Segreteria amministrativa
La Segreteria amministrativa gestisce le collaborazioni con il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" secondo le seguenti tipologie di contratto: prestazione professionale collaborazione coordinata e continuativa, collaborazione occasionale, collaborazione per dipendente pubblico.
Direttore: Prof. Silvia Kanizsa
Vicedirettore: Prof. Mario Barenghi
Segretario Amministrativo: Dott.ssa Silvia Lista
Vice-Segretario amministrativo: Alessandro Amato
Giunta di Dipartimento
Mario Barenghi, Pierangelo Barone, Alice Bellagamba, Giorgio Bertolotti, Paolo Ferri, Mariella Lazzati, Silvia Lista, Andrea Maurizi, Paolo Mottana, Elisabetta Nigris, Francesco Paoletti, Sergio Tramma
Commissioni di carattere organizzativo
• Commissione Assegni Ricerca (AR), per l'attribuzione degli assegni di ricerca stanziati su fondi di Ateneo (Pierangelo Barone, Ivan Bargna, Lilia Teruggi)
• Commissione Finanziamenti e Cultura, che fornisce un servizio di consulenza e di indirizzo per l'organizzazione di iniziative culturali, vagliando le richieste di finanziamento e promuovendo a propria volta iniziative di stimolo al dialogo fra le discipline;
o Membri: Fulvio Carmagnola, Micaela Castiglioni, Ilaria Grazzani, Erika Joy Mannucci;
• Commissione per l'internazionalizzazione e l'Erasmus:
o Membri: Marcella Schmidt, Pierangelo Barone, Chiara Bove, Gabriele Iannaccaro, Lilia Teruggi, Mauro Van Aken.
• Commissione Fondi Ateneo (FA) per la valutazione delle domande relative al “Fondo di Ateneo-Quota Dipartimentale”
o Membri 2013: Raoul Nacamulli, Susanna Mantovani, Davide Diamantini
o Membri 2014: Roberto Malighetti, Maria Grazia Riva, Giorgio Bertolotti;
• Commissione per la compilazione della Scheda SUA-RD, per la raccolta e analisi delle informazioni necessarie per compilazione della scheda;
(Silvia Kanizsa, Mario Barenghi, Roberto, Malighetti, Chiara Bove, Andrea Garavaglia).
Sedi e strutture
Il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dispone di due sedi:
edificio U6 - IV piano (piazza dell' Ateneo Nuovo 1 - 20126 Milano):
Uffici di Direzione, Segreteria di Direzione, Segreterie Didattiche dei Corsi di Laurea in Scienze dell'Educazione e Comunicazione Interculturale e dei Corsi di Laurea Magistrale, Segreteria amministrativa, studi dei docenti, laboratorio LISP
edificio U16 (via Thomas Mann - Milano):
Studi dei docenti, Ufficio Tirocini (Scienze della Formazione Primaria e Scienze dell'Educazione), Ufficio laboratori didattici, laboratorio CESCOM, laboratorio artistico musicale, laboratorio della vasca tattile, laboratori scientifici (Biologia e Fisica), Nido Bambini Bicocca.
Il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” è stato istituito e attivato nel 1999 come Dipartimento di Epistemologia ed Ermeneutica della Formazione su iniziativa di un gruppo di docenti e ricercatori di area filosofica, storica, antropologica, pedagogica e delle scienze umane e naturali, e del compianto collega Riccardo Massa, che intendevano promuovere lo studio dei processi formativi in chiave interdisciplinare. Due convinzioni ispiravano questa particolare modalità di aggregazione dipartimentale: la consapevolezza che gli scenari del mondo contemporaneo richiedono nuovi tipi di competenze e nuovi modi di pensare, e la convinzione che occorra concepire le scienze umane e i saperi in generale non come sistemi compatti e giustapposti di indagine sui processi formativi, ma come campi di discorso capaci di tematizzare la molteplicità dei modelli interpretativi e teorici.
Struttura organizzativa:
Come da Statuto di Ateneo e da Regolamento dipartimentale, le funzioni di indirizzo e di governo sono svolte dal Direttore, coadiuvato dalla Giunta di Dipartimento. Il Direttore convoca il Consiglio di Dipartimento e la Giunta e cura l'attuazione delle delibere; promuove e coordina le attività didattiche e di ricerca che fanno capo al Dipartimento. Ha la responsabilità con il Segretario amministrativo della gestione finanziaria e amministrativa del Dipartimento; è responsabile della gestione dei locali, dei beni inventariali e dei servizi del Dipartimento; assicura il rispetto delle norme sulla sicurezza negli ambienti di sua competenza sull'osservanza della normativa vigente ed esercita tutte le attribuzioni conferite dalla normativa stessa e dai regolamenti di Ateneo. La Giunta coadiuva il Direttore nell'esercizio delle sue funzioni, nell'attuazione delle delibera del Consiglio di Dipartimento e nella gestione ordinaria del Dipartimento. Il Direttore può delegare a componenti del Consiglio di Dipartimento compiti di rappresentanza, consulenza e gestione. Il Direttore inoltre istituisce Commissioni di supporto all'attività didattica e/o di ricerca stabilendo la durata del loro mandato.
Segreteria amministrativa
La Segreteria amministrativa gestisce le collaborazioni con il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" secondo le seguenti tipologie di contratto: prestazione professionale collaborazione coordinata e continuativa, collaborazione occasionale, collaborazione per dipendente pubblico.
Direttore: Prof. Silvia Kanizsa
Vicedirettore: Prof. Mario Barenghi
Segretario Amministrativo: Dott.ssa Silvia Lista
Vice-Segretario amministrativo: Alessandro Amato
Giunta di Dipartimento
Mario Barenghi, Pierangelo Barone, Alice Bellagamba, Giorgio Bertolotti, Paolo Ferri, Mariella Lazzati, Silvia Lista, Andrea Maurizi, Paolo Mottana, Elisabetta Nigris, Francesco Paoletti, Sergio Tramma
Commissioni di carattere organizzativo
• Commissione Assegni Ricerca (AR), per l'attribuzione degli assegni di ricerca stanziati su fondi di Ateneo (Pierangelo Barone, Ivan Bargna, Lilia Teruggi)
• Commissione Finanziamenti e Cultura, che fornisce un servizio di consulenza e di indirizzo per l'organizzazione di iniziative culturali, vagliando le richieste di finanziamento e promuovendo a propria volta iniziative di stimolo al dialogo fra le discipline;
o Membri: Fulvio Carmagnola, Micaela Castiglioni, Ilaria Grazzani, Erika Joy Mannucci;
• Commissione per l'internazionalizzazione e l'Erasmus:
o Membri: Marcella Schmidt, Pierangelo Barone, Chiara Bove, Gabriele Iannaccaro, Lilia Teruggi, Mauro Van Aken.
• Commissione Fondi Ateneo (FA) per la valutazione delle domande relative al “Fondo di Ateneo-Quota Dipartimentale”
o Membri 2013: Raoul Nacamulli, Susanna Mantovani, Davide Diamantini
o Membri 2014: Roberto Malighetti, Maria Grazia Riva, Giorgio Bertolotti;
• Commissione per la compilazione della Scheda SUA-RD, per la raccolta e analisi delle informazioni necessarie per compilazione della scheda;
(Silvia Kanizsa, Mario Barenghi, Roberto, Malighetti, Chiara Bove, Andrea Garavaglia).
Sedi e strutture
Il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dispone di due sedi:
edificio U6 - IV piano (piazza dell' Ateneo Nuovo 1 - 20126 Milano):
Uffici di Direzione, Segreteria di Direzione, Segreterie Didattiche dei Corsi di Laurea in Scienze dell'Educazione e Comunicazione Interculturale e dei Corsi di Laurea Magistrale, Segreteria amministrativa, studi dei docenti, laboratorio LISP
edificio U16 (via Thomas Mann - Milano):
Studi dei docenti, Ufficio Tirocini (Scienze della Formazione Primaria e Scienze dell'Educazione), Ufficio laboratori didattici, laboratorio CESCOM, laboratorio artistico musicale, laboratorio della vasca tattile, laboratori scientifici (Biologia e Fisica), Nido Bambini Bicocca.
Schede inserite da questa Struttura
| N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
|---|---|---|---|---|
| 1. | Centro di Ricerche Etno-Antropologiche – Milano (CREAM) | FABIETTI Ugo Enzo Mauro | 13 | |
| 2. | LISP - Laboratorio di Sperimentazione Pedagogica | FERRI Paolo Maria | 4 | Garcia Valentina |
| 3. | Nido Bicocca | BRAGA Piera Maria | 10 | Cescato Silvia |
| 4. | GRiSC - Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo della Social Cognition | GRAZZANI Ilaria | 2 | Antoniotti Carla Conte Elisabetta Cherubin Elisabetta Agliati Alessia Piralli Francesca |
| 5. | Bicocca Training & Development Centre | NACAMULLI Raoul Claudio | 6 | |
| 6. | Centro Studi Riccardo Massa | REZZARA Anna Amalia | 7 | Zannini Lucia Marcialis Paola Prada Giorgio Salomone Igor |
| 7. | Centro Interdipartimentale Progetto QUA_SI Qualità della vita nella Società dell’Informazione | MANTOVANI Susanna | 8 | |
| 8. | CESCOM Centro Studi per le Scienze della Comunicazione | MANTOVANI Fabrizia | 9 | Realdon Olivia Pallavicini Federica Venturini Eva Radici Elena Caldiroli Cristina Viviana |
Schede inserite da altra Struttura (tra i componenti risultano persone afferenti a questa Struttura).
| N. | Nome gruppo | Responsabile scientifico/Coordinatore | Num.Componenti (compreso il Responsabile) | Altro Personale |
|---|---|---|---|---|
| 1. | Center for Interdisciplinary Studies in Economics, Psychology and Social Sciences (CISEPS) | STANCA Luca Matteo (ECONOMIA, METODI QUANTITATIVI E STRATEGIE DI IMPRESA) | 12 | Biscotti Barbara |
| 2. | Art & Culture Research Group (ARG) | CODIGNOLA Federica (ECONOMIA, METODI QUANTITATIVI E STRATEGIE DI IMPRESA) | 5 |
Informazioni non pubbliche
Informazioni non pubbliche
Sezione C - Risorse umane e infrastrutture
Quadro C.1 - Infrastrutture
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Ad uso esclusivo della struttura (inserite dalla Struttura)
| N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
|---|
In condivisione con altre strutture (inserite dall'Ateneo)
| N. | Nome | Sito web | Numero di monografie cartacee | Numero di annate di riviste cartacee | Numero di testate di riviste cartacee |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. | Biblioteca di Ateneo - Sede Centrale | http://www.biblio.unimib.it/go/Home/Home/Sede-Centrale | 187.770 | 39.955 | 2.764 |
| 2. | Biblioteca di Ateneo | http://www.biblio.unimib.it/ | 226.001 | 58.277 | 4.584 |
Quadro C.2 - Risorse umane
-
- Prof. Ordinari [14]
-
- Prof. Associati [25]
-
- Ricercatori [49]
-
- Assistenti [0]
-
- Prof. Ordinario r.e. [0]
-
- Straordinari a t.d. [0]
-
- Ricercatori a t.d. [3]
-
- Assegnisti [26]
-
- Dottorandi [86]
-
- Attiv. didattica e di ricerca [0]
-
- Specializzandi [0]
Professori Ordinari
Situazione al 31/12/2013 ricavata dagli archivi Miur-Cineca (docenti/loginmiur certificati dall'Ateneo) aggiornati al 16/03/2015 15:56.
| N. | Cognome | Nome | Qualifica | Area Cun | Area Vqr | SSD |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. | BANFI | Emanuele | Professore Ordinario | 10 | 10 | L-LIN/01 |
| 2. | BARENGHI | Mario Luigi | Professore Ordinario | 10 | 10 | L-FIL-LET/11 |
| 3. | BURSTIN | Haim | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-STO/02 |
| 4. | CINGOLI | Mario | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-FIL/06 |
| 5. | FABIETTI | Ugo Enzo Mauro | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-DEA/01 |
| 6. | KANIZSA | Silvia | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-PED/01 |
| 7. | MADERA | Romano | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-FIL/03 |
| 8. | MALIGHETTI | Roberto | Professore Straordinario | 11 | 11a | M-DEA/01 |
| 9. | MANTOVANI | Susanna | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-PED/01 |
| 10. | MOTTANA | Paolo | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-PED/01 |
| 11. | NACAMULLI | Raoul Claudio | Professore Ordinario | 13 | 13 | SECS-P/10 |
| 12. | NIGRIS | Elisabetta | Professore Straordinario | 11 | 11a | M-PED/03 |
| 13. | REZZARA | Anna Amalia | Professore Ordinario | 11 | 11a | M-PED/01 |
| 14. | RIVA | Maria Grazia | Professore Straordinario | 11 | 11a | M-PED/01 |
Personale di ruolo
| Area Amministrativa | 8 |
|---|---|
| Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
| Area Socio - Sanitaria | 0 |
| Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 2 |
| Area Biblioteche | 0 |
| Area Amministrativa - Gestionale | 4 |
| Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
| Area non definita | 0 |
Personale con contratto a tempo determinato
| Area Amministrativa | 2 |
|---|---|
| Area Servizi Generali e Tecnici | 0 |
| Area Socio - Sanitaria | 0 |
| Area Tecnica, Tecnico - Scientifica ed Elaborazione dati | 0 |
| Area Biblioteche | 0 |
| Area Amministrativa - Gestionale | 0 |
| Area Medico - Odontoiatrica e Socio - Sanitaria | 0 |
| Area non definita | 0 |